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Title = "🏴☠️ Che impatto avrà la nuova legge anti-pirateria italiana?"
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Date = 2023-04-16
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Lastmod = 2023-04-17
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Downsync = "/it/posts/Che-Impatto-Nuova-Legge-Anti-Pirateria-Italiana.html"
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Aliases = [
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"/Posts/2023-04-16-Che-Impatto-Nuova-Legge-Anti-Pirateria-Italiana.html",
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Description = "Hanno approvato in Italia una legge per un contrasto forte alla pirateria. Il fatto è che comporta rischi importanti per gli internauti."
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Categories = [ "Internet" ]
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<p>Alcuni lo sapranno, in Italia è stata <strong>approvata</strong> la <strong>nuova legge anti-pirateria</strong>, ed ora i <strong>dubbi</strong> con cui noi appassionati della condivisione libera dobbiamo confrontarci sono diversi:</p>
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<ul>
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<li>Quando entrerà in vigore? (Spero non esattamente nel momento in cui sto scrivendo questo post 😰)</li>
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<li>Quanti soldi avranno speso le lobby dell'intrattenimento per assicurarsi che la legge venisse approvata alla totale unanimità?</li>
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<li>Quali <strong>conseguenze reali</strong> porterà a noi <strong>comuni cittadini</strong>?</li>
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</ul>
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<h2>I blocchi (istantanei e per IP)</h2>
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<p>Il punto che forse più mi ha colpita della legge (qui <a href="https://documenti.camera.it/leg19/pdl/pdf/leg.19.pdl.camera.217_A.19PDL0028100.pdf" rel="noopener nofollow" target="_blank">il PDF esaminato dalla Commissione</a>, e <a href="https://temi.camera.it/leg19/dossier/OCD18-17872/disposizioni-contrasto-illecita-trasmissione-o-diffusione-diretta-e-della-fruizione-illegale-contenuti-tutelati-dal-diritto-d.html" rel="noopener nofollow" target="_blank">la relazione finale</a>) - forse perché possiedo svariate proprietà online, totalmente personali, che hanno per me zero valore economico, ma inquantificabile valore sentimentale - è l'<strong>obbligo per i fornitori</strong> di servizi Internet di rispondere a <strong>richieste di blocco istantanee</strong>.</p>
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<p>Un <strong>detentore di diritti</strong> d'autore può inviare una <strong>richiesta di oscuramento</strong> che, quando è d'<strong>urgenza</strong> - si pensi ad un incontro sportivo in diretta, che in tempo reale sta venendo ritrasmesso illegalmente - deve essere onorata in <strong>non oltre 30 minuti</strong> da tutti i provider, senza <strong>alcun contraddittorio o formale processo</strong>: sarà <strong>il proprietario</strong> del sito web bloccato a dover far poi aprire un procedimento legale per <strong>contestare il blocco</strong> e richiedere il ripristino.<br>
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Per i siti illeciti è previsto il blocco di tutti i <strong>nomi di dominio e sottodominio</strong> (DNS), e degli <strong>indirizzi IP</strong>, presenti e, non ho idea in base a quali limiti, tutti i possibili futuri.</p>
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<h3>Le nuove responsabilità</h3>
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<p>Per "fornitori" non si intendono soltanto i gestori di telefonia, che forniscono il collegamento ad Internet, ma in generale quelli "<strong>coinvolti a qualsiasi titolo nell'accessibilità</strong>" dei servizi illegali, e si fa addirittura esplicito riferimento ai <strong>motori di ricerca</strong>.</p>
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<p>I motori di ricerca altro non fanno che restituire <em>link</em> accompagnati da descrizione, e nell'effettivo <strong>non forniscono</strong> direttamente <strong>materiale pirata</strong>: in pratica, questa legge vuole persino <strong>ostacolare chi fornisce solo dei link</strong>, non soltanto chi permette lo scaricamento dei dati materialmente.</p>
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<p>Per questa logica, saranno ritenuti <strong>responsabili</strong> anche i gestori di <strong><em>social network</em></strong>, (e immagino che con "società dell'informazione" nel testo si faccia riferimento proprio a loro), e possibilmente <strong>piccole comunità</strong> online.</p>
