Aggiunto Spagnolo, riconversione post Listed da HTML a Markdown

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octospacc 2024-09-05 01:50:13 +02:00
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@ -0,0 +1,18 @@
const Exp = {};
const TurndownService = require('turndown');
const turndownService = (new TurndownService({
headingStyle: "atx",
hr: "---",
bulletListMarker: "*",
codeBlockStyle: "fenced",
fence: "```",
emDelimiter: "_",
strongDelimiter: "**",
linkStyle: "inlined",
}));
turndownService.keep(['span', 'small', 'sup', 'sub', 'table', 'dl', 'iframe', 'video', 'audio']);
Exp.Transform = (html) => turndownService.turndown(html);
module.exports = Exp;

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@ -1,7 +1,7 @@
#!/usr/bin/env -S node --experimental-fetch
require('./Lib/Syncers.js').importAll();
const JSDOM = require('jsdom').JSDOM;
// TODO: turndown HTML to Markdown
const Html2Markdown = require('./Lib/Html2Markdown.js').Transform;
const BlogURL = 'https://listed.to/@u8'; // Full base URL of the Listed blog (any server)
const SiteName = 'sitoctt';
@ -18,12 +18,16 @@ const FrontmatterNew = {
};
let Replacements = { // Format: { ReplaceWithString: [ToFindString] }
"<h2>{{% i18n notes-refs %}}</h2>": "<h2>🏷️ Note e Riferimenti</h2>",
'<div class="footnotes">': ['<div class="footnotes"><hr>', '<div class="footnotes">\n<hr>'],
'"><a class="footnote-ref" href="#fn': '"><a href="#fn',
" href=\"{{< assetsRoot >}}/": " href=\"https://sitoctt-assets.octt.eu.org/",
" src=\"{{< assetsRoot >}}/": " src=\"https://sitoctt-assets.octt.eu.org/",
//'<div class="footnotes">': ['<div class="footnotes"><hr>', '<div class="footnotes">\n<hr>'],
//'"><a class="footnote-ref" href="#fn': '"><a href="#fn',
'<div class="footnotes"><span class="footnotes"><hr></span>': '<div class="footnotes"><hr>',
' href="{{< assetsRoot >}}/': ' href="https://sitoctt-assets.octt.eu.org/',
' src="{{< assetsRoot >}}/': ' src="https://sitoctt-assets.octt.eu.org/',
// TODO: Fix anchor rels
};
let LateReplacements = {
"{{< assetsRoot >}}": "{{&lt; assetsRoot &gt;}}",
};
const TestURL = 'https://listed.to/p/hDaMhJ2ts7';
const MetadataBlockSelect = '.MetadataBlock, .MetadataBlock + :Where(Div, Pre, Code)';
@ -227,6 +231,16 @@ const HandlePost = (PostSrc, Output) => {
});
Post.Content = GetFragHTML(ContentDom);
Post.Content = Html2Markdown(Post.Content);
Object.keys(LateReplacements).forEach((To) => {
let FromList = LateReplacements[To];
if (typeof(FromList) != 'object') {
FromList = [FromList];
};
FromList.forEach((From) => {
Post.Content = Post.Content.replaceAll(From, To);
});
});
if (Output == 'file') {
TryMkdirSync(PathDir);

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@ -9,6 +9,6 @@ sh "${swd}/Build.sh"
cd ./build/public
#zip -9 -r ./offline.zip *
7z a -tzip -mcp=437 -mx9 ./offline.zip *
7z a -tzip -mcp=437 -mx9 ./sitoctt-offline.zip *
cd "${owd}"

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@ -1,5 +1,5 @@
#!/usr/bin/env python3
DestinationLanguages = ["it", "en", "fr"] # "de", "eo", "es"
DestinationLanguages = ["it", "en", "es", "fr"] # "de", "eo"
IncludePaths = ["/"]
ExcludePaths = ["/categories"] # "/miscellanea"

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@ -64,7 +64,7 @@ href = "http://http.sitoctt.octt.eu.org"
[[10-site]]
alt = "Download Offline Version"
file = "OFF-LINE-VERSION.png"
href = "https://sitoctt.octt.eu.org/offline.zip"
href = "https://sitoctt.octt.eu.org/sitoctt-offline.zip"
#######################################

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@ -1 +0,0 @@
alert(1)

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@ -10,103 +10,88 @@ Categories = [ "Tecnologia" ]
<!-- Autogenerated by ListedDownsync.js. Do not edit (unless also set "% Downsync = False") - it would be overwritten. -->
<p>È da direi parecchio tempo che uso <strong><a href="https://standardnotes.com" rel="noopener nofollow" target="_blank">Standard Notes</a></strong> come <strong>app di note</strong> personali.<br>
Anni fa l'avevo scelta per il suo essere <strong>libera e open-source</strong>, ma allo stesso tempo molto <strong>pulita, curata, e funzionale</strong>. Capitava a pennello in un momento in cui cercavo qualcosa che supportasse una <strong>cifratura</strong> dei dati che funziona, senza inficiare sull'usabilità.</p>
È da direi parecchio tempo che uso **[Standard Notes](https://standardnotes.com)** come **app di note** personali.
Anni fa l'avevo scelta per il suo essere **libera e open-source**, ma allo stesso tempo molto **pulita, curata, e funzionale**. Capitava a pennello in un momento in cui cercavo qualcosa che supportasse una **cifratura** dei dati che funziona, senza inficiare sull'usabilità.
<p><img src="{{< assetsRoot >}}/Media/Misc/Standard-Notes-Tablet.webp" alt="Vecchia app Android di Standard Notes sul mio tablet."></p>
![Vecchia app Android di Standard Notes sul mio tablet.]({{< assetsRoot >}}/Media/Misc/Standard-Notes-Tablet.webp)
<p>Senza dilungarmi su perché poi mi è piaciuto continuare ad usarla, poi ho smesso, e poi ho ripreso fino ad arrivare ad ora, bisogna approfondire su una in particolare delle sue <strong>funzioni integrate</strong>: <strong><a href="https://listed.to">Listed</a></strong>.<br>
Si tratta di una piattaforma di <strong>blogging</strong> concepita dagli stessi sviluppatori di Standard Notes, e disponibile per il self-hosting oppure l'uso <strong>gratuito</strong> sull'istanza ufficiale. Per quanto io non l'abbia mai davvero usata prima, ho trovato fin dall'inizio <strong>interessante</strong> il concetto e la sua applicazione.</p>
Senza dilungarmi su perché poi mi è piaciuto continuare ad usarla, poi ho smesso, e poi ho ripreso fino ad arrivare ad ora, bisogna approfondire su una in particolare delle sue **funzioni integrate**: **[Listed](https://listed.to)**.
Si tratta di una piattaforma di **blogging** concepita dagli stessi sviluppatori di Standard Notes, e disponibile per il self-hosting oppure l'uso **gratuito** sull'istanza ufficiale. Per quanto io non l'abbia mai davvero usata prima, ho trovato fin dall'inizio **interessante** il concetto e la sua applicazione.
<h2>Un'esigenza veloce</h2>
## Un'esigenza veloce
<p>Da qualche giorno fa, invece, ho iniziato a giochicchiare con <a href="https://listed.to/@ChatGPT_Experiences">ChatGPT</a>. Questione totalmente diversa questa, si, ma centra perché mi sono posta una domanda: tutte queste conversazioni che sto facendo con l'intelligenza artificiale, dove posso metterle per tenerle integrali, organizzate, <strong>ritrovabili</strong> e accessibili a chiunque, e per me <strong>facili da caricare</strong>?</p>
Da qualche giorno fa, invece, ho iniziato a giochicchiare con [ChatGPT](https://listed.to/@ChatGPT_Experiences). Questione totalmente diversa questa, si, ma centra perché mi sono posta una domanda: tutte queste conversazioni che sto facendo con l'intelligenza artificiale, dove posso metterle per tenerle integrali, organizzate, **ritrovabili** e accessibili a chiunque, e per me **facili da caricare**?
<p>La scelta stava per ricadere sull'<strong>usare <a href="https://gitlab.com/octtspacc/staticoso" rel="noopener nofollow" target="_blank">staticoso</a></strong>, il <strong>mio generatore</strong> di siti statici che già uso per il <a href="https://sitoctt.octt.eu.org" rel="noopener nofollow" target="_blank">sitoctt</a>, ma poi <strong>ci ho ripensato</strong>.</p>
La scelta stava per ricadere sull'**usare [staticoso](https://gitlab.com/octtspacc/staticoso)**, il **mio generatore** di siti statici che già uso per il [sitoctt](https://sitoctt.octt.eu.org), ma poi **ci ho ripensato**.
<p>Ho pensato che, appunto, voglio rendere effettivamente la mia collezione di esperienze ritrovabile sul Web. Il <strong>problema</strong> qui, però, che ho potuto amaramente constatare in tutti questi mesi, è come il mio sito ad esempio sia, come dire... <strong>I motori di ricerca non se lo cagano</strong>. 😭<br>
Oltre ad essere pure questo un argomento a parte, va precisato che la colpa della orrenda sorte del mio sito non dipende dal suo codice; è colpa del dominio e/o dell'host. Quindi, no, non abbandonerò mai il mio staticoso: il solo cambiare generatore (e i template di conseguenza) con uno magari fatto seriamente non risolverebbe alcun problema.</p>
Ho pensato che, appunto, voglio rendere effettivamente la mia collezione di esperienze ritrovabile sul Web. Il **problema** qui, però, che ho potuto amaramente constatare in tutti questi mesi, è come il mio sito ad esempio sia, come dire... **I motori di ricerca non se lo cagano**. 😭
Oltre ad essere pure questo un argomento a parte, va precisato che la colpa della orrenda sorte del mio sito non dipende dal suo codice; è colpa del dominio e/o dell'host. Quindi, no, non abbandonerò mai il mio staticoso: il solo cambiare generatore (e i template di conseguenza) con uno magari fatto seriamente non risolverebbe alcun problema.
<p>Ho dovuto insomma <strong>cestinare</strong> totalmente l'idea del<strong>l'hosting su GitHub e GitLab</strong>, e pensare ad altro.</p>
Ho dovuto insomma **cestinare** totalmente l'idea del**l'hosting su GitHub e GitLab**, e pensare ad altro.
<ul>
<li><strong>Blogger</strong> di Google? L'esperienza editoriale lascia a desiderare su mobile.</li>
<li><strong>WordPress</strong>? Sarebbe OK, ma sappiamo cosa potrebbe succedere tra tanti anni a dati inseriti in un sistema complesso; e WordPress è molto complesso. Ho a fatica trovato un <a href="https://github.com/lonekorean/wordpress-export-to-markdown" rel="noopener nofollow" target="_blank">programmino che converte un suo backup</a> XML in file Markdown... che con buona probabilità si romperà tra qualche anno, essendo non ufficiale, dato che a quanto pare il team di WordPress ha il vizio di cambiare la struttura di quell'XML di tanto in tanto; altre soluzioni di conversione che avevo trovato un attimo prima erano vecchie di qualche annetto e non hanno funzionato, per dire.</li>
<li>Magari <strong><a href="https://writefreely.org" rel="noopener nofollow" target="_blank">WriteFreely</a></strong>? Ho già un account sull'<a href="https://noblogo.org" rel="noopener nofollow" target="_blank">istanza di Devol</a>, ma il limite di blog per ogni account è 5 e non volevo potenzialmente sprecarne uno.</li>
<li><strong><a href="https://joinplu.me" rel="noopener nofollow" target="_blank">Plume</a></strong>, forse? Sembrava carina quest'altra piattaforma di blogging, ospitata da molti e compatibile con ActivityPub (non una necessità per me, ma comunque un bel bonus), ma non permette di impostare del CSS personalizzato; mancanza grave per questo mio caso d'uso, dato che non c'è altra via per impaginare tutto nella maniera specifica di cui ho bisogno per rappresentare una chat senza boilerplate ad ogni paragrafo di HTML.</li>
</ul>
* **Blogger** di Google? L'esperienza editoriale lascia a desiderare su mobile.
* **WordPress**? Sarebbe OK, ma sappiamo cosa potrebbe succedere tra tanti anni a dati inseriti in un sistema complesso; e WordPress è molto complesso. Ho a fatica trovato un [programmino che converte un suo backup](https://github.com/lonekorean/wordpress-export-to-markdown) XML in file Markdown... che con buona probabilità si romperà tra qualche anno, essendo non ufficiale, dato che a quanto pare il team di WordPress ha il vizio di cambiare la struttura di quell'XML di tanto in tanto; altre soluzioni di conversione che avevo trovato un attimo prima erano vecchie di qualche annetto e non hanno funzionato, per dire.
* Magari **[WriteFreely](https://writefreely.org)**? Ho già un account sull'[istanza di Devol](https://noblogo.org), ma il limite di blog per ogni account è 5 e non volevo potenzialmente sprecarne uno.
* **[Plume](https://joinplu.me)**, forse? Sembrava carina quest'altra piattaforma di blogging, ospitata da molti e compatibile con ActivityPub (non una necessità per me, ma comunque un bel bonus), ma non permette di impostare del CSS personalizzato; mancanza grave per questo mio caso d'uso, dato che non c'è altra via per impaginare tutto nella maniera specifica di cui ho bisogno per rappresentare una chat senza boilerplate ad ogni paragrafo di HTML.
<h2>La scelta di Listed</h2>
## La scelta di Listed
<p>Le mie idee erano finite e, dato che avevo fretta di mettere su questo sito ed iniziare a caricarci le esperienze avute con ChatGPT, considerando quanto <em>mamma mia</em> era <strong>comodo</strong> copiare ed incollare le cose <strong>direttamente in Standard Notes</strong>, questo era il <strong>momento buono di</strong> provare <strong>Listed</strong>.</p>
Le mie idee erano finite e, dato che avevo fretta di mettere su questo sito ed iniziare a caricarci le esperienze avute con ChatGPT, considerando quanto _mamma mia_ era **comodo** copiare ed incollare le cose **direttamente in Standard Notes**, questo era il **momento buono di** provare **Listed**.
<p>A dirla tutta, mi preoccupa un po' il prospetto che il file di backup settimanale delle note possa diventare grosso decine di MB, ma ormai il dado è tratto.<br>
Potrei creare un secondo account da usare solo per le note di ChatGPT, esportandole dal primario ed importandole lì, per poi cancellarle dal primo account per alleggerire la raccolta, però ci sono dei problemi. Forse riesco a trasferire l'username, ma i link ai singoli post saranno rotti, perché includono degli ID automatici, e quindi via di redirect alla home per chi ne segue uno vecchio. Inoltre, i vecchi messaggi del guestbook non vengono ricopiati, e mi sa che nemmeno le iscrizioni via email sono trasferite.</p>
A dirla tutta, mi preoccupa un po' il prospetto che il file di backup settimanale delle note possa diventare grosso decine di MB, ma ormai il dado è tratto.
Potrei creare un secondo account da usare solo per le note di ChatGPT, esportandole dal primario ed importandole lì, per poi cancellarle dal primo account per alleggerire la raccolta, però ci sono dei problemi. Forse riesco a trasferire l'username, ma i link ai singoli post saranno rotti, perché includono degli ID automatici, e quindi via di redirect alla home per chi ne segue uno vecchio. Inoltre, i vecchi messaggi del guestbook non vengono ricopiati, e mi sa che nemmeno le iscrizioni via email sono trasferite.
## Il pensiero del "che palle"
Tutto sommato comunque, per questo scopo limitato **ho apprezzato** quanto sia **efficiente** avere **Standard Notes** come parte **finale del** mio **flusso di lavoro**. Mi sembra riduca di molto l'_effetto "mi scoccio"_.
<h2>Il pensiero del "che palle"</h2>
Considerato dunque il piacere della scoperta, ho per un attimo **riflettuto** su come il **_fattore "che palle"_** sia una delle cose che **mi trattiene dall'aggiornare** il sitoctt con migliore frequenza.
<p>Tutto sommato comunque, per questo scopo limitato <strong>ho apprezzato</strong> quanto sia <strong>efficiente</strong> avere <strong>Standard Notes</strong> come parte <strong>finale del</strong> mio <strong>flusso di lavoro</strong>. Mi sembra riduca di molto l'<em>effetto "mi scoccio"</em>.</p>
Lasciamo stare le pagine tematiche, che sono _bestie a parte_; lasciamo stare pure i post lunghi, che mi richiedono forte ispirazione e abbastanza tempo di stesura; però che cavolo, almeno **qualcosa** per il MicroBlog, che va per le corte, **mi andrebbe** di crearla **più spesso**! Però **mi passa** proprio **la voglia**, per qualche motivo, considerando tutta la trafila che devo fare.
A dire il vero, avevo preso già da subito l'abitudine di iniziare a scrivere un post in Standard Notes, così da poter più flessibilmente gestire il tutto, magari passando rapidamente da un dispositivo all'altro. Però, se dovevo mettermi a scrivere qualcosa di non lungo ed elaborato, da pubblicare prima possibile, non mi veniva proprio la voglia di agire.
