mirror of
https://gitlab.com/octtspacc/sitoctt
synced 2025-06-05 22:09:20 +02:00
Init con Hugo, conversione ListedDownsync.js, fix metadati post
This commit is contained in:
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content/it/Categories/MicroBlog.md
Normal file
15
content/it/Categories/MicroBlog.md
Normal file
@ -0,0 +1,15 @@
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// % Title = 📒 Vecchi MicroBlog
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// % HTMLTitle = <span class="twa twa-ledger twa-📒"><span>📒</span></span> Vecchi MicroBlog
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// % Index = True
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// % URLs = MicroBlog.html Diarylog.html
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// % Categories = Blog
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Come annunciato nell'articolo "[🎇 Il resocontoctt di questo 2023, almeno in termini di posting!](../Posts/2023-12-31-Resocontoctt-2023.html#-Il-MicroBlog-nuovissimo-alla-fa)", il Vecchio MicroBlog è ora deprecato, e non verrà più aggiornato. Quello che segue è l'archivio dei vecchi contenuti, che rimarrà leggibile. I nuovi post verranno quindi pubblicati sul Nuovo MicroBlog unificato, raggiungibile dal menu del sito.
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# <span class="twa twa-ledger twa-📒"><span>📒</span></span> Vecchi MicroBlog
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_Nota: I contenuti negli archivi possono aver subito redazioni non segnalate._
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<div><staticoso:Category:MicroBlog></div>
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content/it/Categories/Raccolte.md
Normal file
11
content/it/Categories/Raccolte.md
Normal file
@ -0,0 +1,11 @@
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// % Title = 🗂️ Raccolte
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// % HTMLTitle = <span class="twa twa-card-index-dividers twa-🗂️"><span>🗂️</span></span> Raccolte
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// % Index = Unlinked
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// % Order = 50
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// % Categories = Fritto-Misto
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# <span class="twa twa-card-index-dividers twa-🗂️"><span>🗂️</span></span> Raccolte
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<div>
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<staticoso:DirectoryList:Pages/Categories/>
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</div>
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84
content/it/Chi-Sono.md
Normal file
84
content/it/Chi-Sono.md
Normal file
@ -0,0 +1,84 @@
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+++
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Title = "😺 Chi sono"
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Index = true
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Order = 20
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Lastmod = 2023-10-17
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xSelfhostLineBadge = '<small style="Color:#CC0000; Font-Size:X-Small; Display:Inline-Block; Rotate:35deg; Margin-Left:-1.5em; Margin-Right:-1.5em;">SELFHOST!</small>'
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Giustamente, venendo qui, che tu abbia o meno letto le informazioni generali del sito sulla [Home](./index.html), ti starai chiedendo chi sono io.
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Io sono Octt. Si, esatto, Octt da cui sitoctt, il mio sito, prende il nome.
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_Octt_ si pronuncia "òctt" - [come sitoctt, ma senza "sit"]({{< assetsRoot >}}/Media/sitoctt-pronuncia.flac){[:MdTgtBlank:]}.
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Io sono la webmaster di questo posto. O, forse, [webmistress](https://www.dictionary.com/browse/webmistress){[:MdTgtBlank:]} sarebbe più corretto, peccato che le persone che anche soltanto conoscono dell'esistenza di questa parola si contano sulle dita di una mano mozzata.
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Vabbe, io ho capito che nel mondo c'era necessità di questo sito <small>(ma quando mai??)</small>, ho immaginato il sito, ho iniziato a costruire il sito, ho messo in piedi strategie per semplificarmi la creazione del sito <small>(eee, che paroloni, ho scritto un programmino in Pitone)</small>, ed ecco qui il risultato.
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## Cosa faccio?
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Beh, innanzitutto faccio questo sito. Scrivo le cose, che siano inutili fiumi di parole in lingua umana, oppure paroline magiche che il tuo computer interpreta per visualizzare queste pagine nella loro forma più gloriosa.
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Sono la Dea e loli dello [Spacc](https://wikispacc.miraheze.org/wiki/Spacc){[:MdTgtBlank:]}, nonché CEO di [Spacc Inc](https://wikispacc.miraheze.org/wiki/Spacc_Inc){[:MdTgtBlank:]}, e sysadmin della [Spacc BBS](https://bbs.spacc.eu.org). In tal riguardo, sulle mie spalle gravano responsabilità distruttive.. ma lascio i collegamenti da seguire per capire, non parlo dello Spacc qui.
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Poi, per quanto io tenti di passarci meno tempo possibile appresso, ho il mio server da amministrare quando la roba si spacca o c'è da aggiornare la qualsiasi, altrimenti tutta la baracca chi la porta avanti? Tra software server per usi diversi, inclusi quelli web, bot vari per diverse piattaforme, [SpaccCraft](https://wikispacc.miraheze.org/wiki/SpaccCraft){[:MdTgtBlank:]}, e qualche altra robina che adesso mi scoccio di ricordare, è una roba bestiale, anche se almeno ad oggi non ho la difficoltà dell'usare hardware troppo di fortuna.
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Ormai purtroppo spesso non trovo il giusto tempo da spendere sul Fediverso, come facevo prima anche lì a scrivere e condividere robette, sulle varie diverse piattaforme libere carine.
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Spesso dormo anche, ahhh bello quando dormi che stai lì così, ohhh, e ogni tanto ci vuole, toh.
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Scrivo anche programmi veri e propri a volte. Più che altro, programmini, perchè se mi imbarco in grosse imprese poi rischio <small>(no no, succede spesso, quale "rischio", è una certezza)</small> di lasciare roba abbandonata a metà...
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Pensa te, inoltre: quando ho tempo, gioco anche ai videogiochi, oppure leggo cose come articoli particolarmente interessanti (non solo il titolo) o manga. In passato, molto di più, ma ad oggi impiego il mio tempo in tante altre cose, quindi il gioco è bello ma, ormai, dura sempre troppo poco.
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Qui ci sono alcuni videogiochi che consiglio (lista noj esaustiva): [Raccolta Videogiochi](./Raccolte/Gaming/Raccolta-Videogiochi.html), mentre per le altre cose ancora non ho assemblato liste.
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Ah, e devo anche ancora andare a scuola... no, università mi dicono ora, credo. Un po' na' seccatura, vabbe, c'è poco da fare.
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## Alcune mie proprietà particolari
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• Sono una loli con proprietà particolari
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: La semplice cosa è di per sè una proprietà particolare.
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• Il mio colore preferito è quello di sfondo del sito
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: Ossia, #eeddff. Sono povera e non ho i colori Pantone, questo è il massimo della precisione che posso garantire. Spero il tuo display sia calibrato come il mio.
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• Mi piace schiavizzare i sassi
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: Cioè, non è che mi diverto, è che non ho altra scelta, l'unico modo per fare le cose che mi piacciono è schiavizzare i computer (che sono, a livello di processore, sassi pensanti).
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• Ho poca fantasia
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: Infatti, non mi vengono in mente altri punti da esporre.
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## I miei contatti
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Mi puoi trovare sul Fediverso, ai contatti da me preferiti che lascio qui sotto.
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- <b style="Color:#FFA020;">Friendica</b>: [@octt@poliverso.org](https://poliverso.org/profile/octt){[:MdTgtBlank:]}
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- <b style="Color:#3088D4;">Mastodon</b>: [@octo@mastodon.uno](https://mastodon.uno/@octo){[:MdTgtBlank:]}
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- <b style="Color:#2D2D2D;">Matrix</b>: [@octt:matrix.org](https://matrix.to/#/@octt:matrix.org){[:MdTgtBlank:]}
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- C'erano anche le mie istanze ActivityPub qui, ma poi sono successi [**gli incidenti**](../Posts/2023-01-28-Problemi-Hardware-Diventano-Mentali).
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<!--
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- ~~<b style="Color:#60C000/*#7FE600*/;">Misskey</b>[:SelfhostLineBadge:]: [@octt@miss.octt.eu.org](https://miss.octt.eu.org/@octt){[:MdTgtBlank:]}~~
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||||
- ~~<b style="Color:#DF8958;">GoToSocial</b>[:SelfhostLineBadge:]: [@octt@godo.octt.eu.org](https://godo.octt.eu.org/@octt){[:MdTgtBlank:]}~~
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-->
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### Crittografia, prove, e altri profili
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Mi sono, finalmente, decisa a mettere in piedi un profilo crittografico compatibile con <b style="Color:#56479E;">Keyoxide</b>, uno strumento molto carino per creare verifiche d'identità online decentralizzate. Eccolo qui: <https://keyoxide.org/hkp/cfa2a09ce568f17e479d31ad42c0ed2ca5df2af0>{[:MdTgtBlank:]}.
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Visitandolo, oltre a poter semplicemente accedere a link di alcuni miei altri profili online, è possibile avere una prova crittografica del fatto che ogni dato account appartiene a me, e non ad alcun _impostore sus_.
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È anche possibile prelevare la mia chiave PGP pubblica, o usare la comoda interfaccia della app (web e non), per cifrare in maniera affidabile messaggi segreti da poter inviare a me.
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# Fine?
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Per ora, mi dispiace, ma è tutto. Se vuoi sapere altro, dovrai prima aspettare che mi venga in mente nuova roba da scrivere. Non sperarci troppo, però, considerando che è da mesi e mesi che questa pagina non si espande in modo sostanziale 😬.
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Qui sul sito, comunque, non ho ancora avuto le idee abbastanza chiare, né la pazienza necessaria, per creare enormi raccolte su tutti quegli elementi di conoscenza che possiedo su soggetti molto particolari. Per il momento, al costo di non aggiungere quasi mai nulla, evito di riempire il postoctt di **troppe** informazioni; però, le butto tutte sulla [OcttKB](https://kb.octt.eu.org).
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<div class="Center" markdown="1">
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_Io? Cute. Assolutamente indiscutibile._
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_Voi? Meh, forse.. penso???_
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</div>
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348
content/it/Devlogs.md
Normal file
348
content/it/Devlogs.md
Normal file
@ -0,0 +1,348 @@
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// % Title = 💾 Archivi Devlogs
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// % HTMLTitle = <span class="twa twa-floppy-disk twa-💾">💾</span> Archivi Devlogs
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// % Style = @import "[staticoso:Site:RelativeRoot]Assets/Pages/Devlogs.css";
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// % Categories = Tecnologia Blog MicroBlog
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Ho dimenticato di annunciarlo nell'articolo "[🎇 Il resocontoctt di questo 2023, almeno in termini di posting!](./Posts/2023-12-31-Resocontoctt-2023.html#-Il-MicroBlog-nuovissimo-alla-fa)", ma, così come per il PicoBlog e il Vecchio MicroBlog, i Devlogs sono ora deprecati, e non verranno più aggiornati. Quello che segue è l'archivio dei vecchi contenuti, che rimarrà leggibile. I nuovi post verranno quindi pubblicati sul Nuovo MicroBlog unificato, raggiungibile dal menu del sito.
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# <span class="twa twa-floppy-disk twa-💾">💾</span> Archivi Devlogs
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Per mesi, in maniera occasionale, ho (ab)usato il PicoBlog come se fosse un devlog.
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Ad un certo punto (_era quasi ora.._) [ho però pensato](./PicoBlog.html#-2022-08-23-Devlogs) al fatto che le cose non andassero bene.
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La scrittura sul PicoBlog è, per natura dello stesso, molto limitata in lunghezza e in scopo. Per tenere una buona traccia di tutto quello che sviluppo - tra cui questo sito, ma non solo - urgeva la creazione di una sezione si stile diario, ma dedicata alla cosa.
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Quindi, si dia inizio ai miei Devlogs!
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_Ovviamente, scriverò soltanto la roba interessante, non tutto quello che faccio in ogni minimo dettaglio - i bug si dimenticano una volta che si risolvono._
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## Leggi i Devlogs
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<!-- noprocess />
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<h3 class="NoTitle InlineBlock">Filtri:</h3>
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<input type="checkbox" id="CheckBox-sitoctt" checked><label for="CheckBox-sitoctt">#sitoctt</label>
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<input type="checkbox" id="CheckBox-staticoso" checked><label for="CheckBox-staticoso">#staticoso</label>
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</ noprocess --->
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<div markdown="1" class="BorderBoxContainer" HTMLJournal="1" JournalTitle="💾 Devlogs di Octt">
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<details markdown="1" class="Box-sitoctt Box-staticoso" open><summary>
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#### [2022-11-11] Novità estetiche incollate con lo sputo </summary>
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-> #sitoctt #staticoso
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Da quanto che non scrivevo un devlog! Qualcosina però, per **sitoctt e staticoso**, l'ho fatta nel frattempo.
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Il primo **cambiamento notevole** che ho apportato al sito in questi giorni è l'applicazione del **nuovo tema** (esclusivamente) alla [pagina home](./index.html). Lascio una foto, cosicché questo post sia comprensibile anche a distanza di tempo senza che serva controllare la Wayback Machine.
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||||
La cosa bella? **Avevo iniziato** a progettarlo diversi **mesi fa**, pian piano, giorno per giorno, fino a che ad un certo punto.. _ho dimenticato di continuare!_ 😵 Alla fine, però, ho finito tutte le rifiniture e aggiunto **nuovi dettagli**.
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Non so cosa stavo pensando mentre costruivo il template, e quindi è venuto un **miscuglio di roba**: **stile** ambiente **desktop**.. ma con lo sfondo _Bubbles_ di **Windows 95** ricolorato di viola, tema **quasi-metro** per taskbar (dove a sinistra si trova il tasto menu) e decorazioni di finestra, con la barra del titolo che ha il titolo al centro, ma un'icona rappresentante la finestra a destra, e un tasto per **collassare/riaprire** le stesse. Quest'ultima roba, assieme al poter portare una finestra mezza nascosta in primo piano cliccandola (su PC basta passarci sopra il cursore del mouse), l'ho fatta ovviamente funzionare **senza alcuno script**!
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||||
Il **riposizionamento** in primo piano è molto **facile**: con la pseudo-classe CSS _Hover_, applicato alla classe delle finestre, si imposta un valore Z superiore al default di tutte le altre finestre. In questo modo, la finestra verrà rialzata quando ci si passa il puntatore virtuale sopra.
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||||
```{ .css .CodeScroll }
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||||
.Window:Hover {
|
||||
/* Non ci sono al momento finestre con Z-Index maggiore di questo, quindi va bene */
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||||
Z-Index: 128;
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||||
}
|
||||
```
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||||
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||||
**La storia dello shading** delle finestre, invece, è più complicata e mi **ha richiesto** l'uso di qualche **hack**, e ora spiego il tutto. Segue l'HTML rappresentante un'ipotetica finestra, e del relativo CSS.
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||||
```{ .html .CodeScroll }
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||||
<div class="Window" id="ExampleWindow">
|
||||
<div class="TitleBar">
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||||
<input type="checkbox" class="CheckToggle" id="ExampleWindowCheck">
|
||||
<div class="TitleBarContent">
|
||||
<span> <label class="CheckLabel" for="MainWindowCheck"></label> </span> <span> <b>Finestra Esempio</b> </span>
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</div>
|
||||
<div class="WindowContent ToggleBox">
|
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<p>
|
||||
Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipiscing elit...
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</p>
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</div>
|
||||
</div>
|
||||
</div>
|
||||
```
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||||
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||||
```{ .css .CodeScroll }
|
||||
/* Input checkbox della classe specifica per i bottoni no-JS */
|
||||
|
||||
/* Impostato come invisibile per motivi estetici */
|
||||
.CheckToggle {
|
||||
Position: Fixed;
|
||||
Opacity: 0;
|
||||
Visibility: Hidden;
|
||||
}
|
||||
|
||||
/* Di default, sui label dedicati alle checkbox, figura un simbolo rappresentante lo stato di unshaded */
|
||||
.CheckLabel:Before {
|
||||
Content: '🔼';
|
||||
}
|
||||
|
||||
/* A checkbox spuntata, sul label nidificato adiacente figura un simbolo rappresentante lo stato di shaded */
|
||||
:Checked ~ .TitleBarContent > Span > .CheckLabel:Before {
|
||||
Content: '🔽';
|
||||
}
|
||||
|
||||
/* A checkbox spuntata, sparisce il div del contenuto */
|
||||
:Checked ~ .ToggleBox {
|
||||
Display: None;
|
||||
Visibility: Hidden;
|
||||
}
|
||||
```
|
||||
|
||||
Insomma, se questa _robaccia_ si può fare è grazie all'**abuso** del selettore CSS `~` (tilde), che permette di applicare una proprietà ad un elemento adiacente ad un altro, in questo caso verificando prima una condizione con una pseudo-classe (la proprietà _Checked_ della casella).
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||||
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||||
Il problema è che, non esistendo alcun selettore per raggiungere elementi genitori del DOM, ho dovuto piazzare il **div del contenuto in quello della barra del titolo**: una schifezza, _pure abbastanza grossa_ considerando cosa ho dovuto fare poi per rendere le finestre esteticamente a posto nonostante il loro scheletro _affetto dalle devianze_.
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||||
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||||
Continuando con il vedere le **classi CSS delle finestre** in sé.. i commenti bastano.
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||||
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||||
```{ .css .CodeScroll }
|
||||
.Window {
|
||||
Position: Absolute;
|
||||
Margin: Var(--WindowMargin);
|
||||
/* Bordo per estetica, 4px nel mio caso */
|
||||
Border: Solid Var(--WindowBorderSize) Var(--TitleBarBackground);
|
||||
}
|
||||
.WindowContent {
|
||||
/* Minima larghezza del div contenuto della finestra pari alla totale finestra */
|
||||
Min-Width: Calc(100% + Var(--WindowMargin)*2 + Var(--WindowBorderSize)*2);
|
||||
/* Padding per estetica */
|
||||
Padding: Calc(Var(--WindowPadding)*2);
|
||||
Padding-Top: Var(--WindowPadding);
|
||||
/* Overflow Y permesso nel solo div contenuto
|
||||
Overflow-Y: Auto;
|
||||
/* Allineamento del contenuto nella finestra tenendo conto dei margini */
|
||||
Margin-Left: Calc(0px - Var(--WindowMargin) - Var(--WindowBorderSize));
|
||||
Margin-Top: Var(--WindowBorderSize);
|
||||
}
|
||||
```
|
||||
|
||||
Questo, infine, è il **CSS applicato alle singole finestre**, che differisce sempre in valori.. e, a parte i commenti, anche qui non so proprio cosa dire! 🤐 _La soluzione funziona? E allora va bene così._
|
||||
|
||||
```{ .css .CodeScroll }
|
||||
/*
|
||||
*/ #ExampleWindow {
|
||||
/* Dimensioni massime della finestra */
|
||||
Max-Width: 80vw;
|
||||
Max-Height: 75vh;
|
||||
/* Posizione assoluta a schermo */
|
||||
Top: 8px;
|
||||
Left: 16px;
|
||||
Z-Index: 8;
|
||||
}
|
||||
/*
|
||||
*/ #FeedWindow .WindowContent {
|
||||
/* Impostazione della massima altezza del div contenuto della finestra;
|
||||
* Per qualche motivo, se non esplicito la cosa, il contenuto sborda sempre.
|
||||
* All'altezza massima dell'intera finestra devo sottrarre, oltre al margine,
|
||||
* ben 2 volte l'altezza della barra del titolo (ma forse basterebbe una costante arbitraria),
|
||||
* altrimenti il contenuto può andare comunque troppo giù.
|
||||
*/
|
||||
Max-Height: Calc(75vh - (Var(--TitleBarHeight) * 2) - Var(--WindowMargin));
|
||||
}
|
||||
```
|
||||
|
||||
Questa **complessa soluzione** funziona perfettamente su Firefox e su Chromium desktop, ma su Chromium per Android questi **posizionamenti pixel-perfect** fanno _imbizzarrire_ il motore CSS, che _non si vergogna affatto_ di mostrare dello spazio vuoto tra i bordi decorativi e lo sfondo degli altri div che compongono la finestra.
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||||
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||||
Vabbè, lo diciamo che fa schifo? Ma sì: **FA SCHIFO!** Se hai una soluzione migliore senza JavaScript, io [sto aspettando la tua pull request](https://gitlab.com/octtspacc/sitoctt){[:MdTgtBlank:]}. _Forza, sto aspettando, aiutami a togliere lo schifo._
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||||
|
||||
Grazie a questo nuovo tema posso permettermi di aggiungere, in modo un minimo sensato, alcuni **meta-contenuti** ripetuti tra le pagine del sito che lo usano - anche se per il momento l'ho applicato solo alla home, perchè ho paura che causi un po' troppa confusione visiva sulle pagine dove il contenuto deve stare al primo posto. Una cosa che ho messo, per dire, è la **lista di post recenti** in una finestrella dedicata.
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||||
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||||
Per quest'ultima cosa, ho chiaramente dovuto aggiornare **staticoso**, che genera la lista quando nel codice di una pagina trova la stringa `<staticoso:Feed>`.
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||||
Ne ho approfittato per fare anche altri piccoli miglioramenti, ad esempio ho aggiunto la generazione automatica di **pagine di redirect** per una serie di URL alternativi specificati nei metadati di una pagina; con questa funzione ho potuto facilmente rinominare i file di alcune pagine nel sito senza rompere gli URL vecchi, ed ho aggiunto **alias di convenienza** per certe pagine: ad esempio, [/Blog.html](./Blog.html) che rimanda a [/Categories/Blog.html](./Categories/Blog.html).
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||||
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||||
Come ultime cose: al generatore ho aggiunto anche la creazione di **liste di** tutte le pagine contenute in **una cartella** e relative sottocartelle del sito, che richiamo con `<staticoso:DirectoryList:{DIRECTORY}>` e _forse, credo, mi servirà più tardi_, anche se ho già creato [una pagina che ne fa uso](./Posts/index.html).
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</details>
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||||
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||||
|
||||
<!-- ---- ---- --->
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||||
<details markdown="1" class="Box-sitoctt"><summary>
|
||||
#### [2022-09-05] Filtri intelligenti </summary>
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||||
-> #sitoctt
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||||
_Le soluzioni semplici sono spesso le migliori_.
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Con questa filosofia, come in altri casi, ho preso e ho implementato questa piccola cosa che mi serviva sul **sitoctt**.
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||||
Al momento i Devlogs sono ancora un po' vuoti, ma, per quando inizieranno a riempirsi di più, sarebbe carino poter efficacemente **filtrare** le mie scritture **per categoria**.
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||||
Problema risolto in appena qualche riga di HTML e CSS!
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||||
```{ .html .CodeScroll }
|
||||
<input type="checkbox" id="CheckBox-CATEGORIA" checked>
|
||||
<label for="CheckBox-CATEGORIA">#CATEGORIA</label>
|
||||
...
|
||||
```
|
||||
|
||||
```{ .css .CodeScroll }
|
||||
.Box-CATEGORIA,
|
||||
...
|
||||
{
|
||||
Display: None;
|
||||
}
|
||||
|
||||
/*
|
||||
*/ #CheckBox-CATEGORIA:Checked ~ Div > .Box-CATEGORIA,
|
||||
...
|
||||
{
|
||||
Display: Inherit;
|
||||
}
|
||||
```
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||||
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||||
Mi basta questo codice di base - che devo però duplicare per ogni singola categoria - per definire degli elementi (che dovranno avere una o più classi di categoria; io uso `<details>` per avere i collassabili) che possono essere fatti sparire quando si toglie la spunta alle eventuali caselle.
|
||||
Diversi elementi possono inoltre appartenere a **multiple categorie**, cosa che per me è utile.
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||||
La cosa è molto più complicata a spiegarsi, di quanto non lo sia a farsi e _ad essere usata.. quindi..._ 😳!
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||||
_Nota: I simboli hash (#) nei nomi **visibili** delle categorie non centrano nulla con l'id HTML degli elementi, li uso come prefisso semplicemente per simboleggiare un hashtag._
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||||
</details>
|
||||
|
||||
|
||||
<!-- ---- ---- --->
|
||||
|
||||
|
||||
<details markdown="1" class="Box-staticoso"><summary>
|
||||
#### [2022-09-01] Ottimizzazioni necessarie </summary>
|
||||
-> #staticoso
|
||||
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||||
Nei giorni appena passati ho apportato qualche **miglioria interna** a **staticoso**.
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La prima cosa che ho fatto è stata aggiungere il supporto alla **compilazione differenziale** dei siti, ossia: ad ogni esecuzione, il programma ricompila solo le pagine che sono effettivamente cambiate dalla compilazione precedente, arrivando quindi ad una **maggiore efficienza**.
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La funzione è **ancora da perfezionare**, in quanto non controlla se l'HTML di template cambia, ma solo se lo fanno i file di pagine e post.
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La cosa può risultare in confusione durante l'uso: eventuali utenti che usano il software (_me in primis_) magari modificano un template, non vedono le differenze dopo una ricompilazione, e _apriti cielo_. Per questo motivo, per il momento la funzionalità non è attiva di default; chi vuole usarla deve attivare una flag.
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Oltre a ciò, la build differenziale va ancora a calcolare alcune cose che non cambiano, quindi non siamo ancora alla massima efficienza; per arrivarci, dovrò implementare una cache per alcune di quelle cose che servono solo durante l'esecuzione, in modo che il programma possa ripescarle dall'archiviazione locale.
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La compilazione differenziale può arrivare a far **risparmiare tantissimo tempo**, reale oltre che di CPU, ma si può fare di più per guadagnare fino all'ultimo millisecondo della prima categoria: usare il **multithreading**.
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Con il multithreading - anche questo implementato parzialmente nei giorni passati - il programma può usare **tutti i processori** (fisici e logici) **allo stesso tempo**, anziché uno solo, dividendo quindi il tempo reale necessario al completamento di tutti i calcoli. Viene da sé che, più processori si hanno, più è possibile dividere il tempo.
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Il mio sito, con **30 pagine Markdown** (ho escluso l'unica in Pug, che richiede una chiamata ad un programma esterno, apposta per testare) che in totale ad oggi pesano **~180 KB**, appena qualche giorno fa impiegava attorno ai 2200 millisecondi per compilarsi sul mio PC desktop[^ groso 2022-09-01]. Con le nuove ottimizzazioni, invece.. si parla di **~850 ms** per una compilazione pulita, e **~450 ms** per una differenziale senza alcuna modifica da ricompilare. Non male!
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Giusto per, ho voluto fare un **test** - che, se avessi voluto fare davvero per bene, avrei dovuto fare in confronto ad altri generatori di siti statici - su un ipotetico sito da **1500 pagine**. Ho quindi copiato la cartella del mio sito, sdoppiato tutte le pagine per farle arrivare alla grossa cifra (in peso dei file avrò avuto un totale di **9 MB**, considerando `(180/30)*1500`), e ho acceso il programmino.
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Esecuzioni diverse hanno dato risultati un po' diversi, forse perché avevo diversi _altri programmi_ aperti che _mangiavano CPU_ (primo di tutti, Firefox che riproduceva un video da Invidious; almeno il 20% di CPU era occupato); ma posso dire di aver visto **~160 s** per una build pulita e **~17 s** per la differenziale (di nuovo, senza alcuna effettiva modifica).
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Quei 17 secondi in particolare, comunque, mostrano senza alcun dubbio che il mio codice **va ancora ottimizzato** - oltre il poco che ho già fatto. Vabbè, in ogni caso mi soddisfa già il punto in cui sono arrivata!
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</details>
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<!-- ---- ---- --->
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<details markdown="1" class="Box-staticoso Box-sitoctt"><summary>
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#### [2022-08-29] Titoli delle sezioni, ma ancora meglio </summary>
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-> #staticoso #sitoctt
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Soprattutto a causa della necessità di rendere **staticoso** leggermente più adatto alla creazione di siti di documentazione, oltre che di blog e cose così, ho sentito di dover apportare **qualche miglioramento** alla generazione dei _✨magici✨_ **titoli delle sezioni**.
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Ispirandomi parzialmente a cosa fa [mdBook](https://rust-lang.github.io/mdBook){[:MdTgtBlank:]}, ho aggiunto un **target ancora** (`<a>`) al fianco di ogni heading nel testo.
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mdBook rende ogni titolo un link in sé; soluzione elegante ed intuitiva per copiare un link alla sezione all'istante, ma che può dare (da) problemi grossi in certi casi. Ad esempio, le sezioni `<details>`, _che io tanto amo_, diventerebbero difficili da aprire, perché gran parte della loro hitbox sarebbe coperta da quella di un link.
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Dovevo inventarmi qualcos'altro.
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A livello di **HTML**, allora, staticoso genera per ogni titolo la seguente struttura: elemento heading, che contiene prima un elemento span racchiudente l'ancora, a sua volta contenente il semplice testo `»`, e poi un altro span (con id univoco) che ha il titolo in sé.
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Facendo un esempio pratico, questo è cosa esce fuori:
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```{ .html .CodeScroll }
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<!--
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--> <h1 class="SectionHeading">
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<span class="SectionLink">
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<a href="#-Titolo-di-esempio">
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<span>»</span>
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</a>
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</span>
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<span class="SectionTitle" id="-Titolo-di-esempio">
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Titolo di esempio
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</span>
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</h1>
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```
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Senza CSS, i titoli sulla pagina renderizzata si vedono come al solito, eccetto per il fatto che hanno un carattere `»` cliccabile alla loro sinistra. Andrebbe bene già così, ma ovviamente io avevo la **personalizzazione** in mente da subito.
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Sul tema principale del **sitoctt**, infatti, ho personalizzato la cosa in modo da avere:
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- L'emoji della catena (`🔗`) come carattere per il link;
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- Il posizionamento un po' a sinistra del tastino, per far rimanere i titoli in linea con il testo normale;
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- Opacità del carattere molto ridotta, e un po' meno ridotta quando il mouse/dito ci passa sopra;
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- Evidenziazione e sottolineatura di un heading attivato.
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In codice **CSS**, la mia visione si è tradotta in queste righe:
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```{ .css .CodeScroll }
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.SectionTitle:Target {
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Color: #EEDDFF !Important;
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Background: #700070 !Important;
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Text-Decoration: Underline;
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}
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.SectionLink {
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||||
Position: Absolute;
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Left: -1.5em;
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Opacity: 0.08;
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}
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.SectionLink:Hover {
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||||
Opacity: 0.8;
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||||
}
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.SectionLink > A::Before {
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||||
Content: '🔗';
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}
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.SectionLink > A > Span {
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||||
Font-Size: 0;
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||||
}
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```
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In tutta onestà, lo ripeto: forse per il sitoctt questa cosa non serviva; ma, per la [**documentazione di staticoso**](https://gitlab.com/octtspacc/staticoso-docs){[:MdTgtBlank:]}, credo **sarà utilissima**.
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</details>
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<!-- ---- ---- --->
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<details markdown="1" class="Box-sitoctt"><summary>
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#### [2022-08-24] Titoli delle sezioni - ora ovunque </summary>
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-> #sitoctt
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**Una delle caratteristiche** delle pagine di questo sito, anche quelle di blog - cosa che, riconosco, non si vede tutti i giorni, se non su Wikipedia (_che un blog non è_) - è **il menu con i titoli** delle sezioni della pagina.
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Su pagine con tanto e tanto contenuto è qualcosa di ottimo, perché **permette** a chi legge **di** saltare rapidamente tra diverse zone del testo, per poter **trovare al volo determinate informazioni**.
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Il mio generatore di siti statici genera i menu con i titoli guardando (_appunto, direi_) i titoli (heading), presenti nel testo, quindi: _se quelli non ci sono, il menu non si riempie_.
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Ecco, _io non so per quale assurdo motivo_, ma fino ad ora **ho tenuto senza titoli magici alcune pagine** (in particolare, quella del [PicoBlog](./PicoBlog.html)) che hanno contenuti divisi in sezioni collassabili.
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È vero che, grazie ai collassabili (creati con il grazioso tag `<details>`), queste pagine sono facilmente scorrevoli, visto che a tutti gli effetti le stesse diventano un menu... ma, senza i titoli fatti per bene, è **impossibile linkare a sezioni** specifiche!
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||||
Eh già, perché l'injecting dell'attributo `id` da parte di staticoso va, giustamente, a braccetto con la ricerca degli heading.
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Un po' con il trova e sostituisci del mio editor di testo, e un po' a manina, **ho fatto questa sistemazione** nelle _2_ pagine in cui dovevo. Ora, anche per quelle, ho la possibilità di **creare** dei **link di rimando alle sezioni** che voglio.
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</details>
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<!-- ---- ---- --->
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<details markdown="1" class="Box-staticoso Box-sitoctt"><summary>
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#### [2022-08-24] La data di compilazione </summary>
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-> #staticoso #sitoctt
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È una cosina semplice, quella che ho fatto ieri (e che solo oggi ho tempo di scrivere), ma può secondo me avere **grandi implicazioni**: ho aggiunto a **staticoso** la possibilità di scrivere nell'HTML **il momento** (data e ora) **in cui** il programma **ha compilato** ogni pagina, che posso sfruttare aggiungendo la macro `\[staticoso:BuildTime]` dove preferisco.
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Ritengo sia qualcosa di utile almeno per il **sitoctt**: mi fa più che piacere che il sito possa venire archiviato e distribuito parallelamente ai miei server - se non fosse stato così, non avrei scelto con tale convinzione la licenza **CC BY-SA** - però potrebbero sorgere problemi in caso venissero fatti circolare backup obsoleti _che non mettono in chiaro di esserlo_.
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Nel tempo, **il sito** inevitabilmente **subisce modifiche**. Alcune sono semplici aggiunte, e in quei casi un archivio obsoleto del sito avrà banalmente cose in meno; altre volte, si tratta di rettifiche.
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Data la possibilità di quest'ultimo tipo di aggiornamenti, **è bene che chi legga una copia** del sito **possa** eventualmente **accorgersi** del fatto **che la stessa sia vecchia** (ad esempio, di una settimana o più, considerando la frequenza con cui di solito aggiorno il sito).
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**Revisioni** ai miei vecchi contenuti **possono avvenire** per diversi fattori: magari ritengo giusto aggiornarli perché non più in linea con qualche verità oggettiva, oppure con le mie opinioni personali.
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Non che le versioni precedenti debbano per forza sparire - la cronologia di Git sta bene dove sta - ma il punto è che **le edizioni antiche del sitocto devono specificarlo bene**, **per evitare** di indurre una qualsiasi persona in **confusione**.
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E quindi, alla fine, ecco che **ora ho la data di compilazione al piè di** ogni **pagina**.
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_O almeno, così è al momento in cui scrivo_. Non è mica da escludere che lo stile del mio sito possa cambiare prima o poi, e con esso anche il posizionamento della mia bella riga di testo! 😬️
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</details>
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</div>
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## [:HNotesRefsHTML:]
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[^ groso 2022-09-01]: In data **2022-09-01**, il mio PC fisso è: **CPU** [AMD Ryzen 3 3200G](https://www.amd.com/en/products/apu/amd-ryzen-3-3200g){[:MdTgtBlank:]}; **OS** [Void GNU+Linux](https://voidlinux.org){[:MdTgtBlank:]} x86_64, libc musl.
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62
content/it/Donazioni.md
Normal file
62
content/it/Donazioni.md
Normal file
@ -0,0 +1,62 @@
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// % Title: 💰 Donazioni
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// % HTMLTitle: <span class="twa twa-money-bag"><span>💰</span></span> Donazioni
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// % Index: True
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// % Order: 45
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// % UpdatedOn = 2022-11-12
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# <span class="twa twa-money-bag"><span>💰</span></span> Donazioni
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Mi hanno detto che dovrei rendere il sitoctt a **scopo di lucro**.
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In effetti, pensandoci bene, hanno ragione, ma.. c'è un ma.
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Visto che non posso, per ovvi motivi di decenza umana, mettere pubblicità, tracker assortiti, o cryptominer nel sito, opto per qualcosa di meno invasivo: questa pagina.
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Se il sitoctt ti piace, e vuoi aiutarmi a migliorarlo ed aggiornarlo più frequentemente, puoi farmi una **donazione libera**.
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(_Si, la roba dello scopo di lucro **è uno scherzo**, mi faceva ridere e ho voluto scriverla, ma il sito rimarrà sempre e comunque una robina che faccio perché semplicemente mi piace e non ho molto di meglio o più produttivo da fare._)
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## Dona tramite criptomonete
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Le criptomonete sono il modo ideale di effettuare transazioni finanziarie tramite Internet, forse ancor più per donazioni che per pagamenti.
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Apri la mia pagina di Coindrop per vedere le criptovalute che accetto e i relativi indirizzi: <a href="https://coindrop.to/octt" target="_blank" rel="noopener nofollow">coindrop.to/octt</a>!
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_Nota: Coindrop richiede l'esecuzione di codice JavaScript (libero) per funzionare. È un problema che in qualche modo va risolto, secondo me, ma per ora questo è._
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_Nota: ETH è listato per completezza, ma la rete Ethereum fa schifo ed è inutilizzabile per le fees; però, le donazioni sulla rete di Binance per quell'indirizzo sono gradite._
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Dovrei accettare altre valute in futuro, per esempio sarei interessata a provare [Nano](https://nano.org){[:MdTgtBlank:]}, che dice di avere un basso impatto ambientale.
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Se proprio desideri, puoi scegliere di installare tu, sulle tue macchine, un software di mining per la criptovaluta che vorresti donarmi, impostando il programma in modo da far arrivare i pagamenti al mio indirizzo. Seguendo questa strada, non ti serve nemmeno un portafoglio per la valuta in questione, e banalmente userai la tua corrente elettrica per ottenere i soldi da donarmi.
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Tieni conto che non mi interesso di mining da un po', quindi non so quali programmi consigliare, ti direi di chiedere a persone più esperte. Ti prego però, non creare una mining farm alimentata a dinosauri morti, a petrolio, a gas metano, e a non ne ho idea, solo per donare a me (o, in realtà, non farlo in generale, ti prego)! Il top sarebbe usare un [Rasperino Solare](./Posts/2022-06-23-0000-Rasperino-Solare-ed-Altri-Esperimenti-Andati-a-Male.html), se riesci.
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## Dona tramite buoni regalo
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Un altro buon modo per scambiare denaro via Internet, a mio parere, è quello dei buoni regalo.
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Al momento, accetto buoni regalo per questi negozi:
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- Amazon.it
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Per inviarmi il codice di un buono regalo che hai e vorresti donarmi, consulta la lista dei miei contatti pubblici, dove puoi messaggiarmi e fare le belle cose 😸: [Chi-Sono.html#-I-miei-contatti](./Chi-Sono.html#-I-miei-contatti)
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## Dona tramite contanti
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Se mai ci dovessimo vedere di persona, puoi tranquillamente farmi una donazione in contanti!
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Al momento, accetto sicuramente le seguenti valute fiscali:
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- [EUR] Euro
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La lista qui rende note le valute che accetto sicuramente, perché ho modo di metterle a frutto.
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Se hai con te contanti di una qualsiasi altra valuta, e vuoi proprio donarmeli lo stesso, probabilmente li accetterò, ma sappi che è molto probabile che non riuscirò mai ad usarli, e la tua donazione sarà quindi stata a vuoto.
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## Storico delle donazioni
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In questa sezione della pagina terrò uno storico delle donazioni.
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Sarà privato di default, quindi non attribuirò mai l'identità della persona che ha donato alla sua donazione, tranne se mi viene espressamente chiesto di farlo.
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Ancora non so se riporterò in generale tutte le donazioni, includendo quindi anche quelle anonime ma semplicemente senza specificare ad opera di chi sono; oppure menzionerò solo quelle di persone che vogliono avere i loro crediti, evitando di scrivere le altre. Magari deciderò quando arriverà la prima donazione anonima? :)
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...
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<code class='NoCode'>
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... nessun'anima ha ancora donato neanche una lira alla loli, dolore.
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</code>
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392
content/it/PicoBlog.md
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392
content/it/PicoBlog.md
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@ -0,0 +1,392 @@
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// % Title = ✉️ Archivi PicoBlog
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// % HTMLTitle = <span class="twa twa-envelope twa-✉️"><span>✉️</span></span> Archivi PicoBlog
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// % Categories = Blog MicroBlog
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Come annunciato nell'articolo "[🎇 Il resocontoctt di questo 2023, almeno in termini di posting!](./Posts/2023-12-31-Resocontoctt-2023.html#-Il-MicroBlog-nuovissimo-alla-fa)", il PicoBlog è ora deprecato, e non verrà più aggiornato. Quello che segue è l'archivio dei vecchi contenuti, che rimarrà leggibile. I nuovi post verranno quindi pubblicati sul Nuovo MicroBlog unificato, raggiungibile dal menu del sito.
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# <span class="twa twa-envelope twa-✉️"><span>✉️</span></span> Archivi PicoBlog
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Stai avventurandoti in una sezione forse effimera del sitocto, ma che comunque, se esiste, vuol dire che ho pensato che ci debba stare lo stesso.
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Seguendo l'idea che ho visto su (pochi) altri siti web personali in giro per la rete, dedico questa zona a pagina singola per tenere un cosidetto **picoblog**.
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Nella pratica, si tratta di un flusso di pensieri corti e fini a loro stessi: spesso, un intero articolo di picoblog è composto da una sola frase.
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Per questo fondamentale particolare, differisce non solo dai blog tradizionali, dove un articolo è spesso formato da tanti paragrafi, ma anche dagli oggi più popolari microblog (alla <span style="Color:#3088d4;">Mastodon</span>), dove un articolo è al massimo un paragrafo.
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..Anche se, mi sa che, guardando indietro a cosa ho scritto in questi 2 mesi passati.. è già più un ennesimo microblog, anche se tento di restringermi per quanto posso.
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L'idea mia è quella di creare un flusso aggiornato più o meno spesso di frasi che boh, mi vengono in mente e voglio scrivere.
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Chissà se navigare questa pagina ti aiuterà a conoscermi meglio, ho paura di no. In verità direi, se del mio normale blog ti fidi 5, di quello che trovi qui devi fidarti -20. Non prendere troppo seriamente ciò che scrivo qui.
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Tieni a mente che le pubblicazioni più recenti vanno sempre in cima, facendo scendere in basso le precedenti. Inoltre, ogni articolo è collassato di base per questioni di ordine, ti basta cliccare sul titolo per espanderne uno.
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<div markdown="1" class="BorderBoxContainer" HTMLJournal="1" JournalTitle="✉️ picoblogoctt"
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JournalHeader="<p>
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Questa pagina è stata automaticamente semplificata dalla versione originale, <a
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href='./PicoBlog.html'>disponibile qui</a>. Considera di consultare quella per un'esperienza migliore, più comoda, con menu e link ai singoli post dentro la pagina!
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</p>">
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<div markdown="1" class="NoBorderBox">
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## Cose varie
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- Puoi ricevere gli aggiornamenti del PicoBlog tramite Atom. Non ho ancora sistemato staticoso per supportare pagine di questo tipo, ma grazie al servizio _Journal to Atom_ posso avere un feed: [{.NoImgCenter .DispBlock}](https://journal.miso.town/atom?url=https%3A%2F%2Fsitoctt.octt.eu.org%2FPicoBlog.Journal.html){[:MdTgtBlank:]}
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- Se qui hai finito di leggere le cose recenti, allora fatti un giro per il **Neon Kiosk**, dove puoi trovare pagine simili a questa ma da altre persone: [{.NoImgCenter .DispBlock}](https://kiosk.nightfall.city){[:MdTgtBlankNofw:]}
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## Leggi il PicoBlog
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</div>
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<details markdown="1" open><summary>
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#### [2023-06-30] Gli esami odiano il sitoctt. </summary>
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Per via di esami (di stato) e cose questo giugno, ormai bello che finito, non ho avuto modo di pubblicare articoli prima di [ora](./Posts/2023-06-30-Brutture-Irrisolvibili-della-Dock-Nintendo-Switch.html). Gli esami non li ho ancora finiti, ma questo è cosa pensavo la settimana scorsa; riporto [dal mio microblog Telegram](https://t.me/c/1383332798/20149):
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> Le due fazioni di voci nella mia testa:
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> * "_Devi scrivere l'articolo su perché la dock di Switch fa schifo e come hai fatto la tua con 0€ è da 6 settimane che non posti sul blogoctt 😭😭😭_" (voci buone, ci tengono alla crescita del mio sito e delle mie abilità di scrittura)
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> * "_Devi ripetere matematica tra 5 giorni hai la seconda prova 😭😭😭_" (voci cattive, sono gli hater del sitoctt)
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Pensare che non c'è stato nemmeno il tempo di onorare l'anniversario del sitoctt...
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</details>
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<details markdown="1"><summary>
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#### [2023-03-26] Ora solo chi ha skill può leggere. </summary>
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Per fare qualcosa di epico, e contemporaneamente gradito ad alcune persone ma sgraditissimo ad altre, sulla mia pagina dedicata al **campo minato** ho fatto una roba: la sezione [curiosità](./Raccolte/Gaming/Minesweeper.html#-Curiosit) è bloccata, e per poterla leggere bisogna completare una partita al giochino. Non sai giocare? Peggio per te. 🙃️. Vabbe, non totalmente:
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* Man mano che si premono i quadratini, questi diventano semi-trasparenti e fanno intravedere il testo sotto.
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* Il gioco sparisce se si disattiva JavaScript, e la sezione di testo non viene coperta.
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* Ho incluso un easter egg che fa saltare la partita senza doverla vincere. 👀️
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</details>
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<details markdown="1"><summary>
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#### [2023-03-23] Finalmente certe pagine... </summary>
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Oggi ho finito di sistemare la grafica di alcune pagine che ho iniziato a creare ieri, [Minesweeper](./Raccolte/Gaming/Minesweeper.html) e [Nonogram](./Raccolte/Gaming/Nonogram.html). Quando avevo iniziato il sito quasi un anno fa pianificavo di fare cose di questo tipo in questo modo, ma non ho mai fatto molto fino ad ora. Vedrò di continuare così...
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</details>
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<details markdown="1"><summary>
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#### [2023-02-22] staticoso è messo male </summary>
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Ma da quanto che non scrivevo su sta pagina? Vabbe. Oggi cercavo di aggiungere una funzionalità a staticoso... non ce la posso fare, è tutto spaghetti. Ho sbagliato a programmarlo come un programma monolitico, dovevo progettarlo fin da subito come una suite di programmini indipendenti ma correlati. E ora il danno è fatto.
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</details>
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<details markdown="1"><summary>
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#### [2022-11-10] Faccio esplodere l'AI </summary>
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Dopo aver scoperto che l'anteprima di ChatGPT è per ora completamente gratuita, ho iniziato a giocarci e a fare cose su cose, dedicandoci forse anche troppo tempo 😅. Ho creato un sito per raccogliere le conversazioni che ho con l'AI, per scopi di ricerca e perché ci sono spesso situazioni che vale la pena condividere: <https://listed.to/@ChatGPT_Experiences>{[:MdTgtBlank:]}
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</details>
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<details markdown="1"><summary>
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#### [2022-11-27] sitoctt introvabile, spero per non molto altro tempo </summary>
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Ho notato che il sitoctt, anche dopo alcune mie misure che avrebbero dovuto far contenti i motori di ricerca, proprio non si trova.. e non ho alcuna idea abbastanza precisa su cosa causi il problema. Devo iniziare a integrare nel generatore una funzione per ripubblicare in automatico su Wordpress, Blogger, e roba di quel tipo, magari da lì i motori lo leggono meglio; intanto, ho iniziato a fare lo script per tradurre il sito in diverse lingue, e questo dovrebbe aiutare a diffonderlo al di fuori dell'Italia.
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</details>
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<details markdown="1"><summary>
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#### [2022-11-18] Finalmente ho il MIO Misskey </summary>
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Ci avevo provato mesi fa ad ospitare il mio server ActivityPub. Prima Friendica su Altervista.. non andava. Poi Misskey, Mastodon, e Pleroma su Switch in casa.. fallimenti, l'uno più grosso dell'altro. Poi, l'altro giorno sul Raspino ho voluto riprovarci; i problemi sono usciti eccome, ma stavolta li ho saputi risolvere nell'arco di un giorno di lavoro, e quindi adesso ho [il mio Regno del Terrore](https://miss.octt.eu.org){[:MdTgtBlank:]}! 😁
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Ho aggiunto il mio profilo alla [pagina dei contatti](./Chi-Sono.html#-I-miei-contatti) qui... e ho sistemato una roba che avevo dimenticato di cancellare praticamente da agosto: la menzione al server Matrix, che ormai non ho più. 🙄
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#### [2022-11-11] 5 giorni, in che modo? </summary>
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Allora, assurdo. Il [nuovo post dei Devlogs](./Devlogs.html#-2022-11-11-Novit-estetiche-in)? Ho iniziato a scriverlo domenica sera e ho finito stasera. Perché? Non lo so, avevo altri fatti in mezzo, tra scuola e roba mia, e quindi alcuni giorni non ho proprio scritto. Che pazienza..
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#### [2022-11-06] Mastodon esplode </summary>
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Da ieri, i profughi di Twitter stanno sbarcando così numerosi sul Fediverso (purtroppo, virtualmente solo su Mastodon) che un sacco di server stanno soffrendo. Il network di Masto.host è in ginocchio da oggi pomeriggio, e pare che la storia sia complessa da risolvere.
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#### [2022-11-03] Lol I forgor </summary>
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Sul sito, almeno nelle zone in cui li uso come icone e non come emoticon, ho un wrapper CSS che mi fa avere emoji standardizzati e sempre coerenti (nel mio caso, Twemoji) su qualunque sistema. Mesi fa ho forkato il progetto per apportare delle migliorie personali e.. ho notato letteralmente oggi che su [Home#Crediti speciali](./index.html#-Crediti-speciali) non avevo mai aggiornato la voce <span class="twa twa-💀"><span>💀</span></span>
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#### [2022-11-01] Tutti contro il sitoctt </summary>
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La scelta di botsin.space come istanza per il mio bot ActivityPub del sito non è stata troppo lungimirante, visto che pare bloccata su molte altre per spam.. rendendo il bot completamente irraggiungibile. Oltre a questo, ci sta Google che ancora da le rogne per l'indicizzazione. 😐
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#### [2022-10-27] Libro particolare </summary>
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L'altro giorno ho scoperto il Codex Seraphinianus, una roba stranissima che forse mi sta per ispirare. A [questo thread su Mastodon](https://mastodon.uno/@octo/109225347482444777){[:MdTgtBlank:]} ho linkato un video ed il PDF del libro.. ma basta vedere le immagini che ogni tanto aggiungo per (non) capire di cosa si tratta.. 😁
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#### [2022-10-21] Diarylog - Non più, circa </summary>
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Un mesetto fa creai una sezione "Diarylog" qui, come il PicoBlog ma per ospitare scritture più lunghe di queste; non quanto post di Blog, ma più lunghe. Perché? Non lo so, ma ho realizzato solo l'altro giorno che non ha senso ed è difficile da mantenere, e quindi da ora creo normali post nella sezione [MicroBlog](./Categories/MicroBlog.html) per avere la stessa cosa..
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#### [2022-10-20] Più attenzione sul DS </summary>
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Sul [Diarylog](./Diarylog.html) 4 giorni ho detto com'è continuata la storia del DSpacc: ora ho la flashcart.. e per cosa la uso? Beh, guardando con scrupolo la libreria DS, scopro che in effetti un sacco di titoli sono giocabili con solo lo schermo inferiore! 🌝
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#### [2022-10-14] Che dire </summary>
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Di nuovo inattività qui, eh? Purtroppo un po' non avevo voglia, un po' non sapevo cosa mettere di nuovo, in queste settimane passate.. Ma ora è in lavorazione un nuovo articolo di [Blog](./Categories/Blog.html), e forse avrei anche un po' di cose da scrivere sui [Devlogs](./Devlogs.html).
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#### [2022-09-19] Luigi ambience </summary>
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La musichetta del casinò di Luigi, nonostante lui sia bastardo, è molto raffinata e ci sta benissimo come ambience per l'appartamento. Cliccando sulla foto sotto la si può ascoltare da YouTube.
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[](https://youtu.be/QoydhH3xODU){[:MdTgtBlank:]}
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#### [2022-09-15] I pezzi </summary>
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Un sacco di roba mi si sta distruggendo. [La mia Nintendo Switch](https://t.me/SpaccInc/882){[:MdTgtBlank:]} cade letteralmente a pezzi, [il mio mouse pezzottissimo](https://t.me/SpaccInc/888){[:MdTgtBlank:]} ha perso un tasto laterale, e che cavolo, e mannaggia!!… Oggi oggi non si è spaccato niente, ma è bene tenere gli ma occhi aperti.
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#### [2022-09-11] La fiera </summary>
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Questi 4 giorni sono potuta andare, nonostante casini successi ultimamente, al FantaExpo di Salerno. Magari scriverò un po' di più di ciò nei giorni a venire. Tra questo, Splatoon 3, e programmare e creare nuove sezioni del sitoctt in alcuni tempi morti, ecco spiegato perché il PicoBlog ha dormito sti giorni.
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#### [2022-09-07] Gioco del Calamaro </summary>
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Ieri sera si è diffusa in Internet, con 3 giorni di anticipo rispetto al giorno di uscita del gioco, la ROM di Splatoon 3. Fino ad ora ho giocato solo il tutorial, con calma lo proverò bene poi. Vi lascio l'hash del torrent comunque... `🎈🚢👪🐉🎩🤣👝🌭🎥🥅🌟🐅🎦📨🎦🐁🎡🚿🏦🚵🎛🤰🏛🚯👦🔙🐞🤒🎈🚒👞🌩` :)
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#### [2022-09-05] 🏛🙁🛫🏯🍌📢☕☕ </summary>
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Detto in breve: cercavo un'alternativa originale a base64, per una cosa. Ho pensato a creare un mio sistema che ha a che fare con le ASCII art, però mi ci vuole un po' di lavoro e il sistema mi serve subito. Ma poi ho scoperto [Ecoji](https://github.com/keith-turner/ecoji){[:MdTgtBlank:]} 🙏
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#### [2022-09-02] App carina </summary>
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[GitJournal](https://github.com/GitJournal/GitJournal){[:MdTgtBlank:]}, provata ieri qualche minuto, penso meriti. Se non usassi già Standard Notes, considereri questa app.
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#### [2022-08-28] Kindolante </summary>
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Solo oggi ho scoperto che, installando [questo pacchetto](https://storage.gra.cloud.ovh.net/v1/AUTH_2ac4bfee353948ec8ea7fd1710574097/mr-public/Touch/kindle-usbnet-0.22.N-r18897.tar.xz){[:MdTgtBlank:]}, posso avere un **client** SSH aggiornato sul mio Kindle. Non potevo saperlo, non stava scritto da nessuna parte.. meglio tardi che mai però, ora dal Kindle posso fare cosine su altre macchine.
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#### [2022-08-26] 1 mese senza blogocto </summary>
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Mamma mia agosto! Ha fatto andare un po' a rotoli i miei piani di scrittura, non ho mai avuto abbastanza tempo calmo e adatto per la scrittura ben fatta. Vabbè, dichiariamo finito questo ciclo lunare, è uscito [📈 il nuovo articoloctt](./Posts/2022-08-26-sitoctt-da-3-mesi-ad-oggi.html).
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#### [2022-08-24] La home si rinnova </summary>
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**E non oso spoilerare oltre! Né quando, né come! 🤫️** Ma sappiate però che roba bolle in pentola.
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#### [2022-08-23] Devlogs </summary>
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Per mesi sto, occasionalmente, abusando del PicoBlog come devlog per la roba che faccio. Brutta idea, visto che la scrittura qui va limitata. Quindi, ora di inaugurare la sezione [Devlogs](./Devlogs.html).
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#### [2022-08-22] Risolvere. </summary>
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Il sitoctt è dalla sua creazione no-bloat ed efficiente. Eccetto per una (1) risorsa caricata: il [CSS per le emoji](https://octtspacc.gitlab.io/sitoctt-assets/twemoji-amazing.min.css){[:MdTgtBlank:]}. Spreca 400KB di traffico, non va bene, ma ho già qualche idea per risolvere.
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#### [2022-08-21] E quando l'articolocto? </summary>
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Da cosa ho iniziato a scrivere ieri è uscita fuori na roba che non finisce più, quindi va spezzettata in diversi articoli. Il primo potrei già pubblicarlo stasera, ma meglio lasciarlo a decantare una giornata, sia mai mi vengano idee da aggiungere.
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#### [2022-08-20] 3 mesi </summary>
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Solo oggi ci ho fatto caso: 3 mesi fa (meno 3 giorni) nasceva il sitocto - anzi, il postocto. Questo tempo è volato, ma se riguardo indietro c'è molto da dire; aspettatevi l'articol**octo** 🙃
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#### [2022-08-18] Fallimento P2P </summary>
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Chi sul sitocto naviga con attenzione avrà forse notato che, circa una settimana fa, avevo incluso una [libreria JS non aggiornata da 4 anni](https://github.com/xuset/planktos){[:MdTgtBlank:]}, che avrebbe dovuto rendere il sito automaticamente distribuito via BitTorrent. Ecco, non c'è più: non solo non funzionava, ma non faceva più caricare il sito se attivata..
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#### [2022-08-17] Lavoro poco ottimale </summary>
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È il mio stato corrente, dove vorrei avere tutta la mia roba di codice sempre perfettamente sincronizzata tra tutti i dispositivi, incluso lo Ximi. Ho chiesto consigli [qui](https://feddit.it/post/44715){[:MdTgtBlank:]} e qualcosa di buono ho già preso, vedremo in cosa andrò a finire.
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#### [2022-08-13] Vecchi articoli e vecchi temi </summary>
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Vorrei iniziare ad importare articoli dal mio vecchio blog, perché lì non sono ben preservati. Il primo che già ripropongo è l'ultimo pubblicato lì: [Gli inaspettati vantaggi della chiavetta Linux](./Posts/Archive/2022-05-07-Gli-Inaspettati-Vantaggi-della-Chiavetta-Linux.html). Si, con (quasi) la stessa veste grafica che avevo sul vecchio blog, anziché con quella del resto del sitocto; con staticoso posso questo ed altro.
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#### [2022-08-10] Meh </summary>
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Da ormai 2 giorni sono fuori casa, per una vacanza che non è tipo una vacanza. Bello il posto, ho fatto delle foto che penso poi pubblicherò, tra cui alcune di spacc (!), ma ci sono rogne e boh, mi sto più che scocciando.. vediamo come continua, va...
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#### [2022-08-07] Troppe cose </summary>
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Che ho fatto tra ieri e oggi? R su Miiverse, poi ho iniziato a programmare una [libreria C](https://gitlab.com/octospacc/LibMultiSpacc){[:MdTgtBlank:]}, e poi ho fallito a tentare di [ospitare un server](https://mastodon.uno/@octo/108783055408081922){[:MdTgtBlank:]} prima Misskey, poi Pleroma (piè aroma), e poi Mastodon.
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#### [2022-08-05] Il Miiverso </summary>
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Un [video YT](https://yewtu.be/watch?v=JjQDik3yNhA){[:MdTgtBlank:]} ha fatto tornare Miiverse alla mia memoria, social network di Nintendo che fu chiuso. Poi mi viene in mente che la community tentò di ricrearlo e.. scopro che il progetto [rverse](https://libredd.it/r/3dshacks/comments/l4klae/miiverse_patch_to_make_it_work_again_rverse/gmyx2e4/?context=3){[:MdTgtBlank:]} è in vita. E funziona! Ho di nuovo Miiverse!
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#### [2022-08-02] C. </summary>
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Una sola lettera, ma quante rogne. Dall'altro giorno sto provando a scrivere [questo giochino](https://gitlab.com/octospacc/BloccSpacc){[:MdTgtBlank:]}, non dico il perché o perché ho scelto C qui, altrimenti fo il papiro.
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#### [2022-07-29] Gaming intenso con Animal Crossing su telefono </summary>
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Eh, parliamo proprio di uno di quei giochi difficili, da qualche giorno l'ho voluto riprendere in mano. Meno male che grazie agli [emulatori](./Posts/2022-07-27-0000-Emulazione-NDS-Google-Play-e-una-Storia-Oscura.html) posso vivere l'intenso ovunque, anche quando ho solo il telefono con me.
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#### [2022-07-26] Vodafone lota </summary>
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Oggi, a casaccio, è saltata la linea Internet di casa per tipo 40 minuti buoni, Vodafone lota,.,.,
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#### [2022-07-25] L'emulazione NDS su Android </summary>
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Nel 2022, è ancora un vero casino. E ci sono dei lati oscuri. Approfondirò bene nel prossimo post del blogoctt, che è già in scrittura.
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#### [2022-07-23] WikiSpacc </summary>
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Mi rendo conto solo ora che su questo sito non ho mai detto che sono la Dea dello Spacc. Abbastanza grave. Lo spacc in generale, comunque, è menzionato da qualche parte.. e se non sapete cosa sia, adesso posso semplicemente dire: ho creato una wiki riguardo l'argomento e tutto ciò che ci sta attorno. Ancora è da riempire bene, ma c'è già qualcosa. Su, andate a leggere [WikiSpacc.miraheze.org/wiki/Spacc](https://wikispacc.miraheze.org/wiki/Spacc){[:MdTgtBlank:]} :)
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#### [2022-07-21] Decreto fu fatto (20 luglio 2022) </summary>
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Avevo detto l'altro ieri del Decretocto, ieri l'ho finito e rilasciato. Purtroppo il documento ha qualche problemino di branding: la Repubblica dello Spacc e lo statocto non hanno ancora un logo ufficiale, per ora abbiamo quindi usato un fork di quello della Republica Italiana. Secondo i termini del decreto, che invito a leggere accedendo al file PDF [qui]({{< assetsRoot >}}/Files/Decreto-20-luglio-2022.pdf){[:MdTgtBlank:]}, sto già riempiendo gli [Archivi MicroBlog](./Categories/MicroBlog.html).
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#### [2022-07-19] Decreto Octo del (non lo so che giorno esce) </summary>
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Oggi ho iniziato a scrivere il nuovo Decreto Octo, che uscirà quando lo finisco, eeeeh ohh, è il primo DPCM che scrivo in vita mia, è difficile. Il decreto farà chiarezza su alcuni dubbi riguardanti la nuova raccolta "MicroBlog" del sito - e non posso dire altro, c'è il Segreto di Stato.
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#### [2022-07-18] Merging di tutto </summary>
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Ora che ho (credo) sistemato tutto a dovere, e la funzione di posting su Mastodon di staticoso non dovrebbe fare spam inutile per roba vecchia, posso pensare a copincollare diversi miei vecchi contenuti, dalle più disparate fonti, qui al sitocto.
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#### [2022-07-17] JavaScript sul sitoctt? </summary>
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Ehh, mi sa che devo iniziare a metterlo. Sempre in modo intelligente e che non intacca la funzionalità del sito per chi non può attivarlo, ovvio: con una libreria aggiungerò la compatibilità alle immagini AVIF per browser vecchi, con un'altra renderò praticamente il sito disponibile su BitTorrent 👀️
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#### [2022-07-15] Sistemi operativi in JavaScript </summary>
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Quando il JS è usato bene, ossia quando è usato per fare vere app interattive e non per siti che potrebbero benissimo essere statici, sono la prima ad essere entusiasta di tale tecnologia. E dall'altro ieri mi sono ricordata di [daedalOS](https://github.com/DustinBrett/daedalOS){[:MdTgtBlank:]}, a cui ho aperto un ticket ieri e fatto una pull request oggi!
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#### [2022-07-14] Backup delle repo Git </summary>
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È una cosa che dovrei fare, ho tante repo di mesi fa che sono ospitate sui server di un solo provider, e la cosa non va bene. Su come affronto l'argomento backup io dovrei scrivere un articolo lungo prima o poi. Fortunatamente, tutto ciò che tocca il sitoctt è stato messo (pubblico) su 3 server diversi dall'inizio ✨️
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#### [2022-07-12] Odio i motori di ricerca </summary>
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Ma quanto devo aspettare per vedermi il sitocto indicizzato? Cosa devo fare? Oggi ho aggiunto il mio dominio alla Google Search Console, e ho anche implementato un primo supporto alla generazione di sitemap in staticoso.. speriamo di risolvere subito 😵💫️
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#### [2022-07-11] Dispositivi improbabili </summary>
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Ho preso un Kindle da poco meno di una settimana. Ovviamente, l'ho hackerato seduta stante. [L'ho detto su Mastodon](https://mastodon.uno/@octo/108600089579737212){[:MdTgtBlank:]}, ma farò un post approfondito qui prima o poi. Comunque, questo tablettino si aggiunge alla lista di dispositivi strani su cui vorrei assicurarmi che il sitocto funge 😶🌫️️
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#### [2022-07-10] I forgor 💀 </summary>
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Apparentemente, per una settimana sana ho dimenticato che il mio PicoBlog esiste! Shit happens. Vabbe, che fare quindi? Non molto, temo, MA, ora accetto donazioni: [💰 Donazioni](./Donazioni.html). Mi sa che se inizio a riceverne qualcuna, inizierò a dimenticarmi meno di aggiornare il sito in generale, lmao xd
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#### [2022-07-03] Ma i commenti? </summary>
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Eh eh, ops. La [repo](https://gitlab.com/octtspacc/PlainDiscuss){[:MdTgtBlank:]} non ha nuovi commit da settimane, morta. Che palle. Però, con l'integrazione ActivityPub che il sito ora ha da 2 giorni, c'è già una sorta di sistema di commenti per ogni singolo post del blogocto.. quindi il mio lavoro è finito?
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#### [2022-07-01] L'octocapsula! </summary>
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E da oggi anche l'octocapsula, ossia la mia capsula Gemini, esiste sull'Internette. Per ora, lì ci trovate soltanto una conversione 1:1 del sitoctt, ma, se volete sapere oltre, vi rimando come al solito a [Home # Disponibilità del sito](./index.html#-Disponibilit-del-sito).
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#### [2022-06-30] Più di un generatore </summary>
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Ormai, questo è ciò che staticoso sta diventando, contrariamente alle mie stesse aspettative. Giusto adesso ho iniziato ad implementare 2 cose stravaganti: generazione di Gemtext (aspettatevi il sitoctt su Gemini..), e pubblicazione dei nuovi post su ActivityPub (Mastodon).
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#### [2022-06-29] Minare domini Tor </summary>
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È esattamente quello che ho fatto! In che senso? È banalmente ciò che si fa con un programma come [mkp224o](https://github.com/cathugger/mkp224o){[:MdTgtBlank:]}, se si vuole ottenere un indirizzo contenente caratteri particolari. Il nuovo indirizzo, che inizia (questa la particolarità) con "<span style="Color:#59316b;">sitoctt</span>", è linkato su [Home # Disponibilità del sito](./index.html#-Disponibilit-del-sito).
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#### [2022-06-27] Qui sempre novità </summary>
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Ora ho una pagina [Raccolta Siti Internet](./Raccolte/Internet/Raccolta-Siti-Internet.html) dove linko ad altri siti carini, ho creato un PNG 88x31 che identifica il mio sito e che, chiunque vuole, può usare per linkarlo.. beh dai, pian piano si sta riempiendo anche meglio di un semplice blog :D
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#### [2022-06-26] Ancora un'altra piattaforma ActivityPub </summary>
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Eh già, ce n'è già una nuova in beta da praticamente ieri. Che il suo archetipo sia Mastodon, lo si vede subito, ma [Bonfire](https://bonfirenetworks.org){[:MdTgtBlank:]} promette una filosofia diversa (?) e.. agli sviluppatori frega qualcosa del miglioramento progressivo, e gran parte della app già funziona senza JS! Già questo è abbastanza per farmi gioire.
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#### [2022-06-24] Feed Atom/RSS </summary>
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Finalmente staticoso integra la generazione di feed Atom/RSS! Se funziona tutto, scriverò le informazioni su [Home # Feed e notifiche](./index.html#-Feed-e-notifiche), ma i metadati sono già presenti nell'HTML, quindi usando un browser che ancora integra un aggregatore di feed, come SeaMonkey, dovrebbe apparire un'icona per iscriversi.
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#### [2022-06-22] L'esagerazione </summary>
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Mi è venuta voglia di esagerare e implementare un contatore delle visite sul sito. Per fortuna, ho trovato il servizio gratuito già pronto di [contatoreaccessi.com](https://contatoreaccessi.com){[:MdTgtBlank:]}, che funziona caricando assolutamente **zero JavaScript**, anche se conta anche i refresh, non le visite uniche.. vabbe.
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#### [2022-06-21] Aggiornamenti tecnici </summary>
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Tra ieri e stamattina ho lavorato abbastanza al generatore, per sistemare problemini e aggiungere funzioni, e ho aggiunto qualche miglioramento al CSS del sito. Comunque questo PicoBlog è ormai solo un devlog, un po' un peccato, ma non so cos'altro scrivere di molto corto.. 😅
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#### [2022-06-20] Dominio epico </summary>
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Dopo un mesetto, eu.org mi ha dato il dominio che ho chiesto.. a breve il sitocto sarà navigabile da [sitoctt.octt.eu.org](https://sitoctt.octt.eu.org)! Tecnicamente già raggiungibile, ma devo sistemare dei problemi del generatore, se voglio il dominio attuale non si rompa..
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#### [2022-06-19] Divisione in categorie </summary>
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Alla fine credo di aver realizzato qualcosa come lo volevo. Adesso nella barra di navigazione del sito c'è una sezione "Raccolte", che altro non è che una lista di categorie semiautomatica.
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#### [2022-06-18] Commenti sul sitoctt </summary>
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È da qualche giorno che sto lavorando quasi ininterrottamente ad un mio sistema di commenti da abilitare per il sito. Non è ancora finito e non so quando lo finirò (e se lo finirò.. speriamo non butto via tutto per la noia).
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#### [2022-06-14] Vorrei un sistema di categorie.. </summary>
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..che non so bene neanche io come lo voglio. A parte la categorizzazione dei post del Blogocto in temi, vorrei che nelle pagine di raccolta per temi uscissero anche pagine che non sono propriamente post, ma ho paura che si crei disordine. Ci penserò su a lungo..
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#### [2022-06-07] Robine Tor </summary>
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Visto che Tor Browser all'impostazione di protezione massima, impostata da molta gente che lo usa, rompe alcune componenti CSS (non c'è JS) del mio sito.. ho aggiornato il generatore per supportare l'aggiunta di una sezione header su tutte le pagine, al momento di build del sito. Lì ho messo info riguardo al problema.
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#### [2022-06-03] Il primo post del Blogocto! </summary>
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L'ho iniziato a scrivere 3 giorni fa, poi tra una cosa e l'altra ho avuto modo di finire solo oggi la scrittura, sia dell'articolo in questione, che del codice del mio generatore che gestisce i post stile-blog (su cui ho ancora sistemazioni da fare). Andate a vederlo [qui](./Categories/Blog.html)!
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#### [2022-05-30] Maremma bona sto generatore </summary>
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Sviluppare questo generatore di siti si sta rivelando un'esperienza mistica, in positivo e in negativo. Non so neanche come descrivere il tutto, è assurdo.
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#### [2022-05-29] Il sito su Tor </summary>
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Finalmente, ho messo in piedi anche un mirror <span style="Color:#59316b;">Tor</span> del sitocto! Lo trovate linkato su [Home # Disponibilità del sito](./index.html#-Disponibilit-del-sito). Ora è tutto più sicuro e privato.
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#### [2022-05-27] Prova </summary>
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Questo articolo è solo una prova, forse verrà cancellato.
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#### [2022-05-27] Il PicoBlog inizia! </summary>
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A cosa serve questo post? A farmi vedere l'effetto iniziale ed eventualmente sistemare del CSS..
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content/it/Raccolte/Fritto-Misto/Carte-QR.md
Normal file
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content/it/Raccolte/Fritto-Misto/Carte-QR.md
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Title = "Carte QR"
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Categories = [ "Fritto-Misto" ]
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#Index = Categories
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Ecco un'idea che mi saltò in mente verso inizio 2022, non so bene perché. O meglio, era un periodino in cui mi stavo interessando al concetto di usare la carta come mezzo di archiviazione di piccoli dati informatici, ma non so perché iniziai a provare questo gusto.
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Da lì, mi venne un'idea particolarmente specifica: conservare piccoli programmini o demo su delle ugualmente piccole schede di carta. Ho optato da subito (e ancora adesso la ritengo una buona scelta) per il formato di biglietto da visita dell'Europa occidentale, ossia 85x55 millimetri: è standardizzato ed elegante, con una buona area rettangolare e un buon rapporto tra l'uno e l'altro lato. Posso collezionare e conservare queste schede come se fossero biglietti da visita (o distribuirle come tali!), in raccoglitori di facile reperibilità e alta comodità d'uso. Mi dispiace solo non faccia parte del sistema di carta metrica!
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Ricordandomi dell'[impresa di MattKC di far entrare un giochino in un QR Code](https://youtu.be/ExwqNreocpg), ho optato proprio per questo formato di memorizzazione. Ne conoscevo e conosco altri per salvare dati su fogli di carta, ma sono tutti meno ideali, per diverse combinazioni dei seguenti motivi:
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* Sono ottimizzati per fogli grandi, e non sono adatti per piccole schede, dove sarebbero meno efficienti.
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* Hanno di loro una densità di memorizzazione più bassa dei QR Code, perché esistono per scopi diversi.
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* In teoria sono promettenti, ma nella pratica non hanno un'implementazione software funzionante (e, dunque, non c'è materialmente modo di usarli).
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Infine, i QR Code sono decisamente più facili da leggere con hardware e software bene o male di fortuna:
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* Hardware: basta una banale webcam, integrata in uno smartphone (ideale, sono in genere di maggior qualità) oppure di un PC.
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* Software: ci sono tantissimi software di decodifica di QR code; alcuni smartphone ne integrano addirittura nel sistema.
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...WIP. Ulteriori informazioni sono al momento disponibili su: <https://octospacc.altervista.org/carte-qr/> (password: `qrcode4824`).
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content/it/Raccolte/Fritto-Misto/Raccolta-Cose-A-Caso.md
Normal file
30
content/it/Raccolte/Fritto-Misto/Raccolta-Cose-A-Caso.md
Normal file
@ -0,0 +1,30 @@
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// % Categories: Fritto-Misto
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// % Index: Categories
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# Raccolta Cose a Caso
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Questa è letteralmente una raccolta di cose a caso, trovate in giro per Internet oppure in archivi strani nel mio PC. Non aspettarti che ci sia un contesto comprensibile in nessuna delle cose...
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<div markdown="1" class="BorderBoxContainer">
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<details markdown="1">
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<summary>The Misery</summary>
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<p><video controls><source src="{{< assetsRoot >}}/Media/Random/RickMisery.webm" type="video/webm"></video></p>
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_(Origine e Licenza del video: Sconosciute)_
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<details markdown="1">
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<summary>[2019-10-28 10:26]</summary>
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APKPure, uno store di app Android, integra per qualche motivo funzioni social. E questo è un post che trovai tanti anni fa a caso. Boh, mi fa ridere.
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_(Licenza della foto: Sconosciuta)_
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</details>
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</div>
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content/it/Raccolte/Gaming/2048.md
Normal file
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content/it/Raccolte/Gaming/2048.md
Normal file
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// % Categories = Gaming
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// % EditedOn = 2023-03-26
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<style>/*
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*/#Body {
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Color: #FFFFFF;
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Background: #000000;
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}
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/*
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*/#Background {
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Background-Color: #000000;
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Background-Image: url('{{< assetsRoot >}}/Media/2048/yandex.com-games-app-176908.jpg');
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Filter: Blur(5px);
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}
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/**/#LeftBoxContainer, #RightBoxContainer { Color: #FFFFFF; }
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/**/#MainBoxTop, #BuildTimeLine { Color: revert; }
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h1, h2, h3, h4, h5, h6 { color: #e090e0; }
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/*
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*/#MainBox {
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Background: RGBA(0, 0, 0, 0.80);
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backdrop-filter: Blur(5px);
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}
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</style>
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# 🔢️ 2048
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**2048** è un semplice giochino puzzle in cui si ha una griglia di piastrelle numerate, generate casualmente, che si può far scorrere interamente in una delle quattro direzioni. Tutti i numeri sono potenze di 2, e numeri uguali che si scontrano vanno a sommarsi per diventare il loro doppio.
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* Se si arriva, a furia di far sommare le piastrelle, a 2048, **si vince** una partita, che però può andare avanti anche oltre.
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* **Si perde** se si arriva a riempire la griglia interamente di numeri senza avere spazio per fare altre mosse.
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L'implementazione ufficiale del gioco è open source, cosa che ha portato alla creazione di tantissimi cloni e versioni modificate che implementano le meccaniche più svariate.
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...**WIP**... Se vuoi scoprire altre cosine sul gioco, leggi su [Wikipedia](https://it.wikipedia.org/2048_(videogioco)){[:MdTgtBlank:]}.