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<h3>Un costoso firewall</h3>
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<p>Il <strong>potenziale per abusi ed errori</strong> è altissimo, e in effetti, vista in modo imparziale, questa mossa si può in ogni caso sintetizzare nell'<strong>obbligo</strong> per gli ISP di <strong>costruire un <a href="https://torrentfreak.com/anti-piracy-mega-firewall-could-render-italian-isps-liable-for-over-blocking-230413/" rel="noopener nofollow" target="_blank">mega-firewall</a></strong>, a tutti gli effetti sotto il <strong>controllo</strong> ultimo <strong>dello Stato</strong>, con tutti gli altri <strong>problemi</strong> che ne derivano (persino accidentali).<br>
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Prima o poi accadrà un incidente di <strong>sovra-blocco</strong>, e si verificheranno <strong>problemi su servizi</strong> Web che non centrano nulla con la pirateria, se si metteranno a smanettare con i blocchi di indirizzi IPv4.</p>
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<p>In ogni caso, una <strong>grossa botta</strong> si vedrà probabilmente <strong>sulla bolletta</strong> di tutti, anche di chi non consuma o condivide materiale pirata!<br>
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<strong>Centralizzare una rete</strong> esistente da decine di anni, costruita fin dall'inizio come decentralizzata, è <strong>un affare tosto</strong>, ed altri stati che si adoperano per controllare l'informazione lo sanno bene.</p>
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<p>Un <strong>esempio</strong> lo si può fare mettendo a confronto Russia e Cina: entrambi gli stati hanno una certa <strong>voglia di controllare</strong> il dissenso politico su Internet, ma:</p>
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<li>Per la <strong>Russia è difficile</strong>, in quanto ha un'<strong>infrastruttura</strong> di Internet più <strong>tradizionale</strong>, che iniziò a svilupparsi come decentralizzata da ben <strong>prima dell'arrivo di Putin</strong>, quando il governo presente era di un altro tipo.</li>
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<li>Per la <strong>Cina è più facile</strong>, perché il governo in carica <strong>all'epoca</strong> (il Partito Comunista, come oggi), comprese le potenzialità di Internet, e fece sì che lo sviluppo avvenisse <strong>da subito</strong> secondo uno schema <strong>centralizzato</strong>.</li>
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</ul>
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<p>È allora inevitabile che innalzare ora, dal nulla, questo <em>mega-muro-di-fuoco</em>, comporterà <strong>costi sostanziali</strong>, che però saranno a <strong>totale scapito</strong> di tutti noi <strong>consumatori</strong>, invece di essere a spese delle multinazionali miliardarie dell'intrattenimento (su cui graveranno soltanto i costi della piattaforma di Stato unificata che collegherà detentori di diritti ed ISP).</p>
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<p>Ma quest'ultimo dettaglio, giustamente, non importa ai nostri parlamentari e senatori, che per loro fortuna da tanti e tanti anni ricevono rispettivamente <a href="https://www.laleggepertutti.it/353259_quanto-guadagnano-i-parlamentari" rel="noopener nofollow" target="_blank">1200 e 1650 € annui solo per le spese telefoniche</a>, grazie a quelli che tra noi, cittadini coglioni, pagano le tasse.</p>
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<h2>A caccia degli utenti</h2>
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<p>Oltre a voler <strong>contrastare</strong> in maniera specifica e ormai inequivocabile la "<strong>diffusione in diretta</strong>" di contenuti duplicati - qualcosa che sta già generando <strong>malumori</strong> tra quegli appassionati di calcio con un <strong>budget risicato</strong> - a parte che in generale i soliti contenuti (audiovisivi, di stampa, o informatici), la legge va espressamente <strong>contro gli utenti</strong> finali, <a href="https://torrentfreak.com/ew-pirate-iptv-bill-moved-to-senate-as-italy-takes-on-digital-mafias-230324/" rel="noopener nofollow" target="_blank">almeno una certa categoria</a>.</p>
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<p>Si prevedono infatti <strong>multe, fino a €5000</strong> in caso di recidiva, per chi (a quanto riesco a capire, dal leggere la legge ed il guardare video ed articoli di altre persone), acquista abbonamenti a servizi pirata a pagamento, come i blasonati "<strong>pezzotti</strong>", i pacchetti <em>IPTV</em> illegali.</p>