<p>Considerato dunque il piacere della scoperta, ho per un attimo <strong>riflettuto</strong> su come il <strong><em>fattore "che palle"</em></strong> sia una delle cose che <strong>mi trattiene dall'aggiornare</strong> il sitoctt con migliore frequenza.</p>
"_Ma perché non passo a **Listed almeno per il** mio **microblog**?_", penso dunque. Beh, c'è un motivo se addirittura sono arrivata a farmi il mio generatore di siti statici: mi serve!... _E se anche non mi servisse più e potrei dunque smettere di usarlo, non ci vorrei onestamente nemmeno pensare a fare una cosa del genere, dopo tutto il lavoro!_ 😖
<p>Lasciamo stare le pagine tematiche, che sono <em>bestie a parte</em>; lasciamo stare pure i post lunghi, che mi richiedono forte ispirazione e abbastanza tempo di stesura; però che cavolo, almeno <strong>qualcosa</strong> per il MicroBlog, che va per le corte, <strong>mi andrebbe</strong> di crearla <strong>più spesso</strong>! Però <strong>mi passa</strong> proprio <strong>la voglia</strong>, per qualche motivo, considerando tutta la trafila che devo fare.<br>
A dire il vero, avevo preso già da subito l'abitudine di iniziare a scrivere un post in Standard Notes, così da poter più flessibilmente gestire il tutto, magari passando rapidamente da un dispositivo all'altro. Però, se dovevo mettermi a scrivere qualcosa di non lungo ed elaborato, da pubblicare prima possibile, non mi veniva proprio la voglia di agire.</p>
## Limitazioni di Listed
<p>"<em>Ma perché non passo a <strong>Listed almeno per il</strong> mio <strong>microblog</strong>?</em>", penso dunque. Beh, c'è un motivo se addirittura sono arrivata a farmi il mio generatore di siti statici: mi serve!... <em>E se anche non mi servisse più e potrei dunque smettere di usarlo, non ci vorrei onestamente nemmeno pensare a fare una cosa del genere, dopo tutto il lavoro!</em> 😖</p>
Comunque, per dirla bene, **Listed è parecchio scarno**: permette appena di inserire **CSS** personalizzato, e di formattare i post in **Markdown** e un **sottoinsieme** ristretto di **HTML**. Di quest'ultimo propongo di seguito le mie analisi:
<h2>Limitazioni di Listed</h2>
* Tutti gli **elementi** che sono di loro natura **inline vengono** automaticamente **inseriti in un blocco** `<p>` (ad esempio, non si può avere `<body><span>Erre</span></body>`, sarà sempre `<body><p><span>Erre</span></p></body>`);
* Qualsiasi **attributo** di elemento che non sia `id`, `class`, o `style`, (ed `href` o `src`, così come credo roba come `title`, `width`, o `height`, nei casi opportuni) **viene buttato** via: scordatevi quindi, per dire, di deviare dalla configurazione predefinita della piattaforma per quanto riguarda il comportamento dei link (il `rel` non si tocca);
* **Certi elementi** proprio non vanno: quelli con tag non-standard (custom insomma, tipo `<pincopallino>`) **sono eliminati**, così come`<script>`, `<link>`, e a quanto pare pure roba come `<video>` - però `<iframe>`, per dire, funge, e per fortuna anche il mio adorato `<details>`.
<p>Comunque, per dirla bene, <strong>Listed è parecchio scarno</strong>: permette appena di inserire <strong>CSS</strong> personalizzato, e di formattare i post in <strong>Markdown</strong> e un <strong>sottoinsieme</strong> ristretto di <strong>HTML</strong>. Di quest'ultimo propongo di seguito le mie analisi:</p>
È chiarissimo che **non può sostituire** al 100% assolutamente **nessuna sezione del sitoctt**, nemmeno quella del MicroBlog, e anche se potesse andrebbe a creare frammentazione: il sito principale non conterrebbe più tutti tutti i post in modo centralizzato, e chi ne avesse interesse dovrebbe quindi seguire ben 2 siti diversi.
<ul>
<li>Tutti gli <strong>elementi</strong> che sono di loro natura <strong>inline vengono</strong> automaticamente <strong>inseriti in un blocco</strong> <code class="prettyprint">&lt;p&gt;</code> (ad esempio, non si può avere <code class="prettyprint">&lt;body&gt;&lt;span&gt;Erre&lt;/span&gt;&lt;/body&gt;</code>, sarà sempre <code class="prettyprint">&lt;body&gt;&lt;p&gt;&lt;span&gt;Erre&lt;/span&gt;&lt;/p&gt;&lt;/body&gt;</code>);</li>
<li>Qualsiasi <strong>attributo</strong> di elemento che non sia <code class="prettyprint">id</code>, <code class="prettyprint">class</code>, o <code class="prettyprint">style</code>, (ed <code class="prettyprint">href</code> o <code class="prettyprint">src</code>, così come credo roba come <code class="prettyprint">title</code>, <code class="prettyprint">width</code>, o <code class="prettyprint">height</code>, nei casi opportuni) <strong>viene buttato</strong> via: scordatevi quindi, per dire, di deviare dalla configurazione predefinita della piattaforma per quanto riguarda il comportamento dei link (il <code class="prettyprint">rel</code> non si tocca);</li>
<li><strong>Certi elementi</strong> proprio non vanno: quelli con tag non-standard (custom insomma, tipo <code class="prettyprint">&lt;pincopallino&gt;</code>) <strong>sono eliminati</strong>, così come<code class="prettyprint">&lt;script&gt;</code>, <code class="prettyprint">&lt;link&gt;</code>, e a quanto pare pure roba come <code class="prettyprint">&lt;video&gt;</code> - però <code class="prettyprint">&lt;iframe&gt;</code>, per dire, funge, e per fortuna anche il mio adorato <code class="prettyprint">&lt;details&gt;</code>.</li>
</ul>
## Il blogoctt con Standard Notes
<p>È chiarissimo che <strong>non può sostituire</strong> al 100% assolutamente <strong>nessuna sezione del sitoctt</strong>, nemmeno quella del MicroBlog, e anche se potesse andrebbe a creare frammentazione: il sito principale non conterrebbe più tutti tutti i post in modo centralizzato, e chi ne avesse interesse dovrebbe quindi seguire ben 2 siti diversi.</p>
Mi stavo _quasi_ per rassegnare, ma per fortuna ho il lampo di genio: _Ma posso **scrivere su Standard Notes**, ed avere le **note che** in automatico **si sincronizzano** come file **sul sito**? ...No, non c'è verso. No, aspè, e chi lo ha detto? Io dico che c'è verso._
<h2>Il blogoctt con Standard Notes</h2>
Ora, Standard Notes, come ho detto, usa un sistema di cifratura client-side dei dati, quindi per accedere alle note dal proprio account **andrebbe usato** un **software** un minimo **specializzato**.
C'è _sn-cli_, il client ufficiale a riga di comando, che potrebbe essere utile per creare script... però [pare proprio sia stato abbandonato](https://github.com/jonhadfield/sn-cli/issues/33): niente da fare.
<p>Mi stavo <em>quasi</em> per rassegnare, ma per fortuna ho il lampo di genio: <em>Ma posso <strong>scrivere su Standard Notes</strong>, ed avere le <strong>note che</strong> in automatico <strong>si sincronizzano</strong> come file <strong>sul sito</strong>? ...No, non c'è verso. No, aspè, e chi lo ha detto? Io dico che c'è verso.</em></p>
### Soluzione "a modo mio"
<p>Ora, Standard Notes, come ho detto, usa un sistema di cifratura client-side dei dati, quindi per accedere alle note dal proprio account <strong>andrebbe usato</strong> un <strong>software</strong> un minimo <strong>specializzato</strong>.<br>
C'è <em>sn-cli</em>, il client ufficiale a riga di comando, che potrebbe essere utile per creare script... però <a href="https://github.com/jonhadfield/sn-cli/issues/33" rel="noopener nofollow" target="_blank">pare proprio sia stato abbandonato</a>: niente da fare.</p>
E allora, anche qui io quindi parlo, e dico: _Chi lo ha detto che devo fare le cose per bene e usare le API "vere"?_
Io dico che, visto che per qualche motivo l'**HTML** di un blog **su Listed** (nello specifico, la pagina [/all](https://listed.to/@u8/all), l'unica che mi sembra includere davvero tutto, e non solo gli ultimi X post) **include come** stringa **JSON** i dati di **tutti i post**, allora io posso semplicemente **pubblicare** su Listed **da Standard Notes** ed avere un **programma che fa** lo sporco - ma in questo caso davvero semplice, visto che deve solo scaricare e parsare 1 file - lavoro dello **scraping**.
<h3>Soluzione "a modo mio"</h3>
_E script fu scripto._ Lo lascio qui: [gitlab.com/octtspacc/sitoctt/Scripts/ListedDownsync.js](https://gitlab.com/octtspacc/sitoctt/-/blob/main/Scripts/ListedDownsync.js); attenzione però che non c'è _niente di bello da leggere_, anche perché non ho ancora implementato tutto quello che dovrebbe servirmi a lungo termine, ma **per chi vuole usarlo** sta là.
È tecnicamente **indipendente dal sitoctt** e da staticoso, in quanto **salva** semplici **file Markdown** su disco (anche se la sintassi delle righe di metadati in essi scritti è quella mia; per cui, in caso, andrebbe cambiata qualche stringa di testo nel programma per supportare il più classico formato dei metadati YAML).
<p>E allora, anche qui io quindi parlo, e dico: <em>Chi lo ha detto che devo fare le cose per bene e usare le API "vere"?</em><br>
Io dico che, visto che per qualche motivo l'<strong>HTML</strong> di un blog <strong>su Listed</strong> (nello specifico, la pagina <a href="https://listed.to/@u8/all">/all</a>, l'unica che mi sembra includere davvero tutto, e non solo gli ultimi X post) <strong>include come</strong> stringa <strong>JSON</strong> i dati di <strong>tutti i post</strong>, allora io posso semplicemente <strong>pubblicare</strong> su Listed <strong>da Standard Notes</strong> ed avere un <strong>programma che fa</strong> lo sporco - ma in questo caso davvero semplice, visto che deve solo scaricare e parsare 1 file - lavoro dello <strong>scraping</strong>.</p>
Non voglio dire che ho pensato davvero a tutto, però ci sono andata vicina.
No non mi so ancora decidere - per colpa di mie _paturnie_ - su che standard usare per indicare blocchi speciali (di metadati, o di HTML da non far interpretare al SSG di Listed).
No, non ho ancora fatto lo script da avviare come **cronjob** sul server, che ogni tanto dovrebbe **scaricare i dati da**l blog di **Listed** e **aggiornare** i file nel**la repository Git** se ci sono aggiornamenti.
Però, ho pensato alle cose veramente inderogabili, tipo la possibilità per il programma di sincronizzazione di non sovrascrivere un file già nella repo se questo specifica la cosa nei metadati. Metti che succede un qualunque casino, e io devo modificare i dati del post per il sitoctt senza toccare quelli della nota su Standard Notes: impostando questa flag, lo script di sincronizzazione non lo sostituirà la prossima volta che gira.
<p><em>E script fu scripto.</em> Lo lascio qui: <a href="https://gitlab.com/octtspacc/sitoctt/-/blob/main/Scripts/ListedDownsync.js" rel="noopener nofollow" target="_blank">gitlab.com/octtspacc/sitoctt/Scripts/ListedDownsync.js</a>; attenzione però che non c'è <em>niente di bello da leggere</em>, anche perché non ho ancora implementato tutto quello che dovrebbe servirmi a lungo termine, ma <strong>per chi vuole usarlo</strong> sta là.<br>
È tecnicamente <strong>indipendente dal sitoctt</strong> e da staticoso, in quanto <strong>salva</strong> semplici <strong>file Markdown</strong> su disco (anche se la sintassi delle righe di metadati in essi scritti è quella mia; per cui, in caso, andrebbe cambiata qualche stringa di testo nel programma per supportare il più classico formato dei metadati YAML).</p>
## Conclusioni
<p>Non voglio dire che ho pensato davvero a tutto, però ci sono andata vicina.<br>
No non mi so ancora decidere - per colpa di mie <em>paturnie</em> - su che standard usare per indicare blocchi speciali (di metadati, o di HTML da non far interpretare al SSG di Listed).<br>
No, non ho ancora fatto lo script da avviare come <strong>cronjob</strong> sul server, che ogni tanto dovrebbe <strong>scaricare i dati da</strong>l blog di <strong>Listed</strong> e <strong>aggiornare</strong> i file nel<strong>la repository Git</strong> se ci sono aggiornamenti.<br>
Però, ho pensato alle cose veramente inderogabili, tipo la possibilità per il programma di sincronizzazione di non sovrascrivere un file già nella repo se questo specifica la cosa nei metadati. Metti che succede un qualunque casino, e io devo modificare i dati del post per il sitoctt senza toccare quelli della nota su Standard Notes: impostando questa flag, lo script di sincronizzazione non lo sostituirà la prossima volta che gira.</p>
Come concludere, dunque.
Oggi **ho già scritto troppo** (è venuto fuori un articolo di blog e non microblog!), e la chiudo qui. Però spero vivamente che tutta questa nuova efficienza e comodità, l'avere ulteriore **tecnologia che lavora per me**, e non obbliga me a lavorare per lei _(in teoria, tanto comunque i problemi devono uscire fuori, altrimenti io non sono io!)_, possa **farmi scrivere di più** e **con più piacere**. Che sia sul **[sitoctt](https://sitoctt.octt.eu.org)**, o sulle lastre di pietra.
<h2>Conclusioni</h2>
Ah, si, questo qui è stato il **primo post** sul [mio **blog Listed**](https://listed.to/@u8), è giusto precisarlo per chi legge dal sitoctt... ma io spero che almeno la versione Listed del blog possa venire indicizzata per bene e **scoperta da più persone**, già che ci siamo.
È proprio nella speranza di raggiungere questo obiettivo che sto accettando alcuni **compromessi** quando scrivo qui, come il fare a meno delle macro (che con staticoso posso usare, mentre qui produrrebbero testi bucati e link rotti), per far si che gli articoli siano effettivamente consultabili anche dalle pagine di Listed.
<p>Come concludere, dunque.<br>
Oggi <strong>ho già scritto troppo</strong> (è venuto fuori un articolo di blog e non microblog!), e la chiudo qui. Però spero vivamente che tutta questa nuova efficienza e comodità, l'avere ulteriore <strong>tecnologia che lavora per me</strong>, e non obbliga me a lavorare per lei <em>(in teoria, tanto comunque i problemi devono uscire fuori, altrimenti io non sono io!)</em>, possa <strong>farmi scrivere di più</strong> e <strong>con più piacere</strong>. Che sia sul <strong><a href="https://sitoctt.octt.eu.org" rel="noopener nofollow" target="_blank">sitoctt</a></strong>, o sulle lastre di pietra.</p>
## {{% i18n notes-refs %}}
<p>Ah, si, questo qui è stato il <strong>primo post</strong> sul <a href="https://listed.to/@u8">mio <strong>blog Listed</strong></a>, è giusto precisarlo per chi legge dal sitoctt... ma io spero che almeno la versione Listed del blog possa venire indicizzata per bene e <strong>scoperta da più persone</strong>, già che ci siamo.<br>
È proprio nella speranza di raggiungere questo obiettivo che sto accettando alcuni <strong>compromessi</strong> quando scrivo qui, come il fare a meno delle macro (che con staticoso posso usare, mentre qui produrrebbero testi bucati e link rotti), per far si che gli articoli siano effettivamente consultabili anche dalle pagine di Listed.</p>
<h2>{{% i18n notes-refs %}}</h2>
<ul>
<li><strong>Aggiornamenti</strong> del post:
<ul>
<li><strong>2022-12-16</strong>: Ho aggiunto una foto di copertina per l'articolo, e ho precisato il dettaglio finale che avevo dimenticato.</li>
<li><strong>2022-12-14</strong>: Ho aggiunto un po' di formattazione extra, e ho corretto alcune espressioni.</li>
</ul></li>
</ul>
* **Aggiornamenti** del post:
* **2022-12-16**: Ho aggiunto una foto di copertina per l'articolo, e ho precisato il dettaglio finale che avevo dimenticato.
* **2022-12-14**: Ho aggiunto un po' di formattazione extra, e ho corretto alcune espressioni.

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<p>Ahhh, ed ecco che anche quest'anno siamo a Novembre. Direi che è tempo di avviare la necessaria procedura di <em>scongelamento dei <strong>Padoru</strong></em>.<br>
...No, aspetta un attimo. È GIÀ <strong>METÀ DICEMBRE?!?!?!</strong> 😐 😶 🤯<br>
I mesi passano in fretta... <em>e vabbè</em>.</p>
Ahhh, ed ecco che anche quest'anno siamo a Novembre. Direi che è tempo di avviare la necessaria procedura di _scongelamento dei **Padoru**_.
...No, aspetta un attimo. È GIÀ **METÀ DICEMBRE?!?!?!** 😐 😶 🤯
I mesi passano in fretta... _e vabbè_.
## Cos'è "Padoru"
Per molti una **questione controversa** e un'**usanza disprezzata**, quella del **Padoru**.
Per quelle 3 persone che vivono sotto le pietre _(e che non so come potrebbero star leggendo questo blog ora, ma sorvolo)_: si tratta di un **meme** che, stando a [Know Your Meme](https://knowyourmeme.com/memes/padoru), nasce da un videogioco, _Fate/EXTRA_.
In una [scena del gioco](https://youtu.be/efdN69QscAg), [Nerone Claudio Cesare Augusto Germanico (non scherzo)](https://typemoon.fandom.com/it/wiki/Nerone) indossa un costume da **Babbo Natale**, e danza in giro per quello che credo sia un corridoio, cantando una **parodia** originale di _Jingle Bells_, di appena 4 strofe.
<h2>Cos'è "Padoru"</h2>
<video class="SmallVideoQuote Blockquote NoImgCenter" title="Il video della scena del gioco." src="{{< assetsRoot >}}/Media/Padoru/PadoruPadoru.webm" controls="true" muted="true" loop="true" autoplay="true">Il video della scena del gioco.</video>
<p>Per molti una <strong>questione controversa</strong> e un'<strong>usanza disprezzata</strong>, quella del <strong>Padoru</strong>.<br>
Per quelle 3 persone che vivono sotto le pietre <em>(e che non so come potrebbero star leggendo questo blog ora, ma sorvolo)</em>: si tratta di un <strong>meme</strong> che, stando a <a href="https://knowyourmeme.com/memes/padoru" rel="noopener nofollow" target="_blank">Know Your Meme</a>, nasce da un videogioco, <em>Fate/EXTRA</em>.<br>
In una <a href="https://youtu.be/efdN69QscAg" rel="noopener nofollow" target="_blank">scena del gioco</a>, <a href="https://typemoon.fandom.com/it/wiki/Nerone" rel="noopener nofollow" target="_blank">Nerone Claudio Cesare Augusto Germanico (non scherzo)</a> indossa un costume da <strong>Babbo Natale</strong>, e danza in giro per quello che credo sia un corridoio, cantando una <strong>parodia</strong> originale di <em>Jingle Bells</em>, di appena 4 strofe.</p>
> HASHIRE SORI YO
> KAZE NO YOU NI
> TSUKIMIHARA WO
> PADORU PADORU
Ho provato a cercare il significato della canzoncina, ma [non ho avuto risultati soddisfacenti](https://anime.stackexchange.com/questions/43895/what-does-padoru-padoru-mean).
L'unica cosa che so è che l'**ultima strofa** (da cui **deriva il nome** popolare del meme), "_padoru padoru_", è l'**equivalente giapponese** del "_cloppete cloppete_" italiano, l'**onomatopea** del suono degli **zoccoli delle renne**. Il come ciò sia possibile non mi è dato saperlo ma, onestamente, è il dettaglio meno strano.