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## Implementazioni
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* **Ufficiale** (Gabriele Cirulli): [Web](https://play2048.co/){[:MdTgtBlank:]}, [Git](https://github.com/gabrielecirulli/2048){[:MdTgtBlank:]}
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## Cloni
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* **2248**: [Web](https://2248game.com/){[:MdTgtBlank:]}
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## [:HNotesRefsHtml:]
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[^PageBg]: **Sfondo della Pagina**: [Fonte](https://yandex.com/games/app/176908){[:MdTgtBlank:]}
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40
content/it/Raccolte/Gaming/Minecraft.md
Normal file
40
content/it/Raccolte/Gaming/Minecraft.md
Normal file
@ -0,0 +1,40 @@
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// % Title = ⛏️ Minecraft
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// % HTMLTitle = <span class="twa twa-⛏️">⛏️</span> Minecraft
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// % Categories = Gaming
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// % UpdatedOn = 2023-04-01
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# <span class="twa twa-⛏️">⛏️</span> Minecraft
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Credo si possa definire Minecraft come **il** gioco moderno (bene o male) che da semplici premesse sviluppa complessità potenzialmente infinita. In senso buono, ovviamente: la complessità va a colpire e a premiare chi la cerca, ma il titolo resta giocabile per chiunque.
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All'inizio è fare "case" che sono buchi 4x4 sotto terra, ma dopo diventa creare installazioni titaniche, puramente estetiche o anche totalmente funzionali - non dimentichiamo che Minecraft, con la sua pietrarossa, è Turing-complete. E alla fine? Beh, non si arriverà mai alla fine...
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...WIP. Per altre informazioni non totalmente soggettive, per ora c'è [Wikipedia](https://it.wikipedia.org/Minecraft){[:MdTgtBlank:]}.
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## La mia storia
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Scoprii Minecraft quando avevo forse 7 anni, perché al doposcuola un altro bambino lo aveva sul tablet. Mi ricordo che aveva costruito diversi edifici vasti, con decorazioni e tutto. Mi fulminò praticamente all'istante, perché non avevo visto mai nessun gioco che si avvicinasse lontanamente a questo, seppure all'epoca eravamo alle primissime versioni alpha di Minecraft Pocket Edition, che avevano pochissimi contenuti (meno di Minecraft Java alpha!).
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Fu difficile ottenere l'applicazione, per motivi che riguardano il mio uso in generale di Android ai tempi, ma alla fine riuscii a procurarmela sul mio Galaxy Player, e poi sul mio tablet scassone. All'inizio avevo la demo, inutile dire che non andava bene perché i progressi non potevano essere salvati all'uscita, e quindi giocare era inutile. Poi, in qualche modo che nemmeno ricordo, l'APK della versione completa riuscii a trovarlo.
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Da lì, ogni ora di gioco era una nuova scoperta, o un nuovo obiettivo autoimposto raggiunto. Iniziai a costruire strani edifici difficili da navigare, con passaggi intricati, che se volessi fare oggi non saprei nemmeno da dove iniziare.
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A causa di tutta una serie di eventi, i mondi che avevo sul tablet (che non erano niente di che, infatti neanche me li ricordo per bene) li ho persi, ma quelli del Galaxy Player ci sono pervenuti ancora oggi. Ecco alcune foto di quello che all'epoca era il mio importante: <https://pixelfed.uno/p/octo/299639948389257216>{[:MdTgtBlank:]}.
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Poco dopo venni a conoscenza, grazie ad un'applicazione che non ricordo se scoprii per caso su Google Play o mi fu consigliata, dell'esistenza delle mappe tematiche create e condivise da altri giocatori in rete. Ci persi un po' di tempo, specialmente su quelle di parkour: con i controlli touch (e all'epoca niente accovacciamento!) diventavano rapidamente una tortura, ma quando si riesce a fare i salti difficili e si va avanti è sempre bello.
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Sul PC che avevo a casa all'epoca, Minecraft non c'era modo di farlo partire, chissà per quale oscuro motivo; immagino scheda video, e/o driver video, antichi.
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Alla fine del 2014 avevo poi tentato di farlo girare su quello che a questo punto era il mio nuovo tablet Windows (sempre scassone, ma in modi diverso da quello Android), e in qualche modo era partito, ma girava troppo lento per essere giocabile. Peccato che all'epoca non sapevo di poter tentare di abbassare la risoluzione o avviare una versione più vecchia per avere maggiori prestazioni. Quando 2 mesi dopo, ormai nel 2015, arrivò il nuovo PC a casa, non ricordo perché ma non provai nemmeno a far funzionare Minecraft. Tristezza. Alla fine del nuovo anno ho poi avuto il portatile, e lì Minecraft l'ho messo, e l'ho consumato, eccome se l'ho consumato!
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Ho iniziato lì sia giocando offline che su alcuni server italiani. Qualche mese dopo ancora poi, quando ho comprato un account legittimo del gioco, ho potuto provare anche i server globalmente rinomati come Hypixel, ed altri che ora non ricordo, perché ad oggi totalmente irrilevanti o possibilmente persino morti!
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È stato sul PC che ho iniziato a vedere cose grosse con la pietrarossa, perché MCPE al tempo era ancora in alpha e relativamente scarno: un sacco di elementi mancavano. Chissà dove cavolo ho il salvataggio del mio primo mondo superpiatto fatto lì, con tutte le costruzioni inutili e gli esperimenti! Dovrei cercarlo.
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Online, da subito ho iniziato a testare i minigiochi sui server: SkyWars, BedWars, Hunger Games, PvP FFA, qualcuno non-violento minore. Sulle BedWars ad un certo punto arrivo a passarci talmente tante ore di fila nel corso dei mesi che effettivamente le mie prestazioni diventano buone e spesso vinco le partite, ma se riprovassi a giocarci ora (e ci ho riprovato), mi accorgerei di quanta ruggine ho accumulato.
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Ho poi dato una possibilità anche ad opzioni di gioco multiplayer strutturate a lungo termine, e non come minigiochi a partite: lotti in creativa, sopravvivenza classica, ma soprattutto la SkyBlock, quella era una roba epica.
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Ci sono state poi altre cose in mezzo, tra MCPE che diventava Bedrock Edition, migliore in alcune cose e (tutt'ora) peggiore in altre, tempo speso su Minecraft Console Edition (la versione vecchia prima che Bedrock la soppiantasse) con i suoi minigiochi integrati che erano veramente carini. Quando nell'estate 2019 poi presi un new Nintendo 3DS XL, iniziai a giocare pure su quello a Minecraft, per me più comodo di giocare con i controlli touch su smartphone (per quando sono in mobilità), e si arriva fino ad oggi.
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Ormai si alternano mesi in cui Minecraft lo apro quasi ogni giorno, ed altri (decisamente più frequenti) in cui mi dimentico completamente che esiste. Quasi 3 anni fa nasce la SpaccCraft - la terza edizione, se vogliamo essere onesti nei confronti di quegli altri due mondi in cui abbiamo un po' troppo esagerato e fatto **letteralmente** lo spacc, ma in fondo bisogna dato che "SpaccCraft" viene proprio da lì - e ormai è declinata pure quella. Il server funziona, ma gira praticamente a vuoto, nessuno gioca e non posso troppo lamentarmene, in quanto in primis io non trovo il tempo per farlo.
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Fatevi un giro sul [sito di SpaccCraft](https://spacccraft.altervista.org){[:MdTgtBlank:]}, c'è un po' di roba concreta in più da vedere, e poche elucubrazioni riguardo la mia intera vita.
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109
content/it/Raccolte/Gaming/Minesweeper.md
Normal file
109
content/it/Raccolte/Gaming/Minesweeper.md
Normal file
@ -0,0 +1,109 @@
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// % Categories = Gaming
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// % EditedOn = 2023-03-28
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<style>/*
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*/#Body {
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Color: #000000;
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Background: #C0C0C0;
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}
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/*
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*/#Background {
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Background-Color: #C0C0C0;
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Background-Image: /*linear-gradient(rgba(0, 0, 0, 0.5), rgba(0, 0, 0, 0.5)),*/ url('{{< assetsRoot >}}/Media/Minesweeper/XP-Window-www.techradar.com.webp');
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Filter: Blur(5px);
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}
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/**/#LeftBoxContainer, #RightBoxContainer { Color: #000000; }
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/*
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*/#MainBox {
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Background: RGBA(192, 192, 192, 0.80);
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Backdrop-Filter: Blur(5px);
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}
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</style>
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# 💣 Minesweeper
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In **Minesweeper** (in italiano ufficialmente "**Campo minato**") si ha una griglia di gioco in cui sono state posizionate casualmente (da un algoritmo) delle bombe. Per vincere, bisogna individuarle tutte senza farne esplodere nessuna.
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Le regole sono semplici, ma il gioco raggiunge facilmente alti livelli di complessità ed ha un non-so-che di cui non si riesce a fare a meno.
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<!-- Per il tipo di gioco, un semplice puzzle blandino nato in un'era in cui quasi nessun videogioco era costruito per causare dipendenza ai giocatori, è spaventosamente capace di farti ossessionare. -->
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* Se hai vinto una partita, vuoi tornare nel gioco subito, nella (a lungo andare giusta) speranza di poter fare anche di meglio, di riuscire a completare la tavola in appena _quel secondo_ di tempo in meno. E quindi, non te la fai _solo un'altra_ giocata?
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* Se la partita invece l'hai persa, il bisogno di iniziarne immediatamente una nuova è impellente, difficile da ignorare. Se a questo punto il gioco, nonostante la voglia, lo si chiude, allora si ampio spazio a quei pensieri che dicono come a Campo minato non ci sai giocare, e i tuoi tempi non si accorceranno mai!
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Tutto questo è assurdo se si considera di che roba parliamo:
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* Un rompicapo tutto sommato blandino, con controlli essenziali, grafica scarna (anche le implementazioni un attimino più elaborate hanno un limite pratico ai miglioramenti grafici che possono apportare), e una logica semplice.
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* Un programma che 3 decenni fa era nato, assieme al Solitario di Windows, semplicemente per insegnare in maniera divertente alle persone ad usare il mouse.
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* Un gioco appartenente ad un'epoca lontana in cui il concetto di "gamification" era alieno a tutti, e i videogiochi free-to-play erano veramente gratis: **non** costruiti appositamente per creare dipendenza o pressioni nei giocatori, in quanto gli acquisti-in-app non esistevano.
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Personalmente, chiamo il campo minato anche "**minaspazzante**", per scherzare su una traduzione pseudo-letterale scorretta della parola "minesweeper" (letteralmente ma correttamente "[spazzamine](https://it.wikipedia.org/Dragamine){[:MdTgtBlank:]}") in italiano. In certi momenti, in un attimo diventa "**minasp<span style="border: 2px dotted yellow;">i</span>azzante**", quando ti mette davanti a bivi strani o a schemi di piazzamento delle bombe intricati.
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Ma, se queste sono tutte cose che può notare anche un osservatore terzo, questo passatempo **apparentemente semplice e da ufficio** nasconde ben di più. Campo minato riesce in qualche modo ad offrire emozioni che, sempre per via delle circostanze oggettive, è difficile comunicare al mondo.
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Una volta che si è presi la mano, a furia di centinaia di partite fatte e ripetute nel tempo, il momento del gioco diventa spesso comparabile ad una sessione meditativa capace di assorbirti l'anima. Soltanto chi ha fatto di questo rompicapo il suo pane quotidiano conosce la sensazione: la mano è mossa secondo un flusso strabordante di comandi, impartito direttamente da uno strato istintivo della mente, spesso ad una velocità superiore a quella in cui il cervello cosciente riesce a registrare cosa cavolo stia accadendo; certe volte, dopo aver fatto mosse giuste nell'impeto della situazione (ma mai tirate a caso), queste vengono messe in discussione dalla parte cosciente della mente circa una frazione di secondo dopo! - senza motivo, perché, di nuovo, corrette.
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Accumulando quella singola o doppia partita giornaliera nelle settimane, nei mesi, e negli anni, si impara inconsciamente a riconoscere tutti gli schemi di piazzamento delle mine: le immagini delle piastrelle numerate - disposte esattamente in un certo modo, o un altro, delle decine di possibili - si imprimono nella mente e vengono poi ripescate ed analizzate automaticamente nell'istante in cui si sta per andare a fare click. Da qui alcune persone affermano di subire qualcosa di simile all'"effetto Tetris" anche con Minesweeper: vedere schemi di tasselli numerati in situazioni casuali di semi-coscienza (ad esempio, in dormiveglia).
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Parafrasando ciò che scrive [un autore di PCGamesN](https://www.pcgamesn.com/minesweeper/get-free): **Campo minato è una delle forme di escapismo digitale più pure** di cui si possa fare esperienza, perché è la dimostrazione pratica di come un gioco, per essere profondamente immersivo, non ha un vitale bisogno di un _open world_ dettagliato, narrativa elaborata, o personaggi a cui affezionarsi.
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<p markdown="1" style="background: #fde; padding: 0.5em;">...Scusa, ci sono lavori in corso su questa pagina, sto piazzando le mine in giro per trollare le prossime persone che verranno qui a leggere e inciamperanno su qualche parola... se nel frattempo vuoi imparare a giocare leggiti [Wikipedia](https://it.wikipedia.org/Campo_minato_(videogioco)){[:MdTgtBlank:]}, vai va...</p>
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## Curiosità
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<div class="Minesweeper Locker"></div>
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* Negli anni '90, **persino alla Microsoft** erano tutti [fissati con Minesweeper, soprattutto Bill Gates](https://arstechnica.com/gaming/2023/02/how-bill-gates-minesweeper-addiction-helped-lead-to-the-xbox){[:MdTgtBlank:]}. Direi che non è difficile vedere come...
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* Nel 1999, a seguito di lamentele di un certo Sergio Chiodo (??), che argomentava come il concetto del gioco al campo minato fosse offensivo per le vittime di vere mine anti-uomo nel mondo, nasce in Italia la [Campagna Internazionale per la messa al Bando di Campo Minato](http://fc.retecivica.milano.it/rcmweb/fnm/princ.htm#italiano){[:MdTgtBlank:]}. Microsoft ha parzialmente ceduto alla pressione, e in Windows Me e 2000 ha sostituito le bombe nel gioco con dei fiori, e rinominato il gioco in "Prato fiorito".[^Regional_Differences]
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* La campagna ha preso piede solo limitatamente fuori dall'Italia (?), e solo con Windows Vista il concetto di gioco al prato fiorito è diventato globale. Microsoft ha dato la possibilità di cambiare il gioco incluso nel sistema tra tema mine e tema fiori, impostazione che ha un diverso valore predefinito in base alla nazione.[^Windows_Vista_and_Windows_7]
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## Implementazioni
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<div class="ListNoInMargin" markdown="1">
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* Per **PC**, l'**originale di Microsoft** non è malaccio. La versione per **Windows** XP funziona sulle ultime versioni del sistema, e persino su **Wine**. Purtroppo, scala un po' male su schermi ad alta risoluzione, in quanto i quadratini sono di una dimensione fissa e non esiste zoom. Da anni non è incluso in Windows, forse per questo motivo, ma si può scaricare dal Web:
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* Versione XP Globale: [Minesweeper.exe](https://archive.org/download/Minesweeper_201811/Minesweeper.exe){[:MdTgtBlank:]}
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* Versione XP Italiana: [Prato Fiorito.exe](https://archive.org/download/prato-fiorito/PRATO_FIORITO.exe){[:MdTgtBlank:]}
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* Su **Android**, e azzardo a dire in generale, la migliore implementazione che ho trovato è **Antimine**.
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* Scaricare da F-Droid: [dev.lucanlm.antimine](https://f-droid.org/packages/dev.lucanlm.antimine){[:MdTgtBlank:]}
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* Codice Sorgente: [antimine-android](https://github.com/lucasnlm/antimine-android){[:MdTgtBlank:]}
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* Per giocare da **browser Web**, beh, su questa pagina sto mettendo su qualcosa che per i miei personali gusti è il meglio disponibile. Funziona bene sia su desktop che mobile (anche se lì il tempo per cui bisogna tenere un quadrante premuto per piantare una bandiera è lunghetto), ed ha una grafica minimale.
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Sto lavorando per rendere il gioco personalizzabile, per il momento si può solo giocare con ciò che ho implementato come minigioco per sbloccare la lettura della sezione [Curiosità](#-Curiosit) (se non vedi nulla, attiva JavaScript!).
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**Nota**: la mia implementazione è basata su [vue-minesweeper](https://github.com/antfu/vue-minesweeper){[:MdTgtBlank:]}, con alcune personali modifiche per l'embedding. Tutto il mio codice modificato è [nella repository del sitoctt](https://gitlab.com/octtspacc/sitoctt/-/tree/main/Assets/vuesweeper-core){[:MdTgtBlank:]} (licenza MIT).
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</div>
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## Simili e Cloni
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* [Bullets](https://ojs.aaai.org/index.php/AAAI/article/view/21561/21310){[:MdTgtBlank:]}, Campo minato giocabile su carta.
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* [Kaboom](https://pwmarcz.pl/blog/kaboom){[:MdTgtBlank:]}, un Minesweeper "_crudele ma onesto_":
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* Il **posizionamento delle mine** non è **scelto** una volta per tutte all'inizio, ma **con ogni mossa**.
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* Quando ci si trova in situazione di dover tirare ad indovinare (non ci sono celle adiacenti provate come sicure), si ha il 100% di probabilità di sopravvivere.
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* Quando non c'è bisogno di indovinare, e lo si fa, il gioco sceglie il risultato peggiore possibile.
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Il gioco con queste regole si sviluppa in modo **novello ed interessante**, in quanto spesso ci si trova in situazione di dover pensare in modo davvero tosto (almeno, fino a quando non si riesce ad apprendere inconsciamente tutti gli schemi possibili: dopo mesi e mesi di partite abituali).
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## Altre Risorse
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* [Authoritative Minesweeper](https://minesweepergame.com){[:MdTgtBlank:]}
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* [Minesweeper is one of the purest gaming experiences](https://old.reddit.com/r/patientgamers/comments/11i6zqy/minesweeper_is_one_of_the_purest_gaming/){[:MdTgtBlank:]}
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## [:HNotesRefsHtml:]
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[^Regional_Differences]: <https://tcrf.net/Minesweeper_(Windows,_1990)/en#Regional_Differences>{[:MdTgtBlank:]}
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[^Windows_Vista_and_Windows_7]: <https://en.wikipedia.org/wiki/Microsoft_Minesweeper#Windows_Vista_and_Windows_7>{[:MdTgtBlank:]}
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[^PageBg]: **Sfondo della Pagina**: [Fonte](https://www.techradar.com/news/gaming/the-most-successful-game-ever-a-history-of-minesweeper-596504){[:MdTgtBlank:]}
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<script src="/Assets/MinesweeperEmbed.js"></script>
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content/it/Raccolte/Gaming/Mirrors-Edge.md
Normal file
19
content/it/Raccolte/Gaming/Mirrors-Edge.md
Normal file
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// % Title = 🏃♀️ Mirror's Edge
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// % HTMLTitle = <span class="twa twa-🏃♀️">🏃♀️</span> Mirror's Edge
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// % Categories = Gaming
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// % UpdatedOn = 2023-04-01
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# <span class="twa twa-🏃♀️">🏃♀️</span> Mirror's Edge
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<video frameBorder="0" src="[:YouTube360:]2N1TJP1cxmo" style="Height:Calc(80vw / 16 * 9);"></video>
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<cite>Da <a href="https://youtu.be/2N1TJP1cxmo" [:HTMLTgtBlank:]>YouTube/2N1TJP1cxmo</a>.</cite>
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Il modo migliore per definire **Mirror's Edge** è dire che è un gioco in costante movimento. Stando letteralmente sul bordo dello specchio, i bordi degli enormi vetri di cui sono formati i palazzoni de La Città, si corre e si salta senza alcun freno.
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L'elemento parkour del gioco è estremamente immersivo; per quanto io noe abbia giocato per abbastanza tempo il primo gioco della serie, ma soltanto il secondo, _Mirror's Edge: Catalyst_, di quest'ultimo posso raccontare di un'esperienza magica. Forse complice la grafica, più realistica rispetto al primo gioco, sicuramente complici i controlli, responsivi ma non eccessivamente fiscali, il ritmo di gioco è naturalmente incalzante.
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Per un titolo che ci si gusta con attrezzatura standard, non in realtà virtuale, la portata di questa qualità è decisamente impressionante. Spesso giocando a _Mirror's Edge_ mi sono ritrovata in stati di _flow_ rinfrescanti quanto tesi in cui, senza che ci pensassi troppo, passavo in pochi secondi dall'ansia per gli esagerati salti della fede, in cui era come se il mio peso sulla sedia si annullasse facendomi sentire di essere sospesa nell'aria, ad altri di corsa continua a basso sforzo, quasi come se Faith si muovesse da sola e non per mano mia.
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Il gioco non può deludere nemmeno chi, dopo una soggettiva analisi, potrebbe ritenere che una formula del genere possa diventare rapidamente monotona: _Mirror's Edge_ non è solo platforming e parkour, ma presenta combattimenti corpo a corpo contro entità umane (praticamente la polizia che vuole ostacolare i runner). Nei momenti più adatti a smezzare il ritmo del gameplay, ci si inbatte in degli appostamenti che bisogna affrontare nell'immediato, con mosse secche e continue: meno si perde tempo, e prima si continua sulla propria strada, meglio è.
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È un vero peccato che, con buonissima probabilità, non vedremo mai un terzo gioco venir creato per la saga, per motivi relativi agli andamenti del mercato videoludico. Oddio, in realtà un terzo gioco già esiste, _[Mirror's Edge Mobile](https://it.wikipedia.org/Mirror%27s_Edge_(2010_video_game)){[:MdTgtBlank:]}_: fu rilasciato nel 2011 (ben prima di Catalyst) per iOS e Windows Phone, e se forse potrei provarlo con l'emulatore Windows Phone di Microsoft per Windows desktop, vorrei poterci giocare sullo smartphone Android, ma per il momento questo non è ancora possibile.
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33
content/it/Raccolte/Gaming/Nonogram.md
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33
content/it/Raccolte/Gaming/Nonogram.md
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// % Categories = Gaming
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// % EditedOn = 2023-03-22
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<style>/*
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*/#Body {
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Color: #000000;
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Background: #CCF;
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}
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/*
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*/#Background {
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Background-Color: #CCF;
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Background-Image: url('{{< assetsRoot >}}/Media/Nonogram/stock.adobe.com-323111281.jpg');
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Filter: Blur(5px);
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}
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/**/#LeftBoxContainer, #RightBoxContainer { Color: #000000; }
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/*
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*/#MainBox {
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Background: RGBA(204, 204, 255, 0.80);
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backdrop-filter: Blur(5px);
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}
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</style>
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# #️⃣️ Nonogram
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I **Nonogram** (conosciuti anche come **Picross**, **Crucipixel**, e un'altra ventina di nomi) sono dei puzzle che consistono nel riempire una griglia di quadratini al fine di svelare un'immagine, utilizzando i numeri ai lati del foglio per trovare intersezioni tra righe e colonne.
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WIP... Se vuoi scoprire altre cosine o imparare a giocare, leggi su [Wikipedia](https://it.wikipedia.org/Nonogram){[:MdTgtBlank:]}.
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## [:HNotesRefsHtml:]
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[^PageBg]: **Sfondo della Pagina**: [Fonte](https://stock.adobe.com/it/images/close-up-pen-on-a-sheet-with-a-solved-japanese-crossword-leisure-activities/323111281){[:MdTgtBlank:]}
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content/it/Raccolte/Gaming/Raccolta-Videogiochi.md
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content/it/Raccolte/Gaming/Raccolta-Videogiochi.md
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// % Categories = Gaming
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// % Index = Categories
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// % Style = @import "[staticoso:Site:RelativeRoot]Assets/Pages/Raccolta-Videogiochi.css";
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// % EditedOn = 2023-02-01
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# Raccolta Videogiochi
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Perché non fare una raccolta per parlare, un po' in breve, dei videogiochi che apprezzo? (In ordine alfabetico)
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Magari, riuscendo a puntare i riflettori anche su qualche esperienza videoludica mezza sconosciuta che però dovrebbe meritare molto di più.
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Non è da escludere che in futuro, trovando ispirazione, potrei prendere e scrivere degli articoli lunghi e approfonditi su alcuni dei giochi che qui lodo, purtroppo, in maniera troppo "tocca e fuggi".
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Per ogni gioco, oltre ad una breve recensione condita con qualche opinione, cercherò di includere anche del materiale multimediale (foto, video, e musica). Infine, quando possibile, saranno presenti, mediante una pagina di intermezzo/reindirizzamento, collegamenti per acquisto fisico e download.
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I link esterni non ufficiali ma **preceduti da spunta verde** (<span class="twa twa-✅">✅</span>) **sono** stati da me personalmente **verificati**, sia come sicuri che funzionanti - quelli non contrassegnati non sono verificati, ma puntano comunque ad una fonte notoriamente affidabile.
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Piccola nota: Le sottocategorie che ho qui nella la pagina non sono fisse. Potrei infatti spostare dei giochi in giro, a seguito di successive mie analisi sugli stessi.
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_In costruzione..._
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## Gli epici
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Questo è il posto per i titoli migliori, **quelli epici e unici nel loro genere**, punto. E qui, non importa assolutamente che un dato gioco sia popolare o meno: conta solo quanto per me è importante.
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### <a href="./2048.html">🔢️ 2048 ↗️</a>
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### <span class="twa twa-🎩">🎩</span> A Hat in Time
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Platformer 3D vivace e frenetico, proveniente senza dubbio dalla scuola di Super Mario 64. La difficoltà della storia principale è giusta, e il gioco scorre piacevolmente con un alternarsi di temi e ambienti che sa sempre di fresco.
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Ma, insomma, già soltanto il carisma del personaggio protagonista fa venire voglia di giocare.
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### <span class="twa twa-🍃">🍃</span> Animal Crossing
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Le premesse erano si creative, ma noiose: sei un essere umano che, per qualche motivo, va in viaggio a stabilirsi in un villaggio dove vivono animali umanoidi con cui puoi interagire. Nel frattempo, devi indebitarti con un procione che ti vende la nuova casa a carissimo prezzo, e fare quello che puoi per ripagare, con tempi che possono diventare infiniti. Ah, se vuoi puoi scegliere il tuo abbigliamento, arredare la tua casa, piazzare fiori in giardino... e?
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Animal Crossing è uno di quei giochi che va banalmente provato per essere capito: la permanenza in quel mondo riesce ad indurre calma ed allegria per motivi che, apparentemente, vanno al di là della logica.
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• Animal Crossing: New Horizons: Ottieni: <https://go.octt.eu.org/$afa0200c237a>{[:MdTgtBlankNofw:]}
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### <a href="./Minecraft.html"><span class="twa twa-⛏️">⛏️</span> Minecraft ↗️</a>
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### <a href="./Minesweeper.html">💣 Minesweeper ↗️</a>
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### <a href="./Mirrors-Edge.html"><span class="twa twa-🏃♀️">🏃♀️</span> Mirror's Edge ↗️</a>
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Una serie di giochi in prima persona che, con un ritmo vivace ma non opprimente, mischia platforming parkour e combattimento ravvicinato.
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Ho giocato pochissimo la prima entrata della saga, perché fu la seconda uscita, Mirror's Edge Catalyst, ad introdurmi alla serie circa 2 anni fa. Catalyst lascia un po' da parte i colori molto saturi che erano parte dell'identità iniziale, per offrire grafica più realistica e immersiva. Anche la fisica e diversi dettagli minuti subiscono miglioramenti importanti rispetto al Mirror's Edge originale.
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In ogni caso, parliamo di un gioco capace di dare un gran senso di libertà e di speranza. È peculiare come i suoi piccoli dettagli riescano a farti sentire di essere effettivamente nel gioco - per un titolo non VR, è una grande vittoria. Il gameplay in sé è chiave per questa esperienza, ma anche la lore è di tutto rispetto.
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<video frameBorder="0" src="[:YouTube360:]2N1TJP1cxmo" style="Height:Calc(80vw / 16 * 9);"></video>
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<cite>Da <a href="https://youtu.be/2N1TJP1cxmo" [:HTMLTgtBlank:]>YouTube/2N1TJP1cxmo</a>.</cite>
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### <a href="./Nonogram.html">#️⃣️ Nonogram ↗️</a>
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### <span class="twa twa-🐙">🐙</span> Splatoon
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Sparatutto in terza persona che dire diverso dagli altri è poco. Splatoon rompe le aspettative di realismo di guerra del genere, e presenta un gameplay simpatico, fatto di colori accecanti, che non si ferma mai. Non ci sono umani a sparare proiettili con il ferro, ma calamari che spargono inchiostro.
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Giocare in Mischie Mollusche (questo il nome delle battaglie online 4-contro-4) è divertente, ma profondità del gioco e inventiva del team di sviluppo si vedono in modalità storia.
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• Splatoon 3: Ottieni: <https://go.octt.eu.org/$8e62cec12c93>{[:MdTgtBlankNofw:]}
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### <a href="#--Tetris"><span class="twa twa-🧱">🧱</span> Tetris ↩️</a>
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#### Tetris Effect
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Tetris effect aggiunge a Tetris atmosfere ambient con tanti temi diversi. Effetti visivi e sonori lavorano gli uni per potenziare gli altri, e permettere la totale immersione, anche in un gioco che resta semplicemente fatto di cubi che cadono. Centinaia di migliaia di particelle ovunque, forme, colori, musica attraente, questa è la sua formula. Ha dei difetti, come l'essere particolarmente pesante per un Tetris e l'avere comandi non terribilmente responsivi, ma non per questo va buttato via. Resta da godere.
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<br/>[:YouTubeEmbedOpen169:]PFVL6t8IHE8[:YouTubeEmbedClose:]
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<cite>Da <a href="https://youtu.be/PFVL6t8IHE8" [:HTMLTgtBlank:]>YouTube/PFVL6t8IHE8</a>.</cite>
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## Giochi multiforma
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Ci sono certi giochi che - seppur tecnicamente semplici e basati su concetti immediati, quindi **implementabili** ed implementati, a livello di software, **infinite volte** - possono essere certamente degni. Anzi, la loro semplicità può essere spesso un pregio.
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Sostanzialmente, qui si parla di videogiochi classici per cui esistono centinaia di versioni diverse scritte da zero. Quando possibile, le implementazioni libere sono preferite nella classifica.
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### <span class="twa twa-🧱">🧱</span> Tetris
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Il gioco creato appositamente per far incastrare alla gente quadratini di forme particolari che cadono dal cielo.
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Puzzle game particolarissimo nella sua semplicità dove, man mano che la difficoltà di gioco aumenta, la mancanza di riflessi pronti può far terminare prematuramente la partita.
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#### <a href="#-Tetris-Effect">Tetris Effect ↩️</a>
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## Perle segrete
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Ci sono alcuni giochini che magari non arrivano per me ad essere epici, e vabbè - però sono comunque piccole perle, forse anche minuscole.
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Perché ne dovrei parlare? Perché magari sono davvero sconosciuti, o quasi; e ciò è un vero, vero peccato.
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...ancora nulla di scritto!
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## Quelli liberi
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Qui sotto mi va di raccogliere qualche videogioco unico che secondo me merita - anche se non si aggiudica alcun posto nella classifica epica - ma che oltre ad essere di per se bello ha il valore aggiunto di essere **software libero**.
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Se proprio vuoi provare qualcosa da questa pagina, e non sai davvero cosa, io direi di cercare proprio in questa sezione, e di fare il più grande piacere agli sviluppatori se la tua esperienza sarà stata degna: partecipare allo sviluppo, o anche soltanto fare a tua volta pubblicità.
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### <span class="twa twa-🏎️">🏎️</span> SuperTuxKart
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Un gioco di corse in kart con ambienti carini e originali, e tante mascotte del mondo del software libero come personaggi. Ha diverse modalità di gioco, dalle corse classiche a missioni con obiettivi specifici, in solitaria o in multigiocatore. Per certi versi ha più di Mario Kart!
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• Sito Ufficiale: <https://supertuxkart.net/Main_Page>{[:MdTgtBlank:]}
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## Il resto
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Preferisco avere questa sottosezione per menzionare i giochi che, seppur mi son piaciuti abbastanza da finire su questa pagina, sono per me poco meno importanti, oppure un po' troppo conosciuti.
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_I titoli che hanno soltanto una di queste due caratteristiche potrebbero anche trovarsi in sezioni sopra._
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### <span class="twa twa-🧗♀️">🧗♀️</span> Celeste
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Celeste è un bel giochino platformer, con meccaniche originali e uno stile grafico unico. Però è troppo difficile.
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Ho provato a giocarci tante volte, ma ad un certo punto della storia la difficoltà diventa per me troppo alta. Dovrei forse provare a finirlo in modalità guidata, visto che l'opzione c'è. Fino a quando non l'ho fatto, però, non vado a cercare video del finale e spoilerarmi roba, visto che dicono che il valore di Celeste sta proprio nel suo significato.
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• Ottieni: <https://go.octt.eu.org/$ce7941cddd5e>{[:MdTgtBlankNofw:]}
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<br/>[:YouTubeEmbedOpen169:]_bM0uEAis14[:YouTubeEmbedClose:]
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<cite>Da <a href="https://youtu.be/_bM0uEAis14" [:HTMLTgtBlank:]>YouTube/_bM0uEAis14</a>.</cite>
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### <span class="twa twa-✈️">✈️</span> Pilotwings
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#### Pilotwings Resort
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Pilotwings Resort continua la serie di Pilotwings, gioco di simulazione di volo arcade, in modo diverso. Finisce su una console portatile, il 3DS, tra l'altro una console che riesce a prenderti direttamente, con il suo display in 3D stereoscopico. Il gioco è ambientato su Wuhu Island, lo stesso posto pieno di storia, luoghi, e misteri di Wii Sports Resort. La modalità missioni riesce ad essere in certi casi una vera sfida se, come me, si ha la mania del platinaggio.. ma la modalità di volo libero è indiscutibilmente rilassante e, forse, direi anche più immersiva. In essa, comunque, non è che non si faccia nulla: si devono trovare, pochi alla volta, tutti e 120 gli anelli informazione, passandoci attraverso per sbloccarli.
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<br/>[:YouTubeEmbedOpen169:]QJCb8qnHauo[:YouTubeEmbedClose:]
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<cite>Da <a href="https://youtu.be/QJCb8qnHauo" [:HTMLTgtBlank:]>YouTube/QJCb8qnHauo</a>.</cite>
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## Altri ancora
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Può essere che non ho tempo, o forse non ho voglia, o magari è colpa di Antani, ma comunque ci sarebbero diverse altre opere che qui non ho menzionato. Forse molti li trovate tranquillamente sulla **OcttKB** comunque, sotto il tag [Gaming](https://kb.octt.eu.org/#Gaming).
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content/it/Raccolte/Internet/Raccolta-Siti-Internet.md
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content/it/Raccolte/Internet/Raccolta-Siti-Internet.md
Normal file
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// % Title = Raccolta Siti Internet
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// % Categories = Internet
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// % Index = Categories
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// % EditedOn = 2022-10-20
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# Raccolta Siti Internet
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Una raccolta dedicata ad alcuni siti Internet carini (non solo web!), di varie tipologie, che trovo in giro o appartengono a persone che conosco.
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A parte la divisione in categorie, non c'e alcun ordine particolare.
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Le bandiere di nazione (emoji, forse non visibili su browser antichi) accanto ai nomi indicano le lingue primarie dei contenuti del sito.
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<div markdown="1" id="SitesList" class="NoImgCenter NoLinkLink ImgShiftedH Pixelated">
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<marquee markdown="1">
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[](#-Il-mio)
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[](#-s-a-1)
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[](#-s-a-2)
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[](#-s-a-3)
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[](#-s-a-4)
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[](#-s-a-5)
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[](#-s-a-6)
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</marquee>
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_Questi sopra sono i siti della lista che hanno un bottone 88x31. Vuoi anche tu il privilegio di stare anche in cima? Allora muoviti a disegnare st'immaginetta, su!_
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## Il mio..
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Se il mio sito ti piace, e ne hai anche tu uno con una pagina simile a questa lista dove vuoi consigliarlo, puoi linkarlo, come link testuale o anche come bottone 88x31!
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Seguono i codici HTML che puoi copiare e incollare.
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(_Sono formattati in maniera **particolare** perché l'andare a capo può causare problemi di spaziatura nella visualizzazione; l'unica alternativa a ciò che ho fatto sarebbe di lasciare tutto su una sola riga._)
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Link testuale:
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✨sitoctt✨
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<pre class="CodeScroll"><code>
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<a
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href="https://sitoctt.octt.eu.org"
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target="_blank" rel="noopener nofollow"
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>✨sitoctt✨</a>
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</code></pre>
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Link con immagine _(Nota: sarebbe meglio se scarichi l'immagine e la ricarichi sul tuo server, cambiando l'URL nel codice di conseguenza, anziché usare il mio URL)_:
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_L'immagine è in formato PNG e già compressa il più possibile.[^Comandi di Compressione PNG Lossless]_
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<pre class="CodeScroll"><code>
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<a
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href="https://sitoctt.octt.eu.org"
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target="_blank" rel="noopener nofollow"
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><img
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style="image-rendering:pixelated; -ms-interpolation-mode:nearest-neighbor;"
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alt="✨sitoctt✨" title="✨sitoctt✨"
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src="https://octtspacc.gitlab.io/sitoctt-assets/Media/Buttons/Sites/sitoctt-1.png"
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></a>
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</code></pre>
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## Personali
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- **🇬🇧 Ledomsoft**
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Sito resuscitato da archivi dell'autore di più di un decennio fa, programmato come si faceva ai tempi. Bello colorato con GIF e tutto, ma moderato, non senza ritegno.
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• Clearweb: [ledomsoft.com](https://ledomsoft.com){[:MdTgtBlankNofw:]}
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- **🇮🇹 Il covo di Thushi**
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Sito ultraminimale, nessuna grafica (:'c), ma bello schema di (3) colori e bei contenuti.
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• Onion web: [m4vojazxsxvaxfoeklmq6na546fd5hjyo3zrgeq45cixdfm6kodkhdid.onion](http://m4vojazxsxvaxfoeklmq6na546fd5hjyo3zrgeq45cixdfm6kodkhdid.onion){[:MdTgtBlankNofw:]}
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- **🇮🇹 Arcisito**
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Come si può leggere dal nome del sito e dal dominio, è il sito di Arci (o anche Aurora). Lo ha messo in piedi oggi (2022-06-30), dopo che ha detto di non sapere cosa fare con tutto il tempo libero estivo, e io le ho detto "fai l'Arcisito".
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• Clearweb: [arci.me](https://arci.me){[:MdTgtBlankNofw:]} <!-- [auroraviola.eu.org](https://auroraviola.eu.org){[:MdTgtBlankNofw:]} -->
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- <b id="-s-a-1">🇬🇧 🇮🇹 astral town</b>
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Sito colorato e accogliente, boh non c'è altro da dire.
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• Clearweb: [astral.town](https://astral.town){[:MdTgtBlankNofw:]}
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- **🇮🇹 Officina di Ribby**
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Il tema di questo sito mi da davvero una sensazione di officina, per così dire. Pochi fronzoli ma ha un suo stile, e la sua divisione in categorie è stata di parziale ispirazione per ciò che ho sul mio sito ora.
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• Clearweb: [officinadiribby.altervista.org](https://officinadiribby.altervista.org){[:MdTgtBlankNofw:]}
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- **🇬🇧 daedalOS**
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I visualizzatori di documenti (browser) Web moderni sono una piattaforma eccessiva, dove cose assurde possono essere realizzate. Come un vero **sistema operativo** (libero), creato da _Dustin Brett_, per portfolio. **Pazzia**.
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• Clearweb: [dustinbrett.com](https://dustinbrett.com){[:MdTgtBlankNofw:]}
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- **🇬🇧 Fra/Website**
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Più che un sito, una demo JavaScript con una lista di link e cose così, ma è unica. Non dico altro, meglio vedere di persona!
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• Clearweb: [francescomasala.me](https://francescomasala.me){[:MdTgtBlankNofw:]}
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- **🇬🇧 🇮🇹 Tassoman's homepage**
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Solo una pagina principale e poca altra roba, ma solo l'idea del sito è un'esperienza.. **interessante**. L'unico sito visto fino ad ora che usa una precisa configurazione di Apache, con l'esatto scopo di rallentare il sito alle velocità del 14.4 kbps!
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• Clearweb: [tassoman.com](https://tassoman.com){.tassoman [:MdTgtBlankNofw:]}
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- <b id="-s-a-2">🇬🇧 Dante Scanline</b>
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Sito di un artista che pare faccia roba nello stile dei giochi PC anni '90-2000, tipo Quake ma non solo. Le immagini di ambienti 3D pixellosi sono molto belle.
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• Clearweb: [dantescanline.com](https://dantescanline.com){[:MdTgtBlankNofw:]}
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- <b id="-s-a-3">🇬🇧 2Bit</b>
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Credo sia l'unico sito web non-testuale che su Kindle si naviga (quasi) esattamente come su PC.. Come lo stesso nome dice, tutto su questo spazio web è un elogio all'era del 2 bit, ed arriva a ciò con i contenuti, ma inizia con la forma: tutta la grafica (e ce n'è molta) è rigorosamente in 4 colori!
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• Clearweb: [2bit.neocities.org](https://2bit.neocities.org){[:MdTgtBlankNofw:]}
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- <b id="-s-a-4">🇬🇧 neonaut</b>
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Sito personale con grafica flat colorata, che però sembra anche essere un metasito riguardo Neocities e una parte della sua cultura, contenente alcune informazioni su quell'universo.
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• Clearweb: [neonaut.neocities.org](https://neonaut.neocities.org){[:MdTgtBlankNofw:]}
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## Miscellanea
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- <b id="-s-a-5">🇬🇧 The Yesterweb</b>
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Sito collettivo che rimanda, concettualmente e visivamente, al Web dei giorni passati e ai suoi lati migliori, verso cui promuove di tornare.
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• Clearweb: [yesterweb.org](https://yesterweb.org){[:MdTgtBlankNofw:]}
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- **🇬🇧 XXIIVV**
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Non ho ben capito cosa sia questo sito, a cosa serve, chi lo gestisce, e tutto il resto. Però ha delle belle grafiche e mi piace.
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• Clearweb: [xxiivv.com](https://xxiivv.com){[:MdTgtBlankNofw:]}
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- <b id="-s-a-6">🇬🇧 OpenBooks</b>
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Movimento, e libreria di siti e risorse, che promuove una rinascita in chiave moderna del Web personale. Il sito ha persino una bella grafica.
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• Clearweb: [openbooks.neocities.org](https://openbooks.neocities.org){[:MdTgtBlankNofw:]}
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- **🇬🇧 LOW-TECH MAGAZINE**
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Questo sito pubblica periodicamente articoli riguardo il mondo della tecnologia di bassa scala, per esplorare come tecnologie del passato dimenticate possono rivelarsi non solo utili al giorno d'oggi, ma anche più adatte delle soluzioni moderne ad alcune situazioni.
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• Clearweb: [lowtechmagazine.com](https://lowtechmagazine.com){[:MdTgtBlankNofw:]}
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Oltre alla versione principale, che appare come un comunissimo blog, c'è anche una versione _più low-tech_. Questa, risiedendo su un serverino alimentato ad enegia solare, mira a ridurre drasticamente il consumo di energia necessario ad accedere ai contenuti; e a livello tecnico, le ottimizzazioni attuate sono decisamente interessanti!
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• Clearweb: [solar.lowtechmagazine.com](https://solar.lowtechmagazine.com){[:MdTgtBlankNofw:]}
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## Cultura
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- **🏳️🌈 EverybodyWiki**
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Una wiki aperta a chiunque voglia creare articoli su qualunque argomento, e senza gli standard stringenti di enciclopedie collaborative più serie come Wikipedia: non ci sono standard di qualità, né di utilità, mi pare di capire. Proprio per via delle regole molto lisce, non so quanto possa essere un punto di riferimento per qualsiasi cosa, però è un concetto interessante. È divisa in sottowiki per diverse lingue, e tenta anche di conservare gli articoli contrassegnati per cancellazione da Wikipedia.
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• Clearweb: [🇬🇧 en.everybodywiki.com](https://en.everybodywiki.com/Everybodywiki:Welcome){[:MdTgtBlankNofw:]}
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- **🇬🇧 FEMICOM Museum**
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Un museo virtuale dedicato ad illustrare quei rari contenuti informatici e videoludici che fanno del loro punto chiave estetiche ed esperienze femminili, colorate, e kawaii. Purtroppo, non tutte le pagine sono riempite, ma quel poco che c'è è carino!
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• Clearweb: [femicom.org](http://femicom.org){[:MdTgtBlankNofw:]}
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- **🇷🇺 🇬🇧 Encyclopedia Game Boy Advance**
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È un bel sito che ho trovato per caso, che raccoglie diverse informazioni sul Game Boy Advance da diversi punti di vista. È ben organizzato ed ha tante foto di supporto al materiale testuale. È disponibile in Inglese, ma la versione principale in Russo ha molti più contenuti.
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• Clearweb: [🇷🇺 gbasp.ru](https://gbasp.ru){[:MdTgtBlankNofw:]}, [🇬🇧 en.gbasp.ru](https://en.gbasp.ru){[:MdTgtBlankNofw:]}
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</div>
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## Attenzione
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<marquee><i>Però, oh voi persone che fate i sitarelli, mannaggia, non mettete testo importante nell'infernale tag <marquee>, che non si legge niente e fa il mal di testa!</i></marquee>
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## [:HNotesRefsHTML:]
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[^Comandi di Compressione PNG Lossless]: Il modo migliore di ridurre immagini PNG alla più piccola dimensione possibile, senza perdere neanche un pixel di qualità, è usare questi due comandi concatenati (tenendo a mente di valutare caso per caso, in quanto immagini già molto piccole possono in realtà essere in certi casi gonfiate dall'uno o l'altro comando):
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<code markdown="1">
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[pngcrush](https://pmt.sourceforge.io/pngcrush){[:MdTgtBlank:]} -brute -reduce IN.PNG OUT.PNG;
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[pngquant](https://pngquant.org){[:MdTgtBlank:]} -v --strip --speed=1 --quality=100-100 -o OUT.PNG IN.PNG</code>
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19
content/it/Raccolte/Media/Raccolta-Musica.md
Normal file
19
content/it/Raccolte/Media/Raccolta-Musica.md
Normal file
@ -0,0 +1,19 @@
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// % Title = 🎶 Raccolta Musica
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// % HTMLTitle = <span class="twa twa-🎶"><span>🎶</span></span> Raccolta Musica
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// % Index = Categories
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# <span class="twa twa-🎶"><span>🎶</span></span> Raccolta Musica
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_In costruzione..._
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- <span><h3>Macross 82-99</h3></span>
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Principalmente musica del filone future-funk, sottogenere della vaporwave con un timbro più ritmato e carino. Ogni album ha dei temi sonori diversi, con rimandi alla cultura pop giapponese degli anni '80 e '90. Bene o male tutte le sue canzoni riescono ad essere molto calme e rilassanti.
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• [SoundCloud](https://soundcloud.com/macross-82-99){[:MdTgtBlank:]}, [YouTube](https://www.youtube.com/channel/UCYIQZpv7Jv9GImzgknNZNPA){[:MdTgtBlank:]}, [Bandcamp](https://macross82-99.bandcamp.com/music){[:MdTgtBlank:]}, [Archive.org](https://archive.org/details/macross-82-99-01-meeting-point){[:MdTgtBlank:]}
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- <span><h3>Moe Shop</h3></span>
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Canzoni per la maggiore vivaci, con un'atmosfera, per così dire, anime. Le copertine degli album penso si sposino parecchio bene con la sua musica. Alcuni suoi pezzi presentano delle sonorità meno giocose e con caratteri più vicini a tipi più comuni di musica elettronica, ma riesco ad apprezzarli molto comunque.
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• [SoundCloud](https://soundcloud.com/moeshop){[:MdTgtBlank:]}, [YouTube](https://invidious.nerdvpn.de/channel/UCcKTRoHPP2hPaom63QGaiBw){[:MdTgtBlank:]}, [Bandcamp](https://moeshop.bandcamp.com/music){[:MdTgtBlank:]}, [Archive.org](https://archive.org/details/Moe-Shop-Full-Discography){[:MdTgtBlank:]}
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- <span><h3>Ujico / Snail's House</h3></span>
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Sapevo fossero la stessa persona, ma non sapevo che "Ujico" e "Snail's House" fossero effettivamente dei personaggi con identità diverse<sup>[[?](https://en.m.wikipedia.org/wiki/Snail's_House#History){[:MdTgtBlank:]}]</sup> per quanto riguarda la composizione musicale. Ho conosciuto inizialmente la sua musica, almeno in parte future-bass, fatta sotto il nome di Snail's House. Lì si vede il suo stile attuale, i cui suoni kawaii elettronici mi sono sempre piaciuti. Più tardi, ho scoperto i suoi album precedenti, che a livello di espressività si orientano più sul complesso della musica in sé, e non sui piccoli dettagli. Due modi molto diversi di creare un genere di musica, con diverse ambientazioni, ma entrambi con lo stesso timbro personale magnifico.
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• [SoundCloud](https://soundcloud.com/ujico){[:MdTgtBlank:]}, [YouTube](https://www.youtube.com/channel/UCYxBY8mhJ7R2rMIcQ28H_Zw){[:MdTgtBlank:]}, [Bandcamp](https://0101.bandcamp.com/music){[:MdTgtBlank:]}, [Archive.org](https://archive.org/details/ujico-snails-house-full-discography){[:MdTgtBlank:]}
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65
content/it/Raccolte/Sistemi/Raccolta-del-Riso.md
Normal file
65
content/it/Raccolte/Sistemi/Raccolta-del-Riso.md
Normal file
@ -0,0 +1,65 @@
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// % Categories = Tecnologia
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// % Index = Categories
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// % EditedOn = 2023-03-22
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// % Style = @import "[staticoso:Site:RelativeRoot]Assets/Pages/Raccolta-del-Riso.css";
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// $ L/VoidLinuxOS = <strong>OS</strong>: <a href="https://voidlinux.org" [:HtmlTgtBlank:]>Void Linux</a>
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# Raccolta del Riso
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Raccolta del Riso - o, per dirla in maniera corretta, raccolta dei miei ricing: personalizzazioni d'interfaccia effettuate ai miei sistemi operativi.
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Nella comunità di Linux, i termini "rice" e "ricing" sono comunissimi per riferirsi a tutta una serie di personalizzazioni estetiche fai-da-te, che la gente appassionata effettua per diversi motivi.
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Basta leggere una discussione come [questa](https://web.archive.org/web/20220907203523/https://teddit.net/r/unixporn/comments/3iy3wd/stupid_question_what_is_ricing){[:MdTgtBlank:]}, però, per capire che il consenso sull'origine del termine non è solidissimo. E allora, a noi non ci frega. 🙄
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La pratica del ricing non riguarda solo Linux, in quanto si può attuare su virtualmente qualsiasi sistema. Io, però:
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- Su PC uso soltanto Linux (_non necessariamente con GNU_ 😏).
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- Su smartphone ho Android ~~non-vanilla (MIUI)~~ quasi-vanilla (Project Elixir), e ~~lì purtroppo non c'è granché~~ forse qualcosa c'è da poter cambiare, ma boh.
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Quindi, posso già dire che la maggior parte dei miei contenuti riguarderà il desktop Linux.
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_In costruzione..._
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<!-- noprocess />
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<h3 class="NoTitle InlineBlock">Filtri:</h3>
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<input type="checkbox" id="CheckBox-Linux" checked><label for="CheckBox-Linux">#Linux</label>
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<input type="checkbox" id="CheckBox-Desktop" checked><label for="CheckBox-Desktop">#Desktop</label>
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<input type="checkbox" id="CheckBox-XFCE" checked><label for="CheckBox-XFCE">#XFCE</label>
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</ noprocess -->
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<div markdown="1" class="BorderBoxContainer">
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<details markdown="1" class="Box-Linux Box-Desktop Box-XFCE" open><summary>
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#### W5 Ottobre 2022 </summary>
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-> #Linux #Desktop #XFCE
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- [:L/VoidLinuxOS:]
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- **Desktop**: `xfce4`
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- **Pannello**: `xfce4-panel`
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- **Taskbar**: `xfce4-docklike-plugin`
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- **Menu Globale**: AppMenu Plugin (`appmenu-gtk-module appmenu-gtk3-module appmenu-registrar vala-panel-appmenu vala-panel-appmenu-data xfce4-panel-appmenu`)
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- **Tema GTK**: [BlueSky-Light](https://github.com/i-mint/bluesky){[:MdTgtBlank:]}
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- **Tema xfwm**: BlueSky-Light
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- **Icone**: [Colloid](https://github.com/vinceliuice/Colloid-icon-theme){[:MdTgtBlank:]}
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</details>
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<details markdown="1" class="Box-Linux Box-Desktop Box-XFCE"><summary>
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#### W2 Ottobre 2022 </summary>
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-> #Linux #Desktop #XFCE
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- **OS**: [Void Linux](https://voidlinux.org){[:MdTgtBlank:]}
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- **Desktop**: `xfce4`
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- **Pannello**: `xfce4-panel`
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- **Dock**: `plank`
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||||
- **Menu Globale**: AppMenu Plugin (`appmenu-gtk-module appmenu-gtk3-module appmenu-registrar vala-panel-appmenu vala-panel-appmenu-data xfce4-panel-appmenu`)
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||||
- **Tema GTK**: [Fluent-compact](https://github.com/vinceliuice/Fluent-gtk-theme){[:MdTgtBlank:]}
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- **Tema xfwm**: Fluent-Dark
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- **Icone**: [Fluent](https://github.com/vinceliuice/Fluent-icon-theme){[:MdTgtBlank:]}
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</details>
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</div>
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7
content/it/_index.md
Normal file
7
content/it/_index.md
Normal file
@ -0,0 +1,7 @@
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+++
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#title: "il sitoctt"
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#description: "The last theme you'll ever need. Maybe."
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#cascade:
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# featured_image: '/images/gohugo-default-sample-hero-image.jpg'
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+++
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Welcome to my blog with some of my work in progress. I've been working on this book idea. You can read some of the chapters below.
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213
content/it/index2.md
Normal file
213
content/it/index2.md
Normal file
@ -0,0 +1,213 @@
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||||
+++
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||||
Title = '🏠 ~Home~'
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Lastmod = 2024-01-27
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#Template = WM.html
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#Style = @import "[staticoso:Site:RelativeRoot]Assets/Pages/index.css";
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#Index = True
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#Order = 10
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#Image = {{< assetsRoot >}}/RichPreview/index.png
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#UpdatedOn = 2024-01-27
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+++
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## Ciao!! (UwU)
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Sei entrat<!--
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--><span class="BlinkA">a</span><!--
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--><span class="NoDisplay">/</span><!--
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--><span class="BlinkO">o</span> nel...
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<!-- Credits: https://codepen.io/jh3y/pen/WNrXqYz -->
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<div style="Position:Relative;"><br/>
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<h1 class="NoTitle WavyText" style="--x: 6; --y: -6;"><span style="--index: 0; --alpha-l: 0.125; --alpha-u: 0.25;">✨</span><span style="--index: 1; --alpha-l: 0.125; --alpha-u: 0.25;">s</span><span style="--index: 2; --alpha-l: 0.125; --alpha-u: 0.25;">i</span><span style="--index: 3; --alpha-l: 0.125; --alpha-u: 0.25;">t</span><span style="--index: 4; --alpha-l: 0.125; --alpha-u: 0.25;">o</span><span style="--index: 5; --alpha-l: 0.125; --alpha-u: 0.25;">c</span><span style="--index: 6; --alpha-l: 0.125; --alpha-u: 0.25;">t</span><span style="--index: 7; --alpha-l: 0.125; --alpha-u: 0.25;">t</span><span style="--index: 8; --alpha-l: 0.125; --alpha-u: 0.25;">✨</span>
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</h1>
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<h1 class="NoTitle WavyText" style="--x: 3; --y: -3;"><span style="--index: 0; --alpha-l: 0.25; --alpha-u: 0.5;">✨</span><span style="--index: 1; --alpha-l: 0.25; --alpha-u: 0.5;">s</span><span style="--index: 2; --alpha-l: 0.25; --alpha-u: 0.5;">i</span><span style="--index: 3; --alpha-l: 0.25; --alpha-u: 0.5;">t</span><span style="--index: 4; --alpha-l: 0.25; --alpha-u: 0.5;">o</span><span style="--index: 5; --alpha-l: 0.25; --alpha-u: 0.5;">c</span><span style="--index: 6; --alpha-l: 0.25; --alpha-u: 0.5;">t</span><span style="--index: 7; --alpha-l: 0.25; --alpha-u: 0.5;">t</span><span style="--index: 8; --alpha-l: 0.25; --alpha-u: 0.5;">✨</span>
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</h1>
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<h1 class="NoTitle WavyText"><span style="--index: 0; --alpha-l: 0.5; --alpha-u: 1;">✨</span><span style="--index: 1; --alpha-l: 0.5; --alpha-u: 1;">s</span><span style="--index: 2; --alpha-l: 0.5; --alpha-u: 1;">i</span><span style="--index: 3; --alpha-l: 0.5; --alpha-u: 1;">t</span><span style="--index: 4; --alpha-l: 0.5; --alpha-u: 1;">o</span><span style="--index: 5; --alpha-l: 0.5; --alpha-u: 1;">c</span><span style="--index: 6; --alpha-l: 0.5; --alpha-u: 1;">t</span><span style="--index: 7; --alpha-l: 0.5; --alpha-u: 1;">t</span><span style="--index: 8; --alpha-l: 0.5; --alpha-u: 1;">✨</span>
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</h1><br/>
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</div>
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<!-- Esatto, il **✨**<strong class="MainIdTextGradientL">sitoctt</strong>**✨**.
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Letteralmente il mio sito, perchè io sono octt e quindi
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<i style="Color:#8040d0;">sito</i> + <i style="Color:#d000d0;">octt</i>
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= **✨**<strong class="MainIdTextGradientR">sitoctt</strong>**✨**
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(<a href="{{< assetsRoot >}}/Media/sitoctt-pronuncia.flac" target="_blank" rel="noopener">pronuncia: "sitòctt"</a>). -->
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<p>Esatto, il <strong class="twa twa-sparkles twa-✨">✨</strong><strong class="MainIdTextGradientL">sitoctt</strong><strong class="twa twa-sparkles twa-✨">✨</strong>. Letteralmente il mio sito, perchè io sono octt e quindi <i style="Color:#8040d0;">sito</i> + <i style="Color:#d000d0;">octt</i> = <strong class="twa twa-sparkles twa-✨">✨</strong><strong class="MainIdTextGradientR">sitoctt</strong><strong class="twa twa-sparkles twa-✨">✨</strong> (<i><a href="https://sitoctt-assets.octt.eu.org/Media/sitoctt-pronuncia.flac" rel="noopener" target="_blank">pronuncia: "sitòctt"</a></i>).<br/>Se preferisci, puoi chiamarlo <i class="MainIdTextGradientL">sitocto</i>. O anche <i class="MainIdTextGradientR">postoctt</i>! È pur sempre un posto questo - il mio posto - anche se virtuale!</p>
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<h2 class="SectionHeading staticoso-SectionHeading"><span class="SectionLink staticoso-SectionLink"><a href="#-Collegamenti-rapidi"><span>»</span></a> </span><span class="SectionTitle staticoso-SectionTitle" id="-Collegamenti-rapidi"> Collegamenti rapidi</span></h2>
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<p>Sul sito, ormai, un po' di roba c'è. Dovresti navigare il menu principale per poter accedere a tutto (leggi il seguito) ma, se proprio non sai da dove partire, allora perché non dare un'occhiata ai miei post più recenti, dalla finestrella in alto a sinistra? Altrimenti, magari vai a qualcosa tra..</p><span>
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<h3 class="Inline NoWrap"><a href="./Categories/Blog.html"><span class="twa twa-notebook twa-📓️"><span>📓️</span></span> Blog</a></h3>, o
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<h3 class="Inline NoWrap"><a href="https://octospacc.altervista.org/microblog/"><span class="twa twa-ledger twa-📒"><span>📒</span></span> MicroBlog</a></h3> <small>(nuovo)</small>.
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</span>
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<h2 class="SectionHeading staticoso-SectionHeading"><span class="SectionLink staticoso-SectionLink"><a href="#-Stato-del-sito-e-come-navigare"><span>»</span></a> </span><span class="SectionTitle staticoso-SectionTitle" id="-Stato-del-sito-e-come-navigare"> Stato del sito e come navigare</span></h2>
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<p>Nonostante abbia già un po' più di sostanza, tutto questo ambaradan è ancora pesantemente in costruzione. E lo sarà per sempre, perché avrò sempre roba nuova da condividere.
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<del>E, quando sarò morta, sarà comunque non finito perché nella mia vita non avrò scritto tutto lo scibile universale teoricamente possibile sul sitoctt.</del><br/>Gli aggiornamenti al sito sono di diverso tipo: la pubblicazione di nuovi articoli di blog succede, boh, 3 volte al mese, è una buona idea usare i <a href="#-Feed-e-notifiche">feed</a> che metto a disposizione; le modifiche per pagine normali sono continue e avvengono a caso, quindi dovresti controllare magari ogni settimana quelle che ti interessano, se ti aspetti novità.
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</p>
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<p><b>Da tenere a mente</b> (da Web): quando ci sono per lo schermo i seguenti tastini, è perché possono nascondere menu collassabili.
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Possono stare in posizioni diverse su pagine diverse, perché mi piace sperimentare con diversi temi; però cerco di mantenere il loro significato coerente ovunque.<br/>Un'icona con l'emoji di una pila di libri (<big class="twa twa-books twa-📚">📚</big>) segnala il menu principale del sito, fondamentale per poterlo navigare saltando tra pagine completamente diverse e non collegate.
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Invece, l'icona con l'emoji di un foglio con un segnalibro (<big class="twa twa-bookmark-tabs twa-📑">📑</big>) indica l'elenco delle sezioni della pagina corrente - non è essenziale, ma può tornare utile per saltare tra parti diverse di un lungo testo.
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</p>
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<details>
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<summary>
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<h4>Note sulla compatibilità dei browser (Espandi)</h4>
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</summary>
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<div>
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<p>Per la migliore esperienza <span style="Color:#d00000;">DEVI</span> usare un browser con supporto almeno a CSS3 e alle immagini in formato AVIF (quest'ultima cosina, almeno finché non riesco a far funzionare il polyfill).
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Se usi un browser antico ti garantisco che troverai tanta, tanta roba rotta (ma comunque il sito dovrebbe essere navigabile lo stesso).<br/>Essendo che questo sito, per l'appunto, contiene immagini AVIF, assicurati che il tuo browser sia aggiornato e decente. Safari di Apple, per esempio, mi dicono che non supporta AVIF, quindi <span style="Color:#d00000;">buttalo via</span>.<br/>Preferibilmente <i>non</i> usare Chromium, che ha degli strani memory leak su pagine con animazioni complesse, e ha qualche <i>glitch particolare</i>. <b>Firefox</b> non ha questo problema, ma usa molto di più la CPU.<br/>Direi che la scelta non è tra il migliore ma tra il meno peggio..<br/><i>Nota: se scegli Firefox, non usare la versione ESR! È per sua natura vecchia, fossilizzata, e manca sempre di funzionalità moderne - per esempio, al giorno d'oggi ancora non supporta AVIF.</i>
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</p>
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</div>
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</details>
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<h3 class="SectionHeading staticoso-SectionHeading"><span class="SectionLink staticoso-SectionLink"><a href="#-Script-client-side"><span>»</span></a> </span><span class="SectionTitle staticoso-SectionTitle" id="-Script-client-side"> Script client-side</span></h3>
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<p>Il sito Web non usa alcuno script client-side per le funzioni di base, perché non voglio costringere chi (per validi motivi di sicurezza e non solo) non vuole attivare JavaScript ad avere un'esperienza degradata. A proposito della questione spinosa, ho scritto anche un articolo: <a href="Posts/2022-06-14-0000-I-Documenti-Non-Devono-Diventare-Applicazioni.html"><span class="twa twa-page-facing-up"><span>📄</span></span> I documenti non devono diventare applicazioni</a>.<br/>Ad ogni modo, però.. per fornire alcune funzionalità extra, devo per forza avere del JS, c'è poco da fare. Qui sotto, la lista di cosa uso. <i>Tutti i file sono caricati dai server del mio sito, quindi è difficile che enti malevoli possano nasconderci malware dentro</i>.</p>
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<h4>Lista di script client-side usati nel sito Web (Espandi)</h4>
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<li>Script interni, scritti da me: <del>Auto-espansione dei menu sulle pagine con tema sitoctt in modalità desktop</del> (sto cercando di sistemarlo..), Visualizzazione a schermo intero degli sfondi delle pagine.</li>
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<li>
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<del>Polyfill per supportare le immagini AVIF su vecchi browser: <a href="https://github.com/Kagami/avif.js" rel="noopener" target="_blank">avif.js di Kagami</a></del> (<i>Non ancora attivato...
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<del>lo sarà a breve</del> <small>quando cavolo lo farò? Sono mesi che rimando, il problema è che non è una soluzione plug-and-play, devo prima capirla e poi creare uno script di wrapping 😭</small></i>)
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</li>
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</ul>
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<p>Di seguito, metto la mia classifica dei possibili modi per visualizzare questo sito, dal migliore al peggiore. Per standardizzazione, tutti presuppongono supporto completo ai colori (nel possibile).</p>
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<h4>Mie inutili digressioni su modi assolutamente assurdi di consultare il sitoctt (Espandi)</h4>
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<dt><b>• Browser Web, con supporto completo a CSS3</b></dt>
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<dd>(Perfetto!)</dd>
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<dt><b>• Stampa su carta olografica, GIF e CSS3 completamente renderizzati nel possibile</b></dt>
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<dd>(Richiede muovere il foglio a mano ma ottimo!)</dd>
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<dt><b>• Browser Web, con supporto incompleto a CSS3</b></dt>
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<dd>(Meh, OK..)</dd>
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<dt><b>• Stampa su carta normale, animazioni CSS3 e GIF non renderizzate</b></dt>
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<dd>(Buuu, mancano le animazioni..)</dd>
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<dt><b>• Browser vecchio (Web vecchio, Web testuale, o Gemini) / Stampa su carta normale, zero supporto CSS </b></dt>
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<dd>(Ma che è sto schifo?!?!)</dd>
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<h2 class="SectionHeading staticoso-SectionHeading"><span class="SectionLink staticoso-SectionLink"><a href="#-Ma-di-che-si-tratta"><span>»</span></a> </span><span class="SectionTitle staticoso-SectionTitle" id="-Ma-di-che-si-tratta"> Ma di che si tratta?</span></h2>
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<p>Su questo mio spazio di Internet metterò di tutto. Spero.</p>
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<p>Per ora, sicuramente metto paginine superficiali su argomenti specifici, ma anche articoli di blog lunghi e discorsivi. Voglio, inoltre, mettere anche tante raccolte sulle cose che mi piacciono, in forma sia testuale che di media. Una specie di galleria sulle cose che per me valgono.</p>
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<p>Oltre che degli effettivi contenuti, però, voglio che il sito (la versione Web, ovviamente) sia galleria di sé stesso. Voglio creare qualcosa che abbia un suo carattere unico, come i siti Web amatoriali degli anni 1995-2005, dove ogni luogo di Internet aveva sempre un'atmosfera diversa da tutto ciò visitato un attimo prima.<br/><span style="Color:#404040;">L'ascesa dei social come li abbiamo oggi ha purtroppo rovinato il web sotto questo punto di vista, portando alla standardizzazione completa e alla morte della creatività espressa con la forma.</span><br/>Voglio che questo mio spazio web sia diverso da tutti gli altri, caratterizzati da testo monocromatico e temi riciclati, perché è un peccato avere strumenti potentissimi e non sfruttarli davvero.</p>
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<p>Per questo, cercherò di inventarmi di continuo modi di abbellire le pagina con il CSS, non solo con layouting o effetti del testo fissi, ma soprattutto con le animazioni.<br/>Al resto della forma, come l'ordine ad albero delle pagine nel sito o dei paragrafi nelle pagine, non penserò molto, altrimenti mi distraggo dal creare contenuti e la voglia mi passa.</p>
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<p>Ricapitolando, le mie intenzioni attuali sono queste, poi non lo so cosa ci finirà qui sopra col tempo per davvero.. considerando anche che questa pagina può subire, ha subito, e subirà, lente modifiche.</p>
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<h2 class="SectionHeading staticoso-SectionHeading"><span class="SectionLink staticoso-SectionLink"><a href="#-Disponibilit-del-sito"><span>»</span></a> </span><span class="SectionTitle staticoso-SectionTitle" id="-Disponibilit-del-sito"> Disponibilità del sito</span></h2>
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Al momento, questo sito è disponibile per la navigazione su vari indirizzi diversi (i contenuti sono sempre identici).<br/>Per chi non sapesse, comunque, il nome è da un mesetto cambiato in sitoctt da postoctt, perché il vecchio nome mi dava l'impressione di qualche servizio postale...<br/>Dovrei pensare anche a molti altri mirror in cloud da diversi provider (ovviamente gratuiti), se voglio che il sitocto sopravviva ad octt stessa me medesima e superi la prova del tempo... Ma questa è una questione lunga.</p>
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<h3 class="SectionHeading staticoso-SectionHeading"><span class="SectionLink staticoso-SectionLink"><a href="#-Web"><span>»</span></a> </span><span class="SectionTitle staticoso-SectionTitle" id="-Web"> Web</span></h3>
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<p>Il sito Web è disponibile da diverse fonti.</p>
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<ul>
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<li>Sul <b>clearweb</b> HTTPS, sui server di <span style="Color:#fc6d26;">GitLab</span>: <a href="https://sitoctt.octt.eu.org">sitoctt.octt.eu.org</a>.</li>
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<li>Sull'<b>Onion Web</b> (<span style="Color:#59316b;">Tor</span>), sui server di Replit: <a href="http://sitoctt2fxjvx3lc2iqqef2aeulflprjaasv2xl4zi7sxxbmvjy5b5yd.onion">sitoctt2fxjvx3lc2iqqef2aeulflprjaasv2xl4zi7sxxbmvjy5b5yd.onion</a>. Alla fine non è più ospitato in casa mia, ma forse è meglio così, è un carico in meno per il povero serverino di fortuna che ho (al momento,
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<del>una console Nintendo Switch con Ubuntu</del> il Raspberry Pi 3).
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</li>
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</ul>
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<h4><span class="twa twa-💾"><span>💾</span></span> Opzioni di compatibilità per sistemi obsoleti o esotici (Espandi)</h4>
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<dt><b>• Versione HTTP di base</b></dt>
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<dd>Il sito include funzioni CSS complesse e relativamente moderne, per poter fornire effetti grafici (e funzionali) epici. Ironia della sorte, per quanto visualizzando le pagine su browser veramente vecchi, che mancano di supporto CSS totale o quasi, il tutto si vede brutto ma è leggibile.. su browser che sono <i>sia troppo vecchi e sia troppo nuovi</i> si presentano bug parecchio gravi, che rendono impossibile usare alcuni menù o addirittura leggere il testo!<br/>Oltre al fatto che (nel possibile) voglio supportare sistemi vecchi, 'ste maledette rogne si presentano anche su dispositivi meno popolari ma attuali, tipo il Kindle! Insomma, per i troppi browser che non includono un'impostazione per disattivare completamente il CSS, era d'obbligo fare quello che ho fatto: al percorso <a href="./Plain">/Plain</a> sui miei domini del clearweb c'è una root parallela, e pagine con uguale contenuto ma CSS ridotto all'osso.</dd>
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<dt><b>• HTTP non cifrato</b></dt>
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<dd>Per evitare problemi ci ho dedicato un sottodominio dedicato, tenendo HTTPS forzato sul principale; ma, visto che non mi richiede manutenzione, ho fatto si che dal dominio di quinto (!) livello "<span style="Font-Style: Monospace;">http</span>" si acceda al sito tramite HTTP non cifrato (ospitato da GitHub, stavolta): in poche parole, l'indirizzo è <code style="Text-Decoration:Underline;">http://http.sitoctt.octt.eu.org</code>. I contenuti sono identici, ovviamente, ma finalmente si può navigare il sitoctt su roba come <i>Internet Explorer 4</i> direttamente contattando il server.</dd>
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</dl>
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<h3 class="SectionHeading staticoso-SectionHeading"><span class="SectionLink staticoso-SectionLink"><a href="#-Gemini"><span>»</span></a> </span><span class="SectionTitle staticoso-SectionTitle" id="-Gemini"> Gemini</span></h3>
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<p>Da ora, inoltre, il sitoctt è disponibile come capsula Gemini. Per andarci, si deve usare un browser Gemini.<br/>Ovviamente (per chi conosce Gemini), è tutto più castrato, e la forma non è esattamente la migliore perché tutte le pagine sono una diretta conversione dall'HTML del sito Web (e il programma su cui mi appoggio per farla è un po' rotto, per giunta).<br/>Vai alla octocapsula, gentilmente ospitata da koyu.space: <a href="gemini://koyu.space/octt">gemini://koyu.space/octt</a></p>
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<h3 class="SectionHeading staticoso-SectionHeading"><span class="SectionLink staticoso-SectionLink"><a href="#-Feed-e-notifiche"><span>»</span></a> </span><span class="SectionTitle staticoso-SectionTitle" id="-Feed-e-notifiche"> Feed e notifiche</span></h3>
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<p>Da ora il sitocto (il blogoctt e il MicroBlog, nello specifico) ha dei feed integrati, che vengono automaticamente aggiornati quando pubblico un nuovo articolo!</p>
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<p><b style="color:#ff6a00;">Feed Atom</b> (moderno, <b>consigliato</b>, contiene post completi): <b><a href="./feed/atom.xml">feed/atom.xml</a></b><br/>Feed RSS (obsoleto, disponibile per compatibilità): <a href="./feed/rss.xml">feed/rss.xml</a></p>
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<p>Ti serve un aggregatore di feed compatibile per usarli.<br/>- Su PC desktop consiglio <a href="https://thunderbird.net" rel="noopener" style="Color:#0080FF;" target="_blank">Thunderbird </a>o <a href="https://www.seamonkey-project.org" rel="noopener" style="Color:#003399;" target="_blank">SeaMonkey Mail</a>.<br/>- Su Android consiglio <a href="https://f-droid.org/packages/com.nononsenseapps.feeder" rel="noopener" target="_blank">Feeder</a> o <a href="https://f-droid.org/packages/com.poloure.simplerss" rel="noopener" target="_blank">Simple Rss</a>.<br/>- Se vuoi usare un dispositivo come un lettore di e-book e-ink, l'unico software universale che - tra le altre cose - include un aggregatore di feed, che conosco e posso consigliare, è <a href="https://github.com/koreader/koreader" rel="noopener" target="_blank">KOReader</a>.<br/>- Suggerimento: se usi Friendica, puoi copiare il link al feed e incollarlo nella barra di ricerca, per poterlo seguire come se fosse un profilo!</p>
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<del>Inoltre, se usi una qualunque piattaforma del <b>Fediverso ActivityPub</b> (Mastodon, Pleroma, Misskey, ...) puoi seguire il bot del sitoctt, così da ricevere nel tuo feed Home i nuovi post: <a href="https://botsin.space/@sitoctt" rel="me noopener" target="_blank">@sitoctt@botsin.space</a>!</del> Per alcune complicazioni iniziate a fine agosto 2022, il bot non è accessibile dalla più grande istanza Mastodon italiana, <i>mastodon.uno</i>, quindi è quasi praticamente inutile ora. Non lo tolgo di mezzo solo perché mi costerebbe di più fare ciò che lasciarlo dov'è <b>:P</b>; comunque ne dovrei creare uno nuovo, prima o poi.
