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Le sale giochi non torneranno
Dump della mia risposta in chat a un amico di belle speranze, che fantasticava del ritorno delle sale. Nessun seguito alla discussione.
Le sale giochi oggi non possono più esistere, stanno morendo pure in Giappone e ho detto tutto.
Si potrebbe andare avanti coi cabinati con gli emulatori, come se ne vedono nei bowling, mimetizzati tra le altre attrazioni, ma una rete di sale simili non la farebbero mica esistere.
L’unica possibilità, limitata, è tenere dei cassoni in ritrovi, associazioni non a scopo di lucro, locali autofinanziati coi contributi dei soci. Un paio di cabinati, qualche scheda da far girare e ci si gioca all’interno della microcomunità. Pochissimi titoli, per forza di cose: dove procurarsi le schede, chi vuole vendere le sue, chi le affitta? Manca la struttura, ormai.
I detentori dei diritti, poi, farebbero di tutto per voler monetizzare su titoli di 25, 30, 35 anni fa. È nel loro diritto, certo; dal punto di vista etico, invece, mi permetto di dissentire. La mia formazione, però, è abbastanza distante dal concetto di capitalizzare tutto, sempre e per sempre.