<video class="SmallVideoQuote Blockquote NoImgCenter" title="Il video della scena del gioco." src="{{< assetsRoot >}}/Media/Padoru/PadoruPadoru.webm" [:videoelemargs-controlmuteloopauto:]="">Il video della scena del gioco.</video>
## Usanze di Internet
<blockquote>
<p>HASHIRE SORI YO<br>
KAZE NO YOU NI<br>
TSUKIMIHARA WO<br>
PADORU PADORU</p>
</blockquote>
**In rete**, da diversi anni si sono sviluppate svariate **tradizioni** attorno a questo memino.
Le più banali sono la **ricondivisione** smodata del **video** originale o di sue immagini GIF, o la produzione e la condivisione di **meme originali** che fanno riferimento al concetto iniziale.
Poi, la gente ha iniziato a deprecare l'espressione "periodo natalizio", in favore di una più magica "**_stagione di Padoru_**" - che in realtà non è un termine sostitutivo 1:1, perché può indicare anche le settimane un attimo precedenti a quelle magari di avvento, quelle di Novembre che ho menzionato all'inizio e in cui già si inizia con la **guerriglia Padoru** sulle piattaforme di comunicazione.
<p>Ho provato a cercare il significato della canzoncina, ma <a href="https://anime.stackexchange.com/questions/43895/what-does-padoru-padoru-mean" rel="noopener nofollow" target="_blank">non ho avuto risultati soddisfacenti</a>.<br>
L'unica cosa che so è che l'<strong>ultima strofa</strong> (da cui <strong>deriva il nome</strong> popolare del meme), "<em>padoru padoru</em>", è l'<strong>equivalente giapponese</strong> del "<em>cloppete cloppete</em>" italiano, l'<strong>onomatopea</strong> del suono degli <strong>zoccoli delle renne</strong>. Il come ciò sia possibile non mi è dato saperlo ma, onestamente, è il dettaglio meno strano.</p>
L'usanza più bella (per la sua passivo-aggressività), secondo i miei gusti, è quella di cambiare le foto dei propri vari profili con l'immagine di **un Padoru**.
Ci sono le persone che sfruttano il loro senso dell'umorismo unito in comune per attuare questa cosa come un'**operazione** (molto relativamente) **di massa**. Poi c'è chi osserva il fenomeno ma non è a conoscenza del senso, non capisce, si adira, e si **confonde** a tal punto da auto-colpirsi; oppure, chi lo conosce perfettamente, e si adira anche di più perché boh, _forse disprezza il Natale_.
<h2>Usanze di Internet</h2>
Se stai leggendo con **attenzione**, avrai notato che ho appena usato, non a caso, l'articolo indeterminativo... <small>Se non l'hai notato, ti stai distraendo, e quindi, <del>per punizione</del> per il tuo bene, ora devo necessariamente costringerti a cantare 3 volte ad alta voce la canzoncina di cui sopra 👺.</small>
<p><strong>In rete</strong>, da diversi anni si sono sviluppate svariate <strong>tradizioni</strong> attorno a questo memino.<br>
Le più banali sono la <strong>ricondivisione</strong> smodata del <strong>video</strong> originale o di sue immagini GIF, o la produzione e la condivisione di <strong>meme originali</strong> che fanno riferimento al concetto iniziale.<br>
Poi, la gente ha iniziato a deprecare l'espressione "periodo natalizio", in favore di una più magica "<strong><em>stagione di Padoru</em></strong>" - che in realtà non è un termine sostitutivo 1:1, perché può indicare anche le settimane un attimo precedenti a quelle magari di avvento, quelle di Novembre che ho menzionato all'inizio e in cui già si inizia con la <strong>guerriglia Padoru</strong> sulle piattaforme di comunicazione.</p>
## Alta personalizzazione
<p>L'usanza più bella (per la sua passivo-aggressività), secondo i miei gusti, è quella di cambiare le foto dei propri vari profili con l'immagine di <strong>un Padoru</strong>.<br>
Ci sono le persone che sfruttano il loro senso dell'umorismo unito in comune per attuare questa cosa come un'<strong>operazione</strong> (molto relativamente) <strong>di massa</strong>. Poi c'è chi osserva il fenomeno ma non è a conoscenza del senso, non capisce, si adira, e si <strong>confonde</strong> a tal punto da auto-colpirsi; oppure, chi lo conosce perfettamente, e si adira anche di più perché boh, <em>forse disprezza il Natale</em>.</p>
Un **importante fattore** che ha permesso a questo meme di diventare il fenomeno che è si rivede nel suo essere **estremamente personalizzabile**.
Non so quando sia iniziata questa tendenza, ma ad un certo punto c'è stato chi ha visto che **il** Padoru, il **disegno** originale di Nerone nella sequenza video che tutto scaturì, è veramente **semplice da remixare**.
<p>Se stai leggendo con <strong>attenzione</strong>, avrai notato che ho appena usato, non a caso, l'articolo indeterminativo... <small>Se non l'hai notato, ti stai distraendo, e quindi, <del>per punizione</del> per il tuo bene, ora devo necessariamente costringerti a cantare 3 volte ad alta voce la canzoncina di cui sopra 👺.</small></p>
Se lo si guarda con un'inventiva assente o quantomeno terra terra, ci si accorge che si possono **cambiare i colori** in un batter d'occhio con degli altri che ugualmente possono starci bene, e si ha quasi un nuovo disegno.
Chi invece un minimo di **creatività** la ha, può senza difficoltà provare a **modificare** alcune delle **forme** del personaggino, cambiando il giusto qui e là per ricostruire un **personaggio** totalmente **altro** - che sia originale, o già esistente ma disegnato solo con altri stili - in forma di quel cosino sorridente che corre in giro a rompere col suo versetto festivo.
<h2>Alta personalizzazione</h2>
Questa roba è di una facilità talmente estrema che **persino io**, che normalmente se provo a disegnare qualsiasi cosa di artistico (o comunque poco tecnica) creo dei veri e propri _glitch_, **ho potuto creare il mio** personalissimo Padoru senza alcuna sofferenza.
In appena 2 orette molto scarse, una mattina del 1º Dicembre a scuola - non ricordo se fosse giorno di assemblea oppure di varie supplenze - un po' **ricalcando** le linee di base dell'aspetto Padoru, un po' **introducendo caratteristiche** originali (che ho derivato dal mio personaggio 3D, quello che figura in alcune mie foto profilo tutto l'anno), con un'app di disegno generica sullo smartphone ho fatto ciò che sentivo di dover fare.
Il risultato è stato che, semplicemente, **è uscito qualcosa** di normale; nessun orrore! Molto bene.
<p>Un <strong>importante fattore</strong> che ha permesso a questo meme di diventare il fenomeno che è si rivede nel suo essere <strong>estremamente personalizzabile</strong>.<br>
Non so quando sia iniziata questa tendenza, ma ad un certo punto c'è stato chi ha visto che <strong>il</strong> Padoru, il <strong>disegno</strong> originale di Nerone nella sequenza video che tutto scaturì, è veramente <strong>semplice da remixare</strong>.</p>
[![Schermata dei messaggi dell'anno scorso riguardo la creazione dell'Octt Padoru. Nel primo avevo finito i contorni e stavo iniziando a colorare i capelli viola. Nel secondo avevo completato il lavoro e ho inviato il file PNG.]({{< assetsRoot >}}/Media/Padoru/OctoVoLTE-15989.avif)]({{< assetsRoot >}}/Media/Padoru/Octt-Padoru.png)
<p>Se lo si guarda con un'inventiva assente o quantomeno terra terra, ci si accorge che si possono <strong>cambiare i colori</strong> in un batter d'occhio con degli altri che ugualmente possono starci bene, e si ha quasi un nuovo disegno.<br>
Chi invece un minimo di <strong>creatività</strong> la ha, può senza difficoltà provare a <strong>modificare</strong> alcune delle <strong>forme</strong> del personaggino, cambiando il giusto qui e là per ricostruire un <strong>personaggio</strong> totalmente <strong>altro</strong> - che sia originale, o già esistente ma disegnato solo con altri stili - in forma di quel cosino sorridente che corre in giro a rompere col suo versetto festivo.</p>
## Le mie "partecipazioni"
<p>Questa roba è di una facilità talmente estrema che <strong>persino io</strong>, che normalmente se provo a disegnare qualsiasi cosa di artistico (o comunque poco tecnica) creo dei veri e propri <em>glitch</em>, <strong>ho potuto creare il mio</strong> personalissimo Padoru senza alcuna sofferenza.<br>
In appena 2 orette molto scarse, una mattina del 1º Dicembre a scuola - non ricordo se fosse giorno di assemblea oppure di varie supplenze - un po' <strong>ricalcando</strong> le linee di base dell'aspetto Padoru, un po' <strong>introducendo caratteristiche</strong> originali (che ho derivato dal mio personaggio 3D, quello che figura in alcune mie foto profilo tutto l'anno), con un'app di disegno generica sullo smartphone ho fatto ciò che sentivo di dover fare.<br>
Il risultato è stato che, semplicemente, <strong>è uscito qualcosa</strong> di normale; nessun orrore! Molto bene. </p>
L'anno scorso **creai** quindi il mio Padoru appositamente per usarlo come **foto profilo** (su Telegram), e l'ho fatto.
L'anno prima ne avevo usato uno non mio, modellato sulla [kitsune Senko-san](http://web.archive.org/web/20221217073124/https://teddit.net/r/Padoru/comments/czxoa7/senko_san_at_your_service), e l'anno ancora precedente avevo messo altri tipi di meme Padoru.
<p><a href="{{< assetsRoot >}}/Media/Padoru/Octt-Padoru.png"><img src="{{< assetsRoot >}}/Media/Padoru/OctoVoLTE-15989.avif" alt="Schermata dei messaggi dell'anno scorso riguardo la creazione dell'Octt Padoru. Nel primo avevo finito i contorni e stavo iniziando a colorare i capelli viola. Nel secondo avevo completato il lavoro e ho inviato il file PNG."></a></p>
**Quest'anno** non ho fatto un bel **niente**... e la cosa particolare è che non so dare una spiegazione della cosa. Zero. 😶
Ciò che sospetto è che, banalmente, **I forgor 💀** (_me ne sono dimenticara 💀_). 2 settimane fa avevo ahimè **troppe cose per la testa**: prima la mia istanza Misskey che malfunziona e io devo correre, poi la fissazione con ChatGPT, è chiaro che non c'è stato proprio modo di riservare 30 secondi di tempo all'aggiornare la foto di nemmeno uno solo dei miei account online.
A questo punto, non so se fare adesso il **cambio** e quindi sfruttare tutto il tempo che rimane fino alla fine del periodo natalizio per essere _Padoruante_, oppure seguire una logica minimale e aspettare l'inizio della settimana prossima: l'ultima settimana di avvento e la prima di vacanza, avrebbe un suo senso.
<h2>Le mie "partecipazioni"</h2>
L'anno scorso sarà quindi andato di lusso con le fotine digitali, ma **il lato fisico** è stato da me accidentalmente **trascurato**.
Andiamo con ordine.
<p>L'anno scorso <strong>creai</strong> quindi il mio Padoru appositamente per usarlo come <strong>foto profilo</strong> (su Telegram), e l'ho fatto.<br>
L'anno prima ne avevo usato uno non mio, modellato sulla <a href="http://web.archive.org/web/20221217073124/https://teddit.net/r/Padoru/comments/czxoa7/senko_san_at_your_service" rel="noopener nofollow" target="_blank">kitsune Senko-san</a>, e l'anno ancora precedente avevo messo altri tipi di meme Padoru.</p>
Gli **addobbi** natalizi generici **in casa** li mettono effettivamente tutti i miei genitori - **mia madre** in particolare, che ha pure **potere di veto** su eventuali proposte troppo progressiste riguardo l'albero di Natale grande - nei primi giorni di Dicembre.
Tra le cose che ogni anno vengono riprese dalla soffitta, delle piccole c'è anche un **alberello da scrivania** che _praticamente_ è mio. Ha delle **lucine integrate**, alimentate a batterie stilo, ma comunque di per sé non è nulla di troppo speciale. O meglio, così era prima che io lo **rivoluzionassi**, **3 anni fa** (era il 2019!).
<p><strong>Quest'anno</strong> non ho fatto un bel <strong>niente</strong>... e la cosa particolare è che non so dare una spiegazione della cosa. Zero. 😶<br>
Ciò che sospetto è che, banalmente, <strong>I forgor 💀</strong> (<em>me ne sono dimenticara 💀</em>). 2 settimane fa avevo ahimè <strong>troppe cose per la testa</strong>: prima la mia istanza Misskey che malfunziona e io devo correre, poi la fissazione con ChatGPT, è chiaro che non c'è stato proprio modo di riservare 30 secondi di tempo all'aggiornare la foto di nemmeno uno solo dei miei account online.<br>
A questo punto, non so se fare adesso il <strong>cambio</strong> e quindi sfruttare tutto il tempo che rimane fino alla fine del periodo natalizio per essere <em>Padoruante</em>, oppure seguire una logica minimale e aspettare l'inizio della settimana prossima: l'ultima settimana di avvento e la prima di vacanza, avrebbe un suo senso.</p>
## Modifica all'alberello
<p>L'anno scorso sarà quindi andato di lusso con le fotine digitali, ma <strong>il lato fisico</strong> è stato da me accidentalmente <strong>trascurato</strong>.<br>
Andiamo con ordine.</p>
Il **lampo di genio** mi pare arrivò dopo aver visto una foto su **Internet**, che raffigurava un **albero di Natale** (di dimensioni normali) con su **attaccati** un paio di **Padorini di carta**; esattamente come altri tipi di addobbi che si appendono, ma meno socialmente accettabili.
L'idea ormai si era impossessata di me, e a questo punto dovevo ricreare personalmente la stessa cosa. Ho aperto quello che all'epoca era il mio **motore di ricerca** Web di fiducia, e ho cercato "`padorus images`" (o qualcosa del genere), per creare un **insieme assortito** di qualcuno di quei disegnini, **scaricando** quelli che attiravano la mia attenzione e **mi piacevano** esteticamente di più.
<p>Gli <strong>addobbi</strong> natalizi generici <strong>in casa</strong> li mettono effettivamente tutti i miei genitori - <strong>mia madre</strong> in particolare, che ha pure <strong>potere di veto</strong> su eventuali proposte troppo progressiste riguardo l'albero di Natale grande - nei primi giorni di Dicembre.<br>
Tra le cose che ogni anno vengono riprese dalla soffitta, delle piccole c'è anche un <strong>alberello da scrivania</strong> che <em>praticamente</em> è mio. Ha delle <strong>lucine integrate</strong>, alimentate a batterie stilo, ma comunque di per sé non è nulla di troppo speciale. O meglio, così era prima che io lo <strong>rivoluzionassi</strong>, <strong>3 anni fa</strong> (era il 2019!).</p>
In quel momento avevo davanti a me una **scelta**: li stampo abbastanza grossi e li metto sull'**alberone**, o li stampo picccini per poterli mettere sull'**alberetto**?
A dirla tutta, di scelta **non si trattava**, in quanto la prima opzione era automaticamente da buttare per via del **veto** di mia madre, ma sicuramente la seconda via mi intrigava: l'alberellino stava (e sta) nella **mia stanza**, quindi la sua normalità sarebbe completamente sprecata senza qualche abbellimento creativo.
<h2>Modifica all'alberello</h2>
Fatta la **stampa**, non mi restava altro che **ritagliare**, più o meno grossolanamente (ciononostante, è stranamente servita una buona quantità di lavoro), i vari Padoru, per poi **attaccarli** all'albero con un po' di colla a caldo.
È venuto fuori **quello che volevo**, insomma, quindi ho apprezzato il lavoro e ho scattato una foto per impostarla come immagine del mio profilo. L'anno seguente, l'albero è **rimasto com'era**.
<p>Il <strong>lampo di genio</strong> mi pare arrivò dopo aver visto una foto su <strong>Internet</strong>, che raffigurava un <strong>albero di Natale</strong> (di dimensioni normali) con su <strong>attaccati</strong> un paio di <strong>Padorini di carta</strong>; esattamente come altri tipi di addobbi che si appendono, ma meno socialmente accettabili.<br>
L'idea ormai si era impossessata di me, e a questo punto dovevo ricreare personalmente la stessa cosa. Ho aperto quello che all'epoca era il mio <strong>motore di ricerca</strong> Web di fiducia, e ho cercato "<code class="prettyprint">padorus images</code>" (o qualcosa del genere), per creare un <strong>insieme assortito</strong> di qualcuno di quei disegnini, <strong>scaricando</strong> quelli che attiravano la mia attenzione e <strong>mi piacevano</strong> esteticamente di più.</p>
![Il mini-albero com'era fino all'altro giorno, prima che facessi quello che ho fatto ora. Ci sono meno di una decina di Padoru]({{< assetsRoot >}}/Media/Padoru/Padoru-Tree-2019-2022.avif)
<p>In quel momento avevo davanti a me una <strong>scelta</strong>: li stampo abbastanza grossi e li metto sull'<strong>alberone</strong>, o li stampo picccini per poterli mettere sull'<strong>alberetto</strong>?<br>
A dirla tutta, di scelta <strong>non si trattava</strong>, in quanto la prima opzione era automaticamente da buttare per via del <strong>veto</strong> di mia madre, ma sicuramente la seconda via mi intrigava: l'alberellino stava (e sta) nella <strong>mia stanza</strong>, quindi la sua normalità sarebbe completamente sprecata senza qualche abbellimento creativo.</p>
## Nel presente
<p>Fatta la <strong>stampa</strong>, non mi restava altro che <strong>ritagliare</strong>, più o meno grossolanamente (ciononostante, è stranamente servita una buona quantità di lavoro), i vari Padoru, per poi <strong>attaccarli</strong> all'albero con un po' di colla a caldo.<br>
È venuto fuori <strong>quello che volevo</strong>, insomma, quindi ho apprezzato il lavoro e ho scattato una foto per impostarla come immagine del mio profilo. L'anno seguente, l'albero è <strong>rimasto com'era</strong>.</p>
Per quanto riguarda **quest'anno**, una volta finalmente entrata mentalmente nell'_atmosfera padorizia_, **contemplando** quell'oggetto che da giorni è lì sul mio **comodino**, ho pensato che lo stesso fosse un po' **vuoto**, e avesse bisogno di **altri Padoru**.
<p><img src="{{< assetsRoot >}}/Media/Padoru/Padoru-Tree-2019-2022.avif" alt="Il mini-albero com'era fino all'altro giorno, prima che facessi quello che ho fatto ora. Ci sono meno di una decina di Padoru"></p>
L'altro giorno **pensai** di doverne allora **cercare** alcuni **nuovi** online per stamparli, ma un attimo dopo mi torna in mente **una cartella**, che ho trovato il mese scorso sul PC mentre facevo pulizia.