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</p>
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<h2 class="SectionHeading staticoso-SectionHeading"><span class="SectionLink staticoso-SectionLink"><a href="#-Sorgenti-e-licenze"><span>»</span></a> </span><span class="SectionTitle staticoso-SectionTitle" id="-Sorgenti-e-licenze"> Sorgenti e licenze</span></h2>
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<h3 class="SectionHeading staticoso-SectionHeading"><span class="SectionLink staticoso-SectionLink"><a href="#-Licenze-dei-contenuti"><span>»</span></a> </span><span class="SectionTitle staticoso-SectionTitle" id="-Licenze-dei-contenuti"> Licenze dei contenuti</span></h3><p>Tutto il contenuto presente su questo sito che ho creato io (i miei testi, media originali, e maggior parte del codice sorgente) è rilasciato sotto licenza <a href="https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0/deed.it" rel="noopener" target="_blank">"Creative Commons Attribuzione - Condividi allo stesso modo 4.0 Internazionale" (CC BY-SA 4.0) (<span class="CCIcons"><img class="i1em" src="https://sitoctt-assets.octt.eu.org/Media/Icons/CC/CC.svg"/> <img class="i1em" src="https://sitoctt-assets.octt.eu.org/Media/Icons/CC/BY.svg"/> <img <="" class="i1em" span="" src="https://sitoctt-assets.octt.eu.org/Media/Icons/CC/SA.svg"/>)</span></a>, una licenza libera che promuove la condivisione, e non intacca i legittimi diritti alla cultura e la collaborazione dell'umanità in generale.</p>
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<p>Sono presenti, però, anche contenuti non miei.<br/>In ogni caso, se qualcosa viene dalla mia mano, non avrà nessuna indicazione di crediti vicino. <br/>Per la roba presa in prestito, invece, verrà sempre indicata la fonte da cui ho prelevato e la licenza, che sia questa di dominio pubblico, Creative Commons, o non specificata.<br/>Occhio, che i crediti per le cosine HTML e CSS spesso li lascio soltanto nei sorgenti della pagina.. Quindi, in caso, controlla lì per questo genere di crediti. Per cose come immagini o testi, invece, spesso eventuali crediti sono parte visibile della pagina, vicini all'oggetto preso in prestito (come una descrizione); altre volte, lo stesso oggetto è un link che, se cliccato, riporta alla fonte.<br/>Comunque, ho pensato di creare una sezione della pagina <a href="#-Crediti-speciali">qui sotto</a>, dedicata a crediti speciali (che compilo quando mi ricordo).</p>
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<h3 class="SectionHeading staticoso-SectionHeading"><span class="SectionLink staticoso-SectionLink"><a href="#-Codice-sorgente"><span>»</span></a> </span><span class="SectionTitle staticoso-SectionTitle" id="-Codice-sorgente"> Codice sorgente</span></h3>
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<p>Parlando dei sorgenti del sito, quelli HTML dell'effettiva pagina caricata dal browser potrebbero essere difficili da leggere. Questo è perché in realtà non scrivo direttamente l'HTML completo per comporre le pagine.<br/>Non solo sarebbe un casino replicare le mie varie barre e sezioni di navigazione su tutte le pagine, e se devo fare modifiche a queste poi è un inferno replicare la cosa ovunque, ma la sintassi HTML è sporca e faticosa da scrivere.</p>
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<p>Proprio per questi motivi, ho creato un mio generatore di siti statici (anche quello, come questo sito stesso, incompleto ma aggiornato di tanto in tanto quando mi serve), che preprocessa il mio codice sorgente per includere le mie barre in tutte le pagine, generare le sezioni della pagina (che appaiono nel menu a destra), generare la lista di pagine del sito (del menu a sinistra), e <i>altre cosette</i>. Passaggio importante, eventuali file Markdown o Pug vengono tradotti in HTML per essere comprensibili da normali browser, ed ecco qua.<br/>Ah, si, sto dicendo "<i>altre cosette</i>" perché si tratta di roba che al momento della scrittura di questo capitolo della pagina è assente o incompleta, e scrivendo come scrivo mi paro le chiappette e non devo fare future modifiche.
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<pre class="Inline"><i>H e h .</i></pre>
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</p>
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<h4 class="SectionHeading staticoso-SectionHeading"><span class="SectionLink staticoso-SectionLink"><a href="#-Prendi-tutto"><span>»</span></a> </span><span class="SectionTitle staticoso-SectionTitle" id="-Prendi-tutto"> Prendi tutto!</span></h4>
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<p>Per terminare, trovate tutti i miei sorgenti sulle rispettive repo Git.<br/>Quelli del mio sito (divisi in repo multiple per tenere la cronologia pulita), alle condizioni descritte sopra: <a href="https://gitlab.com/octtspacc/sitoctt" rel="noopener" target="_blank">gitlab.com/octtspacc/sitoctt</a>; <a href="https://gitlab.com/octtspacc/sitoctt-assets" rel="noopener" target="_blank">sitoctt-assets</a>.<br/>Quelli del mio generatore, anche questo rilasciato sotto una licenza libera, la AGPL: <a href="https://gitlab.com/octtspacc/staticoso" rel="noopener" target="_blank">gitlab.com/octtspacc/staticoso</a>.</p>
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<p>Altra cosa: in caso possa interessare, per conservare e/o condividere in modo immediato (esclusi i file che sono sulle repo a parte, perché linkati in modo assoluto) copie offline del sito, si può scaricare uno <b>zip</b> contenente tutte le pagine compilate <a href="https://gitlab.com/octtspacc/sitoctt/-/jobs/artifacts/main/download?job=pages" rel="noopener" target="_blank">qui</a>!</p>
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<h3 class="SectionHeading staticoso-SectionHeading"><span class="SectionLink staticoso-SectionLink"><a href="#-Crediti-speciali"><span>»</span></a> </span><span class="SectionTitle staticoso-SectionTitle" id="-Crediti-speciali"> Crediti speciali</span></h3>
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<details>
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<summary>
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<h4>Lista di crediti e ringraziamenti speciali a chi ho preso materiale in prestito (Espandi)</h4>
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<li>Lista di <a href="#-Script-client-side">script client-side</a>, tra cui alcuni di terzi</li>
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<li>Titolo animato ad onda: <a href="https://codepen.io/jh3y/pen/WNrXqYz" rel="noopener" target="_blank">Waaaves di jh3y</a></li>
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<li>Famiglia caratteri: <a href="https://fonts.google.com/specimen/Space+Mono" rel="noopener" target="_blank">Space Mono di Colophon Foundry</a></li>
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<li>Pacchetto emoji CSS: <a href="https://twemoji.twitter.com" rel="noopener" target="_blank">Twemoji di Twitter</a>, via <a href="https://gitlab.com/octtspacc/twemoji-astonishing" rel="noopener" target="_blank">Twemoji Astonishing</a></li>
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<li>Alcuni bottoni 88x31 non identitari: <a href="https://cyber.dabamos.de/88x31" rel="noopener" target="_blank">88x31 GIF Collection di cyber.dabamos.de</a></li>
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</ul>
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</div>
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</details>
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<h2 class="SectionHeading staticoso-SectionHeading"><span class="SectionLink staticoso-SectionLink"><a href="#-Riservatezza-e-trasparenza"><span>»</span></a> </span><span class="SectionTitle staticoso-SectionTitle" id="-Riservatezza-e-trasparenza"> Riservatezza e trasparenza</span></h2>
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<p>In quanto mio interesse legittimo, in questo sito web utilizzo un servizio di analitica; sia per poter migliorare ciò che faccio, che per soddisfare la mia pura curiosità di scoprire dati.</p>
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<p>Il servizio di analitica è basato su software completamente <a href="https://github.com/arp242/goatcounter/blob/master/LICENSE" rel="noopener" target="_blank">libero ed open-source</a>, ospitato gratuitamente per siti a basso traffico da <b>GoatCounter.com</b>.</p>
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||||
<p>A quanto pare, con GoatCounter non serve includere un avviso a schermo che disturba gli utenti per essere in regola con il GDPR (si veda <a href="https://www.goatcounter.com/help/gdpr" rel="noopener" target="_blank">goatcounter.com/help/gdpr</a>), ma, per onestà e trasparenza, sto scrivendo comunque questo paragrafo.</p>
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<p>Solo i dati non-personali vengono raccolti, in forma anonima, per i soli fini di statistica generale, e non di tracciamento individuale. Il servizio non utilizza cookies, e i dati non vengono ceduti a terze parti. Per ulteriori informazioni, non posso fare altro che consigliare di leggere la <a href="https://www.goatcounter.com/help/privacy" rel="noopener" target="_blank">Privacy policy di GoatCounter</a>.</p><br/>
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<hr/>
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<div id="RingsDiv"><span class="Center">
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<h2 class="SectionHeading staticoso-SectionHeading"><span class="SectionLink staticoso-SectionLink"><a href="#-Rings"><span>»</span></a> </span><span class="SectionTitle staticoso-SectionTitle" id="-Rings"> Rings</span></h2></span>
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<p>Se dei link tra questi sotto non funzionano, vuol dire che chi amministra i ring non ha ancora accettato il mio sito negli stessi.<br/>L'attesa sta uccidendo più me che te, fidati.<br/><i>O, magari, si tratta di un problema temporaneo</i>.</p><p class="Center">
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<a href="https://fediring.net/previous?host=sitoctt.octt.eu.org"><big>←</big></a>
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<span> </span>
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<a href="https://fediring.net/"><img class="i1em" src="https://sitoctt-assets.octt.eu.org/Media/Icons/Fediverse/Fediverse_logo_proposal.svg" title="Fediverse Logo Proposal, Eukombos, CC0, Wikimedia Commons"/> Fediring</a>
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<span> </span>
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<a href="https://fediring.net/random">[<span class="twa twa-🎲">🎲</span>]</a>
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<span> </span>
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<a href="https://fediring.net/next?host=sitoctt.octt.eu.org"><big>→</big></a>
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</p>
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</div><br/>
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<hr/><small style="Float:Right; Opacity:0.7;"><i>❤️ Copying is an act of love. Please <a href="#-Prendi-tutto">copy and share</a>.</i></small>
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<style>
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#RingsDiv Img,
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||||
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}
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||||
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|
||||
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||||
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/*!-- Credits: https://codepen.io/jh3y/pen/WNrXqYz ---*/
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|
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|
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|
||||
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|
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|
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|
||||
}
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||||
}
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</style>
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@ -0,0 +1,66 @@
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Title = "🌐️ Come e perché il sitoctt su Tor?"
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Description = "In poco tempo dall'apertura del sitoctt, ne ho creato un mirror Tor. Perché? Maggiore sicurezza, privacy per chi visita, e divertimento mio!"
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URLs = "Posts/2022-06-03-0000-Come-e-Perche-il-Sitoctt-su-Tor.html"
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Categories = [ "Blog", "Internet", "Sysadmin" ]
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Date = 2022-06-03
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Lastmod = 2022-06-29
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In questi giorni ho sistemato i primi affari riguardanti il rendere disponibile il sitocto sulla rete <span style='Color:#59316b;'>Tor</span>. C'è chi mi definirà esagerata anche soltanto per aver avuto il pensiero di fare una cosa del genere, ma c'è poco da fare.
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Se nulla è andato storto, il servizio Onion è ancora raggiungibile a questo indirizzo:
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<small>~~[onmfrk2acl4xdeawfjg3nfepq7gcufolctmhiwwxpcknazus5bxzxhqd.onion](http://onmfrk2acl4xdeawfjg3nfepq7gcufolctmhiwwxpcknazus5bxzxhqd.onion){: style='Color:#a060c0;' }~~</small>
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[sitoctt2fxjvx3lc2iqqef2aeulflprjaasv2xl4zi7sxxbmvjy5b5yd.onion](http://sitoctt2fxjvx3lc2iqqef2aeulflprjaasv2xl4zi7sxxbmvjy5b5yd.onion)[^ Nuovo dominio estetico].
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L'idea - apparentemente riuscita - è stata quella di utilizzare un servizio PaaS gratuito, Replit, per fare il tutto.
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In questo modo, non appesantisco ulteriormente il mio improprio server. Ormai da mesi, precisamente da inizio-metà di febbraio 2022, uso una console Switch come server per troppe cose: oltre lo storico server SpaccCraft, ho una mia istanza Matrix, qualche bot Telegram che forse è la roba che meno richiede risorse, e software minori assortiti. Si, Nintendo Switch su cui ho avviato Ubuntu..
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Non vado nei dettagli, meglio farlo in un articolo a parte, ma in breve il motivo è che gli SBC come i Raspini, ad oggi, per via degli eventi mondiali correnti, hanno dei costi paurosi, e Switch era l'unico computer a basso consumo con abbastanza RAM (4GB) che avevo già in casa. Bisogna adattarsi.
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Questo qui è anche il primissimo post che scrivo sul blog del postocto, chissà come va e soprattutto chissà quando spunterà fuori, perché dovrei sistemare un attimo il mio generatore di siti statici per poter gestire le pagine come questa che, anziché comuni pagine, dovrebbero essere trattate come sottopagine della pagina "Blog" (autogenerata).
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## Come?
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Torniamo al discorso del postoctt: con Replit, prendendo come base un Repl trovato in giro che dimostrava come ospitare un altro tipo di servizio su Tor, ho costruito il mio Repl che: ad ogni nuovo avvio, scarica in locale tutto ciò che serve a compilare e distribuire il mio sito statico (dalle mie repo Git), prepara tutto, ed avvia un server HTTP e il demone Tor, che fa da proxy esponendo il server HTTP sull'esterno tramite la rete Tor. Poi all'infinito, tutto tramite Git, scarica eventuali aggiornamenti a qualsiasi delle parti e, quando necessario, rigenera il sito.
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Lascio qui il link ad uno snippet GitLab con i miei file, per chiunque voglia fare il mio stesso servizio per un proprio sito web, magari costruito proprio con il mio generatore di siti statici di infima qualità (a livello di codice, se mi facesse schifo a livello concettuale o pratico non lo starei ancora a sviluppare pian piano): [gitlab.com/-/snippets/2338457](https://gitlab.com/-/snippets/2338457){[:MdTgtBlank:]}.
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Con servizi PaaS gratuiti come Replit, comunque, c'è un problemino: ci sono limiti sui tempi di esecuzione dei software. Nel caso di questa piattaforma, il tutto va in sospensione se l'indirizzo web del progetto non riceve ping per non ho capito bene quanti minuti. In caso ne riceva dopo, si risveglia dopo il tempo necessario a rifare le operazioni di avvio.
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Peccato però che, a parte che significherebbe far aspettare 30 secondi minimo chi vuole visitare il mio sito per lo stabilimento del primo collegamento, è l'indirizzo HTTPS sul dominio di Replit che va contattato, per ovvi motivi non l'indirizzo Tor. E far collegare la gente tramite l'indirizzo HTTPS nullifica gli scopi dell'avere un sito Tor (a cui arrivo a breve, lo giuro).
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La soluzione sarebbe usare, su un computer sempre acceso in casa, uno script o un cronjob (piuttosto, un timer systemd, visto che proprio per colpa di systemd i cronjob classici ad oggi sono rotti spaccati malfunzionanti) per pingare in continuazione l'indirizzo del mio sito su Replit. Io potrei farlo, ma vorrei trovare un modo confinato agli stessi servizi PaaS gratuiti per risolvere il problema, in quanto una cosa del genere significherebbe che anche chi non ha un server in casa può fare quello che ho fatto io.
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Inizialmente ho provato con UptimeRobot, ma pare dia delle rogne, ho settato il tutto la sera, e la mattina dopo il mio sito era offline.
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Cercando in giro ho trovato poi diversi siti (definiti "pinger") che invitano ad inserire l'indirizzo del proprio progetto Replit per farlo pingare in continuazione così da farlo rimanere attivo. Ne ho usati tipo 3 a caso, che non ricordo nemmeno, e da allora il sitoctt sembra non spegnersi più.
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O, forse, il merito è stato del mio aver creato un secondo progetto Replit, che ha come unico scopo il pingare il mio primo all'infinito (mentre il principale pinga sempre il secondo). Non lo so, perché il secondo sembra spegnersi sempre, non so se è perché non ha nessun server HTTP esposto, devo indagare..
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## Perché?
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Facciamo subito uscire l'elefante dalla stanza (che già è piccola): il voler mettere in piedi un sito che contiene materiale immorale a livelli gravi (che differenzio dal materiale illegale di per sé), che se ospitato sul web tradizionale sarebbe molto facile da tracciare indietro ai proprietari con tutte le conseguenze del caso, non è l'unico motivo sensato per voler usare Tor (o qualsiasi altra rete fondata sugli stessi principi tecnici, ma Tor è nel bene e nel male la più famosa e usata).
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Questo sito è anche sul clear web senza problemi, per dire, non ha problemi a stare lì.
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Tor garantisce un forte anonimato rispetto all'Internet non filtrato. Il perché dovrebbe interessare a chi non traffica contenuti illeciti, è presto spiegato non con una risposta, ma con una domanda: volete per caso far conoscere quello che fate (incluso il visitare un sito web in particolare, come il mio blog) a corporazioni multimiliardarie che in cambio non vi daranno nulla, anzi non si fanno scrupoli a fare tutto il possibile anche a vostro discapito (tracciamento) per trarne in un modo o nell'altro profitto?
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A quale pro volete far sapere al vostro ISP i particolari servizi Internet che contattate? Oppure farvi identificare da chi ospita quei servizi Internet (me e il mio ISP se si tratta di qualcosa ospitato in casa mia, altrimenti il provider particolare per server forniti da aziende, come Replit stesso oppure GitLab.com su cui ospito il sitocto nel clear web), se dalla cosa non ci guadagnerete nulla?
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A molte persone, per qualche motivo, questo ragionamento non quadra, ma a poche importa e, nonostante io non arrivi ad alcuni estremi, capisco i punti di vista delle poche persone che vogliono mantenere il più possibile l'anonimato anche quando fanno cose morali e legali online. Di conseguenza, condivido e incoraggio l'uso di Tor per accedere ai servizi e i contenuti da me forniti.
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Ancora non vi convinco? E allora sentite questa. Tor permette, ad esempio, a giornalisti che vivono in regimi di censura totali o parziali di fare informazione sul vero, che sia in modo diretto o meno. Oppure, permette a chi vive in questi regimi di informarsi in maniera libera e non influenzata dalla propaganda del governo, e di comunicare con altre persone in altre parti del mondo.
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Il principio reale per cui è più facile nascondere chi si è e cosa si fa a livello individuale in mezzo ad una enorme folla, piuttosto che quando si è con poche altre persone, si applica anche per le reti distribuite: più gente le usa, anche per semplice navigazione web, più gli individuali utenti sono al sicuro. Quindi, usando Tor per girare sul web, anche se non vi interessa l'anonimità, aiuterete chi ne ha bisogno.
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Almeno, aiutate gli utenti che non fanno niente di male: i criminaletti che vendono droga e armi, oppure smerciano foto e video ritraenti stupri o torture, spesso si montano la testa, ed arrivano a trascurare l'opsec a tal punto che prima o poi finiscono (e direi che godo di ciò) più che maluccio.
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Un dubbio che può sorgere ai non super-addetti ai lavori, però, è il perché serva fornire il sito anche come servizio Onion, visto che qualsiasi contenuto sul normale Internet è accessibile comunque dietro Tor, che in quel caso funzionerà più come un tradizionale proxy. I problemi qui però sono più subdoli, e hanno a che fare con la natura dell'infrastruttura classica di Internet.
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Non penso di dover spiegare i problemi derivanti dal passare dati in forma non cifrata via Internet: le informazioni possono essere non solo trafugate (che per un blog pubblico non è un grosso problema), ma persino modificate e presentate come se nulla fosse cambiato, con facilità disarmante, da una qualsiasi delle parti intermedie del collegamento, ad esempio l'ISP del client o del server.
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HTTPS per i siti web risolve questo problema.. Male. Non se ne parla tanto, ma tutto il corretto funzionamento di questi sistemi di protezione dipende da una complessa infrastruttura metafisica globale, che ha più falle di quanto si pensi.
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Cercando su Whoogle, ho trovato questo PDF, che più o meno da un rapido sguardo ai problemi di cui HTTPS è affetto: [Weakest_Link_in_the_Chain.pdf](https://www.accessnow.org/cms/assets/uploads/archive/docs/Weakest_Link_in_the_Chain.pdf){[:MdTgtBlank:]}.
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Ciò che c'è da dire di importante in sostanza è che, tutto il sistema attuale, basato sulle CA, consiste nella fiducia verso un'autorità a monte. Senza andare nei dettagli, per cui rimando al PDF, il sistema è fragile e può essere rotto, potendo risultare, in rari speciali casi, negli stessi problemi di connessioni non cifrate; anzi, forse anche peggio, perché la presenza di HTTPS può indurre a fidarsi sempre e comunque: i browser web moderni ci hanno condizionato a farci domande solo quando vediamo il lucchetto aperto o un triangolo di avvertimento, non quando vediamo il lucchetto verde luccicante chiuso.
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Quando si usa Tor per collegarsi a siti su Tor, la connessione non solo viene smistata tra ancora più nodi della rete, ma i dati vengono cifrati con un sistema di chiave pubblica e privata tra il client e il server del servizio Onion: l'unico punto debole della catena è il server stesso, che conserva la chiave privata, non ci sono altre autorità di cui fidarsi.
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Il sistema ha dei problemi, non lo negherò assolutamente, partendo dal fatto che se la chiave privata viene rubata, i ladri possono impersonare il sito e a quel punto l'unica cosa da fare per chi lo gestisce è cambiare chiave, cambiando così anche dominio, non si può andare dalla CA per revocare il certificato. È così che funziona un sistema basato al 100% sulla matematica e 0% sulla fiducia.
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A dire il vero, io starei quindi sbagliando ad usare una macchina altrui per ospitare il sito Tor... Greve. Vabbe.
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## In conclusione
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Tor non è assolutamente perfetto: ha delle falle di vario tipo, in genere basate sulla deanonimizzazione degli utenti perché è quello che interessa alle agenzie a 3 lettere, ma parliarmoci chiaramente: è un passo avanti per avere più protezione, e sicuramente è un enorme passo in avanti verso la sicurezza dei dati, in una maniera che fa si che la comunicazione tra client e server sia sicura soltanto quanto server e client, senza preoccuparsi delle minuzie introdotte da alcuna terza parte.
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Il fatto che Tor sia economicamente supportato almeno in parte dal governo statunitense comunque, senza scendere troppo nei dettagli, comporta forse alcune implicazioni profonde pericolose. Per questo voglio, più o meno a breve, dare una chance a servizi simili a Tor ma diversi da esso. Lokinet mi ispira, a dire la verità, penso sarà la prima rete alternativa che proverò.
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## [:HNotesRefsHTML:]
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[^ Nuovo dominio estetico]: **Aggiornamento del 2022-06-29**: ho cambiato il dominio per motivi estetici con questo nuovo! Info aggiuntive (ma pur sempre scarne) al [post del PicoBlog di oggi](../PicoBlog.html#-2022-06-29-Minare-domini-Tor).
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Title = "📄 I documenti non devono diventare applicazioni"
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Description = "Il Web sta diventando sempre più gonfiato, lento, e rischioso. Ogni sito sta diventando una app, anche se è una cosa sbagliatissima..."
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URLs = "Posts/2022-06-14-0000-I-Documenti-Non-Devono-Diventare-Applicazioni.html"
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Categories = [ "Blog", "Internet" ]
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Date = 2022-06-14
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# <span class="twa twa-page-facing-up twa-📄"><span>📄</span></span> I documenti non devono diventare applicazioni
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Il Web di oggi è indiscutibilmente molto diverso da quello di 20 anni fa, e cambia sempre di più ogni anno che passa.
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Guardare i lati positivi del progresso è sempre molto facile e rassicurante, e per questo poco spesso si pensa ai lati oscuri che, in tante tante cose, ci sono. Il Web, purtroppo, è una di queste.
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## Che sta succedendo?
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Il Web dei documenti sta prendendo una brutta piega, diventando piano piano sempre più, a tutti gli effetti, Web delle app.
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Per capire il problema, però, dobbiamo ricordare cos'era il World Wide Web ai suoi inizi. Era una piattaforma Internet per lo scambio di informazioni sotto forma di ipertesti, basta. E gli ipertesti, che sono? Dei documenti. Certo, documenti molto particolari, dove la lettura può avvenire in modo non lineare grazie ai collegamenti ipertestuali, e il Web in particolare si è evoluto per essere un sistema di ipertesti con supporto a testo decorato, elementi multimediali, ed impaginazione avanzatissima.. ma alla base parliamo sempre di documenti.
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Nei primissimi giorni del Web c'erano soltanto i cosiddetti siti statici, ossia che restano sempre uguali (a meno di aggiornamenti da parte di chi li amministra), e non c'è nulla che utenti che visitano possano fare per modificarli. In questa categoria rientrano cose come un semplice blog, il sitocto stesso ad esempio, un sito di notizie, il sito dimostrativo di un'azienda o un prodotto, un'enciclopedia.. insomma, cose semplici di questo tipo.
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Poco più tardi (giorni o settimane, l'idea era già prevista nella primissima specifica di Web e HTML) si è iniziata ad applicare l'idea di usare server che potessero elaborare informazioni inserite dagli utenti con bottoni e campi di testo, interagire con dei database, e sostanzialmente fornire un'esperienza con contenuti generati dagli utenti. Sono quindi iniziati a nascere i forum in senso più classico, siti per creare siti (!) in modo più semplice (i CMS), i social network a noi più vicini, le webchat e, non dimentichiamo, i motori di ricerca. Questi sono i siti Web dinamici.
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In questo periodo, ad ogni modo, non importava che si parlasse di siti statici o dinamici, ai computer di qualunque utente che contattava il sito ritornavano soltanto documenti. Che fosse la pagina HTML in sé, un file CSS per stilizzare la pagina, o dei file multimediali (all'epoca solo foto) messi tra un blocco di testo e l'altro, al browser, il programma che interpreta e visualizza questi documenti, tornavano solo documenti da interpretare, non programmi da eseguire.
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Qui siamo ancora all'esclusiva esistenza del Web dei documenti, per il Web delle applicazioni si dovrà aspettare ancora.
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Con queste ultime frasi, chi ci vede lungo ha già capito dove devo andare a parare, ma ci arrivo con calma.
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In quest'epoca, sostanzialmente, non poteva succedere nulla di che al tuo computer o alle tue informazioni semplicemente caricando una data pagina Web, perché il browser aveva a che fare solo con file che dicevano come disporre del testo a schermo (HTML e CSS, linguaggi di marcatura), oppure come disporre pixel colorati arbitrari a schermo (immagini).
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L'unica cosa di cui bisognava fidarsi era il browser in sé (e che fosse aggiornato), non dei siti Web individuali.
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## Lo stato attuale delle cose
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Poi, è arrivato lo scripting. Se ne sono viste di tutti i colori, ma alla fine solo JavaScript è sopravvissuto alla grande fino ad oggi, ed è alla base del pionieristico (e tragico) Web 3.
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Gli script Web altro sono veri e propri programmi, che un browser può eseguire se caricati da una pagina. Qui, però, sorge un evidente problema: bisogna fidarsi di ogni singolo sito Web che integra degli script, problema che è però decisamente complesso da affrontare.
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A dire la verità, questo non è l'unico problema: gli script molto spesso rallentano le pagine, specialmente su dispositivi vecchi e meno potenti, e su certa roba molto vecchia non funzionano proprio, rompendo quindi siti che li usano in modo esteso. Nella pratica, ciò significa che i siti che scelgono inutilmente di integrare JavaScript sono, su qualunque hardware, spesso molto più lenti di quelli che non lo usano.
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Di questo, però, discutiamo nel dettaglio un altro giorno.
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Innanzitutto, ci sono i siti che caricano codice offuscato, a tutti gli effetti software proprietario.. quelli, solo con molta molta pazienza e abbastanza esperienza si riesce a capire cosa fanno.
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In ogni caso, però, il semplice fatto che un programma sia libero non vuol dire che sia per forza esente da problemi di privacy e sicurezza, e questo si è visto, ironia della sorte, in special modo nella comunità JS, dove sviluppatori di popolari librerie sono usciti di capoccia e hanno integrato malware nei loro progetti.
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Pochi sviluppatori di software aperto mettono codice dannoso per gli utenti nei loro programmi, ma, quei 2 o 3 su 10000000 che lo fanno, a volte la fanno franca, perché non ci sono altre persone che si prendono la briga di leggere il codice ed agire in modo adeguato.
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Questo qui è un problema che riguarda tutti gli utenti del Web, e se già chi ne ha la capacità non va, per ovvi motivi di tempo e pazienza, a leggere tutto il codice degli script caricati da tutti i siti che visita, immaginate che chi non ne ha proprio la capacità di farlo (la stragrande maggioranza degli utenti) è senza speranze.
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Molte persone si pongono problemi - alcuni sensati e altri no, per chi sa un minimo di come funziona un computer moderno - ad installare applicazioni native dal nulla, magari mai sentite prima.. tutti problemi che si ignorano quando si sta semplicemente navigando nel Web, senza sapere delle centinaia di script che vengono eseguiti in una sessione di navigazione variegata.
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In che modo uno script, e quindi un sito che lo integra, può essere malevolo?
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I browser ad oggi eseguono gli script dei siti Web in un ambiente abbastanza sandboxato, certo, e per quanto ad oggi, per motivi che non sto a spiegare ora, di falle anche gravi ne esce fuori una nuova ogni mese, se si tiene il browser aggiornato la sicurezza è in teoria a posto.
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La privacy, però.. quella fa davvero una brutta fine.
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C'era una demo fatta a mo' di gioco che faceva vedere personalmente perché bisogna avere paura.. peccato che non la trovo più, non ricordo da dove l'ho scoperta, e quindi niente :(. Al momento, per chi vuole approfondire, posso solo linkare [Device Info](https://deviceinfo.me){[:MdTgtBlank:]}, che mostra tanti dei dati (ma non tutti) che un sito Web può estrapolare dai dispositivi di chi lo visita. Magari date uno sguardo anche a [Cover Your Tracks](https://coveryourtracks.eff.org){[:MdTgtBlank:]}.
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Il problema qui, va specificato, non sta nelle webapp definibili vere e proprie applicazioni, che usano JS per funzionare. Che sia una calcolatrice, un giochino, un programma di videoscrittura, una app di modifica fotografica, si parla sempre di applicazioni, non importa che siano scritte in linguaggio nativo come app native per una specifica piattaforma, o che siano scritte in JavaScript come applicazioni per i browser Web. Tutte queste cose richiedono che sia il client ad eseguire il codice, perché si parla di app molto interattive, e va bene così. Io stessa uso spesso app che girano in una finestra del browser.
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Ci sarebbe poi da discutere a lungo per quanto riguarda il Web come piattaforma di sviluppo di applicazioni, per tanti motivi (anche le falle), positivi e negativi, ma ne parlerò in futuro.
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Piccola digressione: un modo per identificare in un attimo se un servizio sul Web è concepibile come documento o per forza solo come app, che io trovo intuitivo, è questo: basta chiedersi (supponendo non ci siano musica o immagini): "il contenuto generale di questo sito avrebbe senso se stampato interamente su carta (anche se non sarebbe più un ipertesto), oppure no?"
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Se la risposta è si, allora parliamo di qualcosa che può tranquillamente restare come documento, e bisogna diffidare da chi afferma il contrario.
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Il contenuto di un forum ha senso se stampato su un libro, una rivista, o un semplice foglio volante (oggetti comunemente considerati documenti, anche se fisici)? Certamente, così come quello di un blog, un profilo social, una stanza di chat, oppure della pagina dei risultati di un motore di ricerca.
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Non ha senso, invece, la stampa di un'applicazione calcolatrice o di videoscrittura (al massimo, ha senso solo la stampa dei dati, inseriti in quella app o ottenuti da una sua elaborazione).
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## Il disastro dell'appizzazione
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Il vero problema sta nel fatto che i siti Web non direttamente interattivi, che prima abbiamo categorizzato in statici e dinamici, stanno sempre più diventando app, ma senza alcun valido motivo.
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Sempre più frequentemente vedo sempre più siti, che dovrebbero essere semplici documenti, non funzionare correttamente senza JavaScript.
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Si passa da siti di notizie dove l'articolo non carica, a blog dove i menu di navigazione non funzionano più, forum dove sezioni dei messaggi non si vedono, forum che non caricano proprio, nuovi motori di ricerca che senza JS non funzionano assolutamente (e che si propongono come alternativa privata a Google, peccato che Google funziona bene anche senza eseguire script proprietari e questi cosi no!), e persino siti di social network che mostrano solo una schermata vuota se non si carica il JavaScript.
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Questi servizi che ho elencato sono tutti classificabili come documenti e, a parte casi molto particolari, come quei siti che cifrano e decifrano i dati lato client volutamente per far si che il server non possa leggerli (vedi [PrivateBin](https://privatebin.info){[:MdTgtBlank:]} per un blocco note, [Element](https://element.io){[:MdTgtBlank:]} per una app di messaggistica), possono funzionare tranquillamente senza script e dovrebbero farlo (almeno opzionalmente).
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Non mi piace parlare contro il software libero e aperto scritto nel tempo libero da appassionati, che magari non ci guadagnano neanche economicamente, ma una cosa di cui sono rimasta colpita in negativo è che la piaga dell'appizzazione ha colpito anche il Fediverso e le sue piattaforme.
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Per chi è allo scuro di questo nuovo universo virtuale, dico in breve che si tratta di un'idea e, nella pratica, di software, fondati su protocolli comuni, per garantire compatibilità e interoperabilità universale, in modo che chi sta su piattaforma A possa comunicare anche con chi è su X: insomma, il Web e Internet implementati nel modo in cui all'inizio erano e negli ultimi decenni non sono più stati, fondati sulla libertà degli utenti anziché sui monopoli dei giganti.
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Mastodon e Friendica, almeno per la visualizzazione dei profili e dei loro post, oppure di discussioni con tutti i messaggi, trattano bene chi ama il Web dei documenti puri e, seppur le loro applicazioni interattive non funzionino senza JS (Mastodon totalmente, Friendica parzialmente) anche se potrebbero, siamo già ad un ottimo compromesso.
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Se una persona non fa parte di una determinata istanza, ma vuole vedere dei contenuti sapendo il link, può farlo senza paura, perché deve solo caricare dei documenti statici nel browser Web di fiducia.
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Poi ci sono altre piattaforme, mi vengono in mente Misskey, Pleroma, e Pixelfed. Queste qui, per permetterti di visualizzare qualunque cosa, ti obbligano ad avere JavaScript.
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Magari, ci si può anche fidare degli autori dei software di per sé, ci sono solo i soliti 10 in giro, ma come ci si fa a fidare quando si trova un'istanza mai sentita prima e gestita da chissà chi? Risposta semplice: non si può; anche se in teoria si potrebbe controllare quali sono gli script che l'istanza carica e se sono conformi alla versione originale (o, in caso di fork, se le modifiche effettuate sono davvero quelle documentate), nessuno lo farà, per le ovvie ragioni di cui abbiamo parlato prima.
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Il problema dell'autorità inverificabile del codice, chiaramente, diventa anche peggio per siti Web individuali, non necessariamente basati su alcun software fatto e finito conosciuto, e che non hanno quindi alcuna reale controparte per fare un paragone riguardo lo stato del codice.
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Sul Fediverso, dico che la questione mi colpisce particolarmente perché non me lo aspetterei.
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Onestamente, da Big Tech, che si regge sullo spiare gli utenti per guadagnare vendendo i loro dati, me lo aspetto un abbandono progressivo del Web dei documenti in favore di quello esclusivamente delle app anche solo per la lettura di qualche paragrafo di testo (cosa che sta avvenendo, ma lentamente), considerando le potenzialità ampissime di soggiogare gli utenti.
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Da chi, invece, sviluppa software per comunità che si preoccupano di alcuni dei nuovi problemi di privacy del Web, e che per questo usano software alternativi meno popolari, non me lo aspetto assolutamente.
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## Finirà tutto in tragedia
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La situazione, ho paura, può solo peggiorare. Per quanto sono più che sicura che le mie parole e azioni non cambieranno per nulla l'avvenire, visto che credo in quello che dico e, incidentalmente, allo stesso tempo creo anche io contenuti e servizi per il Web, faccio quello che posso per creare le mie cose come vorrei io vederle ovunque.
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Quindi, per i siti non interattivi, seguendo la tecnica del [miglioramento progressivo](https://en.wikipedia.org/wiki/Progressive_enhancement){[:MdTgtBlank:]}, mi assicuro prima che le cose di base funzionino senza scripting, gli script li uso il meno possibile e, se proprio devo, lo faccio per funzioni e caratteristiche opzionali, e mi impegno a tenere il codice (nei miei limiti) compatto e leggibile.
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Mi appello personalmente a te che stai leggendo.
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Se crei siti Web, considera di tenere in conto quello che ho detto, ti scongiuro.
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Se, invece, navighi soltanto, magari prova ad iniziare a bloccare JavaScript nel tuo browser (Chromium integra la cosa come permesso per i siti, di cui puoi mettere l'impostazione globale a Bloccato, su Firefox devi installare [NoScript](https://addons.mozilla.org/firefox/addon/noscript){[:MdTgtBlank:]}), così da tenere JS disattivato per i siti che non conosci, ed avere la possibilità di attivarlo temporaneamente o permanentemente per i domini che non funzionano oppure che già conosci e di cui ti fidi. Non solo navigherai in modo più sicuro e privato, ma con meno rallentamenti e caricamenti!
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Title = "☀️ Rasperino Solare (ed altri esperimenti andati a male)"
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Description = "Quando ho comprato un pannellino solare USB, l'ho subito messo alla prova. Il suo po' lo fa bene, ma bisogna avere pretese realistiche!"
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URLs = "Posts/2022-06-23-0000-Rasperino-Solare-ed-Altri-Esperimenti-Andati-a-Male.html"
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Categories = [ "Blog", "Rasperino", "Ecologia", "Tecnologia" ]
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Date = 2022-06-23
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Qualche mese fa comprai un piccolo [pannello solare monocristallino](https://www.amazon.it/Lixada-Pannello-Monocristallino-Caricabatterie-Cellulare/dp/B071Z1LGFV){[:MdTgtBlank:]} online, dalle dimensioni simili a quelle di un foglio A4, per la cifra di circa 20€ (su Amazon.it i venditori sono tutti ladri, su Aliexpress sarebbe costato un pochino in meno).
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[](https://t.me/SpaccCraft/975){[:MdTgtBlank:]}
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## Dubbi elettrici
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Il pannellino dichiarava, nel titolo dell'inserzione, una potenza di output massima di 7.8W.
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Ha come porta di uscita una USB, chiaramente massimo 5V. Sempre nei dettagli dell'inserzione, ma nelle specifiche tecniche, c'erano indicati 1A a 5V di output.. che sarebbero 5W.
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Considerando che il pannello viene dichiarato a 7.8W, e celle fotovoltaiche da 5V non esistono, ma da 6V si, si suppone che dovrebbe riuscire a dare in output un massimo teorico di 1.3A di corrente.
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La tensione di output però, abbiamo detto, non va sopra i 5V, quindi c'è di mezzo o una conversione (impossibile, considerando che il pannellino in sé è una lastra spessa meno di 1mm, e la parte sporgente con la porta USB sarà appena 15x10x5mm.. non c'è spazio), o un banale troncamento di tensione, dove l'energia in eccesso non si traduce in una maggiore corrente di output, ma solo in poco calore..
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E quindi abbiamo un output teorico massimo di 1.3A a 5V.. ossia 6.5W.
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### Consiglio di vita..
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Questo preambolo, apparentemente inutile, è per ricordare come delle cinesate a basso costo con zero documentazione (non ha neanche un manuale o delle scritte sul retro questo affare!) ci si possa fidare solo fino a un certo punto, oltre il cui per risolvere i dubbi del caso è necessario affidarsi all'uso di altre cinesate.
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Nel mio caso, un multimetro USB, da mettere tra l'output del pannello e l'input di un dispositivo capace di assorbire abbastanza corrente. Questo oggettino io non lo ho, e mi rendo conto che farei bene a comprarlo (tanto, costa poco), perché al momento non riesco ad avere alcuna certezza sulle prestazioni della magica lastra di silicio.
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## Prove sul campo
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Complici sia la necessità di testare le piene possibilità del pannellino, che la voglia di mettere a frutto lo stesso per alleggerire dello 0.001% la bolletta elettrica dei miei genitori (e soddisfare una minuscola parte del mio individuale fabbisogno elettrico con energia totalmente pulita), ho quindi iniziato a fare semplici test pratici, sul campo (il balcone di casa mia).
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### La primissima prova
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A dire il vero, il primissimo test l'ho fatto fuori casa, il giorno subito successivo a quello di avvenuta consegna del prodotto perché, per motivi non correlati, quel giorno ero appunto fuori.
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In quell'occasione, l'unica in giro fuori per ora, ho provato soltanto a ricaricare la batteria del mio smartphone (6000mAh).
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Ho fatto 3 prove diverse, le prime due di circa 15 minuti nelle poche ore prima di mezzogiorno, quando il cielo era pulito, con il pannello tenuto da me in mano per fargli prendere meglio il sole perpendicolarmente (ideale per un monocristallino).
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Ho prima provato a caricare il telefono da acceso, in stallo e con tutte le radio spente (ma non nello stato di deep sleep di Android), ma purtroppo non c'era verso, il telefono consumava talmente tanta energia da non riuscire a ricaricarsi, riusciva solo a scaricarsi lentamente. Non ricordo benissimo, perché non ho pensato di segnare i dati, ma mi pare che, sulla app che uso per vedere le statistiche di ricarica ([AccA](https://github.com/MatteCarra/AccA){[:MdTgtBlank:]}), venissero segnati solo sui 300mA in ingresso.
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Provando la stessa formula subito dopo, ma con il telefono spento, mi pare che in 15 minuti abbia caricato soltanto il 2% di batteria.. praticamente ci metterebbe 12.5 ore a caricare da 0 a 100% se l'andazzo è questo.
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L'ultimo test l'ho fatto verso le 14, quando il cielo si era purtroppo scurito. Ho appoggiato il pannellino su un piano e ho usato il telefono normalmente, ascoltando musica e credo usando app di messaggistica online. Come sospettavo, non si è ricaricato, ma almeno è stato quasi senza scaricarsi, il che è comunque buono considerate le condizioni atmosferiche.
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### Guardiamo oltre..
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Vabbe, diciamo che la primissima prova, fuori col telefono, è stata un pochino fallimentare.
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Comunque, senza perdermi d'animo, già nei giorni successivi ho fatto altre prove, tutte dal balcone di casa mia, alcune di cui ora farò una carrellata grezza, perché fatte una volta e con pochi dati sotto mano.
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Il pannello sembra riuscire ad accendere il mio NodeMCU anche con pochissima luce, e su questo non avevo dubbi, un microcontrollore assorbe pochissima corrente, parliamo di decine di mA in media.
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Non ho provato alcun carico, ma non che ce ne possano essere di così grossi, il massimo a cui si arriva con il NodeMCU è di 250mA quando si accende il WiFi.
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In una giornata con nuvole moleste che vanno e vengono, un mio altro telefono (con batteria da 3100mAh) riesce a caricare, ma a fatica, soprattutto perché quando il telefono entra in carica o ne esce (e succede con queste condizioni di luce), lo schermo si riaccende e spreca energia.
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Da spento, è anche peggio, perché lo schermo si riaccende sempre a luminosità massima e per più tempo. Quest'ultimo dettaglio l'ho trovato buffo.. praticamente, a caricare il telefono da spento in questo modo, si fa peggio che a caricarlo da acceso.
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In una giornata più o meno OK, ma che resta una modesta giornata di fine inverno - inizio primavera, riuscivo, anche in questo caso non a caricare ma a far scaricare un po' più lentamente, la mia console Nintendo Switch di prima generazione (quella con il SoC meno efficiente), con Ubuntu acceso e del software a lavoro.
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Qualcosa su cui c'è poco da dire, ma che si tratta senza dubbio di una vittoria, è che almeno riesco a caricare i miei powerbank.
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Ne ho provati 3 dei miei 4, chiaramente quelli a capacità minore si caricano prima, ma comunque tutti senza rogne si riempiono bene. Uno che non so di quanto sia, la memoria mi direbbe 4000mAh, si ricarica completamente in poco più di una giornata di sole. Uno da 5000mAh, in forse una giornata e mezza.
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Caricando queste piccole batterie si riesce poi tranquillamente a caricare o alimentare dispositivi che non hanno abbastanza corrente se collegati direttamente al pannello, come i miei smartphone o.. un Rasperino.
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### Rasperino Solare?
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Finalmente siamo alla fine di tutto questo ambaradan, con i miei test su un Raspberry Pi 3B.
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L'idea mi è saltata in mente dopo che ho purtroppo lasciato il magico prodotto in disuso per un po', non sapendo cosa farci di utile. Voglio dire, l'ho comprato perché è sicuramente utile avere un cosino così in casi di emergenza, ma se nel frattempo riesco a metterlo a frutto è anche meglio.
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Ho ben pensato, come prima cosa, di configurare BOINC su Raspbian, un software di calcolo distribuito che si può usare per contribuire a progetti di ricerca scientifica, guadagnando nel frattempo pochi centesimi al mese (rip) in una specie di criptovaluta, il [Gridcoin](https://gridcoin.us){[:MdTgtBlank:]}.
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Come ho già detto, il Raspino va alimentato dal powerbank, il pannello direttamente non gli da abbastanza corrente. Sembra che si accenda, ma in realtà pare vada in bootloop.
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Bene, non ci girerò attorno troppo: mentre (con lo stesso powerbank, quello di credo 4000mAh) per alcune applicazioni a basso carico, come [Pwnagotchi](https://pwnagotchi.ai/){[:MdTgtBlank:]}, il Pi riesce a stare acceso per ore anche con uno schermo LCD retroilluminato collegato... la CPU al 100%, che svolge calcoli complessi, mangia tanta di quella corrente che la batteria si appiattisce in appena 1 ora.
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[](https://mastodon.uno/@octo/108211397314015161){[:MdTgtBlank:]}
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_Psssss.. se vuoi vedere altre foto del pannello (3) e in qualità un po' più decente, le ho messe su Pixelfed: [pixelfed.uno/p/octo/426839557817260168](https://pixelfed.uno/p/octo/426839557817260168){[:MdTgtBlank:]}!_
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## La realtà dei fatti
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A parte questa cosa, che anche se non mi fa guadagnare nel pratico sarebbe utile in quanto benefica per la ricerca scientifica, non avrei in mente utilizzi pratici per il Rasperino Pi 3 Solare. Magari un Pi Zero andrebbe meglio: apparentemente, altra gente in preda alla pazzia (ma meglio attrezzata), ha pensato di usare quello per minare Bitcoin, con un pannellino simile al mio ([YouTube/CbpfNU7oaws](https://invidious.snopyta.org/watch?v=CbpfNU7oaws){[:MdTgtBlank:]}).
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Per ora, il pannellino lo uso sporadicamente per caricare i miei powerbank, che scarico quando capita di usarli in giro per ricaricare il mio smartphone.
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Se c'è qualcosa che ho imparato da questa storia, è che dovrei comprare il maledetto multimetro USB.
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Avrei dovuto quasi 4 mesi fa, invece procrastino per non spendere dindini.
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Title = "⌨️ L'idea di una tastiera fisica per smartphone fatta in casa"
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Description = "Con difficoltà ho comprato una tastiera ultra-compatta. L'idea è di costruire una cover-tastiera per il mio telefono, ma ho riscontrato intoppi!"
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URLs = "Posts/2022-07-03-0000-L-Idea-di-una-Tastiera-Fisica-per-Smartphone-Fatta-in-Casa.html"
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Categories = [ "Blog", "Tecnologia", "Mobile", "DIY" ]
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Date = 2022-07-03
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Lastmod = 2023-03-21
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Image = "{{< assetsRoot >}}/Media/Cover-Tastiera-mobilefun.com.avif"
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Forse un annetto fa, un po' per curiosità e un po' perché immaginavo già che potrebbe essere stato qualcosa di comodo, ho sviluppato un marginale interesse per gli smartphone dotati di tastiere fisiche complete.
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Non intendo i maledetti tastierini numerici, che ancora oggi si vedono sui telefoni non-smart, intendo tastiere con decine di singoli tasti dedicati per lettere e simboli.
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Questo tipo di tastiere era già raro vederlo sui telefoni precedenti all'era degli smartphone: faceva la sua comparsa innanzitutto non sui modelli ultraeconomici, ma comunque poteva non essere sempre comodissimo per via delle dimensioni ridotte.
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Più gli smartphone hanno iniziato a diffondersi, e più le tastiere fisiche hanno iniziato a scomparire, anche se, raramente, su alcuni telefoni moderni ci sono state, e di dimensioni anche generose.
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Non ricordo se questo periodo dell'anno scorso era di poco prima o poco dopo aver comprato un nuovo smartphone, il mio corrente ad oggi; fatto sta che ho dovuto sceglierlo in base a criteri precisi e restrittivi, in primis il costo e, purtroppo, non c'era alcun basso di gamma con una tastiera fisica.
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## Un nuovo spunto
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Con il tempo che passava ho un po' dimenticato la questione, fino a che, qualche settimana fa, mi imbatto in un video su Invidious ([YouTube/JXdLzinnqms](https://invidious.snopyta.org/JXdLzinnqms){[:MdTgtBlank:]}) che mostra una modifica fatta in casa ad uno smartphone.
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Il video mostra, e la discussione su XDA collegata spiega, una trovata interessante: è stata comprata una cover a scorrimento con tastiera Bluetooth integrata, e la si è adattata per ospitare un telefono completamente diverso (ma di simili dimensioni) da quello per cui la cover è pensata.
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Subito mi è venuta la voglia di creare qualcosa del genere ma, cercando ho iniziato a pensare che questo tipo di cover non sia ormai più prodotto da nessuno.. è stato assolutamente impossibile trovarne una, non solo a buon prezzo, ma in assoluto. Né online, né in negozi fisici.
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Non essendoci speranza, ho provato a cambiare leggermente strategia, e cercare una tastiera Bluetooth si molto piccola, ma senza supporti strani a mo' di cover inclusi: solo la tastiera grezza, mi sarei arrangiata io poi per agganciarla al telefono.
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La ricerca su Amazon è stata assolutamente infruttuosa, mah. Su AliExpress, attorno ai 13€ c'era la tastiera come la cercavo, ma per me comprare lì è una rogna a dir poco. Per fortuna, però, uno dei tanti casalinghi tuttoavere (quelli che vendono miliardi di cinesate) nella mia zona aveva il prodotto che mi serviva, a soli 2€ in più di quanto l'avrei pagato da Ali.
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Un affare, e quindi ho comprato.
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## Dopo l'acquisto
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A casa l'ho messa un po' a caricare e l'ho provata al volo. Che dire, funzionava e la sensazione di quando si digita non l'ho trovata male, nonostante parliamo di una tastiera a membrana.
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Tutto benissimo quindi.
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O così sembrava.
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La mattina dopo, provo di nuovo ad accendere il bell'oggettino, per fare altre prove. Non si accende. Che? Come? Rimetto in carica la tastiera, e in effetti dopo due minuti funziona.
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Che strano, eppure l'ho tenuta in carica per ore il giorno prima. Magari non si è caricata bene dalla porta del mio PC, quindi anche questo giorno la tastiera resta in carica, stavolta dal blocco che uso per cellulare e altri dispositivi.
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### Investigare sulle stranezze
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La mattina dopo, stessa questione. Qualquadra non cosa, è evidente che la batteria subisce un drenaggio pesante, dal nulla, per qualche motivo. Per la cronaca, la tastiera ha un interruttore fisico, che non ho mai dimenticato di spegnere dopo aver riposto la tastiera.. tutto molto strano.
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Decido di farla caricare un po', per poi smontarla, e misurare con un multimetro la tensione della batteria al litio saldata alla scheda, che noto scendere di 0.01V ogni 10 secondi circa. Oh.
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Supponendo che la scheda sia correttamente progettata, quindi che l'interruttore ON/OFF fisico tagli la corrente tra batteria e scheda al punto in cui dovrebbe, e che il circuito di gestione della batteria non sia una ciofeca, la colpa di un problema del genere può essere solo una: la banale vecchiaia della batteria.
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In effetti, non solo la batteria era visivamente abbastanza gonfia, ma riporta una data sull'esterno: "2015/8/27", quasi 8 anni fa.
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Giurerei che la tastiera stessa sia anche più vecchia, considerando i richiami ad un epoca anche un po' precedente presenti sulla scatola e le istruzioni: iPhone 4 e iOS pre-7, Galaxy S4 e una Touchwiz visibilmente vecchissima, Windows Mobile 6 e Windows 8 desktop, Symbian 3, la PS3.. insomma, ne è passato di tempo.
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## Fine bruttina
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Che dire. Avrei forse dovuto aspettarmelo un problema del genere? Forse si. Sicuramente, però, dubito che altre persone al posto mio se lo sarebbero aspettato.
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Per finire, l'unica cosa che posso dire è che questo articolo non sarebbe dovuto uscire; o meglio, non con questa fine. Avrei dovuto parlare del Prototipo 0, già realizzato, del mio supporto per smartphone che aggiunge questa tastiera piccina, ma, purtroppo, sento di non aver avuto modo di testarlo abbastanza.
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Sperando di riuscire a risolvere il problema della batteria (ma credo di si)[^Nuova Batteria], nel prossimo articolo, di questa che credo sarà una serie, spiegherò come ho sistemato il tutto, e illustrerò il curioso Prototipo 0.
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[^Nuova Batteria]: **Aggiornamento 2023-03-21**: Mi trovavo a passare di qui, a sistemare alcune cose interne in vecchi file, e ho pensato: anche se alla fine non ho (ancora) scritto nessun articolo di seguito a questo, almeno una nota di aggiornamento qui è degno scriverla. **Poco dopo questo post** ho saldato una vecchia batteria al litio che avevo per casa, grande più o meno uguale, e... **la tastiera ora funziona** perfettamente. Non male dai, **ho risolto** il problema **senza spendere** altri soldi!
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Title = "💻 Come ho riparato il mio portatile (con 25€)"
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Description = "Man mano che il mio portatile invecchiava, e la tastiera si rompeva sempre più, ho lentamente smesso di usarlo; fino a che, ora, l'ho sistemato!"
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URLs = "Posts/2022-07-09-0000-Come-ho-Riparato-il-mio-Portatile-con-25-Euro.html"
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Categories = [ "Blog", "Tecnologia", "DIY", "Ecologia" ]
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Lastmod = 2022-07-09
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Da quasi 7 anni ho un PC portatile Acer, [Aspire V3-572G](https://www.acer.com/ac/en/US/content/support-product/5389){[:MdTgtBlank:]}, indubbiamente ormai un po' vetusto, senza lode e con qualche infamia.
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Quando fu comprato, era in sostanza un notebook di fascia media come un altro, senza alcuna caratteristica degna di nota. Voglio dire, l'ho usato abbastanza e ha più o meno sempre fatto quello che doveva, finché circa 2 annetti fa ho iniziato a pretendere di usare giochini e strumenti di sviluppo pesanti, a quel punto il nuovo PC (fisso) è stato d'obbligo.
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## Lo stato attuale
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Tutto sommato, con GNU+Linux come sistema operativo, le [mitigazioni Intel](https://linuxreviews.org/HOWTO_make_Linux_run_blazing_fast_(again)_on_Intel_CPUs){[:MdTgtBlank:]} non installate (si, ho proprio eliminato il microcode, anziché bloccarne il caricamento), e un SSD installato al posto dell'HDD già da anni prima, la macchina è ancora più che buona per molte attività che oggi svolgo primariamente con il PC fisso.
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L'Intel [i5-5200U](https://www.intel.com/content/www/us/en/products/sku/85212/intel-core-i55200u-processor-3m-cache-up-to-2-70-ghz/specifications.html){[:MdTgtBlank:]} macina di per sé ancora bene, e i 4GB di RAM non sono un enorme problema se si ha uno stack di sistema leggero e non si tengono 50 programmi aperti insieme.
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## Un problemino
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Dove stanno le infamie, ti sento pensare?
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Già da almeno un annetto, il mio uso del laptop è calato decisamente, perché un problema inizialmente piccolino è, tutto d'un tratto, diventato enorme.
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### Lo spacc
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Andando con ordine, - non ricordo con precisione, ma si parla di almeno 3 o 4 anni fa, quando questo era il mio solo PC personale - i problemini iniziarono quando il tasto W smise di funzionare, nel corso di qualche giorno. Azz.
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È vero che sono un'utente Linux, e che all'epoca ero anche eccessivamente gamer, ma non ho mai preso a martellate quello o qualunque altro tasto, contrariamente a cosa gli stereotipi sulle mie categorie possano raccontare.
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La lezione da imparare qui è: se si è a casa, e si ha quindi modo di usare una tastiera esterna, meglio usare quella per giocare, altrimenti nel corso di qualche anno si brucia completamente il tasto che (in molti videogiochi 3D) si usa per andare avanti.
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La cosa divertente è che, come ho detto, il tasto si è rotto nell'arco di qualche giorno, non subito. Inizialmente era diventato soltanto duro a registrare le pressioni, cosa che mi ha inevitabilmente portata a premere sempre più forte, fin quando non l'ho, evidentemente, **sfondato**.
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Acer merda? Direi, **Acer merda**.
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Ma, a quanto pare, tutti i produttori di PC portatili, anche quelli grossi e famosi, spesso erroneamente associati alla qualità solo per la loro fama, sfornano troppo spesso prodotti con terribili errori di progettazione o costruzione. Il portatile che malauguratamente è capitato a me, come abbiamo capito, non è stato da meno.
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### Le conseguenze
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A questo punto, il PC era diventato solo leggermente scomodo da usare in alcune situazioni.
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Sulla mia scrivania non c'erano chissà che problemi, ho collegato una tastiera USB e fine della storia.
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Nelle altre situazioni, digitare la W (per scrivere in italiano non serve ad una mazza, ma per tante altre cose si) ha iniziato a richiedere l'uso della tastiera virtuale su schermo, con il mouse per premere la W, che poi avrebbe iniziato a fare il giro di CTRL+C e CTRL+V ogni volta che mi serviva.
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In ogni caso, da quel momento, l'uso della tastiera del notebook si è ridotto, sia perché usavo una tastiera esterna quando possibile, sia perché poco più avanti ho assemblato il PC nuovo e ho iniziato ad usare meno il portatile in generale (difficile fare altrimenti, quando sulla scrivania c'è spazio confortevole per una sola tastiera esterna, che per ovvi motivi deve essere collegata al PC fisso).
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Cosa molto strana è che, da circa 1 anno fa, nonostante l'uso scarso, molti altri tasti hanno iniziato velocemente a cedere, dal nulla. Non saprei dire se qualche altro tasto sia poi completamente morto, ma sicuramente il 60% almeno della tastiera ha iniziato a volere **le botte** per registrare le pressioni.
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È da qui che l'uso del mio laptop è calato a picco.
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## I realized
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Giusto qualche giorno fa, non so perché, forse perché con il PC fisso non ho neanche la comodità di spostarmi in un'altra stanza ad usare il computer, - cosa che vorrei fare per sfuggire al caldo tremendo che nella mia si sviluppa d'estate - mi viene in mente che vorrei usare il portatile.
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Sto tipo 30 secondi a pensare perché l'idea abbia inconsciamente per me un retrogusto brutto, e poi mi viene in mente.. riporto testualmente ciò che ho scritto sul mio canale Telegram (che uso come microblog) in quel momento.
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> Hm, ho appena coscientemente pensato: "ma come mai non uso praticamente mai il PC portatile nemmeno in casa dove è comodo per passare da una stanza all'altra?"
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> Poi mi sono ricordata che tipo metà della tastiera non funziona
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> 1. Acer Merda
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> 2. Incredibile come, per via della tastiera rotta, inconsciamente ho iniziato a sviluppare una sorta di repulsione passiva per il mio (unico) portatile, smettendo lentamente di usarlo
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> Fosse facile riuscire a comprare la tastiera sostitutiva...
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Giustamente, nei commenti, una persona mi fa notare che su Amazon.it avrei dovuto trovare facilmente la tastiera sostitutiva che mi serve e.. non ha avuto torto.
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Avrei dovuto onestamente comprarla subito, quando la W si ruppe, ma, banalmente, non so perché non l'ho fatto. La mia memoria mi dice che su Amazon non la trovai ai tempi, ma onestamente non so quanto fidarmi. E in tutto quest'altro tempo non ci ho pensato.
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## La tastiera sostitutiva arriva
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Senza perdere troppo ulteriore tempo, ho fatto in modo di ordinarla (3 giorni dopo, ma poteva andare molto peggio), e dopo 2 giorni era già a casa (in anticipo, rispetto a periodo di consegna riportato). 20+7€.. ben spesi? È **da vedersi**.
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Il prezzo della tastiera credo ci stia, quello della spedizione non mi è piaciuto >:(.
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La tastiera era disponibile solo nera, e tutto il resto del mio PC, inclusa la tastiera di fabbrica, è invece bianco.
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Le possibilità che esca un qualcosa di orribilmente brutto sono alte, ma io sono un'utente Linux: è già tanto che io stia cercando di riparare il mio laptop mezzo scassato, anziché andare dicendo in giro che è il migliore computer che si possa usare; figurati se mi interessa che sia brutto o meno, se funziona va bene.
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## La sostituzione
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Non mi perdo d'animo, e vedo di iniziare a svitare le innumerevoli viti che tengono la scocca del portatile insieme, e separo le sezioni di plastica. Poi scollego i 3 cavi flex di tasto power, tastiera, e touchpad, e sollevo la parte superiore della scocca. Nulla di nuovo, comunque, dovetti già fare questa procedura quando installai l'SSD.
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Dopo questa cosa, però, altre viti. _Mannaggia!_ Tutte ste viti, e diventa un casino rimettere tutto a posto. Basta viti.
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Ma bisogna continuare. Tolte le viti _(mannaggia!!)_ che tengono insieme la tastiera, in mezzo al supporto esterno di plastica e quello interno di metallo, si può togliere la tastiera vecchia e mettere la nuova, per poi fare tutto il resto al contrario.
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O quasi.
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### Lavoretti "già che ci sono"
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Visto che c'ero, ho voluto approfittarne anche per pulire un po' la ventola e il suo filtro, che negli anni hanno accumulato polvere, permettendo a meno aria di passare e facendo così che la CPU arrivasse a ben ~50°C in idle.
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Pensavo più polvere, onestamente, vabbè.
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Ho anche controllato al volo (forse, troppo al volo) la pasta termica.
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Per farlo, ho dovuto capovolgere la scheda madre, dopo aver tolto ancora altre viti. Si intravedeva un po' della pasta fuori dal perimetro di CPU, e quel poco che ho visto non mi è sembrato particolarmente secco. Non so effettivamente ogni quanto andrebbe davvero cambiata la pasta termica, se non è secchissima, quindi ho lasciato stare.
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Avrei effettivamente dovuto svitare _(che palle!!!)_ il dissipatore dal processore e vedere com'era la pasta lì? Non mi interessa, basta viti.
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Ci sarebbe un altro problema, che volevo approfittare per sistemare, ma riguardo il quale non c'è stato verso di fare nulla.
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Sempre tanti anni fa, la punta di un cavo audio difettoso si spezzò, incastrandosi nella porta jack da 3.5mm del laptop _(mannaggia!!!!!)_, e tutti i miei scarsi tentativi passati di tirarla via da fuori sono sempre falliti.
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Purtroppo, anche internamente, la porta è un pezzo di plastica quasi completamente chiuso, quindi anche la mia idea di infilare qualcosa nella parte bucata interna è fallita, perché banalmente non c'è alcun buco. Magari non succede nulla se con il giusto strumento creo io il buco, riesco a spingere fuori il pezzo incastrato e la porta torna a funzionare come dovrebbe.. ma, per adesso, lascio stare.
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Si vede che continuerò ad usare la scheda audio USB (6€ su Amazon) per usare gli auricolari, come ho fatto ormai per anni.
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## Lavoro finito!
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Un po' a fatica, rimonto tutto, e ammiro il nuovo stato del PC - il quale tra l'altro, in idle dopo l'avvio, ora che ho pulito la ventola, arriva a ~40°C, direi decisamente meglio di prima!
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Che dire, si vede proprio che uso GNU+Linux.
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Non solo ora il portatile ha un contrasto estetico bruttino (ma almeno funziona!), ma nella foto si vede com'era la vecchia tastiera bianca: lercia e ingiallita. Oh, almeno faceva pendant con il tema del mio emulatore terminale, solarizzato chiaro - faceva e non fa più, purtroppo, un po' mi dispiace.
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Riguardo la vecchia tastiera, devo mettere in chiaro che la plastica del tasto W l'ho persa dopo che il tasto in sé si era già rotto, quindi che non si vada a dire che mi si rompono i tasti perché mi metto a staccarli: la verità sta nell'esatto opposto.
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Questo è anche il motivo per cui non tenterò di staccare i segnalettere neri dalla nuova tastiera per metterci i vecchi bianchi al loro posto.. non vale la pena rischiare di rompere qualche tasto.
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Piccolo **bonus**: una foto del fondo della vecchia tastiera.. il tasto W è **effettivamente sfondato**.
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## La scelta giusta
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Per concludere: la tastiera, per quel poco che l'ho provata, funziona bene, eccetto qualche tasto (come lo SPACE), che sembra un po' duretto e poco elastico (ma che comunque si preme).
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Mi pento solo di non averla comprata prima.
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Un particolare curioso, ma che non mi fa assolutamente pensare di aver fatto una scelta errata, è il fatto che un'area di tasti sulla sinistra non sia esattamente a livello con tutti gli altri. Non sembra essere un problema nel pratico ma, esteticamente, boh, mi fa ridere.
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Non buttate i vostri laptop, se hanno qualche piccolo problema che può essere risolto facilmente e spendendo poco.
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Se si rompe la tastiera, si cambia quella; se Windows diventa insopportabilmente lento, si installa una distribuzione Linux (GNU è raccomandato, ma non obbligatorio!) conforme alle proprie esigenze.
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Così facendo, non solo si risparmiano anche diversi soldi; si riducono gli scarti elettronici, il cosiddetto e-waste, e si fa quindi un minimo di bene all'ambiente.
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_Nota: Alcune delle foto di questo articolo sono disponibili in JPEG, meno compresse, sul mio profilo Pixelfed: [pixelfed.uno/p/octo/451398427740616761](https://pixelfed.uno/p/octo/451398427740616761){[:MdTgtBlank:]}_
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Title = "🥸️ Come la nostra impronta digitale sociale ci frega"
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Description = "Per i motivi più vari, anche leciti, ci si può trovare a voler nascondere proprie identità passate. A volte, però, i dettagli rovinano tutto!"
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Categories = [ "Blog" ]
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Date = 2022-07-17
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Questa storia, più pratica che mai, è secondo me incredibile.
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Non solo dimostra a cosa possano arrivare le loli con troppo tempo libero, tipo me; mostra come chiunque tra noi abbia una specie di "impronta digitale sociale" che, se non adeguatamente mascherata, ci può far identificare.
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## Note importanti
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Prima di iniziare, peró, devo precisare qualche cosina.
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Visto che l'unica cosa che io voglio è condividere una storia che ritengo essere interessante ed avere qualche spunto di riflessione - ed il mio hobby non è rovinare la vita alle persone - alcuni dettagli sono omessi dal racconto, mentre altri invisibilmente alterati, al fine di rispettare la privacy del soggetto della storia. I suoi nomi vecchi e nuovi saranno letteralmente sostituiti, rispettivamente, da "_Deadname_" e "_Censurato_".
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Il tutto, comunque, diventerà chiaro leggendo.
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## Un ricordo speciale
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Allora, questa storia a dire il vero inizia almeno 8 o 9 anni fa.
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Non ricordo con esatta precisione quando, ma diciamo che in quel periodo scoprii _Deadname_. Creava contenuti sul Web e, oltre al fatto che mi piacevano molto, non c'è granché da dire in più.
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Un po' di tempo dopo, con mio gran dispiacere, annunciò che avrebbe smesso di creare nuova roba. Da un giorno all'altro disse tipo che gli spazi social che al tempo erano i suoi correnti non rappresentavano più la sua persona, o una roba simile.
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Poco più tardi, inoltre, ha anche fatto sparire i suoi vecchi contenuti dalla rete.
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Ai tempi non avevo la minima idea di cosa potesse intendere con un discorso simile ma, riguardando indietro con la mia attuale conoscenza, sia riguardo la mia persona che ciò che ho scoperto essere la sua, ho capito perfettamente cosa significa quella frase.
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Intanto, nonostante _Deadname_ fosse diventato solo un ricordo passato, gli anni continuano a scorrere e la Terra continua a girare.
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In alcune occasioni, il suo personaggio ritorna alla mente, non soltanto a me da sola, ma anche ad altre persone che si ricordano di cosa era.
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Per dire, a volte io ed una mia amica, parlando in privato, essendo noi in primis in tale situazione personale, abbiamo scherzato dicendo cose del tipo "_Deadname_ ha cancellato tutto perché doveva transare".
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E così, ogni volta, si rideva. Se una cosa del genere, pensata e detta a caso basandoci sul niente, si fosse mai rivelata come vera, allora saremmo ufficialmente diventate Distributrici Universali Ufficiali Basate di redpills.
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## Una (apparentemente) nuova personalità
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Ad ogni modo, torniamo ai giorni nostri; a poche settimane fa, precisamente.
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Come praticamente sempre, ero al PC, a fare cose e vederne sul Web. Ad un certo punto, non ricordo nemmeno esattamente come, mi imbatto in un profilo di _Censurato_, che trovo avere delle cosine interessanti.
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Decido di vedere un suo video e, immediatamente, appena lo apro, c'è qualche dettaglio che mi coglie di sorpresa. La voce, in particolare, mi sa di modulata in modo inaccurato. È un concetto che non saprei esattamente spiegare. Insomma, parliamo di quel genere di modulazione che in molte persone non suscita dubbi a parte un "mi sembra strana questa voce", ma che a me, avendo io un'esperienza personale simile (ma direi più fallimentare), fa pensare "ma questa persona è transgender?"
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Evidentemente però, in quel momento avevo tra le mani questioni più importanti, perché, tra tutti i suoi profili pubblici, decisi di guardare soltanto al volo le biografie, qualche post testuale originale, alcuni ricondivisi, delle foto tra cui alcuni selfie, e appena qualche secondo di altri video.
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Non ho trovato alcun'indicazione, nemmeno velata, al fatto che potesse essere transgender. Mi scoccio subito, chiudo tutto, e torno al mio.
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Giusto qualche giorno dopo, mi imbatto nuovamente sul profilo di _Censurato_. Un diverso video attira la mia attenzione, quindi inizio a guardarlo.
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Più ascolto la voce, però, e più il tutto ha un certo che di familiare. In appena un minutino capisco che, la voce stessa, il modo di intonarla, e anche un po' come era realizzato il video.. tutto, tutto aveva un retrogusto di _Deadname_, nonostante i due personaggi fossero di genere praticamente opposto.
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## Le indagini cominciano
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Decido di far sapere immediatamente questa cosa all'amica di prima che, curiosamente, dice di aver pensato la stessa cosa.
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La posta in gioco stavolta è davvero troppo grossa per far finta di nulla, quindi iniziamo via chat a raccogliere elementi, di qualunque tipo, che possano coincidere tra _Censurato_ e _Deadname_, incrociando tutto quello che possiamo ottenere dell'una persona, e quel poco che ci rimane dell'altra.
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Si inizia dagli interessi, che paiono combaciare tutti, anche i più strani. Persino il gusto nei meme di nicchia sembra lo stesso.
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Anche alcuni dettagli personali e sociali - come sulla sua famiglia, il suo stato culturale, o la zona in cui vive - sono coerenti con il passato di _Deadname_ (anche se questi dettagli li ricordava solo la mia compagna di indagini, io no).
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Qualche contenuto ancora disponibile online, perchè creato in collaborazione con altri creatori, è stato utile a rinfrescare la memoria riguardo ulteriori piccoli dettagli, sulla sua infanzia ad esempio.
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## Colpo grosso!
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Tutte queste scoperte però, per quanto curiose, potrebbero essere state benissimo una serie di coincidenze.
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Il colpo davvero grosso, che ha levato ogni dubbio, lo abbiamo però fatto perché:
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- Alcuni segni fisici particolari, comparati tra foto di _Censurato_ e alcuni pochi video cancellati (ma che noi conserviamo da anni!) di _Deadname_, combaciano perfettamente;
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- Uno dei servizi online usati da _Deadname_ ai tempi conserva una cronologia, pubblicamente accessibile, di tutti i cambi di username effettuati; l'account che fu creato con il nome di _Deadname_ ha cambiato nel tempo nome, proprio in _Censurato_.
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## Caso risolto
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Ed è esattamente così, con dettagli sia piccoli che grandi che combaciano perfettamente tra di loro, che il puzzle è ufficialmente completo: i due personaggi investigati sono lo stesso individuo.
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La redpill detta senza sapere, quindi, si è rivelata tale.
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Io, comunque, non ho idea del perché _Censurato_ abbia dovuto necessariamente imbarcarsi in questa impresa per far perdere le proprie vecchie tracce. Capisco, adesso, perché abbia voluto cancellare i suoi vecchi contenuti: perché il personaggio che in essi figurava non corrisponde più a ciò che è la sua persona odierna a livello di genere - ma non capisco perché far finta che il passato non ci sia mai stato.
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Direi che sono abbastanza felice di aver ritrovato dopo tanti anni, anche se come un personaggio un po' diverso, la stessa persona che riusciva ad intrattenermi in passato, e sono felice che ancora abbia la passione di fare ciò che di bello faceva.
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## L'impronta digitale sociale
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Questa storia - che direi a lieto fine, perchè ho svelato un mistero per me importante - ha in sé un lato oscuro ben in vista: si può dire che provi l'esistenza di un'impronta digitale sociale, così mi piace chiamarla, che ogni persona ha.
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Con questo termine intendo un vero e proprio identificativo univoco, che permette un po' a chi vuole, se le condizioni base sono soddisfatte, di inquadrare una specifica persona sempre e comunque, nonostante eventuali suoi cambi parziali d'identità.
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Quest'impronta la vedo come composta da tutto ciò che è oggettivamente vero su un dato individuo: le cose che gli piacciono, quelle che hanno formato la sua personalità, le sue connessioni sociali, le sue caratteristiche corporee, e le cose che fa o ha mai fatto, oltre a chissà quali altri elementi che ora dimentico.
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Non parliamo nemmeno di qualcosa di strettamente legato al mondo online, chiaramente, anche se in alcuni casi, come abbiamo visto ora, alcune cose di noi che toccano Internet vanno a formare elementi forti dell'impronta.
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### Come proteggersi
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Finchè non lo si sta facendo per sfuggire, per dire, alle conseguenze di un'immoralità compiuta, voler resettare la propria impronta sociale, per vivere nel mondo come una persona totalmente nuova, è legittimo; per questo ho protetto l'identità della persona nella storia.
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Ma quindi, come si fa?
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Proteggersi dal tracciamento è possibile, ma non è affatto semplice. Esattamente come per proteggere i propri computer dal tracciamento Web bisogna usare browser come Tor Browser che - quando comunicano con altri computer - omettono alcuni dati e ne mascherano altri, per proteggere la nostra identità personale dal tracciamento sociale bisogna evitare di condividere troppo di sé con il mondo, arrivando persino a mentire se necessario.
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Indubbiamente è impossibile nascondere quali sono alcune delle cose che ci appassionano, se abbiamo il desiderio di condividere le stesse con il mondo, e magari scoprire persone a noi affini.
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Altre cose, però - ad esempio, che parenti hai, il nome del tuo primo animale domestico, che posti frequenti, o come è iniziata la tua passione per qualcosa - se stai cercando di cancellare il tuo passato per porti come una persona totalmente nuova, è meglio non dirle ai quattro venti.
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Title = "👾 L'emulazione NDS, Google Play, e una storia oscura"
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Description = "Quella che era nata come ricerca per un emulatore NDS che girasse, e bene, sul mio Android, ha rapidamente svelato verità ed eventi assurdi..."
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URLs = "Posts/2022-07-27-0000-Emulazione-NDS-Google-Play-e-una-Storia-Oscura.html"
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Image = "{{< assetsRoot >}}/Media/Emulazione-NDS-Android/ACWW-on-Androids.avif"
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Date = 2022-07-27
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Lastmod = 2022-07-29
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Categories = [ "Blog", "Tecnologia", "Gaming", "Mobile" ]
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Il Nintendo DS. Basta, non serve dire altro; in fondo, tra _nintenditori_, ci si intende.
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Una console che, 15 anni fa, ha saputo innovare il mercato con lo stesso spirito con cui il Gameboy innovò a suo tempo. Una console le cui esclusive rimangono, ancora oggi, delle perle senza tempo.
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Per quanto mi piacerebbe stare a tessere interminabili lodi al DS, però, oggi sono qui a parlarvi di altro.
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Oggi vi parlo di emulazione, e di un'area specifica della scena dell'**emulazione NDS: quella Android**.
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## L'emulazione in generale
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Tante console, nei loro anni di vita e anche dopo, vengono [reversate](https://it.wikipedia.org/wiki/Reverse_engineering){[:MdTgtBlank:]} da gente appassionata e capace che ha l'interesse di capire come queste funzionino, per poi magari creare degli emulatori, ossia dei software che replicano il funzionamento della console su una macchina completamente diversa.
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Il Nintendo DS, ovviamente, non fa eccezione.
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In genere, lo sviluppo di emulatori avviene per una di 2 filosofie:
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- Creare qualcosa di veloce, che funzioni, e permetta subito a più gente possibile di usare l'emulatore come alternativa pratica alla console originale;
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- Creare qualcosa di accurato e più tecnicamente vicino possibile alla console originale, per poter preservare la stessa in una forma metafisica per il futuro, mettendo in secondo piano la velocità, che si potrà avere solo eseguendo l'emulatore su una macchina abbastanza potente, fosse anche futura.
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### Emulazione "qui ed ora"
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Per quanto la seconda filosofia sia senza dubbio la più nobile, anche quella del "qui ed ora" è molto importante: permette di giocare a chi non può permettersi la console originale o l'ha ridotta a [spacc](https://wikispacc.miraheze.org/wiki/Spacc){[:MdTgtBlank:]}, rende le cose facili a chi vuole sviluppare i suoi giochi, e migliora la vita dei giocatori che, con un emulatore, possono godere di tante comodità mai viste.
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Io, al momento, faccio parte delle persone che giocano su emulatore nonostante posseggano la console originale.
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Ho un Nintendo 3DS XL, che è si retrocompatibile con i giochi DS, ma male, al punto che per me è peggio che giocare su telefono: i giochi ci mettono un sacco a partire, a schermo vengono scalati male, ed è un ulteriore dispositivo (più grande e pesante del mio smartphone) da portare in giro.