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<h3>Alcuni sono a posto?</h3>
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<p>Tutto sommato, nonostante la paura e l'allarmismo generale iniziale, sembra che gli unici utenti che abbiano qualcosa da temere siano appunto questi ultimi, perché - seppur va detto che io so relativamente pochissimo di legge, e non è facile applicare generiche competenze di comprensione del testo su mattoni legali, quindi chissà - il <strong>testo parla di acquisto o noleggio</strong>, e <strong>non</strong> anche cose come lo <strong>scaricare a costo zero</strong>.</p>
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<p>Se, quindi, fino ad oggi, nell'effettivo non è <strong>mai stato vietato</strong> il navigare in Internet per <strong>trovare link</strong> a partite di calcio "croccanti", con pixel grossi quanto biscotti e il vizio del <em>buffering</em>, o <strong>scaricare</strong> il decimo film della settimana tramite <em>torrent</em>, o ancora <strong>fare incetta</strong> di videogiochi gratuitamente ripacchettizzati, si può ben immaginare che <strong>le cose rimarranno come sono</strong> in questo senso.</p>
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<h4>...Forse non in assoluto</h4>
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<p>Momenti decisamente <strong>meno tranquilli</strong> potrebbero invece viverli coloro che <strong>partecipano alla condivisione</strong> di contenuti copiati, fosse anche con un torrent lasciato in <em><strong>seeding</strong></em>.<br>
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In Italia pare non sia <strong>mai stato perseguito</strong> alcun singolo <em>seeder</em>, né mai gli è stata bloccata la connessione, ma con l'autorizzazione al <strong>blocco</strong> degli <strong>indirizzi IP</strong> la situazione rischia di <strong>cambiare</strong>, e forse da oggi gli ISP dovranno <strong>smettere di cestinare</strong> le <strong>lettere degli avvocati</strong>; se non le centinaia che ogni giorno arrivano dagli Stati Uniti, con la presunzione di volere che in Europa si rispetti una legge soltanto statunitense (il <a href="https://en.wikipedia.org/wiki/Digital_Millennium_Copyright_Act" rel="noopener nofollow" target="_blank">DMCA</a>), almeno quelle poche annuali italiane sì (ammesso che esistano davvero!).</p>
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<h2>Non soffrirà solo la "mafia digitale"</h2>
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<p>Coloro che in tutta questa storia ci <strong>vanno peggio</strong> sono sicuramente i membri della "<strong>mafia digitale</strong>" - così la chiama Massimiliano Capitanio, commissario di <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Autorit%C3%A0_per_le_garanzie_nelle_comunicazioni" rel="noopener nofollow" target="_blank">AGCOM</a> - cioè quelli che <strong>vendono i pacchetti</strong> piratati premium, <strong>lucrando</strong>: per loro, <strong>multe fino a €15.5m</strong> e <strong>carcere fino a 3 anni</strong>.</p>
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<p>Forse, se questa nuova legge prendesse <strong>di mira soltanto loro</strong>, <strong>non ci sarebbe</strong> granché da <strong>discutere</strong>: <strong>non hanno alcuna passione</strong> per la condivisione, soltanto quella dei <strong>soldi</strong>.<br>
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Forse non si obietterebbe granché nemmeno se, andando contro le piattaforme che mettono a disposizione certi link, si considerasse di agire <strong>soltanto contro</strong> quelle <strong>società a scopo di lucro</strong>: Google, Microsoft (con Bing), Facebook, Twitter, e compagnia bella.</p>
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<p>Ma in Italia hanno già fatto <em>saltare in aria</em> TNTVillage, e io non voglio la <strong>decimazione</strong> anche di tutte le altre <strong>piazze online</strong> create <strong>dalla gente per la gente</strong> - senza scopo di lucro, e anzi <strong>spesso a perdere</strong>, sia in tempo che in denaro - solo perché <strong>a qualcuno da fastidio</strong> che si utilizzi la <strong>funzionalità principale del Web</strong>: i collegamenti ipertestuali, inventati per favorire la <strong>condivisione libera e gratuita</strong> di cultura ed intrattenimento, <strong>senza barriere</strong>.</p>
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<p><img src="{{< assetsRoot >}}/Media/Misc/Keep-Seeding-Monitor.webp" alt=""Keep seeding""></p>
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