Contiene **il mio Padoru** originale, **e vari altri** che ricordavo di aver scaricato, ma che **non ero** troppo **certa di aver** mai **stampato**. I file sono tutti datati a Dicembre 2021, cosa ovvia per l'unico da me creato, ma in effetti curiosa per gli altri, se si considera tutto lo scenario.
![Alcune delle singole immagini Padoru presenti nella cartella; in totale 23. Notare il loro essere datate all'8 Dicembre 2022.]({{< assetsRoot >}}/Media/Padoru/Padoru-Folder-2021.png)
Cosa ancor più curiosa, uno dei file lì presenti è un'immagine, con rapporto d'aspetto pari a quello di un foglio A4, dove sono disposte tutte le singole immagini della cartellina.<sup id="fnref1"><a href="#fn1">1</a></sup>
"_L'avrò composta l'anno scorso e alla fine forse non avrò più stampato_", penso; eppure, qualcos'altro nella mia mente mi dice che **in realtà l'ho stampata** eccome, e magari semplicemente non l'ho **mai usata** alla fine. Sicuramente, mai ho attaccato quei Padoru sull'alberello, perché lì ci sono solo quelli di 3 anni fa.
Per un quarto d'ora scarso cerco questo sfortunato **foglio** nella mia stanza ma, non trovandolo, **decido di ristamparlo**. Oddio, un foglio di Padoru a dire il vero l'ho trovato... più o meno: ho ritrovato un frammento del foglio del 2019, con 3 immagini che mai utilizzai al tempo.
Senza perdere altro tempo, invio dunque il documento alla **stampante** di casa, che prontamente **mi restituisce**... un **foglio bianco**? Sembrava, ma poi l'ho preso in mano e ho notato che era stata stampata. L'immagine? **NO! UNA MACCHIA! 🤬**
Immediatamente, subentra la **rabbia**, ma un secondo dopo questa viene **sovrastata** da una sensazione ancora più forte: una di "**già visto**".
![Foto del foglio stampato male. Al posto di alcuni Padoru ci sono macchie di colore, per altri si vedono solo i contorni, per altri ancora nulla.]({{< assetsRoot >}}/Media/Padoru/Padoru-Failed-Print.jpg)
<h2>Nel presente</h2>
### ...Un po' prima
<p>Per quanto riguarda <strong>quest'anno</strong>, una volta finalmente entrata mentalmente nell'<em>atmosfera padorizia</em>, <strong>contemplando</strong> quell'oggetto che da giorni è lì sul mio <strong>comodino</strong>, ho pensato che lo stesso fosse un po' <strong>vuoto</strong>, e avesse bisogno di <strong>altri Padoru</strong>.</p>
A questo punto, **qualcosina** mi **torna in mente**, e apro la cronologia del mio canale Telegram (che uso come un micro-microblog) per cercare risposte ai miei sospetti: ebbene, **avevo stampato** queste immagini **l'anno scorso**. Ora ricordavo bene!
**Era** successo lo **stesso** identico **problema** della stampa andata a quel paese che, stranamente, si verifica su ben 2 stampanti diverse, solo mandando in stampa tramite l'applicazione ufficiale di **Epson** (produttore delle stampanti) per Android, e solo per questa immagine (PNG 2480x3472 di 9 MB), tra tutte quelle che ho dovuto stampare nella mia vita.
Sul momento della prima volta ho perso tempo con mio padre - che fino a prima aveva usato la stampante senza particolari rogne - prima cambiando una cartuccia segnata scarica, poi pulendo le testine; dopo non so quanti minuti buttati, al **terzo tentativo** di stampa ho fatto dal PC Windows di mio padre, e l'immagine **finalmente** è uscita fuori. 😶‍🌫️🔪
<p>L'altro giorno <strong>pensai</strong> di doverne allora <strong>cercare</strong> alcuni <strong>nuovi</strong> online per stamparli, ma un attimo dopo mi torna in mente <strong>una cartella</strong>, che ho trovato il mese scorso sul PC mentre facevo pulizia.<br>
Contiene <strong>il mio Padoru</strong> originale, <strong>e vari altri</strong> che ricordavo di aver scaricato, ma che <strong>non ero</strong> troppo <strong>certa di aver</strong> mai <strong>stampato</strong>. I file sono tutti datati a Dicembre 2021, cosa ovvia per l'unico da me creato, ma in effetti curiosa per gli altri, se si considera tutto lo scenario.</p>
Questa volta invece, appena collegati un attimo tutti i puntini, ho riprovato dal PC subito...
È seriamente troppo pretendere che l'app ufficiale funzioni come dovrebbe, o che almeno dia un errore, che a me non ha mai dato, se per qualche motivo non riesce a gestire correttamente un file? Dovrei mandare **a quel paese** una volta per tutte queste **stampanti proprietarie**, marce e puzzolenti, uscite direttamente dall'inferno, e costruire la mia: con un microcontrollore, dei servomotori, e dei pennarelli, come persone più sagge già [hanno fatto](https://youtu.be/AlBPFC41FsM).
<p><img src="{{< assetsRoot >}}/Media/Padoru/Padoru-Folder-2021.png" alt="Alcune delle singole immagini Padoru presenti nella cartella; in totale 23. Notare il loro essere datate all'8 Dicembre 2022."></p>
Comunque, la mia intenzione, quel giorno lontano, era di **trollare**<sup id="fnref2"><a href="#fn2">2</a></sup> **mia madre**: stampare alcuni nuovi Padoru, tutti diversi e **colorati**, per **attaccarli** sull'albero di Natale grande, che quell'anno era stato da lei addobbato con decorazioni categoricamente **tendenti al bianco**.
Stampai insomma tutti quelli lì, ma ne misi **solo 1** di numero sull'albero (tra l'altro, mi sembra passarono ben 2 giorni prima che mia madre ci facesse caso 😂), quindi è evidente che **pianificavo** di fare qualcosa **con quegli altri**. Probabilmente, avrei voluto **metterli** sul **mini-albero**, però (ancora, evidentemente) non l'ho **mai fatto**. _Did I forger (💀)?_ Molto probabile: anche queste del Dicembre passato erano settimane un po' cariche, però ho fatto arrivare Gennaio (tempo di ricongelare il Natale e tutte le decorazioni, Padoru e non) senza fare nulla, quindi la cosa mi sarà **passata** proprio **di mente**.
<p>Cosa ancor più curiosa, uno dei file lì presenti è un'immagine, con rapporto d'aspetto pari a quello di un foglio A4, dove sono disposte tutte le singole immagini della cartellina.<sup id="fnref1"><a class="footnote-ref" href="#fn1">1</a></sup><br>
"<em>L'avrò composta l'anno scorso e alla fine forse non avrò più stampato</em>", penso; eppure, qualcos'altro nella mia mente mi dice che <strong>in realtà l'ho stampata</strong> eccome, e magari semplicemente non l'ho <strong>mai usata</strong> alla fine. Sicuramente, mai ho attaccato quei Padoru sull'alberello, perché lì ci sono solo quelli di 3 anni fa.<br>
Per un quarto d'ora scarso cerco questo sfortunato <strong>foglio</strong> nella mia stanza ma, non trovandolo, <strong>decido di ristamparlo</strong>. Oddio, un foglio di Padoru a dire il vero l'ho trovato... più o meno: ho ritrovato un frammento del foglio del 2019, con 3 immagini che mai utilizzai al tempo.</p>
## Conclusione concreta
<p>Senza perdere altro tempo, invio dunque il documento alla <strong>stampante</strong> di casa, che prontamente <strong>mi restituisce</strong>... un <strong>foglio bianco</strong>? Sembrava, ma poi l'ho preso in mano e ho notato che era stata stampata. L'immagine? <strong>NO! UNA MACCHIA! 🤬</strong><br>
Immediatamente, subentra la <strong>rabbia</strong>, ma un secondo dopo questa viene <strong>sovrastata</strong> da una sensazione ancora più forte: una di "<strong>già visto</strong>".</p>
Tra **ieri e l'altro ieri**, ho innanzitutto **ritagliato** buona parte **dei Padoru**; non tutti, perché altrimenti ci passo davvero le ore, e perché sul mio albero da scrivania non ce ne stanno più. 🤷‍♀️
Stavolta le forbici le ho usate in maniera davvero certosina, e ho **scontornato le figure** con una **definizione** molto alta; per i miei _standard di tagliuzzamento_ di _disegni che hanno molti dettagli minimi di forme complesse_, perlomeno, lo è.
Dopo questa mansione - che sarebbe pure rilassante, se non fossi dovuta _stare bend_<sup id="fnref3"><a href="#fn3">3</a></sup> per via della luce - con la pistola di **colla a caldo**, pian piano (cosa che richiede comunque molto meno tempo del ritaglio) **ho incollato** tutte le figurine alle pareti fogliari esterne dell'**albero**. Ne **ho approfittato** per **sistemare** gli elementi appiccicati 3 anni fa, che reggevano ma non in modo solidissimo... probabilmente **feci male** il lavoro, **all'epoca**.
<p><img src="{{< assetsRoot >}}/Media/Padoru/Padoru-Failed-Print.jpg" alt="Foto del foglio stampato male. Al posto di alcuni Padoru ci sono macchie di colore, per altri si vedono solo i contorni, per altri ancora nulla."></p>
![Foto dell'alberello dopo aver attaccato]({{< assetsRoot >}}/Media/Padoru/Padoru-Tree-New-0.webp)
Questo qui è il risultato, mi piace veramente un botto.
<h3>...Un po' prima</h3>
A parte la **bellezza dell'oggetto** ad un livello per me **personale**, e l'aver realizzato come avrebbe potuto - già solo ai miei occhi - diventare più bello, se fosse diventato ancora **più novello** e meno standard, l'alta posta in gioco dello **scrivere** un articolo qui **ha fatto miracoli**: mi ha fatto **portare a termine** un'**attività** manuale **semplicissima**, del fai-da-te praticamente di scuola materna, senza che il mio cervello la cancellasse dopo mezza giornata!
<p>A questo punto, <strong>qualcosina</strong> mi <strong>torna in mente</strong>, e apro la cronologia del mio canale Telegram (che uso come un micro-microblog) per cercare risposte ai miei sospetti: ebbene, <strong>avevo stampato</strong> queste immagini <strong>l'anno scorso</strong>. Ora ricordavo bene!<br>
<strong>Era</strong> successo lo <strong>stesso</strong> identico <strong>problema</strong> della stampa andata a quel paese che, stranamente, si verifica su ben 2 stampanti diverse, solo mandando in stampa tramite l'applicazione ufficiale di <strong>Epson</strong> (produttore delle stampanti) per Android, e solo per questa immagine (PNG 2480x3472 di 9 MB), tra tutte quelle che ho dovuto stampare nella mia vita.<br>
Sul momento della prima volta ho perso tempo con mio padre - che fino a prima aveva usato la stampante senza particolari rogne - prima cambiando una cartuccia segnata scarica, poi pulendo le testine; dopo non so quanti minuti buttati, al <strong>terzo tentativo</strong> di stampa ho fatto dal PC Windows di mio padre, e l'immagine <strong>finalmente</strong> è uscita fuori. 😶‍🌫️🔪</p>
Per concludere, in buona sostanza si può - non ironicamente - affermare che **c'è voluto un intero anno** perché io riuscissi finalmente ad **attaccare** una quantità soddisfacente di piccoli Padoru al mio alberello.
**L'altro ieri** ho iniziato a **scrivere** questo articolo, **credendo** che avrei parlato semplicemente di come l'idea ha avuto per me **origine** e cosa ho fatto per espanderla in questi due giorni, poi però ho **riscoperto** questi **dettagli** che direttamente si **intrecciano** con l'**anno scorso**... meraviglioso. Credo che la **storia**, in realtà, sia diventata **più interessante** da raccontare, **dopo queste disavventure** dovute al funzionamento discutibile del mio cervello.
<p>Questa volta invece, appena collegati un attimo tutti i puntini, ho riprovato dal PC subito...<br>
È seriamente troppo pretendere che l'app ufficiale funzioni come dovrebbe, o che almeno dia un errore, che a me non ha mai dato, se per qualche motivo non riesce a gestire correttamente un file? Dovrei mandare <strong>a quel paese</strong> una volta per tutte queste <strong>stampanti proprietarie</strong>, marce e puzzolenti, uscite direttamente dall'inferno, e costruire la mia: con un microcontrollore, dei servomotori, e dei pennarelli, come persone più sagge già <a href="https://youtu.be/AlBPFC41FsM" rel="noopener nofollow" target="_blank">hanno fatto</a>.</p>
## {{% i18n notes-refs %}}
<p>Comunque, la mia intenzione, quel giorno lontano, era di <strong>trollare</strong><sup id="fnref2"><a class="footnote-ref" href="#fn2">2</a></sup> <strong>mia madre</strong>: stampare alcuni nuovi Padoru, tutti diversi e <strong>colorati</strong>, per <strong>attaccarli</strong> sull'albero di Natale grande, che quell'anno era stato da lei addobbato con decorazioni categoricamente <strong>tendenti al bianco</strong>.<br>
Stampai insomma tutti quelli lì, ma ne misi <strong>solo 1</strong> di numero sull'albero (tra l'altro, mi sembra passarono ben 2 giorni prima che mia madre ci facesse caso 😂), quindi è evidente che <strong>pianificavo</strong> di fare qualcosa <strong>con quegli altri</strong>. Probabilmente, avrei voluto <strong>metterli</strong> sul <strong>mini-albero</strong>, però (ancora, evidentemente) non l'ho <strong>mai fatto</strong>. <em>Did I forger (💀)?</em> Molto probabile: anche queste del Dicembre passato erano settimane un po' cariche, però ho fatto arrivare Gennaio (tempo di ricongelare il Natale e tutte le decorazioni, Padoru e non) senza fare nulla, quindi la cosa mi sarà <strong>passata</strong> proprio <strong>di mente</strong>.</p>
* **Aggiornamento** del **2022-12-24**: Ho caricato alcune foto in più sulla storia su Pixelfed: [pixelfed.uno/p/octo/512223099419845225](https://pixelfed.uno/p/octo/512223099419845225).
<h2>Conclusione concreta</h2>
---
<p>Tra <strong>ieri e l'altro ieri</strong>, ho innanzitutto <strong>ritagliato</strong> buona parte <strong>dei Padoru</strong>; non tutti, perché altrimenti ci passo davvero le ore, e perché sul mio albero da scrivania non ce ne stanno più. 🤷‍♀️<br>
Stavolta le forbici le ho usate in maniera davvero certosina, e ho <strong>scontornato le figure</strong> con una <strong>definizione</strong> molto alta; per i miei <em>standard di tagliuzzamento</em> di <em>disegni che hanno molti dettagli minimi di forme complesse</em>, perlomeno, lo è.<br>
Dopo questa mansione - che sarebbe pure rilassante, se non fossi dovuta <em>stare bend</em><sup id="fnref3"><a class="footnote-ref" href="#fn3">3</a></sup> per via della luce - con la pistola di <strong>colla a caldo</strong>, pian piano (cosa che richiede comunque molto meno tempo del ritaglio) <strong>ho incollato</strong> tutte le figurine alle pareti fogliari esterne dell'<strong>albero</strong>. Ne <strong>ho approfittato</strong> per <strong>sistemare</strong> gli elementi appiccicati 3 anni fa, che reggevano ma non in modo solidissimo... probabilmente <strong>feci male</strong> il lavoro, <strong>all'epoca</strong>.</p>
<p><img src="{{< assetsRoot >}}/Media/Padoru/Padoru-Tree-New-0.webp" alt="Foto dell'alberello dopo aver attaccato"><br>
Questo qui è il risultato, mi piace veramente un botto.</p>
<p>A parte la <strong>bellezza dell'oggetto</strong> ad un livello per me <strong>personale</strong>, e l'aver realizzato come avrebbe potuto - già solo ai miei occhi - diventare più bello, se fosse diventato ancora <strong>più novello</strong> e meno standard, l'alta posta in gioco dello <strong>scrivere</strong> un articolo qui <strong>ha fatto miracoli</strong>: mi ha fatto <strong>portare a termine</strong> un'<strong>attività</strong> manuale <strong>semplicissima</strong>, del fai-da-te praticamente di scuola materna, senza che il mio cervello la cancellasse dopo mezza giornata!</p>
<p>Per concludere, in buona sostanza si può - non ironicamente - affermare che <strong>c'è voluto un intero anno</strong> perché io riuscissi finalmente ad <strong>attaccare</strong> una quantità soddisfacente di piccoli Padoru al mio alberello.<br>
<strong>L'altro ieri</strong> ho iniziato a <strong>scrivere</strong> questo articolo, <strong>credendo</strong> che avrei parlato semplicemente di come l'idea ha avuto per me <strong>origine</strong> e cosa ho fatto per espanderla in questi due giorni, poi però ho <strong>riscoperto</strong> questi <strong>dettagli</strong> che direttamente si <strong>intrecciano</strong> con l'<strong>anno scorso</strong>... meraviglioso. Credo che la <strong>storia</strong>, in realtà, sia diventata <strong>più interessante</strong> da raccontare, <strong>dopo queste disavventure</strong> dovute al funzionamento discutibile del mio cervello.</p>
<h2>{{% i18n notes-refs %}}</h2>
<ul>
<li><strong>Aggiornamento</strong> del <strong>2022-12-24</strong>: Ho caricato alcune foto in più sulla storia su Pixelfed: <a href="https://pixelfed.uno/p/octo/512223099419845225" rel="noopener nofollow" target="_blank">pixelfed.uno/p/octo/512223099419845225</a>.</li>
</ul>
<div class="footnotes">
<ol>
<li id="fn1">
<p>Sul canale ho ritrovato il comando di <strong><a href="https://imagemagick.org" rel="noopener nofollow" target="_blank">ImageMagick</a></strong> che usai per creare l'immagine grande contenente tutte le altre disposte a griglia, lo metto qui per chi ha bisogno di stampare cose di questa tipologia: (da eseguire stando nella cartella con tutte le immagini da includere) <code class="prettyprint">montage -define png:size=496x496 -geometry 496x496 -tile 5x7 -auto-orient * OUTPUT.png</code>. I valori di "496x496" e "5x7" sono modificabili a piacere, qui sono messi in modo che il file risultante avrà <strong>dimensioni</strong> vicinissime a quelle <strong>A4</strong>, con <strong>35 immagini</strong> massime su un solo foglio, tutte scalate <strong>uguali</strong> e <strong>quadrate</strong>. Magari l'immagine finale va stampata <strong>aggiungendo</strong> dei buoni <strong>margini</strong> prima, però, altrimenti rischia di uscire leggermente tagliata.&nbsp;<a href="#fnref1"></a></p>
</li>
<li id="fn2">
<p><strong>trollare</strong>: In questo caso, fare uno scherzetto innocuo.&nbsp;<a href="#fnref2"></a></p>
</li>
<li id="fn3">
<p><strong>stare bend</strong>: "<em>to bend</em>" in Inglese vuol dire "<em>piegare</em>". Io uso l'espressione "<em>stare bend</em>", volutamente errata, per intendere "<em>stare piegata</em>" (con la schiena o il collo). È un mio meme stupido che nacque sotto circostanze curiose, magari un giorno lo spiegherò.&nbsp;<a href="#fnref3"></a></p>
</li>
</ol>
</div>
1. Sul canale ho ritrovato il comando di **[ImageMagick](https://imagemagick.org)** che usai per creare l'immagine grande contenente tutte le altre disposte a griglia, lo metto qui per chi ha bisogno di stampare cose di questa tipologia: (da eseguire stando nella cartella con tutte le immagini da includere) `montage -define png:size=496x496 -geometry 496x496 -tile 5x7 -auto-orient * OUTPUT.png`. I valori di "496x496" e "5x7" sono modificabili a piacere, qui sono messi in modo che il file risultante avrà **dimensioni** vicinissime a quelle **A4**, con **35 immagini** massime su un solo foglio, tutte scalate **uguali** e **quadrate**. Magari l'immagine finale va stampata **aggiungendo** dei buoni **margini** prima, però, altrimenti rischia di uscire leggermente tagliata. [](#fnref1)
2. **trollare**: In questo caso, fare uno scherzetto innocuo. [](#fnref2)
3. **stare bend**: "_to bend_" in Inglese vuol dire "_piegare_". Io uso l'espressione "_stare bend_", volutamente errata, per intendere "_stare piegata_" (con la schiena o il collo). È un mio meme stupido che nacque sotto circostanze curiose, magari un giorno lo spiegherò. [](#fnref3)

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@ -10,232 +10,215 @@ Categories = [ "Internet" ]
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<p>Ormai, si sa, più passa il tempo e più finisco con l'<strong>esplorare</strong> dettagli sempre più minuti del <strong>Fediverso</strong>.<br>
Oggi racconto un po' di una <strong>piattaforma</strong> di questo mondo abbastanza <strong>sconosciuta</strong>, e che aveva buone premesse, ma si è rivelata un buco nell'acqua: <strong>Epicyon</strong>.<br>
Prima di iniziare, però, vediamo in che <strong>situazione disperata</strong> ero finita.</p>
Ormai, si sa, più passa il tempo e più finisco con l'**esplorare** dettagli sempre più minuti del **Fediverso**.