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## Lo stato dell'emulazione NDS
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L'emulazione DS su PC tradizionali è al momento in un'ottimo stato.
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Il miglior emulatore lì ad oggi è indubbiamente [melonDS](https://melonds.kuribo64.net){[:MdTgtBlank:]}: libero, supporta il gioco online, è sufficientemente veloce, ed è accurato. Non gira proprio bene su PC di magari 10 anni fa ma, in tale situazione, se ci si accontenta di giocare offline, si può sempre contare sull'ottimo [DeSmuME](https://desmume.org){[:MdTgtBlank:]} (che è apparentemente tornato in sviluppo da qualche mese?!).
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Il semplice fatto che io stia scrivendo questo articolo, però, dovrebbe far sentire puzza di problemi; problemi che, infatti, ci sono.
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Mentre su PC possiamo dire di essere a posto, **su mobile la situazione non è affatto rosea**.
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Un po' in generale su dispositivi embedded di gamma bassa (non solo gli smartphone, anche i single-board computer), i due emulatori che ho appena menzionato non funzionano proprio benissimo.
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### La mia esperienza su mobile
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Sul mio fonino attuale, con sistema operativo Android 10 (variante stock del produttore Xiaomi, MIUI 12) e SoC [Snapdragon 662](https://en.wikichip.org/wiki/qualcomm/snapdragon_600/662){[:MdTgtBlank:]}, né melonDS né DeSmuME fanno girare i giochi in maniera soddisfacente.
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Di entrambi gli emulatori ho provato sia i rispettivi porting Android nativi non ufficiali, e sia i core [Libretro](https://www.libretro.com){[:MdTgtBlank:]} disponibili (già presenti o scaricabili nell'ultima versione delle rispettive applicazioni di seguito) per i frontend [RetroArch](https://www.retroarch.com){[:MdTgtBlank:]} e [Lemuroid](https://github.com/Swordfish90/Lemuroid){[:MdTgtBlank:]}.
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Allora, prima di continuare devo forse fare una precisazione.
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Le prove che ho fatto in questi giorni le ho fatte con un solo gioco, ossia _Animal Crossing Wild World_, per un motivo semplicissimo: in questo momento mi interessa di giocare questo sul mio smartphone, e basta. Per cui, l'unica cosa che mi interessa, è che questo gioco giri perfettamente.
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Già con questo, sento le persone che urlano alla poca scientificità delle mie prove, effettivamente limitate in scopo; che si accontentino, dico io, **questo è un blog personale, non un laboratorio di ricerca** 🥱️.
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Ad ogni modo, tutti questi emulatori li ho provati in passato diverse volte anche con altri giochi, e i miei giudizi di oggi sono più o meno allineati con i miei passati - ma ora entro nei dettagli.
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### Test variegati
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Tenendo in mente che questi test sono stati fatti guardando semplicemente le prestazioni della schermata del titolo di _Animal Crossing Wild World_ (che richiede circa le stesse prestazioni richieste dal gioco avviato nell'overworld):
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• APK compilato il 13 novembre 2021 del porting non ufficiale di [melonDS per Android](https://github.com/rafaelvcaetano/melonDS-android){[:MdTgtBlank:]}:
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: Gira praticamente come girava la versione precedente circa un annetto fa, luglio 2021, periodo in cui presi il nuovo telefono;
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• Core Libretro di melonDS, un po' più aggiornato:
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: Gira leggermente meglio del porting nativo, ma non proprio alla perfezione;
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• APK compilato il 27 agosto 2017 del fork morto di [nds4droid di tangalbert919](https://github.com/tangalbert919/nds4droid){[:MdTgtBlank:]}, il cui progetto a monte (altrettanto morto) è un porting Android non ufficiale di DeSmuME:
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: Forse con frameskip a 3 gira un po' meglio dell'APK, ma un po' peggio del core Libretro, di melonDS;
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<meta>
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• Core Libretro di DeSmuME:
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: Praticamente gira come l'ultima versione del branch originale di nds4droid (2016) (si, ho testato anche quell'APK giusto per, ma non lo dico a parte perché non è rilevante); Peggio di tutto quello visto sopra.
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Come bonus, menziono anche questo altro emulatore che, cercando robe, ho scoperto per caso: [NooDS](https://github.com/Hydr8gon/NooDS){[:MdTgtBlank:]}. Si fissa come obbiettivo quello di essere un emulatore veloce, ma al momento, da come ho potuto constatare e da cosa il README dice, ancora non ci siamo.
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Mi gira più o meno come l'APK di melonDS che fino ad ora ho menzionato. Spero che lo sviluppo continui e vada a buon fine, comunque, il progetto promette.
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Quindi, è la fine della storia? Mi devo accontentare di emulare il gioco rallentato di almeno un buon 7-10% su melonDS? Beh, in realtà, no.. _forse_.
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## Una sola soluzione
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Nella scena dell'emulazione NDS per Android, tutti gli emulatori di cui ho parlato fino ad ora sono in realtà i meno famosi (anche se, ultimamente, melonDS sta guadagnando terreno). Ne esiste uno molto più conosciuto, che chi almeno una volta ha provato ad emulare il DS su Android conoscerà almeno di nome.
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Insomma, parliamo un po' di [Drastic](https://play.google.com/store/apps/details?id=com.dsemu.drastic){[:MdTgtBlank:]}.
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Drastic è l'emulatore del Nintendo DS più veloce esistente per Android. Non è affatto accurato, ma fa girare tutti i giochi senza grossi glitch, e già su smartphone bassi di gamma di 5 anni fa riesce a far girare a **velocità piena** praticamente qualunque gioco 2D e 3D;
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Su dispositivi ancora più vecchi magari è un po' incerto, ma resta un vero miracolo. Ad esempio, guardate i video alla voce "_[2019-09-17 15:16] Test più disparati con il Galaxy Player_" sulla mia pagina [Archivi MicroBlog di Settembre 2019](./MicroBlog-Archive/2019/09/index.html). Assolutamente assurdo il fatto che quel dispositivo, che comprai a soli 90 euro 9 anni fa, riesca già solo in primo luogo ad emulare il DS; figuriamoci far girare in maniera ottima un gioco come Super Mario 64 DS.
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Dove sta l'inghippo? Eh eh, da dove iniziamo?
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### Casini in vista
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Innanzitutto, Drastic è **software proprietario**; già soltanto questo, per me, è male.
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Anche se, purtroppo, non ci riesco al 100%, vorrei usare quanto più software libero sia per me possibile. Visto che questo emulatore è l'unico ad essere una scheggia, una vera alternativa non ci sarebbe.
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Mi tengo l'emulatore proprietario e pazienza, non è la fine del mondo, considerando anche che i giochi che voglio emulare sono loro stessi proprietari, e che anche la console originale (nel mio caso, con il 3DS, ancora peggio, perché ha un intero OS anziché solo un BIOS) è proprietaria.
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Il vero grave ostacolo qui sta nel fatto che Drastic integra un **DRM**, ossia un sistema di Gestione delle Restrizioni Digitali.
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In teoria, ciò vorrebbe dire: se paghi il programma, non lo puoi usare, a meno di trovare o creare una crack.
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Almeno, l'idea teorica del DRM in generale sarebbe questa. Nella pratica però, e le [FAQ di Defective by Design](https://www.defectivebydesign.org/faq){[:MdTgtBlank:]} (una campagna anti-DRM) lo spiegano sicuramente meglio di me, **il DRM fa** più **male** ai consumatori di quanto bene faccia ai produttori.
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In questo caso specifico, il DRM di Drastic in cosa è problematico, oltre al fatto che di design neghi l'accesso ad un programma utile a chi non può spendere 4,49 €?
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È problematico perché si basa sull'acquisto dal Google Play; ciò significa che chi non ha Google Play Services e Google Play Store sul proprio dispositivo - come me che, per motivi di privacy e prestazioni, li rimuovo sempre dai miei da anni - anche se magari fa l'acquisto dal sito di Google Play e installa l'applicazione accedendo con l'account Google su [Aurora Store](https://f-droid.org/packages/com.aurora.store){[:MdTgtBlank:]}, non potrà usare la app acquistata, perché questa non avrà modo di verificare l'acquisto sul dispositivo.
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### La tradizione appikapposa
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Insomma, in ogni caso, l'unica soluzione possibile per usare effettivamente il programmino resta avere una patch.
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In passato, sia ai tempi in cui Drastic non potevo permettermelo, sia da quando posso ma non ho più Google Play, la ricerca dell'APK patchato sul Web - fatta ogni volta che aggiornavo Android o cambiavo dispositivo - era in sé il gioco noioso che precedeva il gioco più carino (quello emulato nell'app funzionante).
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Spesso serviva cercare un nuovo APK, sia perché il DRM di Drastic è sempre stato minchione e spesso le crack smettevano di funzionare, sia perché la parte interattiva dell'applicazione era ed è scritta con i piedi: usa API di sistema in modi strani, che Google con ogni nuova versione di Android rompe, e quindi rompe la app.
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Una versione di Drastic che usavo sul mio vecchio cellulare con Android 7, infatti, sul mio attuale non funziona: il selettore di file, banalmente, non vede file e cartelle nella memoria di archiviazione. Nemmeno un vecchio trucchetto, quello di usare un gestore di file esterno per aprire una ROM nella app di emulazione, funziona più su Android 10: la app crasha.
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Quindi, mi trovo a dover cercare la versione più aggiornata crackata.
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Ho cercato, l'altro giorno, e apparentemente ho scaricato una cosa funzionante. Peccato che - e questo è il DRM merdone di cui parlavo, stando anche a cosa riporta gente che, sul forum ufficiale di Drastic, chiede supporto pur avendo piratato il programma (ci vuole coraggio oh, una medaglia a questi impavidi eroi) - dopo che si avvia un gioco appena una o due volte, tutte le successive la app ti si chiude in faccia (esatto, non crasha, si chiude, perché non esce il messaggio di errore di Android).
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A questo punto, la situazione appare davvero brutta. Che fare?
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## Cosa nasconde Google Play?
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Mi ricordo che sullo stesso Play Store - e sulle implicazioni di questo ci torno alla fine - si può trovare un'applicazione gratuita, [Free DS Emulator - For Android](https://play.google.com/store/apps/details?id=com.cpu.free.dsemulatorv6){[:MdTgtBlank:]}. L'avevo provata in passato e, sorprendentemente, faceva girare i giochi come Drastic.
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Come è possibile? Allora esiste un altro emulatore veloce per Android? Assolutamente no, perché questa app **è Drastic**.
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Certo, è Drastic che ha subito qualche sostanziale modifica, tra cui, oltre alla rimozione del DRM: un rebranding totale, la ristrutturazione dei menu, l'aggiunta di pubblicità invasive, la riscrittura del selettore di file (che adesso almeno funziona, ma è grezzissimo), e, per qualche assurdo motivo, la rimozione di alcune impostazioni di emulazione; ma resta tecnicamente Drastic.
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Parliamo quindi di una vera e propria **copia non autorizzata** del famoso emulatore, **creata con il solo fine di lucrare sul lavoro altrui** grazie alle pubblicità (che, diamo a Cesare quel che è di Cesare, nell'app originale di Drastic almeno non ci sono) - pubblicità che io, comunque, non vedrei, perché ho [Adaway](https://adaway.org){[:MdTgtBlank:]} installato e blocco sempre l'accesso Internet alle applicazioni proprietarie.
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L'unica cosa di cui sono stupita, e non poco, è di aver trovato questa **app clandestina sullo store di Google**.
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Comunque, bell'impegno che ci hanno messo i creatori dell'app nel rimuovere ogni riferimento a Drastic. Ci sono _quasi_ riusciti.
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Nel programma non compare mai il famigerato nome, ma una decompilazione del file APK tramite [apktool](https://ibotpeaches.github.io/Apktool){[:MdTgtBlank:]}, e poi ricerca in tutti i file estratti (con `grep -iR Drastic *`) della stringa "Drastic", mostra che il nome della app da cui quella sospetta ha rubato il codice è presente 2 volte in totale, in 2 file diversi. Giusto così, ecco la conferma, nel caso ci fossero dubbi sulla natura di questa applicazione.
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### Nuove ricerche
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Che dire? Questa app funziona, ed è comunque un'ottima soluzione, pur essendo leggermente peggio del Drastic originale.
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Solo che, ad un certo punto, penso: ma è possibile che questo sia l'unico fork _illegittimo_ di Drastic che si trova sul Play Store?
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Di conseguenza, apro Aurora Store e mi metto a cercare, sperando di trovare di meglio. A parte i vari rebrand di nds4droid - anche questi esistenti solo per permettere a chi li ha messi online di lucrare con le pubblicità, visto che la app ufficiale è già sul Play Store, gratis e senza schifezze - qualche altro elemento della lista attira la mia attenzione.
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Scarico 2 app in particolare, molto simili ma con nomi e colori diversi.
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Gli screenshot presenti nelle pagine delle applicazioni puzzano di truffa da lontano un miglio, sembrano di quelle app che trovi su Aptoide o altri store alternativi cercando proprio programmi crackati. Quelle app che: se va bene, non fanno nulla oltre a mostrare decine di pubblicità all'apertura; se va male, sono malware, senza mezzi termini.
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Tutte e due, quando le apro, mi presentano un bottone "Play" che, quando premuto, fa partire l'installazione di un APK (credo patchato) di Drastic (!!!).
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Avete capito bene: questa **app**, **proveniente dal Play Store**, **contiene** nel suo pacchetto **un file** APK (non lo scarica nemmeno da Internet!), **crackato**, di un'altra app. Una delle due, tra l'altro, integra anche la ROM pirata di un gioco DS che non ho mai sentito prima: _Zoo Quest Puzzle Fun_. Che gentili, che bel regalo, non solo l'emulatore gratis ma anche il gioco gratis. Sembra di essere su app store strani, e invece siamo su Google Play.
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Per gli scettici, non solo vi rimando a <a href="https://mastodon.uno/@octo/108709092014240395" target="_blank" rel="noopener">questo video</a> che ho registrato qualche giorno fa, ma vi invito a scaricare le applicazioni in questione (e, magari, _bloccate l'accesso di rete o disattivate la connessione Internet_ prima di avviarle) e toccare con mano il tutto: [Green Emu NDS](https://play.google.com/store/apps/details?id=com.nud.ndsemu){[:MdTgtBlank:]}, [The FrieNDS Emu](https://play.google.com/store/apps/details?id=com.blackversion.citra_platinum){[:MdTgtBlank:]}.
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Ad ogni modo, non è stata una scoperta utile: i regalini dati da queste app hanno gli stessi problemi degli APK di Drastic che si trovano sul Web.
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### Finalmente..
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Nel mio giro sullo store, finalmente, vedo ancora un'altra app che mi puzza di Drastic ribrandizzato, non so perché, forse per la disposizione dei tasti negli screenshot: [vDS](https://play.google.com/store/apps/details?id=com.icorewwwi.vDS){[:MdTgtBlank:]}. Costa ben 1,29€ ma, per fortuna, dopo neanche 10 secondi di ricerca ho già trovato l'APK ricaricato da altre persone sul Web, e l'ho installato.
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All'apertura, confermo i miei sospetti: il menu principale è identico a quello di Drastic, eccetto per i colori cambiati. Anche tutti gli altri menu sono identici, e il motore di emulazione anche. Come se non bastasse, la cartella in cui salva i dati è esattamente la stessa di Drastic (`/sdcard/Drastic`!). Non ci hanno nemmeno provato a nascondere il furto, questi!
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Comunque, si, l'emulatore funziona, fa aprire i file e non fa il trolling del chiudersi in faccia. Da ormai 3 giorni lo sto usando, e non ho da ridire.
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La storia quindi, almeno per me, è finita bene.. ma **potrei aggiungere qualcosa**.
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## Google, Mannaggia.
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Le [norme per sviluppatori di Google Play](https://play.google.com/about/developer-content-policy){[:MdTgtBlank:]} vietano categoricamente le applicazioni che, come queste ultime di cui ho parlato, violano il diritto d'autore. Eppure, queste 4 che stanno letteralmente rubando tutto il codice di un'altra app, proprietaria e venduta a pagamento, sono ancora tutte lì. Alcune da mesi, altre da anni, ma sono lì.
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Tecnicamente, anche le applicazioni che integrano direttamente e immediatamente al loro interno app installabili per il solo scopo di esserne a tutti gli effetti degli "installatori impacchettati", come quelle 2 specifiche, sarebbero contro le norme di Google Play, perché ~~conterebbero come un app store alternativo~~ violerebbero delle specifiche norme riguardo l'uso dell'installatore di pacchetti Android da parte delle app.[^ APK dentro le app]
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In tutto questo, però, **Google cosa fa?** Cosa fa Google quando a violare le norme sono applicazioni poco famose che allo stesso tempo portano a Google stessa qualche soldino?
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**Se ne sbatte, proprio.** Io credevo che nessuno avesse provato a segnalare queste applicazioni a Google per la rimozione, e invece effettivamente qualcuno lo ha fatto.. e non ha ottenuto nulla. Ci ho provato anche io ma, dopo ben 3 giorni, ancora è tutto sullo store e non ho nemmeno ricevuto una risposta via email da Google.
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Ed è proprio così che, con questa storia, oggi riconfermiamo due importanti fatti.
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## Cosa abbiamo imparato?
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1. **I DRM si dimostrano**, ancora una volta, non solo come inutili (eludibili, visto che io ora starei giocando con una versione modificata di Drastic con il DRM tolto), ma soprattutto come **dannosi** (visto che, anche comprando Drastic stando alle regole, non lo potrei usare comunque sui miei dispositivi);
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In generale, i programmi che usano DRM, ossia quel software proprietario che non garantisce nemmeno la "[libertà](https://www.gnu.org/philosophy/free-sw.it.html){[:MdTgtBlank:]} 0" (poter eseguire il software come si vuole), si dimostrano come inaffidabile. Meglio preferire sempre software senza DRM e, quando possibile, completamente libero e comunitario.
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2. **Google**, come troppe altre multinazionali, **non merita un briciolo di fiducia**. Sul suo store ha la spazzatura e se ne frega volutamente, pur avendo in teoria dei sistemi automatici per controllare le marsità che, tra l'altro, [fanno spesso vittime innocenti](https://www.ghisler.ch/board/viewtopic.php?t=76643){[:MdTgtBlank:]}.
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Prima che arrivino i fanboy: no, ok che l'Apple App Store è un po' messo meglio del Google Play Store - anche perché la tassa per poter pubblicare qualcosa lì è di un'ingorda somma di [99$ all'anno](https://developer.apple.com/it/support/enrollment){[:MdTgtBlank:]}, anziché i [25$ una tantum](https://support.google.com/googleplay/android-developer/answer/6112435?hl=it#zippy=%2Cstep-pay-registration-fee%2Cpassaggio-paga-la-quota-di-registrazione){[:MdTgtBlank:]} di Google - ma anche lì ogni tanto cicciano fuori app discutibili, spesso predatorie per gli utenti. Almeno, però, Google vede il permettere l'installazione di applicazioni da fonti non ufficiali come parte standard del suo sistema operativo, mentre Apple mette attivamente i bastoni tra le ruote al sideloading perché "è per la sicurezza degli utenti";
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In generale, bisognerebbe diffidare dai padri padroni, e preferire le pagine Web degli sviluppatori stessi per scaricare le app, oppure store come [F-Droid](https://f-droid.org){[:MdTgtBlank:]}.
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## Ho un regalinocto..!
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E, finalmente, posso dire di aver finito. Vi lascio con un **regalino**: <a href="https://archive.org/details/Emulation-Archive" target="_blank" rel="noopener">archive.org/details/Emulation-Archive</a>.
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Su questa pagina di Archive.org da me creata ho messo qualche cosina.
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Innanzitutto, l'APK di vDS, che però funziona solo da Android 4.1 in su; Per questo motivo ho messo anche 2 APK patchati di Drastic vero, uno di forse 3 anni fa e uno anche più vecchio, che invece funzionano da Android 2.3 _in su_ ("in su" inteso come: fino a quando il problema del selettore di file rotto non si presenta, che credo sia fino ad Android 5, esso compreso, su molti dispositivi). **Tutti devono poter giocare!**
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Nell'archivio ci sono anche altri emulatori sparsi, anche liberi, di cui ho comunque archiviato il codice giusto per preservarlo.
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Grazie per la lettura. Vi invito a seguire il blog, anche se non in tutti gli articoli futuri ci saranno file binari in regalo 😁!
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**P.S.**: Ma quanto sono bellini tutti i miei androidi che fanno girare _ACWW_ insieme? Vi lascio la foto, giusto per.
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## [:HNotesRefsHTML:]
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[^ APK dentro le app]: **Aggiornamento del 2022-07-29**: Ho corretto questa parte perché ricordavo che app del genere violassero le norme perché "conterebbero come app store alternativi", ma in realtà non riesco a verificare la cosa. Ho però trovato questa oscura pagina della guida per sviluppatori, che dice chiaramente a quali scopi le app possono richiamare l'installatore di pacchetti di sistema di Android: <https://support.google.com/googleplay/android-developer/answer/12085295?hl=it#zippy=%2Cutilizzi-consentiti-dellautorizzazione-request-install-packages%2Cutilizzi-non-validi>{[:MdTgtBlank:]}. Lo scopo pratico di queste app, ossia quello di essere dei banali wrapped installer, tecnicamente non sarebbe a posto.
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Title = "📈 sitoctt - Da 3 mesi fa ad oggi, l'inizio e i motivi"
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Description = "Dopo pochi mesi dalla nascita di sitoctt e staticoso, guardo indietro per vedere i piccoli - ma certo importanti - progressi fatti finora."
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Categories = [ "Blog", "Internet" ]
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Date = 2022-08-26
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Questo articolo si può probabilmente considerare come il primo di una serie sulla _filosofia del sitoctt_, se così vogliam dire.
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Per iniziare, di cosa è meglio parlare, se non di tutto ciò che ha portato alla **nascita del sito** e ha iniziato a caratterizzarlo?
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Quando, ormai ben 3 mesi fa, avevo iniziato appena a concepire il sitoctt, una delle cose che sentivo era di non avere un **posto** in cui disporre la mia roba - quella da preservare e condividere pubblicamente, almeno - in un modo che la rendesse **ordinata, disponibile, guardabile, utilizzabile, e a prova di perdita**.
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## Torniamo a prima
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Per arrivare a dove il tutto è ora, però, ne è servito di tempo.
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Vogliamo per un attimo tornare alla fine di **maggio**, per vedere come stavano le cose ai tempi? Iniziamo da una tabella tecnica!
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| | Prima | Ora |
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| Peso totale dei sorgenti del sito | 40 KB | 548 KB |
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| Peso totale del sito compilato | 24 KB | 660 KB |
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| Linee totali di codice in staticoso | 261 | 1314 |
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Innanzitutto, l'intero sito in forma sorgente occupava appena **qualche decina di KB**. Normale, _le pagine si contavano sulle dita di una mano mozzata_ e non erano chissà quanto ricche.
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Ora, invece, siamo a **mezzo MB** escludendo tutti gli asset multimediali (tranne la favicon).
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Anche staticoso, il mio generatore di siti statici che iniziai a sviluppare di pari passo al sitoctt, non era nulla di che: **appena 250 righe**!
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Non che le **1300** attuali siano tante - affatto, ed è meglio così - ma **la crescita è visibile**.
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Se però, con un'immagine (ignorando che il mio font non si sia caricato, anche se lo avevo già incluso al tempo), vediamo come era nel pratico il sito nei suoi primi giorni... ahhh, ma _quanto erano grezzi alcuni dettagli_, rispetto ad oggi?
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Il mio _discorsone sconclusionato_ figurava più o meno ancora come lo fa oggi sulla home page, ma il resto è appena riconoscibile.
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**Sembra tutto più vuoto**... essendo che mancano tutte le iconcine e i bottoni che ora ho ai bordi e nel menu globale. Si, quest'ultimo già c'era; la sua utilità in quei giorni era pressoché nulla, considerando che le pagine presenti erano di numero 2, ma diciamo che è stata buona cosa averlo creato da subito.
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### Il postoctt
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La **scrittona** al centro dello schermo, però, quella ha qualcosa che non va.
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Eh si, c'è un piccolo aneddoto curioso - forse non doveroso, _ma per me lo è perché qui comando io_ - che è da raccontare per bene.
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Chi seguì la creazione del sitocto in questi suoi primordiali giorni lo sa già, ma il sito ha vissuto sotto il nome di "**postoctt**" per ben 2 settimane.
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Nel momento iniziale dell'immaginazione di questo coso, infatti, non c'era in maniera esatta e definita la piattaforma. Si pensava si al "posto", ma in modo vago e ancora confuso.
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Alla fine, prevedibilmente, ho optato per un sito Web.
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Per qualche motivo però, il nome "postoctt" non mi è puzzato abbastanza presto. Ho impiegato una ingente quantità di giorni per realizzare che quel nome ricordasse, almeno in parte, qualcosa di relativo alle poste... Situazione, direi, non proprio ottimale.
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Quindi, ho pensato di cambiare il nome in "**sitoctt**".
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## Il sito di Octt
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L'unica cosa davvero importante, ad ogni modo, non è mai cambiata: "**octt**".
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Alla fine del nome c'è sempre Octt, ossia io. Che si tratti di sito, di posto, di ufficio postale, ciò che conta è che è **mio**; e parlando proprio di questo, del fatto che il sito sia mio, c'è molto da dire.
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Il sito è mio perché ho la **completa libertà** di realizzarlo come voglio.
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Se già a metà degli anni '90 l'unico vero limite per un sito Web era la **creatività** della persona che lo costruiva, oggi le **potenzialità** della piattaforma Web sono davvero **infinite**; anche se, in un certo verso, non sembra affatto così se si frequenta solo il Web comune.
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I siti dell'Internet "_non personale_" hanno tutti lo stesso aspetto uguale e banale.
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Molti blog o siti dimostrativi usano template grafici riciclati. Le piattaforme social moderne (Mastodon, Friendica, Pleroma, e chi più ne ha più ne metta) limitano la personalizzazione ad una foto, un banner, ed una descrizione. Roba come [Misskey](https://misskey-hub.net/en){[:MdTgtBlank:]} fa già di più, ma non si arriva assolutamente ai livelli di **personalizzazione totale**, con **precisione granulare**, che soltanto un sito Web - fosse anche un forum come quelli dei giorni passati, e non uno spazio privato - permette.
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### Grande espressività
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Ed ecco un altro dei miei desideri che _inconsciamente si è condensato_ come scopo del sito: il **creare qualcosa che** sentivo **mancasse** non solo **per** ciò che tange me, ma tutta **la comunità del Web artigianale** in generale.
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Ce ne sono si diversi altri di siti fondati su questa idea, dell'usare il Web con strumenti anche manuali per esprimere la propria personalità, creatività, e fantasia, ma: quasi nessuno è in italiano (un giorno parlerò anche di questo), e in ogni caso mi fa piacere contribuire alla crescita di quella che si può considerare una collezione globale.
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Con i siti Web si possono scegliere nei **minimi dettagli** animazioni, colori, sfondi, caratteri, disposizioni, allineamenti, categorizzazioni, abbellimenti, interazioni, ma sempre **rimanendo nel campo dei documenti**.
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Davvero bello è il fatto che con il CSS scritto a mano, anche appena qualche decina di righe, si possa già istituire un'**identità grafica unica**. Poi il vero grosso del codice si traduce solo in dettagli minori (ma comunque apprezzabili).
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Tralasciando i mezzi: questa, l'idea di creare una **galleria collaterale**, era uno dei miei obiettivi iniziali. In questi mesi l'ho un po' lasciato da parte, nel senso che mi sono concentrata principalmente sul creare contenuti, pensando che _✨ i dettagli scintillanti ✨_ avrei potuto metterli quando capita.. e dovrei iniziare a farlo, onestamente! Al momento solo la pagina home ha grandi particolarità, se escludiamo lo stile globale del sito a cui comunque ho lavorato con un minimo di regolarità.
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## L'importanza dei contenuti
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Non che sia un male l'aver messo **al primo posto i contenuti**, comunque; anzi, è una cosa buona. Un sito senza veri contenuti e non regolarmente aggiornato, può magari essere un pezzo d'arte se realizzato per essere bello o per avere un significato intrinseco - ma di per sé non è utile.
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È qualcosa che si trova, si ammira, magari lo si condivide.. e finisce tutto lì. Sono i contenuti che danno un vero senso, che garantiscono una lunga vita al sito, e fanno tornare di tanto in tanto il pubblico.
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### L'organizzazione
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Contenuti che, per carità, devono essere anche decentemente **ordinati**.
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Io _ci provo_, ci ho messo un bel po' di tempo ad arrivare a cosa ho ora, con un menu globale che racchiude innanzitutto delle pagine fissate, come la home, perché senza specifica categoria o perché di particolare importanza.
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Subito a seguire, ho un elenco di sezioni, che ho voluto chiamare "**Raccolte**". Sono collegamenti a pagine che contengono liste di qualunque altra pagina di dato tema. Questo percorso è anche circolare, considerando che, dalle singole pagine di contenuto, si possono cliccare le voci automaticamente generate per visitare le pagine delle categorie rilevanti.
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Di pagine in senso classico, per ora, ce ne sono forse un po' poche. Non le ripeto qui una per una perché _insomma_ - però, se anche lo facessi, non riuscirei a creare un muro di link. Il loro particolare motivo di esistere è raccontato sulle stesse.
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Il vero grosso del sito sta negli articoli di blog.
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C'è per me una **divisione concettuale** da rispettare tra i due tipi di pagine. Le tradizionali possono essere qualcosa di incompleto, sempre in aggiornamento, work-in-progress di natura; le pagine degli articoli vanno invece create una volta, per bene, e poi idealmente non toccate più. Le normali posso crearle come bozza, ed aggiornarle un pochino ogni volta che mi va; quelle di blog, però, restano private nel mentre che le scrivo, e poi, quando sono finite, diventano pubbliche. Le ultime mi richiedono più lavoro sul momento, e quindi escono anche più raramente, ma sono più cariche di **contenuto**.
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### Disseppellire alcune cose
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Cosine nuove, fatte apposta per il sito, ne ho messe e ne metterò tante, ma l'idea è riempire il posto con **anche roba passata**.
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Alcuni contenuti non esclusivi sono ancora già disponibili in altri miei posti di Internet - in certi casi senza licenza - come magari sul mio profilo Mastodon; altri, come post molto vecchi del mio canale Telegram, sono archiviati e inaccessibili, se non a me.
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Quelli non archiviati sono semplicemente disordinati e mal preservati, nonché senza garanzie per chi vuole copiarli o riutilizzarli; quelli, invece, che per un motivo o un altro sono archiviati, è come se per il mondo non esistessero, ed è facile che anche io li perda.
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Alcuni di questi dati possono aver valore, quindi tutto **ciò è un peccato**.
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Come un mesetto fa annunciai con il mio [**decretocto**](../PicoBlog.html#-2022-07-21-Decreto-fu-fatto-2) <!-- ({{< assetsRoot >}}/Files/Decreto-20-luglio-2022.pdf){[:MdTgtBlank:]} --> (_non ci s'è capito una mazza, vè?_), questa è una cosa che richiede lavoro noioso (_prendere il vecchio, valutarne la qualità, copiare il testo, incollarlo sui nuovi file di testo impaginandolo bene, scaricare foto e video, ottimizzarli bene e caricarli..._ altro che il divertimento di creare, qui è una catena di montaggio!), ma **va fatta**.
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Con i miei larghi tempi l'ho già iniziata a fare, e continuerò.
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Anche i post del mio [vecchio blog](https://noblogo.org/loli-documentatrice){[:MdTgtBlank:]} vanno archiviati qui, sempre per organizzazione e preservazione - ma quelli sono più facili.
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Per concludere: non importa quali, ma in ogni caso ***i contenuti sono il senso*** del sito. Lo sono, però, soltanto perché sono a libera disposizione di chiunque.
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Cosa vuol dire ciò **davvero**? Chi ha letto un po’ la [home](../index.html), forse, dovrebbe saperlo. Non mi azzardo ad aggiungere nient'altro, ad ogni modo; dovrete aspettare un prossimo articolo, uno in cui riprenderò l'argomento da dove ora qui lo lascio.
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_Anche tu sei il senso del sitoctt. Grazie per la lettura! 💖_
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Title = "🎮 Storia antica del DSpacc"
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Description = "La prima console da gioco della mia vita ha fatto la guerra, poi preso polvere, e ad oggi non è che stia benissimo; ma uno scopo gliel'ho dato."
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Categories = [ "Blog", "Gaming", "Tecnologia" ]
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Date = 2022-10-31
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Quasi due mesi fa, un po' casualmente mi è tornato alla mente il **DSpacc**; prima come concetto, parlandone con gente online, e poi direttamente come l'oggettino che fieramente possiedo.
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Questo mio coso ha visto la **polvere**, la **gloria**, la **guerra**, e la **disperazione**. Proprio di questo avrei dovuto parlare oggi, di cosa io abbia fatto di recente per togliere un po' di polvere e riportare così il mio dispositivo alla gloria.
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Scrivendo, però, mi sono accorta di come il contesto sarebbe stato confuso se non avessi dato il giusto spazio alla storia; ma ahimè, la storia di per sé è lunga, e meritevole di un articolo dettagliato, quindi eccoci qua.
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## Gli albori
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Il tutto inizia quando, all'età di circa 6 anni, ebbi in regalo per il mio compleanno questo **Nintendo DS Lite**... no, non sto divagando, ora ci arrivo. Per ben 3 anni è stata la mia unica console da gioco - e, per almeno 1-2 di questi anni, il mio unico dispositivo da gioco, prima che io ottenessi il Galaxy Player o il _tablet scassone_.
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Era per me un oggetto di battaglia assolutamente indispensabile, necessario sempre e ovunque al pari del mio smartphone ad oggi, e forse per questo ha avuto una vita particolarmente intensa nei suoi primi anni. Di giochi non ne avevo tantissimi, perché avevo solo 2 GB di memoria nella flashcart e nessun gioco fisico (a parte uno oscuro, che comprai solo più avanti), ma avevo alcuni tra quelli di punta. Insomma, con Pokémon, tutti i principali Mario, e pure roba come Cooking Mama (che ai tempi andava un sacco), la goduria era sempre presente.
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[/4.jpg)](https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Nintendo_DS_Lite_(right_side).jpg){[:MdTgtBlank:]}
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_Un DS Lite.. non il mio, per ovvi tra poco ovvi - <small>Havok at en.wikipedia, CC BY 2.5 <https://creativecommons.org/licenses/by/2.5>{[:MdTgtBlank:]}, via Wikimedia Commons</small>_
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## Il giorno dello spacc
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Nonostante un paio di disavventure tra flashcart - la prima un giorno smise di funzionare misteriosamente, la seconda stava iniziando dopo circa 2 anni a dare gravi segni di cedimento - **la consolina combatteva** e mi faceva divertire.
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Un brutto giorno di inizio luglio però, nel primo pomeriggio, di ritorno dal mare, il mio desiderio di giocare fece **_crack_**, assieme alla plastica della cerniera quando aprii la conchiglia. Eh sì, esattamente questo è un "DSpacc": un **DS spaccato**. Il nome poteva non dire molto, ne sono consapevole, perché non solo _l'ho coniato io_, ma anche molto di recente.
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Nell'attimo mi sembrò assurdo che semplicemente aprendo la console, questa si fosse potuta rompere; e mi sembra ancora oggi assurdo, anche se ho scoperto che è un problema diffusissimo: basta digitare "nintendo ds broken" su qualunque motore di ricerca d'immagini per notare come non solo le immagini che mostrano la cerniera rotta siano la maggior parte, ma anche come quelle raffiguranti DS e DS Lite siano la maggioranza. Pare che, a partire dal DSi, Nintendo abbia infatti ridisegnato il meccanismo a conchiglia, dimostratosi fino a quel momento inadatto, e che lo abbia ulteriormente perfezionato con il 3DS; evidentemente, l'originale _faceva cahà_.
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### Le conseguenze del danno
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Stava per iniziare a subentrare la disperazione, anche se sul momento la console continuava a funzionare perfettamente, perché si era semplicemente spezzato un pezzo della plastica sulla destra della cerniera, che ha il solo compito di garantire **integrità strutturale**. La disperazione ha iniziato a subentrare per davvero nell'istante in cui vidi che i colori dello schermo iniziavano a sfalsarsi muovendo la conchiglia: ecco qua, **il cavo** del display **ha iniziato a subire danni**.
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Un po' dopo, credo lo stesso pomeriggio, andai con mio padre in un negozio dall'altra parte della città, per vedere quanto sarebbe costata **una riparazione**. Il prezzo ora non lo ricordo, ma decisi che **non valeva la pena**, e che sarebbe stato meglio comprare proprio un bel 3DS, visti i giochi interessanti che erano usciti o stavano per uscire per la nuova famiglia di console.
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Non ricordo se nei giorni successivi continuai ad usare il DS Lite, perché molti dei titoli a cui volevo giocare richiedevano lo schermo superiore, e il gaming con i colori _sminchiati_ non mi piaceva (ad oggi non mi darebbe eccessivamente fastidio, invece). Ad ogni modo, entro la fine di quella settimana, dopo svariate ricerche in negozi sul territorio alla caccia del prezzo più conveniente, [ottenni il mio o3DS XL](https://mastodon.uno/@octo/109262437212406002){[:MdTgtBlank:]}.. e quella è tutta un'altra storia.
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## L'era della polvere
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Da questo momento, ovviamente, il vecchio nuovo **DSpacc finì in secondo piano**. Forse qualche volta lo prendevo ancora, almeno per giochi come Animal Crossing che richiedono solo il pannello inferiore, perché (stando alla app _Diario_, sicuramente più precisa della mia memoria) nelle prime 2 settimane di 3DS non avevo con che giocare oltre alle applicazioni di sistema. Poi, però, da un lato riuscivo lentamente a popolare di software la nuova console, dall'altro il DS Lite **stava continuando a rompersi** - più prima che poi, infatti, il display superiore ha iniziato a smettere completamente di funzionare, mostrando solo una schermata bianca con una macchia nera (?) - **la polvere** ha iniziato ad assalire il DSpacc. Come se non bastasse, la flashcart un giorno _fece ciao ciao_! 🙄
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Anche dopo anni, nonostante la mia nuova console, ogni tanto continuava a capitarmi di **riprendere in mano la vecchia**.. non so bene per quale motivo, visto che non potevo ormai farci nulla di che, non avendo giochi su schedina dedicata che potessi usare senza schermo superiore. Anche anni dopo, magari perché con il tempo qualche cartuccia DS originale ho iniziato a collezionarla e mi andava di avviarla, **a volte riaccendevo** per qualche minuto **il DS Lite**.
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Tutto bello, finché, ad un certo punto, della povera console **mi sono giocata** persino **lo _SLOT-1_** (quello delle schede DS)! Ricordo che mostrava qualche difficoltà a leggere anche schedine originali, ma le altre mie memorie sull'argomento sono molto offuscate. Mi torna in mente che guardando dentro lo slot vedevo dei **pin piegati**, e che cercai di infilare qualcosa per raddrizzarli, ma invano. Non mi pare che facendo ciò ne danneggiai altri, però già da almeno 3 anni fa (rispetto al presente) ricordo che nello slot alcuni pin erano **spezzati, mancanti**... quindi, o quando ho ficcato roba nella porta ho indebolito o addirittura staccato altri pin senza accorgermene, oppure è il mettere e togliere occasionale di cartucce, nella speranza che qualcuna venisse letta, che ha spezzato i contatti già indeboliti (e sarebbe grave, perché dimostrerebbe la cattiva qualità dello slot).
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Dopo questo nuovo imprevisto, certamente potevo ancora, tramite _Download DS_, usare la console per software tecnicamente limitati, volatili, senza possibilità di salvare alcuna configurazione (o progresso, nei giochi), ma **non giriamoci attorno**: che cosa si fa di utile e continuativo così? Praticamente nulla, e **la console era** diventata quindi **un fermacarte**... fino a quando, tempo dopo, ad una fiera trovai per caso e **comprai una cartuccia di Pokémon Rubino**. Nonostante fosse addirittura senza scatola, dovevo averla: **finalmente avrei potuto giocare** a qualcosa di completo sulla mia povera consolina!
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## Modifica arrangiata
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Comunque, **quel pannello rotto cominciava a pesare**, _letteralmente_. La cerniera spaccata sbilanciava il peso dell'intero dispositivo, e la parte superiore della conchiglia rimaneva appesa solo grazie ai _cavi assortiti_.
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Avevo scoperto già da un po' il concetto di **GBA Macro**. Per i non addetti ai lavori, si rivede nel dare una seconda vita ad un DS che ha perso lo schermo superiore, per giocare a titoli (emulati, o non come quelli GBA, per cui la console offre retrocompatibilità hardware) di console precedenti che di loro natura possedevano un solo schermo.
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Online vedevo già gente che creava i suoi personalizzati con scocche colorate a mano in maniera unica, oppure aggiungendo tubi LED che fanno un effetto neon, messi al posto della cerniera. Tutta roba fantastica, ma se non avevo voglia (e modo, almeno al tempo non si trovava su Amazon.it) di comprare un nuovo display per riparare per bene la console, potevo mai mettermi a spendere per dettagli che, per quanto belli, sono oggettivamente superflui?
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Prendo un paio di forbici, e **taglio via** i cavi per cui la metà superiore della scocca resta attaccata alla principale. E questo è? Si può tornare a giocare? Beh, _non esattamente_.
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A dire il vero, creare un Game Boy Macro per bene richiede qualche intervento hardware _un po' più ricercato_ dello strappare via con violenza lo schermo rotto, e per questo la mia storia è stata **un po' travagliata**. Prima di tutto, una **particolare operazione** è praticamente obbligatoria, se non si vogliono perdere le **funzionalità DS**: aprire il dispositivo e - oltre a staccare _per bene_ i cavi di display, altoparlanti, microfono, e antenna, _senza tagliarli_ - saldare un piccolo **resistore** su 2 testpoint della scheda madre. Normalmente, la console non supera il POST e si spegne se non rileva lo schermo superiore (precisamente, se non rileva l'assorbimento di corrente che si aspetterebbe dalla retroilluminazione dello schermo di sopra); saldare un resistore di un valore tra circa 300 e 1000 Ohm nei giusti punti serve proprio a far credere al sistema che nulla sia fuori posto.
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Però, io **le mie ricerche** sul Web le avevo fatte, scoprendo così che il POST non viene eseguito per avviare una cartuccia dallo _SLOT-2_ (quello GBA), se nelle impostazioni di sistema è impostato l'**avvio automatico** di una scheda di gioco se presente. Ben prima di commettere il mio _atto violento_ quindi, perché dopo non avrei più potuto accedere al menu di sistema, ho impostato l'avvio automatico, e mi sono accertata che fosse selezionato lo schermo inferiore come pannello usato nella modalità Game Boy Advance.
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Compiuto _il crimine_, constato che la console funziona esattamente nel modo in cui _gli sconosciuti su Internet_ avevano raccontato: **è praticamente un GBA**, come se non fosse mai stato un DS.. eccetto che non ha gli speaker, perché li ho tagliati via. 😅
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## Un nuovo piano
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Poco più avanti, comunque, iniziai a **rivolere indietro cose** come la modalità _Download DS_.. o la regolazione della retroilluminazione. Decisi di comprare un kit di punte per cacciaviti online, che tra le tante includeva anche la stramaledettissima punta per viti tri-wing, quelle viti amate da Nintendo esattamente tanto quanto odiate da noi scemi che compriamo i suoi prodotti.
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Con la mia nuova **pericolosissima arma** (non una mia opinione questa, ma di chi si ostina ad usare viti di merda per gli oggetti che produce) posso finalmente aprire il mio DSpacc, al fine di **saldare il resistore**.. resistore **che non ho**! Ma **ho un pezzo di gomma**.
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Altre gentili anime su Internet, infatti, illustrano come i gommini conduttivi usati per i tasti dei telecomandi (e dello stesso DS) hanno spesso il giusto valore di resistenza che serve in questo caso. Fortuna ha voluto che un vecchio telecomando rotto che avevo sotto mano avesse dei gommini adatti: tagliandone uno, e tenendolo premuto col dito sui famigerati testpoint, **la console si accendeva** come prima che tagliassi via il pannello.
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Qui **la cosa dura** è stata il riuscire a **fissare** quel _cosino_ alla scheda madre, in modo che facesse la giusta pressione, e quindi il giusto contatto elettrico, sui punti dove in teoria andrebbe fatta una saldatura - _per il motivo che la stessa parola "saldatura" suggerisce_. Qualche centimetro di **nastro isolante** dopo, che ho dovuto applicare e riapplicare fino a riuscire a fermarlo con la giusta tensione, e sembrava che io avessi finito; ma _la sorte ha deciso di schernirmi_.
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### L'ennesimo guaio
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Visto che il dispositivo di _grande qualità_ - ma non solo lui, ormai anche gli _"smart"phone_ da 15 anni a questa parte - non si accende senza batteria collegata (solo con il cavo di alimentazione esterno, per capirci), e che è solo la scocca di plastica che mantiene la cella incastrata e allineata, adesso che la console era smontata dovevo **tenere la batteria con le mani** vicino ai contatti a molla, in quegli attimi di pochi secondi in cui volevo semplicemente **verificare che la console funzionasse**.
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Beh, a causa di queste manovre (e l'ho capito solo dopo), forse per il mio aver maneggiato male la batteria o chissà cosa, tutto d'un tratto **il DS non si accendeva più**! Non falliva il POST come prima, eh, ma proprio **non dava segni di vita**. _La disperazione_ è salita rapidamente, non avevo la minima idea di cosa fosse successo e dove mettere le mani. È stato solo grazie ad _Ashfly_, che mi stava aiutando in chat con il mio casino, arrivo alla conclusione che **si era** appena **bruciato il fusibile** dedicato al collegamento della batteria.
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Non vogliatemi male, ma non avendo il resistore che sapevo esattamente mi servisse, potevo mai avere il fusibile che non potevo mai immaginare si bruciasse? Ho dovuto quindi fare un bellissimo ponticello con lo stagno... Suvvia, non ha senso fare troppe storie a riguardo, non potrà mai succedere che io colleghi **per sbaglio**, nel vano batteria, una fonte di energia più potente di quello che la circuiteria della console può reggere; il fusibile della porta di ricarica è separato, quindi è da escludere che un alimentatore difettoso possa scaricare _i letterali fulmini_ nella CPU della console.
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### Questione risolta
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Mi sarebbe piaciuto ricollegare lo speaker (il posto nella parte inferiore della console lo si trova) ma, da un lato l'averne tagliato il filo e la mia assoluta incompetenza a saldare del tempo (_la foto del ponticello parla da sola_) - anche se, ad oggi, almeno un filo su un testpoint grande lo so saldare - e dall'altro la frenesia di richiudere tutto nella paura che il mio disastro di nastro isolante si potesse muovere, **ho preferito chiudere tutto** e fare finta di nulla. Almeno, ho ancora la porta jack 3.5 per ascoltare audio in cuffia.
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Successivamente (ben **13 mesi dopo**... ho pensato per tutto questo tempo che la console fosse bella da vedere messa com'era?!?) ho **rifinito** un po' **la scocca**, principalmente usando della carta vetrata per appiattire totalmente l'altra sporgenza che normalmente serve al meccanismo a conchiglia, facendola arrivare allo stato in cui **ancora adesso è**.
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## Il seguito
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**Giocare** a Pokémon Rubino sul mio nuovo GBA Macro, molto più compatto e leggero del DS in forma originale, **ha preso** tutto **un nuovo gusto**. Ci ho giocato decine di ore, ma ogni tanto mi veniva in mente di volermi divertire anche ad altro sull'elegante consolina.
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Escludendo totalmente le flashcart DS, perché lo slot è, come ho detto, **morto**, ho guardato a quelle GBA. Su Amazon.it, unico negozio online in cui potevo e posso comprare, mi sembra **trovai** già al tempo una _scassona_ a non più di una **ventina di euro**, ma non so perché **ho solo guardato** - e l'ho fatto più di una volta - senza mai toccare (comprare).
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È passato quindi un altro abbondante anno, ed arrivo ad appena **qualche settimana fa**. Un po' a caso, mi ricordo del mio DSpacc e, visto che mi dispiace del suo essere in disuso provo a fare **una roba un po' pazza**, di cui ho parlato a [questa voce del 2022-09-18 del MicroBlog](./MicroBlog/2022-09-18-Quando-Metto-Mano-Io-Spacc.html).
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A questo punto, però, sto ormai entrando nel racconto dell'**età contemporanea del DSpacc**, che ha fin **troppi risvolti** di cui dover parlare. Nel **prossimo articolo** dettagliato sull'argomento ci sarà tutto il tempo per parlare di come, finalmente, ho rispolverato con stile questo **valoroso dispositivo** da gioco, che rimane ancora adesso valido nonostante la cattiva sorte.
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**Grazie per la lettura!** Se hai trovato la storia intrigante, allora tieni gli occhi aperti per il seguito! 😄
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_Pss... La storia che riguarda la modifica Macro in sé meriterebbe un piccolo dossier a parte, secondo me. Grazie all'esistenza dei vecchi messaggi scritti posso comporlo.. dovrei?_
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Title = "⚡️ Il blogging rapido con Standard Notes"
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CreatedOn = "2022-12-13"
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Downsync = "/it/posts/Blogging-Rapido-con-Standard-Notes.html"
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HTMLTitle = "<span class=\"twa twa-high-voltage twa-⚡️\"><span>⚡️</span></span> Il blogging rapido con Standard Notes"
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Description = "Volendo scrivere e pubblicare di più, mi accorgo che il mio workflow mi rallentava, e nel cercare modi di blogging più rapidi, ripenso a Listed."
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UpdatedOn = "2022-12-16"
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Categories = "Blog Tecnologia"
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<!-- Autogenerated by ListedDownsync.js. Do not edit (unless also set "% Downsync = False") - it would be overwritten. -->
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<h1><span class="twa twa-high-voltage twa-⚡️"><span>⚡️</span></span> Il blogging rapido con Standard Notes</h1>
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<p>È da direi parecchio tempo che uso <strong><a href="https://standardnotes.com" rel="noopener nofollow" target="_blank">Standard Notes</a></strong> come <strong>app di note</strong> personali.<br>
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Anni fa l'avevo scelta per il suo essere <strong>libera e open-source</strong>, ma allo stesso tempo molto <strong>pulita, curata, e funzionale</strong>. Capitava a pennello in un momento in cui cercavo qualcosa che supportasse una <strong>cifratura</strong> dei dati che funziona, senza inficiare sull'usabilità.</p>
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<p><img src="[staticoso:CustomPath:Assets]/Media/Misc/Standard-Notes-Tablet.webp" alt="Vecchia app Android di Standard Notes sul mio tablet."></p>
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<p>Senza dilungarmi su perché poi mi è piaciuto continuare ad usarla, poi ho smesso, e poi ho ripreso fino ad arrivare ad ora, bisogna approfondire su una in particolare delle sue <strong>funzioni integrate</strong>: <strong><a href="https://listed.to">Listed</a></strong>.<br>
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Si tratta di una piattaforma di <strong>blogging</strong> concepita dagli stessi sviluppatori di Standard Notes, e disponibile per il self-hosting oppure l'uso <strong>gratuito</strong> sull'istanza ufficiale. Per quanto io non l'abbia mai davvero usata prima, ho trovato fin dall'inizio <strong>interessante</strong> il concetto e la sua applicazione.</p>
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<h2>Un'esigenza veloce</h2>
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<p>Da qualche giorno fa, invece, ho iniziato a giochicchiare con <a href="https://listed.to/@ChatGPT_Experiences">ChatGPT</a>. Questione totalmente diversa questa, si, ma centra perché mi sono posta una domanda: tutte queste conversazioni che sto facendo con l'intelligenza artificiale, dove posso metterle per tenerle integrali, organizzate, <strong>ritrovabili</strong> e accessibili a chiunque, e per me <strong>facili da caricare</strong>?</p>
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<p>La scelta stava per ricadere sull'<strong>usare <a href="https://gitlab.com/octtspacc/staticoso" rel="noopener nofollow" target="_blank">staticoso</a></strong>, il <strong>mio generatore</strong> di siti statici che già uso per il <a href="https://sitoctt.octt.eu.org" rel="noopener nofollow" target="_blank">sitoctt</a>, ma poi <strong>ci ho ripensato</strong>.</p>
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<p>Ho pensato che, appunto, voglio rendere effettivamente la mia collezione di esperienze ritrovabile sul Web. Il <strong>problema</strong> qui, però, che ho potuto amaramente constatare in tutti questi mesi, è come il mio sito ad esempio sia, come dire... <strong>I motori di ricerca non se lo cagano</strong>. 😭<br>
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Oltre ad essere pure questo un argomento a parte, va precisato che la colpa della orrenda sorte del mio sito non dipende dal suo codice; è colpa del dominio e/o dell'host. Quindi, no, non abbandonerò mai il mio staticoso: il solo cambiare generatore (e i template di conseguenza) con uno magari fatto seriamente non risolverebbe alcun problema.</p>
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<p>Ho dovuto insomma <strong>cestinare</strong> totalmente l'idea del<strong>l'hosting su GitHub e GitLab</strong>, e pensare ad altro.</p>
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<ul>
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<li><strong>Blogger</strong> di Google? L'esperienza editoriale lascia a desiderare su mobile.</li>
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<li><strong>WordPress</strong>? Sarebbe OK, ma sappiamo cosa potrebbe succedere tra tanti anni a dati inseriti in un sistema complesso; e WordPress è molto complesso. Ho a fatica trovato un <a href="https://github.com/lonekorean/wordpress-export-to-markdown" rel="noopener nofollow" target="_blank">programmino che converte un suo backup</a> XML in file Markdown... che con buona probabilità si romperà tra qualche anno, essendo non ufficiale, dato che a quanto pare il team di WordPress ha il vizio di cambiare la struttura di quell'XML di tanto in tanto; altre soluzioni di conversione che avevo trovato un attimo prima erano vecchie di qualche annetto e non hanno funzionato, per dire.</li>
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<li>Magari <strong><a href="https://writefreely.org" rel="noopener nofollow" target="_blank">WriteFreely</a></strong>? Ho già un account sull'<a href="https://noblogo.org" rel="noopener nofollow" target="_blank">istanza di Devol</a>, ma il limite di blog per ogni account è 5 e non volevo potenzialmente sprecarne uno.</li>
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<li><strong><a href="https://joinplu.me" rel="noopener nofollow" target="_blank">Plume</a></strong>, forse? Sembrava carina quest'altra piattaforma di blogging, ospitata da molti e compatibile con ActivityPub (non una necessità per me, ma comunque un bel bonus), ma non permette di impostare del CSS personalizzato; mancanza grave per questo mio caso d'uso, dato che non c'è altra via per impaginare tutto nella maniera specifica di cui ho bisogno per rappresentare una chat senza boilerplate ad ogni paragrafo di HTML.</li>
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</ul>
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<h2>La scelta di Listed</h2>
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<p>Le mie idee erano finite e, dato che avevo fretta di mettere su questo sito ed iniziare a caricarci le esperienze avute con ChatGPT, considerando quanto <em>mamma mia</em> era <strong>comodo</strong> copiare ed incollare le cose <strong>direttamente in Standard Notes</strong>, questo era il <strong>momento buono di</strong> provare <strong>Listed</strong>.</p>
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<p>A dirla tutta, mi preoccupa un po' il prospetto che il file di backup settimanale delle note possa diventare grosso decine di MB, ma ormai il dado è tratto.<br>
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Potrei creare un secondo account da usare solo per le note di ChatGPT, esportandole dal primario ed importandole lì, per poi cancellarle dal primo account per alleggerire la raccolta, però ci sono dei problemi. Forse riesco a trasferire l'username, ma i link ai singoli post saranno rotti, perché includono degli ID automatici, e quindi via di redirect alla home per chi ne segue uno vecchio. Inoltre, i vecchi messaggi del guestbook non vengono ricopiati, e mi sa che nemmeno le iscrizioni via email sono trasferite.</p>
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<h2>Il pensiero del "che palle"</h2>
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<p>Tutto sommato comunque, per questo scopo limitato <strong>ho apprezzato</strong> quanto sia <strong>efficiente</strong> avere <strong>Standard Notes</strong> come parte <strong>finale del</strong> mio <strong>flusso di lavoro</strong>. Mi sembra riduca di molto l'<em>effetto "mi scoccio"</em>.</p>
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<p>Considerato dunque il piacere della scoperta, ho per un attimo <strong>riflettuto</strong> su come il <strong><em>fattore "che palle"</em></strong> sia una delle cose che <strong>mi trattiene dall'aggiornare</strong> il sitoctt con migliore frequenza.</p>
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<p>Lasciamo stare le pagine tematiche, che sono <em>bestie a parte</em>; lasciamo stare pure i post lunghi, che mi richiedono forte ispirazione e abbastanza tempo di stesura; però che cavolo, almeno <strong>qualcosa</strong> per il MicroBlog, che va per le corte, <strong>mi andrebbe</strong> di crearla <strong>più spesso</strong>! Però <strong>mi passa</strong> proprio <strong>la voglia</strong>, per qualche motivo, considerando tutta la trafila che devo fare.<br>
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A dire il vero, avevo preso già da subito l'abitudine di iniziare a scrivere un post in Standard Notes, così da poter più flessibilmente gestire il tutto, magari passando rapidamente da un dispositivo all'altro. Però, se dovevo mettermi a scrivere qualcosa di non lungo ed elaborato, da pubblicare prima possibile, non mi veniva proprio la voglia di agire.</p>
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<p>"<em>Ma perché non passo a <strong>Listed almeno per il</strong> mio <strong>microblog</strong>?</em>", penso dunque. Beh, c'è un motivo se addirittura sono arrivata a farmi il mio generatore di siti statici: mi serve!... <em>E se anche non mi servisse più e potrei dunque smettere di usarlo, non ci vorrei onestamente nemmeno pensare a fare una cosa del genere, dopo tutto il lavoro!</em> 😖</p>
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<h2>Limitazioni di Listed</h2>
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<p>Comunque, per dirla bene, <strong>Listed è parecchio scarno</strong>: permette appena di inserire <strong>CSS</strong> personalizzato, e di formattare i post in <strong>Markdown</strong> e un <strong>sottoinsieme</strong> ristretto di <strong>HTML</strong>. Di quest'ultimo propongo di seguito le mie analisi:</p>
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<li>Tutti gli <strong>elementi</strong> che sono di loro natura <strong>inline vengono</strong> automaticamente <strong>inseriti in un blocco</strong> <code class="prettyprint"><p></code> (ad esempio, non si può avere <code class="prettyprint"><body><span>Erre</span></body></code>, sarà sempre <code class="prettyprint"><body><p><span>Erre</span></p></body></code>);</li>
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<li>Qualsiasi <strong>attributo</strong> di elemento che non sia <code class="prettyprint">id</code>, <code class="prettyprint">class</code>, o <code class="prettyprint">style</code>, (ed <code class="prettyprint">href</code> o <code class="prettyprint">src</code>, così come credo roba come <code class="prettyprint">title</code>, <code class="prettyprint">width</code>, o <code class="prettyprint">height</code>, nei casi opportuni) <strong>viene buttato</strong> via: scordatevi quindi, per dire, di deviare dalla configurazione predefinita della piattaforma per quanto riguarda il comportamento dei link (il <code class="prettyprint">rel</code> non si tocca);</li>
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<li><strong>Certi elementi</strong> proprio non vanno: quelli con tag non-standard (custom insomma, tipo <code class="prettyprint"><pincopallino></code>) <strong>sono eliminati</strong>, così come<code class="prettyprint"><script></code>, <code class="prettyprint"><link></code>, e a quanto pare pure roba come <code class="prettyprint"><video></code> - però <code class="prettyprint"><iframe></code>, per dire, funge, e per fortuna anche il mio adorato <code class="prettyprint"><details></code>.</li>
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</ul>
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<p>È chiarissimo che <strong>non può sostituire</strong> al 100% assolutamente <strong>nessuna sezione del sitoctt</strong>, nemmeno quella del MicroBlog, e anche se potesse andrebbe a creare frammentazione: il sito principale non conterrebbe più tutti tutti i post in modo centralizzato, e chi ne avesse interesse dovrebbe quindi seguire ben 2 siti diversi.</p>
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<h2>Il blogoctt con Standard Notes</h2>
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<p>Mi stavo <em>quasi</em> per rassegnare, ma per fortuna ho il lampo di genio: <em>Ma posso <strong>scrivere su Standard Notes</strong>, ed avere le <strong>note che</strong> in automatico <strong>si sincronizzano</strong> come file <strong>sul sito</strong>? ...No, non c'è verso. No, aspè, e chi lo ha detto? Io dico che c'è verso.</em></p>
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<p>Ora, Standard Notes, come ho detto, usa un sistema di cifratura client-side dei dati, quindi per accedere alle note dal proprio account <strong>andrebbe usato</strong> un <strong>software</strong> un minimo <strong>specializzato</strong>.<br>
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C'è <em>sn-cli</em>, il client ufficiale a riga di comando, che potrebbe essere utile per creare script... però <a href="https://github.com/jonhadfield/sn-cli/issues/33" rel="noopener nofollow" target="_blank">pare proprio sia stato abbandonato</a>: niente da fare.</p>
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<h3>Soluzione "a modo mio"</h3>
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<p>E allora, anche qui io quindi parlo, e dico: <em>Chi lo ha detto che devo fare le cose per bene e usare le API "vere"?</em><br>
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Io dico che, visto che per qualche motivo l'<strong>HTML</strong> di un blog <strong>su Listed</strong> (nello specifico, la pagina <a href="https://listed.to/@u8/all">/all</a>, l'unica che mi sembra includere davvero tutto, e non solo gli ultimi X post) <strong>include come</strong> stringa <strong>JSON</strong> i dati di <strong>tutti i post</strong>, allora io posso semplicemente <strong>pubblicare</strong> su Listed <strong>da Standard Notes</strong> ed avere un <strong>programma che fa</strong> lo sporco - ma in questo caso davvero semplice, visto che deve solo scaricare e parsare 1 file - lavoro dello <strong>scraping</strong>.</p>
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<p><em>E script fu scripto.</em> Lo lascio qui: <a href="https://gitlab.com/octtspacc/sitoctt/-/blob/main/Scripts/ListedDownsync.js" rel="noopener nofollow" target="_blank">gitlab.com/octtspacc/sitoctt/Scripts/ListedDownsync.js</a>; attenzione però che non c'è <em>niente di bello da leggere</em>, anche perché non ho ancora implementato tutto quello che dovrebbe servirmi a lungo termine, ma <strong>per chi vuole usarlo</strong> sta là.<br>
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È tecnicamente <strong>indipendente dal sitoctt</strong> e da staticoso, in quanto <strong>salva</strong> semplici <strong>file Markdown</strong> su disco (anche se la sintassi delle righe di metadati in essi scritti è quella mia; per cui, in caso, andrebbe cambiata qualche stringa di testo nel programma per supportare il più classico formato dei metadati YAML).</p>
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<p>Non voglio dire che ho pensato davvero a tutto, però ci sono andata vicina.<br>
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No non mi so ancora decidere - per colpa di mie <em>paturnie</em> - su che standard usare per indicare blocchi speciali (di metadati, o di HTML da non far interpretare al SSG di Listed).<br>
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No, non ho ancora fatto lo script da avviare come <strong>cronjob</strong> sul server, che ogni tanto dovrebbe <strong>scaricare i dati da</strong>l blog di <strong>Listed</strong> e <strong>aggiornare</strong> i file nel<strong>la repository Git</strong> se ci sono aggiornamenti.<br>
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Però, ho pensato alle cose veramente inderogabili, tipo la possibilità per il programma di sincronizzazione di non sovrascrivere un file già nella repo se questo specifica la cosa nei metadati. Metti che succede un qualunque casino, e io devo modificare i dati del post per il sitoctt senza toccare quelli della nota su Standard Notes: impostando questa flag, lo script di sincronizzazione non lo sostituirà la prossima volta che gira.</p>
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<h2>Conclusioni</h2>
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<p>Come concludere, dunque.<br>
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Oggi <strong>ho già scritto troppo</strong> (è venuto fuori un articolo di blog e non microblog!), e la chiudo qui. Però spero vivamente che tutta questa nuova efficienza e comodità, l'avere ulteriore <strong>tecnologia che lavora per me</strong>, e non obbliga me a lavorare per lei <em>(in teoria, tanto comunque i problemi devono uscire fuori, altrimenti io non sono io!)</em>, possa <strong>farmi scrivere di più</strong> e <strong>con più piacere</strong>. Che sia sul <strong><a href="https://sitoctt.octt.eu.org" rel="noopener nofollow" target="_blank">sitoctt</a></strong>, o sulle lastre di pietra.</p>
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<p>Ah, si, questo qui è stato il <strong>primo post</strong> sul <a href="https://listed.to/@u8">mio <strong>blog Listed</strong></a>, è giusto precisarlo per chi legge dal sitoctt... ma io spero che almeno la versione Listed del blog possa venire indicizzata per bene e <strong>scoperta da più persone</strong>, già che ci siamo.<br>
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È proprio nella speranza di raggiungere questo obiettivo che sto accettando alcuni <strong>compromessi</strong> quando scrivo qui, come il fare a meno delle macro (che con staticoso posso usare, mentre qui produrrebbero testi bucati e link rotti), per far si che gli articoli siano effettivamente consultabili anche dalle pagine di Listed.</p>
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<h2>[:HNotesRefsHTML:]</h2>
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<li><strong>Aggiornamenti</strong> del post:
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<li><strong>2022-12-16</strong>: Ho aggiunto una foto di copertina per l'articolo, e ho precisato il dettaglio finale che avevo dimenticato.</li>
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<li><strong>2022-12-14</strong>: Ho aggiunto un po' di formattazione extra, e ho corretto alcune espressioni.</li>
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</ul></li>
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</ul>
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@ -0,0 +1,164 @@
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Title = "🎄 Distrazioni di Natale: l'albero Padoru"
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CreatedOn = "2022-12-17"
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Downsync = "/it/posts/Distrazioni-di-Natale-Albero-Padoru.html"
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HTMLTitle = "<span class=\"twa twa-christmas-tree twa-🎄\"><span>🎄</span></span> Distrazioni di Natale: l'albero Padoru"
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Description = "Tempo di Natale, di scongelare i Padoru, e metterli sull'albero. Durante questo calmo fai-da-te, però, scopro che ho la memoria corta..."