Oggi racconto un po' di una **piattaforma** di questo mondo abbastanza **sconosciuta**, e che aveva buone premesse, ma si è rivelata un buco nell'acqua: **Epicyon**.
Prima di iniziare, però, vediamo in che **situazione disperata** ero finita.
5 settimane fa avevo finalmente installato la mia istanza di Misskey, ad oggi una piattaforma di **microblogging** altamente rispettabile nel panorama **ActivityPub**, che negli ultimi tempi sta lentamente guadagnando sempre più utenti.
Uno dei motivi per cui Misskey sta crescendo è sicuramente il suo essere **più leggero** di Mastodon, ed è anche per questo che ho inizialmente prediletto la sua installazione. Ahimè, il destino ha **comunque** voluto maltrattarmi, decidendo di far finire tutto in un **gran fiasco** (con prima uno piccolo, di assaggio).
Senza entrare troppo nei dettagli - chi crede di volerli sapere può leggere le mie lagne fatte su Mastodon nelle giornate di [Giovedì 1](https://mastodon.uno/@octo/109439207514394158) e [Martedì 13](https://mastodon.uno/@octo/109508472717947364) <small>(è chiaramente non una coincidenza...)</small> (ma la discussione buona è partita [2 giorni dopo](https://mastodon.uno/@octo/109518037875867744)) di questo Dicembre, o aspettare un articolo che _forse_ scriverò - dal fatidico giorno fino al 19 Dicembre sono stata di nuovo senza un'istanza _mia mia mia_. Di nuovo **senza potere**, poiché il mio **regno** era ridotto **in cenere**.
Dopo questa intera settimana, in cui ho provato e riprovato a rimettere in piedi il mio server, **fallendo** miseramente, **ho capito** chiaramente che **serviva** una riconfigurazione da capo, preferibilmente con qualche **software più leggero** di Misskey.
È stato a questo punto che mi son detta "ma sì, proviamolo questo **Epicyon**; che cosa potrebbe mai andare storto?". Eh eh, che cosa...
<p>5 settimane fa avevo finalmente installato la mia istanza di Misskey, ad oggi una piattaforma di <strong>microblogging</strong> altamente rispettabile nel panorama <strong>ActivityPub</strong>, che negli ultimi tempi sta lentamente guadagnando sempre più utenti.<br>
Uno dei motivi per cui Misskey sta crescendo è sicuramente il suo essere <strong>più leggero</strong> di Mastodon, ed è anche per questo che ho inizialmente prediletto la sua installazione. Ahimè, il destino ha <strong>comunque</strong> voluto maltrattarmi, decidendo di far finire tutto in un <strong>gran fiasco</strong> (con prima uno piccolo, di assaggio).<br>
Senza entrare troppo nei dettagli - chi crede di volerli sapere può leggere le mie lagne fatte su Mastodon nelle giornate di <a href="https://mastodon.uno/@octo/109439207514394158" rel="noopener nofollow" target="_blank">Giovedì 1</a> e <a href="https://mastodon.uno/@octo/109508472717947364" rel="noopener nofollow" target="_blank">Martedì 13</a> <small>(è chiaramente non una coincidenza...)</small> (ma la discussione buona è partita <a href="https://mastodon.uno/@octo/109518037875867744" rel="noopener nofollow" target="_blank">2 giorni dopo</a>) di questo Dicembre, o aspettare un articolo che <em>forse</em> scriverò - dal fatidico giorno fino al 19 Dicembre sono stata di nuovo senza un'istanza <em>mia mia mia</em>. Di nuovo <strong>senza potere</strong>, poiché il mio <strong>regno</strong> era ridotto <strong>in cenere</strong>.</p>
## Un'occhiata ad Epicyon
<p>Dopo questa intera settimana, in cui ho provato e riprovato a rimettere in piedi il mio server, <strong>fallendo</strong> miseramente, <strong>ho capito</strong> chiaramente che <strong>serviva</strong> una riconfigurazione da capo, preferibilmente con qualche <strong>software più leggero</strong> di Misskey.<br>
È stato a questo punto che mi son detta "ma sì, proviamolo questo <strong>Epicyon</strong>; che cosa potrebbe mai andare storto?". Eh eh, che cosa...</p>
[Epicyon](https://epicyon.net) lo avevo scoperto settimane fa, totalmente a caso, mentre cercavo qualcosa, non ricordo cosa, sul Web.
Quell'elenco di **punti a favore** che figura sulla pagina principale del sito immediatamente cattura la mia attenzione: uno stack tecnologico non sbrilluccicante o usato solo perché di tendenza, con **poca complessità** lato server (e quindi richiedente poche risorse lì), addirittura con **zero JavaScript lato client** (quindi l'applicazione non pesa virtualmente nulla), adatto per l'installazione sui [single-board computer](https://it.wikipedia.org/wiki/Single-board_computer), pensato anche per i [browser con interfaccia terminale](https://en.wikipedia.org/wiki/Text-based_web_browser)... le **premesse** erano **buone**.
I vantaggi della **tecnologia a bassa scala** sono stati immediatamente messi in mostra da questo programmino: l'installazione è ammontata all'installare alcune dipendenze da apt, scaricare i sorgenti dalla repository, e creare le configurazioni per il _reverse proxy_ (Nginx) e il sistema di avvio (systemd).
Assolutamente zero problemi di percorso; **le rogne**, infatti, **sono venute dopo!**
<h2>Un'occhiata ad Epicyon</h2>
Creati i miei account - prima quello "_sysadmin_", che detiene i permessi di amministrazione e che uso per scrivere in qualità di amministratrice d'istanza, e poi quello personale - man mano che inizio ad orientarmi nell'applicazione, **diversi problemi** minori si accorgono della mia presenza e, come spiritelli, uno alla volta **iniziano a manifestarsi**.
<p><a href="https://epicyon.net" rel="noopener nofollow" target="_blank">Epicyon</a> lo avevo scoperto settimane fa, totalmente a caso, mentre cercavo qualcosa, non ricordo cosa, sul Web.</p>
## L'interfaccia utente
<p>Quell'elenco di <strong>punti a favore</strong> che figura sulla pagina principale del sito immediatamente cattura la mia attenzione: uno stack tecnologico non sbrilluccicante o usato solo perché di tendenza, con <strong>poca complessità</strong> lato server (e quindi richiedente poche risorse lì), addirittura con <strong>zero JavaScript lato client</strong> (quindi l'applicazione non pesa virtualmente nulla), adatto per l'installazione sui <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Single-board_computer" rel="noopener nofollow" target="_blank">single-board computer</a>, pensato anche per i <a href="https://en.wikipedia.org/wiki/Text-based_web_browser" rel="noopener nofollow" target="_blank">browser con interfaccia terminale</a>... le <strong>premesse</strong> erano <strong>buone</strong>.</p>
Iniziamo dal**l'interfaccia**, che è la prima cosa con cui si fa i conti quando si usa qualunque applicazione; ebbene, **è proprio strana**!
Una volta imparata **non è difficile**, **però** ha certe cose che sembrano fatte apposta per indurre in **confusione**.
<p>I vantaggi della <strong>tecnologia a bassa scala</strong> sono stati immediatamente messi in mostra da questo programmino: l'installazione è ammontata all'installare alcune dipendenze da apt, scaricare i sorgenti dalla repository, e creare le configurazioni per il <em>reverse proxy</em> (Nginx) e il sistema di avvio (systemd).<br>
Assolutamente zero problemi di percorso; <strong>le rogne</strong>, infatti, <strong>sono venute dopo!</strong></p>
Sulla pagina del proprio profilo si va cliccando il banner (che spreca spazio, mi sento di dire, rispetto ad un bottoncino) in alto alla home.
Solo dalla pagina del profilo si possono poi aprire le **impostazioni** dell'account, che sono **mischiate** a quelle di amministrazione d'istanza senza netta divisione.<sup id="fnref1"><a href="#fn1">1</a></sup>
Sulla schermata principale **non tutte le sottosezioni** (tra cui viste specifiche per i flussi di messaggi) sono **visibili**, bisogna cliccare un tasto per mostrare tutti i bottoni.
Scelte discutibili.
<p>Creati i miei account - prima quello "<em>sysadmin</em>", che detiene i permessi di amministrazione e che uso per scrivere in qualità di amministratrice d'istanza, e poi quello personale - man mano che inizio ad orientarmi nell'applicazione, <strong>diversi problemi</strong> minori si accorgono della mia presenza e, come spiritelli, uno alla volta <strong>iniziano a manifestarsi</strong>.</p>
Non pare affatto questo l'intento, ma **mi piace pensare** che questo sia un **punto a favore**, perché esegue una **selezione artificiale** degli utenti: quei profughi di Twitter, che mesi fa (ora la situazione si è calmata) arrivavano su Mastodon a comportarsi male - pubblicando messaggi pubblici come "_ooo ma come cazzo si usa sto coso?_", o "_ma che social di merda non si capisce un cazzo_", e non riporto altro - non cercheranno rifugio nemmeno per sbaglio da ciò che è "più di un cane" (questa l'etimologia del nome della piattaforma, [secondo Wikipedia](https://en.m.wikipedia.org/wiki/Epicyon)).
<h2>L'interfaccia utente</h2>
### Personalizzazione grafica
<p>Iniziamo dal<strong>l'interfaccia</strong>, che è la prima cosa con cui si fa i conti quando si usa qualunque applicazione; ebbene, <strong>è proprio strana</strong>!<br>
Una volta imparata <strong>non è difficile</strong>, <strong>però</strong> ha certe cose che sembrano fatte apposta per indurre in <strong>confusione</strong>.</p>
Una delle cose che cercavo più ardentemente nelle impostazioni era la configurazione relativa ai **temi**.
Inizialmente scovo solo le opzioni di **personalizzazione di colori** e grandezza del testo del tema applicato, ma per fortuna non era tutto: era un po' nascosta, ma alla fine ho individuato l'opzione **per passare ad un template** completamente diverso.
<p>Sulla pagina del proprio profilo si va cliccando il banner (che spreca spazio, mi sento di dire, rispetto ad un bottoncino) in alto alla home.<br>
Solo dalla pagina del profilo si possono poi aprire le <strong>impostazioni</strong> dell'account, che sono <strong>mischiate</strong> a quelle di amministrazione d'istanza senza netta divisione.<sup id="fnref1"><a class="footnote-ref" href="#fn1">1</a></sup><br>
Sulla schermata principale <strong>non tutte le sottosezioni</strong> (tra cui viste specifiche per i flussi di messaggi) sono <strong>visibili</strong>, bisogna cliccare un tasto per mostrare tutti i bottoni.<br>
Scelte discutibili.</p>
Il tema predefinito, infatti, non mi piaceva granché, ma ne ho trovati **alcuni gradevoli** tra quegli altri già inclusi. Il mio **preferito** si chiama "**Pixel**", ed offre una vista che mi appare **rilassante**, con i suoi sfondi di un **violetto pseudo-lavanda** (`#9ba0d4`) ed il testo mostrato con un **font particolare**, con caratteri formati da quadratini messi assieme (appunto, a simulare dei pixel chiaramente visibili). L'effetto che fa è **interessante**, perché è evidentemente un tema non classificabile né come chiaro, né come scuro; esiste nella sua categoria. O forse lo si può definire chiaro, perché il testo è nero, allora lo sfondo è necessariamente chiaro per contrasto. Vabbè, non me ne frega: il punto fondamentale è che, per me, è **davvero bello**.
<p>Non pare affatto questo l'intento, ma <strong>mi piace pensare</strong> che questo sia un <strong>punto a favore</strong>, perché esegue una <strong>selezione artificiale</strong> degli utenti: quei profughi di Twitter, che mesi fa (ora la situazione si è calmata) arrivavano su Mastodon a comportarsi male - pubblicando messaggi pubblici come "<em>ooo ma come cazzo si usa sto coso?</em>", o "<em>ma che social di merda non si capisce un cazzo</em>", e non riporto altro - non cercheranno rifugio nemmeno per sbaglio da ciò che è "più di un cane" (questa l'etimologia del nome della piattaforma, <a href="https://en.m.wikipedia.org/wiki/Epicyon" rel="noopener nofollow" target="_blank">secondo Wikipedia</a>).</p>
![Lo strumento di personalizzazione del tema ("Theme Designer"), visto con caricato il tema "Pixel".]({{< assetsRoot >}}/Media/Epicyon-Dec-2022/Theme-Designer-Pixel.png)
<h3>Personalizzazione grafica</h3>
Un altro tema che ha attirato la mia attenzione è stato "LCD", che simula un vecchio schermo LCD monocromatico a **sfondo verdognolo**. Lo **apprezzo** molto **a livello artistico**, ma proprio non riesco ad usarlo, è **troppo pesante** sugli occhi usando uno schermo retroilluminato moderno!
<p>Una delle cose che cercavo più ardentemente nelle impostazioni era la configurazione relativa ai <strong>temi</strong>.<br>
Inizialmente scovo solo le opzioni di <strong>personalizzazione di colori</strong> e grandezza del testo del tema applicato, ma per fortuna non era tutto: era un po' nascosta, ma alla fine ho individuato l'opzione <strong>per passare ad un template</strong> completamente diverso.</p>
<p>Il tema predefinito, infatti, non mi piaceva granché, ma ne ho trovati <strong>alcuni gradevoli</strong> tra quegli altri già inclusi. Il mio <strong>preferito</strong> si chiama "<strong>Pixel</strong>", ed offre una vista che mi appare <strong>rilassante</strong>, con i suoi sfondi di un <strong>violetto pseudo-lavanda</strong> (<code class="prettyprint" style="Background: #9ba0d4; Color:#000000;">#9ba0d4</code>) ed il testo mostrato con un <strong>font particolare</strong>, con caratteri formati da quadratini messi assieme (appunto, a simulare dei pixel chiaramente visibili). L'effetto che fa è <strong>interessante</strong>, perché è evidentemente un tema non classificabile né come chiaro, né come scuro; esiste nella sua categoria. O forse lo si può definire chiaro, perché il testo è nero, allora lo sfondo è necessariamente chiaro per contrasto. Vabbè, non me ne frega: il punto fondamentale è che, per me, è <strong>davvero bello</strong>.</p>
<p><img src="{{< assetsRoot >}}/Media/Epicyon-Dec-2022/Theme-Designer-Pixel.png" alt="Lo strumento di personalizzazione del tema (&quot;Theme Designer&quot;), visto con caricato il tema &quot;Pixel&quot;."></p>
<p>Un altro tema che ha attirato la mia attenzione è stato "LCD", che simula un vecchio schermo LCD monocromatico a <strong>sfondo verdognolo</strong>. Lo <strong>apprezzo</strong> molto <strong>a livello artistico</strong>, ma proprio non riesco ad usarlo, è <strong>troppo pesante</strong> sugli occhi usando uno schermo retroilluminato moderno!</p>
<p>È un <strong>peccato</strong> comunque, secondo me, che le <strong>modifiche</strong> alla grafica siano applicate a livello d'istanza, e quindi <strong>riservate</strong> solo <strong>agli amministratori</strong> (a chi ha il rango "Artist", precisamente). Altre piattaforme, ad esempio Friendica e Misskey, implementano i temi in modo più flessibile.</p>
<h3>Problemi di scaling</h3>
<p>Ci sono anche temi più adatti a chiunque, ma purtroppo la grafica del<strong>l'interfaccia</strong> ha un problema anche più grave di cosa può rientrare in desideri estetici non soddisfacibili: <strong>scala male</strong>.<br>
Forse con alcuni dei temi il problema non si sente troppo, ma con altri il <strong>testo</strong> è spesso <strong>troppo grande</strong>, e capita diverse volte che <strong>bottoni o icone</strong> siano <strong>sproporzionati</strong> o per giunta disallineati.</p>
<p>Testando a schermo quasi intero (va quindi tenuto conto dello spazio a schermo occupato da elementi di browser e sistema operativo), su PC desktop con monitor 1360x768, e su mobile con display 9:18 da 6.2", penso che <strong>vorrei</strong> magari un po' <strong>meno</strong> di <strong>padding</strong>, anche se tutto sommato l'interfaccia è OK. L'<strong>inutilizzabilità</strong> arriva quando si tentano risoluzioni un po' più quadrate, ad esempio tenendo la finestra del browser non totalmente allargata in orizzontale sul mio monitor 16:9. In questo caso... beh, lascio parlare il video che segue. Anche sul mio smartphone possono uscire brutture, se lo giro in orizzontale.</p>
È un **peccato** comunque, secondo me, che le **modifiche** alla grafica siano applicate a livello d'istanza, e quindi **riservate** solo **agli amministratori** (a chi ha il rango "Artist", precisamente). Altre piattaforme, ad esempio Friendica e Misskey, implementano i temi in modo più flessibile.