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Image = "[staticoso:CustomPath:Assets]/Media/Padoru/Padoru-Tree-Old-New-Fragments.webp"
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Categories = "Blog DIY"
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<!-- Autogenerated by ListedDownsync.js. Do not edit (unless also set "% Downsync = False") - it would be overwritten. -->
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<h1><span class="twa twa-christmas-tree twa-🎄"><span>🎄</span></span> Distrazioni di Natale: l'albero Padoru</h1>
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<p>Ahhh, ed ecco che anche quest'anno siamo a Novembre. Direi che è tempo di avviare la necessaria procedura di <em>scongelamento dei <strong>Padoru</strong></em>.<br>
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...No, aspetta un attimo. È GIÀ <strong>METÀ DICEMBRE?!?!?!</strong> 😐 😶 🤯<br>
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I mesi passano in fretta... <em>e vabbè</em>.</p>
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<h2>Cos'è "Padoru"</h2>
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<p>Per molti una <strong>questione controversa</strong> e un'<strong>usanza disprezzata</strong>, quella del <strong>Padoru</strong>.<br>
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Per quelle 3 persone che vivono sotto le pietre <em>(e che non so come potrebbero star leggendo questo blog ora, ma sorvolo)</em>: si tratta di un <strong>meme</strong> che, stando a <a href="https://knowyourmeme.com/memes/padoru" rel="noopener nofollow" target="_blank">Know Your Meme</a>, nasce da un videogioco, <em>Fate/EXTRA</em>.<br>
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In una <a href="https://youtu.be/efdN69QscAg" rel="noopener nofollow" target="_blank">scena del gioco</a>, <a href="https://typemoon.fandom.com/it/wiki/Nerone" rel="noopener nofollow" target="_blank">Nerone Claudio Cesare Augusto Germanico (non scherzo)</a> indossa un costume da <strong>Babbo Natale</strong>, e danza in giro per quello che credo sia un corridoio, cantando una <strong>parodia</strong> originale di <em>Jingle Bells</em>, di appena 4 strofe.</p>
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<video class="SmallVideoQuote Blockquote NoImgCenter" title="Il video della scena del gioco." src="[staticoso:CustomPath:Assets]/Media/Padoru/PadoruPadoru.webm" [:videoelemargs-controlmuteloopauto:]="">Il video della scena del gioco.</video>
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<p>HASHIRE SORI YO<br>
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KAZE NO YOU NI<br>
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TSUKIMIHARA WO<br>
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PADORU PADORU</p>
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<p>Ho provato a cercare il significato della canzoncina, ma <a href="https://anime.stackexchange.com/questions/43895/what-does-padoru-padoru-mean" rel="noopener nofollow" target="_blank">non ho avuto risultati soddisfacenti</a>.<br>
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L'unica cosa che so è che l'<strong>ultima strofa</strong> (da cui <strong>deriva il nome</strong> popolare del meme), "<em>padoru padoru</em>", è l'<strong>equivalente giapponese</strong> del "<em>cloppete cloppete</em>" italiano, l'<strong>onomatopea</strong> del suono degli <strong>zoccoli delle renne</strong>. Il come ciò sia possibile non mi è dato saperlo ma, onestamente, è il dettaglio meno strano.</p>
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<h2>Usanze di Internet</h2>
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<p><strong>In rete</strong>, da diversi anni si sono sviluppate svariate <strong>tradizioni</strong> attorno a questo memino.<br>
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Le più banali sono la <strong>ricondivisione</strong> smodata del <strong>video</strong> originale o di sue immagini GIF, o la produzione e la condivisione di <strong>meme originali</strong> che fanno riferimento al concetto iniziale.<br>
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Poi, la gente ha iniziato a deprecare l'espressione "periodo natalizio", in favore di una più magica "<strong><em>stagione di Padoru</em></strong>" - che in realtà non è un termine sostitutivo 1:1, perché può indicare anche le settimane un attimo precedenti a quelle magari di avvento, quelle di Novembre che ho menzionato all'inizio e in cui già si inizia con la <strong>guerriglia Padoru</strong> sulle piattaforme di comunicazione.</p>
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<p>L'usanza più bella (per la sua passivo-aggressività), secondo i miei gusti, è quella di cambiare le foto dei propri vari profili con l'immagine di <strong>un Padoru</strong>.<br>
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Ci sono le persone che sfruttano il loro senso dell'umorismo unito in comune per attuare questa cosa come un'<strong>operazione</strong> (molto relativamente) <strong>di massa</strong>. Poi c'è chi osserva il fenomeno ma non è a conoscenza del senso, non capisce, si adira, e si <strong>confonde</strong> a tal punto da auto-colpirsi; oppure, chi lo conosce perfettamente, e si adira anche di più perché boh, <em>forse disprezza il Natale</em>.</p>
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<p>Se stai leggendo con <strong>attenzione</strong>, avrai notato che ho appena usato, non a caso, l'articolo indeterminativo... <small>Se non l'hai notato, ti stai distraendo, e quindi, <del>per punizione</del> per il tuo bene, ora devo necessariamente costringerti a cantare 3 volte ad alta voce la canzoncina di cui sopra 👺.</small></p>
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<h2>Alta personalizzazione</h2>
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<p>Un <strong>importante fattore</strong> che ha permesso a questo meme di diventare il fenomeno che è si rivede nel suo essere <strong>estremamente personalizzabile</strong>.<br>
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Non so quando sia iniziata questa tendenza, ma ad un certo punto c'è stato chi ha visto che <strong>il</strong> Padoru, il <strong>disegno</strong> originale di Nerone nella sequenza video che tutto scaturì, è veramente <strong>semplice da remixare</strong>.</p>
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<p>Se lo si guarda con un'inventiva assente o quantomeno terra terra, ci si accorge che si possono <strong>cambiare i colori</strong> in un batter d'occhio con degli altri che ugualmente possono starci bene, e si ha quasi un nuovo disegno.<br>
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Chi invece un minimo di <strong>creatività</strong> la ha, può senza difficoltà provare a <strong>modificare</strong> alcune delle <strong>forme</strong> del personaggino, cambiando il giusto qui e là per ricostruire un <strong>personaggio</strong> totalmente <strong>altro</strong> - che sia originale, o già esistente ma disegnato solo con altri stili - in forma di quel cosino sorridente che corre in giro a rompere col suo versetto festivo.</p>
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<p>Questa roba è di una facilità talmente estrema che <strong>persino io</strong>, che normalmente se provo a disegnare qualsiasi cosa di artistico (o comunque poco tecnica) creo dei veri e propri <em>glitch</em>, <strong>ho potuto creare il mio</strong> personalissimo Padoru senza alcuna sofferenza.<br>
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In appena 2 orette molto scarse, una mattina del 1º Dicembre a scuola - non ricordo se fosse giorno di assemblea oppure di varie supplenze - un po' <strong>ricalcando</strong> le linee di base dell'aspetto Padoru, un po' <strong>introducendo caratteristiche</strong> originali (che ho derivato dal mio personaggio 3D, quello che figura in alcune mie foto profilo tutto l'anno), con un'app di disegno generica sullo smartphone ho fatto ciò che sentivo di dover fare.<br>
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Il risultato è stato che, semplicemente, <strong>è uscito qualcosa</strong> di normale; nessun orrore! Molto bene. </p>
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<p><a href="[staticoso:CustomPath:Assets]/Media/Padoru/Octt-Padoru.png"><img src="[staticoso:CustomPath:Assets]/Media/Padoru/OctoVoLTE-15989.avif" alt="Schermata dei messaggi dell'anno scorso riguardo la creazione dell'Octt Padoru. Nel primo avevo finito i contorni e stavo iniziando a colorare i capelli viola. Nel secondo avevo completato il lavoro e ho inviato il file PNG."></a></p>
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<h2>Le mie "partecipazioni"</h2>
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<p>L'anno scorso <strong>creai</strong> quindi il mio Padoru appositamente per usarlo come <strong>foto profilo</strong> (su Telegram), e l'ho fatto.<br>
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L'anno prima ne avevo usato uno non mio, modellato sulla <a href="http://web.archive.org/web/20221217073124/https://teddit.net/r/Padoru/comments/czxoa7/senko_san_at_your_service" rel="noopener nofollow" target="_blank">kitsune Senko-san</a>, e l'anno ancora precedente avevo messo altri tipi di meme Padoru.</p>
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<p><strong>Quest'anno</strong> non ho fatto un bel <strong>niente</strong>... e la cosa particolare è che non so dare una spiegazione della cosa. Zero. 😶<br>
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Ciò che sospetto è che, banalmente, <strong>I forgor 💀</strong> (<em>me ne sono dimenticara 💀</em>). 2 settimane fa avevo ahimè <strong>troppe cose per la testa</strong>: prima la mia istanza Misskey che malfunziona e io devo correre, poi la fissazione con ChatGPT, è chiaro che non c'è stato proprio modo di riservare 30 secondi di tempo all'aggiornare la foto di nemmeno uno solo dei miei account online.<br>
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A questo punto, non so se fare adesso il <strong>cambio</strong> e quindi sfruttare tutto il tempo che rimane fino alla fine del periodo natalizio per essere <em>Padoruante</em>, oppure seguire una logica minimale e aspettare l'inizio della settimana prossima: l'ultima settimana di avvento e la prima di vacanza, avrebbe un suo senso.</p>
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<p>L'anno scorso sarà quindi andato di lusso con le fotine digitali, ma <strong>il lato fisico</strong> è stato da me accidentalmente <strong>trascurato</strong>.<br>
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Andiamo con ordine.</p>
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<p>Gli <strong>addobbi</strong> natalizi generici <strong>in casa</strong> li mettono effettivamente tutti i miei genitori - <strong>mia madre</strong> in particolare, che ha pure <strong>potere di veto</strong> su eventuali proposte troppo progressiste riguardo l'albero di Natale grande - nei primi giorni di Dicembre.<br>
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Tra le cose che ogni anno vengono riprese dalla soffitta, delle piccole c'è anche un <strong>alberello da scrivania</strong> che <em>praticamente</em> è mio. Ha delle <strong>lucine integrate</strong>, alimentate a batterie stilo, ma comunque di per sé non è nulla di troppo speciale. O meglio, così era prima che io lo <strong>rivoluzionassi</strong>, <strong>3 anni fa</strong> (era il 2019!).</p>
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<h2>Modifica all'alberello</h2>
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<p>Il <strong>lampo di genio</strong> mi pare arrivò dopo aver visto una foto su <strong>Internet</strong>, che raffigurava un <strong>albero di Natale</strong> (di dimensioni normali) con su <strong>attaccati</strong> un paio di <strong>Padorini di carta</strong>; esattamente come altri tipi di addobbi che si appendono, ma meno socialmente accettabili.<br>
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L'idea ormai si era impossessata di me, e a questo punto dovevo ricreare personalmente la stessa cosa. Ho aperto quello che all'epoca era il mio <strong>motore di ricerca</strong> Web di fiducia, e ho cercato "<code class="prettyprint">padorus images</code>" (o qualcosa del genere), per creare un <strong>insieme assortito</strong> di qualcuno di quei disegnini, <strong>scaricando</strong> quelli che attiravano la mia attenzione e <strong>mi piacevano</strong> esteticamente di più.</p>
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<p>In quel momento avevo davanti a me una <strong>scelta</strong>: li stampo abbastanza grossi e li metto sull'<strong>alberone</strong>, o li stampo picccini per poterli mettere sull'<strong>alberetto</strong>?<br>
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A dirla tutta, di scelta <strong>non si trattava</strong>, in quanto la prima opzione era automaticamente da buttare per via del <strong>veto</strong> di mia madre, ma sicuramente la seconda via mi intrigava: l'alberellino stava (e sta) nella <strong>mia stanza</strong>, quindi la sua normalità sarebbe completamente sprecata senza qualche abbellimento creativo.</p>
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<p>Fatta la <strong>stampa</strong>, non mi restava altro che <strong>ritagliare</strong>, più o meno grossolanamente (ciononostante, è stranamente servita una buona quantità di lavoro), i vari Padoru, per poi <strong>attaccarli</strong> all'albero con un po' di colla a caldo.<br>
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È venuto fuori <strong>quello che volevo</strong>, insomma, quindi ho apprezzato il lavoro e ho scattato una foto per impostarla come immagine del mio profilo. L'anno seguente, l'albero è <strong>rimasto com'era</strong>.</p>
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<p><img src="[staticoso:CustomPath:Assets]/Media/Padoru/Padoru-Tree-2019-2022.avif" alt="Il mini-albero com'era fino all'altro giorno, prima che facessi quello che ho fatto ora. Ci sono meno di una decina di Padoru"></p>
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<h2>Nel presente</h2>
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<p>Per quanto riguarda <strong>quest'anno</strong>, una volta finalmente entrata mentalmente nell'<em>atmosfera padorizia</em>, <strong>contemplando</strong> quell'oggetto che da giorni è lì sul mio <strong>comodino</strong>, ho pensato che lo stesso fosse un po' <strong>vuoto</strong>, e avesse bisogno di <strong>altri Padoru</strong>.</p>
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<p>L'altro giorno <strong>pensai</strong> di doverne allora <strong>cercare</strong> alcuni <strong>nuovi</strong> online per stamparli, ma un attimo dopo mi torna in mente <strong>una cartella</strong>, che ho trovato il mese scorso sul PC mentre facevo pulizia.<br>
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Contiene <strong>il mio Padoru</strong> originale, <strong>e vari altri</strong> che ricordavo di aver scaricato, ma che <strong>non ero</strong> troppo <strong>certa di aver</strong> mai <strong>stampato</strong>. I file sono tutti datati a Dicembre 2021, cosa ovvia per l'unico da me creato, ma in effetti curiosa per gli altri, se si considera tutto lo scenario.</p>
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<p><img src="[staticoso:CustomPath:Assets]/Media/Padoru/Padoru-Folder-2021.png" alt="Alcune delle singole immagini Padoru presenti nella cartella; in totale 23. Notare il loro essere datate all'8 Dicembre 2022."></p>
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<p>Cosa ancor più curiosa, uno dei file lì presenti è un'immagine, con rapporto d'aspetto pari a quello di un foglio A4, dove sono disposte tutte le singole immagini della cartellina.<sup id="fnref1"><a class="footnote-ref" href="#fn1">1</a></sup><br>
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"<em>L'avrò composta l'anno scorso e alla fine forse non avrò più stampato</em>", penso; eppure, qualcos'altro nella mia mente mi dice che <strong>in realtà l'ho stampata</strong> eccome, e magari semplicemente non l'ho <strong>mai usata</strong> alla fine. Sicuramente, mai ho attaccato quei Padoru sull'alberello, perché lì ci sono solo quelli di 3 anni fa.<br>
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Per un quarto d'ora scarso cerco questo sfortunato <strong>foglio</strong> nella mia stanza ma, non trovandolo, <strong>decido di ristamparlo</strong>. Oddio, un foglio di Padoru a dire il vero l'ho trovato... più o meno: ho ritrovato un frammento del foglio del 2019, con 3 immagini che mai utilizzai al tempo.</p>
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<p>Senza perdere altro tempo, invio dunque il documento alla <strong>stampante</strong> di casa, che prontamente <strong>mi restituisce</strong>... un <strong>foglio bianco</strong>? Sembrava, ma poi l'ho preso in mano e ho notato che era stata stampata. L'immagine? <strong>NO! UNA MACCHIA! 🤬</strong><br>
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Immediatamente, subentra la <strong>rabbia</strong>, ma un secondo dopo questa viene <strong>sovrastata</strong> da una sensazione ancora più forte: una di "<strong>già visto</strong>".</p>
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<p><img src="[staticoso:CustomPath:Assets]/Media/Padoru/Padoru-Failed-Print.jpg" alt="Foto del foglio stampato male. Al posto di alcuni Padoru ci sono macchie di colore, per altri si vedono solo i contorni, per altri ancora nulla."></p>
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<h3>...Un po' prima</h3>
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<p>A questo punto, <strong>qualcosina</strong> mi <strong>torna in mente</strong>, e apro la cronologia del mio canale Telegram (che uso come un micro-microblog) per cercare risposte ai miei sospetti: ebbene, <strong>avevo stampato</strong> queste immagini <strong>l'anno scorso</strong>. Ora ricordavo bene!<br>
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<strong>Era</strong> successo lo <strong>stesso</strong> identico <strong>problema</strong> della stampa andata a quel paese che, stranamente, si verifica su ben 2 stampanti diverse, solo mandando in stampa tramite l'applicazione ufficiale di <strong>Epson</strong> (produttore delle stampanti) per Android, e solo per questa immagine (PNG 2480x3472 di 9 MB), tra tutte quelle che ho dovuto stampare nella mia vita.<br>
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Sul momento della prima volta ho perso tempo con mio padre - che fino a prima aveva usato la stampante senza particolari rogne - prima cambiando una cartuccia segnata scarica, poi pulendo le testine; dopo non so quanti minuti buttati, al <strong>terzo tentativo</strong> di stampa ho fatto dal PC Windows di mio padre, e l'immagine <strong>finalmente</strong> è uscita fuori. 😶🌫️🔪</p>
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<p>Questa volta invece, appena collegati un attimo tutti i puntini, ho riprovato dal PC subito...<br>
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È seriamente troppo pretendere che l'app ufficiale funzioni come dovrebbe, o che almeno dia un errore, che a me non ha mai dato, se per qualche motivo non riesce a gestire correttamente un file? Dovrei mandare <strong>a quel paese</strong> una volta per tutte queste <strong>stampanti proprietarie</strong>, marce e puzzolenti, uscite direttamente dall'inferno, e costruire la mia: con un microcontrollore, dei servomotori, e dei pennarelli, come persone più sagge già <a href="https://youtu.be/AlBPFC41FsM" rel="noopener nofollow" target="_blank">hanno fatto</a>.</p>
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<p>Comunque, la mia intenzione, quel giorno lontano, era di <strong>trollare</strong><sup id="fnref2"><a class="footnote-ref" href="#fn2">2</a></sup> <strong>mia madre</strong>: stampare alcuni nuovi Padoru, tutti diversi e <strong>colorati</strong>, per <strong>attaccarli</strong> sull'albero di Natale grande, che quell'anno era stato da lei addobbato con decorazioni categoricamente <strong>tendenti al bianco</strong>.<br>
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Stampai insomma tutti quelli lì, ma ne misi <strong>solo 1</strong> di numero sull'albero (tra l'altro, mi sembra passarono ben 2 giorni prima che mia madre ci facesse caso 😂), quindi è evidente che <strong>pianificavo</strong> di fare qualcosa <strong>con quegli altri</strong>. Probabilmente, avrei voluto <strong>metterli</strong> sul <strong>mini-albero</strong>, però (ancora, evidentemente) non l'ho <strong>mai fatto</strong>. <em>Did I forger (💀)?</em> Molto probabile: anche queste del Dicembre passato erano settimane un po' cariche, però ho fatto arrivare Gennaio (tempo di ricongelare il Natale e tutte le decorazioni, Padoru e non) senza fare nulla, quindi la cosa mi sarà <strong>passata</strong> proprio <strong>di mente</strong>.</p>
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<h2>Conclusione concreta</h2>
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<p>Tra <strong>ieri e l'altro ieri</strong>, ho innanzitutto <strong>ritagliato</strong> buona parte <strong>dei Padoru</strong>; non tutti, perché altrimenti ci passo davvero le ore, e perché sul mio albero da scrivania non ce ne stanno più. 🤷♀️<br>
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Stavolta le forbici le ho usate in maniera davvero certosina, e ho <strong>scontornato le figure</strong> con una <strong>definizione</strong> molto alta; per i miei <em>standard di tagliuzzamento</em> di <em>disegni che hanno molti dettagli minimi di forme complesse</em>, perlomeno, lo è.<br>
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Dopo questa mansione - che sarebbe pure rilassante, se non fossi dovuta <em>stare bend</em><sup id="fnref3"><a class="footnote-ref" href="#fn3">3</a></sup> per via della luce - con la pistola di <strong>colla a caldo</strong>, pian piano (cosa che richiede comunque molto meno tempo del ritaglio) <strong>ho incollato</strong> tutte le figurine alle pareti fogliari esterne dell'<strong>albero</strong>. Ne <strong>ho approfittato</strong> per <strong>sistemare</strong> gli elementi appiccicati 3 anni fa, che reggevano ma non in modo solidissimo... probabilmente <strong>feci male</strong> il lavoro, <strong>all'epoca</strong>.</p>
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<p><img src="[staticoso:CustomPath:Assets]/Media/Padoru/Padoru-Tree-New-0.webp" alt="Foto dell'alberello dopo aver attaccato"><br>
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Questo qui è il risultato, mi piace veramente un botto.</p>
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<p>A parte la <strong>bellezza dell'oggetto</strong> ad un livello per me <strong>personale</strong>, e l'aver realizzato come avrebbe potuto - già solo ai miei occhi - diventare più bello, se fosse diventato ancora <strong>più novello</strong> e meno standard, l'alta posta in gioco dello <strong>scrivere</strong> un articolo qui <strong>ha fatto miracoli</strong>: mi ha fatto <strong>portare a termine</strong> un'<strong>attività</strong> manuale <strong>semplicissima</strong>, del fai-da-te praticamente di scuola materna, senza che il mio cervello la cancellasse dopo mezza giornata!</p>
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<p>Per concludere, in buona sostanza si può - non ironicamente - affermare che <strong>c'è voluto un intero anno</strong> perché io riuscissi finalmente ad <strong>attaccare</strong> una quantità soddisfacente di piccoli Padoru al mio alberello.<br>
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<strong>L'altro ieri</strong> ho iniziato a <strong>scrivere</strong> questo articolo, <strong>credendo</strong> che avrei parlato semplicemente di come l'idea ha avuto per me <strong>origine</strong> e cosa ho fatto per espanderla in questi due giorni, poi però ho <strong>riscoperto</strong> questi <strong>dettagli</strong> che direttamente si <strong>intrecciano</strong> con l'<strong>anno scorso</strong>... meraviglioso. Credo che la <strong>storia</strong>, in realtà, sia diventata <strong>più interessante</strong> da raccontare, <strong>dopo queste disavventure</strong> dovute al funzionamento discutibile del mio cervello.</p>
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<h2>[:HNotesRefsHTML:]</h2>
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<li><strong>Aggiornamento</strong> del <strong>2022-12-24</strong>: Ho caricato alcune foto in più sulla storia su Pixelfed: <a href="https://pixelfed.uno/p/octo/512223099419845225" rel="noopener nofollow" target="_blank">pixelfed.uno/p/octo/512223099419845225</a>.</li>
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</ul>
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<div class="footnotes">
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<li id="fn1">
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<p>Sul canale ho ritrovato il comando di <strong><a href="https://imagemagick.org" rel="noopener nofollow" target="_blank">ImageMagick</a></strong> che usai per creare l'immagine grande contenente tutte le altre disposte a griglia, lo metto qui per chi ha bisogno di stampare cose di questa tipologia: (da eseguire stando nella cartella con tutte le immagini da includere) <code class="prettyprint">montage -define png:size=496x496 -geometry 496x496 -tile 5x7 -auto-orient * OUTPUT.png</code>. I valori di "496x496" e "5x7" sono modificabili a piacere, qui sono messi in modo che il file risultante avrà <strong>dimensioni</strong> vicinissime a quelle <strong>A4</strong>, con <strong>35 immagini</strong> massime su un solo foglio, tutte scalate <strong>uguali</strong> e <strong>quadrate</strong>. Magari l'immagine finale va stampata <strong>aggiungendo</strong> dei buoni <strong>margini</strong> prima, però, altrimenti rischia di uscire leggermente tagliata. <a href="#fnref1">↩</a></p>
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</li>
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<li id="fn2">
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<p><strong>trollare</strong>: In questo caso, fare uno scherzetto innocuo. <a href="#fnref2">↩</a></p>
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<li id="fn3">
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<p><strong>stare bend</strong>: "<em>to bend</em>" in Inglese vuol dire "<em>piegare</em>". Io uso l'espressione "<em>stare bend</em>", volutamente errata, per intendere "<em>stare piegata</em>" (con la schiena o il collo). È un mio meme stupido che nacque sotto circostanze curiose, magari un giorno lo spiegherò. <a href="#fnref3">↩</a></p>
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</li>
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</ol>
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</div>
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@ -0,0 +1,242 @@
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Title = "🐕🦺 Epicyon, piattaforma del Fediverso durata 2 giorni"
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CreatedOn = "2022-12-26"
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Downsync = "/it/posts/Epicyon-Piattaforma-del-Fediverso-Durata-2-Giorni.html"
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HTMLTitle = "<span class=\"twa twa-service-dog twa-🐕🦺\"><span>🐕🦺</span></span> Epicyon, piattaforma del Fediverso durata 2 giorni"
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Description = "Ho provato una certa piattaforma del Fediverso. Belle promesse di semplicità e leggerezza, ma dopo soli 3 giorni ho dovuto togliere baracca!"
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Image = "[staticoso:CustomPath:Assets]/Media/Epicyon-Dec-2022/Featured-LCD.png"
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Categories = "Blog Internet"
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<!-- Autogenerated by ListedDownsync.js. Do not edit (unless also set "% Downsync = False") - it would be overwritten. -->
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<h1><span class="twa twa-service-dog twa-🐕🦺"><span>🐕🦺</span></span> Epicyon, piattaforma del Fediverso durata 2 giorni</h1>
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<p>Ormai, si sa, più passa il tempo e più finisco con l'<strong>esplorare</strong> dettagli sempre più minuti del <strong>Fediverso</strong>.<br>
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Oggi racconto un po' di una <strong>piattaforma</strong> di questo mondo abbastanza <strong>sconosciuta</strong>, e che aveva buone premesse, ma si è rivelata un buco nell'acqua: <strong>Epicyon</strong>.<br>
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Prima di iniziare, però, vediamo in che <strong>situazione disperata</strong> ero finita.</p>
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<p>5 settimane fa avevo finalmente installato la mia istanza di Misskey, ad oggi una piattaforma di <strong>microblogging</strong> altamente rispettabile nel panorama <strong>ActivityPub</strong>, che negli ultimi tempi sta lentamente guadagnando sempre più utenti.<br>
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Uno dei motivi per cui Misskey sta crescendo è sicuramente il suo essere <strong>più leggero</strong> di Mastodon, ed è anche per questo che ho inizialmente prediletto la sua installazione. Ahimè, il destino ha <strong>comunque</strong> voluto maltrattarmi, decidendo di far finire tutto in un <strong>gran fiasco</strong> (con prima uno piccolo, di assaggio).<br>
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Senza entrare troppo nei dettagli - chi crede di volerli sapere può leggere le mie lagne fatte su Mastodon nelle giornate di <a href="https://mastodon.uno/@octo/109439207514394158" rel="noopener nofollow" target="_blank">Giovedì 1</a> e <a href="https://mastodon.uno/@octo/109508472717947364" rel="noopener nofollow" target="_blank">Martedì 13</a> <small>(è chiaramente non una coincidenza...)</small> (ma la discussione buona è partita <a href="https://mastodon.uno/@octo/109518037875867744" rel="noopener nofollow" target="_blank">2 giorni dopo</a>) di questo Dicembre, o aspettare un articolo che <em>forse</em> scriverò - dal fatidico giorno fino al 19 Dicembre sono stata di nuovo senza un'istanza <em>mia mia mia</em>. Di nuovo <strong>senza potere</strong>, poiché il mio <strong>regno</strong> era ridotto <strong>in cenere</strong>.</p>
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<p>Dopo questa intera settimana, in cui ho provato e riprovato a rimettere in piedi il mio server, <strong>fallendo</strong> miseramente, <strong>ho capito</strong> chiaramente che <strong>serviva</strong> una riconfigurazione da capo, preferibilmente con qualche <strong>software più leggero</strong> di Misskey.<br>
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È stato a questo punto che mi son detta "ma sì, proviamolo questo <strong>Epicyon</strong>; che cosa potrebbe mai andare storto?". Eh eh, che cosa...</p>
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<h2>Un'occhiata ad Epicyon</h2>
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<p><a href="https://epicyon.net" rel="noopener nofollow" target="_blank">Epicyon</a> lo avevo scoperto settimane fa, totalmente a caso, mentre cercavo qualcosa, non ricordo cosa, sul Web.</p>
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<p>Quell'elenco di <strong>punti a favore</strong> che figura sulla pagina principale del sito immediatamente cattura la mia attenzione: uno stack tecnologico non sbrilluccicante o usato solo perché di tendenza, con <strong>poca complessità</strong> lato server (e quindi richiedente poche risorse lì), addirittura con <strong>zero JavaScript lato client</strong> (quindi l'applicazione non pesa virtualmente nulla), adatto per l'installazione sui <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Single-board_computer" rel="noopener nofollow" target="_blank">single-board computer</a>, pensato anche per i <a href="https://en.wikipedia.org/wiki/Text-based_web_browser" rel="noopener nofollow" target="_blank">browser con interfaccia terminale</a>... le <strong>premesse</strong> erano <strong>buone</strong>.</p>
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<p>I vantaggi della <strong>tecnologia a bassa scala</strong> sono stati immediatamente messi in mostra da questo programmino: l'installazione è ammontata all'installare alcune dipendenze da apt, scaricare i sorgenti dalla repository, e creare le configurazioni per il <em>reverse proxy</em> (Nginx) e il sistema di avvio (systemd).<br>
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Assolutamente zero problemi di percorso; <strong>le rogne</strong>, infatti, <strong>sono venute dopo!</strong></p>
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<p>Creati i miei account - prima quello "<em>sysadmin</em>", che detiene i permessi di amministrazione e che uso per scrivere in qualità di amministratrice d'istanza, e poi quello personale - man mano che inizio ad orientarmi nell'applicazione, <strong>diversi problemi</strong> minori si accorgono della mia presenza e, come spiritelli, uno alla volta <strong>iniziano a manifestarsi</strong>.</p>
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<h2>L'interfaccia utente</h2>
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<p>Iniziamo dal<strong>l'interfaccia</strong>, che è la prima cosa con cui si fa i conti quando si usa qualunque applicazione; ebbene, <strong>è proprio strana</strong>!<br>
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Una volta imparata <strong>non è difficile</strong>, <strong>però</strong> ha certe cose che sembrano fatte apposta per indurre in <strong>confusione</strong>.</p>
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<p>Sulla pagina del proprio profilo si va cliccando il banner (che spreca spazio, mi sento di dire, rispetto ad un bottoncino) in alto alla home.<br>
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Solo dalla pagina del profilo si possono poi aprire le <strong>impostazioni</strong> dell'account, che sono <strong>mischiate</strong> a quelle di amministrazione d'istanza senza netta divisione.<sup id="fnref1"><a class="footnote-ref" href="#fn1">1</a></sup><br>
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Sulla schermata principale <strong>non tutte le sottosezioni</strong> (tra cui viste specifiche per i flussi di messaggi) sono <strong>visibili</strong>, bisogna cliccare un tasto per mostrare tutti i bottoni.<br>
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Scelte discutibili.</p>
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<p>Non pare affatto questo l'intento, ma <strong>mi piace pensare</strong> che questo sia un <strong>punto a favore</strong>, perché esegue una <strong>selezione artificiale</strong> degli utenti: quei profughi di Twitter, che mesi fa (ora la situazione si è calmata) arrivavano su Mastodon a comportarsi male - pubblicando messaggi pubblici come "<em>ooo ma come cazzo si usa sto coso?</em>", o "<em>ma che social di merda non si capisce un cazzo</em>", e non riporto altro - non cercheranno rifugio nemmeno per sbaglio da ciò che è "più di un cane" (questa l'etimologia del nome della piattaforma, <a href="https://en.m.wikipedia.org/wiki/Epicyon" rel="noopener nofollow" target="_blank">secondo Wikipedia</a>).</p>
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<h3>Personalizzazione grafica</h3>
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<p>Una delle cose che cercavo più ardentemente nelle impostazioni era la configurazione relativa ai <strong>temi</strong>.<br>
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Inizialmente scovo solo le opzioni di <strong>personalizzazione di colori</strong> e grandezza del testo del tema applicato, ma per fortuna non era tutto: era un po' nascosta, ma alla fine ho individuato l'opzione <strong>per passare ad un template</strong> completamente diverso.</p>
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<p>Il tema predefinito, infatti, non mi piaceva granché, ma ne ho trovati <strong>alcuni gradevoli</strong> tra quegli altri già inclusi. Il mio <strong>preferito</strong> si chiama "<strong>Pixel</strong>", ed offre una vista che mi appare <strong>rilassante</strong>, con i suoi sfondi di un <strong>violetto pseudo-lavanda</strong> (<code class="prettyprint" style="Background: #9ba0d4; Color:#000000;">#9ba0d4</code>) ed il testo mostrato con un <strong>font particolare</strong>, con caratteri formati da quadratini messi assieme (appunto, a simulare dei pixel chiaramente visibili). L'effetto che fa è <strong>interessante</strong>, perché è evidentemente un tema non classificabile né come chiaro, né come scuro; esiste nella sua categoria. O forse lo si può definire chiaro, perché il testo è nero, allora lo sfondo è necessariamente chiaro per contrasto. Vabbè, non me ne frega: il punto fondamentale è che, per me, è <strong>davvero bello</strong>.</p>
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<p><img src="[staticoso:CustomPath:Assets]/Media/Epicyon-Dec-2022/Theme-Designer-Pixel.png" alt="Lo strumento di personalizzazione del tema ("Theme Designer"), visto con caricato il tema "Pixel"."></p>
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<p>Un altro tema che ha attirato la mia attenzione è stato "LCD", che simula un vecchio schermo LCD monocromatico a <strong>sfondo verdognolo</strong>. Lo <strong>apprezzo</strong> molto <strong>a livello artistico</strong>, ma proprio non riesco ad usarlo, è <strong>troppo pesante</strong> sugli occhi usando uno schermo retroilluminato moderno!</p>
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<p>È un <strong>peccato</strong> comunque, secondo me, che le <strong>modifiche</strong> alla grafica siano applicate a livello d'istanza, e quindi <strong>riservate</strong> solo <strong>agli amministratori</strong> (a chi ha il rango "Artist", precisamente). Altre piattaforme, ad esempio Friendica e Misskey, implementano i temi in modo più flessibile.</p>
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<h3>Problemi di scaling</h3>
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<p>Ci sono anche temi più adatti a chiunque, ma purtroppo la grafica del<strong>l'interfaccia</strong> ha un problema anche più grave di cosa può rientrare in desideri estetici non soddisfacibili: <strong>scala male</strong>.<br>
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Forse con alcuni dei temi il problema non si sente troppo, ma con altri il <strong>testo</strong> è spesso <strong>troppo grande</strong>, e capita diverse volte che <strong>bottoni o icone</strong> siano <strong>sproporzionati</strong> o per giunta disallineati.</p>
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<p>Testando a schermo quasi intero (va quindi tenuto conto dello spazio a schermo occupato da elementi di browser e sistema operativo), su PC desktop con monitor 1360x768, e su mobile con display 9:18 da 6.2", penso che <strong>vorrei</strong> magari un po' <strong>meno</strong> di <strong>padding</strong>, anche se tutto sommato l'interfaccia è OK. L'<strong>inutilizzabilità</strong> arriva quando si tentano risoluzioni un po' più quadrate, ad esempio tenendo la finestra del browser non totalmente allargata in orizzontale sul mio monitor 16:9. In questo caso... beh, lascio parlare il video che segue. Anche sul mio smartphone possono uscire brutture, se lo giro in orizzontale.</p>
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<video title="Video che mostra lo scaling a diverse risoluzioni, e come sia troppo storto con alcune, con il tema "Pixel"." class="Center" src="[staticoso:CustomPath:Assets]/Media/Epicyon-Dec-2022/UI-Scaling-Bug-Pixel.webm" [:videoelemargs-controlmuteloopauto:]="">Video che mostra lo scaling a diverse risoluzioni, e come sia troppo storto con alcune, con il tema "Pixel".</video>
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<h2>Entrando nel vivo</h2>
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<p>Credo che sarebbe facile per me aggiustare l'interfaccia, visto che si tratterebbe di modificare un po' il CSS e fine della storia.<br>
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Prima che potessi anche solo pensarci, purtroppo, sono usciti però fuori altri <strong>problemi</strong>, stavolta <strong>di funzionalità</strong>.</p>
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<h3>Provando a pubblicare...</h3>
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<p><strong>Il primissimo post</strong> che ho inviato dalla piattaforma, fatto senza toccare alcuna opzione oltre al semplice campo di testo, <strong>sembrava a posto</strong>.</p>
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<p>Un attimo dopo, appena creato il secondo account, <strong>ho notato</strong> una funzione apprezzabile - che Mastodon ha introdotto solo qualche mese fa, mentre altre piattaforme popolari non presentano proprio: <strong>la scelta della lingua</strong> usata nel proprio post, utilizzata per permettere agli altri utenti di <strong>filtrare</strong> via i messaggi pubblici che appaiono in lingue non desiderate. Ho quindi <strong>impostato</strong> il mio nuovo messaggio <strong>in italiano</strong>, giusto per, ho pubblicato... ed il messaggio <strong>non mi appariva</strong> in alcuna timeline. Solo su Epicyon, però, e da entrambi i miei account; sulle altre istanze appariva normalmente.<br>
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Ci ho messo 10 minuti buoni a capire che no, non si era appena rotto il mio account, ma banalmente <strong>non posso</strong> vedere nemmeno i miei stessi messaggi se pubblicati in una <strong>lingua non presente nella lista</strong> di quelle da me accettate, che di default è solo inglese. Ho dovuto <strong>a mano</strong> aggiungere almeno l'italiano (ho aggiunto tutte le lingue, già che c'ero) nella lista bianca.<br>
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Sicuramente è una <strong>svista di programmazione</strong>, perché questo comportamento non avrebbe il minimo senso dal punto di vista della progettazione dell'esperienza utente... però <strong>non va mica bene!</strong></p>
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<p>Comunque, le proprie <strong>pubblicazioni</strong> sono <strong>modificabili</strong>, ottima cosa. Anche qui siamo al pari di Mastodon, ma <strong>al di sopra</strong> di altre piattaforme federate.</p>
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<h3>I flussi di messaggi principali</h3>
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<p>Alcuni punti possono essere dei pro e dei contro, a seconda dei punti di vista.</p>
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<p>L'<strong>assenza</strong> di una <strong>timeline federata</strong> è una cosa un po' scomoda, perché rende la scoperta di nuovi contenuti più difficile, ma non è la fine del mondo: come su altri servizi, <strong>nella home</strong> (che qui si chiama "<strong>Inbox</strong>") <strong>arrivano</strong> le condivisioni di <strong>messaggi di utenti sconosciuti</strong> per mano degli utenti che invece si seguono, quindi ogni tanto <strong>si possono scoprire</strong> nuovi profili da lì.<br>
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Allo stesso tempo, però, <strong>il server non rischia</strong> di doversi col tempo trovare a fare i conti con <strong>quantità ingestibili di traffico</strong> dati, che saranno invece proporzionali solo all'attività degli utenti sull'istanza e di quelli direttamente seguiti da questi.</p>
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<p>La <strong>mancanza di una cronologia locale</strong>, però, probabilmente si sentirà se si vuole ospitare un server per un proprio gruppo di amici. Mah, forse nemmeno troppo: Epicyon sembra essere pensato per <strong>avere pochi utenti locali</strong> attivi, una dozzina al massimo, e a quel punto ci si segue semplicemente tutti a vicenda.</p>
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<p><img src="[staticoso:CustomPath:Assets]/Media/Epicyon-Dec-2022/Timeline-Pixel.png" alt="Una parte della cronologia home, vista su smartphone con il tema "Pixel"."></p>
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<h3>Le ottime prestazioni</h3>
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<p>L'<strong>idea</strong> di far girare un programma di questo tipo <strong>senza</strong> alcun sistema di <strong>database</strong> centralizzato, facendogli memorizzare invece tutti i dati come file sparsi nel file system del sistema, <strong>piace</strong> concettualmente molto anche a me, ma ha dei <strong>limiti di scalabilità</strong> concreti.<br>
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Chissà che succederebbe se provassi a mettere in piedi un progetto del tipo di "Epicyon<strong>.uno</strong>" o "Epicyon<strong>.social</strong>"... immagino l'immane disastro.</p>
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<p>Però, di base, quando non portato allo stremo, questo software <strong>performa</strong> davvero <strong>come promesso</strong>.<br>
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Con <strong>htop</strong> possiamo entrare nei dettagli: sul mio <strong><a href="https://web.archive.org/web/20211120100907/https://www.alliedelec.com/m/d/4252b1ecd92888dbb9d8a39b536e7bf2.pdf" rel="noopener nofollow" target="_blank">Raspberry Pi 3</a></strong>, in momenti di <strong>quasi-stallo</strong> (in cui non sto usando l'applicazione, ma il server ha evidentemente dei compiti da svolgere), l'utilizzo <strong>CPU</strong> si aggira attorno al <strong>3%</strong> (su un massimo totale teorico di 400%, considerando i 4 core), e la <strong>RAM</strong> utilizzata tra i <strong>40 e i 70 MB</strong> (circa dal 4.5 al 7.5 % della RAM di un Pi3). L'HTML generato dal server, poi, è essenziale, e il client impiega quindi giusto <strong>qualche istante</strong> per riceverlo.</p>
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<p>Il software non aveva promesso di non avere bug terrificanti, quindi in effetti su quello non ci si può lamentare, ma <strong>quelle poche promesse</strong> che ha fatto <strong>le ha mantenute</strong> benissimo. Oddio, il programma a dirla tutta si dichiara essere <a href="https://gitlab.com/bashrc2/epicyon/-/blob/66203c6558a1bb4fa2a405c45e84f786b606b499/epicyon.py#L7" rel="noopener nofollow" target="_blank">in stato "Production/Stable"</a>, per cui questa scusa regge fino a un certo punto...</p>
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<h3>Reazioni ai post</h3>
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<p>Le cose buone, per fortuna, non finiscono mica qui!<br>
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Ho con piacere subito notato che la piattaforma permette di <strong>reagire ai messaggi</strong> usando <strong>emoji</strong>, oltre a permettere il classico invio di un apprezzamento per il post - il "mi piace" standard, per intenderci, che qui è un cuore.</p>
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<p><img src="[staticoso:CustomPath:Assets]/Media/Epicyon-Dec-2022/React-LCD.png" alt="Schermata di selezione di una reazione ad un messaggio (vista con il tema "LCD")."></p>
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<p>Purtroppo, la <strong>separazione</strong> delle reazioni dall'apprezzamento è decisamente <strong>poco intelligente</strong>.<br>
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Questo parere non è solo mio, ma anche degli sviluppatori di Misskey e, credo (non ho mai verificato di persona) anche Pleroma: il reagire da lì ad un messaggio proveniente da una piattaforma che non supporta le reazioni (come Mastodon) si traduce in un apprezzamento ricevuto da quell'altro server. Su Epicyon, invece, <strong>reagire</strong> ad una pubblicazione che viene da istanze meno ricche di funzionalità <strong>è virtualmente inutile</strong>.<br>
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In cima a tutto ciò, non mi pare ci sia nemmeno un modo per consultare un elenco di tutti i messaggi a cui si ha reagito; per cui, <strong>addio all'idea</strong> di usare le <strong>reazioni</strong> almeno <strong>come filtro</strong> personale dei post letti e graditi nel tempo.</p>
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<h3>La ricerca</h3>
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<p>Nel ritrovare pubblicazioni altrui tramite l'interfaccia della piattaforma, abbiamo giusto <strong>qualche limitazione in meno</strong> rispetto a cosa si vede su Mastodon.<br>
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La <strong>ricerca nel testo</strong> con parole chiave normali è purtroppo limitata ai propri messaggi, ma ci sono altre opzioni per le altre situazioni: oltre a poter <strong>cercare per hashtag</strong> (che, tralaltro, l'interfaccia di ricerca consiglia), a quanto pare si può cercare addirittura <strong>per emoji</strong>! Non ho però testato quest'ulteriore funzione, avendola notata solo troppo tardi.<br>
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Infine, si possono <strong>cercare elementi</strong> relativi alle funzioni <strong>di economia</strong> della condivisione (a cui ora arrivo): abilità, oppure oggetti e servizi.</p>
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<p><img src="[staticoso:CustomPath:Assets]/Media/Epicyon-Dec-2022/Search-Pixel.png" alt="La schermata per iniziare una ricerca (vista dal tema "Pixel")."></p>
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<h2>Le caratteristiche avanzate</h2>
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<p>Da Epicyon, continuando, ci sono <strong>diverse modalità</strong> che si possono impostare per un <strong>messaggio</strong>. Non serve spiegare quelle in comune con le piattaforme maggiori, ma alcune meritano un occhio di riguardo.</p>
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<h3>Economia collaborativa</h3>
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<p>Uno dei punti cardine di Epicyon, almeno questa sarebbe l'idea, è costituito dalle sue funzionalità orientate alla cosiddetta "<a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Economia_collaborativa" rel="noopener nofollow" target="_blank">economia della condivisione</a>".<br>
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È possibile creare post che descrivono <strong>oggetti o servizi</strong>, che si sta <strong>cercando</strong> oppure si sta <strong>mettendo a disposizione</strong>, specificando la relativa <strong>categoria</strong> e (opzionalmente) un <strong>prezzo</strong>.<br>
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Questi messaggi possono apparire nelle <strong>timeline</strong> a loro <strong>dedicate</strong>, e di default non sono federati; l'admin del server può specificare una lista di istanze terze con le quali federare questo tipo di post.<br>
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Sul proprio profilo, poi, si può indicare una <strong>lista di</strong> proprie <strong>abilità</strong> (<em>skill</em>), con un livello percentuale.</p>
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<p>Purtroppo - e qui ormai si inizia a notare una tendenza, con i malfunzionamenti - a me pubblicare la <strong>richiesta</strong> di qualcosa <strong>ha funzionato</strong>, mentre provare a postare un'<strong>offerta</strong> (come nuovo messaggio, non correlato al precedente) <strong>non sortito effetti</strong>. Ci ho provato 2 volte ma, proprio no, il nuovo post non compariva.</p>
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<h3>Miscuglio di modalità</h3>
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<p><strong>Mannaggia</strong>, perché anche qui è stata fatta un'indigesta <strong>insalata</strong>: quelle che sono <strong>modalità</strong> definibili come "di ricezione", cioè che determinano a chi il messaggio arriverà e come verrà visualizzato - pubblico, non in elenco, solo-seguaci, o diretto - sono <strong>mischiate</strong> alle modalità che posso definire "di tipologia", cioè che impostano il post come normale (contenente testo e/o file allegati), o come di una categoria speciale.</p>
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<p><img src="[staticoso:CustomPath:Assets]/Media/Epicyon-Dec-2022/Post-Modes-Pixel.png" alt="Schermata di pubblicazione, con il menu di selezione di modalità aperto (vista con il tema "Pixel")."></p>
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<p>Nella pratica, questo vuol dire che <strong>non</strong> si può <strong>cambiare</strong> il livello di <strong>privacy</strong> di quei post di tipo <strong>speciale</strong>.<br>
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Se questa cosa non è magari un problema per le funzioni di <em>sharing economy</em>, che non piazzano nemmeno elementi sulla pagina del profilo utente, può esserlo invece per i sondaggi, purtroppo implementati come tipo di post e non come opzione aggiuntiva per i normali.</p>
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<h3>Problemi coi sondaggi</h3>
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<p>Il fatto che debbano essere per forza pubblici non è la cosa più <strong>bizzarra</strong> dell'<strong>implementazione dei sondaggi</strong>, perché c'è di peggio.</p>
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<p>Pare che <strong>selezionare</strong> (con i bottoncini dedicati, ovviamente) una delle <strong>opzioni</strong> disponibili, per poi premere salva, non sortisca nel backend lo stesso effetto che le altre piattaforme presentano; si <strong>va a creare un commento</strong> di risposta (visibile come tale da altri server), come se a mano si fosse scritta l'opzione desiderata in un nuovo messaggio sotto la stessa discussione.<br>
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Non solo questo manda in vacca l'anonimità dei sondaggi come previsti da tutte le altre applicazioni, ma <strong>non funziona</strong> e basta: ai contatori dei voti sul sondaggio non viene sommata quella strana risposta.</p>
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<p><img src="[staticoso:CustomPath:Assets]/Media/Epicyon-Dec-2022/Polls-Bug.png" alt="Un sondaggio creato da Epicyon, votato e mostrato sia da Epicyon che da Mastodon. Notare il problema descritto."></p>
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<h3>Sguardo agli eventi</h3>
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<p>Ad ogni modo, per qualsiasi tipo di pubblicazione si possono opzionalmente <strong>impostare una posizione</strong> (inserendo un link di OpenStreetMap - cosa che a me non ha funzionato per nulla) <strong>ed una data</strong>, entrambe cose potenzialmente utili se si vuole segnalare un <strong>evento</strong>, qualcosa che Epicyon prevede.</p>
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<p>I post con data dovrebbero manifestarsi anche nella <strong>sezione calendario</strong> dell'app. Non ho verificato se almeno questa cosa funzionasse, purtroppo, ma ho provato il messaggio "<strong>promemoria</strong>", e va: un messaggio di questa tipologia <strong>arriva</strong> dal proprio account, come <strong>diretto</strong>, all'orario stabilito; oltre a comparire nel calendario, è accessibile in un <strong>bottone</strong> (<strong>evidenziato</strong> con un colore alternativo) che appare nella barra di navigazione in cima alla home.</p>
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<p><img src="[staticoso:CustomPath:Assets]/Media/Epicyon-Dec-2022/Reminder-Pixel.png" alt="La schermata che mostra un promemoria scattato (vista con il tema "Pixel")."></p>
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<h3>Blogging non-micro</h3>
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<p>L'ultima modalità impostabile per i post è quella di "<strong>articolo</strong>", quindi aventi un <strong>titolo e nessun limite</strong> stretto <strong>per il corpo</strong>; qualcosa di previsto da ActivityPub, adatto al blogging più classico, e che già si osserva in giro da tempo con WriteFreely, Plume, Lemmy, o Friendica.</p>
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<p>Gli articoli dovrebbero finire sulla pagina del proprio profilo... ma a me non succede. La <strong>funzionalità</strong> è <strong>rotta</strong> e l'<strong>unico modo</strong> per trovare gli articoli, propri o degli altri utenti d'istanza, è di <strong>passare per la timeline</strong> dedicata.<br>
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Ah, <strong>oltre a questa</strong> qui, che è effettivamente una <strong>linea del tempo</strong> a visualizzazione speciale, ce n'è anche <strong>una</strong> che mette in <strong>mostra solo i messaggi multimediali</strong>, un po' come se fosse Pixelfed.</p>
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<h3>Contenuti a livello d'istanza</h3>
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<p>Queste visualizzazioni speciali qui possono, tra l'altro, essere impostate come <strong>modalità dell'istanza</strong>, in un modo che rende possibile la <strong>navigazione dei post</strong> locali <strong>a chi visita il sito</strong> senza fare login.</p>
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<p>A dire il vero, c'è anche una terza opzione per il tipo di istanza: "<strong>news</strong>". Questa mette in primo piano le <strong>notizie</strong> che arrivano dai <strong>flussi impostati</strong> dagli amministratori del server.<br>
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Proprio così, in questo senso Epicyon mette a disposizione degli strumenti particolarmente interessanti: le notizie, impostate da fonti <strong>RSS</strong>, appaiono in una <strong>barra laterale</strong> su desktop. In base ad un'ulteriore configurazione possono essere soggette a <strong>filtri</strong>, che aggiungono in automatico <strong>hashtag</strong> oppure <strong>avvisi</strong> sui contenuti (<em>content warnings</em>) in base al testo.<br>
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Il server espone, inoltre, un feed che aggrega tutte le notizie che man mano scarica.</p>
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<p>Dal lato opposto, sempre su desktop, figura infine un'<strong>ulteriore barra</strong>, che mette invece a comoda disposizione dei <strong>link esterni</strong>. Alcuni <strong>riportano</strong> ad informazioni o documentazione dell'istanza, mentre altri possono essere impostati dagli amministratori e puntare <strong>a qualunque URL</strong>. </p>
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<p><img src="[staticoso:CustomPath:Assets]/Media/Epicyon-Dec-2022/Featured-LCD.png" alt="La schermata "Featured", che appare selezionabile da un bottone dedicato nella barra di navigazione quando l'istanza è impostata in modalità "news" (vista dal tema "LCD"). Al centro compare il flusso di articoli scritti dai membri del server."></p>
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<h2>Vagonata di casini!</h2>
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<p>Fino a qui, tutto sommato, questo pezzo di software <strong>non sembrava</strong> affatto <strong>malvagio</strong>: con qualche piccolo inconveniente, certo, ma nessun programma più complesso di un <em>Hello World</em> potrà mai essere perfetto, e questo Epicyon ha comunque dei <strong>solidi punti a suo favore</strong>.<br>
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Il problema, il grosso casino, è che quelle <strong>rogne</strong> serie che <strong>ci sono</strong> sono enormi. Oserei dire <strong>mastodontiche</strong>, per una piattaforma il cui animale è si grosso, ma non elefantiaco!</p>
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<p>Qui non c'è molto spazio per discutere, quindi preferisco fare una <strong>carrellata</strong> veloce.<br>
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Qualcosa a riguardo di buona parte di questi errori usciva nei <strong>log</strong> del server, ma in modo <strong>troppo generico</strong>, e quindi (anche se pure io non è che ho voluto perderci troppo tempo) non sono riuscita a decifrare il perché certi determinati problemi si verificassero.</p>
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<li><p>Dopo qualche minuto dal loro invio, <strong>alcuni</strong> dei propri <strong>messaggi possono casualmente sparire dall'istanza</strong>. Non si trovano più navigando in giro, raggiungerli direttamente da link restituisce un errore 404, ma <strong>sulle istanze terze</strong> che li hanno ricevuti in tempo <strong>rimangono</strong> visibili. In modo simile, alcuni messaggi possono sparire dalla pagina del profilo di un altro utente che è locale all'istanza, quando si va a cercarli.</p></li>
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<li><p>Per la legge del contrappasso, <strong>alcuni messaggi appaiono</strong> come <strong>duplicati</strong> in certe situazioni. Ho osservato che succede sicuramente per i post sulla pagina del proprio profilo (<a href="[staticoso:CustomPath:Assets]/Media/Epicyon-Dec-2022/Self-Profile-Pixel.png" rel="noopener nofollow" target="_blank">immagine qui 🖼️</a>), dove addirittura <strong>si sdoppiano a gruppetti</strong>, ma potenzialmente anche per <strong>qualsiasi post</strong> sulla timeline personale <strong>se si fa qualche azione</strong> come <em>boostare</em>.</p></li>
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<li><p>Parlando di <strong>interazioni</strong> ai post, ho visto che a volte <strong>possono non andare a segno</strong>. Ricordo perfettamente che può succedere con la funzione di <strong>reazione</strong> - in un caso <strong>dovetti riprovare</strong> una seconda volta ad assegnarne una ad un messaggio perché l'azione funzionasse - e mi sembra possa accadere anche con cuore e ricondivisione, ma non ho inquadrato bene questi due casi.</p></li>
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<li><p>Rimanendo sulle interazioni, stavolta con i profili: è tragico che <em>in alcuni casi</em>* il <strong>tentare di seguire</strong> alcuni account <strong>non funziona</strong> proprio. Premendo su "Follow", qualche volta ho dovuto <strong>aspettare</strong> qualche <strong>decina di secondi</strong> perché l'utente uscisse davvero nella mia lista di seguiti, senza alcuna indicazione da parte dell'applicazione; <strong>altre volte</strong>, addirittura, anche <strong>aspettare</strong> ore (giorni...) o riprovare più volte <strong>non è servito</strong> a nulla. Pare che il problema non dipenda dal software su cui gira l'istanza remota, quindi non ho la minima idea del perché succeda.</p></li>
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<li><p>Ci sono <strong>due pagine diverse</strong> che possono apparire <strong>per i profili</strong>: una con la vista dei post recenti (di cui ho linkato una schermata poco sopra), ma nessuna opzione a parte il seguire, e una con diverse opzioni (di cui lascio un'<a href="[staticoso:CustomPath:Assets]/Media/Epicyon-Dec-2022/Profile-Options-Pixel.png" rel="noopener nofollow" target="_blank">immagine qui 🖼️</a>). <strong>A volte si apre la prima, altre la seconda.</strong> Non centra la parte dell'applicazione da cui si proviene per aprire la schermata, e non vedo alcun modo per passare da una sezione all'altra. La seconda sembra uscire più comunemente quando si segue già l'account che si sta vedendo, ma non sempre. <strong>Se si vuol vedere i messaggi</strong> in particolare di un utente, <strong>ma il software ha deciso di no</strong> in quel momento, in pratica, <strong>ci si attacca</strong>.</p></li>
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<li><p>Bug veramente singolare: <strong>gli account di Misskey appaiono con un ID alfanumerico al posto del normale username</strong> (solo la prima parte - quella che invece indica il dominio è a posto). Non ci sono problemi se si prova a riferirsi ad un account con il suo vero username, perché il messaggio arriva (o la ricerca va a segno, se è quella funzione che si sta usando)... però, <strong>se si sta rispondendo</strong> all'account in questione, <strong>l'username suggerito sarà quello</strong> strano, <strong>che</strong> non esiste e quindi <strong>non funziona</strong>. Anche se non rompesse i messaggi, questo problema sarebbe comunque fastidioso, perché non permetterebbe di capire a colpo d'occhio con chi si sta parlando... immagino già come sarebbe partecipare a thread con tanti utenti.<br>
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<img src="[staticoso:CustomPath:Assets]/Media/Epicyon-Dec-2022/Misskey-ID-Bug.png" alt="Un utente Misskey, visualizzato su Epicyon con foto di profilo, nome, e descrizione corretti (qui censurati), ma username preso dal nulla ("@91f967c3pb@misskey.social")."></p></li>
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<li><p>Alcune <strong>impostazioni</strong> dell'istanza sono <strong>senzienti</strong> e <strong>cambiano stato da sole</strong>. A volte ad esempio, dopo un riavvio del server, <strong>l'opzione che apre</strong> le <strong>nuove registrazioni</strong> a chiunque <strong>si riattiva</strong> da sola. Qualcosa è successo anche riguardo la modalità dell'istanza, che è passata da standard a "news" senza che io la impostassi così; questo però potrebbe non essere un bug, magari qualche azione che ho fatto come admin (e che non ricordo, ecco qua) ha avuto questo effetto collaterale ma previsto dagli sviluppatori. Non lo sapremo mai, ma è una cosa che <strong>fa spavento</strong>.</p></li>
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<li><p>C'è qualche <strong>problema con il reperimento</strong>, e/o eccessività di caching, <strong>dei metadati degli account da parte di istanze terze</strong>. Ho controllato da diversi altri server, facendo alcuni test che mi portano ad alcune <em>conclusioni inconcludenti</em>; in particolare, <strong>riguardo le foto di profilo</strong> (la principale quadrata):</p>
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<li>Mastodon, ho provato diverse istanze, si rifiuta completamente di vedere la <em>fotina</em>, e al suo posto mette il segnaposto elefantiaco.</li>
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<li>Misskey va così e così: alcune istanze mettono il loro segnaposto, mentre altre caricano come immagine di profilo la foto del banner (che però non ho mai impostato, e quindi vedo che Epicyon ne mette da solo una in base al tema d'istanza; bella sorpresa!)... non mi porrò domande, va.</li>
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<li>Friendica (di cui solo un'istanza ho potuto usare), invece, riesce a vedere la foto. Friendica però è un software un attimo più avanzato, ed internamente usa ricorrere a metodi articolati per ottenere i metadati di tanti tipi di risorse Web.
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Tutto sommato, potrebbe essere un <strong>problema di caching</strong> (chissà se dal lato del mio server, o degli altri), e magari non di dati malformati, ma resta una roba che <strong>non funziona</strong>.</li>
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</ul></li>
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</ul>
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<h2>E adesso?</h2>
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<p>Il <strong>sogno</strong> di un <strong>server</strong> ActivityPub <strong>leggero ma ricco</strong> di funzioni è inesorabilmente <strong>crollato</strong>, non c'è veramente altro da poter dire. Dopo aver visto appena soltanto i primi problemini <strong>pensavo di voler tenere Epicyon</strong> per almeno una settimana, così da testarlo per bene, <strong>ma</strong> alla fine ha iniziato a comportarsi troppo male. <strong>Ho dovuto farlo fuori</strong> dopo appena 2 giorni.<br>
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È davvero <strong>un peccato</strong>, allora, che si sia dimostrato <strong>troppo scassato</strong> per essere realisticamente utilizzabile. Per ora devo quindi optare per altri software, e forse qualcosa di buono l'ho trovato - e questa è una storia per una prossima volta - ma <strong>spero</strong> davvero <strong>che Epicyon possa</strong> in futuro <strong>diventare utilizzabile</strong>.</p>
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<p><strong>Fortunatamente</strong>, anche se per mano di una sola persona, quindi lentamente, <strong>lo sviluppo va avanti</strong> ad un ritmo di <a href="https://gitlab.com/bashrc2/epicyon/activity" rel="noopener nofollow" target="_blank">diversi commit al giorno</a>.<br>
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A proposito di ciò, dopo aver fatto una <strong>guardata tocca e fuggi</strong> ai sorgenti, una cosa devo dirla: in confronto ai server più affermati, <strong>il codice</strong> di questo qui <strong>mi sembra messo</strong> parecchio <strong>male</strong>. I file non sono ben suddivisi in cartelle, ce ne sono alcuni che arrivano a centinaia (o persino <a href="https://gitlab.com/bashrc2/epicyon/-/blob/66203c6558a1bb4fa2a405c45e84f786b606b499/daemon.py" rel="noopener nofollow" target="_blank">un migliaio!</a>) di kilobyte, e ci sono funzioni enormi in cui figurano loop e controlli sotto tanti, troppi livelli di indentazione.<br>
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Non vorrei essere nei panni di colui che lo sta mantenendo perché, per come stanno le cose, temo che <strong>sistemare questo software</strong> per farlo funzionare a dovere <strong>non sarà una cosa semplice</strong>, e non prenderà affatto poco tempo...</p>
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<h2>[:HNotesRefsHTML:]</h2>
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<div class="footnotes">
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<ol>
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<li id="fn1">
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<p>Guardare <strong>tutte le impostazioni disponibili</strong> può dare una buona visione su quali sono alcune delle potenzialità di una qualsiasi piattaforma. Commentarle tutte, specialmente quelle che non ho testato, sarebbe follia; ho però pensato di lasciare <a href="[staticoso:CustomPath:Assets]/Media/Epicyon-Dec-2022/Settings.png" rel="noopener nofollow" target="_blank">qui una schermata 🖼️</a> completa, chi vuole può almeno leggere le varie opzioni per conto proprio. <a href="#fnref1">↩</a></p>
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</li>
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</ol>
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</div>
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@ -0,0 +1,156 @@
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Title = "🤯 Quando i problemi hardware diventano mentali (maledetto Raspino)"
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CreatedOn = "2023-01-28"
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Downsync = "/it/posts/Problemi-Hardware-Diventano-Mentali.html"
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HTMLTitle = "<span class=\"twa twa-🤯\"><span>🤯</span></span> Quando i problemi hardware diventano mentali (maledetto Raspino)"
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Description = "Servizi che crollano decretando la fine del mio Regno Del Terrore, le giornate perse a dir mannaggia al Rasperino, e 2 mesi di peripezie..."
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Categories = "Blog Sysadmin Rasperino"
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<!-- Autogenerated by ListedDownsync.js. Do not edit (unless also set "% Downsync = False") - it would be overwritten. -->
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<h1><span class="twa twa-🤯"><span>🤯</span></span> Quando i problemi hardware diventano mentali (maledetto Raspino)</h1>
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<p>Fino ad, ormai, 2 mesi fa, il mio <strong>regno del Rasperino</strong> era al suo <strong>splendore massimo</strong>: l'istanza Misskey, messa su giusto 2 settimane prima, <strong>andava alla grande</strong>, e ormai (quasi) tutto sembrava destinato a continuare per bene...<br>
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E invece, <strong>sono subentrati i problemi</strong>. Diciamo che ci ho messo un pochino ad accorgermene, perché si sono sviluppati <strong>in modo</strong> stranamente <strong>graduale</strong>.</p>
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<h2>Le crepe iniziali</h2>
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<p>La prima cosa veramente <strong>strana</strong> la notai verso l'inizio di Dicembre, in cui mi accorsi che <strong>il sistema poteva crashare</strong> provando a fare un'operazione molto banale ma <strong>specifica</strong>: creare un grande archivio di file (compresso e non)... con qualunque programma.<br>
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Questo piccolo inconveniente ha, a sua volta, causato una <strong>problematica secondaria</strong>... Ci arrivo.<br>
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Comunque, <strong>non ci ho fatto</strong> troppo <strong>caso</strong>. Come potevo? Il resto, se non toccato, <strong>funzionava</strong>, <strong>a parte</strong> qualche leggera <strong>degradazione delle prestazioni</strong> dovuta al lavoro di Misskey stesso.</p>
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<h3>Il primo crollo</h3>
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<p>Ma poi, sono passate quelle altre 2 settimane di relativa pace, e io <a href="https://mastodon.uno/@octo/109508472717947364" rel="noopener nofollow" target="_blank">mi sveglio</a> con il <strong>server piantato</strong>, e che <strong>muore male</strong> dopo qualunque mio riavvio manuale (staccando e riattaccando l'alimentatore, è l'unico modo). <a href="https://mastodon.uno/@octo/109518037875867744" rel="noopener nofollow" target="_blank">Dopo 2 giorni</a> di <strong>ricerca molto scazzata</strong> non ho capito assolutamente qual'era la causa generale del problema, ma solo il sintomo più grave, e ormai <strong>mi stavo</strong> quasi <strong>per convincere</strong> che in qualche modo <em>mistico</em> Misskey da solo riuscisse ad abbattere tutto il server, che invece tornava a girare per bene senza quel particolare software in esecuzione. Beh, un fondo di logica nel mio ragionamento c'era, visto che comunque l'<strong>uso medio</strong> di CPU e RAM era <strong>alto</strong> (anche se non andava a saturare totalmente).<br>
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Nei giorni ancora successivi, invece, con <strong>qualche test</strong> scopro che il server non <strong>si piantava per via del</strong> serverino di microblogging, ma per quello che gli fa da <strong>database</strong>: PostgreSQL (in Docker). Se eseguivo Misskey sul mio PC, ma lo lasciavo collegarsi al database sul Raspino, ecco che in pochi secondi, con l'arrivo di tante note, il server fruttato moriva.</p>
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<p>Ormai, ad ogni modo, era per me chiara la necessità di <strong>installare qualcos'altro</strong>, perché mi ero convinta che Misskey fosse troppo pesante, e pazienza.<br>
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Per ben 2 giorni <strong>ho provato Epicyon</strong>, una piattaforma a dir poco <strong>particolare</strong>... e <a href="https://sitoctt.octt.eu.org/Posts/2022-12-26-Epicyon-Piattaforma-del-Fediverso-Durata-2-Giorni.html" rel="noopener nofollow" target="_blank">l'esperienza non è stata proprio gradevolissima</a>, ma credo sia stata completa, visto che quattromila parole le ho cacciate fuori nel mio articolo dedicato. Subito dopo ho quindi deciso di dare una chance ad un altro software che non avevo mai visto prima, ossia <a href="https://github.com/superseriousbusiness/gotosocial" rel="noopener nofollow" target="_blank">GoToSocial</a>. Con quest'ultimo, nonostante sia dichiaratamente di qualità alpha (e infatti ha qualche problemino), mi sono trovata - perché ahimè ora è tutto finito... ci arrivo, ci arrivo - molto bene, ma <strong>non è questo il punto</strong>.</p>
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<h3>Problemi sempre più sospetti</h3>
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<p>Appena pochi giorni dopo, quei <strong>crash</strong> strani hanno ripreso a presentarsi, ma stavolta erano decisamente <strong>sospetti</strong>, perché l'<strong>utilizzo di risorse</strong> generale del sistema era <strong>basso</strong>. Io ho provato a leggere i <strong>log di sistema</strong> in maniera produttiva, ma la mia <strong>pazienza</strong> era ormai arrivata <strong>al limite</strong>, e con essa la mia lucidità, quindi ogni giorno cercavo il minimo errore sospetto ma leggibile, fissandomi su quello ed <strong>ignorando</strong> completamente <strong>l'errore illeggibile</strong> che mi stava sempre di fronte.</p>
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<p>Ormai, giusto <strong>per disperazione</strong>, ma non perché avevo capito ragionando fosse quello il problema, mi decido a <strong>cambiare</strong> la schedina <strong>microSD</strong>, e adesso che l'ho fatto <strong>mi pento</strong> amaramente... <strong>di non averci provato prima</strong>! Il problema era quello, maremma scapestrata!<br>
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Il bello è che il giorno prima avevo fatto un controllo dei file system (ext4), sia della schedina che del mio HDD USB, ed era uscito tutto (circa) pulito, perciò avevo escluso problemi hardware a priori: "<em>se i file non sono corrotti...</em>" ho pensato.<br>
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Circa nello stesso momento (il fato ha deciso che l'aiuto dovesse arrivare tardi!), comunque, una persona mi ha dato <strong>una mano a capire</strong> che cavolo dicessero quelle righe indecifrabili, che erano una roba tipo...</p>
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.highlight.plaintext:first-of-type { max-height: 80vh; }
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</style>
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<div class="highlight CodeScroll"><pre class="highlight plaintext"><code>Dec 27 06:32:35 kernel: [27230.964650] INFO: task kworker/2:0:21874 blocked for more than 860 seconds.
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Dec 27 06:32:35 kernel: [27230.964693] Tainted: G C 5.15.76-v7+ #1597
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Dec 27 06:32:35 kernel: [27230.964709] "echo 0 > /proc/sys/kernel/hung_task_timeout_secs" disables this message.
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Dec 27 06:32:35 kernel: [27230.964723] task:kworker/2:0 state:D stack: 0 pid:21874 ppid: 2 flags:0x00000000
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Dec 27 06:32:35 kernel: [27230.964760] Workqueue: events_freezable mmc_rescan
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Dec 27 06:32:35 kernel: [27230.964801] Backtrace:
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Dec 27 06:32:35 kernel: [27230.964824] [<80a4ff38>] (__schedule) from [<80a50a7c>] (schedule+0x7c/0x134)
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Dec 27 06:32:35 kernel: [27230.964868] r10:81f90800 r9:ffffe000 r8:00000000 r7:00000000 r6:60000013 r5:8d368000
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Dec 27 06:32:35 kernel: [27230.964884] r4:ffffe000
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Dec 27 06:32:35 kernel: [27230.964896] [<80a50a00>] (schedule) from [<8083f658>] (__mmc_claim_host+0xe0/0x238)
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Dec 27 06:32:35 kernel: [27230.964929] r5:81f90a18 r4:00000002
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Dec 27 06:32:35 kernel: [27230.964942] [<8083f578>] (__mmc_claim_host) from [<8083f7e8>] (mmc_get_card+0x38/0x3c)
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Dec 27 06:32:35 kernel: [27230.964979] r10:baaf8205 r9:00000000 r8:baaf8200 r7:00000080 r6:baaf4b80 r5:00000000
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Dec 27 06:32:35 kernel: [27230.964994] r4:81f91800
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Dec 27 06:32:35 kernel: [27230.965007] [<8083f7b0>] (mmc_get_card) from [<80849238>] (mmc_sd_detect+0x24/0x7c)
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Dec 27 06:32:35 kernel: [27230.965039] r5:81f90800 r4:81f90800
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Dec 27 06:32:35 kernel: [27230.965052] [<80849214>] (mmc_sd_detect) from [<80841ca4>] (mmc_rescan+0xac/0x2d4)
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Dec 27 06:32:35 kernel: [27230.965083] r5:81f90800 r4:81f90a7c
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Dec 27 06:32:35 kernel: [27230.965096] [<80841bf8>] (mmc_rescan) from [<8013e158>] (process_one_work+0x250/0x57c)
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Dec 27 06:32:35 kernel: [27230.965140] r9:00000000 r8:baaf8200 r7:00000080 r6:baaf4b80 r5:8e898f00 r4:81f90a7c
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Dec 27 06:32:35 kernel: [27230.965153] [<8013df08>] (process_one_work) from [<8013e4e4>] (worker_thread+0x60/0x5c4)
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Dec 27 06:32:35 kernel: [27230.965195] r10:baaf4b80 r9:81003d00 r8:baaf4b98 r7:00000008 r6:baaf4b80 r5:8e898f18
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Dec 27 06:32:35 kernel: [27230.965210] r4:8e898f00
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Dec 27 06:32:35 kernel: [27230.965223] [<8013e484>] (worker_thread) from [<80146804>] (kthread+0x178/0x194)
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Dec 27 06:32:35 kernel: [27230.965264] r10:837c4000 r9:8d3a7e74 r8:00000000 r7:8e898f00 r6:8013e484 r5:8285ee00
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Dec 27 06:32:35 kernel: [27230.965279] r4:8d0d3640
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Dec 27 06:32:35 kernel: [27230.965291] [<8014668c>] (kthread) from [<801000d4>] (ret_from_fork+0x14/0x20)
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Dec 27 06:32:35 kernel: [27230.965321] Exception stack(0x837c5fb0 to 0x837c5ff8)
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Dec 27 06:32:35 kernel: [27230.965341] 5fa0: 00000000 00000000 00000000 00000000
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Dec 27 06:32:35 kernel: [27230.965363] 5fc0: 00000000 00000000 00000000 00000000 00000000 00000000 00000000 00000000
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Dec 27 06:32:35 kernel: [27230.965383] 5fe0: 00000000 00000000 00000000 00000000 00000013 00000000
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Dec 27 06:32:35 kernel: [27230.965405] r10:00000000 r9:00000000 r8:00000000 r7:00000000 r6:00000000 r5:8014668c
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Dec 27 06:32:35 kernel: [27230.965420] r4:8285ee00
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</code></pre></div>
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<p><strong>Ogni volta</strong> che succedeva un errore del genere, tutto <strong>il sistema moriva</strong> malissimo: <strong>malattie</strong> ai piccoli bot, <strong>morte</strong> al server HTTP (nginx), <strong>lesioni</strong> ai miei aggregatori di articoli e feed (wallabag e FreshRSS), <strong>ciao per sempre</strong> a qualunque cosa mi permetta di aprire una console via Internet sul Rasperino (SSH, Telnet, e pure un server arrangiato con netcat). L'unica cosa che continuava a funzionare è lo <strong>sputo costante di</strong> questo preciso tipo di <strong>errori</strong> nel file di log.<br>
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Adesso, so che <em>sono mona forte</em>, ma con tutti 'sti numeri strani di mezzo <strong>io non riuscivo</strong> assolutamente a vedere parole come <code class="prettyprint">mmc_get_card</code> o <code class="prettyprint">mmc_sd_detect</code>! E quindi proprio non capivo che forse, <em>ma proprio forse</em>, la <strong>microSD</strong> <em>cagona</em> che avevo scelto per il Raspi all'inizio di settembre (tra quelle libere in casa), quando ho rimesso sto povero computerino a lavorare da server, era <strong>tendente alla morte</strong>.</p>
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<p><img src="[staticoso:CustomPath:Assets]/Media/Misc/microSD-8GB-Generic.webp" alt="La schedina microSD che è riuscita lentamente a portarmi alla pazzia. Notare l'assenza di marche."></p>
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<p>Io non voglio dover ricorrere ai <strong>luoghi comuni</strong>, ma stavolta <strong>c'è poco da fare</strong>! Cioè, la foto parla da sola:</p>
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<p><em>La presenza di un marchio rinomato non è sicurezza di qualità, ma l'assenza di un marchio è certamente promessa di qualità assente.</em></p>
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</blockquote>
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<p>Nonostante sul PC la <strong>vecchia schedaccia sembri</strong> ancora <strong>funzionare</strong> - ho potuto constatare ciò perché almeno ce l'ho fatta a fare un dump dei dati - <strong>non voglio più averne a che fare</strong> per roba di questo tipo! Me la segno in mente come <em>malamente</em>, dunque.<br>
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Altro <strong>tempo</strong> ancora fu allora <strong>perso</strong> nel flashare il dump su una nuova scheda, visto che le uniche altre due schede che avevo a disposizione sul momento erano rispettivamente 4 e 32 GB, e io proprio volevo far entrare (dopo aver cancellato vari log e cache, perché la precedente memoria era da 8 GB) tutto su quella da 4, ma nulla da fare; e alla fine 32 GB fu.</p>
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<h2>La pace violata</h2>
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<p>La cosa importante è che, <strong>messa la nuova SD</strong> nel <em>server lampone</em>, quegli errori terrificanti non si sono più presentati, e i grossi <strong>problemi</strong> sono <strong>spariti</strong>... o almeno così <strong>credevo, volevo, speravo</strong>.<br>
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Se questo articolo, che sarebbe dovuto letteralmente uscire alla fine dell'anno scorso, esce solo ora, dei motivi ci sono. Subito dopo che ebbi fatto il cambio di scheda SD, <strong>preferii aspettare</strong> qualche giorno, per vedere se davvero le acque si fossero calmate, ed evitare di cantare vittoria troppo presto. <strong>Ho fatto bene!</strong></p>
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<h3>Il disco sofferente</h3>
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<p>Ahimè, infatti, quelle altre cose viste nei giorni passati nei log <strong>non erano</strong> degli enormi <strong>buchi nell'acqua</strong> (<em>ancora agitata</em>), in particolare gli <strong>errori</strong> che ho subito riconosciuto riguardare il <strong>disco USB</strong>.<br>
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È una cosa che mi succedeva già in passato con un altro adattatore USB per dischi SATA da 2.5", addirittura su macchine diverse (nel periodo in cui ho usato la mia console Nintendo Switch come server...), ma con questo che uso ora non c'erano <strong>mai stati problemi</strong>. E però ora, a quanto vedo, <strong>si scollega</strong> dall'host in maniera <strong>casuale</strong>, <strong>facendo morire</strong> tutti quei <strong>processi</strong> che dipendono dai file che stanno su quel disco, come se di punto in bianco ci fossero attimi in cui non riceve abbastanza corrente. Con qualsiasi combinazione di adattatori SATA e cavetti USB (sia corti che lunghi), <strong>il disco funziona</strong> ancora alla grande <strong>su PC</strong>, quindi <strong>il problema è</strong> chiaramente <strong>il Raspino</strong>... ma vai a capire perché!</p>
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<p>Mi dicono che <strong>le porte</strong> USB-A del Raspi fanno schifo di natura<sup>[<em>citazione richiesta (?)</em>]</sup>, ma il punto è che fino a poco tempo prima <strong>funzionavano</strong> (tutte e 4)! Che nel mio alimentatore si sia <em>spaccato un diodo</em>? Che sulla scheda di questo maledetto computer a singola scheda, un condensatore sia <em>saltato in aria</em>? Che l'elettricità a casa mia non sia più 230V, ma 229V, e quindi il trasformatore anziché dare 5 volt in output ne dà 4.98? <strong>...Ma che ne so.</strong><br>
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Tornando al mondo reale, l'unica ipotesi sensata mi pare che sia questa: a furia di inserire e disinserire il connettore di alimentazione nella sua porta (micro USB-B 2.0, <em>quella grande cacata!!!</em>), i pin da una parte o i pad dall'altra si saranno consumati, quindi la loro superficie di contatto è più ridotta, quindi la resistenza elettrica è maggiore, e quindi il dispositivo viene alimentato con una tensione leggermente minore, e quando una periferica ha bisogno di assorbire molto, ecco <em>i patatrac</em>.</p>
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<h3>Per tentare di risolvere</h3>
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<p>Non avendo un altro <em>Raspone</em> uguale, e non avendo altri alimentatori 5V 3A, <strong>la verità non la scoprirò</strong> mai, <strong>ma la soluzione</strong> in qualche modo <strong>devo trovarla</strong> per forza.<br>
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Dopo aver <strong>aspettato così tanto</strong> che i <strong>problemi</strong> al server sono diventati solo più grossi, e i <strong>downtime</strong> molto <strong>più frequenti</strong>, mi decido a <strong>comprare un cavo USB-A-Y</strong>. Alla peggio, se pure non avessi risolto, un cavo di questo tipo fa sempre comodo averlo perché - nonostante <strong>violi gli standard USB</strong> <sup id="fnref1"><a class="footnote-ref" href="#fn1">1</a></sup>- alcuni dispositivi danno tante rogne senza, e alcuni produttori di periferiche <em>merdose</em> addirittura consigliano di usare cavi di questo tipo in caso di problemi (e procedono tuttavia a <strong>non</strong> includerne uno in confezione, indecenti!).</p>
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<p><strong>Arrivato il cavo</strong>, sistemo tutti i collegamenti e noto una cosa particolare: <strong>la corrente</strong> che viene dal secondo alimentatore USB per alimentare il disco, <strong>può</strong> risalire il cavo fino a <strong>rientrare nel Pi</strong>. Non è tanto <strong>il cavo</strong> il problema, che funziona e <strong>rispetta</strong> tutte le <strong>leggi della fisica</strong> (anche se non quelle dello standard USB), ma più il fatto che il Raspberry non abbia nemmeno, che so, dei diodi nelle porte USB-A. Ed è un problema che non sto scoprendo io, basta leggere <a href="https://forums.raspberrypi.com/viewtopic.php?t=44584" rel="noopener nofollow" target="_blank">sul forum ufficiale</a>. Ad ogni modo, ad avere un circuito così impostato:</p>
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<li><strong>Rischi</strong> per la strumentazione o l'ambiente circostante <strong>non ce ne sono</strong>, se si usano alimentatori per bene a monte, e i miei <em>dovrebbero</em> esserlo<sup id="fnref2"><a class="footnote-ref" href="#fn2">2</a></sup>;</li>
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<li><strong>Problemi</strong> pratici <strong>ci sono, ma anche le soluzioni</strong> e gli arrangiamenti: potrei, come sul forum suggeriscono, applicare del nastro isolante sul pad +5V del connettore USB che va al Raspantino; ma per ora non ce n'è stato vero bisogno, l'unica cosa a cui devo fare attenzione è che le cose siano alimentate in questo ordine, quelle poche volte in cui mi trovo a dover fare un hard reset del sistema:
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<ol>
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<li><strong>Disco</strong> USB (collegato alla porta del cavo Y);</li>
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<li><strong>Raspi</strong> (dalla sua porta di alimentazione);</li>
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<li>Dopo un'attesa di almeno ~10 secondi, <strong>disco</strong> collegato al Raspberry (connettore dati del cavo Y collegato al Rasperino).</li>
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</ol></li>
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</ul>
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<p>Non so perché, specialmente considerando che non serve per i riavvii software, ma senza questa procedura il boot può fallire.</p>
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<h2>Finalmente, il riposo</h2>
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<p>Alla fine, comunque, l'<strong>inferno</strong> sembra essere <strong>finito</strong>, e il <strong>server</strong> ora <strong>funziona</strong>.<br>
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Le fiamme hanno fatto dei danni, però: i <strong>database</strong> di molti miei servizi ospitati si sono <strong>corrotti</strong>, e di 2 in particolare (GoToSocial, che dicevo prima, e Peka, un chatbot basato su una catena di Markov) <strong>ho backup troppo vecchi</strong> (di settimane prima) perché, con il server che moriva, i miei script di backup non riuscivano mai a lavorare... e quindi <strong>questi programmi</strong> ancora adesso sono <strong>offline</strong>, perché <strong>non ho</strong> ancora avuto <strong>la forza di rassegnarmi</strong> a ripristinare i backup antichi.<br>
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Ma io <strong>comprare il cavetto un po' prima</strong>, e spegnere il server nell'attesa, <strong>proprio no, eh?</strong></p>
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<p><strong>Sperando</strong> che non succedano più cose di questo tipo nel breve futuro, altrimenti <strong>diventerò completamente e irrecuperabilmente pazza</strong> per via di questi dannati problemi hardware, vi saluto e vi auguro di non dover mai <em>mannaggiare</em> quanto me. 😔</p>
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<h2>[:HNotesRefsHTML:]</h2>
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<div class="footnotes">
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<ol>
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<li id="fn1">
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<p>È stata una sorpresa anche per me, ma <strong>lo standard USB proibisce i cavi Y</strong>: si veda <a href="https://compliance.usb.org/index.asp?UpdateFile=Policies#72" rel="noopener nofollow" target="_blank">Update 72</a>; tradotto in italiano,</p><blockquote><em>L'uso di un cavo a "Y" (un cavo con due connettori A) è vietato su qualsiasi periferica USB. Se una periferica USB richiede una potenza superiore a quella consentita dalla specifica USB per la quale è stata progettata, deve essere auto-alimentata.</em></blockquote> E insomma, che belle le regole, però poi arriva la realtà e la pensa un po' diversamente. Tutto <strong>il mondo reale usa cavi Y</strong> senza farsi troppe <em>paturnie</em>. <a href="#fnref1">↩</a><p></p>
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</li>
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<li id="fn2">
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<p>(Entrambi <strong>5V</strong>) </p><ul><li>Per il <strong>Pi</strong>, un alimentatore <strong>3A</strong> (appena sopra <a href="https://github.com/raspberrypi/documentation/blob/develop/documentation/asciidoc/computers/raspberry-pi/power-supplies.adoc" rel="noopener nofollow" target="_blank">il suggerito dalla Raspberry Foundation</a>) che era incluso in un kit (computerino escluso) di accessori per il Raspante, di <strong>Aukru</strong>. Aò, dopo anni non è esploso, poi le recensioni erano buone comunque, e ancora questa marca vende nuovi alimentatori, e allora va bene...</li><li>Per l'alimentazione <strong>supplementare</strong>, un blocchetto <strong>1A</strong> che era incluso nella confezione del mio vecchio telefono <strong>Huawei</strong> (commercializzato anche in Europa) di bassa gamma, del 2017.</li></ul> <a href="#fnref2">↩</a><p></p>
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</li>
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</ol>
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</div>
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@ -0,0 +1,252 @@
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Title = "🥴 Brutta interfaccia? File tutti distrutti!"
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CreatedOn = "2023-03-18"
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HTMLTitle = "<span class=\"twa twa-🥴\"><span>🥴</span></span> Brutta interfaccia? File tutti distrutti!"
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Description = "Per fare cose di fretta, ho eliminato per errore una parte del disco del PC. Ma la colpa non è solo mia: il programma che ho usato è disegnato male."