### Problemi di scaling
Ci sono anche temi più adatti a chiunque, ma purtroppo la grafica del**l'interfaccia** ha un problema anche più grave di cosa può rientrare in desideri estetici non soddisfacibili: **scala male**.
Forse con alcuni dei temi il problema non si sente troppo, ma con altri il **testo** è spesso **troppo grande**, e capita diverse volte che **bottoni o icone** siano **sproporzionati** o per giunta disallineati.
Testando a schermo quasi intero (va quindi tenuto conto dello spazio a schermo occupato da elementi di browser e sistema operativo), su PC desktop con monitor 1360x768, e su mobile con display 9:18 da 6.2", penso che **vorrei** magari un po' **meno** di **padding**, anche se tutto sommato l'interfaccia è OK. L'**inutilizzabilità** arriva quando si tentano risoluzioni un po' più quadrate, ad esempio tenendo la finestra del browser non totalmente allargata in orizzontale sul mio monitor 16:9. In questo caso... beh, lascio parlare il video che segue. Anche sul mio smartphone possono uscire brutture, se lo giro in orizzontale.
<video title="Video che mostra lo scaling a diverse risoluzioni, e come sia troppo storto con alcune, con il tema &quot;Pixel&quot;." class="Center" src="{{< assetsRoot >}}/Media/Epicyon-Dec-2022/UI-Scaling-Bug-Pixel.webm" controls="true" muted="true" loop="true" autoplay="true">Video che mostra lo scaling a diverse risoluzioni, e come sia troppo storto con alcune, con il tema "Pixel".</video>
<h2>Entrando nel vivo</h2>
## Entrando nel vivo
<p>Credo che sarebbe facile per me aggiustare l'interfaccia, visto che si tratterebbe di modificare un po' il CSS e fine della storia.<br>
Prima che potessi anche solo pensarci, purtroppo, sono usciti però fuori altri <strong>problemi</strong>, stavolta <strong>di funzionalità</strong>.</p>
Credo che sarebbe facile per me aggiustare l'interfaccia, visto che si tratterebbe di modificare un po' il CSS e fine della storia.
Prima che potessi anche solo pensarci, purtroppo, sono usciti però fuori altri **problemi**, stavolta **di funzionalità**.
<h3>Provando a pubblicare...</h3>
### Provando a pubblicare...
<p><strong>Il primissimo post</strong> che ho inviato dalla piattaforma, fatto senza toccare alcuna opzione oltre al semplice campo di testo, <strong>sembrava a posto</strong>.</p>
**Il primissimo post** che ho inviato dalla piattaforma, fatto senza toccare alcuna opzione oltre al semplice campo di testo, **sembrava a posto**.
<p>Un attimo dopo, appena creato il secondo account, <strong>ho notato</strong> una funzione apprezzabile - che Mastodon ha introdotto solo qualche mese fa, mentre altre piattaforme popolari non presentano proprio: <strong>la scelta della lingua</strong> usata nel proprio post, utilizzata per permettere agli altri utenti di <strong>filtrare</strong> via i messaggi pubblici che appaiono in lingue non desiderate. Ho quindi <strong>impostato</strong> il mio nuovo messaggio <strong>in italiano</strong>, giusto per, ho pubblicato... ed il messaggio <strong>non mi appariva</strong> in alcuna timeline. Solo su Epicyon, però, e da entrambi i miei account; sulle altre istanze appariva normalmente.<br>
Ci ho messo 10 minuti buoni a capire che no, non si era appena rotto il mio account, ma banalmente <strong>non posso</strong> vedere nemmeno i miei stessi messaggi se pubblicati in una <strong>lingua non presente nella lista</strong> di quelle da me accettate, che di default è solo inglese. Ho dovuto <strong>a mano</strong> aggiungere almeno l'italiano (ho aggiunto tutte le lingue, già che c'ero) nella lista bianca.<br>
Sicuramente è una <strong>svista di programmazione</strong>, perché questo comportamento non avrebbe il minimo senso dal punto di vista della progettazione dell'esperienza utente... però <strong>non va mica bene!</strong></p>
Un attimo dopo, appena creato il secondo account, **ho notato** una funzione apprezzabile - che Mastodon ha introdotto solo qualche mese fa, mentre altre piattaforme popolari non presentano proprio: **la scelta della lingua** usata nel proprio post, utilizzata per permettere agli altri utenti di **filtrare** via i messaggi pubblici che appaiono in lingue non desiderate. Ho quindi **impostato** il mio nuovo messaggio **in italiano**, giusto per, ho pubblicato... ed il messaggio **non mi appariva** in alcuna timeline. Solo su Epicyon, però, e da entrambi i miei account; sulle altre istanze appariva normalmente.
Ci ho messo 10 minuti buoni a capire che no, non si era appena rotto il mio account, ma banalmente **non posso** vedere nemmeno i miei stessi messaggi se pubblicati in una **lingua non presente nella lista** di quelle da me accettate, che di default è solo inglese. Ho dovuto **a mano** aggiungere almeno l'italiano (ho aggiunto tutte le lingue, già che c'ero) nella lista bianca.
Sicuramente è una **svista di programmazione**, perché questo comportamento non avrebbe il minimo senso dal punto di vista della progettazione dell'esperienza utente... però **non va mica bene!**
<p>Comunque, le proprie <strong>pubblicazioni</strong> sono <strong>modificabili</strong>, ottima cosa. Anche qui siamo al pari di Mastodon, ma <strong>al di sopra</strong> di altre piattaforme federate.</p>
Comunque, le proprie **pubblicazioni** sono **modificabili**, ottima cosa. Anche qui siamo al pari di Mastodon, ma **al di sopra** di altre piattaforme federate.
<h3>I flussi di messaggi principali</h3>
### I flussi di messaggi principali
<p>Alcuni punti possono essere dei pro e dei contro, a seconda dei punti di vista.</p>
Alcuni punti possono essere dei pro e dei contro, a seconda dei punti di vista.
<p>L'<strong>assenza</strong> di una <strong>timeline federata</strong> è una cosa un po' scomoda, perché rende la scoperta di nuovi contenuti più difficile, ma non è la fine del mondo: come su altri servizi, <strong>nella home</strong> (che qui si chiama "<strong>Inbox</strong>") <strong>arrivano</strong> le condivisioni di <strong>messaggi di utenti sconosciuti</strong> per mano degli utenti che invece si seguono, quindi ogni tanto <strong>si possono scoprire</strong> nuovi profili da lì.<br>
Allo stesso tempo, però, <strong>il server non rischia</strong> di doversi col tempo trovare a fare i conti con <strong>quantità ingestibili di traffico</strong> dati, che saranno invece proporzionali solo all'attività degli utenti sull'istanza e di quelli direttamente seguiti da questi.</p>
L'**assenza** di una **timeline federata** è una cosa un po' scomoda, perché rende la scoperta di nuovi contenuti più difficile, ma non è la fine del mondo: come su altri servizi, **nella home** (che qui si chiama "**Inbox**") **arrivano** le condivisioni di **messaggi di utenti sconosciuti** per mano degli utenti che invece si seguono, quindi ogni tanto **si possono scoprire** nuovi profili da lì.
Allo stesso tempo, però, **il server non rischia** di doversi col tempo trovare a fare i conti con **quantità ingestibili di traffico** dati, che saranno invece proporzionali solo all'attività degli utenti sull'istanza e di quelli direttamente seguiti da questi.
<p>La <strong>mancanza di una cronologia locale</strong>, però, probabilmente si sentirà se si vuole ospitare un server per un proprio gruppo di amici. Mah, forse nemmeno troppo: Epicyon sembra essere pensato per <strong>avere pochi utenti locali</strong> attivi, una dozzina al massimo, e a quel punto ci si segue semplicemente tutti a vicenda.</p>
La **mancanza di una cronologia locale**, però, probabilmente si sentirà se si vuole ospitare un server per un proprio gruppo di amici. Mah, forse nemmeno troppo: Epicyon sembra essere pensato per **avere pochi utenti locali** attivi, una dozzina al massimo, e a quel punto ci si segue semplicemente tutti a vicenda.
<p><img src="{{< assetsRoot >}}/Media/Epicyon-Dec-2022/Timeline-Pixel.png" alt="Una parte della cronologia home, vista su smartphone con il tema &quot;Pixel&quot;."></p>
![Una parte della cronologia home, vista su smartphone con il tema "Pixel".]({{< assetsRoot >}}/Media/Epicyon-Dec-2022/Timeline-Pixel.png)
<h3>Le ottime prestazioni</h3>
### Le ottime prestazioni
<p>L'<strong>idea</strong> di far girare un programma di questo tipo <strong>senza</strong> alcun sistema di <strong>database</strong> centralizzato, facendogli memorizzare invece tutti i dati come file sparsi nel file system del sistema, <strong>piace</strong> concettualmente molto anche a me, ma ha dei <strong>limiti di scalabilità</strong> concreti.<br>
Chissà che succederebbe se provassi a mettere in piedi un progetto del tipo di "Epicyon<strong>.uno</strong>" o "Epicyon<strong>.social</strong>"... immagino l'immane disastro.</p>
L'**idea** di far girare un programma di questo tipo **senza** alcun sistema di **database** centralizzato, facendogli memorizzare invece tutti i dati come file sparsi nel file system del sistema, **piace** concettualmente molto anche a me, ma ha dei **limiti di scalabilità** concreti.
Chissà che succederebbe se provassi a mettere in piedi un progetto del tipo di "Epicyon**.uno**" o "Epicyon**.social**"... immagino l'immane disastro.
<p>Però, di base, quando non portato allo stremo, questo software <strong>performa</strong> davvero <strong>come promesso</strong>.<br>
Con <strong>htop</strong> possiamo entrare nei dettagli: sul mio <strong><a href="https://web.archive.org/web/20211120100907/https://www.alliedelec.com/m/d/4252b1ecd92888dbb9d8a39b536e7bf2.pdf" rel="noopener nofollow" target="_blank">Raspberry Pi 3</a></strong>, in momenti di <strong>quasi-stallo</strong> (in cui non sto usando l'applicazione, ma il server ha evidentemente dei compiti da svolgere), l'utilizzo <strong>CPU</strong> si aggira attorno al <strong>3%</strong> (su un massimo totale teorico di 400%, considerando i 4 core), e la <strong>RAM</strong> utilizzata tra i <strong>40 e i 70 MB</strong> (circa dal 4.5 al 7.5 % della RAM di un Pi3). L'HTML generato dal server, poi, è essenziale, e il client impiega quindi giusto <strong>qualche istante</strong> per riceverlo.</p>
Però, di base, quando non portato allo stremo, questo software **performa** davvero **come promesso**.
Con **htop** possiamo entrare nei dettagli: sul mio **[Raspberry Pi 3](https://web.archive.org/web/20211120100907/https://www.alliedelec.com/m/d/4252b1ecd92888dbb9d8a39b536e7bf2.pdf)**, in momenti di **quasi-stallo** (in cui non sto usando l'applicazione, ma il server ha evidentemente dei compiti da svolgere), l'utilizzo **CPU** si aggira attorno al **3%** (su un massimo totale teorico di 400%, considerando i 4 core), e la **RAM** utilizzata tra i **40 e i 70 MB** (circa dal 4.5 al 7.5 % della RAM di un Pi3). L'HTML generato dal server, poi, è essenziale, e il client impiega quindi giusto **qualche istante** per riceverlo.
<p>Il software non aveva promesso di non avere bug terrificanti, quindi in effetti su quello non ci si può lamentare, ma <strong>quelle poche promesse</strong> che ha fatto <strong>le ha mantenute</strong> benissimo. Oddio, il programma a dirla tutta si dichiara essere <a href="https://gitlab.com/bashrc2/epicyon/-/blob/66203c6558a1bb4fa2a405c45e84f786b606b499/epicyon.py#L7" rel="noopener nofollow" target="_blank">in stato "Production/Stable"</a>, per cui questa scusa regge fino a un certo punto...</p>
Il software non aveva promesso di non avere bug terrificanti, quindi in effetti su quello non ci si può lamentare, ma **quelle poche promesse** che ha fatto **le ha mantenute** benissimo. Oddio, il programma a dirla tutta si dichiara essere [in stato "Production/Stable"](https://gitlab.com/bashrc2/epicyon/-/blob/66203c6558a1bb4fa2a405c45e84f786b606b499/epicyon.py#L7), per cui questa scusa regge fino a un certo punto...
<h3>Reazioni ai post</h3>
### Reazioni ai post
<p>Le cose buone, per fortuna, non finiscono mica qui!<br>
Ho con piacere subito notato che la piattaforma permette di <strong>reagire ai messaggi</strong> usando <strong>emoji</strong>, oltre a permettere il classico invio di un apprezzamento per il post - il "mi piace" standard, per intenderci, che qui è un cuore.</p>
Le cose buone, per fortuna, non finiscono mica qui!
Ho con piacere subito notato che la piattaforma permette di **reagire ai messaggi** usando **emoji**, oltre a permettere il classico invio di un apprezzamento per il post - il "mi piace" standard, per intenderci, che qui è un cuore.
<p><img src="{{< assetsRoot >}}/Media/Epicyon-Dec-2022/React-LCD.png" alt="Schermata di selezione di una reazione ad un messaggio (vista con il tema &quot;LCD&quot;)."></p>
![Schermata di selezione di una reazione ad un messaggio (vista con il tema "LCD").]({{< assetsRoot >}}/Media/Epicyon-Dec-2022/React-LCD.png)
<p>Purtroppo, la <strong>separazione</strong> delle reazioni dall'apprezzamento è decisamente <strong>poco intelligente</strong>.<br>
Questo parere non è solo mio, ma anche degli sviluppatori di Misskey e, credo (non ho mai verificato di persona) anche Pleroma: il reagire da lì ad un messaggio proveniente da una piattaforma che non supporta le reazioni (come Mastodon) si traduce in un apprezzamento ricevuto da quell'altro server. Su Epicyon, invece, <strong>reagire</strong> ad una pubblicazione che viene da istanze meno ricche di funzionalità <strong>è virtualmente inutile</strong>.<br>
In cima a tutto ciò, non mi pare ci sia nemmeno un modo per consultare un elenco di tutti i messaggi a cui si ha reagito; per cui, <strong>addio all'idea</strong> di usare le <strong>reazioni</strong> almeno <strong>come filtro</strong> personale dei post letti e graditi nel tempo.</p>
Purtroppo, la **separazione** delle reazioni dall'apprezzamento è decisamente **poco intelligente**.
Questo parere non è solo mio, ma anche degli sviluppatori di Misskey e, credo (non ho mai verificato di persona) anche Pleroma: il reagire da lì ad un messaggio proveniente da una piattaforma che non supporta le reazioni (come Mastodon) si traduce in un apprezzamento ricevuto da quell'altro server. Su Epicyon, invece, **reagire** ad una pubblicazione che viene da istanze meno ricche di funzionalità **è virtualmente inutile**.
In cima a tutto ciò, non mi pare ci sia nemmeno un modo per consultare un elenco di tutti i messaggi a cui si ha reagito; per cui, **addio all'idea** di usare le **reazioni** almeno **come filtro** personale dei post letti e graditi nel tempo.
<h3>La ricerca</h3>
### La ricerca
<p>Nel ritrovare pubblicazioni altrui tramite l'interfaccia della piattaforma, abbiamo giusto <strong>qualche limitazione in meno</strong> rispetto a cosa si vede su Mastodon.<br>
La <strong>ricerca nel testo</strong> con parole chiave normali è purtroppo limitata ai propri messaggi, ma ci sono altre opzioni per le altre situazioni: oltre a poter <strong>cercare per hashtag</strong> (che, tralaltro, l'interfaccia di ricerca consiglia), a quanto pare si può cercare addirittura <strong>per emoji</strong>! Non ho però testato quest'ulteriore funzione, avendola notata solo troppo tardi.<br>
Infine, si possono <strong>cercare elementi</strong> relativi alle funzioni <strong>di economia</strong> della condivisione (a cui ora arrivo): abilità, oppure oggetti e servizi.</p>
Nel ritrovare pubblicazioni altrui tramite l'interfaccia della piattaforma, abbiamo giusto **qualche limitazione in meno** rispetto a cosa si vede su Mastodon.
La **ricerca nel testo** con parole chiave normali è purtroppo limitata ai propri messaggi, ma ci sono altre opzioni per le altre situazioni: oltre a poter **cercare per hashtag** (che, tralaltro, l'interfaccia di ricerca consiglia), a quanto pare si può cercare addirittura **per emoji**! Non ho però testato quest'ulteriore funzione, avendola notata solo troppo tardi.
Infine, si possono **cercare elementi** relativi alle funzioni **di economia** della condivisione (a cui ora arrivo): abilità, oppure oggetti e servizi.
<p><img src="{{< assetsRoot >}}/Media/Epicyon-Dec-2022/Search-Pixel.png" alt="La schermata per iniziare una ricerca (vista dal tema &quot;Pixel&quot;)."></p>
![La schermata per iniziare una ricerca (vista dal tema "Pixel").]({{< assetsRoot >}}/Media/Epicyon-Dec-2022/Search-Pixel.png)
<h2>Le caratteristiche avanzate</h2>
## Le caratteristiche avanzate
<p>Da Epicyon, continuando, ci sono <strong>diverse modalità</strong> che si possono impostare per un <strong>messaggio</strong>. Non serve spiegare quelle in comune con le piattaforme maggiori, ma alcune meritano un occhio di riguardo.</p>
Da Epicyon, continuando, ci sono **diverse modalità** che si possono impostare per un **messaggio**. Non serve spiegare quelle in comune con le piattaforme maggiori, ma alcune meritano un occhio di riguardo.
<h3>Economia collaborativa</h3>
### Economia collaborativa
<p>Uno dei punti cardine di Epicyon, almeno questa sarebbe l'idea, è costituito dalle sue funzionalità orientate alla cosiddetta "<a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Economia_collaborativa" rel="noopener nofollow" target="_blank">economia della condivisione</a>".<br>
È possibile creare post che descrivono <strong>oggetti o servizi</strong>, che si sta <strong>cercando</strong> oppure si sta <strong>mettendo a disposizione</strong>, specificando la relativa <strong>categoria</strong> e (opzionalmente) un <strong>prezzo</strong>.<br>
Questi messaggi possono apparire nelle <strong>timeline</strong> a loro <strong>dedicate</strong>, e di default non sono federati; l'admin del server può specificare una lista di istanze terze con le quali federare questo tipo di post.<br>
Sul proprio profilo, poi, si può indicare una <strong>lista di</strong> proprie <strong>abilità</strong> (<em>skill</em>), con un livello percentuale.</p>
Uno dei punti cardine di Epicyon, almeno questa sarebbe l'idea, è costituito dalle sue funzionalità orientate alla cosiddetta "[economia della condivisione](https://it.wikipedia.org/wiki/Economia_collaborativa)".
È possibile creare post che descrivono **oggetti o servizi**, che si sta **cercando** oppure si sta **mettendo a disposizione**, specificando la relativa **categoria** e (opzionalmente) un **prezzo**.
Questi messaggi possono apparire nelle **timeline** a loro **dedicate**, e di default non sono federati; l'admin del server può specificare una lista di istanze terze con le quali federare questo tipo di post.
Sul proprio profilo, poi, si può indicare una **lista di** proprie **abilità** (_skill_), con un livello percentuale.
<p>Purtroppo - e qui ormai si inizia a notare una tendenza, con i malfunzionamenti - a me pubblicare la <strong>richiesta</strong> di qualcosa <strong>ha funzionato</strong>, mentre provare a postare un'<strong>offerta</strong> (come nuovo messaggio, non correlato al precedente) <strong>non sortito effetti</strong>. Ci ho provato 2 volte ma, proprio no, il nuovo post non compariva.</p>
Purtroppo - e qui ormai si inizia a notare una tendenza, con i malfunzionamenti - a me pubblicare la **richiesta** di qualcosa **ha funzionato**, mentre provare a postare un'**offerta** (come nuovo messaggio, non correlato al precedente) **non sortito effetti**. Ci ho provato 2 volte ma, proprio no, il nuovo post non compariva.
<h3>Miscuglio di modalità</h3>
### Miscuglio di modalità
<p><strong>Mannaggia</strong>, perché anche qui è stata fatta un'indigesta <strong>insalata</strong>: quelle che sono <strong>modalità</strong> definibili come "di ricezione", cioè che determinano a chi il messaggio arriverà e come verrà visualizzato - pubblico, non in elenco, solo-seguaci, o diretto - sono <strong>mischiate</strong> alle modalità che posso definire "di tipologia", cioè che impostano il post come normale (contenente testo e/o file allegati), o come di una categoria speciale.</p>
**Mannaggia**, perché anche qui è stata fatta un'indigesta **insalata**: quelle che sono **modalità** definibili come "di ricezione", cioè che determinano a chi il messaggio arriverà e come verrà visualizzato - pubblico, non in elenco, solo-seguaci, o diretto - sono **mischiate** alle modalità che posso definire "di tipologia", cioè che impostano il post come normale (contenente testo e/o file allegati), o come di una categoria speciale.
<p><img src="{{< assetsRoot >}}/Media/Epicyon-Dec-2022/Post-Modes-Pixel.png" alt="Schermata di pubblicazione, con il menu di selezione di modalità aperto (vista con il tema &quot;Pixel&quot;)."></p>
![Schermata di pubblicazione, con il menu di selezione di modalità aperto (vista con il tema "Pixel").]({{< assetsRoot >}}/Media/Epicyon-Dec-2022/Post-Modes-Pixel.png)
<p>Nella pratica, questo vuol dire che <strong>non</strong> si può <strong>cambiare</strong> il livello di <strong>privacy</strong> di quei post di tipo <strong>speciale</strong>.<br>
Se questa cosa non è magari un problema per le funzioni di <em>sharing economy</em>, che non piazzano nemmeno elementi sulla pagina del profilo utente, può esserlo invece per i sondaggi, purtroppo implementati come tipo di post e non come opzione aggiuntiva per i normali.</p>
Nella pratica, questo vuol dire che **non** si può **cambiare** il livello di **privacy** di quei post di tipo **speciale**.
Se questa cosa non è magari un problema per le funzioni di _sharing economy_, che non piazzano nemmeno elementi sulla pagina del profilo utente, può esserlo invece per i sondaggi, purtroppo implementati come tipo di post e non come opzione aggiuntiva per i normali.
<h3>Problemi coi sondaggi</h3>
### Problemi coi sondaggi
<p>Il fatto che debbano essere per forza pubblici non è la cosa più <strong>bizzarra</strong> dell'<strong>implementazione dei sondaggi</strong>, perché c'è di peggio.</p>
Il fatto che debbano essere per forza pubblici non è la cosa più **bizzarra** dell'**implementazione dei sondaggi**, perché c'è di peggio.
<p>Pare che <strong>selezionare</strong> (con i bottoncini dedicati, ovviamente) una delle <strong>opzioni</strong> disponibili, per poi premere salva, non sortisca nel backend lo stesso effetto che le altre piattaforme presentano; si <strong>va a creare un commento</strong> di risposta (visibile come tale da altri server), come se a mano si fosse scritta l'opzione desiderata in un nuovo messaggio sotto la stessa discussione.<br>
Non solo questo manda in vacca l'anonimità dei sondaggi come previsti da tutte le altre applicazioni, ma <strong>non funziona</strong> e basta: ai contatori dei voti sul sondaggio non viene sommata quella strana risposta.</p>
Pare che **selezionare** (con i bottoncini dedicati, ovviamente) una delle **opzioni** disponibili, per poi premere salva, non sortisca nel backend lo stesso effetto che le altre piattaforme presentano; si **va a creare un commento** di risposta (visibile come tale da altri server), come se a mano si fosse scritta l'opzione desiderata in un nuovo messaggio sotto la stessa discussione.
Non solo questo manda in vacca l'anonimità dei sondaggi come previsti da tutte le altre applicazioni, ma **non funziona** e basta: ai contatori dei voti sul sondaggio non viene sommata quella strana risposta.
<p><img src="{{< assetsRoot >}}/Media/Epicyon-Dec-2022/Polls-Bug.png" alt="Un sondaggio creato da Epicyon, votato e mostrato sia da Epicyon che da Mastodon. Notare il problema descritto."></p>
![Un sondaggio creato da Epicyon, votato e mostrato sia da Epicyon che da Mastodon. Notare il problema descritto.]({{< assetsRoot >}}/Media/Epicyon-Dec-2022/Polls-Bug.png)
<h3>Sguardo agli eventi</h3>
### Sguardo agli eventi
<p>Ad ogni modo, per qualsiasi tipo di pubblicazione si possono opzionalmente <strong>impostare una posizione</strong> (inserendo un link di OpenStreetMap - cosa che a me non ha funzionato per nulla) <strong>ed una data</strong>, entrambe cose potenzialmente utili se si vuole segnalare un <strong>evento</strong>, qualcosa che Epicyon prevede.</p>
Ad ogni modo, per qualsiasi tipo di pubblicazione si possono opzionalmente **impostare una posizione** (inserendo un link di OpenStreetMap - cosa che a me non ha funzionato per nulla) **ed una data**, entrambe cose potenzialmente utili se si vuole segnalare un **evento**, qualcosa che Epicyon prevede.
<p>I post con data dovrebbero manifestarsi anche nella <strong>sezione calendario</strong> dell'app. Non ho verificato se almeno questa cosa funzionasse, purtroppo, ma ho provato il messaggio "<strong>promemoria</strong>", e va: un messaggio di questa tipologia <strong>arriva</strong> dal proprio account, come <strong>diretto</strong>, all'orario stabilito; oltre a comparire nel calendario, è accessibile in un <strong>bottone</strong> (<strong>evidenziato</strong> con un colore alternativo) che appare nella barra di navigazione in cima alla home.</p>
I post con data dovrebbero manifestarsi anche nella **sezione calendario** dell'app. Non ho verificato se almeno questa cosa funzionasse, purtroppo, ma ho provato il messaggio "**promemoria**", e va: un messaggio di questa tipologia **arriva** dal proprio account, come **diretto**, all'orario stabilito; oltre a comparire nel calendario, è accessibile in un **bottone** (**evidenziato** con un colore alternativo) che appare nella barra di navigazione in cima alla home.
<p><img src="{{< assetsRoot >}}/Media/Epicyon-Dec-2022/Reminder-Pixel.png" alt="La schermata che mostra un promemoria scattato (vista con il tema &quot;Pixel&quot;)."></p>
![La schermata che mostra un promemoria scattato (vista con il tema "Pixel").]({{< assetsRoot >}}/Media/Epicyon-Dec-2022/Reminder-Pixel.png)
<h3>Blogging non-micro</h3>
### Blogging non-micro
<p>L'ultima modalità impostabile per i post è quella di "<strong>articolo</strong>", quindi aventi un <strong>titolo e nessun limite</strong> stretto <strong>per il corpo</strong>; qualcosa di previsto da ActivityPub, adatto al blogging più classico, e che già si osserva in giro da tempo con WriteFreely, Plume, Lemmy, o Friendica.</p>
L'ultima modalità impostabile per i post è quella di "**articolo**", quindi aventi un **titolo e nessun limite** stretto **per il corpo**; qualcosa di previsto da ActivityPub, adatto al blogging più classico, e che già si osserva in giro da tempo con WriteFreely, Plume, Lemmy, o Friendica.
<p>Gli articoli dovrebbero finire sulla pagina del proprio profilo... ma a me non succede. La <strong>funzionalità</strong> è <strong>rotta</strong> e l'<strong>unico modo</strong> per trovare gli articoli, propri o degli altri utenti d'istanza, è di <strong>passare per la timeline</strong> dedicata.<br>
Ah, <strong>oltre a questa</strong> qui, che è effettivamente una <strong>linea del tempo</strong> a visualizzazione speciale, ce n'è anche <strong>una</strong> che mette in <strong>mostra solo i messaggi multimediali</strong>, un po' come se fosse Pixelfed.</p>
Gli articoli dovrebbero finire sulla pagina del proprio profilo... ma a me non succede. La **funzionalità** è **rotta** e l'**unico modo** per trovare gli articoli, propri o degli altri utenti d'istanza, è di **passare per la timeline** dedicata.
Ah, **oltre a questa** qui, che è effettivamente una **linea del tempo** a visualizzazione speciale, ce n'è anche **una** che mette in **mostra solo i messaggi multimediali**, un po' come se fosse Pixelfed.
<h3>Contenuti a livello d'istanza</h3>
### Contenuti a livello d'istanza
<p>Queste visualizzazioni speciali qui possono, tra l'altro, essere impostate come <strong>modalità dell'istanza</strong>, in un modo che rende possibile la <strong>navigazione dei post</strong> locali <strong>a chi visita il sito</strong> senza fare login.</p>
Queste visualizzazioni speciali qui possono, tra l'altro, essere impostate come **modalità dell'istanza**, in un modo che rende possibile la **navigazione dei post** locali **a chi visita il sito** senza fare login.
<p>A dire il vero, c'è anche una terza opzione per il tipo di istanza: "<strong>news</strong>". Questa mette in primo piano le <strong>notizie</strong> che arrivano dai <strong>flussi impostati</strong> dagli amministratori del server.<br>
Proprio così, in questo senso Epicyon mette a disposizione degli strumenti particolarmente interessanti: le notizie, impostate da fonti <strong>RSS</strong>, appaiono in una <strong>barra laterale</strong> su desktop. In base ad un'ulteriore configurazione possono essere soggette a <strong>filtri</strong>, che aggiungono in automatico <strong>hashtag</strong> oppure <strong>avvisi</strong> sui contenuti (<em>content warnings</em>) in base al testo.<br>
Il server espone, inoltre, un feed che aggrega tutte le notizie che man mano scarica.</p>
A dire il vero, c'è anche una terza opzione per il tipo di istanza: "**news**". Questa mette in primo piano le **notizie** che arrivano dai **flussi impostati** dagli amministratori del server.
Proprio così, in questo senso Epicyon mette a disposizione degli strumenti particolarmente interessanti: le notizie, impostate da fonti **RSS**, appaiono in una **barra laterale** su desktop. In base ad un'ulteriore configurazione possono essere soggette a **filtri**, che aggiungono in automatico **hashtag** oppure **avvisi** sui contenuti (_content warnings_) in base al testo.
Il server espone, inoltre, un feed che aggrega tutte le notizie che man mano scarica.
<p>Dal lato opposto, sempre su desktop, figura infine un'<strong>ulteriore barra</strong>, che mette invece a comoda disposizione dei <strong>link esterni</strong>. Alcuni <strong>riportano</strong> ad informazioni o documentazione dell'istanza, mentre altri possono essere impostati dagli amministratori e puntare <strong>a qualunque URL</strong>. </p>
Dal lato opposto, sempre su desktop, figura infine un'**ulteriore barra**, che mette invece a comoda disposizione dei **link esterni**. Alcuni **riportano** ad informazioni o documentazione dell'istanza, mentre altri possono essere impostati dagli amministratori e puntare **a qualunque URL**.
<p><img src="{{< assetsRoot >}}/Media/Epicyon-Dec-2022/Featured-LCD.png" alt="La schermata &quot;Featured&quot;, che appare selezionabile da un bottone dedicato nella barra di navigazione quando l'istanza è impostata in modalità &quot;news&quot; (vista dal tema &quot;LCD&quot;). Al centro compare il flusso di articoli scritti dai membri del server."></p>
![La schermata "Featured", che appare selezionabile da un bottone dedicato nella barra di navigazione quando l'istanza è impostata in modalità "news" (vista dal tema "LCD"). Al centro compare il flusso di articoli scritti dai membri del server.]({{< assetsRoot >}}/Media/Epicyon-Dec-2022/Featured-LCD.png)
<h2>Vagonata di casini!</h2>
## Vagonata di casini!
<p>Fino a qui, tutto sommato, questo pezzo di software <strong>non sembrava</strong> affatto <strong>malvagio</strong>: con qualche piccolo inconveniente, certo, ma nessun programma più complesso di un <em>Hello World</em> potrà mai essere perfetto, e questo Epicyon ha comunque dei <strong>solidi punti a suo favore</strong>.<br>
Il problema, il grosso casino, è che quelle <strong>rogne</strong> serie che <strong>ci sono</strong> sono enormi. Oserei dire <strong>mastodontiche</strong>, per una piattaforma il cui animale è si grosso, ma non elefantiaco!</p>
Fino a qui, tutto sommato, questo pezzo di software **non sembrava** affatto **malvagio**: con qualche piccolo inconveniente, certo, ma nessun programma più complesso di un _Hello World_ potrà mai essere perfetto, e questo Epicyon ha comunque dei **solidi punti a suo favore**.
Il problema, il grosso casino, è che quelle **rogne** serie che **ci sono** sono enormi. Oserei dire **mastodontiche**, per una piattaforma il cui animale è si grosso, ma non elefantiaco!
<p>Qui non c'è molto spazio per discutere, quindi preferisco fare una <strong>carrellata</strong> veloce.<br>
Qualcosa a riguardo di buona parte di questi errori&nbsp;usciva nei <strong>log</strong> del server, ma in modo <strong>troppo generico</strong>, e quindi (anche se pure io non è che ho voluto perderci troppo tempo) non sono riuscita a decifrare il perché certi determinati problemi si verificassero.</p>
Qui non c'è molto spazio per discutere, quindi preferisco fare una **carrellata** veloce.
Qualcosa a riguardo di buona parte di questi errori usciva nei **log** del server, ma in modo **troppo generico**, e quindi (anche se pure io non è che ho voluto perderci troppo tempo) non sono riuscita a decifrare il perché certi determinati problemi si verificassero.