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Downsync = "/Posts/Cattiva-Interfaccia-Partizione-Distrutta.html"
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Categories = "Blog Sysadmin"
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UpdatedOn = "2023-03-20"
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<!-- Autogenerated by ListedDownsync.js. Do not edit (unless also set "% Downsync = False") - it would be overwritten. -->
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<h1><span class="twa twa-🥴"><span>🥴</span></span> Brutta interfaccia? File tutti distrutti!</h1>
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<p>Mettiamo a <strong>confronto visivo</strong> due applicazioni per PC: <strong>GNOME Disks, e GParted</strong>.</p>
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<p><img src="[staticoso:CustomPath:Assets]/Media/Partioning-Mar-2023/SideBySide.png" alt="Le finestre dei due programmi a confronto."></p>
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<p>Entrambe sono <strong>strumenti di partizionamento</strong> di dischi, e a grandi linee servono a svolgere gli stessi compiti; c'è giusto <strong>qualche differenza</strong> in funzionalità extra o maggior supporto a favore di un programma o l'altro. Nonostante questo, i due strumenti presentano <strong>evidenti differenze</strong> nella loro <strong>interfaccia</strong> grafica.</p>
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<h2>Bisogna avere entrambi</h2>
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<p>In genere tengo installati entrambi questi due programmi, e li <strong>uso in maniera</strong> piuttosto <strong>alternata</strong>, perché:</p>
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<table><thead>
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<tr>
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<th>GParted</th>
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<th>GNOME Disks</th>
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</tr>
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</thead><tbody>
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<tr>
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<td><img src="[staticoso:CustomPath:Assets]/Media/Partioning-Mar-2023/GParted-Advanced.png" alt="La vista di GParted di informazioni approfondite su un disco."></td>
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<td><img src="[staticoso:CustomPath:Assets]/Media/Partioning-Mar-2023/GNOME-Advanced.png" alt="Il menu globale a comparsa di GNOME Disks, che presenta alcune funzioni speciali."></td>
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</tr>
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<tr>
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<td><strong>GParted</strong> ha <strong>meno funzioni</strong> distinte, ma ogni cosa ha il suo posto, e un <strong>sufficiente</strong> livello di <strong>profondità</strong> e funzionalità: informazioni di basso livello sui dischi, formattazione in un'infinità di formati, e qualche altro dettaglio.</td>
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<td><strong>GNOME Disks</strong> presenta <strong>meno profondità</strong> con le singole operazioni, ma offre qualche <strong>funzione extra</strong> non strettamente legata alla modifica di partizioni, che fa sempre comodo: gestione energetica e prestazionale dei dischi, un'interfaccia per il protocollo SMART, e pure uno strumento per testare le prestazioni della memoria!</td>
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</tr>
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</tbody></table>
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<h2>Era una missione semplice!</h2>
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<p>L'altro ieri, quando ho avviato una <strong>live USB</strong> Linux sul <a href="https://sitoctt.octt.eu.org/Posts/2022-07-09-Come-ho-Riparato-il-mio-Portatile-con-25-Euro.html" rel="noopener nofollow" target="_blank">mio portatile</a>, avevo in mente di portare a termine <strong>senza danni</strong> una missione <em>teoricamente</em> facile e indolore:</p>
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<ol>
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<li><strong>Liberare spazio</strong> sul disco del PC, cancellando buona parte dei file, eccetto per quelli che volevo un attimino vedere di conservare (per gestire magari in futuro).</li>
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<li><strong>Ridimensionare la partizione</strong> del disco, visto che a questo punto sarà sufficientemente vuota.</li>
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<li><strong>Creare una nuova</strong> partizione sufficientemente grande in cui installare il nuovo sistema operativo.<sup id="fnref1"><a class="footnote-ref" href="#fn1">1</a></sup></li>
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<li><strong>Spostare file</strong> dalla vecchia partizione alla nuova, via via restringendo la prima e allargando la seconda, <strong>fino a</strong> poter <strong>eliminare la vecchia</strong>.</li>
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</ol>
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<h2>Troppo casino.</h2>
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<p>...Nella pratica, <em>qualcosa è andato leggermente storto</em>. Non poteva mica essere una serata tranquilla! 😾</p>
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<p>Stavolta, per il semplice fatto che nel cercare un editor di partizioni tra le app preinstallate del sistema live di turno, <strong>volendo far subito</strong> subito, il primo programma su cui i miei occhi sono caduti è stato <strong>GNOME Disks</strong>.<br>
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Oh, se avrei dovuto starne alla larga. E i motivi sono tanti:</p>
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<h4>1. I dischi fisici sono mischiati alle partizioni virtuali montate da dischi fisici, nella lista a sinistra della finestra</h4>
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<p>Già a questo punto, se (come nel mio caso) si hanno partizioni <em>di tipo strano</em>, cioè <a href="https://wiki.archlinux.org/title/LVM" rel="noopener nofollow" target="_blank">LVM</a>, la situazione si fa bruttina, perché <strong>non è chiaro dove</strong> si debba andare ad <strong>operare</strong> per fare modifiche.<sup id="fnref2"><a class="footnote-ref" href="#fn2">2</a></sup></p>
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<table><thead>
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<tr>
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<th>GParted</th>
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<th>GNOME Disks</th>
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</tr>
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</thead><tbody>
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<tr>
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<td><img src="[staticoso:CustomPath:Assets]/Media/Partioning-Mar-2023/GParted-List.png" alt="Il selettore a lista dei dischi su GParted."></td>
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<td><img src="[staticoso:CustomPath:Assets]/Media/Partioning-Mar-2023/GNOME-List.png" alt="La vista della lista di dischi e partizioni su GNOME Disks."></td>
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</tr>
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<tr>
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<td><strong>GParted</strong> ha solo una <strong>lista di dispositivi</strong> (dischi reali sicuramente, ma mi pare anche dispositivi virtuali) da selezionare innanzitutto, e poi la vista grande con tutte le partizioni per il dispositivo scelto. È <strong>ordinato</strong> e logico.</td>
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<td><strong>Su GNOME Disks</strong>, invece, per fare quello che si deve fare, <strong>si va</strong> dalla vista del disco o <strong>dove?</strong> Nel primo caso ci sono <strong>alcune opzioni</strong> ed altre <strong>mancano</strong>. Proviamo dalla vista dedicata alla partizione virtuale? Anche qui, la lista delle opzioni è decisamente castrata, tra l'altro sia nel senso di bottoni-icona rapidi, che nel senso di bottoni del menu a comparsa... ma ora vediamo che problemi hanno loro.</td>
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</tr>
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</tbody></table>
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<h4>2. In base ai casi, le icone rapide disponibili per ciascuna partizione compaiono e scompaiono</h4>
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<p>Mentre su <strong>GParted</strong>, la lista di <strong>bottoni-icona</strong> che si ha in cima alla finestra <strong>non cambia</strong> mai - piuttosto i singoli bottoni si scuriscono o schiariscono, dipendentemente da se possono essere azionati sulla selezione corrente o no - <strong>su GNOME Disks i tasti</strong> rapidi - invero, posizionati in modo pure strano, attaccati sotto la zona della tabella delle partizioni, cosa che onestamente non riesco nemmeno a commentare - <strong>appaiono o scompaiono</strong> del tutto.<br>
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Seguono i casi che ho visto io, ma forse ce ne sono pure di più possibili eh, chissà:</p>
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<ul>
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<li>All'estrema sinistra, per alcune selezioni si vede un tasto <strong>play/stop</strong> (monta/smonta partizione), altre volte nello stesso identico punto figura un <strong>lucchetto</strong> (blocca/sblocca partizione cifrata), altre volte una <strong>croce</strong> (crea partizione in spazio vuoto), e in alcuni casi <strong>nulla</strong>.</li>
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<li>Subito a destra, un <strong>ingranaggio</strong>, tasto che apre un menu a comparsa con tutta una lista più completa di opzioni per la partizione - notiamo che questo finisce per <strong>scalare all'estrema sinistra</strong>, qualora prima di lui non ci sia nulla, giusto per confondere di più.</li>
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<li>Infine, sulla destra estrema, può in alcuni casi apparire un bottone con un <strong>trattino su sfondo rosso</strong> (distruggi partizione).</li>
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</ul>
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<p>Ehh, non va tanto bene 'sta cosa, perché rende <strong>impossibile associare mentalmente</strong> una specifica <em>microzona</em> della finestra come dedicata ad una specifica operazione. È ciò è potenzialmente <strong>pericoloso</strong>, se si tiene conto del problemone 5 (sta sotto).</p>
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<h4>3. Il menu a comparsa delle opzioni su una partizione usa solo etichette testuali, mai una singola icona</h4>
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<p>Un dettaglio apparentemente piccolo, ma che invece è bello tosto.<br>
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Una stringa di testo permette di far capire inequivocabilmente cosa fa un determinato tasto, a differenza di come può accadere quando si hanno solo icone, ma <strong>il meglio si otterrebbe</strong> combinando le due cose: <strong>tasti accompagnati da icone</strong>.</p>
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<table><thead>
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<tr>
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<th>GParted</th>
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<th>GNOME Disks</th>
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</tr>
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</thead><tbody>
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<tr>
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<td><img src="[staticoso:CustomPath:Assets]/Media/Partioning-Mar-2023/GParted-Context-Menu.png" alt="Il menu contestuale di una partizione su GParted."></td>
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<td><img src="[staticoso:CustomPath:Assets]/Media/Partioning-Mar-2023/GNOME-Context-Menu.png" alt="Il menu di opzioni di una partizione su GNOME Disks."></td>
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</tr>
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<tr>
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<td><strong>GParted lo fa</strong> per i suoi menu contestuali (almeno sulle voci più importanti), e ciò permette di memorizzare subito l'<strong>azione</strong> corrispondente a ciascun'opzione, e di richiamarla immediatamente <strong>a colpo d'occhio</strong>.</td>
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<td>Personalmente, <strong>usando GNOME Disks</strong> mi trovo invece sempre a <strong>dover rileggere</strong> buona parte del listone per selezionare qualcosa, nonostante non sia più lungo di quello di GParted, proprio perché <strong>mancano le icone</strong>.</td>
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</tr>
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</tbody></table>
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<h4>4. Tasti rapidi e menu a comparsa non sono uno l'alternativa dell'altro</h4>
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<table><thead>
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<tr>
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<th>GParted</th>
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<th>GNOME Disks</th>
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</tr>
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</thead><tbody>
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<tr>
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<td><img src="[staticoso:CustomPath:Assets]/Media/Partioning-Mar-2023/GParted-Buttons.png" alt="La barra delle icone rapide su GParted."></td>
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<td><img src="[staticoso:CustomPath:Assets]/Media/Partioning-Mar-2023/GNOME-Buttons-1.png" alt="Bottoni crea e opzioni su una partizione in GNOME Disks."> <img src="[staticoso:CustomPath:Assets]/Media/Partioning-Mar-2023/GNOME-Buttons-2.png" alt="Bottoni smonta e opzioni su una partizione in GNOME Disks."> <img src="[staticoso:CustomPath:Assets]/Media/Partioning-Mar-2023/GNOME-Buttons-3.png" alt="Bottoni blocca e opzioni su una partizione in GNOME Disks."> <img src="[staticoso:CustomPath:Assets]/Media/Partioning-Mar-2023/GNOME-Buttons-4.png" alt="Bottone opzioni su una partizione in GNOME Disks."></td>
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</tr>
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<tr>
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<td>Su <strong>GParted</strong> si ha innanzitutto la <strong>barra dei menu</strong> (di cui vari menu sono richiamabili anche come contestuali in alcune zone), che contiene davvero <strong>tutte le operazioni</strong> possibili nel programma; solo <strong>poi</strong> c'è una barra con delle <strong>icone</strong> utili a richiamare <strong>rapidamente</strong> le azioni probabilmente più comuni. In pratica, finché si ha la barra dei menu, <strong>ci si può</strong> anche <strong>dimenticare</strong> dell'esistenza di <strong>quelle iconcine</strong> lì.</td>
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<td>Con <strong>GNOME Disks</strong> questa cosa <strong>non è possibile</strong>. A dire il vero, su <a href="https://duckduckgo.com/?q=gtk3+examples&ia=images&iax=images" rel="noopener nofollow" target="_blank">diverse app GTK3</a> è così: ci sono <strong>azioni fissate</strong> a <strong>tasti-etichetta</strong> in un menu, ed altre fissate a <strong>tasti-icona</strong> direttamente visibili. In genere, però, quei tasti non <strong>scompaiono o appaiono</strong> in parte al cambiare di stato all'interno di una stessa vista dell'applicazione! Magari ho gusti strani, ma sta cosa mi manda in pappa il cervello durante l'uso del software.</td>
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</tr>
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</tbody></table>
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<p>Per rendersi conto, basta comparare i bottoni di questa tabella alle opzioni dei menu contestuali visti in quella di sopra!</p>
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<h2>Che ho combinato?</h2>
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<p>Tutti questi fattori insieme hanno portato ad un grandissimo <strong>patatrac</strong>!<br>
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Insomma, io che faccio? Devo <strong>smontare</strong> la <strong>partizione</strong>, prima di poterla <strong>ridimensionare</strong>.</p>
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<p>Passo dalla <strong>vista disco</strong>, e c'è <strong>solo il tasto</strong> per il menu <strong>opzioni</strong> - più quello che, mi tornerà alla mente <em>solo dopo</em> che ormai a rompere avrò <strong>già rotto</strong>, è il bottone per <strong>distruggere</strong> la partizione.<br>
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Nel listone di opzioni leggo tutto e <strong>non vedo</strong> nemmeno una voce per <strong>smontare</strong> la partizione. <em>Mah</em>.</p>
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<p>Passo per la <strong>schermata</strong> dedicata a quella <strong>partizione</strong> montata, e ancora richiamo quel menu per non so che razza di ragione, e giustamente ancora non trovo nulla.<br>
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Accanto al tasto del menu opzioni <strong>c'era in teoria il tasto stop</strong>, per smontare la partizione, ma è evidente che <strong>non l'ho</strong> proprio <strong>notato</strong>.</p>
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<p>Faccio sto <strong>avanti e indietro</strong> tra le due schermate una decina di volte, e niente, sono proprio <strong>ciecata</strong>.</p>
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<p>Ad un certo punto, il mio inconscio si scoccia di tutti 'sti <strong>giri a vuoto</strong>, e mi permette finalmente di notare un altro <strong>tasto</strong>... quello <strong>rosso</strong> pericoloso. <em>Ahi ahi</em>.<br>
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Lo premo e onestamente non ricordo nemmeno se cancello una volta il dialogo di conferma - che <strong>non ero</strong> assolutamente <strong>in condizione</strong> psicologica <strong>di leggere</strong> - e poi ripremo un'altra volta il bottoncino per subito dopo confermare il dialogo, ma una cosa è chiara:</p>
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<p>Se fino a quel momento non riuscivo a ragionare, perché <strong>con ogni mio respiro</strong> in testa mi risuonava un ruvido <strong>"WTF?!"</strong>, è stata questione di pochi secondi dal momento del <strong>fatale click</strong> perché un <strong>brutto presentimento</strong> iniziasse a palesarsi nella mia testa bucata, deformata, piena di noccioline scadute... 😰️</p>
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<p>...Eh, e quindi? Che c'è?<br>
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...<br>
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<em>Ohhhhah</em>, e va bene, <strong>avete vinto voi</strong>. Lo ammetto: <strong>pure io centro</strong>. Si. Contenti? Alla fine la mano per cliccare l'ho mossa io, certo... Ma nella mia vita <strong>ho fatto</strong> queste operazioni <strong>tantissime volte</strong>! Pure usando GNOME Disks, qualche volta tra le tante! 😭️</p>
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<p>In ogni caso, no, non addosserò tutta la colpa alla <strong>povera Octt</strong> di tre giorni fa. Ora gioco la mia <em>carta trappola</em>, ed espongo il vero <strong>tocco di disgrazia</strong> senza il quale mi sarei probabilmente salvata:</p>
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<h4>5. Ogni azione è eseguita nel momento in cui la si richiede, non esiste una coda</h4>
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<p>Devo ammettere che certe volte <strong>in GParted</strong> ho <strong>sfiorato la tragedia</strong> - ma tragedia davvero, non come stavolta che, tutto sommato, sto vivendo ancora.<br>
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La differenza sta però proprio in questa parolina: con <strong>GParted</strong> il disastro è sempre al massimo <strong><em>quasi</em></strong> accaduto, ma con <strong>GNOME Disks</strong> stavolta si è <strong>consumato</strong> e basta.</p>
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<p>Su <strong>GParted</strong> le operazioni che si ordinano finiscono in una <strong>coda</strong>, che deve essere manualmente applicata una volta che si è deciso di proseguire.<br>
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E anche qui, siamo alle <strong>minuzie</strong>, eppure una cosa del genere pesa molto sul conto finale. Possiamo vederla così: <strong>in quel caso</strong>, devi <strong>sbagliare</strong> ben due (<strong>2</strong>) <strong>volte</strong> per fare un casino, mentre col programma di GNOME basta una (1) svista.</p>
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<p><img src="[staticoso:CustomPath:Assets]/Media/Partioning-Mar-2023/GParted-Queue.png" alt="La vista della coda operazioni su GParted."></p>
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<h2>"Ci sono danni?"</h2>
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<p>In ogni caso ho notato che, <strong>dopo</strong> aver dato l'ordine di <strong>cancellare la partizione</strong>, quella è <strong>rimasta</strong> montabile, ed il file system tutto <strong>navigabile</strong>.<br>
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Probabilmente, quello che serviva a Linux per utilizzare la partizione è rimasto in memoria (RAM), ed essendo la totalità dei dati mai cancellata con una semplice eliminazione rapida di una partizione, era tutto ancora leggibile.</p>
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<p>A dirla tutta, guardando così la situazione <strong>non mi stavo</strong> nemmeno <strong>rendendo conto</strong> della realtà, ancora <strong>non capivo</strong> se i miei <strong>dati</strong> fossero stati <strong>condannati</strong> oppure no...<br>
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Interfaccia poco chiara, <em>io l'ho detto</em>.</p>
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<p>Man mano che il sentimento di fretta passava e lasciava spazio allo <strong>sconforto</strong>, <strong>cerco GParted</strong>, scopro che è incluso nel sistema live, e lo avvio.<br>
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Al posto della partizione vedo "spazio vuoto"... eh <strong>si, è andata</strong>. Ma com'è che mi ha lasciato <strong>cancellare la partizione</strong> <strong>senza</strong> prima costringermi a <strong>smontarla</strong>? Quale barbarie! GParted non lo permette, per dei buoni motivi.</p>
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<p>Eppure io, sotto sotto, ancora <strong>non ho accettato</strong> che sia stata cancellata.<br>
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Voglio vedere se, dopo un riavvio, scompare definitivamente.</p>
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<p>E allora è così, <strong>senza</strong> nemmeno <strong>premurarmi</strong> di copiare uno straccio di file - perché era circa tardino e dovevo prepararmi per andarmi ad assopire - che <strong>riavvio</strong>.<br>
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Ohibò, vedo la schermata nera di GRUB, e non il sistema che si avvia! ...<strong>È tutto perso</strong>, ora è inutile girarci attorno.</p>
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<p>"<em>Dopo che hai fatto il danno hai pensato di riavviare subito senza nemmeno salvare i file più importanti?!?! Ma allora sei bruh-cretina certificata, ben due volte, mica una!</em>"<br>
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<em>Ooooooooooooo</em>, ma come ti permetti? Come ti permetti TU di avere <strong>così tanta ragione</strong> se il blog è MIO??</p>
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<p>L'unica cosa che possiamo fare ora è la <strong>conta dei danni</strong>. Non ho perso dati univoci e importantissimi, quello che <strong>non ho più dovrei</strong> essere in teoria in grado di <strong>riscaricarlo o ricostruirlo</strong>. Parliamo di:</p>
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<ul>
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<li>40 GB di dati esportati da un mio vecchio account Google; account che programmavo di cancellare, ma non avevo finito di trasferire tutto e quindi credo sia <strong>ancora tutto in cloud</strong>.</li>
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</ul>
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<ul>
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<li>Vari <strong>file</strong> grossi e piccoli scaricati <strong>dal Web</strong>, possibilmente alcuni difficili da ritrovare, ma <strong>nulla di vitale</strong>.</li>
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</ul>
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<ul>
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<li><p>Codici <strong>sorgenti modificati</strong>; si parla di tentativi di porting per piattaforme oscure che ho tentato e fallito, oppure di altri <strong>esperimenti dimenticabilissimi</strong>.</p></li>
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<li><p><strong>Dump di dischi</strong> che ho ancora in casa (alcuni già caricati su <a href="https://archive.org/details/@andrigamerita" rel="noopener nofollow" target="_blank">Archive.org</a>), <strong>o copie aggiuntive</strong> di altri dati.</p></li>
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<li><p>Documenti la cui <strong>rilevanza</strong> corrente è <strong>nulla</strong>.</p></li>
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</ul>
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<p>Se ho <strong>dimenticato qualcosa</strong> di importante in questa lista, invece, forse forse <strong>non era importante</strong>, e possiamo stare tranquilli. Altrimenti me ne ricorderei, no? <em>Mah, conoscendomi...</em></p>
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<h2>Evitare...</h2>
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<p>La <strong>morale</strong> di questa <strong>storiaccia</strong> si può condensare in:</p>
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<ol>
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<li>Evitare GNOME Disks.</li>
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<li><strong>Prestare attenzione</strong> quando si maneggia con le partizioni, anche se lo si ha fatto 50 volte in passato.</li>
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<li><strong>Evitare</strong>, assolutamente, <strong>GNOME Disks</strong>!</li>
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</ol>
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<p>E chiudo con un <strong>consiglio</strong>, anzi, una <strong>filosofia di sviluppo</strong>, che tutti coloro che disegnano <strong>UI</strong> (anche io, nelle mie cose, non lo nascondo) dimenticano troppo spesso: <a href="https://www.youtube.com/watch?v=r2CbbBLVaPk" rel="noopener nofollow" target="_blank">L'utente è ubriaco</a>.</p>
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<video src="[:YouTube360:]r2CbbBLVaPk" style="height: calc(80vw / 16 * 9);" frameborder="0"></video>
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<p>Dunque, un saluto. Per il futuro <strong>auguro</strong> di <strong>non perdere dati</strong> in modo stupido (a voi, e a me!). 👋</p>
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<p><em><strong>P.S:</strong> La distribuzione Linux che ho installato a 'sto giro è <a href="https://pop.system76.com/" rel="noopener nofollow" target="_blank">Pop!_OS</a>. Avevo tanta voglia di provarla, ma in 2 occasioni ho tentato di installarla sul PC fisso ed ha sempre dato errore. Qui sul portatile invece ha funzionato, wow, allora non è una distro rotta! (<strong>Forse</strong> 👀)</em></p>
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<h2>[:HNotesRefsHTML:]</h2>
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<div class="footnotes">
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<ol>
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<li id="fn1">
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<p>Il sistema che ho tenuto fino a quel momento, Linux Mint, versione 19.3, dopo 3 anni: </p><dl><dt><strong>È diventato vecchio:</strong></dt><dd>La versione 19.3 è discontinuata, e le repository non ricevono più nuovi software. Dunque, avrei dovuto aggiornare alla corrente versione di Mint, ma a quanto pare <strong>avrei dovuto comunque</strong> farlo reinstallando <strong>da zero</strong> (su <code class="prettyprint">apt dist-upgrade</code> non ci sono nuovi aggiornamenti)</dd><dt><strong>Si è spaccato:</strong></dt><dd>Alcune cose (come i driver video saltati, e l'ambiente desktop che parte solo in modalità fallback) sono sicuramente colpa mia (<em>ho cringiato</em> con i driver <a href="https://en.wikipedia.org/wiki/Nvidia#:%7E:text=Nvidia" rel="noopener nofollow" target="_blank">ACCIDIA</a> nelle scorse settimane), ma altre (il Bluetooth che non funziona più!?) direi di no :/. In ogni caso, <strong>quando il sistema è così spaccato, si fa prima a reinstallare tutto</strong>...</dd></dl> <a href="#fnref1">↩</a><p></p>
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</li>
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<li id="fn2">
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<p>Io magari si, son cretina, ma non fino al punto di andarmi ad impostare volontariamente le partizioni con una struttura per me aliena. Al tempo, molto banalmente, feci l'installazione di Linux Mint con le impostazioni guidate predefinite. Tutte le volte in cui installando Linux ho usato il partizionamento manuale, anziché scegliere di cancellare tutto il disco e far decidere le cose al programma di installazione, ho invece sempre creato partizioni normali. Quindi... <strong>non date la colpa a me</strong>, <a href="https://en.m.wiktionary.org/wiki/kthx#:%7E:text=(Internet%20slang)%20Abbreviation%20of%20okay%2C%20thanks." rel="noopener nofollow" target="_blank">kthx</a>? <a href="#fnref2">↩</a></p>
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</li>
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</ol>
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</div>
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Title = "🔋 Tutto per non cambiare due pile..."
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CreatedOn = "2023-04-03"
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Downsync = "/it/posts/Tutto-Per-Non-Cambiare-Due-Pile.html"
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HTMLTitle = "<span class=\"twa twa-🔋\"><span>🔋</span></span> Tutto per non cambiare due pile..."
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Description = "Mi secco a cambiare le batterie del telecomando della TV che ho sulla scrivania, quindi ovvio realizzando un accrocco con graffette e cartone..."
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Categories = "Blog DIY"
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<h1><span class="twa twa-🔋"><span>🔋</span></span> Tutto per non cambiare due pile...</h1>
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<p>Tra <strong>1 e 2 mesi fa</strong> - rendetevi conto di <strong>quanto tempo</strong> è passato <strong>prima che</strong> io <strong>mi scocciassi</strong> definitivamente - le <strong>pile nel telecomando</strong> della <strong>televisione</strong> che tengo sulla mia <strong>scrivania</strong> (la uso come secondo monitor) hanno <strong>iniziato a scaricarsi oltre il limite</strong> di usabilità sopportabile.</p>
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<p><img src="[staticoso:CustomPath:Assets]/Media/Misc/Remote-Mini-Batteries.webp" alt="Il telecomando sulla mia scrivania, con il vano batterie aperto, e un sacco di batterie mini-stilo colorate attorno."></p>
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<h2>Perché non ho fatto nulla</h2>
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<p>Fino ad ora <strong>non le ho cambiate</strong>, semplicemente perché mi seccavo e <strong>mi secco</strong>, considerando che:</p>
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<ul>
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<li>Ho relativamente <strong>poche batterie</strong> stilo e mini-stilo <strong>ricaricabili</strong>, e devo tenermele per la roba che davvero assorbe tanto.</li>
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<li><strong>Non voglio sprecare</strong> pile non ricaricabili e contribuire a, in ordine:
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<ol>
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<li>Lo spreco dei <strong>soldi</strong> di casa;</li>
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<li>Lo spreco di <strong>materiali</strong> globale;</li>
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<li>Lo spreco di <strong>energia</strong> per il trasporto - e, quando possibile, il riciclo - di questi materiali;</li>
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<li>In ultima analisi, l'<strong>inquinamento</strong> del pianeta.</li>
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</ol></li>
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<li>Le batterie nel telecomando <strong>ancora funzionano</strong>, <strong>anche se</strong> in modo decisamente <strong>non ottimale</strong>.</li>
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</ul>
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<h3>Tecnicamente "funziona"</h3>
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<p>Il <strong>telecomando</strong>, infatti, dimostra di poter <strong>ancora inviare segnali</strong> al televisore, ma solo <strong>per un attimo</strong>: il tempo di premere <strong>un bottone</strong>, e niente più. In un attimo quindi ritorna morto, e tentare subito di inviare altri segnali non serve ad un bel nulla.<br>
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||||
Se, però, a questo punto <strong>si aspetta</strong> una quindicina di <strong>secondi</strong>, e <strong>poi si preme</strong> un altro tasto, il comando <strong>va a segno</strong>. È evidente che le <strong>batterie</strong> sono si molto scariche, ma hanno ancora quel poco di carica che permette ad un <strong>condensatore</strong> di caricarsi <strong>lentamente</strong>, e quindi al <strong>telecomando</strong> di essere <strong>alimentato</strong>. <strong>Emettere</strong> la luce <strong>infrarossi</strong> poi, apparentemente, <strong>drena</strong> tutta la carica del condensatore in pochi istanti, e quindi bisogna di nuovo aspettare perché si ricarichi.</p>
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<h2>A cosa mi serve sulla scrivania?</h2>
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<p>Onestamente, il <strong>telecomando non mi serve</strong>, in ogni caso. Il <strong>98%</strong> del tempo lo uso solo per <strong>accendere o spegnere</strong> l'apparecchio; quelle pochissime <strong>altre volte</strong> in cui ho bisogno di regolare il volume, o cambiare sorgente attiva, posso tranquillamente usare il mio <strong>smartphone</strong>, su cui ho un'applicazione che sfrutta l'emettitore <strong>infrarossi integrato</strong> (esatto, i produttori non lo integrano <em>soltanto</em> come mezzo per fare scherzi nei locali aperti al pubblico, ma anche come strumento <strong>utile</strong>).</p>
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<h3>Per quando devo fare subito!</h3>
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<p>Il problema, grosso problema, quando devo <strong>accendere e spegnere</strong>, è che mi serve <strong>accesso rapido</strong>.<br>
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<strong>Non posso mettermi</strong> a sbloccare il telefono, cercare l'icona dell'applicazione per il telecomando, e a quel punto premere bene sul display per centrare il tasto power, tutto con <em>i porci comodi</em> della mia ROM Android, che è buggata e lenta, come se venisse <a href="https://www.urbandictionary.com/define.php?term=Only%20in%20Ohio" rel="noopener nofollow" target="_blank">dall'Ohio</a> (invece è di sviluppatori dell'India, come virtualmente tutte le <em>custom ROM</em> Android).</p>
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<h2>I controlli sul retro</h2>
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<p>La <strong>TV ha</strong> un'interfaccia di <strong>controllo integrata</strong>: una semplice <strong>rotellina</strong> che si muove in due direzioni e si preme, e si può usare per <strong>accendere/spegnere</strong> o cambiare sorgente.<br>
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||||
Il problema è che sta in una <strong>posizione terrificante</strong>! È praticamente sul <strong>lato del bordo posteriore</strong>, quello formato dal protrarsi della struttura di plastica, che mantiene la circuiteria della televisione, dietro la cornice dell'LCD.<br>
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Praticamente <strong>mi dovrei piegare</strong> ogni volta, infilando le dita tra gli ostacoli fastidiosi che vivono sulla mia scrivania.</p>
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<p>Forse dovrei <strong>ringraziare</strong> che quei controlli sono sul <strong>bordo sinistro</strong> - dato che immediatamente a destra ho l'altro schermo, le cose sarebbero <strong>potute andare peggio</strong> - ed accontentarmi... <em>ma che pale... pile</em>... no, <strong>palle!</strong></p>
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<h2>La mia soluzione</h2>
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<p>E allora, per questo <strong>desueto attacco d'arte</strong>, prendo i seguenti materiali e utensili:</p>
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<ul>
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<li>Una <strong>pinza</strong> (assolutamente non fatta per piegare metalli, ma io questo ho), per piegare:
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<ul>
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<li>Una vecchia <strong>graffetta</strong>, di medio spessore.</li>
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</ul></li>
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<li><strong>Forbici</strong> (dalla punta <strong>non</strong> arrotondata), per tagliare:
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<ul>
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<li>Il <strong>cartoncino</strong> dei pacchetti di Amazon.</li>
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<li><strong>Nastro</strong> biadesivo.</li>
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</ul></li>
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</ul>
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<h3>Procedimento spassoso</h3>
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<p>Ecco allora cosa sono andata a fare:</p>
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<ol>
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<li><strong>Piego</strong> una parte <strong>terminale</strong> della <strong>graffetta</strong> per formare un piccolo <strong>anello</strong>.
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<ul>
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||||
<li>Serve ad <strong>accomodare</strong> la parte centrale sporgente della <strong>rotellina</strong>.</li>
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</ul></li>
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<li>Un po' alla volta, <strong>prendo</strong> le <strong>misure</strong> che la graffetta deve avere, e la <strong>piego</strong> di conseguenza:
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<ol>
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<li><strong>Appoggio</strong> la graffetta <strong>sulla rotellina</strong>;</li>
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<li><strong>Vedo quanto è lunga</strong> al primo nuovo punto di stacco che raggiunge sulla scocca della TV;</li>
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<li>La riprendo, tenendo col dito il punto d'interesse, e con pazienza la <strong>piego</strong>;</li>
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<li><strong>Ripeto fin</strong> quando la graffetta non arriva fino al <strong>bordo anteriore</strong> del televisore, passando su quello laterale.</li>
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</ol></li>
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<li>Constato che la sporgenza della rotella finisce totalmente dentro l'anello, che quindi non la preme; allora <strong>incastro</strong> un pezzettino di <strong>cartone nell'anello</strong> (in via opzionale bloccato con del nastro adesivo).
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<img src="[staticoso:CustomPath:Assets]/Media/Toshiba-TV-Button-Hack/Clip.webp" alt="La graffetta, piegata quasi totalmente per essere montata."><br>
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<ul>
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<li>In questo modo, qualcosa di <strong>solido spinge</strong> esattamente sulla rotellina, che viene effettivamente premuta.</li>
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</ul></li>
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<li>Dato che mi pare tutto apposto, inizio a tagliare <strong>striscioline di cartone</strong>, e ci attacco del <strong>nastro biadesivo</strong> alle estremità.
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<ul>
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<li>Queste sono per <strong>sorreggere la graffetta</strong> in diversi punti, e non farla cadere via dal pulsante, ma lasciandole <strong>libertà di movimento</strong> in una direzione.
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<ol>
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<li>Circa a metà lascio le striscioline pulite, e le increspo leggermente, per lasciare uno <strong>spazio</strong> in cui <strong>far passare il filo</strong> di metallo;</li>
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<li>Mantenendo la graffetta nella giusta posizione, attacco le striscette dove necessario.</li>
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</ol></li>
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</ul></li>
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</ol>
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<p><img src="[staticoso:CustomPath:Assets]/Media/Toshiba-TV-Button-Hack/Back.webp" alt="Vista del retro del mio sistema montato. In rosso, ho cerchiato il pezzo che preme sulla rotellina."> <em>(Non riuscivo a fare la foto meno sfocata lì dietro, mi spiace.)</em></p>
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<h3>Che lavoro...</h3>
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<p>Per quanto riguarda la <strong>pressione del tasto</strong> - che ora posso attuare <strong>appoggiando il dito sul bordo</strong> sinistro estremo dello schermo, senza dover mettere le mani dietro a tutto - questa soluzione <strong>funziona perfettamente</strong>.<br>
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Ahimè, la <strong>rotazione</strong> della rotella <strong>non va</strong> granché con questo <em>accrocco</em>, che ha buona libertà di movimento su un solo asse. Il cartone in ogni caso non crea eccessiva rigidità, quindi <strong>riesco ancora</strong> a ruotare la rotellina <strong>da dietro</strong>.</p>
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<p>Questo è quanto. Se <strong>dovessi migliorare</strong> la mia soluzione - che, si, è <strong>grezzissima</strong>, non lo nego proprio perché è <strong>questo che mi piace</strong> - <strong>scriverò un'appendice</strong> a questo articolo.</p>
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<p><img src="[staticoso:CustomPath:Assets]/Media/Toshiba-TV-Button-Hack/Front.webp" alt="Vista frontale-laterale del mio sistema montato. Basta premere sul lato per applicare forza al bottone della TV."></p>
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<hr>
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<h2>Domande scomode</h2>
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<p>So già che la <strong>domanda arriverà</strong>, quindi rispondo ora:</p>
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<p><em>Ma tutte quelle batterie sfuse che hai messo nella foto di copertina?</em></p>
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</blockquote>
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<p>Ehhh. Buona domanda.<br>
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Sono tutte <strong>pile</strong> che <strong>conservo</strong> quando in casa (non per mano mia, in quanto, lo ripeto, evito più possibile le non ricaricabili) vengono <strong>scartate</strong>, perché molto spesso "scariche" significa soltanto "troppo scariche per il dispositivo da cui sono state sostituite". <strong>Per alcuni</strong> telecomandi <strong>vanno</strong> infatti spesso <strong>ancora bene</strong>, inclusi i miei in certi casi.</p>
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<p>Allora ho solo <strong>perso tempo</strong> con il progetto di oggi? Nah, <strong>non direi</strong>: da ora posso tranquillamente <strong>tenere il telecomando</strong> un po' più <strong>riposto</strong>, non più necessariamente sempre sulla <strong>scrivania</strong>, che quindi posso tenere <em>leggerissimamente</em> (perché io poi in un attimo rovino i miei stessi sforzi!) <strong>più ordinata</strong>.</p>
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Title = "🏴☠️ Che impatto avrà la nuova legge anti-pirateria italiana?"
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CreatedOn = "2023-04-16"
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Downsync = "/it/posts/Che-Impatto-Nuova-Legge-Anti-Pirateria-Italiana.html"
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HTMLTitle = "<span class=\"twa twa-🏴☠️\"><span>🏴☠️</span></span> Che impatto avrà la nuova legge anti-pirateria italiana?"
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Description = "Hanno approvato in Italia una legge per un contrasto forte alla pirateria. Il fatto è che comporta rischi importanti per gli internauti."
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Categories = "Blog Internet"
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UpdatedOn = "2023-04-17"
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<h1><span class="twa twa-🏴☠️"><span>🏴☠️</span></span> Che impatto avrà la nuova legge anti-pirateria italiana?</h1>
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<p>Alcuni lo sapranno, in Italia è stata <strong>approvata</strong> la <strong>nuova legge anti-pirateria</strong>, ed ora i <strong>dubbi</strong> con cui noi appassionati della condivisione libera dobbiamo confrontarci sono diversi:</p>
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<ul>
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<li>Quando entrerà in vigore? (Spero non esattamente nel momento in cui sto scrivendo questo post 😰)</li>
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<li>Quanti soldi avranno speso le lobby dell'intrattenimento per assicurarsi che la legge venisse approvata alla totale unanimità?</li>
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<li>Quali <strong>conseguenze reali</strong> porterà a noi <strong>comuni cittadini</strong>?</li>
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</ul>
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<h2>I blocchi (istantanei e per IP)</h2>
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<p>Il punto che forse più mi ha colpita della legge (qui <a href="https://documenti.camera.it/leg19/pdl/pdf/leg.19.pdl.camera.217_A.19PDL0028100.pdf" rel="noopener nofollow" target="_blank">il PDF esaminato dalla Commissione</a>, e <a href="https://temi.camera.it/leg19/dossier/OCD18-17872/disposizioni-contrasto-illecita-trasmissione-o-diffusione-diretta-e-della-fruizione-illegale-contenuti-tutelati-dal-diritto-d.html" rel="noopener nofollow" target="_blank">la relazione finale</a>) - forse perché possiedo svariate proprietà online, totalmente personali, che hanno per me zero valore economico, ma inquantificabile valore sentimentale - è l'<strong>obbligo per i fornitori</strong> di servizi Internet di rispondere a <strong>richieste di blocco istantanee</strong>.</p>
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<p>Un <strong>detentore di diritti</strong> d'autore può inviare una <strong>richiesta di oscuramento</strong> che, quando è d'<strong>urgenza</strong> - si pensi ad un incontro sportivo in diretta, che in tempo reale sta venendo ritrasmesso illegalmente - deve essere onorata in <strong>non oltre 30 minuti</strong> da tutti i provider, senza <strong>alcun contraddittorio o formale processo</strong>: sarà <strong>il proprietario</strong> del sito web bloccato a dover far poi aprire un procedimento legale per <strong>contestare il blocco</strong> e richiedere il ripristino.<br>
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Per i siti illeciti è previsto il blocco di tutti i <strong>nomi di dominio e sottodominio</strong> (DNS), e degli <strong>indirizzi IP</strong>, presenti e, non ho idea in base a quali limiti, tutti i possibili futuri.</p>
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<h3>Le nuove responsabilità</h3>
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<p>Per "fornitori" non si intendono soltanto i gestori di telefonia, che forniscono il collegamento ad Internet, ma in generale quelli "<strong>coinvolti a qualsiasi titolo nell'accessibilità</strong>" dei servizi illegali, e si fa addirittura esplicito riferimento ai <strong>motori di ricerca</strong>.</p>
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<p>I motori di ricerca altro non fanno che restituire <em>link</em> accompagnati da descrizione, e nell'effettivo <strong>non forniscono</strong> direttamente <strong>materiale pirata</strong>: in pratica, questa legge vuole persino <strong>ostacolare chi fornisce solo dei link</strong>, non soltanto chi permette lo scaricamento dei dati materialmente.</p>
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<p>Per questa logica, saranno ritenuti <strong>responsabili</strong> anche i gestori di <strong><em>social network</em></strong>, (e immagino che con "società dell'informazione" nel testo si faccia riferimento proprio a loro), e possibilmente <strong>piccole comunità</strong> online.</p>
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<h3>Un costoso firewall</h3>
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<p>Il <strong>potenziale per abusi ed errori</strong> è altissimo, e in effetti, vista in modo imparziale, questa mossa si può in ogni caso sintetizzare nell'<strong>obbligo</strong> per gli ISP di <strong>costruire un <a href="https://torrentfreak.com/anti-piracy-mega-firewall-could-render-italian-isps-liable-for-over-blocking-230413/" rel="noopener nofollow" target="_blank">mega-firewall</a></strong>, a tutti gli effetti sotto il <strong>controllo</strong> ultimo <strong>dello Stato</strong>, con tutti gli altri <strong>problemi</strong> che ne derivano (persino accidentali).<br>
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||||
Prima o poi accadrà un incidente di <strong>sovra-blocco</strong>, e si verificheranno <strong>problemi su servizi</strong> Web che non centrano nulla con la pirateria, se si metteranno a smanettare con i blocchi di indirizzi IPv4.</p>
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<p>In ogni caso, una <strong>grossa botta</strong> si vedrà probabilmente <strong>sulla bolletta</strong> di tutti, anche di chi non consuma o condivide materiale pirata!<br>
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<strong>Centralizzare una rete</strong> esistente da decine di anni, costruita fin dall'inizio come decentralizzata, è <strong>un affare tosto</strong>, ed altri stati che si adoperano per controllare l'informazione lo sanno bene.</p>
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<p>Un <strong>esempio</strong> lo si può fare mettendo a confronto Russia e Cina: entrambi gli stati hanno una certa <strong>voglia di controllare</strong> il dissenso politico su Internet, ma:</p>
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<ul>
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<li>Per la <strong>Russia è difficile</strong>, in quanto ha un'<strong>infrastruttura</strong> di Internet più <strong>tradizionale</strong>, che iniziò a svilupparsi come decentralizzata da ben <strong>prima dell'arrivo di Putin</strong>, quando il governo presente era di un altro tipo.</li>
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<li>Per la <strong>Cina è più facile</strong>, perché il governo in carica <strong>all'epoca</strong> (il Partito Comunista, come oggi), comprese le potenzialità di Internet, e fece sì che lo sviluppo avvenisse <strong>da subito</strong> secondo uno schema <strong>centralizzato</strong>.</li>
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</ul>
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<p>È allora inevitabile che innalzare ora, dal nulla, questo <em>mega-muro-di-fuoco</em>, comporterà <strong>costi sostanziali</strong>, che però saranno a <strong>totale scapito</strong> di tutti noi <strong>consumatori</strong>, invece di essere a spese delle multinazionali miliardarie dell'intrattenimento (su cui graveranno soltanto i costi della piattaforma di Stato unificata che collegherà detentori di diritti ed ISP).</p>
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<p>Ma quest'ultimo dettaglio, giustamente, non importa ai nostri parlamentari e senatori, che per loro fortuna da tanti e tanti anni ricevono rispettivamente <a href="https://www.laleggepertutti.it/353259_quanto-guadagnano-i-parlamentari" rel="noopener nofollow" target="_blank">1200 e 1650 € annui solo per le spese telefoniche</a>, grazie a quelli che tra noi, cittadini coglioni, pagano le tasse.</p>
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<h2>A caccia degli utenti</h2>
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<p>Oltre a voler <strong>contrastare</strong> in maniera specifica e ormai inequivocabile la "<strong>diffusione in diretta</strong>" di contenuti duplicati - qualcosa che sta già generando <strong>malumori</strong> tra quegli appassionati di calcio con un <strong>budget risicato</strong> - a parte che in generale i soliti contenuti (audiovisivi, di stampa, o informatici), la legge va espressamente <strong>contro gli utenti</strong> finali, <a href="https://torrentfreak.com/ew-pirate-iptv-bill-moved-to-senate-as-italy-takes-on-digital-mafias-230324/" rel="noopener nofollow" target="_blank">almeno una certa categoria</a>.</p>
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<p>Si prevedono infatti <strong>multe, fino a €5000</strong> in caso di recidiva, per chi (a quanto riesco a capire, dal leggere la legge ed il guardare video ed articoli di altre persone), acquista abbonamenti a servizi pirata a pagamento, come i blasonati "<strong>pezzotti</strong>", i pacchetti <em>IPTV</em> illegali.</p>
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<h3>Alcuni sono a posto?</h3>
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<p>Tutto sommato, nonostante la paura e l'allarmismo generale iniziale, sembra che gli unici utenti che abbiano qualcosa da temere siano appunto questi ultimi, perché - seppur va detto che io so relativamente pochissimo di legge, e non è facile applicare generiche competenze di comprensione del testo su mattoni legali, quindi chissà - il <strong>testo parla di acquisto o noleggio</strong>, e <strong>non</strong> anche cose come lo <strong>scaricare a costo zero</strong>.</p>
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<p>Se, quindi, fino ad oggi, nell'effettivo non è <strong>mai stato vietato</strong> il navigare in Internet per <strong>trovare link</strong> a partite di calcio "croccanti", con pixel grossi quanto biscotti e il vizio del <em>buffering</em>, o <strong>scaricare</strong> il decimo film della settimana tramite <em>torrent</em>, o ancora <strong>fare incetta</strong> di videogiochi gratuitamente ripacchettizzati, si può ben immaginare che <strong>le cose rimarranno come sono</strong> in questo senso.</p>
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<h4>...Forse non in assoluto</h4>
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<p>Momenti decisamente <strong>meno tranquilli</strong> potrebbero invece viverli coloro che <strong>partecipano alla condivisione</strong> di contenuti copiati, fosse anche con un torrent lasciato in <em><strong>seeding</strong></em>.<br>
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In Italia pare non sia <strong>mai stato perseguito</strong> alcun singolo <em>seeder</em>, né mai gli è stata bloccata la connessione, ma con l'autorizzazione al <strong>blocco</strong> degli <strong>indirizzi IP</strong> la situazione rischia di <strong>cambiare</strong>, e forse da oggi gli ISP dovranno <strong>smettere di cestinare</strong> le <strong>lettere degli avvocati</strong>; se non le centinaia che ogni giorno arrivano dagli Stati Uniti, con la presunzione di volere che in Europa si rispetti una legge soltanto statunitense (il <a href="https://en.wikipedia.org/wiki/Digital_Millennium_Copyright_Act" rel="noopener nofollow" target="_blank">DMCA</a>), almeno quelle poche annuali italiane sì (ammesso che esistano davvero!).</p>
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<h2>Non soffrirà solo la "mafia digitale"</h2>
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<p>Coloro che in tutta questa storia ci <strong>vanno peggio</strong> sono sicuramente i membri della "<strong>mafia digitale</strong>" - così la chiama Massimiliano Capitanio, commissario di <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Autorit%C3%A0_per_le_garanzie_nelle_comunicazioni" rel="noopener nofollow" target="_blank">AGCOM</a> - cioè quelli che <strong>vendono i pacchetti</strong> piratati premium, <strong>lucrando</strong>: per loro, <strong>multe fino a €15.5m</strong> e <strong>carcere fino a 3 anni</strong>.</p>
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<p>Forse, se questa nuova legge prendesse <strong>di mira soltanto loro</strong>, <strong>non ci sarebbe</strong> granché da <strong>discutere</strong>: <strong>non hanno alcuna passione</strong> per la condivisione, soltanto quella dei <strong>soldi</strong>.<br>
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Forse non si obietterebbe granché nemmeno se, andando contro le piattaforme che mettono a disposizione certi link, si considerasse di agire <strong>soltanto contro</strong> quelle <strong>società a scopo di lucro</strong>: Google, Microsoft (con Bing), Facebook, Twitter, e compagnia bella.</p>
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||||
<p>Ma in Italia hanno già fatto <em>saltare in aria</em> TNTVillage, e io non voglio la <strong>decimazione</strong> anche di tutte le altre <strong>piazze online</strong> create <strong>dalla gente per la gente</strong> - senza scopo di lucro, e anzi <strong>spesso a perdere</strong>, sia in tempo che in denaro - solo perché <strong>a qualcuno da fastidio</strong> che si utilizzi la <strong>funzionalità principale del Web</strong>: i collegamenti ipertestuali, inventati per favorire la <strong>condivisione libera e gratuita</strong> di cultura ed intrattenimento, <strong>senza barriere</strong>.</p>
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<p><img src="[staticoso:CustomPath:Assets]/Media/Misc/Keep-Seeding-Monitor.webp" alt=""Keep seeding""></p>
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Title = "😭 Più che un esame, ho fatto una guerra."
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CreatedOn = "2023-05-02"
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Downsync = "/it/posts/Piu-Che-un-Esame-Ho-Fatto-una-Guerra.html"
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HTMLTitle = "<span class=\"twa twa-😭\"><span>😭</span></span> Più che un esame, ho fatto una guerra."
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Description = "Per colpa di gente che non sa leggere delle regole, mi sono venuti i demoni in capa mentre svolgevo un esame che doveva essere facilissimo."
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Categories = "Blog"
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EditedOn = "2023-05-03"
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<h1><span class="twa twa-😭"><span>😭</span></span> Più che un esame, ho fatto una guerra.</h1>
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<p>Come <strong>da titolo</strong>, è stato questo il <strong>pensiero poetico</strong> dispensato da mia madre oggi, dopo che al pomeriggio sono tornata a casa con una <strong>psiche</strong> completamente <strong>obliterata</strong>, irriconoscibile.</p>
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<p>Fino a 30 minuti prima, <em>maremma bona</em>, <strong>volevo</strong> solo <strong>esplodere</strong>. Atttenzione, però: non per l'esame in sé (l'ultimo di una serie di extra-curriculari, precisamente), per me semplicissimo, di cui non mi importa nulla se non della certificazione!<sup id="fnref1"><a class="footnote-ref" href="#fn1">1</a></sup> È successa un'<strong>altra roba</strong>.</p>
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<h2>Torniamo indietro</h2>
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<p>Quando passai le prime sessioni <strong>due anni fa</strong>, andò tutto <strong>liscissimo</strong>, quasi all'insegna del <em><a href="https://www.urbandictionary.com/define.php?term=chill%20vibes" rel="noopener nofollow" target="_blank">chilling</a></em>: erano ancora i tempi delle restrizioni anti-COVID, e quei 2 esami che affrontai a scuola erano in un'<strong>aula</strong> comunque <strong>poco affollata</strong>.</p>
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<p><strong>Quest'anno</strong>, però, una <strong>schifezza</strong>. La carta l'ho presa senza ripetere nulla, quindi i miei non hanno buttato soldi in quel riguardo, ma l'<strong>esperienza</strong> è stata <strong>terrificante</strong>.<br>
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L'<strong>aula</strong> a questi giri è stata sempre <strong>pienissima</strong>, e proprio questa cosa è finita per essere un <strong>problema per la mia anima</strong>.<br>
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Non credo di meritarmi tutto questo...</p>
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<h3>Aria di problemi</h3>
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<p>Il <strong>mese scorso</strong> feci 2 esami dei 3 che mi mancavano, e già <strong>non filò nulla</strong> liscio, affatto:</p>
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<li><p>Il mio professore (referente del progetto) non mi aveva detto che sulla casella email del dominio scolastico mi sarebbe dovuto arrivare un link privato, per creare un account sulla piattaforma di esaminazione online... Peccato che l'accesso alla posta lo ho solo sulla <a href="https://sitoctt.octt.eu.org/Posts/Archive/2022-05-07-Gli-Inaspettati-Vantaggi-della-Chiavetta-Linux.html" rel="noopener nofollow" target="_blank">chiavetta con Puppy Linux</a> e sul tablet, e non riesco ad accedere altrove<sup id="fnref2"><a class="footnote-ref" href="#fn2">2</a></sup>. Risultato: <strong>dovetti farmi la corsa</strong> a casa <strong>per prendere il tablet</strong> e tornare a scuola... Fortuna che abito nelle vicinanze.</p></li>
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<li><p>La <strong>piattaforma di testing si ruppe</strong> totalmente quando avevo finito uno degli esami (non senza fatica, alcune domande erano <em>[glitchate](<a href="https://en.wikipedia.org/wiki/Glitch#Computer" rel="noopener nofollow" target="_blank">https://en.wikipedia.org/wiki/Glitch#Computer</a></em>glitch)_!): appena feci partire il secondo, il sistema disse che avevo esaurito il tempo, e mi chiuse in faccia la prova appena avviata... Il prof. dovette <strong>perdere tempo</strong> a chiamare il supporto per spiegare la cosa, e dopo un bel casino l'esame venne ripristinato come non svolto.</p></li>
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<p>Tra entrambe le cose, allora, fu <strong>persa</strong> una buona quantità di <strong>tempo</strong>. E se così non fosse stato, <strong>forse</strong> ce l'<strong>avrei</strong> fatta a finire <strong>tutti gli esami quel giorno</strong>.</p>
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<h2>Il presente</h2>
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<p>Torniamo ad oggi.<br>
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Finita la scocciatura dell'attesa (non troppo problematica, grazie al rettangolo di plastica, vetro, metallo, con connessione Internet, e tascabile, che anche io porto sempre in giro), dovuta al fatto che tutte le postazioni erano occupate inizialmente, <strong>inizio</strong>.<br>
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<em>...Ma non l'avessi mai fatto!</em></p>
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<p>I miei <strong>primi minuti</strong> vanno per <strong>bene</strong>, <strong>fino a che</strong> non iniziano a terminare l'esame anche una buona selezione (casuale, o il destino le ha scelte accuratamente?) di <strong>scimmie</strong>, che dalle file dietro a tutto <strong>farfugliavano</strong> con chi (immagino in confidenza) ancora non aveva finito, ad un volume esagerato e in contemporanea.<br>
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Ecco, ecco, ora, lentamente, il <strong>sangue</strong> inizia a <strong>ribollire</strong> nel mio corpo, manco fosse una caffettiera, perché con quel casino <strong>non riesco a leggere</strong> metà di una domanda <strong>senza distrarmi</strong> totalmente. Nemmeno avere gli auricolari nelle orecchie (ma staccati) attenuava abbastanza il rumore. <strong>Finire in quel modo</strong> l'esame? <strong>Impossibile</strong>.</p>
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<h3>Ci ho provato</h3>
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<p>Prima che fosse troppo tardi, <strong>ho cercato</strong> di <strong>chiamare l'insegnante</strong> — che, mannaggia allo <em>strafaccio</em>, era parecchio <strong>distratto</strong>, perché ad un'altra persona in quel momento era capitato lo stesso glitch della mia volta precedente (e qui devo: ma che backend di merda che ha 'sta piattaforma, buttatelo via e riscrivetelo da capo, per cortesia!!!).<br>
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Volevo <strong>gentilmente</strong> dirgli di far stare in <strong>silenzio</strong> tutti coloro che non avevano diritto di parola, e dopo qualche minuto (a onor suo, di sua sponte, un attimo prima che sentisse me) ha blaterato qualcosa (di poco convincente) per dire alla platea di acquietarsi. La platea <strong>non si è acquietata</strong>, e il prof. stava uscendo pazzo per via dei problemi generali, purtroppo, quindi <strong>poco poteva dar retta</strong> a me.</p>
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<p>L'<strong>altra volta</strong> c'era <strong>meno casino</strong>. Forse perché gli individui sbagliati erano meno, forse perché stavo al PC nello spigolo estremo dell'aula (che oggi non si accendeva), forse perché, dato che c'era un commissario esterno, le regole si potevano violare solo senza fare rumore. Non lo so.</p>
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<p>Addirittura decido di <strong>chiamare a telefono mio padre</strong>, arrivata qui, per dirgli di <strong>chiamare a sua volta</strong> il professore a telefono; magari a 'sto giro <strong>riesce a capire</strong>. In effetti, a questo giro l'invito al silenzio era più convincente. Lo era?</p>
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<h3>Un disastro</h3>
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<p>Ma, ormai, <strong>troppo tardi</strong> comunque: la mia tensione è salita troppo, <strong>non riesco a riacquisire</strong> un minimo di <strong>concentrazione</strong>, costringendomi, dopo forse 21 mesi buoni in cui ho potuto farne a meno, a graffiarmi per convertire una minima parte del carico mentale (che richiede energie mentali di primo piano per essere gestito, le stesse che in quel momento mi servivano per completare la mia sessione) in bruciore cutaneo (che, fino ad un certo livello, è gestito dal cervello in background). Che palle.</p>
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<p>Il <strong>danno</strong> ormai l'ho fatto, <em>ahimè ed e che cazzo</em>, e sembrava che lentamente si stesse per calmare tutto e la concentrazione potesse tornare... e invece no. Il <strong>richiamo</strong> del prof. è stato comunque <strong>troppo morbido</strong> e <strong>non ha stroncato i cattivi</strong> comportamenti di quella parte degli altri studenti, li ha solo messi un po' in pausa.</p>
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<h3>La soluzione vera</h3>
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<p><strong>Boh</strong>, a questo punto mi viene semplicemente da <strong>tirare un pugno</strong> sulla scrivania e "urlare" (non che io lo sappia fare, ma il pugno proprio a sopperire a questo serve; <em>l'ho inconsciamente imparato da un altro mio professore</em>) di <strong>fare silenzio</strong>, che altrimenti non avrei potuto concludere nulla, e... <strong>ha funzionato</strong>. <em>Ah?...</em><br>
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Si, <strong>tutto qui</strong>. Non posso dire altro su questo attimo, si è immediatamente cristallizzato in bene. Da lì, fino a quando ho finito e ho potuto andarmene, non è volata più una mosca.</p>
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<p>A quel punto, purtroppo, l'<strong>irritazione</strong> l'avevo comunque <strong>accumulata</strong>, e ci ho messo <em>ore e ore e <strong>ore</strong></em> <strong>per smaltirla</strong>, tra il fare varie cose a caso e lo scrivere questo articolo.<br>
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L'unica cosa di cui logicamente posso <strong>pentirmi</strong> è di non aver fatto risuonare quel <strong>banco qualche prezioso minuto prima</strong> di arrivare sul serio al limite, dato che i metodi gentili non funzionavano. Purtroppo o per fortuna, mannaggia, non <strong>è un riflesso che mi sorge</strong> troppo spesso; <strong>solo quando</strong> ormai sono <strong>già oltre</strong> quel limite, e forse ho <strong>già commesso altri danni</strong> evitabili.</p>
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<p>Eppure, quel dubbio mi resta ancora: ma <strong>cosa avrò fatto</strong> di tanto male al mondo <strong>per meritarmi</strong> queste cose? E vallo a capire...</p>
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<h2>[:HNotesRefsHTML:]</h2>
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<div class="footnotes">
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<li id="fn1">
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<p>La <strong>certificazione</strong>... oddio, anche di quest'ultima, <strong>non è che mi importi</strong> in prima persona: sul mio <strong>letto di morte non</strong> starò certo a <strong>contare le carte</strong> che avrei potuto ma non ho voluto ottenere; principalmente mi convinsero i miei, e allora vabbè. (<em>Se <strong>dovesse scadere</strong> pure questa prima che possa essere sul serio utile a qualcosa, <strong>mi incazzerò</strong> sul serio, ma lasciamo stare...</em>) <a href="#fnref1">↩</a></p>
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<li id="fn2">
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<p><strong>Colpa di Google</strong> (GSuite, cacca), la <strong>rete scolastica</strong> non è riconosciuta come fidata e <strong>non mi fa accedere</strong>. Quel giorno non riuscivo ad accedere nemmeno da smartphone collegandomi alla VPN di casa mia, per qualche motivo! <strong>Spiegai meglio</strong> il problema generale nel mio <strong>articolo sulla chiavetta Puppy</strong>, comunque, quindi rimando lì per chi ha interesse. <a href="#fnref2">↩</a></p>
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Title = "☣️ Le brutture irrisolvibili della dock di Nintendo Switch (Parte I)"
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CreatedOn = "2023-06-30"
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Downsync = "/it/posts/Brutture-Irrisolvibili-della-Dock-Nintendo-Switch.html"
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HTMLTitle = "<span class=\"twa twa-☣️\"><span>☣️</span></span> Le brutture irrisolvibili della dock di Nintendo Switch (<i>Parte I</i>)"
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Image = "https://sitoctt-assets.octt.eu.org/Media/Switch-Dock/Dock-Binned-Unsharp.webp"
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Description = "Possibile trovare così tanti difetti in un solo accessorio? Nintendo, da anni, con il dock del suo Switch ci dimostra di si!"
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Categories = "Blog Tecnologia Gaming"
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<h1><span class="twa twa-☣️"><span>☣️</span></span> Le brutture irrisolvibili della dock di Nintendo Switch (<i>Parte I</i>)</h1>
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<p><small><em><strong>Nota</strong>: questo articolo <strong>avrebbe dovuto</strong> si in primo luogo illustrare i problemi della dock di Switch, ma poi continuare e terminare con lo <strong>sviluppo totale della mia soluzione</strong> alternativa. La prima parte è venuta <strong>bella lunga</strong>, però, e ho paura che possa <strong>eclissare</strong> quella veramente importante, quella della mia soluzione <strong>pericolosamente originale</strong>. Quindi, <strong>in questo</strong> articolo parlo solo delle <strong>mie rogne</strong>; quello che uscirà in <strong>seguito sarà</strong> dedicato al mio <strong>fai-da-te</strong>.</em></small></p>
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<p>Chi è, come me, tra gli <strong>sfortunati possessori</strong> di una console <strong>Nintendo Switch</strong>, probabilmente sa bene quanto la <strong>dock ufficiale</strong> sia non solo <strong>scomoda</strong>, ma quasi uno scherzo in essenza, qualcosa che quasi <strong>non doveva esistere</strong>!</p>
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<h2>Ecco di cosa parliamo</h2>
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<p>La <strong>dock</strong>, per coloro che sono stati beati ignoranti fino ad ora, è semplicemente una <strong>basetta proprietaria</strong> che fornisce alcune <strong>espansioni</strong> alla console, tra cui una sola con un minimo di rilievo: l'<strong>output video</strong>.</p>
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<p>Per evitare di creare confusione, o di attribuire colpe dove queste possono non essere dovute, mi chiarisco: tutto <strong>questo articolo</strong> ruota attorno alla <strong>prima edizione della dock</strong>. Nintendo ne ha infatti creato una versione migliorata quando, nel 2021, ha rilasciato la revisione OLED della console. Io possiedo <strong>solo il primo modello</strong> (in quanto ho solo la prima edizione di Switch), quindi la mia esperienza si limita a quello. Vabbè che, anche se pare che <strong>alcuni problemi</strong> minori siano stati <strong>risolti</strong>, nel complesso la dock <strong>rimane sempre sub-ottimale</strong>.</p>
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<p><img src="[staticoso:CustomPath:Assets]/Media/Switch-Dock/Dock-Binned.webp" alt="La mia dock appoggiata in un cestino della spazzatura... smontata, perché ho già realizzato l'oggetto del prossimo post."> <small><em>Ecco qui il posto in cui la dock dovrebbe stare: nel cestino.</em></small></p>
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<h2>Per cosa iniziò la fine</h2>
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<p>È stato sin dal proverbiale <strong><em>day-one</em></strong>, quel giorno del <strong>2017</strong> in cui Nintendo ha rilasciato questa <strong>ennesima console</strong> sul mercato, che tra le diverse <strong>critiche</strong> sollevatesi attorno ad essa, molte hanno riguardato proprio anche il suo <strong>rapporto con la dock</strong>.</p>
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<h3>L'output video fatto brutto</h3>
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<p>Il <strong>fastidio</strong> più grosso, a mio parere, è dovuto al fatto che la <strong>maledetta</strong> dock è l'<strong>unico modo per avere output video</strong> dalla console ad un display esterno. Comprendiamo tutti il non voler mettere una porta HDMI sul tablet, ossia la console vera e propria, ma <strong>perché per forza</strong> richiedere la dock?</p>
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<p>Già da <strong>3 anni prima</strong> dell'uscita sul mercato dello Switch, ossia dal <strong>2014</strong>, è stato diffuso lo <strong>standard</strong> "<em><a href="https://en.wikipedia.org/wiki/DisplayPort#USB-C" rel="noopener nofollow" target="_blank">DisplayPort Alternate Mode on USB Type-C Connector</a></em>", quello oggi <strong>implementato in tutti quei PC</strong> portatili che non includono una porta HDMI, e che permette per l'appunto di trasportare, su un <strong>unico connettore</strong>: energia sufficiente alla ricarica, <strong>dati video, e dati di ogni tipo</strong> (USB).<br>
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Nel caso poi si volessero avere porte USB extra, o direttamente una porta HDMI (per collegarsi a monitor non-DisplayPort), sul mercato ci sono <strong>hub per meno di qualche decina di euro</strong> che fanno proprio a questo caso.<br>
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Ovviamente, avendo Nintendo voluto implementare la sua <strong>soluzione proprietaria discutibile</strong>, il <strong>collegare Switch direttamente</strong> ad un monitor dotato di porta USB-C, o a uno di questi adattatori, non risulterà in <strong>alcun segnale video</strong> venir trasmesso.</p>
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<p>Nintendo ha poi ben <em>depensato</em> di non includere funzioni di <strong>trasmissione video senza fili</strong>, nemmeno come opzione secondaria, seppur programmi <em>homebrew</em> come <a href="https://github.com/exelix11/SysDVR" rel="noopener nofollow" target="_blank">SysDVR</a> dimostrano che l'<strong>hardware è perfettamente capace</strong> di una trasmissione video in WLAN.<br>
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Per dirne un'altra, lo standard <a href="https://en.wikipedia.org/wiki/Miracast" rel="noopener nofollow" target="_blank">Miracast</a> esiste dal <strong>2012</strong>, quindi c'era tutto il tempo di implementarlo nella console, <strong>se solo la casa madre avesse voluto</strong>. A dire il vero, trattandosi di qualcosa di <strong>implementabile via software</strong> (l'unico requisito hardware è il <strong>Wi-Fi</strong>), Nintendo non ha <strong>mai avuto un termine massimo</strong> per includere una funzione del genere, eppure nessun aggiornamento del firmware rilasciato in questi <strong>6 anni</strong> ha ancora tappato questa <strong>lacuna</strong> (o varie altre); qualcosa che non fa altro che confermare la <strong>svogliatezza dell'azienda</strong>.</p>
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<h3>Una batosta al portafogli!</h3>
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<p>Nonostante questa <strong>fissazione di Nintendo</strong> con il <strong>non implementare standard</strong> diffusi — o, ancora peggio, con il farlo in <strong>maniera scorretta</strong>, reinterpretandoli e <strong>rompendoli</strong> (non m'azzardo ad aprire bocca sulle questioni di Switch che esulano dalla basetta...) — quantomeno <strong>la dock è inclusa nella confezione</strong> della console, e non va acquistata separatamente... qualcosa che non so se vedere come <strong>bene o male</strong>, considerando che, costando <strong>ben 80 euro</strong> se acquistata separatamente, immagino che la sua inclusione nella scatola del tablet <strong>impatti pesantemente</strong> quello che sarebbe altrimenti il <strong>costo della console</strong> da sola.</p>
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<p>Se anche è vero, però, che i critici arrivano anche dove qualcuno offre un prodotto perfetto, <strong>questo <em>plasticume</em></strong> d'accessorio <strong>merita</strong> tutta la sua <strong>cattiva fama</strong>. Voglio dire: tutti <strong>noi videogiocatori</strong> ci saremmo aspettati qualcosa di <strong>un attimo migliore</strong>, con quella <strong>taglia di 80€</strong>, e perciò va detto che <strong>gli aspetti negativi</strong> di questo soprammobile pesano onestamente molto di <strong>più dei lati positivi</strong>.</p>
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<h3>Al bando le porte</h3>
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<p>Trovo innanzitutto un minimo <strong>ridicolo</strong> — <strong>seppur</strong> realisticamente <strong>insignificante</strong>, considerando cosa offrivano nel 2017 le console della concorrenza e in generale gli altri dispositivi elettronici — che la dock fornisca <strong>solamente una porta</strong> di output audio-video <strong>digitale</strong> (HDMI), e <strong>nessuna analogica</strong>.<br>
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Ripeto, non è un pretesto intelligente per andare da Nintendo con in mano dei forconi, ma è quantomeno <strong>deludente</strong>, considerando che <strong>la console casalinga precedente</strong> della grande N, la bistrattata <strong>Wii U</strong>, aveva entrambe le uscite.</p>
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<p>Una <strong>mancanza di input/output</strong> ritenuta un problema da ben più di 4 gatti, però, riguarda la <strong>porta Ethernet</strong>. In ambiti specifici il Wi-Fi non ha mai davvero soppiantato le connessioni di rete cablate, e il <strong>gaming</strong> è uno di questi.<br>
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Su Switch poi, con i <strong>driver Wi-Fi</strong> di Horizon OS (il sistema operativo di Nintendo), che dire <strong>schifosi</strong> è fargli un complimento, e con il <strong>mancato supporto</strong> ai driver <strong>tethering USB</strong> (quelli che permettono di usare, per esempio, uno smartphone Android come router cablato), l'<strong>unico modo</strong> per avere un collegamento <strong>Internet di qualità</strong> è comprare un <strong>adattatore Ethernet-USB</strong> (almeno questo, per fortuna, può essere generico).</p>
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<p>Eppure, in questo caso, la <strong>mancanza di spazio non è una scusa</strong> digeribile per non aver incluso porte a volontà... la dock al suo <strong>interno</strong> è <strong>perlopiù spazio vuoto</strong>, che componenti elettroniche, e penso sarebbe stato possibile fare di più (la dock OLED, infatti, presenta almeno la porta Ethernet).<br>
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A proposito: di per sé, la <strong>tanta plastica ABS</strong> non sarebbe un problema — anzi, dà una <strong>buona solidità</strong> e un <strong>peso di rispetto al prodotto</strong>, che altrimenti potrebbe tendere a volar via giù da tavoli e scrivanie con poco, e sarebbe forse un po' fragile. </p>
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<p>Per via di ciò, però, la dock <strong>non è affatto semplice da trasportare</strong>, principalmente perché <strong>troppo grossa</strong>.<br>
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Il <strong>peso</strong>, detto francamente, <strong>non è un problema</strong> in tal riguardo: la console da sola con i <em>Joy-Con</em> (i controller laterali) equipaggiati pesa già più della dock da sola... tutto quel litio in una tavoletta di plastica, fidatevi, <em>pare piombo</em>.<br>
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Le <strong>dimensioni</strong>, però, se apparentemente contenute (almeno, rispetto ad un'intera console solo-fissa) sono <strong>problematiche</strong> se <strong>si vuole portare la dock</strong> in una borsa o uno zaino assieme alla console. Tutte <strong>le custodie</strong> trasportabili, ovviamente, <strong>non possono riservare</strong> uno spazio per la basetta, a meno di essere grosse quanto delle ventiquattrore.</p>
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<p>Fermandoci un attimo con le parole al vento, e <strong>parlando di numeri</strong>, siamo a 238x98x13 millimetri per la console (Joy-Con inclusi), e 172x102x50 mm per la dock: insomma, quest'ultima è <strong>spessa quasi 4 volte il tablettino</strong>, il che è un <strong>problema</strong>.<br>
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La mia custodia generica a valigetta (una di quelle quasi-imbottite, con spazio per gli accessori) è, da chiusa, 249x126x52 millimetri: se dovesse includere anche lo spazio per la dock sarebbe un borsone!</p>
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<h2>Oltre le banali apparenze</h2>
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<p>Ed è esattamente così, osservando attentamente <strong>dettagli sempre più minuti</strong> al fine di produrre <strong>affinate deduzioni</strong>, che ci ricordiamo qualcosa — almeno, io e tutti coloro che imparano fai-da-te e programmazione dal mio blog (sbagliando grosso?): <strong>la <a href="https://en.wikipedia.org/wiki/Overengineering" rel="noopener nofollow" target="_blank">sovra-ingegnerizzazione</a> è un pericolo</strong> sempre dietro l'angolo, quando si tenta di fare qualcosa di particolare.</p>
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<h3>Pareti artigliate incluse!</h3>
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<p>Una delle <strong>sviste di progettazione</strong> uscita subito fuori con il design della basetta, e che non sarebbe stato affatto presente se solo Nintendo avesse optato per un design più essenziale, è che <strong>lo spazio in cui il tablet</strong> di Switch si inserisce e riposa è un po' troppo stretto. Le due facce di plastica non sono così vicine da far percepire qualcosa di strano all'inserire o al disinserire della console, eppure abbastanza vicine da <strong>creare graffi sul fronte</strong> della console.<br>
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A onor del vero, nessun graffio può accumularsi nell'area propriamente del display, ma realisticamente solo <strong>ai suoi margini</strong> (e sui <strong>pixel più estremi</strong> del display, ed ecco da cosa viene la rabbia collettiva), dato che è solo in corrispondenza di quella zona che la dock presenta 2 <strong>sporgenze</strong> simmetriche, che fanno da guide per l'inserimento.</p>
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<p>Ovviamente, il pannello frontale <strong>si graffia</strong> soltanto perché <strong>è di plastica</strong>: se fosse stato di vetro, non sarebbero successi incidenti. Considerando però l'ampiezza del target di mercato a cui la console si rivolge, e il resto delle sue caratteristiche tecniche, un display di <strong>vetro sarebbe stato</strong> in effetti <strong>inadeguato</strong>. Tanto, chiunque ci tenga può, come feci io, comprare una <strong>pellicola di vetro</strong> a pochi euro, e in un attimo applicarla.</p>
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<h3>Flusso dell'aria ridotto</h3>
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<p>Parecchi giochi che girano su Switch, nel tentare di mantenere un <strong>regime prestazionale</strong> accettabile durante la sessione di gameplay, lavorano <strong>a scapito delle temperature</strong>, che <strong>si alzano di parecchio</strong> (specialmente sulla primissima revisione della console, che monta un chip più energivoro.<sup id="fnref1"><a class="footnote-ref" href="#fn1">1</a></sup>). Da qui deriva la necessità per la console di avere un <strong>sistema di raffreddamento attivo</strong>, che aspira aria da una piccola griglia sul retro, per poi risputarla (calda) nella parte alta.</p>
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<p>Non che io abbia tanta esperienza nella fisica dei fluidi, però mi pare, dal <strong>semplice uso</strong> della console, che <strong>in dock le ventole</strong> tendano in media a <strong>girare</strong> sempre con <strong>più forza</strong> rispetto alla modalità portatile, anche a parità di risoluzione video (720p) e, a regola, di frequenze di CPU e GPU.<br>
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In effetti, per come il tablet riposa nella sua base, metà della <strong>griglia</strong> posteriore affaccia sul vano cavi della dock, mentre l'altra metà è direttamente <strong>ostruita</strong> (vicinissima ad una parete di plastica). Questa prima metà, oltre a poter essere, eventualmente, parzialmente ostruita dai cavi di alimentazione e video, riceve aria solo dai due <strong>piccoli spazi</strong> aperti (a sinistra e in alto) sul retro della dock; e a me, <strong>quest'aria, pare pochina</strong>.</p>
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<p><img src="[staticoso:CustomPath:Assets]/Media/Switch-Dock/Diagramma-Flusso-Aria-Dock.webp" alt="Modello disegnato a mano su carta, con pennarelli colorati."> Ecco un modello grafico dei <strong>buchi, flussi d'aria, e possibili cavi</strong>. Bruttina la situazione della piccola <strong>griglia posteriore</strong> (in blu, e fuori scala per eccesso, ora che ci faccio caso)! <small>(Non fate caso al fatto che ho invertito la porta USB-C con quella HDMI...)</small></p>
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<h3>Girarla in orizzontale?</h3>
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<p>Infine, è un po' stressante la <strong>mancanza di</strong> una modalità di <strong>posizionamento in orizzontale per la base</strong>, che sarebbe particolarmente <strong>utile quando lo spazio è ristretto</strong> e i cavi devono essere corti — come in postazioni di gioco <strong>vicino alla TV</strong> (situazione comune in certe case proprio giapponesi, tra l'altro), o anche <strong>postazioni su scrivania</strong> (il mio caso).<br>
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Se girata sul lato lungo, in realtà, la base ci rimane, e la console rimane connessa; ma <strong>basta tirare</strong> un po' qualcosa <strong>per farla scendere</strong> fuori, e quindi scollegare.<br>
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Per la cronaca, sia Wii che Wii U, oltre che le <strong>console della concorrenza</strong> (le presenti, e diverse passate), sono state pensate per poter <strong>riposare in entrambi</strong> gli orientamenti.</p>
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<p>Sarebbe stato comodo avere questa opzione, anche se forse <strong>non è la fine</strong> del mondo, rispetto alle altre rogne: anche perché basta aggiungere un <strong>supporto triangolare auto-fabbricato</strong> (o comprato da venditori che si occupano di <em>artigianato della plastica</em>) per avere una situazione più decente, in cui la console resta <strong>un po' inclinata</strong> rispetto al piano di appoggio della base (e non quasi parallela).</p>
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<p><a href="https://www.etsy.com/uk/listing/877452299/nintendo-switch-dock-horizontal-base"><img src="[staticoso:CustomPath:Assets]/Media/Switch-Dock/Switch-H-Dock-etsy.com-listing-877452299.webp" alt="Un supporto aggiuntivo pensato per il posizionamento in orizzontale della dock."></a> <small><em>Foto da <a href="https://www.etsy.com/uk/listing/877452299/nintendo-switch-dock-horizontal-base" rel="noopener nofollow" target="_blank">DVAMakerStudios, Etsy</a>.</em></small></p>
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<h2>Che cosa fare</h2>
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<p>Che cosa si può fare allora se questo <em>plasticone</em> è causa di tutti questi <strong>pesanti morbi</strong>? Lo abbiamo detto sopra: usare un <strong>hub USB generico</strong>, come su tutti i dispositivi normali, qui <strong>non è possibile</strong>.</p>
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<h3>Dock che <em>il prozio al mercato comprò</em>...</h3>
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<p>Principalmente solo sul Web, si trovano in vendita <strong>dock per Switch di terze parti</strong>, di tutte le forme. Purtroppo, a seguito delle <strong>segnalazioni negative</strong> fatte da tantissimi utenti dopo un tempo d'uso variabile, non le reputo <strong>per nulla affidabili</strong> (anche se certamente qualcuna tra le centinaia lo sarà, ma chissà quali!).<br>
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A causa del <strong>bizzarro protocollo</strong> secondo cui è gestita l'<strong>energia</strong> tra Nintendo Switch e i suoi accessori ufficiali, <a href="https://www.tomsguide.com/news/nintendo-switch-brick-docks" rel="noopener nofollow" target="_blank">pare che la console possa rompersi con accessori di terze parti</a> che forniscono (anche) ricarica. Il che è bizzarro, come dire, perché virtualmente <strong>qualunque altro dispositivo</strong> sul mercato con una porta USB di ricarica <strong>non si rompe</strong>, se non con procedure poco ortodosse e volute, che vanno al di là dell'usare un caricatore della concorrenza.</p>
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<p>Su Amazon in particolare si trovano però anche altre tipologie, <strong>oltre ai cloni</strong> rifatti da zero della dock:</p>
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<li>Quelle compatte che <strong>contengono</strong> — o almeno, così dicono loro, ma pare sia così guardando le foto (la disposizione delle porte e le dimensioni della scheda, ad occhio, combaciano) — <strong>la scheda ufficiale</strong> contenuta nella base prodotta da Nintendo (come <a href="https://web.archive.org/web/20230630114837/https://www.amazon.it/Docking-station-portatile-sostituzione-ufficiale/dp/B0C49WC9BQ" rel="noopener nofollow" target="_blank">questa per €24,99</a>).</li>
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<li>La stessa cosa appena presentata, stesso design, stesse dimensioni, ma <strong>senza alcuna scheda</strong> integrata (come <a href="https://web.archive.org/web/20230630135554/https://www.amazon.it/eXtremeRate-AiryDocky-Nintendo-Portatile-OLED-Trasparente/dp/B0BW3YX946" rel="noopener nofollow" target="_blank">questa per €19,99</a>): sono <strong>kit fai-da-te</strong>, l'idea è di <strong>prelevare la scheda</strong> dalla dock che già si possiede e montarla in questa <strong>nuova scocca</strong>.</li>
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</ul>
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<h4>...<em>e fu così che i suoi soldi bruciò</em>.</h4>
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<p>Qualunque opzione si scelga, pare però che si arrivi a pagare <strong>almeno 20 euro sonanti</strong> soltanto <strong>per della plasticaccia</strong>, viti, molle, e qualche <strong>altra scemenza</strong>. Anche questo, come prezzo, è semplicemente a dir poco eccessivo; è troppo, punto. <strong>Tutto sovrapprezzo</strong>, e scommetto che se uno dei casalinghi cinesi che ci sono da me vendesse almeno un kit DIY, difficilmente costerebbe più di 10 euro.</p>
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<h3>Una sola opzione</h3>
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<p>Alla fine di tutto, allora, <strong>solo un'opzione mi resta</strong>: plastica, cartone, colla, scotch, spille, ed elastici. Anche stavolta <strong>è il momento del fai-da-te pezzotto</strong>, quello a <strong>costo totalmente zero</strong> <a href="https://sitoctt.octt.eu.org/Categories/DIY.html" rel="noopener nofollow" target="_blank">che a me piace tanto</a>.<br>
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C'è fin troppo di cui parlare a proposito, come al solito, quindi tutto ciò sarà per il prossimo articolo! <small>Spero di non aver tediato nessuno fino alla morte oggi, altrimenti chi mai potrà leggere la seconda parte...</small></p>
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<h2>[:HNotesRefsHTML:]</h2>
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<div class="footnotes">
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<ol>
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<li id="fn1">
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<p>Una <strong>revisione hardware silenziosa</strong> ha introdotto una versione riprogettata del SoC <em>NVIDIA Tegra X1</em>, con un processo produttivo più compatto, che funziona in modo quasi identico all'originale, ma <strong>richiede meno energia</strong>, quindi ne disperde meno, e quindi <strong>scalda di meno</strong>: <a href="https://wiki.wiidatabase.de/wiki/Mariko" rel="noopener nofollow" target="_blank">https://wiki.wiidatabase.de/wiki/Mariko</a>. <a href="#fnref1">↩</a></p>
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</li>
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</ol>
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</div>
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Title = "🏖️ Recensione: Pipì nel Mare (Mar Tirreno)"
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CreatedOn = "2023-08-11"
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Downsync = "/it/posts/Recensione-Pipi-Nel-Mar-Tirreno.html"
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HTMLTitle = "<span class=\"twa twa-🏖️\"><span>🏖️</span></span> Recensione: Pipì nel Mare (Mar Tirreno)"
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Image = "https://sitoctt-assets.octt.eu.org/Media/Misc/craiyon_211338_anime_girl_in_the_ocean_looking_at_the_sunset__half_body_rem.webp"
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Description = "Un'azione di solito considerata come priva di rilevanza, in un attimo speciale può scoprirsi magica e impossibile da tenere per sé: tocca scrivere una recensione."
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Categories = "Blog"
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<h1><span class="twa twa-🏖️"><span>🏖️</span></span> Recensione: Pipì nel Mare (Mar Tirreno)</h1>
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<p>Con l'estate ormai al suo picco, in un ennesimo agosto estremamente caldo, è praticamente d'obbligo che tutte le <strong>tradizioni della stagione</strong> siano onorate, anche quest'anno.</p>
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<p>Dove si fanno le vacanze, anche questa volta? Ma al mare, chiaramente. Secondo voi, chi è che ha più autorità in merito: tutta quella gente sconosciuta che ogni volta, quasi agendo per inerzia, risceglie puntualmente la montagna, sperando che in chissà che modo questa ennesima volta possa essere quella buona e divertente... o l'italicissimo poeta vate, Gabriele D'Annunzio, che in particolari località di mare ha vissuto mesi estivi talmente profondi e memorabili da sentire il bisogno insopprimibile di scriverci su un'intera raccolta di liriche?</p>
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<p><em>Ho passato questi giorni in una quiete profonda, disteso in una barca al sole. Tu non conosci questi luoghi: sono divini. [...] Penso all'ora in cui dovrò riprendere il treno, con un rammarico indicibile. Vorrei rimanere qui, e cantare. Ho una volontà di cantare così veemente che i versi nascono spontanei dalla mia anima come le schiume delle onde. In questi giorni, in fondo alla mia barca, ho composto alcune Laudi che sembrano veramente figlie delle acque e dei raggi, tutte penetrate di aria e di salsedine. Sento che in un mese o due potrei d'un fiato, comporre tutto il volume. [...] Se tu potessi immaginare le bellezze di questa marina!</em><br>
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(<a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Alcyone#Genesi_dell'opera" rel="noopener nofollow" target="_blank">Lettera di D'Annunzio ai Fratelli Treves Editori, 7 luglio 1899</a>)</p>
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</blockquote>
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<p>Per quanto, come molti, sono convinta anche io del fatto che il mare — inteso come lo stare incatenati nella stessa singola località balneare scelta per la vacanza di turno — a lungo stanca, riesco in certi casi a sentire anche io in maniera particolarmente coinvolgente quell'essenza naturalista che D'Annunzio con estrema fatica ha saputo trascrivere in bellissime parole, nonostante le mie vacanze siano decisamente un po' più piatte delle sue.</p>
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<p>Se forse durante questa mia breve vacanza in Calabria non ho avuto modo di fare spettacolari passeggiate nella pineta, o di godere di una camminata sulla spiaggia fatta come natura comanda — senza la calca d'agosto e il sovraccarico sensoriale da questa generato — e nemmeno starmene per ore nella pace assoluta di qualche scorcio a riposare, non potevo comunque rinunciare a quell'unico <strong>momento di immersione</strong> che mi è davvero concesso.</p>
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<p>Dopo vari di quei giorni in cui ho dovuto a malincuore decretare l'acqua a mare come insoddisfacente — troppo fredda, troppo agitata anche solo per stare a riva senza rotolare via, in generale atmosfera poco invitante — finalmente oggi tra tardo pomeriggio e prima sera le carte in tavola sono quelle giuste, che mi permettono di compiere quella mossa più agognata: <strong>la pipì nel mare</strong>.</p>
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<p>All'inizio, la mia idea era di stare appena a riva, in maniera distratta e con la testa piena di altri pensieri. Tuttavia, l'ambiente si è in pochi minuti rivelato estremamente avvolgente per i sensi, e i miei pensieri piano piano si sono allineati alla frequenza delle onde. Seguendo questo <strong>nuovo ritmo calmo</strong> e accogliente, allora, mi spingo un pochino oltre in quel vasto azzurro, arrivando a bagnarmi fino alla vita, lì nel mar Tirreno.</p>
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<p>Ormai sto bene nell'acqua, e negli attimi che di continuo si susseguono <strong>inizio a dimenticarmi</strong> tutte le forme, i colori, le costruzioni mentali. Il cielo sfumato di un blu caldo, un colore fresco macchiato dalle calde sfumature del sole che è ormai in procinto di tramontare, quindi mettere così fine a quest'ultima giornata di vacanza. Non percepisco tutti quegli elementi non più necessari, opere e pensieri del mondo moderno, totalmente fuori posto in un contesto tanto divino, e cancello quelle altre poche persone molto distanti da me.</p>
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<p>Con un battito di ciglia, torno dunque indietro di centinaia di migliaia di anni, se non decine di milioni, a quando tutto il brodo della vita stava venendo preparato nell'enorme pentolone oceanico, all'interno del quale oggi non possiamo più vivere ma da cui sentiamo ancora provenire un ancestrale richiamo.</p>
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<p>È a questo punto che, dopo che la mia mente e la mia pelle si sono totalmente unite al corpo blu, il resto della mia carne si completa in questa temporanea entità ibrida, che allo stesso tempo mi appartiene e di cui non sono nulla. <strong>Quello stimolo</strong>, tanto antico quanto lo scenario che naturalmente si è oramai assemblato, è ora l'unico pensiero definibile complesso che fa avanti e indietro tra il mio sistema nervoso e l'apparato urinario. Si viene così a costruire un bisogno che ha l'aspetto di un desiderio bramoso, ma che si inizia da solo a realizzare, come fosse quasi un <strong>dono del fato</strong>, senza uno sforzo notevole da parte mia.</p>
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<p>Questo. Questo è il singolo unico momento in cui, nel mondo di oggi, possiamo apprezzare la semplicità di un simile gesto. Trarre pura soddisfazione da qualcosa che consideriamo scontato, e a cui non diamo in genere un briciolo di <strong>attenzione</strong>: tutte le altre volte in cui facciamo pipì abbiamo sempre qualcosa per la testa, e vediamo sempre l'atto piccolo come l'ennesima faccendina da fare di continuo, non come un piccolo meritato <strong>momento di pausa</strong> di poche volte al giorno. In prima persona io sono colpevole di questo.</p>
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<p>In questo lungo attimo nel <strong>mare calabrese</strong>, abbastanza profondo anche ad una distanza non eccessivamente spinta dalla riva, l'unica distrazione anche solo possibile è <strong>il panorama</strong> infinito tra orizzonte e costa. Non si ignora nessun istante, ma anzi ognuno di quegli innumerevoli va ad aumentare la consapevolezza del piacere, nell'attesa di finire il lavoro; ma per poter coronare l'anticipata soddisfazione, non per fuggire via come al solito dalla tazza.</p>
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<p>L'aspetto più gradevole dell'opera è indubbiamente <strong>il tepore</strong> del liquido ormai sprigionato, che induce al <strong>rilassamento</strong> e ci da la conferma che si, stiamo facendo la cosa più bella. Il costume da bagno è sempre al suo posto, mai mosso di un millimetro, ma non si sente affatto, non oppone la minima resistenza al mescolamento degli unici due fluidi in gioco. È il momento clou di tutto, l'apice del panismo.</p>
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<p>Alla fine, tutto finisce, ma è bene così. Noi, esseri estremamente limitati, non potremmo nemmeno in questa situazione apprezzare un'esperienza di questo tipo, se avesse una durata diversa. A questo punto, con <strong>estrema calma</strong>, senza iniziare di nuovo a riempire la testa di inutili pensieri, mi avvio ad <strong>uscire dall'acqua</strong>, che si è fatta una certa. Ho goduto di questo momento speciale, ed è questo che conta.</p>
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<p>Voto finale: <strong>10/10</strong>. Un'esperienza che nella sua piacevole essenzialità è davvero inimitabile. <strong>Lo consiglio</strong> caldamente a tutti, e certamente io lo rifarei alla prossima occasione utile.</p>
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<p>Prima di concludere, una <strong>piccola curiosità</strong>: il mare è il bagno non diviso per genere più antico del mondo. Questa particolare categoria terziaria di posti di scarico per i bisogni non li abbiamo inventati noi umani per rimediare ad errori di alcuni nostri antenati — li ha inventati la natura, ben prima che esistesse il primissimo <em>homo sapiens</em>!</p>
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Title = "📎 Mollette per capelli, ridotte a colla e sassolini"
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CreatedOn = "2023-09-15"
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Downsync = "/it/posts/Mollette-per-Capelli-Colla-e-Sassolini.html"
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HTMLTitle = "<span class=\"twa twa-📎\"><span>📎</span></span> Mollette per capelli, ridotte a colla e sassolini"
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Image = "https://sitoctt-assets.octt.eu.org/Media/Decor/craiyon_182944_small_hair_clip_decorated_with_glitter__worn_on_head__profile_closeup_smiling__anime.webp"
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Description = "Non tutte le mie creazioni DIY sono orripilanti. Stavolta, per fare un regalo sia a me che non, abbellisco delle mollette per capelli, nel primo modo che mi viene a mente."
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Categories = "Blog DIY"
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<h1><span class="twa twa-📎"><span>📎</span></span> Mollette per capelli, ridotte a colla e sassolini</h1>
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<p><em>Per una serie strana di ragioni, questo articolo è rimasto tra le mie bozze per più di un mese, nonostante fosse praticamente finito. Vabbè, meglio tardi che mai, buona lettura...</em></p>
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<p>Dunque: in qualche modo, un giorno è misteriosamente arrivato l'onomastico di mia madre, e io mi trovo dunque a volerle (doverle?) fare un regalo.</p>
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<p>Ma che regalo fare? È sempre un casino con 'ste cose. Persino al casalinghi cinese, quel posto magico in cui se si fa una giravolta si scoprono cose sugli scaffali che prima non si riusciva a vedere, prima o poi, le idee regalo finiscono. Figuriamoci da altre parti.</p>
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<p>Per fortuna, nonostante il buon gusto mi manchi, di creatività credo invece di averne a palate, e per questo anche stavolta la mia unica vera opzione è stata il fai-da-te. (Ma le materie prime le ho acquistate comunque dai cinesi, e dove sennò...)</p>
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<p>Nel casalinghi ci entro senza avere in mente idee troppo precise, ma con il piano di girare un po', vedendo oggetti bene o male tutti dissonanti tra loro, e aspettare che il mio cervello si inventi qualcosa.</p>
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<p>Alla fine, ho comprato due elementi:</p>
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<li>Una serie di 10 mollette per capelli di quelle stile-graffetta; di colori un po' diversi, per avere una varietà accettabile, ma tutti a tinta unita.</li>
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<li>Una scatola di perline di forme, grandezze, e sfumature di colore diverse; in totale 8 tipi. Ogni scatolina comunque aveva solo una tonalità di colore circa, fattore un pochino limitante ma non grave. Io ho preso un set con colori tra il viola e il rosa.</li>
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<p><img src="[staticoso:CustomPath:Assets]/Media/Misc/Scatola-Perline-Viola-8.webp" alt="La scatolina con tutte le perline dimostrata in, suppongo, bella vista."></p>
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<p>Appena 3€ dopo, arrivo a casa subito con la voglia di fare il lavoro, e neanche inizio che già sto per combinare un disastro: nell'aprire la scatolina di perle, ecco che la stavo inclinando un po' troppo, e alcune di quelle bricioline colorate sono finite da uno scompartimento all'altro... un altro po' di disattenzione, ed avrei potuto perderne almeno una buona parte per la stanza in un istante.</p>
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<p>La mia idea era di piazzare le perle più piccole (~1 mm di diametro) un po' su tutto il bordo superiore delle mollette. Quelle più grandi sono quasi dei sassolini (~4mm di diametro), non c'è verso che si incollino a modino. Specialmente quando si è nella situazione di dover fare tutto il lavoro in pochissime ore.</p>
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<p>In questo caso ho quindi dovuto usare la colla a caldo, il cui più grande pregio, la presa quasi immediata, è stato però un mezzo difetto, perché incollare queste perline per bene richiede una certa precisione; perlomeno nel modo che ho tentato inizialmente, cioè far cadere qualche perla sulla molletta dalle mie dita dopo aver piazzato un po' di colla.</p>
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<p>Con questo metodo, avrei dovuto arrivarci prima, si e no solo un quarto dei sassolini colorati si è incollato (male), e il resto è finito un po' ovunque. Ci ho quindi riprovato, stavolta immergendo la molletta coperta di colla nel contenitore di perline, e questo metodo ha funzionato effettivamente un po' meglio.</p>
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<p><img src="[staticoso:CustomPath:Assets]/Media/Mollette-Perline/1-Full.webp" alt="Le prime 3 mollette che ho completato, messe in fila per bene."></p>
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<p>Tuttavia, questo modo non è di per sé magico, e non ha potuto ovviare ad altri problemi:</p>
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<ul>
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<li>Le perline non tengono granché sui lati, dove il corpo della molletta si assottiglia... puntualmente, dopo abbastanza cicli di apri-chiudi, vengono via tutte.</li>
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<li>In generale, aprendo o chiudendo la molletta, qualche perla salta via anche dopo che la colla si è totalmente asciugata. In ogni caso, facendo una decina di volte questo movimento, si può fare in modo che quelle che proprio devono cadere lo facciano quantomeno subito, evitando problemi in seguito.</li>
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</ul>
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<p>Nel frattempo, nella frenesia di tutto, avevo perline che andavano a destra, a sinistra, sulla scrivania, addosso a me e poi per terra. Facendo l'apri-chiudi, qualcuna è schizzata persino per aria...<br>
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La maggior parte di cosa avevo perso l'ho poi ritrovata nei giorni subito dopo, comunque, quando camminando per la mia stanza sentivo qualcosa di <em>croccante</em> sotto le pantofole. Una piccolissima parte non l'ho trovata più, ovviamente, anche perché nel frattempo poco dopo ho passato l'aspirapolvere.</p>
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<p>Alla fine, dopo aver realizzato queste 3 per mia madre... quasi quasi ho iniziato a volerne alcune fatte così anche io però! 😅️ <br>
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Quindi ne ho fatta almeno un'altra, ma stavolta, avendo tempo infinito, ho provato con la colla vinilica.<br>
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Non so se la decorazione fatta in questo modo resista o meno all'acqua, perché la mia colla vinilica è cosiddetta "lavabile", ma non mi è dato sapere se sia lavabile solo con l'acqua o serve anche il sapone. Eviterò di farmi piovere in testa quando la indosso, suppongo.</p>
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<p><img src="[staticoso:CustomPath:Assets]/Media/Mollette-Perline/2-Full.webp" alt="La molletta creata con la colla vinilica una volta asciugata, illustrata in diverse posizioni."></p>
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<p>Nonostante questo potenziale lato rischioso, penso che usare la vinilica sia comunque la scelta migliore, per un motivo estetico: quando si asciuga del tutto, diventa totalmente trasparente. La colla a caldo, invece, resta densa e visibile, facendo sembrare sporco e arrangiato il lavoro finale. Va benissimo quando devo unire cartone o stoffe, ma non in questo caso.</p>
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<p>Dopo qualche giorno di uso, comunque, ho notato che la colla vinilica non incolla benissimo sulla plastica gommata della molletta, e ai bordi si è leggermente staccata. Nulla di grave, ma va tenuto a mente; per risolvere penso che basti mettere un altro po' di colla (vinilica o non) che gira anche attorno al lato della molletta e la ingloba leggermente.</p>
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<p><img src="[staticoso:CustomPath:Assets]/Media/Mollette-Perline/2-Wip.webp" alt="La molletta che ho fatto con la colla vinilica, subito dopo l'applicazione."></p>
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<p>Quindi, alla fine, mia madre ha avuto un prodotto che per poco non è definibile nemmeno davvero completo, rispetto a quello più rifinito che ho creato solo un attimo dopo! 💀️ Il suo vero regalo quindi è stato il fare da beta-tester. Le ho poi offerto di sistemare un pochino le prime tre mollette, ma ha detto che, almeno quelle tre, le vuole tenere così, e al massimo gliene faccio di nuove in più. Boh, non so cosa dire, c'è chi preferisce usare le beta a vita, a quanto pare (assolutamente non <a href="https://spacecraft.altervista.org" rel="noopener nofollow" target="_blank">io per quanto riguarda Minecraft</a>...).</p>
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<p><img src="[staticoso:CustomPath:Assets]/Media/Mollette-Perline/1-Scene.webp" alt="Le prime 3 mollette realizzate, disposte in diverse posizioni, con una luce a tema."></p>
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content/it/posts/2023-12-31-Resocontoctt-2023.md
Normal file
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content/it/posts/2023-12-31-Resocontoctt-2023.md
Normal file
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Title = "🎇 Il resocontoctt di questo 2023, almeno in termini di posting!"
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CreatedOn = "2023-12-31"
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Downsync = "/it/posts/Resocontoctt-2023.html"
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HTMLTitle = "<span class=\"twa twa-🎇\"><span>🎇</span></span> Il resocontoctt di questo 2023, almeno in termini di posting!"
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Categories = "Blog"
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<h1><span class="twa twa-🎇"><span>🎇</span></span> Il resocontoctt di questo 2023, almeno in termini di posting!</h1>
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<p>Per la fine dell'anno, molti fanno la lista di buoni propositi per il nuovo, mentre io a 'sto giro stilo la raccolta di alcune mie magagne... bentornati nel mio mondo.</p>
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<p>Temo di dover fare anche un po' di fretta con questo post, perché se uscisse la giornata del 31 non se lo cagherebbe probabilmente nessuno... almeno non prima dell'anno prossimo (e detto così fa molta paura, lo so). Non avendo fatto in tempo per il 30, ecco che pubblico tardi di notte, prima di mimir. 🌌</p>
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<p>Negli ultimi mesi non ho avuto modo di trattare perfettamente il sito, perché le mie parole sono state rubate da sbocchi alternativi, o forse un po' bloccate da contrattempi. E cosa esattamente, immagino possiate chiedervi voi che diligentemente seguite il sitoctt, ma soltanto il sitoctt, ed altrimenti non sguazzate mai nello spacc?</p>
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<h2>La BBS, forum Spacc dal sapore antico</h2>
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<p>Durante quest'estate mi è venuta un'idea un attimo insolita, quantomeno per gli standard del 2023: aprire un forum di discussione vecchio-stile per lo spacc, con la vaga idea di costruire qualcosa che possa lentamente crescere come un posto ideale per discussioni di quel tipo lì, portate oltre i confini pratici permessi dalle piattaforme social più moderne o dalle chat. Ed eccolo fiero, lì su <a href="https://bbs.spacc.eu.org/" rel="noopener nofollow" target="_blank">https://bbs.spacc.eu.org/</a>. 😎</p>
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<p>Ho delle idee future mediamente ambiziose a riguardo della Spacc BBS, che ora non ho ancora avuto modo di portare a termine e/o mettere in moto, per questioni di competenze e di tempo; dal collegamento con ActivityPub, al supporto multilingua con traduzione nel backend, fino all'idea di un gioco di ruolo che si svolgerebbe nel forum con del codice progettato ad-hoc (insomma, un vero videogioco, non come sugli altri forum dove si parla e si fa finta di giocare)... e chissà se riuscirò mai a realizzare ogni cosa, soprattutto non riuscendo a trovare persone capaci di fornire i pezzi che a me mancano.<br>
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A me ospitare il forum costa zero, che venga questo usato o meno, e già solo per questo non penso dichiarerò mai fallimento e mai chiuderò. È davvero così conveniente hostare in casa.</p>
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<p>Per quanto io non l'abbia sfruttata a livelli estremi, ho usato la BBS per scrivere alcuni post che altrimenti non avrei forse mai lanciato, perché sento che in qualche modo il formato forum (anche in quei casi in cui nessuno si fila di striscio il thread neppure dopo settimane di attesa...) mi offre un modo particolare di esprimermi, che sul blog sentirei a tratti inadatto.<br>
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Dall'altro lato, chissà, magari avendo solo il blogoctt avrei pubblicato lì, sentendo che il MicroBlog sicuramente non sarebbe stata un'alternativa adatta. A tal proposito...</p>
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<h2>Il MicroBlog nuovissimo, alla faccia Du Rove</h2>
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<p>Il "MicroBlog" che ho sul sitoctt non è proprio un microblog nel senso classico... è una categoria che decisi arbitrariamente dovesse conservare i miei post meno lunghi. Il vero microblog io l'ho sempre praticato un po' sul Fediverso, un po' su Telegram, con un canale che storicamente è passato di continuo avanti e indietro tra pubblico e privato per motivi complessi.<br>
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Allo stesso tempo, queste piattaforme hanno sempre fatto per me anche da "PicoBlog", con post di una o due frasi, mentre sulla sezione del sito ho lasciato si formasse la polvere. 🕸️</p>
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<li>Da un lato avevo provato a spostarmi verso un mio sito per queste cose, perché volevo avere modo di controllare veramente i miei dati e la gestione delle pubblicazioni... ma con quello statico era tutto abbastanza scomodo, e la voglia di pubblicare mi passava.</li>
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<li>Dall'altro, un problemino era il mio dover scegliere ogni volta tra il pubblicare su Telegram, e spesso quindi non poter condividere efficacemente le mie parole anche fuori da quella bolla, e il pubblicare sul Fediverso, potendo replicare i post sul mio canale solo con dei limiti antipatici (che abbassavano l'esperienza e facevano lagnare la gente). Alla fine dei conti quindi, mesi fa ha iniziato a scemare sempre più la voglia di micropostare... e non so esattamente allora come spendessi le mie giornate (forse ad amministrare il lato tecnico del forum...), ma ho iniziato a pubblicare più di rado.</li>
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<p>Proprio questo dicembre, cambia però tutto, dopo che una notte non riesco ad addormentarmi subito, ma in compenso mi ricordo che...</p>
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<li>Il plugin ActivityPub per WordPress dovrebbe aver fatto ormai dei passi in avanti decenti, e quasi quasi potrebbe essere adatto per il microblogging...</li>
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<li>...e si da il caso che io avessi un sito WordPress su Altervista (quindi, spazio e traffico illimitato ma con WordPress completo, gratis) in disuso, che sarebbe proprio perfetto per provare questa cosina...</li>
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<p>Questa cosa meriterebbe forse un articolo a parte, ma fatto sta che subito ho messo in prova questa via per cambiare in meglio il mio workflow di microblogging, dopo averla sbandierata sull'appunto nuovo MicroBlog (<a href="https://octospacc.altervista.org/2023/12/04/138/" rel="noopener nofollow" target="_blank">https://octospacc.altervista.org/2023/12/04/138/</a>, questo è ad esempio il messaggio in questione). 🔗</p>
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<h3>Le piattaforme dei miliardari lasciano tutti a piedi</h3>
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<p>Il caso ha voluto poi che — ironicamente, proprio la sera del 24 dicembre, come fosse un brutto regalo marcio — l'account Telegram dove ero admin del mio canale e del gruppo commenti venisse bandito, per ragioni che ancora non abbiamo capito (chiaramente automatiche, e secondo me errate). Per com'è l'andazzo, sembra anche che io abbia perso per sempre tutti i miei dati: se non rispondono alla mia richiesta manuale di portabilità dei dati, avranno violato il GDPR, e io nel frattempo rimarrò con niente in mano (se io non sclero...)</p>
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<p>Menomale che, avendo iniziato a pubblicare da WordPress, il ban non ha in alcun modo interrotto il mio flusso di shitposting (fiuuuh!), ma ho dovuto perdere un po' di tempo per riprendere gente (e c'è chi non abbiamo ancora raccattato) per portarla finalmente su Matrix (un protocollo di messaggistica federato e veramente libero)... perché ahimé non hanno voluto ascoltarmi quando 2 anni fa dicevo che sarebbe stato saggio spostarsi lì prima di incidenti, non dopo. 😮💨</p>
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<p>Anche questa roba merita discorsi a parte, e giusto per buon auspicio lascio quì alcuni miei nuovi link:</p>
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<li>La discussione sul ban sulla Spacc BBS (con rimandi anche ad alcuni post del MicroBlog fatti a caldissimo, ho sclerato in diretta): <a href="https://bbs.spacc.eu.org/viewtopic.php?t=160" rel="noopener nofollow" target="_blank">https://bbs.spacc.eu.org/viewtopic.php?t=160</a></li>
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<li>Lo "spazio" dello spacc su Matrix, che non avevo mai davvero avuto modo di promuovere prima d'ora, potreste trovarlo spassoso se vi uniste: <a href="https://matrix.to/#/#Spacc:matrix.org">https://matrix.to/#/#Spacc:matrix.org</a></li>
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<h3>Smonto tutto</h3>
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<p>Comunque, tutto questo significa anche che è il momento di rivedere delle piccole cose sul sito.</p>
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<li>La sezione che ora lì si chiama MicroBlog non sta più bene — perché con 'sto nome non stava bene già da prima — e devo o levarla (riversando nel Blog tutti i post lì presenti), o rinominarla. Penderei per la prima opzione, così da ridurre un attimo le paturnie che altrimenti mi capitava di farmi per decidere quando un articolo fosse abbastanza lungo da stare nel Blog, e quando invece no.</li>
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<li>Allo stesso tempo, il PicoBlog scomparirà (diventando un archivio, non cancello niente). Tanto non lo aggiornavo prima, e a maggior ragione dubito lo userò mai ora.</li>
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<h2>L'eterno ritorno della Knowledge Base</h2>
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<p>Cerco di essere breve qui, perché ormai questa questione rischia di diventare il più grande <em>inside joke</em> della mia vita, che, ma guarda un po', merita allo stesso modo il fantomatico articolo a parte. 🫣</p>
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<p>Da più di un anno fa, <a href="https://sitoctt.octt.eu.org/Posts/MicroBlog/2022-09-23-Nuove-Frontiere.html" rel="noopener nofollow" target="_blank">come scrissi anche sul sitoctt</a>, ho iniziato ad usare TiddlyWiki per creare una mia knowledge base di... non mi è tutt'ora ben chiaro cosa.<br>
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Diciamo che lì sopra il 90% sono liste di link per me utili, di cui il 30% forse con brevi note personali, e il restante del contenuto formato da piccole pagine di note e cose così che non saprei davvero sennò dove buttare. È pubblica perché mi conviene, sarebbe più scomoda tenerla privata, e penso che possa essere utile ad altre persone, come per me sono state utili (o almeno interessanti) le wiki personali di altri individui a casaccio.</p>
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<p>Il punto sta nel fatto che, da quando uso quella robetta lì, non ho praticamente più motivo di aggiornare le pagine non-blog sul sitoctt, perché è solo più scomodo e meno organizzabile a lungo termine, rispetto a creare le stesse dalla wiki.<br>
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Aggiungendo a ciò anche il dover ormai riconoscere il fallimento di <a href="https://gitlab.com/octtspacc/staticoso" rel="noopener nofollow" target="_blank">staticoso</a> (il generatore del mio sito, che è uno spaghetto, difficile e scocciante da estendere), ma restando vera la mia lagna sul fatto che non trovo altri generatori per me soddisfacenti, mi viene naturale l'idea di trasferire tutto su TiddlyWiki (che si, funziona ottimamente come generatore di siti statici)... 🙂</p>
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<p>...Peccato che non è immediato ricreare tutte le mie pagine speciali e funzioni interne particolari con il sistema di templating e macro di questo altrimenti magnifico software, e quindi è da marzo 2023 che ci sto lavorando. In tutta onestà, succede che ci lavoro per dei giorni, poi mi fermo per noia, poi me ne dimentico per un mesetto buono, e poi ricomincio il ciclo il più tardi possibile.<br>
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Di questo passo, chissà se sitoctt e <a href="https://kb.octt.eu.org" rel="noopener nofollow" target="_blank">OcttKB</a> verrano mai uniti per davvero in una sola sorgente... finiranno prima il ponte sullo stretto quelli lì, di me questa faccenda. 🙃</p>
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<h2>Il tempo che se ne va...</h2>
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<p>Questa sezione rischia di non avere il minimo senso, ma volevo scriverla lo stesso, un po' per atmosfera e un po' per disperazione.<br>
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Che il tempo non possa fare a meno che scorrere, lasciando indietro tutto ciò che è stato passato e che costituisce il presente perché non c'è stato modo di cambiarlo, non c'è mai stato dubbio. Tuttavia, il tempo sembra essere sempre meno utile, più volatile, meno tangibile. L'entropia si alza, i rimpianti si cristallizzano, il divertissement appare un modo sempre meno efficace di sfuggire alle rogne.</p>
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<p>Ma, scherzi di drammatica a parte, questo è ciò che sento per davvero, soprattutto quando le circostanze esterne me lo ricordano: parlando a breve termine, pur avendo eliminato un po' delle cose che mi portavano a sprecare il tempo, sembra che io ne abbia sempre meno a disposizione; riguardo il lungo termine, ogni tanto è forte il sentore che il tempo realmente disponibile per concretizzarmi, nonostante tutte le giustificazioni che il mio cervello inventa per eliminare il dolore, stia quasi per scadere. 😶</p>
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<h2>La fine.</h2>
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<p>Speriamo dunque — perché è in genere giusto non smettere mai di sperare, anche se forse non è una buona idea usare la speranza come surrogato dell'azione — che questo nuovo anno possa portarci tante cose altrettanto nuove ma veramente belle, pure se non ho idea di come mai ciò potrebbe accadere. Buone feste, piccole persone che vivono nel mio computer e leggono le mie pazzie!</p>
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Title = "🚀 LIBERTY WINGS: un Breve RPG sulla Libertà (Recensione)"
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CreatedOn = "2024-04-07"
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Downsync = "/it/posts/LIBERTY-WINGS-Breve-RPG-Liberta-Recensione.html"
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HTMLTitle = "<span class=\"twa twa-🚀\"><span>🚀</span></span> LIBERTY WINGS: un Breve RPG sulla Libertà (Recensione)"
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Image = "https://sitoctt-assets.octt.eu.org/Media/Games/LIBERTY-WINGS/COVER-ART.jpg"
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Description = "Riguardo un breve gioco sulla libertà, ambientato in un futuro non troppo lontano, in cui l'umanità è schiava del regime di un'azienda."
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Categories = "Blog Gaming Recensioni"
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<!-- Autogenerated by ListedDownsync.js. Do not edit (unless also set "% Downsync = False") - it would be overwritten. -->
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<h1><span class="twa twa-🚀"><span>🚀</span></span> LIBERTY WINGS: un Breve RPG sulla Libertà (Recensione)</h1>
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<p>Proprio l'altro ieri si è conclusa una <em>game jam</em>, cioè una competizione (online) di sviluppo di videogiochi, basata sul creare qualcosa utilizzando RPG Maker 95, una versione vecchissima della serie in questione di motori di gioco. ...Non è stata ben pubblicizzata, a quanto pare? Perché cercando sul web non trovo uno straccio di pagina di annuncio o che raccolga i lavori. Peccato.</p>
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<p>Ad ogni modo, un creatore che seguo ha preso parte alla competizione, e quindi mi è capitato di giocare la sua creazione. Ci ho in realtà messo più tempo a prepararmi a giocarci, che ad effettivamente iniziare e finire, perché mi ero fissata col volerci giocare da mobile anziché al PC. Ma, l'importante è avercela fatta (e <a href="https://octospacc.altervista.org/2024/04/07/android-come-il-95/" rel="noopener nofollow" target="_blank">sul mio microblog ho spiegato come</a>, in caso vi sia utile). A questo punto, però, mi andava anche di fare una piccola recensione dell'opera... perché no?</p>
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<h2>La recensione</h2>
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<p>Quindi, questo è <strong>LIBERTY WINGS</strong>, "<em>un semplice gioco sulla libertà, con dirigibili fighi, dittatori, e... una simpatica ragazza goth!</em>". Sputerò subito il rospo, e vi dirò che si, è un GDR carino, mi è piaciuto. Proprio per questo, e considerando anche che è veramente corto — il primo gameplay fatto completamente alla cieca senza correre dovrebbe durare dai 20 ai 40 minuti — in realtà vi rimando immediatamente alla pagina web del videogame, dove potete scaricarlo e provarlo per conto vostro, prima di continuare a leggere: <a href="https://yomuu.itch.io/liberty-wings-rm95-game-jam" rel="noopener nofollow" target="_blank">https://yomuu.itch.io/liberty-wings-rm95-game-jam</a>. Se poi proprio non volete... andiamo avanti. Al limite, se pianificate di giocarci, considerate magari di saltare la sezione sulla storia ora, o almeno di non andare oltre i suoi primi paragrafi; anche se tenterò di non spifferare tutti i dettagli e i personaggi, mi allargherò comunque abbastanza.</p>
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<h3>La storia</h3>
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<p>Il gioco, come si legge dalla descrizione (cosa che non si capisce subito iniziando a giocare, ma che si riesce a intuire andando via via avanti con la storia), è ambientato in "un futuro non troppo distante", in cui l'umanità è divisa in stati costituiti su isole volanti nel cielo. Con una guerra, un dittatore ha preso il controllo di questi stati, trasformandoli in colonie di un governo centralizzato la "Company" (l'Azienda).</p>
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<p>Il protagonista del racconto è un normale dipendente, senza precise caratteristiche o identità, che si trova a dover svolgere una delle sue normali mansioni nel momento in cui il gioco si apre. In realtà egli, così come tutti gli altri lavoratori dell'Azienda, è evidentemente caratterizzato più come uno schiavo: lavora e vive lì da quando è nato, e a tutti gli effetti vive per lavorare, a causa del lavaggio del cervello messo in atto dal regime dittatoriale. Come i suoi colleghi, è convinto (e in parte auto-convinto) che la vita sia fatta soltanto di dovere.</p>
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<p>Tornando alla normale giornata del protagonista, per qualche motivo egli è costantemente pieno di pensieri, dal momento in cui si accinge a svolgere le sue mansioni fino a quando va in pausa pranzo. Tra le sue rimuginazioni, saltano fuori di continuo pensieri che, dal punto di vista dell'etica dell'Azienda e del lavoratore modello, sono a dir poco sbagliati. Il ragazzo cerca di darci poco peso, ma non può fare a meno di passare dall'ideale essere grato per la sua vita ed il suo lavoro, al più problematico porsi dubbi su chi è davvero come persona, e se forse nel mondo c'è qualcosa di un valore superiore agli obblighi imposti a lui dall'alto. Il tono del primo tipo di pensieri, però, traspare come lievemente falso, forzato, quasi come se questi venissero a galla in automatico solo per evitare al lavoratore una più grave crisi esistenziale.</p>
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<p><img src="[staticoso:CustomPath:Assets]/Media/Games/LIBERTY-WINGS/Screenshot_2024-04-07-01-47-51-986_com.retroarch.aarch64.png" alt="Dialogo "You know that these intrusive thoughts of yours are not welcome within the perfect and orderly civilization built with sweat and tears by the Company.""></p>
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<p>Proprio questo giorno, in quel momento, il caso vuole che si verifichi un'emergenza nel dirigibile volante: per l'ennesima volta, i "rivoluzionari" hanno teso un attacco al mezzo, definito terroristico dall'Azienda. Chiamati anche "pirati del cielo", questi sono a tutti gli effetti i nemici del sistema, che li ritiene perversi, senza dignità, e persino da eliminare a vista. L'evento in sé non è appunto nulla di nuovo per il protagonista, che però questa volta finisce per stravolgere del tutto la sua vita.</p>
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<h4>Un cambio di rotta</h4>
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<p>Mentre cerca di dirigersi verso la zona sicura, come ordinatogli dai superiori tramite l'interfono, il lavoratore si imbatte in una rivoluzionaria. Questa, nel mentre che sta per scappare via prima che sia troppo tardi, nota il lavoratore, che tenta di persuadere raccontandogli velocemente la sua storia: anche lei lavorava nell'Azienda, fino a quando un giorno ha compreso la verità del mondo, e ha deciso di abbandonare per sempre quella vita banale. In un altro momento, le cose sarebbero andate diversamente, ma stavolta l'animo del protagonista è in totale subbuglio, ed egli decide quindi di dare retta alla pirata: vuole vedere cosa c'è oltre le pareti di ferro del dirigibile, e quindi scappa con lei.</p>
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<p>Saremo a questo punto alla guida della piccola navicella della ragazza, l'atmosfera si fa più tesa, e le cose iniziano a complicarsi. Con fatica si naviga un enorme ambiente nel cielo, districandoci fra mura irregolari, bombe piazzate qui e lì per fregare chi si distrae alla guida, e soprattutto i soldati dell'Azienda, che hanno le loro navicelle e cercano di venirci incontro ogniqualvolta finiamo tra i loro radar. Bisogna trovare due chiavi nascoste nella vastità di questo ambiente, per sbloccare il portellone dall'altro lato della mappa e continuare la fuga.</p>
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<p>Le difficoltà non finiscono qui: ad un certo punto, si incontrano diversi blocchi sulla strada, e dovremo andare a cercare il tasto di sblocco per l'unica uscita d'emergenza disponibile. Nel frattempo, la navicella ha anche esaurito il carburante, e la pirata deve stare lì ferma a riempire il serbatoio. Continua così il viaggio del protagonista, adesso a piedi, per zone inesplorate dell'isola. Tuttavia, sulla sua strada, questo incontra presto alcuni robot-soldato pronti a ribaltare i suoi piani a tutti i costi, accusandolo di tradimento ed urlandogli contro in modo totalmente freddo.</p>
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<p><img src="[staticoso:CustomPath:Assets]/Media/Games/LIBERTY-WINGS/Screenshot_2024-04-07-15-01-44-108_com.retroarch.aarch64.png" alt="Dialogo "YOU BETRAYED THE COMPANY. THAT IS A CRIME AND IT MUST BE PUNISHED.""></p>
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<h4>Punto critico</h4>
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<p>Il ragazzo riesce in realtà a superare anche qui le avversità senza particolare sforzo... o quasi. Prima che questo possa difendersi in tempo, uno dei robot lo pugnala vicino al cuore, facendolo immediatamente iniziare a preoccupare per la sua vita. Nonostante il danno, qualcosa dentro di lui gli dice che non può lasciare tutto così ora e, forse anche perché sa che morirebbe in ogni caso, decide chissà come di continuare, e raggiungere il bottone per lo sblocco dell'uscita. Persino la rivoluzionaria, che lo chiama al walkie-talkie dato che il tempo sta scorrendo, non riesce a farlo tornare indietro una volta che scopre cosa gli è successo. Ormai ha assaporato la libertà, e se deve abbandonare il suo mondo vuole almeno continuare a sperare.</p>
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<p>Dopo qualche altra sofferenza, trascinandosi in zone ancora più strane, il lavoratore quel maledetto pulsante riesce a premerlo, ma ormai è tardi, e sente di stare ormai per morire. In qualche modo però, qui succede la più grande sorpresa della sua storia: una forza bizzarra si sprigiona in un istante proprio dal suo cuore, causando una forte esplosione che fa persino saltare via il tetto che stava lì. Totalmente incredulo, salta sulla navicella della ragazza, che lo ha aspettato come promesso anziché salvarsi da sola, per scappare verso la libertà, stavolta certa e decisamente tangibile.</p>
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<p>Alla fine, ce l'hanno fatta. Il gioco termina con il ragazzo e la pirata che sono finalmente in salvo, e condividono alcune cose di loro. Il futuro che insieme vogliono realizzare sembra essere quello di salvare l'intera umanità, con una prossima avventura. Ed è proprio a questo punto, ultimissime battute del gioco, che quello che si legge è uno strano plot twist finale... ma mi taccio.</p>
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<h3>Le mie opinioni</h3>
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<p>Il gioco punta quasi tutto sulla narrazione, che però come ho già accennato non è totalmente esplicita: alcuni dettagli sono nascosti, lasciati intendere, oltre che rigirati di continuo. Arrivo a chiedermi persino se io li ho davvero capiti tutti, o se ho magari travisato o tralasciato qualcosa!<br>
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Comunque, la trovo effettivamente una storia avvincente, ben condensata e sviluppata in modo armonioso; non appare né troppo stringata, né allungata per far sembrare più grosso il gioco, e le cose vengono fuori man mano come dovrebbero.</p>
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<p>Il tema principale, la libertà, viene affrontato in un modo che sembra voler richiamare alcune brutture del mondo reale, senza però scostarsi da quello di fantasia che costituisce il gioco. Non è profondissimo, però nemmeno superficiale, e qualche riflessione può strapparla almeno per un attimo. Quello che crediamo da una vita è davvero ciò che è meglio, o ciò che è giusto? Possibile che il mondo sia in realtà più vasto di cosa le nostre conoscenze, per forza limitate, ci permettono di immaginare? È un giochino con un suo perché, è quello che sto cercando di dire.</p>
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<p>Alcuni dettagli mi hanno fatto un po' storcere il naso, ma nulla di grosso.<br>
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Ci sono, come ho raccontato nella storia, minuscole sezioni di combattimento stile RPG nel gioco, ma non sono nulla di che; si fanno immediatamente, senza difficoltà alcuna, e a tratti sembrano messe giusto per. In realtà, forse è giusto che ci siano, per giustificare quello che avviene proprio alla fine di quel blocco, ma sento che questa meccanica del gioco poteva a mio parere essere sviluppata un filino di più, se proprio doveva esserci.</p>
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<p>Ho anche percepito la qualità dei dialoghi diminuire un po' verso la fine del gioco, che presenta in effetti diverse espressioni linguistiche non propriamente corrette, o comunque che suonano un attimino male. Qui entriamo veramente nella pedanteria, è un mio difetto e riconosco che è una critica banale, però voglio essere onesta. Dall'altro lato, però, la scrittura non perfetta mi ricorda inconsciamente la natura amatoriale del gioco, in un certo senso facendomelo apprezzare di più nella sua essenza di opera creata davvero solo per amore... quindi, non tutti i mali vengono per nuocere.</p>
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<p>Mi è piaciuta la sezione esplorazione-puzzle a metà della storia, che ha reso il gameplay un poco più attivo proprio dalla parte di me che giocavo, anche se mi sono bloccata per più di un quarto d'ora solo lì e ho temuto di non riuscire più ad andare avanti per conto mio... Menomale che, con una botta di fortuna, alla fine ho superato la sfida, però sarebbe secondo me un po' più gradevole avere qualche tipo di suggerimento in-game; quella parte può diventare frustrante.</p>
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<h4>Atmosfera particolare</h4>
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<p>Parlando di atmosfera: a occhio, secondo me non piacerà a tutti, ma io l'ho trovata fantastica.<br>
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Anche qui, il sapore amatoriale non manca, tra <em>tileset</em> (quasi tutti) originali con diversi temi, i diversi <em>sprite</em> e i disegni a schermo intero dei personaggi, e la musica di sottofondo. <em>Piastrelle</em> e sprite sono fatti in stile pixel-art, mentre quegli altri disegni sono stati realizzati con uno stile più classico (e nei file extra del gioco ci sono anche i bozzetti!).<br>
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Proprio la <em>OST</em> l'avevo ascoltata prima di giocare, e avevo già ritenuto alcuni dei brani carini senza sapergli però dare chissà che peso, ma ascoltandoci giocando... tutta un'altra cosa, ci sta perfettamente. Non avendo (se ho capito bene) <a href="https://t.me/yomushrine/1843" rel="noopener nofollow" target="_blank">esperienza nella composizione musicale</a>, il lavoro che il creatore del gioco ha fatto è di tutto rispetto, mi sento di dirlo. Fa forse un po' strano pensare che tutte le musichette siano in stile retrò/chiptune, tranne una, ma non è una cosa che mi ha dato fastidio durante la partita.</p>
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<p>Un unico appunto: mi è sembrato, in certi casi, che l'audio fosse come mixato male: in alcuni punti la musica cambia di botto, senza dissolvenze o abbastanza silenzio, e alcuni brani quando vanno in loop suonano come se non fossero fatti per la cosa. Credo che almeno alcuni di questi problemi fossero colpa dell'emulatore, considerando anche che il gioco ci metteva un bel po' ad iniziare a rispondere ai comandi e a riprodurre una nuova musica allo scattare di alcuni eventi (spesso il cambio di scenario, ma non sempre); ma altri sono probabilmente o una svista del gioco, o, probabilmente, una limitazione del motore.</p>
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<p>Le parti visive e uditive, quindi, insieme vanno a creare una <em>ambience</em> coesa, e che si sviluppa di pari passo alla narrazione. Molto cupa all'inizio, ma in un certo senso calma e confortevole; via via meno familiare e poi persino caotica andando avanti; completamente stravolta, ma pacifica, al termine del racconto. Alcune zone sono anche leggermente sognanti, eteree, e non posso fare a meno di definire alcuni degli scenari come <em><a href="https://www.treccani.it/vocabolario/liminale/" rel="noopener nofollow" target="_blank">liminali</a></em>. Chissà se era tutto voluto, oppure è un caso...</p>
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<p><img src="[staticoso:CustomPath:Assets]/Media/Games/LIBERTY-WINGS/Screenshot_2024-04-07-15-07-22-027_com.retroarch.aarch64.png" alt="Una zona un po' liminale, verso la fine del gioco (fuori contesto, no spoiler)."></p>
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<p>Quegli avvenimenti un pochino surreali, alcuni a tratti anche comici, sparsi per tutta la storia, risollevano i momenti più tesi in modi più o meno imprevedibili. Ho anche percepito una cosa che proprio non mi aspettavo... in alcuni dialoghi, c'è stato ficcato dentro <a href="https://youtube.com/watch?v=Oc7Cin_87H4" rel="noopener nofollow" target="_blank">il suono del vine boom</a>... ci sono rimasta di sasso, questo è veramente troppo anche per la mia <em>memeticissima</em> anima... un bel caratterino ha questo videogioco.</p>
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<h4>Considerazioni finali</h4>
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<p>Arrivata quasi alla fine, avrei probabilmente desiderato un gameplay un pochino più lungo, perché proprio alle ultime battute era diventato ormai decisamente emozionante e non mi andava di chiudere così... ma allo stesso tempo, ribadisco che la breve durata in questo caso ha un suo perché: ha permesso alla narrazione di dire il suo senza scadere in momenti banali. E, in ogni caso, tutta l'opera è stata creata da una sola persona, non professionista, in poco più di un mese; considerato anche questo, non solo il risultato finale è più che ragionevole, ma penso che abbia ancora più valore.</p>
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<p>Per concludere, non posso fare altro che rinnovare l'invito iniziale a provare il videogioco, che è ovviamente gratuito: tra la breve durata, il riuscire con un po' di ingegno a farlo girare anche sui dispositivi mobili, e la barriera di difficoltà praticamente nulla, non avete scuse. Faccio notare che per giocarci su Wine su Linux desktop bisogna aprire il menu di gioco e impostare la visualizzazione in finestra, altrimenti (così mi è successo) il personaggio sembrerà non muoversi; per far girare il programma su versioni di Windows d'epoca (come in emulatore), invece, va cancellato il file <code class="prettyprint">ddraw.dll</code> dalla cartella di gioco.</p>
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<p>Se vi doveste bloccare, il giochino è stato anche fatto tutto in diretta da (credo) un amico dello sviluppatore, quindi potete guardare il gameplay: <a href="https://twitch.tv/videos/2113520874" rel="noopener nofollow" target="_blank">https://twitch.tv/videos/2113520874</a>. Come se la storia intrigante non bastasse, c'è anche qualche <em>easter egg</em> più o meno nascosto, che aggiunge quel pizzico in più di brio una volta che ormai si è finito già di giocare... quelli vi suggerirei di trovarli voi, è banale. (A meno che non ce ne sia anche qualcun altro che nessuno ancora conosce...)</p>
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<p>Un ennesimo grazie a <strong>Yomu</strong>, il tizio ghoul spaventoso ma puccioso che ha creato quest'esperienza, per i bei quarti d'ora passati sul gioco... nonché l'occasione <em>di distrarmi dalla mia vita</em> ancora di più scrivendo questa recensione! Ah, e direi grazie anche per aver esplicitamente rilasciato la OST nel dominio pubblico... oltre che come file WAV nella cartella di gioco, la trovate anche <a href="https://youtube.com/watch?v=fA8AxESpjaE" rel="noopener nofollow" target="_blank">in questo video YouTube</a>. (Bella sorpresa questa, eh?)</p>
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<p><img src="[staticoso:CustomPath:Assets]/Media/Games/LIBERTY-WINGS/Screenshot_2024-04-07-15-11-16-713_com.retroarch.aarch64.png" alt="Dialogo "You are ugly as hell, girl.""> <em>Concludiamo l'articolo con un insulto, perché no...</em></p>
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Title = "📓️ Sul passaggio dai diari ai blog ai social, una riflessione"
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CreatedOn = "2024-06-22"
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Downsync = "/it/posts/Diari-Blog-Social-Riflessione.html"
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HTMLTitle = "<span class=\"twa twa-📓️\"><span>📓️</span></span> Sul passaggio dai diari ai blog ai social, una riflessione"
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Description = "Partendo dalla proposta C2 dell'Esame di Stato 2024, racconto la mia storia e le criticità con le modernissime forme di diario personale."
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Image = "https://sitoctt-assets.octt.eu.org/Media/Decor/dall-e_ca32679b-2878-4fb1-a031-f28a3865058d.jpeg"
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Categories = "Blog Internet"
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<h1><span class="twa twa-📓️"><span>📓️</span></span> Sul passaggio dai diari ai blog ai social, una riflessione</h1>
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<p>Quest'anno, i miei più assidui seguaci lo sanno, godo del privilegio di non dover affrontare l'esame di maturità: ho già dato abbastanza l'anno scorso, mentre ora mi trovo nel ben peggiore vortice dell'università. Ma, per coloro che invece non degnano i miei profili online delle dovute attenzioni: fa niente, lo avete scoperto ora.</p>
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<p>Non andando più a scuola, è inevitabile che sia passato per me un intero anno solare senza scrivere mai il classico tema e, per quanto non mi manchi assolutamente il tornare a casa con la spalla rotta e la mano monca — risultato dello scrivere centinaia di parole a mano su carta per poi produrne addirittura una copia in bella — devo ammettere che il non dover scrivere è abbastanza triste.<br>
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Ovviamente, visto che scrivere mi piace, non ho mai smesso di farlo per conto mio, anzi, ho aumentato abbastanza la frequenza. Ora... è vero che questo blog qui da un annetto non vive, ma a malapena sopravvive, ma <a href="https://sitoctt.octt.eu.org/Posts/2023-12-31-Resocontoctt-2023.html#-Il-MicroBlog-nuovissimo-alla-fa" rel="noopener nofollow" target="_blank">le mie previsioni di ormai sei mesi fa riguardo il mio nuovo microblog</a> (sull'articolo scritto come <em>resocontoctt</em> delle pubblicazioni del 2023) si sono dimostrate abbastanza azzeccate, e almeno qualche centinaio di parole al giorno lì sopra riesco sempre a metterlo. (Vorrei fare di più, ma il tempo è tiranno.)</p>
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<h2>"La traccia sui blog"</h2>
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<p>Avrete già notato che questo non è un tema, perché <em>temo</em> che su un elaborato scolastico mi costerebbe caro iniziare con delle divagazioni così potenti, quindi spero che ora non scapperete se dirò che qui, oggi, voglio approfittarne per elaborare proprio una delle tracce proposte nella prova di italiano di quest'anno.<br>
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Un po' per il meme, un po' per sfizio, ma sotto sotto anche un po' per nostalgia, infatti, ho deciso di dare giusto un'occhiata alle prove di quest'anno... con tre giorni di ritardo, certo, perché il tempo è un despota, ma il tempo è relativo quando non si ha un limite di 6 ore per fare qualcosa!</p>
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<p>Tralasciando la prova di matematica che, quella si, l'ho aperta davvero solo per il meme (non capisco un'accidente!), era inevitabile che almeno la prova di italiano avesse qualche buona proposta, e tra tutte oggi ne scelgo una che, dato questo contesto, è abbastanza <em>meta</em>: la C2, della tipologia di "riflessione critica di carattere espositivo-argomentativo su tematiche di attualità"... Il nome è una palla, si, quindi la smetterei subito di citare il testo del Miur e andrei al dunque; prima, però, la traccia:</p>
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<summary>(Clicca per espandere) <b>Proposta C2: Testo tratto da: Maurizio Caminito, <i>Profili, selfie e blog</i>, in LiBeR 104, (Ottobre/Dicembre 2014), pp.39-40.</b></summary>
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<p>Quando cambia il modo di leggere e di scrivere, cambiano anche le forme più consolidate per trasmettere agli altri (o a se stessi) le proprie idee e i propri pensieri. E non c’è forse nessuna forma letteraria (o para-letteraria) che, nell’epoca della cosiddetta rivoluzione digitale, abbia subìto una mutazione pari a quella del diario.
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Il diario segreto, inteso come un quaderno o un taccuino in cui si annotano pensieri, riflessioni, sogni, speranze, rigorosamente legati alla fruizione o (ri)lettura personale, non esiste più. Non solo perché ha mutato forma, lasciando sul terreno le sembianze di scrigno del tesoro variamente difeso dalla curiosità altrui, ma perché ha subìto un vero e proprio ribaltamento di senso.</p>
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<p>Nel suo diario Anna Frank raccontava la sua vita a un’amica fittizia cui aveva dato il nome di Kitty. A lei scrive tra l’altro: “Ho molta paura che tutti coloro che mi conoscono come sono sempre, debbano scoprire che ho anche un altro lato, un lato più bello e migliore. Ho paura che mi beffino, che mi trovino ridicola e sentimentale, che non mi prendano sul serio. Sono abituata a non essere presa sul serio, ma soltanto l’Anna ‘leggera’ v’è abituata e lo può sopportare, l’Anna ‘più grave’ è troppo debole e non ci resisterebbe.”</p>
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<p>Chi oggi scrive più in solitudine, vergando parole sui fogli di un quaderno di cui solo lui (o lei) ha la chiave?</p>
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<p>Chi cerca, attraverso il diario, la scoperta di un “silenzio interiore”, “la parte più profonda di sé”, che costituirà, per chi lo scrive, il fondamento dell’incontro con gli altri?</p>
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<p>I primi elementi a scomparire sono stati la dimensione temporale e il carattere processuale della scrittura del diario, non tanto rispetto alla vita quotidiana, quanto nei confronti di un formarsi graduale della personalità.</p>
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<p>Il diario dell’era digitale è una rappresentazione di sé rivolta immediatamente agli altri. Nasce come costruzione artificiale, cosciente, anzi alla ricerca quasi spasmodica, del giudizio (e dell’approvazione) degli altri. Rischiando di perdere così uno degli elementi essenziali del diario come lo abbiamo conosciuto finora: la ricerca di sé attraverso il racconto della propria esperienza interiore. Che viene sostituita dall’affermazione di sé attraverso la narrazione mitica (o nelle intenzioni, mitopoietica) di ciò che si vorrebbe essere.</p>
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<p>Nel brano l’autore riflette sul mutamento che ha subìto la scrittura diaristica a causa dell’affermazione dei blog e dei social: esponi il tuo punto di vista sull’argomento e confrontati in maniera critica con le tesi espresse nel testo. Puoi articolare il tuo elaborato in paragrafi opportunamente titolati e presentarlo con un titolo complessivo che ne esprima sinteticamente il contenuto.</p>
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<h2>Che ruolo hanno i blog?</h2>
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<p>A costo di essere (magari fosse solo sembrare...) un disco rotto, lo ripeto: questo non è un tema, non fuggite, vi scongiuro! Per quanto in ogni caso mi piace mantenere genuina l'esperienza di questa scrittura, cioè iniziare e finire senza andare a sbirciare come gli altri sulla rete hanno svolto la mia stessa traccia, non posso non affrontare l'argomento con i miei modi di sempre, come per gli altri articoli del mio blog, raccontando anche la mia personale storia, e... capite, a questo punto, perché dico che "è meta"?</p>
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<p>In quanto ragazza bizzarra su Internet che deve sempre farsi riconoscere, non potevo esimermi dal parlare di blogging proprio sul mio blog, prendendo come spunto del testo che proviene da un libro; qualcosa che fa parte, per così dire, della vecchia frontiera della condivisione dei propri pensieri con il grande pubblico... qualcosa che però non è stato per nulla soppiantato dalle nuove tecnologie. È tuttavia inevitabile che, nel nostro mondo, fatto di esseri mortali con del tempo limitato a loro disposizione (quel dittatore ritorna sempre in ballo...), ogni cosa nuova che arriva deve sempre (almeno in parte) sostituire qualcosa di vecchio, altrimenti non se ne parlerebbe nemmeno, perché nessuno ne verrebbe mai nemmeno al corrente... quindi, dove sta l'inghippo?</p>
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<h3>Diario contro novità</h3>
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<p>I blog, appunto, non hanno tolto di mezzo i libri, che ancora vengono scritti e letti a tutta forza (almeno, relativamente), ma al loro arrivo hanno curiosamente preso il posto di qualcosa di opposto: il diario, una forma di scrittura per antonomasia intima, in genere mai indirizzata alla fruizione pubblica, e certamente non aperta al commento o alla condivisione di seconda mano. Per sviluppare il suo pensiero, l'autore del testo parte proprio da questo assunto, che oggettivamente è vero: moltissime persone che hanno vissuto prima di Internet, sia di mia conoscenza che lontane di secoli e secoli, usavano tenere il classico diario personale in un modo o nell'altro... mentre oggi, nonostante <a href="https://ourworldindata.org/grapher/literate-and-illiterate-world-population" rel="noopener nofollow" target="_blank">l'analfabetismo (non funzionale) sia ai minimi storici praticamente in tutto il mondo</a>, qualcosa con esattamente quelle caratteristiche non è per nulla comune. Cosa è successo? Magicamente la gente non ha più pensieri personali da elaborare e conservare? Ovviamente no: sono cambiati semplicemente i modi e, questo è il punto della discussione, gli obiettivi per cui lo si fa.</p>
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<p>Va precisato non per fare le pulci al testo, ma semplicemente per stabilire un contesto più accurato, che si legge lontano un miglio che questo è stato scritto nel 2014: mentre parla giustamente anche di social, da quel poco che sappiamo solo grazie alla traccia si può dire che si concentra principalmente sui blog, ma i blog a distanza di dieci anni sono belli che morti. Dieci anni sono praticamente un'epoca storica nella società dell'informazione, tant'è che i blog in senso proprio in realtà non hanno nemmeno avuto il tempo di uccidere il diario, prima di venir uccisi a loro volta dai social (tra cui alcuni che sono cosiddetti microblog, ma non solo). I siti web personali dedicati alla scrittura pubblica delle proprie idee sono portati avanti solo da due categorie di persone: gli artisti digitali e/o i nerd della tecnologia (eccomi), e coloro per cui la scrittura è prima di tutto un lavoro, (scrittori, giornalisti, ricercatori, ecc...), che nel tempo libero si dedicano anche ad una forma più informale ma comunque di sostanza.</p>
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<p>Ormai, purtroppo, le persone nella norma si accontentano di usare banalmente le piattaforme social, e di fare del blogging sempre più micro, perché la moda che c'era nei primi anni del nuovo millennio è stata subito eclissata; in un certo senso, il livello dei blog medi si è alzato di molto, essendo questi ora usati intenzionalmente per affrontare problematiche criticamente e far scaturire discussioni "impegnate", e sono sempre meno raccolte di memorie giornaliere. Questo dettaglio, lo sa bene chi è in una posizione simile alla mia, non è piccolo quanto sembra, ed è giusto tenerlo in mente per dopo.</p>
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<h3>Diario diventato novità</h3>
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<p>Indipendentemente da quali siano le tecnologie preferite dai <em>ggiovani</em> oggi, il punto di quelle due pagine rimane: il digitale ha stravolto il concetto di diario, che oggi esiste prima di tutto come mezzo per esporsi, e non per raccogliersi. L'argomento è particolarmente interessante, poiché la situazione odierna non è solo una conseguenza dell'evoluzione tecnologica, bensì dell'evoluzione della società in relazione a quella della tecnologia. Per la maggior parte delle persone, me compresa, è condivisibile l'idea che scrivere i propri pensieri in digitale sia più comodo, flessibile, intrigante e sicuro, rispetto alla romantica ma troppo vecchia accoppiata di carta e penna; tuttavia, l'usare un supporto virtuale non significa automaticamente rinunciare al segreto o all'introspezione.</p>
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<p>Chiunque può benissimo comporre file sul proprio dispositivo e lasciarli lì solo per sé, magari addirittura proteggendoli con la cifratura, una sicurezza indubbiamente più sicura di un lucchetto scricchiolante che usa una chiave prodotta in serie. Anzi, è tecnicamente anche più facile tenersi le cose per sé, rispetto al tenere uno dei moderni diari online, che richiede di creare un profilo, configurare le impostazioni e, in casi limite, persino fare attenzione a cosa si scrive, per non finire banditi dal servizio. Ma quindi, come mai non si scrive più in privato, nonostante ciò sia anche più facile che in passato (pure se, certamente, allo stesso tempo anche scrivere in pubblico è molto più facile del passato)?</p>
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<h2>La mia storia complicata</h2>
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<p>Ho cercato di trovare una risposta a questa domanda qualche volta, ormai da anni, almeno da quando ho smesso di usare le varie piattaforme digitali con superficialità. In realtà io, infatti, è dalla tarda infanzia che in un modo o nell'altro condivido ciò che voglio dire grazie ad Internet, avendo iniziato prima con YouTube (facendo gameplay e qualche tutorial informatico), per poi appassionarmi molto lentamente alla creazione di siti web nella prima adolescenza, e usando i gruppi di chat sia in tutto questo tempo che un po' più avanti. Non mi è però mai successo di voler condividere, sistematicamente e con un pubblico più etereo, cose più private o non strettamente legate alle mie attività digitali, fin quando non ho iniziato ad usare Instagram per brevi periodi, un po' di tempo dopo l'esplosione delle storie.</p>
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<p>Si tratta ad ogni modo di cose volatili (come d'altronde la natura del formato obbligava), che se non avessi potuto pubblicare lì sarebbero probabilmente finite dimenticate e basta, in qualche chat perduta o nel buco nero della mia galleria, perché non avevo mai percepito l'attrattiva del tenere un registro personale all'interno del quale scrivere le mie cosine. Molto probabilmente, e questo è forse anche per via della mia immaturità emozionale dell'epoca, il formato mi incuteva anche un po' di timore, non riuscendo proprio a immaginarmi cosa avrei dovuto scrivere a lungo termine, e soprattutto perché mai; sui social almeno potevo conoscere nuove persone con cui condividere opinioni, passioni e attimi di leggerezza, dando loro la possibilità di conoscere piccoli frammenti della mia vita come io potevo conoscere i loro. Più tardi, comunque, Instagram stava iniziando a seccare, e ho smesso di usarlo definitivamente.</p>
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<h3>Da Telegram in poi</h3>
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<p>A questo punto, per un bel periodo non ho davvero condiviso più nulla di particolare su di me in pubblico, ma parlavo giusto in qualche chat, e normalmente non di cose direttamente personali. A volte condividevo meme, e andavo avanti con quelli, avendo creato dopo alcuni mesi anche un piccolissimo canale Telegram dove ne ripubblicavo diversi (di molto, molto cringe e per nulla kek). Piccolo dettaglio: Telegram è un servizio di messaggistica, ma ha sempre svolto per molti anche il ruolo di piattaforma social alternativa, al punto che persino chi ci sta dietro ci ha marciato molto negli anni. Lì sopra ogni tanto, in modo talmente spontaneo che quasi me n'ero dimenticata ora, mi capitava di inviare messaggi ironici di mia fattura, o di rispondere quelli dell'altro amministratore. Alcuni facevano anche riferimento a cose che facevo o che mi capitavano, ma comunque l'attenzione non era mai propriamente su di me.</p>
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<p>A dire il vero, piano piano le pubblicazioni di mia creazione su quel canale sono lentamente aumentate nei mesi, fino a che, quasi un po' a caso, <a href="https://sitoctt.octt.eu.org/Posts/MicroBlog/Archive/2019/09/index.html#-2019-09-16-1814-Linizio-di-O" rel="noopener nofollow" target="_blank">con un pretesto in verità un po' buffo</a>, non mi venne l'idea di creare uno secondo canale dove pubblicare solo spontaneamente, senza i repost incontrollati di meme. Questo canale (che in realtà era nato anche con due nuovi admin, ma dove ero comunque io a parlare di più), è forse nei mesi diventato effettivamente una specie di diario aperto al pubblico, con io che pubblicavo sempre meno a caso, e su argomenti lentamente sempre meno virtuali, ma senza che io nemmeno me ne accorgessi, perché non bastavano due mani per contare tutti gli strati di ironia. In quest'ultimo caso sto parlando semplicemente di <em>OctoVoLTE</em>, che in ormai 5 anni si è evoluto insieme a me e al mio modo di scrivere, arrivando ancora oggi ad esistere come mio microblog attivissimo, come ho accennato all'inizio.</p>
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<h3>L'era "greve zì"</h3>
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<p>In parte, è proprio ora mentre scrivo che mi accorgo di come, in quel posto pubblico, cercassi via via nel tempo una sorta di intimità segreta, ma che non fosse un vero e proprio isolamento. Era nato per fare battute su di me o su miei momenti personali poco profondi, ma nei mesi e negli anni è sempre più diventato un posto dove scrivere di cose più private e che sentivo di non poter davvero dire da nessun'altra parte. Nel frattempo, stavo progressivamente sempre più male mentalmente, per motivi che all'epoca erano sia per me che per gli altri totalmente inintelligibili; sicuramente lo scrivere sul canale, per farmi anche qualche risata sui miei inspiegabili problemi con altre persone, è stato in questo senso d'aiuto per sfogarmi e distrarmi, non potendo effettivamente riuscire a risolvere le rogne che c'erano sotto quei miei costanti messaggi, ironici ma forse oggettivamente preoccupanti.</p>
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<p>Tuttavia, proprio con l'aumentare della posta in gioco, ho iniziato a sentire che scrivere tutte quelle cose così, in pubblico, non andava bene. Non che mi vergognassi di farle vedere alle personcine che vivono nel mio computer, altrimenti non avrei proprio iniziato, ma nello specifico mi preoccupavo di cosa sarebbe potuto succedere se coloro che mi conoscono di persona avessero potuto leggere. In parte avevo già pochissime amicizie reali e volevo evitare di farle saltare malamente, mostrandomi come evidentemente malata oltre che semplicemente stramba, ma in parte avevo forse anche paura che i miei genitori venissero a sapere qualcosa e si preoccupassero, o mi mettessero in punizione, o vai a capire che cosa... Realisticamente, usando un nickname che non avevo mai usato prima, non sarebbe stato facile trovare il canale per qualcuno che mi conosceva di persona e avrebbe provato a cercarlo, ma... a volte la dea Fortuna tende degli scherzi molto brutti, quindi era per me più che logico rendere privato il canale, così da poter continuare a scrivere come stavo facendo, senza preoccuparmi dell'ipotesi in cui qualcuno avrebbe potuto ricollegare i miei contenuti alla mia persona fisica.</p>
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<h3>Un diario inaspettato</h3>
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<p>Se ci ripenso un po' (anche se, dopo tutti questi anni, non ne ho un'idea precisa), forse anche su questo diario ormai semi-privato non ho scritto proprio tutto tutto quello che avrei voluto, e che avrei potuto nella riservatezza più totale, ma ho comunque condiviso tante e tante cose. Così tante che, volendo riconvertire il canale a pubblico un po' di tempo dopo, ho dovuto cancellare tutti i messaggi più vecchi di un tot, perché sono abbastanza sicura di aver condiviso cose che, seppur di per sé totalmente innocue, se opportunamente triangolate con abbastanza pazienza avrebbero reso possibile ad eventuali attori malevoli l'ottenimento di alcune mie informazioni personali, e non è il caso; il tempo necessario a rivedere anni di messaggi, per cancellare solo i pochi a rischio, sarebbe stato però troppo, quindi per prima cosa feci delle copie private, e poi presi la scomoda decisione di cancellare tutto in gran silenzio (con uno script).</p>
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<p>Comunque, ho vaghi ricordi di aver magari scritto delle note private sfuse in quei casi in cui il canale non bastava, ma la cosa non ha mai attecchito in me come attività da ricercare, perché per il resto il canale mi soddisfaceva come registro delle giornate. Prima di poco tempo fa, comunque, ancora non mi accorgevo che questo mio canale non fosse altro che un diario moderno, perché nella mia testa il diario era qualcosa di scritto in un certo modo, e per nulla associabile ad una sequenza di messaggini (seppur cronologici), scritti magari in un italiano rotto, e con in mezzo immagini stupide.</p>
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<h2>Verso il Fediverso</h2>
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<p>So che a questo punto sembro ampiamente fuori traccia ma, innanzitutto, sul mio sito comando io; in secondo luogo, però, quello che voglio illustrare è come, fino ad un certo punto, la mia scrittura digitale sia esistita allo scopo di esprimermi in modo estremamente genuino, senza quelle denaturazioni portate dalle meccaniche di Internet, pur essendo in pubblico. Questo, appunto, fino al momento in cui non ho riscoperto l'archetipo dei social più tradizionali, grazie al Fediverso. Ormai dovrebbero saperlo anche i sassi, ma, nel dubbio, è giusto ribadire cos'è il Fediverso a livello pratico (e non tecnico, argomento oggi non ci riguarda): è un ambiente in cui esistono piattaforme social similissime a quelle commerciali più o meno in voga, nelle loro funzioni, ma che non sono controllate da <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Big_Tech" rel="noopener nofollow" target="_blank">Big Tech</a>, non sono fondate sull'abusare gli utenti per trarre profitto, comunicano perfettamente tra loro anziché essere dei cosiddetti "giardini murati", e la moderazione è molto efficace. Ce ne sono una marea, ma la piattaforma con cui io iniziai è stata Mastodon, molto approcciabile essendo simile a Twitter ed avendo la comunità italiana più grande (all'epoca l'unica con una buona massa critica, in realtà). Sulla carta sembra tutto estremamente positivo, e ho iniziato ad avvicinarmi sempre di più al mondo dei social network federati, conoscendo tante persone simpatiche e pochissime di preoccupanti (cosa che sui social commerciali non è scontata), iniziando a mettere pian piano sempre più enfasi sull'avere lì il mio microblogging, anziché sul canale Telegram — che a dire il vero stava diventando molto stagnante, con ormai tanta gente che non era più attiva, ma nessuno di nuovo che lo scopriva e veniva.</p>
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<p>È più o meno in questo momento che iniziò un certo declino, e la cosa che prima non mi rendevo conto fosse un diario, ora non mi stavo accorgendo di come fosse sempre meno un diario, con ogni nuovo messaggio che inviavo su qualsiasi dei miei profili. Uno dei punti considerato di forza del Fediverso è che (bene o male, al netto di alcune sperimentazioni molto limitate) non ci sono algoritmi che propongono i vari post agli utenti, bensì questi arrivano solo cronologicamente (come faceva tra l'altro anche Twitter nei tempi antichi). Il motivo per cui questo sarebbe positivo è che, non essendoci una macchina che decide in base a criteri segreti (e difficilmente sfruttabili a proprio favore) quali messaggi proporre di più a discapito di altri — qualcosa che Big Social usa appunto per tenere i suoi utenti incollati il più possibile al servizio, tutto nel nome del profitto e spesso in barba a qualsiasi morale — gli utenti avrebbero non solo un vero controllo sulla propria esperienza, ma potrebbero esprimersi autenticamente, senza dover scegliere tra far piacere al supremo algoritmo o l'avere un post che non verrà visto da una singola anima.</p>
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<h3>Il dilemma dei numeri</h3>
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<p>Come in ogni cosa, però, più un sistema è complesso, più contiene entropia e variabili imprevedibili (ed una rete sociale è in questo un caso proprio ideale), e più la sua realtà si discosta dai principi ideali; in particolare, essendo il tempo un aguzzino, come può qualcosa non andare storto se se ne da ad esso il totale controllo? Che siano proprietari o comunitari, il problema grosso dei social sono i numeri, e la scalata per aumentarli sempre di più: ripensandoci adesso mi accorgo di come, ogni volta che condividessi qualcosa in quei casi, la priorità non fosse più esprimere quello che sentivo in un dato istante, ma esprimere quello che magari mi andava, ma mi avrebbe allo stesso tempo permesso di accumulare più numeri della volta precedente; e, quando ciò non succedeva, la delusione era palpabile.</p>
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<p>Non ho mai veramente abbandonato il canale Telegram, usando qualche volta bot per ripubblicare in automatico da lì al mondo federato e viceversa, e facendolo semplicemente a mano in casi estremi. Non sono mai arrivata al livello di scaricare dati dalla rete federata per calcolare statistiche interessanti ed avere così un vantaggio strategico rispetto agli altri, ma solo per mancanza di tempo, perché la voglia era forte... ma certamente dei calcoli mentali li facevo, riguardo i momenti in cui pubblicare qualcosa, e con che ritmi, nel tentativo di ottenere quelle singole impressioni in più, che si sarebbero poi dovute tramutate in almeno qualche <em>retoot</em>, così da generare qualche altra impressione e così via. Tutto per cosa, poi, raggiungere nuovi seguaci che per via dell'ordinamento temporale si sarebbero di solito comunque persi i miei post? È questa la cosa che, a un certo punto, mi ha fatto proprio perdere la pazienza, e buona parte del mio interesse: il problema non era che ciò che scrivevo non interessava, perché le interazioni arrivavano quando gli astri erano ben allineati, ma che nessuna persona li notava mai per colpa del sistema... che è esattamente ciò che il Fediverso aveva promesso non sarebbe accaduto. La situazione è peggiorata estremamente quando — sembra un paradosso — sono iniziati ad arrivare tantissimi nuovi utenti scappati dal Twitter di Elon Musk, ciclicamente, ogni volta che costui diceva o faceva una delle sue enormi cappellate: avendo utenti in più, ci sono certamente molti occhi in più (2 per ciascun utente!)... ma ahimé, inevitabilmente anche il rumore di fondo si alza di parecchio, e far arrivare un messaggio a qualcuno che possa gradirlo diventa una vera impresa.</p>
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<p>Mi fa paura pensare di essere stata intrappolata in questa situazione per più di un anno, avendola ribaltata solo qualche mese fa per puro caso, e di starmi rendendo conto di tutto ciò solo adesso. Nonostante io avessi già decretato come falliti tutti i miei tentativi di espansione del mio regno, questo era comunque un tarlo fisso in testa, e l'interesse che avevo perso nel comporre un diario digitale in maniera disinteressata dagli altri non è magicamente tornato; per un bel periodo, quindi, sul canale Telegram il massimo che inviavo erano memini con commenti personali, e qualche volta il racconto di cose che facevo nel passare il mio tempo con i computer, ma senza più quell'atmosfera intima che un tempo era centrale.</p>
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<h2>La giusta soluzione sbagliata</h2>
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<p>Devo praticamente ringraziare il fato di come, totalmente a caso, nel dicembre ormai passato, mi sia venuta in mente quell'ideona di spostarmi sul gestore di contenuti WordPress per gestire tutte le mie pubblicazioni; l'idea era di poter ritrasmettere tutto in automatico su Telegram con un bot, e sul Fediverso tramite il plugin dedicato, così da risolvere il dubbio continuo su dove pubblicare cosa, e poter tornare semplicemente a scrivere come un tempo. Ripensandoci ora, anche questa idea aveva una base dannosa, essendo fondata su questo pensiero malato attorno a cui continuavo a gravitare, ma il risultato è stato totalmente positivo, nonostante non fosse per nulla quello che volevo; è proprio per questo che devo ringraziare la fortuna. È da quando ho iniziato ad andare con questo nuovo ritmo che credo questo argomento meriti un articolo a sé (chiamatemi pure "procrastinatrice maxima"), ma il punto chiave di questi ultimi mesi è che sono tornata quasi allo splendore letterario di un tempo. Purtroppo e menomale, i miei tempi da edgelord<sup id="fnref1"><a class="footnote-ref" href="#fn1">1</a></sup> sono un capitolo chiuso, ma di cose da dire ne ho ancora tante, anzi...</p>
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<p>Abituandomi al nuovo sistema, e a come fosse più comodo scrivere lì che su Telegram, ho iniziato a prendere il vizio di scrivere tantissimo in singoli post; qualcosa che non solo ha bruciato qualsiasi mia chance di rilevanza sul Fediverso, ma in realtà ha persino fatto storcere il naso a un paio di vecchi seguaci (non troppi, per fortuna). Inizialmente, un po' mi sono preoccupata ma, per qualche motivo, questa volta, ha vinto il desiderio dei miei pensieri intrusivi di uscire intatti dalla mia mente per essere distribuiti dignitosamente nell'etere, e non quello di continuare ad adattarmi a meccaniche commerciali. L'ho chiamato semplicemente "microblogoctt" quando ho iniziato, ma, con una media di ormai più di mille caratteri a post, mi rendo conto che definirlo microblog è un po' fuori luogo per gli standard moderni — sono proprio delle paginette di diario sostanziose — ma è proprio questo il bello. Ormai è passato abbastanza tempo per affermare che non si tratta più della frenesia del software nuovo, ma sto invece proprio apprezzando l'esperienza nel suo complesso. Certo, ho un modo di scrivere per forza di cose completamente diverso rispetto al passato, ma alla base c'è la stessa forza che mi animava una volta.</p>
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<h3>Il mio diario finale</h3>
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<p>Avendo capito quindi solo da poco che ciò che avevo un tempo era un diario, e ciò che ancora volevo è praticamente un diario, ho avuto anche il piacere di scoprire una delle caratteristiche chiave di questo formato: quanto sia figo finire per leggere qualcosa di scritto mesi o anni prima, comparando quell'istantanea passata con il contesto presente, percependo le differenze tra le diverse "versioni" della propria persona senza neppure doverci pensare troppo, riflettendo su tutto e proiettando la propria mente ad un vecchio momento positivo; o perlomeno, un momento negativo da cui, grazie alla scrittura, si è idealmente riusciti a trarre qualcosa di positivo. Sono particolarmente speciali gli attimi in cui, per dire qualcosa di nuovo, finisco in qualche modo per collegarmi a post passati: non solo è una scusa concessami dal fato per riguardare cosa scrissi in quel momento, ma mi da l'impressione dello sviluppo continuo di ogni cosa, è la prova che le cose che scelgo di scrivere non si susseguono a caso e non rimangono fini a loro stesse. Mi dispiaccio solo quando, presa da impegni pesantissimi o con la mente a corto di idee, salto un giorno senza scrivere nulla, perché è un'altra occasione per aggiungere a questo mio bagaglio letterario che sfuma; tuttavia, farsene un cruccio vorrebbe dire ancora una volta perdere di vista cosa si sta facendo, perché è normale che nella vita di ogni giorno ci siano momenti non solo belli, non solo brutti, ma anche tremendamente banali e irrilevanti, e quindi non tramutabili in lettere.</p>
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<p>Allo stesso tempo, comunque, scrivere in pubblico per me rimane una prerogativa, non solo per via dell'eventuale immediata ricerca di interazioni con altre persone, ma anche più in generale perché mi piace l'idea di costruire una vera e propria base di conoscenza, che chiunque in futuro può leggere, per svagarsi o per arrivare a riflessioni più profonde, esattamente come io faccio con le note degli altri; esattamente come tutti in realtà facciamo leggendo quelle parole, scritte da singoli individui, che la storia ha fatto arrivare fino a noi, dopo la loro morte.</p>
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<h2>La realtà dei social</h2>
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<p>Tutto questo, non ci sono storie, va in diretto contrasto con la direzione dei social. La tecnologia che ci sta dietro può in realtà reggere modi di fare un po' anacronistici (altrimenti il mio sistema con WordPress nemmeno funzionerebbe), ma non è comunque quello il verso in cui gli utenti viaggiano. Se ti adegui al sistema hai la possibilità di vincere un po' di riconoscimento, ma se non ti adatti hai la certezza di perdere: non è quindi difficile capire come mai la maggior parte delle persone su Internet viva nella gabbia che io ho provato per un po'. Lasciando da parte mode eventuali, che per definizione vanno e vengono, il sistema non contempla che qualcuno si faccia vedere nei suoi momenti più bassi, perché la tristezza e la compassione non generano lo stesso coinvolgimento che la rabbia, il vanto e l'invidia invece assicurano, e quindi: se qualcosa è spiacevole, ci deve essere dietro un colpevole con cui prendersela, perché le lagne sterili scocciano; e, se qualcosa è piacevole, allora deve in qualche modo instillare un desiderio in chi la guarda, oppure deve essere in qualche modo proprio l'espressione di un desiderio, altrimenti non frega. Praticamente, in sé l'atto della pubblicazione sui social deve in genere essere un tentativo di elevarsi a mito.</p>
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<p>È chiaro che sto generalizzando, ma, se ci pensate bene, le cose che sui social fanno il botto sono sempre riconducibili ad una di queste categorie, perché — anche stavolta ritorna — la natura umana è bella tosta. Il risultato di questa equazione è che, nel tentativo di ottenere qualcosa per sé, si finisce a scrivere soltanto per dei non ben definiti altri, che possono apprezzare solo se in quel dato momento non hanno davanti qualcosa di ancora meglio. Prevedibilmente, le persone qui in genere non rileggono i propri messaggi più vecchi, non riflettono sul proprio io passato guardando a cosa questi ha prodotto, e so che in realtà molti non si fanno problemi a cancellare i vecchi post dopo un po' senza conservare alcun backup, privato o meno. Quest'ultima, tra l'altro, è la diretta conseguenza di anche un'altra meccanica che i social impongono, ossia la rincorsa continua verso gli argomenti più freschi, con un ritmo che rende difficile fermarsi a riflettere, con infine il risultato di avere scritti che perdono di ogni senso pratico dopo ore o giorni dalla pubblicazione.</p>
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<h3>Qualcosa a metà tra la crisi</h3>
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<p>Volendo chiudere come ho iniziato, bisogna dire per l'appunto che l'ambiente dei canali Telegram (e quelli nello specifico, perché, a parte i microblog autogestiti come potrebbe essere il mio, non c'è altro sullo stesso piano, per le persone comuni) è particolare, in quanto ancora sembra una via di mezzo tra questi estremi. Molto più che in altri luoghi social online, gli utenti che creano un canale come strettamente personale lì, purché non legato ad un tema specifico, finiscono per pubblicare un po' di tutto, o quasi.</p>
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<p>È facile vedere, banalmente girandoci attorno, che il caso è questo, e che alcune delle pubblicazioni hanno un odore simile a quello che avevano le mie nei primi tempi, con diversi amministratori che condividono anche i loro difetti, oltre che le vittorie. Con buona probabilità, l'esposizione è probabilmente filtrata comunque — possiamo semplicemente vedere cosa viene pubblicato, ma non abbiamo la minima idea di cosa invece non viene mai detto — e sicuramente l'introspezione non è per nulla ai livelli del diario di una volta — il formato ridotto a pochissime parole alla volta rende faticoso e dispersivo il guardare indietro per fare confronti, specialmente il cercare "pagine" vecchie — però, evidentemente, il fatto è che l'alternativa classica non attizza proprio più. Anche in questi casi, però, resta comunque spesso la voglia di riservarsi da coloro che hanno su di noi un certo peso; ma, a differenza di Anna Frank, che nella sua situazione limitata non poteva fare altro che usare l'immaginazione, grazie ad Internet noi possiamo trovare degli amici non immaginari con cui confidarci a vicenda, e nel frattempo condividere magari anche delle risate, aprendo loro i nostri diari.</p>
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<h2>L'importante è l'attenzione</h2>
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<p>Penso che la mia esperienza, così illustrata, parli quasi da sola, ma per concludere: tenendo conto dell'utente medio, è vero che il passaggio verso prima i blog, e da poco dopo fino ad oggi i social e i microblog, ha cambiato in peggio gli standard della scrittura diaristica. È troppo facile perdere di vista il vero motivo per cui la nostra anima ci fa sentire di dover scrivere, finendo per rincorrere la notorietà, seguendo quelli che prima di noi si sono messi a correre; raccontando, proprio come suggerisce Caminito, un mito di sé, su di un supporto che, per essere davvero utile, dovrebbe invece raccontare la totalità del sé, e farlo al proprio sé.</p>
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<p>In definitiva, io credo che non sia impossibile tenere un diario totalmente pubblico sulla rete, inevitabilmente stravolto nella sua forma, ma mantenendo inalterato il senso più profondo, e quindi scrivendo esattamente quello che le generazioni passate avrebbero scritto sulle proprie cronache; indubbiamente, però, è facile inciampare. Devo confessare che ancora adesso, a volte, ho forse pensato un po' troppo prima di scrivere qualcosa, nonostante la mia nuova consapevolezza e il desiderio di voler davvero utilizzare il mio microblog per esprimermi liberamente, ma... un vantaggio di WordPress è che posso scrivere in pubblico quando mi va, e semplicemente salvare in privato quando non è il caso; quindi, in realtà, ora non succede più che io eviti di scrivere qualcosa solo perché non potrei poi condividerla, ma semplicemente seguo il flusso, faccio quello che davvero sento, scegliendo caso per caso e vivendo quindi correttamente, e consiglierei a voi di fare lo stesso. Che sia principalmente privato o pubblico non importa, tenetelo un diario, ma fatelo bene!</p>
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<h2>[:HNotesRefsHTML:]</h2>
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<p><em>L'immagine decorativa di copertina è ottenuta tramite <a href="https://www.bing.com/images/create/a-used2c-ruined-diary-book2c-floating-in-the-air-abo/1-6676dc0085154dc0af66cfe0083bfbc1?id=ik6UsyrKqidtvAmyv7FwFw%3d%3d&view=detailv2&idpp=genimg&thId=OIG2.b9jZ_Y2byFXVtqOG86OY&FORM=GCRIDP&mode=overlay" rel="noopener nofollow" target="_blank">l'intelligenza artificiale generativa di Microsoft</a>.</em></p>
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<div class="footnotes">
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<li id="fn1">
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<p>Non riesco a trovare una definizione perfetta di <strong>edgelord</strong> nel senso che intendo, ma questa da Urban Dictionary ci si avvicina: <em>an edgelord is someone who likes to share their whole life on social media and make it very dramatic so people will feel bad for them. they like to pretend to be depressed on their snapchat stories - example “DONT HMU 😔💔” stuff like that. they also like to listen to emo rap like lil peep and ghostmane.</em> <a href="#fnref1">↩</a></p>
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Template = "loli-documentatrice.html"
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Title = "Gli inaspettati vantaggi della chiavetta Linux"
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Categories = [ "Blog", "Tecnologia" ]
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Data = 2022-05-07
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Lastmod = 2022-08-13
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Feed = false
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Una cosa che ho fatto mesi fa e che, fino ad ora, si è rivelata una **scelta vincente**, è stata **l'installare** un sistema operativo basato su **Linux**, in modalità persistente, **su** una piccola **pennina USB**.
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I motivi per cui ho voluto farlo inizialmente sono forse semplici e banali, ma la cosa mi ha fatto avere, in attenta analisi, alcuni **vantaggi inaspettati** e molto più che graditi.
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### Perché serviva la pennetta?
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La necessità iniziale della chiavina scaturì mesi fa dal fatto che, in aula di informatica a scuola, dovevo, come tutti, accedere al mio account GSuite per accedere alla classe virtuale di informatica. Questa cosa, apparentemente semplice, celava nel mio caso due ostacoli:
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- **La mia password è lunga** decine di caratteri casuali. Me lo permetto perché uso un gestore di password (per tutti i miei account), però a digitare a mano ogni volta si soffre;
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- **Google non si fida dell'indirizzo IP della scuola**, e mi chiederebbe di confermare l'accesso, ma non avendo aggiunto metodi di sicurezza sull'account, mi chiede di aggiungere un numero di telefono. Già solo perché lo chiede in questo modo, con una palese scusa, il mio numero a Gluglu non lo darò mai: non ha senso, se dei malintenzionati mi rubassero nome utente e password dell'account, potrebbero semplicemente verificare quest’ultimo con un proprio numero, e secondo Google sarà evidente che l'account appartiene a loro... ma non mi dilungo oltre.
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Avrei potuto usare una pennetta qualunque, con su scaricato un browser per Windows in versione portatile, contenente la mia sessione di Google salvata da casa, con l'accesso effettuato con il mio indirizzo IP, e avrei risolto il problema.
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Avrei potuto, _ma non sarebbe stato divertente_.
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Ed è qui che è saltata fuori l'idea della chiave con su un intero sistema operativo, avviabile su qualsiasi PC x86_64, in modo totalmente indipendente dal disco interno del PC in questione.
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### Scelta dell'hardware
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Per prima cosa, **ho pensato alla memoria che avrei utilizzato**.
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Come capacità, mi piacerebbe dire che l'ho fatto solo per la sfida, ma la verità è che, sulle poche pennette molto capienti che ho, conservo altri file, che devo tenere su pennetta, e spostarli su tante chiavette piccole è seccante e porta a confusione futura. Quindi, ho preso una delle mie pennine da 2 GB, e mi son detta che me la sarei fatta bastare (_e, **spoiler**, avevo ragione, anche se non è stato semplice_).
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In quanto a velocità, ho pensato solo ad evitare roba di livelli inferiori a quelli di USB 2.0, perché in ogni caso non ho alcuna chiavetta veloce a disposizione. La mia unica chiavettina con bus USB 3.0 (rilevata da Linux correttamente come USB 3.0) è veloce quanto una 2.0... **Maledetta Kingston**.
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Di schede microSD veloci ne avrei, ma i miei adattatori USB per quelle schedine sono tutti lenti.
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Insomma, prendo la fidata pennina USB 2.0 da 2 GB, color menta (_sarebbe perfetta come media di installazione di Linux Mint!_), anche questa di Kingston, e parto.
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### Scelta del software
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Una volta scelta la chiavettina, rimane la **scelta della distribuzione** Linux, forse anche più importante.
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Qui, non solo le distro gettonate (Ubuntu, Fedora, Mint, Pop!_OS, Manjaro, ...) sono troppo grosse per entrare lasciando spazio per una partizione persistente, ma sarebbero inutilizzabili per via della lentezza della chiavetta.
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Fortunatamente, avevo in mente una strada da poter percorrere, perché, nei mesi passati, per mia curiosità, avevo imparato qualcosa sul mondo delle distro Linux leggere.
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Era un periodo in cui mi ero appena interessata ad **[Alpine Linux](https://alpinelinux.org){[:MdTgtBlank:]}**, per i suoi ideali di **leggerezza e minimalismo**. L'ho persino usato sul desktop per qualche settimana.
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Era reattivo e scattante, grazie anche alla presenza della [musl libc](https://en.m.wikipedia.org/wiki/Musl){[:MdTgtBlank:]} anziché l'ormai bloattata [GNU libc](https://en.m.wikipedia.org/wiki/Glibc){[:MdTgtBlank:]}, ma la necessità di configurare a volte minime cose a mano, anche dopo l'installazione iniziale, mi ha portata ad allontanarmene. Ho comunque pensato che sarebbe stato adatto per un sistema installato su una memoria di archiviazione piccola e lenta, con poche applicazioni.
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L'ho quindi installato, includendo tra i software essenziali (oltre a server video e audio): [Window Maker](https://www.windowmaker.org){[:MdTgtBlank:]} (un gestore di finestre leggero), [Firefox](https://firefox.com){[:MdTgtBlank:]}, ed applicazioni GUI minori, tra cui: un emulatore terminale, un gestore di file, ed un editor di testo.
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Tutto sommato, funzionava bene e velocemente ma, nonostante le poche app installate, la memoria era strapiena. Questa cosa mi avrebbe dato alcuni problemi successivamente: ad esempio, non c'era spazio per mettere Minecraft e giocare a [SpaccCraft](https://wikispacc.miraheze.org/wiki/SpaccCraft){[:MdTgtBlank:]}, cosa che volevo perché può tornare utile.
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Questo - assieme al fatto che più tardi ho pensato che, forse, cifrare la pennetta sarebbe necessario per proteggere i miei dati contro furto o smarrimento della stessa, ma i miei tentativi di cifrare il sistema già installato sono falliti - mi ha fatto un attimo _fermare a riflettere_.
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Visto che in ogni caso avrei quindi dovuto reinstallare il sistema, ne ho approfittato per **cambiare distribuzione**.
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Nonostante in passato, provando qualcosina, mi avesse dato qualche rogna come sistema persistente, ho deciso di dare una possibilità a **[Puppy Linux](https://puppylinux-woof-ce.github.io){[:MdTgtBlank:]}** in modo serio.
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L'immagine base dell'ultima versione di Puppy (al momento in cui scrivo, la 9.5) pesa appena 400 MB, ma include un sistema desktop di per sé abbastanza completo, con decine di applicazioni precaricate per le necessità più varie.
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Come fa ad essere allo stesso tempo così **compatto ma pieno di roba**? Grazie all'uso di [SquashFS](https://en.m.wikipedia.org/wiki/SquashFS){[:MdTgtBlank:]}, un file system compresso di sola lettura, che supporta algoritmi di compressione estremamente efficienti come [LZ4](https://en.m.wikipedia.org/wiki/LZ4_(compression_algorithm)){[:MdTgtBlank:]} e [ZSTD](https://en.m.wikipedia.org/wiki/Zstd){[:MdTgtBlank:]}. Se fosse completamente decompressa, infatti, l'immagine peserebbe sui 2.5 GB. Anche la scelta di includere **applicazioni più minimali**, però, contribuisce molto, se si considera che praticamente tutti i live CD Linux usano SquashFS, eppure quelli di distribuzioni più tradizionali pesano diversi GB.
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### Ad oggi
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**Puppy è la distribuzione che tutt’ora ho** sulla chiavetta.
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Eccetto che per qualche problema minore (_tipo: come cavolo faccio a collegare una tastiera Bluetooth??? e boh, tanto ora non mi serve più_), funziona molto bene ed è veloce in tutto.
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Avendo provveduto ad impostare la cifratura [LUKS](https://en.m.wikipedia.org/wiki/Linux_Unified_Key_Setup){[:MdTgtBlank:]} sulla partizione scrivibile, adesso i miei dati (file personali e sessioni del browser) sono protetti contro eventuali incidenti.
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Anche il gestore di finestre integrato, [JWM](https://en.m.wikipedia.org/wiki/JWM){[:MdTgtBlank:]}, è molto pulito e mi piace abbastanza - anche se mi piacerebbe avesse qualche funzione di allineamento delle finestre (sembra non abbia nulla, o mi sbaglio?).
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E ora, infine, di spazio libero ne ho abbastanza; e ho anche Minecraft!
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_Crediti sfondo: [pixelartmaker.com/art/becdd8955dc57eb](http://pixelartmaker.com/art/becdd8955dc57eb){[:MdTgtBlank:]}_
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### Vantaggi importanti
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Bene, con questa magica pennettina quindi ho **risolto il problema** dell’accesso a Google, ma **continuerei ad usarla** anche se non mi servisse più a ciò.
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I motivi, tutti vantaggi d'importanza, sono i seguenti; alcuni riguardano le live Linux in generale (anche quelle amnesiche), altri si applicano solo ai sistemi persistenti come il mio - tutti, comunque, sono rilevanti quando si usa un PC pubblico:
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- Ho a disposizione un **sistema che si adatta** ai miei gusti, che posso portare in tasca e usare **su qualsiasi PC**, senza che io debba mai riconfigurare nulla (eccetto, a volte, le impostazioni del BIOS).
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- Il sistema in questione, al contrario di ciò che potrei trovare sulla enorme maggioranza dei PC in giro (Windows), **rispetta le mie libertà**, e non fa finire i miei dati in mano ad una corporazione monopolistica che, in cambio, non mi darebbe assolutamente nulla: su qualunque PC che uso, anche quelli non miei, rimango coerente con i miei valori.
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- La **segretezza** riguardo cosa faccio sul PC in quel momento è molto **più certa**, così come la sicurezza dei miei dati: di un qualunque sistema operativo installato su PC pubblici si fa solo bene a diffidare, potrebbe esserci su installato qualsiasi strumento di spionaggio (e, in realtà, così è su alcuni dei PC a scuola: è presente un programma di controllo desktop remoto pensato per le scuole, [LanSchool](https://en.m.wikipedia.org/wiki/LanSchool){[:MdTgtBlank:]}).
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- Ho tutti i miei **dati essenziali sempre con me**, che siano semplici documenti oppure sessioni aperte su diverse app (come la sempre comoda [Element](https://element.io){[:MdTgtBlank:]}, per messaggistica e scambio di note e file piccoli tra i miei dispositivi).
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- Alcuni **software particolari**, come Minecraft Java (che, a quanto pare, su alcuni PC Windows può non funzionare, perché magari i driver della GPU non funzionano correttamente, e Windows non ha l’emulazione OpenGL software di [Mesa](https://en.m.wikipedia.org/wiki/Mesa_(computer_graphics)){[:MdTgtBlank:]} a livello di sistema, al contrario di Linux), **dovrebbero funzionare sempre**!
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- Ho una scusa per ricordare in giro indirettamente che, anche nel 2022, **le pennine USB sono rilevanti**, anche quelle di fascia ultra-bassa.
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### Alcuni approfondimenti
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Posso concludere dicendo: **adottate anche voi una pennettina Linux** persistente, se a volte utilizzate PC non vostri, non ve ne pentirete! In verità, vi dico, fatelo anche solo per lo sfizio, se avete qualche penna USB in disuso in un cassetto :)
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Riporto qui i siti Web di alcune distribuzioni che _non_ ho menzionato nel testo, ma che ho provato in passato o credo comunque valga la pena controllare:
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- [SpaccCraftGo](https://github.com/Spacc-Inc/SpaccCraftGo-Images){[:MdTgtBlank:]} - Puppy Linux ribrandizzato da [Spacc Inc](https://wikispacc.miraheze.org/wiki/Spacc_Inc){[:MdTgtBlank:]}, con l'inclusione di SpaccCraft nel sistema;
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- [Slitaz](https://slitaz.org/en){[:MdTgtBlank:]} - Sistema live rolling release da 50 MB;
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- [Porteus](http://porteus.org){[:MdTgtBlank:]} - Distro live basata sulla modularità;
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- [antiX](https://antixlinux.com){[:MdTgtBlank:]}
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- [Slax](https://slax.org){[:MdTgtBlank:]}
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### 🏷️ Note/Riferimenti
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[^ Aggiornamento 2022-08-13]: **Aggiornamento del 2022-08-13**: Ho importato questo articolo dal mio vecchio blog (<https://noblogo.org/loli-documentatrice/gli-inaspettati-vantaggi-della-chiavetta-linux>{[:MdTgtBlank:]}), per preservarlo meglio e per testare alcune cose. Ne ho approfittato per, oltre a migliorare la formattazione, cambiare in parte la forma di alcune frasi. Il contenuto resta praticamente uguale.
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content/it/posts/MicroBlog/2022-09-11-Che-Accade.md
Normal file
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content/it/posts/MicroBlog/2022-09-11-Che-Accade.md
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Title = "Che accade"
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Categories = [ "MicroBlog" ]
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Date = 2022-09-11
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Questi ultimi 7 giorni, davvero poco è stato detto o fatto qui sul sitoctt.
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Ho creato questa sezione per usarla come diario generico, ma solo ora sto scrivendo qualcosa.
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Innanzitutto, a me l'altro ieri è iniziata di nuovo la scuola.
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È ancora troppo presto perché arrivi a rubarmi tempo di pomeriggio, ma la mattina comunque la storia è un po' quella che è. Così come anche il casino di quando si ricomincia è sempre lo stesso, con gli orari sballati e in generale ancora le vacanze per la testa.
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Per questi fattori, di tempo in totale per fare le cosine ne ho un po' di meno.
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Aggiungiamo che, per via di una mia curiosa necessità, negli ultimi giorni ho dovuto iniziare a programmare un [ennesimo nuovo strumento](https://gitlab.com/octospacc/links){[:MdTgtBlank:]}... non inizio a blaterare sulla cosa in sé, perché questa sezione è per tutto tranne che le mie avventure di sviluppo, però i travagli si possono raccontare: ho iniziato a sviluppare giovedì, ed ho avuto uno strumento minimo funzionante solo ieri sera.
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Tutto questo, perché ho voluto esagerare con l'idea (come mio solito), e perché tutti i pomeriggi da giovedì a domenica, fino a sera presto, ero [in fiera](./PicoBlog.html#-2022-09-11-La-fiera) e, tornando a casa stanca, la voglia di programmare era scarsa.
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A questo mix aggiungiamo un'altra distrazione: dopo 5 anni, è uscito un nuovo capitolo della saga di Splatoon, e quindi c'è poco da fare, si deve giocare. Sto cercando comunque, dopo una breve analisi, di non giocarci troppo, tentare di centellinarlo più possibile per non consumarlo subito.
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Oggi non ci ho proprio giocato, per esempio, e credo che finirò la serata senza; ma forse è perché oggi ho avuto esperimenti da fare per quanto riguarda il dumpare i libri digitali di scuola, per averli senza DRM.
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A proposito, quando avrò finito la storia ed avrò provato anche un minimo sindacale di multiplayer, pubblicherò una recensione del gioco, che sto già scrivendo strada facendo.
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All'inizio il giochino ho provato a metterlo su emulatore per PC, ma tra glitch (che verranno presto risolti), un po' di lag, e l'impossibilità di giocare via dalla scrivania decentemente, ho dovuto provare sull'hardware reale.
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La mia console Switch, però, era da ormai 7 mesi a lavorare come server. Basta, Spoon è vitale: rimetto fuori il Raspino.
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Non ho ancora rimesso tutti i miei software, ma gli importanti (SpaccCraft e i miei bot) ci sono. Ho anche messo una cosina nuova, qbittorrent, che si occupa di seminare un po' alcuni torrent anche quando il mio PC è spento.
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Devo anche risistemare alcune cose riguardanti i backup, per alcuni miei bot, ci vuole un po'.
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Title = "Quando metto mano io spacc"
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Categories = [ "MicroBlog" ]
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Date = 2022-09-18
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Dall'altro giorno mi è, diciamo così, tornato alla mente il fatto che ho un [Nintendo DSpacc](https://wikispacc.miraheze.org/wiki/DSpacc){[:MdTgtBlank:]} nel cassetto.
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Non mi vergogno ad ammettere che è in disuso, perché l'unica cosa a cui posso giocarci è Pokémon Rubino.
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Ma mica perché è rimasto uno schermo solo! È perché..
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**Lo slot DS della console è rotto**
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: Non ho ben capito come, ma lo slot 1 si è rotto: alcuni pin sono semplicemente piegati, ma 2 sono proprio mancanti, e questi ultimi sfortunatamente sono alcuni degli importanti, non doppioni come quelli di terra. Quindi, non si gioca a nessuno dei miei giochi DS fisicamente posseduti, né si usa una flashcart.
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<meta>
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**Quella di Pokémon è l'unica cartuccia GBA che possiedo**
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: Del GBA non ho altre cartucce! Questa di Pokémon la ho solo perché la trovai ad una fiera anni fa e, non possedendo alcuna cartuccia GBA ma il DS già rotto all'epoca, decisi di comprarla. L'ho giocata abbastanza, ma vorrei altre cose. Però non ho altre cartucce e nemmeno una flashcart GBA.
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Fatto sta che, anche perché dovevo fare una foto per l'articolo di WikiSpacc, l'ho tirato fuori l'altro giorno. Quando lo vedo mi dispiace di non usarlo, ma c'è purtroppo poco da fare.
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La mia pazza mente, però, oggi ha richiamato un'idea che, se fossi capace di fare queste cose, forse sarebbe stata anche buona.. ma io sono io.
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Ho pensato: e **se saldassi una flashcart DS al posto dello slot?** La cosa non l'ho pensata proprio dal nulla, l'ho vista tempo fa in una modifica del DS fatta da una persona che fa queste cose per bene. In alcuni video di un anno fa, come [questo](https://invidious.nerdvpn.de/2wxKDzUO23c?t=156){[:MdTgtBlank:]}, si vede proprio che questo DS di altra forma ha una flashcart saldata sulla scheda madre.
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Prendo il cacciavite e le punte, e smonto la console. Tutto OK, l'ho fatto almeno 4 volte contando solo il DS Lite.
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Ma poi, mi armo di saldatore.. onestamente dovrebbero togliermi il porto d'armi, considerando i danni che faccio.
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La prima cosa che mi trovo a dover fare è dissaldare lo slot. _Ahia_.
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Dopo aver tagliato i punti non elettrici che tenevano fissato lo slot alla scheda madre - che sembravano punti di saldatura, ma non si scioglievano - inizio prima provando a riscaldare tutti i pin pian piano, tirando leggermente fuori lo slot. Ma non va. Allora provo a riscaldare ogni singolo pin e tirare via lo stagno con quello strumento strano che serve per aspirarlo.. ma ne viene su poco e niente. Alla fine torno al metodo iniziale, ma fatto più velocemente e scorrendo.. **che disastro**!
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<div class="MediaRow2" markdown="1">
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Se ne son venuti via quasi tutti i punti di saldatura, e ora c'è il marrone. Conosco il trucchetto del graffiare via lo strato verde della PCB, per esporre metallo pulito su cui saldare, ma qui proprio non c'è spazio. Su questa scheda è tutto messo vicino, non c'è il minimo spazio di manovra.
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Ci sono dei piccolissimi buchini con il diametro conduttivo attorno (largo appena quanto un singolo filino di rame), tipo testpoint, che in effetti sembrano essere collegati a dove erano collegati i pad di saldatura che ho distrutto. Giusto per, provo a saldare lì sopra, ma non c'è assolutamente da fare. Quelli son piccoli e non c'è spazio buono attorno, quindi lo stagno non si deposita.
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Ho solo perso tempo, e ridimostratami che proprio non son capace a fare lavori di saldatura che vadano oltre il collegare 2 fili su pad enormi (cosa che comunque faccio male, con un lavoro sporco).
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Comprerò una flashcart GBA adesso, e la userò.. per avviare software DS. Con mia sorpresa, è possibile, e magari ne parlerò la prossima volta.
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23
content/it/posts/MicroBlog/2022-09-23-Nuove-Frontiere.md
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23
content/it/posts/MicroBlog/2022-09-23-Nuove-Frontiere.md
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Title = "Nuove frontiere"
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Categories = [ "MicroBlog" ]
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Date = 2022-09-23
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Da quando qualche giorno fa l'ho scoperto. sto provando quell'epico software che è [TiddlyWiki](https://tiddlywiki.com){[:MdTgtBlank:]}.
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L'ho inizialmente trovato cercando qualcosa per organizzare note in formato ricco, da poter usare per la scuola, e che fosse ovviamente libero.
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È un software di wiki, praticamente della stessa categoria di MediaWiki (il software su cui si basa Wikipedia), ma ha caratteristiche molto particolari.
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Innanzitutto, non ha bisogno di un server, è una app che funziona in locale.. ma in che modo assurdo (in positivo)! La app intera con tutti i dati personali è un singolo file HTML che si automodifica, ed è quindi possibile ricopiare e assicurare in un istante un sito intero. Di suo non può salvare i dati, ma bisogna ogni volta scaricare in locale il file HTML modificato, oppure usare dei sistemi di sincronizzazione (io uso Git, supportato in-app).
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Se l'ho iniziato ad usare per il solo scopo limitato dello studio scolastico, ma poi in questi giorni sono finita con l'iniziare ad usarlo tanto anche per creare una mia cosiddetta base di conoscenza personale e pubblica, su tutto quello che posso scrivere al volo in un formato di documento non lineare che si adatta benissimo a note piccole e veloci tra loro interconnesse... vuol dire che davvero è interessante.
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Un po' mi dispiace dirlo, ma è possibile che una parte del tempo che dedicherei in genere al sitoctt verrà ad esso sottratta, per essere dedicata alla neonata OcttKB - che, a tal proposito, è qui su <https://kb.octt.eu.org>{[:MdTgtBlank:]}.
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Per quanto mi piaccia tutto quello che ho costruito in questi mesi, che infatti continuerà a vivere - sia come posto in cui esprimere il mio stile di design, che come luogo in cui pubblicare contenuti elaborati e mai spezzettati - devo dire che ho trovato uno strumento che riesce ad incanalare bene alcuni miei pensieri, quelli che il sitoctt non può gestire.
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Non sto ora a spiegare troppo il lato tecnico dei vantaggi o degli svantaggi di TiddlyWiki, perché parliamo di un software facile da iniziare ad usare, e assolutamente complicatissimo da padroneggiare (mi ci vorrà tempo!).
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Quello che dirò è che: con il suo essere orientato alla disposizione di informazioni in piccoli elementi fondamentali (i _tiddler_), che poi possono essere collegati tra loro per costruire informazioni elaborate - sia con link, che con la trasclusione (quando il contenuto di un elemento appare completamente ricopiato in mezzo ad un altro, cosa che si fa semplicemente scrivendo <span>`{`</span><span>`{`</span><span>`Nome Elemento`</span><span>`}`</span><span>`}`<span>) - si presta davvero bene all'organizzazione del pensiero a tutto tondo in generale.
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Come bonus, TiddlyWiki si può usare come un generatore di siti statici più tradizionale: si possono scrivere gli elementi in tanti file, ed usare il programma CLI per compilare tutto nel file monolitico sopra descritto. Il sito ufficiale del progetto usa questa tecnica, ma per un sito personale non è necessaria e anzi, annulla il vantaggio che TiddlyWiki ha, di poter essere usato come una app di note moderna: apri, scrivi, tutto è salvato in cloud in automatico.
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Il programma CLI però ha una funzione che trovo utile: il poter generare versioni statiche del sito, che non richiedono JavaScript per la navigazione. È ottima cosa, e credo che chiunque abbia un TiddlyWiki pubblico, se ha gli strumenti, dovrebbe impostare un sistema di build per rendere disponibili automaticamente le pagine statiche sul server.
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Title = "Aggiornamenti DSpacc - Tastino maledetto"
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Categories = [ "MicroBlog" ]
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Date = 2022-10-16
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Lastmod = 2022-10-20
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Un mesetto fa, nel [post del 18 ottobre](./2022-09-18-Quando-Metto-Mano-Io-Spacc.html), avevo brevemente detto che fosse il DSpacc, e che nuovo guaio avessi combinato.
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Beh, stavolta ho fatto pure di peggio; per capire le proporzioni, è bene rispolverare un secondo cosa avevo scritto.
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La schedina che menzionai è arrivata, la modifica software per migliorarla funziona, e io sto ancora esplorando un po' il tutto. Avrò tempo di parlare di ogni cosa in un lungo articolo, che già sto scrivendo (ma non so quanto ancora mi ci vuole).
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Ciò di cui è importante parlare adesso è di un problema sorto.. non so neanche io esattamente quando, ma l'ho notato solo adesso: il tasto dorsale L dava qualche problemino.
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Vedevo che premere le combinazioni di tasti per accedere ai menu di sistema della flashcart non sortiva effetti. Insospettendomi, decido di scaricare un homebrew per testare i tasti, Diagnose (che si può reperire da [GameBrew.org](https://www.gamebrew.org/wiki/Diagnose){[:MdTgtBlank:]} [[pag. archiviata](https://web.archive.org/web/20220818023822/https://www.gamebrew.org/wiki/Diagnose){[:MdTgtBlank:]}]), ed effettivamente confermo che il tastino L non risponde agli input.
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Sulla chat di Nlhlehde mi consigliano di immergere il tasto in alcol per pulirlo, e poi di fargli fare esercizio - oppure, nel caso io avessi voluto ripararlo correttamente, dissaldare il bottone e metterne uno nuovo.
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In quel momento mi scoccio di aprire la console, ma vedo che due minuti di esercizio fanno magicamente tornare a funzionare il tasto. Lo stato di funzionamento, in realtà, dura appena qualche minuto, e sul momento era comunque discutibile: in media, 1 click su 3 veniva registrato.
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Oggi decido finalmente di rismontare il DSpacc, per vedere di fare il servizio al tastino. Con mia sorpresa, vedo che questo è come rialzato dal lato; uno dei tanti pin GND si è dissaldato, mentre l'unico che chiude l'altro lato del circuito, si nota appena, si è spezzato.
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Ora, non si può dire se i problemi a registrare le pressioni fossero dovute al tasto fracassato esternamente, oppure a problemi interni che non centrano nulla con il malfunzionamento iniziale del tasto (e la distruzione finale è avvenuta a causa del mio premere il bottone un centinaio di volte al minuto per farlo esercitare).. quel che è certo è che non basta l'alcol per sistemare 😅.
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Inizialmente, tento di saldare appena il giusto sopra la gambetta spezzata, cosa che dovrebbe di per sé risolvere il problema; purtroppo, il lato dei pin è così corto, e il bottone in una posizione così scomoda (visto che parliamo di un tasto dorsale), che la saldatura sul mio pin tocca un po' affianco e fa corto a massa. La cosa rende il tasto sempre premuto, e quindi è anche peggio (il menu della mia flashcart non si apre se un qualunque tasto è premuto all'avvio!) di cosa avevo prima.
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Provo un po' a sistemare la saldatura, ma no, non riesco a migliorare nulla.
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A questo punto, penso di dissaldare il bottoncino, perché tanto ormai... e la cosa va a buon fine, forse per via delle dimensioni del dispositivo SMD, ridotte ma non troppo: la board è rimasta pulita.
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Tempo di prendere un nuovo tastino dai tanti che ho da parte, anche se molto più grande di quello dorsale del DS, e saldarlo.
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Vabbè, basta, mi scoccio di girarci ancora attorno: tento di saldare un filo sul contatto principale, ma lo stagno non attacca. È micidiale la PCB del DSpacc, oh. Provo, riprovo.. e finisce che il pad metallico su cui saldare se ne viene via. Un classicocto, oserei proprio dire, finisce sempre così! 😑
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Era meglio un tasto dorsale che funziona con grande fatica, o è meglio non averlo proprio? Non lo so, e non voglio saperlo. Fatto sta che ora dovrò trovare delle soluzioni, ai numerosi problemi frutto di questa storiaccia,...,,,..,
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_**P.S, aggiornamento del 2022-10-20:** Vi concedo una foto del bottone rotto smontato, prima di buttarlo, perché no? La microSD nell'angolo fa da scala, per far capire le dimensioni._
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202
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// % Categories: MicroBlog
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// % URLs: Posts/MicroBlog-Archive/2019/09/index.html
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## Archivi MicroBlog di Settembre 2019
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<div markdown="1" class="BorderBoxContainer NoImgCenter Img36 ImgSidePadding">
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<details markdown="1"><summary>
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#### [2019-09-18 20:58] Lagwei lazur </summary>
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> A.y: ooooo
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> 
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> Octt: cosa ezere quel lazur viola
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> Octt: i misteri del lagwei
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[...]
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{: .Center }
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> A.y: esere sensore di prossimità
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> A.y: se tu spaca vetro sopra quelo
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> 
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> A.y: lo so per esperienza
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>   no non è vero
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</details>
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<details markdown="1"><summary>
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#### [2019-09-17 15:16] Test più disparati con il Galaxy Player </summary>
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> : Good Lagsung
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> 
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> : 512 MB di RAM e gira meglio del Lagwei
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> 
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> : Ora proviamo l'emulatore del N64 e del DS, così esplode
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[...]
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{: .Center }
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> : Eeee i giochi del DS girano meglio su un Android di 8 anni fa che sul mio PC [l'Android in questo caso è ARMv7, mentre il PC è x86_64, ndr], perfetto
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||||
> <video controls><source src="{{< assetsRoot >}}/Media/Galaxy-Player-3.6/GP3.6-Pokemon-Platino.webm" type="video/webm">Pokemon Platino</video>
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> **[Sondaggio]** Devo provare del DS come prossimo gioco
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> | Totale | 3 |
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> |----------------------------|---|
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> | Mario Kart DS | 2 |
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> | Pokemon B/W 2 | 0 |
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> | Animal Crossing Wild World | 0 |
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> | Super Mario 64 DS | 1 |
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> : OK mi hanno detto su gruppi di provare Mario 64, quindi provo sia Mario Kart sia Mario 64
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[...]
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{: .Center }
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> : Ho trovato una cosa nella memoria del lag
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> 
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> : Ecco un motivo per cui le nuove versioni di Android fanno schifo [gestiscono il collegamento come memoria USB peggio di Android 2.3, ndr]
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> 
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> : In realtà ce ne sono tanti, poi ne parleremo
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> : E ora testiamo gli altri giochi
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[...]
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{: .Center }
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> : Super Mario 64 DS
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> <video controls><source src="{{< assetsRoot >}}/Media/Galaxy-Player-3.6/GP3.6-SM6464DS.webm" type="video/webm">Super Mario 64 DS</video>
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||||
> : Mario Kart DS
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> <video controls><source src="{{< assetsRoot >}}/Media/Galaxy-Player-3.6/GP3.6-MKDS.webm" type="video/webm">Mario Kart DS</video>
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> : Allora, vorrei registrare altri giochi ma il Memewei è rotto e, nonostante abbia cancellato i video di prima, dice che non ho memoria
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> : Ah si giusto, questo Huameme lo ho da solo un anno e mezzo, ma ci sono MOOOLTE cose di cui parlare che lo riguardano
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> : Ora arrivano degli screen dell'emulatore del N64
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> : Non ho registrato ma il framerate dei giochi era sempre stabile e giocabile.. purtroppo i giochi non sono tanto giocabili, ma soltanto perchè ci sono gravi glitch grafici
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> : Credo sia colpa dell'emulatore che è vecchio (purtroppo su Android 2.3.6 non posso fare molto)
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> 
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> 
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> 
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> 
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> 
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> 
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> 
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> 
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> 
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> 
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> 
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> : Gli screen li ho fatti direttamente sul Lagsung con una app
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> : Adesso arriva anche il video di qualche gioco vah
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> : A parte Zelda che ho provato ora, gli altri giochi hanno un framerate stabile se vedete, nice, un Lagsung di 8 anni fa si sta riscattando.
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> : Vi avverto che ci potrebbe essere un trigger epilettico quando avvio quake 2 eh xd
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> <video controls><source src="{{< assetsRoot >}}/Media/Galaxy-Player-3.6/N64/GP3.6-N64-Misc.webm" type="video/webm">N64</video>
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> : Vabbè per ora basta test sul Lagsung
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</details>
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<details markdown="1"><summary>
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#### [2019-09-16 18:35] Memewei memoria piena </summary>
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> 
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> : Il Memewei si dimostra valido kek
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> : Vaffanculo un giorno sto coso lo spacco
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> : A parte che è già tipo piegato, perché ha preso tante volte le botte perché faceva il meme
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> : Ma il Lagsoong può avere anche solo 1 KB libero e non rompe con popup cinesi
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Qui un po' di contesto è doveroso: questo schifo di smartphone, quando ha tipo solo ~100 MB liberi sulla memoria interna, fa uscire circa ogni 3 minuti questo popup, che fastidioso è dire poco. E credetemi, è facile riempire la memoria di uno smartphone con Android 7 che, tolto lo spazio occupato dai componenti di sistema, ha solo 7,5 GB di spazio disponibile all'utente.
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</details>
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<details markdown="1"><summary>
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#### [2019-09-16 18:24] Brick e rinascita del Galaxy Player </summary>
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> : Allora, come saprete oggi ho sbrickato il Lagsung, e la memoria interna non si è formattata
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> : Ciò significa che ho trovato mondi [di Minecraft, ndr] risalenti al 2013 e oltre, che non ricordavo esistessero
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> : A 10 iscritti vedrete i mondi
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[...]
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{: .Center }
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> : Ah, la tastiera del vecchio Lagsung ha una cosa bella
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> : Non ha quelle emoji tossiche perché ha di meglio
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>   MOLTO MEGLIO
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> 
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[...]
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{: .Center }
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> : Ok, ora vi dirò la storia dettagliata del Lagsung briccato, e ora sistemato perché
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||||
>   Ora scoprirete perché
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> : Allora
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>   Il lag in questione è il Galaxy Player 3.6
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>   Aka un S1 più sottile e senza parte telefonica
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> : Cosa è accaduto
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> : Un anno fa, visto che il mio cervello lagga, mi passa in mente "ei ma perke non metto una custom rom??!1!1!"
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>   E quindi ho messo una custom ROM, che era pure brutta
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>   Tre ore dopo volevo toglierla, perché il WiFi era rotto
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> : Quindi che faccio
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>   Preparo Odin, cerco la ROM stock e flasho
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>   Non si capisce perché (cioè, lo so perché, perché Odin è un programma stronzo che a tradimento se gli va ti bricca il telefono) verso la fine [del processo di flash, ndr] si blocca, non va avanti
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>   Ho lasciato il coso lì attaccato quasi mezz'ora e non andava, quindi stacco
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> : Lo riaccendo e
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> 
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> : Si, perché c'era una bella schermata che diceva
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> 
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> : E quindi, niente, io visto che ho la segatura nel cervello, per letteralmente quasi un anno ho creduto fosse la mia ROM corrotta, perché anche se riflashavo dava sempre errore alla fine, e letteralmente per un anno ho perso tempo a cercare altre ROM inutilmente
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> : Ah e, ovviamente ho provato a collegare a Kies semplicemente, ma non riconosceva il telefono, stava continuamente a caricare, e se andavo nella recovery mode manuale di Kies mi chiedeva un codice (?)
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> : Poi proprio l'altro ieri il buon Ashflee mi ha detto che bastava il file PIT giusto e si fixava
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> : Io non lo sapevo perché sono laggante
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> : Quindi oggi trovo il file PIT della versione USA e me ne sbatto del fatto che io ho il Galaxy europeo, metto PIT e flasho ROM USA e
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> : E
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> : Sta in bootloop perché boh, in /data c'era la segatura e non si montava
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> : Formatto /data da recovery e il lag si accende, e ora funziona ed è meglio del mio meme
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> : Però comunque l'archivio interno non si è cancellato, e ci sono tutti i vecchi file
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||||
>   Compresi i miei oldissimi mondi di Minecraft
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> : E niente sar, questo è il Lagsoong di nuovo in vita dopo un anno di coma
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> 
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</details>
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<details markdown="1"><summary>
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#### [2019-09-16 18:14] L'inizio di OctoVoLTE </summary>
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> : Allora, su questo canale ci saranno cose del Lagsung
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> : E Memewei, ma forse anche Xiaomeme
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> : Ah e, ovviamente, metodi per avere 🅱oLTE sul telefono
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> 
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Da questi messaggi ebbe ufficialmente inizio la storia di OctoVoLTE. Di Memewei se n'è parlato lì in questi anni, forse anche troppo; Di metodi per avere VoLTE, non se n'è avuto nemmeno uno, tipo. Sad.
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</details>
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</div>
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@ -0,0 +1,39 @@
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// % Categories = Note
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// % CreatedOn = 2022-09-18
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// % EditedOn = 2022-09-19
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// % Index: None
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<!-- Dovrei finire di scrivere sto coso... --->
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# Aggirare i DRM dei libri di scuola
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**(in una maniera che probabilmente rende possibile l'operazione anche per testi non-scolastici.)**
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Eccomi nella mia ennesima piccola avventura.
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Stavolta sono alle prese con dei DRM stupidi, che potrei, come molte persone, tentare di aggirare in maniera super-studiata e perfetta.. ma, anche in questo caso, le soluzioni più semplici sono le migliori.
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La mia soluzione, per quanto brutta e inelegante, è universale.
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Non mi sono messa a scrivere dei programmi di scraping per magari scaricare dai siti dei libri, o per convertire i formati strani dei lettori offline in formati più comuni. Chi ha voglia di mettersi a reversare tutto quello che serve, e per ben 4 volte, una per diverso fornitore del libro digitale?
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Ho deciso di usare la cattura di schermata. Non fatta a mano, chiaramente.
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Ad ogni modo, è proprio da qui che nasce un percorso, orientato al risolvere piccoli problemi usciti fuori all'improvviso, e all'aumentare l'efficienza sotto diversi fattori.
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## Perché tutto ciò?
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I motivi che mi spingono ad imbarcarmi in questo casino sono molteplici.
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Certo, è perché mi servono i libri digitali, considerando quanto comodi sono. Da quando ho iniziato la scuola superiore porto solo il mio tablet laggante, nessun libro-mattone di carta (eccetto alcune mele marce, tipo il libro di fisica e di letteratura italiana, che non sono forniti in digitale...). Se non facessi così, lo zaino esploderebbe e la mia schiena da esile loli si frantumerebbe.
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Ma perché devo estrapolare i libri, e non usare le applicazioni degli editori?
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**Le app non funzionano**
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: Il primo motivo è banalmente questo. Alcune app funzionano semplicemente male, essendo lente a caricare il menu, un libro, o addirittura una pagina.. quando con un PDF o anche delle immagini viste in galleria non avrei il minimo problema. Altre non funzionano proprio! Perdono la sessione in continuazione, o addirittura sono completamente rotte e pensano che io sia offline, e non riesco ad accedere ai miei libri.
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<meta>
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**Non mi piacciono il software proprietario e i DRM**
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: In generale, ogni volta che è possibile cerco sempre di fare a meno del software proprietario, preferendo strumenti liberi per fare le cose che devo fare. Il software proprietario in sé, però, non è necessariamente sempre cattivo al 100%, perché a volte ti lascia comunque la libertà 0<sup>[[↗️](https://it.m.wikipedia.org/wiki/Software_libero#Le_%C2%ABquattro_libert%C3%A0%C2%BB){[:MdTgtBlank:]}]</sup>, ossia la possibilità di usare il software sempre per qualsiasi scopo. Bene, i DRM tolgono anche questo, sono il male assoluto inscusabile e, se già tutto ciò che uso per scopi miei non ha i DRM (perché non li ha mai avuti, o perché sono stati tolti, da me o altre persone), sarebbe carino risolvere questa questione anche per i libri di scuola, che uso solo perché il programma di studi lo richiede.
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<meta>
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**Poter preservare e condividere i libri**
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: I libri di carta, una volta che li hai comprati, li possiedi. Puoi farci il cavolo che vuoi, e non spariscono da un giorno all'altro perché qualche testa di noce bruciata ha deciso che la licenza è scaduta. Perché per quelli digitali allora non deve essere così? Io non ci sto, e allora voglio preservarli - per una questione di principio, non perché credo che li riaprirò più dopo la scuola.. personalmente preferisco cercare sul web la qualsiasi cosa che scopro di voler o dover sapere. Come bonus, li caricherò anche online, in modo che chi li vuole scaricare possa farlo (se lo desidera per studio personale e non per uso scolastico, visto che 'sti editori ristampano i libri ogni anno e le scuole cascano sempre nella loro truffa).
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_...Ancora in scrittura... Queste note verranno aggiornate di tanto in tanto._
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@ -0,0 +1,93 @@
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Title = "2️⃣ Gaming sincronizzato tra PlayStation 2 e smartphone"
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CreatedOn = "2023-10-17"
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Downsync = "/it/posts/Notes/Gaming-Sincronizzato-PS2-Smartphone.html"
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HTMLTitle = "<span class=\"twa twa-2️⃣\"><span>2️⃣</span></span> Gaming sincronizzato tra PlayStation 2 e smartphone"
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Description = "Per filo e per segno, come ho ideato un sistema per avere giochi e salvataggi sempre sincronizzati tra emulatore e console PS2 reale, condiviso qui."
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Categories = "Note Gaming"
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EditedOn = "2023-10-18"
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<!-- Autogenerated by ListedDownsync.js. Do not edit (unless also set "% Downsync = False") - it would be overwritten. -->
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<h1><span class="twa twa-2️⃣"><span>2️⃣</span></span> Gaming sincronizzato tra PlayStation 2 e smartphone</h1>
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<p>Chi segue le mie avventure da abbastanza tempo e con dovuta attenzione forse lo sa, ma il più grande problema dell'informatica è: come conciliare bene le discrepanze che si vengono a creare quando ci si pone il problema di videogiocare sia a casa che in portatilità? Tra giochi che in un caso sono comodi da giocare e in un altro magari nemmeno girano, e i salvataggi che si spargono per innumerevoli dispositivi diversi, risolvere questo problema in toto non sarà mai possibile...<br>
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Eppure, certe volte, l'entropia del cervello è in grado di generare idee particolarmente utili anche a questo proposito, come mi è successo l'altro giorno per la PS2.</p>
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<p>Io ho infatti una reale PlayStation 2, console domestica che quando si trova modo di usare è certamente apprezzabile... e che io spesso mi trovavo a non usare, per i motivi sopracitati: né direttamente, perché a casa spesso non mi va, né con emulatore sullo smartphone, perché sentirei che a casa non sfrutterei la vera console dato che i salvataggi aggiornati starebbero solo sul telefono.<br>
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E allora, proprio l'altro giorno, fissando la console (non so bene perché), penso che dovrebbe esistere un modo per avere i salvataggi facilmente sincronizzati tra quella e il telefono...</p>
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<h2>Intoppo 1: chiavetta o memory card?</h2>
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<p>Sul momento, l'idea più semplice a cui ho pensato è stata: esistono <a href="https://www.amazon.it/Adattatore-Memoria-Lettore-Sostitutivo-trasparente/dp/B0C8TTQFJY" rel="noopener nofollow" target="_blank">degli adattatori</a> per usare una scheda microSD come memory card PlayStation (che usano invece un'interfaccia non-standard)... potrebbe convenire comprare uno di quelli, così tengo lì tutti i salvataggi, e a desiderio posso accedervi anche da altri dispositivi spostando la scheda in giro.<sup id="fnref1"><a class="footnote-ref" href="#fn1">1</a></sup><br>
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Con una scheda da diversi GB (tanto ormai in giro non se ne trovano di piccole comunque), inoltre, potrei anche fare a meno della chiavetta USB e tenere tutti i giochi solo sulla scheda di memoria!</p>
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<p>Per fortuna, questo non è l'unico modo, almeno per certi giochi: <a href="https://github.com/ps2homebrew/Open-PS2-Loader" rel="noopener nofollow" target="_blank">Open PS2 Loader</a>, l'homebrew che esegue giochi commerciali da memorie di backup (come le chiavette USB), supporta l'uso di memory card virtuali (VMC) che sono salvate come file sull'unità USB. I giochi sono alquanto lenti a salvare su quella (la PS2 supporta solo USB 1.1, e in più c'è dell'overhead strano), però è una soluzione apparentemente agibile.</p>
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<h2>Intoppo 2: conversione dei salvataggi</h2>
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<p>Indipendentemente dalla precedente scelta, scopro però un altro ostacolo: i salvataggi andrebbero convertiti per essere passati dalla console all'emulatore (almeno <a href="https://aethersx2.com" rel="noopener nofollow" target="_blank">AetherSX2</a>, nel bene e nel male l'unico veramente decente ad oggi) e poi viceversa.<br>
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Fortunatamente, trovo subito <a href="http://www.csclub.uwaterloo.ca:11068/mymc" rel="noopener nofollow" target="_blank">mymc</a>, un programma talmente antico che richiede Python 2 (mentre al momento siamo da anni e anni al 3), che però funziona, e grazie al cielo offre un'interfaccia a riga di comando.</p>
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<p>Di per sé non fa vere conversioni di memory card virtuali, ma permette di manipolare i file contenuti in vari modi. Tutto molto grezzo, ma per fortuna abbastanza sfruttabile per fare proprio quello che serve a me, dopo aver assemblato uno script ideale.<br>
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Non mi metto a spiegare come funziona, in fondo all'articolo potete scaricarlo e leggerlo, è una noia. Ho pacchettizzato mymc dentro lo script, così che non vada installato a parte.</p>
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<h3>Intoppo 3: convertire dal telefono</h3>
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<p><em>Nota 2023-10-18: ho trovato un fork moderno (in Python 3) di mymc, <a href="https://sr.ht/%7Ethestr4ng3r/mymcplus/" rel="noopener nofollow" target="_blank">mymc+</a>... non l'ho (ancora) provato, ma è possibile che questo possa funzionare anche su Android, eliminando il setup intricato che segue, quindi lo menziono.</em></p>
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<p>Purtroppo, mymc ha qualche problema a funzionare in <a href="https://termux.dev/en" rel="noopener nofollow" target="_blank">Termux</a> (l'ambiente Linux nativo molto comodo per questo tipo di integrazioni) sul mio Android: non so di cosa sia la colpa, ma in pratica il programma ha problemi a leggere i file VMC, tirando un errore del tipo di <code class="prettyprint">file.vmc: Bad file descriptor</code>. Non ho trovato soluzioni online, nemmeno per ricerche generiche del problema, quindi ho dovuto arrangiarmi. Forse usare un sistema GNU+Linux containerizzato in proot, con le sue librerie e una build diversa di Python 2.7, basterebbe a risolvere il problema, ma chissà.<br>
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Dal canto mio, mi stavo iniziando a scocciare, e allora ho optato per delegare la conversione al mio server Debian, facendo svolgere ad uno script in Termux il semplice compito di caricare la VMC sul server, eseguire lì sopra il vero script di conversione, e poi scaricare il file convertito nella giusta posizione in locale.</p>
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<p>Prima che mi dimentichi: su Android 13 e superiori (ma già da alcune versioni passate) servono i permessi di root per far leggere e scrivere file da/su memorie esterne (come la chiavetta USB) e cartelle private delle applicazioni (come quella dove AetherSX2 conserva le memory card virtuali).<br>
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A quanto ho potuto provare, se non si ha il root bisognerà per forza usare un gestore di file adeguato (e non credo ne esistano di scriptabili, quindi bisogna usare le manine), o forse ADB, per spostare i file in giro... ringraziate Google.<br>
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In ogni caso, i miei script hanno scritti dentro i percorsi speciali usati per tutto l'ambaradan.</p>
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<p>Usando <a href="https://wiki.termux.com/wiki/Termux:Widget" rel="noopener nofollow" target="_blank">Termux:Widget</a>, ho aggiunto infine due collegamenti al mio launcher di sistema, per la conversione della VMC:</p>
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<ul>
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<li>uno che va dal formato PS2 a quello emulatore, da eseguire quando voglio giocare su telefono ma i salvataggi sulla pennetta sono stati modificati l'ultima volta dalla PS2;</li>
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<li>l'altro per la conversione inversa, da eseguire quando voglio andare a giocare sulla PS2 una volta che è stato l'emulatore ad aggiornare i miei salvataggi.</li>
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</ul>
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<p>A spiegarlo mi rendo conto che appaia complicatissimo, nella pratica devo solo premere un tasto e aspettare una manciata di secondi.</p>
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<h2>Nella pratica: il pregio della memoria unica</h2>
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<p>Eliminati gli intoppi, la configurazione è fatta, ed il suo punto di forza sta nella centralizzazione di giochi e salvataggi su un unico dispositivo: la chiave USB. In questo modo:</p>
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<ul>
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<li>evito la confusione generata da giochi che ho da una parte ma non l'altra, specialmente quando voglio modificare la mia raccolta;</li>
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<li>non mi serve una microSD tanto più grande nello smartphone per contenere tutti i giochi che ho già su un'altra memoria portatile, con vantaggi per la stabilità degli altri dati ed il peso del portafogli;</li>
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<li>non c'è confusione extra per la gestione di anche i salvataggi, essendo questi gestiti come ho detto prima.</li>
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</ul>
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<p>Sulla PS2 attacco la pennetta normalmente quando mi serve, invece sullo smartphone devo usare un adattatore USB-C OTG, cosa mediamente scomoda ma c'è poco da fare. Per evitare di perdere 'sti robi in giro, ho attaccato poi un moschettone alla pennina USB, e un anello portachiavi nel buco per i laccetti che ho sulla cover del telefono.</p>
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<h2>Concludendo: idee a catena</h2>
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<p>Credo che questo sia il sistema più ideale date le mie condizioni iniziali, e nei giorni a seguire lo proverò per bene.<br>
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Probabilmente, dovrò comunque procurarmi una memoria esterna più capiente per conservare più giochi, perché quella da 32 GB che uso ora mi è sempre stata strettina.</p>
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<p>Magari, prendendone una abbastanza grande, e scrivendo un homebrew apposito, credo di poter adattare questo mio sistema anche per i giochi Wii, usando la stessa memoria anche per quelli... spoiler? 👀</p>
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<p>In vera fine, ecco le risorse aggiuntive per questo articolo:</p>
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<li>La mia domanda iniziale e la breve discussione del sistema su Sony Hacking Zone: <a href="https://t.me/SonyHacking/46784" rel="noopener nofollow" target="_blank">https://t.me/SonyHacking/46784</a>;</li>
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<li>Guida all'uso delle VMC su OPL: <a href="https://youtube.com/watch?v=tBrKcJC_E4U" rel="noopener nofollow" target="_blank">https://youtube.com/watch?v=tBrKcJC_E4U</a></li>
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<li>I miei script di conversione (su GitLab): <a href="https://gitlab.com/octospacc/Snippets/-/blob/main/Ps2EmuVmcConvert.sh" rel="noopener nofollow" target="_blank">diretto</a>, <a href="https://gitlab.com/octospacc/Snippets/-/blob/main/Ps2EmuVmcConvertCloud.sh" rel="noopener nofollow" target="_blank">via server</a>;</li>
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<li>Build Android di AetherSX2 con cui gioco (ultima senza adware): <a href="https://www.apkmirror.com/apk/aethersx2/aethersx2/aethersx2-v1-4-3060-release/aethersx2-v1-4-3060-android-apk-download/" rel="noopener nofollow" target="_blank">https://www.apkmirror.com/apk/aethersx2/aethersx2/aethersx2-v1-4-3060-release/aethersx2-v1-4-3060-android-apk-download/</a>.</li>
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</ul>
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<div class="footnotes">
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<ol>
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<li id="fn1">
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<p>Su questo riscontro opinioni contrastanti o consigli non troppo chiari, quindi attenzione: non si capisce se questi adattatori funzionino anche come normali memory card per i salvataggi dei giochi (e dunque anche possibilmente come scheda per FMCB), oppure solo come memoria esterna per homebrew come OPL... in ogni caso sarebbe un acquisto potenzialmente valido, considerando le inconvenienze tecniche della USB su PS2. <a href="#fnref1">↩</a></p>
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</li>
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</ol>
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</div>
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@ -0,0 +1,60 @@
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// % Categories: Note
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// % CreatedOn: 2022-08-05
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// % Index: None
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# Evitare di richiamare comandi per sbaglio nel terminale
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Lavorando nel terminale, magari allo sviluppo di programmi, mi capita spesso di richiamare per sbaglio un comando che non dovrei.
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Ciò mi succede perché lavoro in questo modo: modifico qualcosa nella finestra del mio editor di testo di fiducia, quindi passo alla finestra del terminale, e premo `[Freccia Su]` (che richiama l'ultimo comando eseguito) ed `[Invio]` per eseguirlo.
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Quello che ho notato è che certe volte, nella fretta, mi capita di premere una volta di troppo `[Freccia Su]`, cosa che richiama il penultimo comando eseguito, o quello ancora prima.
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Visto che praticamente queste sequenze di azioni le faccio quasi in automatico, senza leggere per accertarmi che il comando selezionato sia effettivamente quello che voglio prima di premere `[Invio]` (perché solo quello mi aspetto), accade diverse volte che io esegua un comando che non dovrei: spesso, si tratta del comando per fare un commit [Git](https://en.wikipedia.org/wiki/Git){[:MdTgtBlank:]} delle mie modifiche alla cartella di lavoro, e subito caricarle in cloud.
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Ora, questa cosa non va bene, perché significa che nella cronologia di Git avrò certi punti "sbagliati": con descrizioni dal testo duplicato, e il codice in uno stato inadatto, non funzionante, perché ero nel pieno di testare alcune modifiche.
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Avere una cronologia di Git così conciata intacca decisamente la sua qualità, perché è più difficile trovare un punto specifico passato del codice in futuro, cosa che nullifica una delle funzionalità utili di Git - e in generale è qualcosa che non mi piace, mi da fastidio, vedere la cronologia sporca.
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## Lo script
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Per risolvere il problema, mi sono inventata questo scriptino (testato con _sh_ e _bash_), l'idea è di avviare i comandi "pericolosi" attraverso di lui nelle situazioni in cui devo fare quelle mie mosse con il terminale (ma, volendo, lo si può impostare come alias per richiamarlo in maniera implicita sempre per un dato comando).
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<pre class="CodeScroll"><code>
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Profile="~/.bashrc"
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a=${RANDOM: -1}
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b=${RANDOM: -1}
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echo "[!] Confirm your command"
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echo "[?] $a + $b = ?"
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read Input
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if [ "$Input" -eq "$((a+b))" ] 2>/dev/null
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then
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$SHELL -c "source "$Profile"; $@"
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else
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echo "[!] Wrong input"
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fi
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</code></pre>
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## Come si usa
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Ho salvato il codice all'interno di una funzione `function comconf() { }` nel mio file di profilo bash.
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Ora, quando devo eseguire un comando marso, mi basta fare `comconf '<comando>'`; il programma mi chiederà di scrivere il risultato di un'operazione aritmetica semplice generata casualmente, e solo se ciò che scrivo è giusto (quindi, solo se sto prestando attenzione) il mio comando verrà eseguito.
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<pre class="CodeScroll"><code>
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$ # Esempio
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$ comconf 'echo "Prova"; echo "Provina"'
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[!] Confirm your command
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[?] 1 + 3 = ?
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4
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Prova
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Provina
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$
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</code></pre>
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Lo script ha qualche aspetto strano, per esempio il fatto che non funziona se eseguito direttamente dalla shell corrente (ed è per questo che esegue il comando desiderato in un altro processo di shell, con l'argomento `-c`). Per questo motivo, devo anche caricare esplicitamente il mio file di profilo nella nuova shell, perché non viene fatto in automatico e lì ho altri alias e funzioni che mi servono.
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Come se non bastasse, se non uso i singoli apici per racchiudere il comando che voglio chiamare, se questo contiene altri apici è come se questi venissero ignorati, e quindi il comando finale si può rompere.
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Vabbe, problema risolto ad ogni modo. Niente più incidenti a causa di un `[Freccia Su]` di troppo.
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@ -0,0 +1,88 @@
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// % Categories: Note
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// % CreatedOn: 2022-08-09
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# Controllare statistiche interessanti e sulla salute di partizioni su Linux
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Le memorie di archiviazione, di qualunque categoria siano, con l'usura si degradano.
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Niente si può fare per evitare di doverle cambiare, prima o poi, dopo tanti anni. È però possibile tenere d'occhio il loro stato di salute, per poter identificare eventuali problemi.
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Quando si parla di dischi HDD o SSD, il protocollo [SMART](https://en.m.wikipedia.org/wiki/S.M.A.R.T.){[:MdTgtBlank:]} corre in aiuto ma, se, come me, si usano i computer in maniera poco convenzionale, allora il controllare dischi classici non basta.
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## Linux va oltre
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Un qualcosa di abbastanza segreto, che non molti sanno (così mi è parso, almeno), è che su Linux è possibile accedere alle statistiche di partizioni con alcuni filesystem.
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Ciò, ovviamente, in modo indipendente da se si stia usando una pennetta, una scheda SD, un disco rigido, un floppy disk, o anche una memoria ancora meno usuale.
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[Ext4](https://en.m.wikipedia.org/wiki/Ext4){[:MdTgtBlank:]} fornisce diversi dati curiosi - e lo stesso dovrebbero fare anche le sue versioni precedenti, Ext3 ed Ext2, ma non ho controllato.
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Anche [F2FS](https://en.m.wikipedia.org/wiki/F2FS){[:MdTgtBlank:]} ho visto, direttamente dal mio smartphone Android, espone delle informazioni interessanti.. che non affronterò in dettaglio, perché sono tutte molto oscure e non so cosa significhino; e se non so cosa significano, non sono per me curiose. Capita.
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Per quanto riguarda altri file system, non ho visto proprio. Come compito per casa, quindi, vi do quello di vedere se roba come FAT32, exFAT, NTFS, o perché no, BTRFS, espone informazioni belline, su Linux. E come?
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## Ottenere i dati
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Su Linux, basta navigare nei percorsi `/sys/fs/<filesystem>/<device>` per trovare qualche file interessante.
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Si può stampare a schermo il contenuto di ciascuno, affiancato al suo nome, con un semplice comando (eseguito nel relativo percorso): `for i in *; do echo "$i: $(cat $i)"; done`. A meno di avere SELinux attivo - in genere, di default lo è solo sui dispositivi Android, non sui sistemi desktop - non servono nemmeno i permessi di root.
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Metto qui sotto in tabella i più interessanti, riguardanti la microSD del mio server (una povera Nintendo Switch che fa girare Ubuntu senza sosta), ci torneremo tra poco.
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| Nome | Valore |
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| --- | --- |
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| errors_count | 0 |
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| first_error_time | 0 |
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| last_error_time | 0 |
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| lifetime_write_kbytes | 1959125105 |
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| session_write_kbytes | 1423172308 |
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Parlando nello specifico dei file system Ext: per conoscere persino qualche dettaglio in più, e affiancato da un nome comprensibile, ci sarebbe anche il comando `tune2fs -l /dev/<device>`. Questo richiede però i permessi di root e, mentre riporta anche alcuni dei dati che si possono ottenere sbirciando i file di prima, come il numero di lifetime_write, questi possono essere non aggiornati, e relativi solo all'ultimo montaggio della partizione. Quindi, meglio prestare attenzione a questi.
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Anche stavolta, riporto le cose interessanti.
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| Nome | Valore |
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| --- | --- |
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| Filesystem created | Mon Jul 26 04:33:17 2021 |
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| Last mount time | Fri Apr 15 11:55:30 2022 |
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| Mount count | 16 |
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## Cose da osservare
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Vediamo, uno per uno, l'utilità di questi valori.
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Bisogna tenere in conto, però, nel caso non si fosse capito, che i valori parlano dello stato **della partizione, non del media** di archiviazione. Possiamo leggerli solo perché Ext4 li salva e, di conseguenza, se la partizione viene formattata, allora anche questi valori si resettano. Inoltre, consideriamo che potrebbero tranquillamente essere alterati da chiunque con programmi semplici come tune2fs, quindi non sono dati da prendere come perfettamente buoni se persone non fidate hanno accesso alla memoria.
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• **Filesystem created**:
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: La data di creazione della partizione. Semplice, ma può tornare utile per fare stime sulla salute, assieme ai prossimi dati.
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• **Mount count**:
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: Il numero di volte in cui la partizione è stata montata. Questo può essere interessante, se parliamo di una memoria che non è usata in modo permanente su una macchina sempre accesa. Se non esistesse SMART, che dà questo e anche più dati, questo valore sarebbe molto utile sugli HDD.
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• **Last mount time**:
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: La data dell'ultimo montaggio della partizione. Ci può servire in combinazione con altri dati, e basta, credo.
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• **session_write_kbytes**:
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: La quantità, in KB, di dati scritti durante la sessione corrente, ossia dal momento dell'ultimo montaggio. Assieme al valore descritto appena sopra, possiamo usare questo per sapere quanto abbiamo scritto in un periodo di tempo attivo (il corrente).
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• **lifetime_write_kbytes**:
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: La quantità, in KB, di dati scritti da quando la partizione è stata creata. Questa informazione è particolarmente utile sulle microSD, almeno se se ne fa un uso intensivo come me. C'è anche su F2FS.
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• **errors_count**:
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: Il numero di errori, credo sia di lettura che di scrittura, avvenuti nel tempo. Errori frequenti possono essere sintomo di una memoria inaffidabile o semplicemente degradata.
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• **first_error_time** e **last_error_time**:
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: Date, rispettivamente della prima e dell'ultima volta in cui un errore è stato registrato. Può essere utile a capire se eventuali errori capitano di continuo, e quindi bisogna investigare oltre; oppure, se un errore è capitato una volta e poi mai più dopo molto tempo, e quindi si sta bene così.
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## Quando serve controllare la salute così?
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Bene, OK, queste informazioni sono interessanti, ma: quando servono effettivamente?
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Se la memoria di archiviazione in uso - che, se abbiamo deciso di ricorrere a queste misure anziché usare SMART, è probabilmente una microSD o una chiavetta - inizia a dare segni di cedimento, magari rallentandosi nel tempo, oppure corrompendo dati.. Sarebbe opportuno almeno controllare che sia tutto a posto.
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Se poi i dati non fanno paura, ma sembrano in regola.. allora è il caso prima di fare una formattazione completa (incluso il ricreare la tabella delle partizioni da zero), cosa resa semplice da programmi come [GParted](https://gparted.org){[:MdTgtBlank:]}, e poi si vede come continua la storia.
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In ogni caso, giusto per scrupolo, sarebbe bene fare sempre controlli di routine, così da poter prevedere problemi prima che accada qualcosa di grave.
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## Tenere d'occhio le microSD?
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Parlando di schede microSD: sono quasi usa e getta, hanno una vita estremamente limitata, visto che i loro chip di memoria sono gli scarti degli scarti della fabbricazione di altre memorie, di gamma più alta, come gli SSD.
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Sulla loro effettiva durata, almeno di quelle uscite bene dalla fabbrica e non di sottomarche, cosa si sa?
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Se ne leggono di tutti i colori online: chi dice che ogni singola cella di memoria resiste 10000 riscritture, chi dice che puoi al massimo scrivere 1000 volte la capacità della memoria prima che questa fallisca completamente (andando in modalità di sola lettura)... non si arriva ad alcuna conclusione.
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Ho avuto schede come quella esaminata oggi, della capacità di 32 GB, che, a parte i quasi 2 TB scritti dall'ultima formattazione, secondo me minimo 3 TB totali in tutta la sua vita li ha visti, eppure sembra ancora a posto; e poi, ho avuto schede che hanno iniziato a dare problemi per molto meno. Sarà che quest'ultime le ho usate con file system schifosi però, come FAT32 o exFAT, e per questo si corrompevano in continuazione.
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In conclusione: se abusiamo di schedine, è bene riuscire a controllarle, nei limiti del possibile, nel modo in cui abbiamo imparato oggi.
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