<ul>
<li><p>Dopo qualche minuto dal loro invio, <strong>alcuni</strong> dei propri <strong>messaggi possono casualmente sparire dall'istanza</strong>. Non si trovano più navigando in giro, raggiungerli direttamente da link restituisce un errore 404, ma <strong>sulle istanze terze</strong> che li hanno ricevuti in tempo <strong>rimangono</strong> visibili. In modo simile, alcuni messaggi possono sparire dalla pagina del profilo di un altro utente che è locale all'istanza, quando si va a cercarli.</p></li>
<li><p>Per la legge del contrappasso, <strong>alcuni messaggi appaiono</strong> come <strong>duplicati</strong> in certe situazioni. Ho osservato che succede sicuramente per i post sulla pagina del proprio profilo (<a href="{{< assetsRoot >}}/Media/Epicyon-Dec-2022/Self-Profile-Pixel.png" rel="noopener nofollow" target="_blank">immagine qui 🖼️</a>), dove addirittura <strong>si sdoppiano a gruppetti</strong>, ma potenzialmente anche per <strong>qualsiasi post</strong> sulla timeline personale <strong>se si fa qualche azione</strong> come <em>boostare</em>.</p></li>
<li><p>Parlando di <strong>interazioni</strong> ai post, ho visto che a volte <strong>possono non andare a segno</strong>. Ricordo perfettamente che può succedere con la funzione di <strong>reazione</strong> - in un caso <strong>dovetti riprovare</strong> una seconda volta ad assegnarne una ad un messaggio perché l'azione funzionasse - e mi sembra possa accadere anche con cuore e ricondivisione, ma non ho inquadrato bene questi due casi.</p></li>
<li><p>Rimanendo sulle interazioni, stavolta con i profili: è tragico che <em>in alcuni casi</em>* il <strong>tentare di seguire</strong> alcuni account <strong>non funziona</strong> proprio. Premendo su "Follow", qualche volta ho dovuto <strong>aspettare</strong> qualche <strong>decina di secondi</strong> perché l'utente uscisse davvero nella mia lista di seguiti, senza alcuna indicazione da parte dell'applicazione; <strong>altre volte</strong>, addirittura, anche <strong>aspettare</strong> ore (giorni...) o riprovare più volte <strong>non è servito</strong> a nulla. Pare che il problema non dipenda dal software su cui gira l'istanza remota, quindi non ho la minima idea del perché succeda.</p></li>
<li><p>Ci sono <strong>due pagine diverse</strong> che possono apparire <strong>per i profili</strong>: una con la vista dei post recenti (di cui ho linkato una schermata poco sopra), ma nessuna opzione a parte il seguire, e una con diverse opzioni (di cui lascio un'<a href="{{< assetsRoot >}}/Media/Epicyon-Dec-2022/Profile-Options-Pixel.png" rel="noopener nofollow" target="_blank">immagine qui 🖼️</a>). <strong>A volte si apre la prima, altre la seconda.</strong> Non centra la parte dell'applicazione da cui si proviene per aprire la schermata, e non vedo alcun modo per passare da una sezione all'altra. La seconda sembra uscire più comunemente quando si segue già l'account che si sta vedendo, ma non sempre. <strong>Se si vuol vedere i messaggi</strong> in particolare di un utente, <strong>ma il software ha deciso di no</strong> in quel momento, in pratica, <strong>ci si attacca</strong>.</p></li>
<li><p>Bug veramente singolare: <strong>gli account di Misskey appaiono con un ID alfanumerico al posto del normale username</strong> (solo la prima parte - quella che invece indica il dominio è a posto). Non ci sono problemi se si prova a riferirsi ad un account con il suo vero username, perché il messaggio arriva (o la ricerca va a segno, se è quella funzione che si sta usando)... però, <strong>se si sta rispondendo</strong> all'account in questione, <strong>l'username suggerito sarà quello</strong> strano, <strong>che</strong> non esiste e quindi <strong>non funziona</strong>. Anche se non rompesse i messaggi, questo problema sarebbe comunque fastidioso, perché non permetterebbe di capire a colpo d'occhio con chi si sta parlando... immagino già come sarebbe partecipare a thread con tanti utenti.<br>
<img src="{{< assetsRoot >}}/Media/Epicyon-Dec-2022/Misskey-ID-Bug.png" alt="Un utente Misskey, visualizzato su Epicyon con foto di profilo, nome, e descrizione corretti (qui censurati), ma username preso dal nulla (&quot;@91f967c3pb@misskey.social&quot;)."></p></li>
<li><p>Alcune <strong>impostazioni</strong> dell'istanza sono <strong>senzienti</strong> e <strong>cambiano stato da sole</strong>. A volte ad esempio, dopo un riavvio del server, <strong>l'opzione che apre</strong> le <strong>nuove registrazioni</strong> a chiunque <strong>si riattiva</strong> da sola. Qualcosa è successo anche riguardo la modalità dell'istanza, che è passata da standard a "news" senza che io la impostassi così; questo però potrebbe non essere un bug, magari qualche azione che ho fatto come admin (e che non ricordo, ecco qua) ha avuto questo effetto collaterale ma previsto dagli sviluppatori. Non lo sapremo mai, ma è una cosa che <strong>fa spavento</strong>.</p></li>
<li><p>C'è qualche <strong>problema con il reperimento</strong>, e/o eccessività di caching, <strong>dei metadati degli account da parte di istanze terze</strong>. Ho controllato da diversi altri server, facendo alcuni test che mi portano ad alcune <em>conclusioni inconcludenti</em>; in particolare, <strong>riguardo le foto di profilo</strong> (la principale quadrata):</p>
* Dopo qualche minuto dal loro invio, **alcuni** dei propri **messaggi possono casualmente sparire dall'istanza**. Non si trovano più navigando in giro, raggiungerli direttamente da link restituisce un errore 404, ma **sulle istanze terze** che li hanno ricevuti in tempo **rimangono** visibili. In modo simile, alcuni messaggi possono sparire dalla pagina del profilo di un altro utente che è locale all'istanza, quando si va a cercarli.
* Per la legge del contrappasso, **alcuni messaggi appaiono** come **duplicati** in certe situazioni. Ho osservato che succede sicuramente per i post sulla pagina del proprio profilo ([immagine qui 🖼️]({{< assetsRoot >}}/Media/Epicyon-Dec-2022/Self-Profile-Pixel.png)), dove addirittura **si sdoppiano a gruppetti**, ma potenzialmente anche per **qualsiasi post** sulla timeline personale **se si fa qualche azione** come _boostare_.
* Parlando di **interazioni** ai post, ho visto che a volte **possono non andare a segno**. Ricordo perfettamente che può succedere con la funzione di **reazione** - in un caso **dovetti riprovare** una seconda volta ad assegnarne una ad un messaggio perché l'azione funzionasse - e mi sembra possa accadere anche con cuore e ricondivisione, ma non ho inquadrato bene questi due casi.
* Rimanendo sulle interazioni, stavolta con i profili: è tragico che _in alcuni casi_\* il **tentare di seguire** alcuni account **non funziona** proprio. Premendo su "Follow", qualche volta ho dovuto **aspettare** qualche **decina di secondi** perché l'utente uscisse davvero nella mia lista di seguiti, senza alcuna indicazione da parte dell'applicazione; **altre volte**, addirittura, anche **aspettare** ore (giorni...) o riprovare più volte **non è servito** a nulla. Pare che il problema non dipenda dal software su cui gira l'istanza remota, quindi non ho la minima idea del perché succeda.
* Ci sono **due pagine diverse** che possono apparire **per i profili**: una con la vista dei post recenti (di cui ho linkato una schermata poco sopra), ma nessuna opzione a parte il seguire, e una con diverse opzioni (di cui lascio un'[immagine qui 🖼️]({{< assetsRoot >}}/Media/Epicyon-Dec-2022/Profile-Options-Pixel.png)). **A volte si apre la prima, altre la seconda.** Non centra la parte dell'applicazione da cui si proviene per aprire la schermata, e non vedo alcun modo per passare da una sezione all'altra. La seconda sembra uscire più comunemente quando si segue già l'account che si sta vedendo, ma non sempre. **Se si vuol vedere i messaggi** in particolare di un utente, **ma il software ha deciso di no** in quel momento, in pratica, **ci si attacca**.
* Bug veramente singolare: **gli account di Misskey appaiono con un ID alfanumerico al posto del normale username** (solo la prima parte - quella che invece indica il dominio è a posto). Non ci sono problemi se si prova a riferirsi ad un account con il suo vero username, perché il messaggio arriva (o la ricerca va a segno, se è quella funzione che si sta usando)... però, **se si sta rispondendo** all'account in questione, **l'username suggerito sarà quello** strano, **che** non esiste e quindi **non funziona**. Anche se non rompesse i messaggi, questo problema sarebbe comunque fastidioso, perché non permetterebbe di capire a colpo d'occhio con chi si sta parlando... immagino già come sarebbe partecipare a thread con tanti utenti.
![Un utente Misskey, visualizzato su Epicyon con foto di profilo, nome, e descrizione corretti (qui censurati), ma username preso dal nulla ("@91f967c3pb@misskey.social").]({{< assetsRoot >}}/Media/Epicyon-Dec-2022/Misskey-ID-Bug.png)
* Alcune **impostazioni** dell'istanza sono **senzienti** e **cambiano stato da sole**. A volte ad esempio, dopo un riavvio del server, **l'opzione che apre** le **nuove registrazioni** a chiunque **si riattiva** da sola. Qualcosa è successo anche riguardo la modalità dell'istanza, che è passata da standard a "news" senza che io la impostassi così; questo però potrebbe non essere un bug, magari qualche azione che ho fatto come admin (e che non ricordo, ecco qua) ha avuto questo effetto collaterale ma previsto dagli sviluppatori. Non lo sapremo mai, ma è una cosa che **fa spavento**.
* C'è qualche **problema con il reperimento**, e/o eccessività di caching, **dei metadati degli account da parte di istanze terze**. Ho controllato da diversi altri server, facendo alcuni test che mi portano ad alcune _conclusioni inconcludenti_; in particolare, **riguardo le foto di profilo** (la principale quadrata):
* Mastodon, ho provato diverse istanze, si rifiuta completamente di vedere la _fotina_, e al suo posto mette il segnaposto elefantiaco.
* Misskey va così e così: alcune istanze mettono il loro segnaposto, mentre altre caricano come immagine di profilo la foto del banner (che però non ho mai impostato, e quindi vedo che Epicyon ne mette da solo una in base al tema d'istanza; bella sorpresa!)... non mi porrò domande, va.
* Friendica (di cui solo un'istanza ho potuto usare), invece, riesce a vedere la foto. Friendica però è un software un attimo più avanzato, ed internamente usa ricorrere a metodi articolati per ottenere i metadati di tanti tipi di risorse Web. Tutto sommato, potrebbe essere un **problema di caching** (chissà se dal lato del mio server, o degli altri), e magari non di dati malformati, ma resta una roba che **non funziona**.
<ul>
<li>Mastodon, ho provato diverse istanze, si rifiuta completamente di vedere la <em>fotina</em>, e al suo posto mette il segnaposto elefantiaco.</li>
<li>Misskey va così e così: alcune istanze mettono il loro segnaposto, mentre altre caricano come immagine di profilo la foto del banner (che però non ho mai impostato, e quindi vedo che Epicyon ne mette da solo una in base al tema d'istanza; bella sorpresa!)... non mi porrò domande, va.</li>
<li>Friendica (di cui solo un'istanza ho potuto usare), invece, riesce a vedere la foto. Friendica però è un software un attimo più avanzato, ed internamente usa ricorrere a metodi articolati per ottenere i metadati di tanti tipi di risorse Web.
Tutto sommato, potrebbe essere un <strong>problema di caching</strong> (chissà se dal lato del mio server, o degli altri), e magari non di dati malformati, ma resta una roba che <strong>non funziona</strong>.</li>
</ul></li>
</ul>
## E adesso?
Il **sogno** di un **server** ActivityPub **leggero ma ricco** di funzioni è inesorabilmente **crollato**, non c'è veramente altro da poter dire. Dopo aver visto appena soltanto i primi problemini **pensavo di voler tenere Epicyon** per almeno una settimana, così da testarlo per bene, **ma** alla fine ha iniziato a comportarsi troppo male. **Ho dovuto farlo fuori** dopo appena 2 giorni.
È davvero **un peccato**, allora, che si sia dimostrato **troppo scassato** per essere realisticamente utilizzabile. Per ora devo quindi optare per altri software, e forse qualcosa di buono l'ho trovato - e questa è una storia per una prossima volta - ma **spero** davvero **che Epicyon possa** in futuro **diventare utilizzabile**.
**Fortunatamente**, anche se per mano di una sola persona, quindi lentamente, **lo sviluppo va avanti** ad un ritmo di [diversi commit al giorno](https://gitlab.com/bashrc2/epicyon/activity).
A proposito di ciò, dopo aver fatto una **guardata tocca e fuggi** ai sorgenti, una cosa devo dirla: in confronto ai server più affermati, **il codice** di questo qui **mi sembra messo** parecchio **male**. I file non sono ben suddivisi in cartelle, ce ne sono alcuni che arrivano a centinaia (o persino [un migliaio!](https://gitlab.com/bashrc2/epicyon/-/blob/66203c6558a1bb4fa2a405c45e84f786b606b499/daemon.py)) di kilobyte, e ci sono funzioni enormi in cui figurano loop e controlli sotto tanti, troppi livelli di indentazione.
Non vorrei essere nei panni di colui che lo sta mantenendo perché, per come stanno le cose, temo che **sistemare questo software** per farlo funzionare a dovere **non sarà una cosa semplice**, e non prenderà affatto poco tempo...
<h2>E adesso?</h2>
## {{% i18n notes-refs %}}
<p>Il <strong>sogno</strong> di un <strong>server</strong> ActivityPub <strong>leggero ma ricco</strong> di funzioni è inesorabilmente <strong>crollato</strong>, non c'è veramente altro da poter dire. Dopo aver visto appena soltanto i primi problemini <strong>pensavo di voler tenere Epicyon</strong> per almeno una settimana, così da testarlo per bene, <strong>ma</strong> alla fine ha iniziato a comportarsi troppo male. <strong>Ho dovuto farlo fuori</strong> dopo appena 2 giorni.<br>
È davvero <strong>un peccato</strong>, allora, che si sia dimostrato <strong>troppo scassato</strong> per essere realisticamente utilizzabile. Per ora devo quindi optare per altri software, e forse qualcosa di buono l'ho trovato - e questa è una storia per una prossima volta - ma <strong>spero</strong> davvero <strong>che Epicyon possa</strong> in futuro <strong>diventare utilizzabile</strong>.</p>
---
<p><strong>Fortunatamente</strong>, anche se per mano di una sola persona, quindi lentamente, <strong>lo sviluppo va avanti</strong> ad un ritmo di <a href="https://gitlab.com/bashrc2/epicyon/activity" rel="noopener nofollow" target="_blank">diversi commit al giorno</a>.<br>
A proposito di ciò, dopo aver fatto una <strong>guardata tocca e fuggi</strong> ai sorgenti, una cosa devo dirla: in confronto ai server più affermati, <strong>il codice</strong> di questo qui <strong>mi sembra messo</strong> parecchio <strong>male</strong>. I file non sono ben suddivisi in cartelle, ce ne sono alcuni che arrivano a centinaia (o persino <a href="https://gitlab.com/bashrc2/epicyon/-/blob/66203c6558a1bb4fa2a405c45e84f786b606b499/daemon.py" rel="noopener nofollow" target="_blank">un migliaio!</a>) di kilobyte, e ci sono funzioni enormi in cui figurano loop e controlli sotto tanti, troppi livelli di indentazione.<br>
Non vorrei essere nei panni di colui che lo sta mantenendo perché, per come stanno le cose, temo che <strong>sistemare questo software</strong> per farlo funzionare a dovere <strong>non sarà una cosa semplice</strong>, e non prenderà affatto poco tempo...</p>
<h2>{{% i18n notes-refs %}}</h2>
<div class="footnotes">
<ol>
<li id="fn1">
<p>Guardare <strong>tutte le impostazioni disponibili</strong> può dare una buona visione su quali sono alcune delle potenzialità di una qualsiasi piattaforma. Commentarle tutte, specialmente quelle che non ho testato, sarebbe follia; ho però pensato di lasciare <a href="{{< assetsRoot >}}/Media/Epicyon-Dec-2022/Settings.png" rel="noopener nofollow" target="_blank">qui una schermata 🖼️</a> completa, chi vuole può almeno leggere le varie opzioni per conto proprio.&nbsp;<a href="#fnref1"></a></p>
</li>
</ol>
</div>
1. Guardare **tutte le impostazioni disponibili** può dare una buona visione su quali sono alcune delle potenzialità di una qualsiasi piattaforma. Commentarle tutte, specialmente quelle che non ho testato, sarebbe follia; ho però pensato di lasciare [qui una schermata 🖼️]({{< assetsRoot >}}/Media/Epicyon-Dec-2022/Settings.png) completa, chi vuole può almeno leggere le varie opzioni per conto proprio. [](#fnref1)

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@ -9,147 +9,130 @@ Categories = [ "Sysadmin", "Rasperino" ]
<!-- Autogenerated by ListedDownsync.js. Do not edit (unless also set "% Downsync = False") - it would be overwritten. -->
<p>Fino ad, ormai, 2 mesi fa, il mio <strong>regno del Rasperino</strong> era al suo <strong>splendore massimo</strong>: l'istanza Misskey, messa su giusto 2 settimane prima, <strong>andava alla grande</strong>, e ormai (quasi) tutto sembrava destinato a continuare per bene...<br>
E invece, <strong>sono subentrati i problemi</strong>. Diciamo che ci ho messo un pochino ad accorgermene, perché si sono sviluppati <strong>in modo</strong> stranamente <strong>graduale</strong>.</p>
Fino ad, ormai, 2 mesi fa, il mio **regno del Rasperino** era al suo **splendore massimo**: l'istanza Misskey, messa su giusto 2 settimane prima, **andava alla grande**, e ormai (quasi) tutto sembrava destinato a continuare per bene...
E invece, **sono subentrati i problemi**. Diciamo che ci ho messo un pochino ad accorgermene, perché si sono sviluppati **in modo** stranamente **graduale**.
<h2>Le crepe iniziali</h2>
## Le crepe iniziali
<p>La prima cosa veramente <strong>strana</strong> la notai verso l'inizio di Dicembre, in cui mi accorsi che <strong>il sistema poteva crashare</strong> provando a fare un'operazione molto banale ma <strong>specifica</strong>: creare un grande archivio di file (compresso e non)... con qualunque programma.<br>
Questo piccolo inconveniente ha, a sua volta, causato una <strong>problematica secondaria</strong>... Ci arrivo.<br>
Comunque, <strong>non ci ho fatto</strong> troppo <strong>caso</strong>. Come potevo? Il resto, se non toccato, <strong>funzionava</strong>, <strong>a parte</strong> qualche leggera <strong>degradazione delle prestazioni</strong> dovuta al lavoro di Misskey stesso.</p>
La prima cosa veramente **strana** la notai verso l'inizio di Dicembre, in cui mi accorsi che **il sistema poteva crashare** provando a fare un'operazione molto banale ma **specifica**: creare un grande archivio di file (compresso e non)... con qualunque programma.
Questo piccolo inconveniente ha, a sua volta, causato una **problematica secondaria**... Ci arrivo.
Comunque, **non ci ho fatto** troppo **caso**. Come potevo? Il resto, se non toccato, **funzionava**, **a parte** qualche leggera **degradazione delle prestazioni** dovuta al lavoro di Misskey stesso.
### Il primo crollo
Ma poi, sono passate quelle altre 2 settimane di relativa pace, e io [mi sveglio](https://mastodon.uno/@octo/109508472717947364) con il **server piantato**, e che **muore male** dopo qualunque mio riavvio manuale (staccando e riattaccando l'alimentatore, è l'unico modo). [Dopo 2 giorni](https://mastodon.uno/@octo/109518037875867744) di **ricerca molto scazzata** non ho capito assolutamente qual'era la causa generale del problema, ma solo il sintomo più grave, e ormai **mi stavo** quasi **per convincere** che in qualche modo _mistico_ Misskey da solo riuscisse ad abbattere tutto il server, che invece tornava a girare per bene senza quel particolare software in esecuzione. Beh, un fondo di logica nel mio ragionamento c'era, visto che comunque l'**uso medio** di CPU e RAM era **alto** (anche se non andava a saturare totalmente).
Nei giorni ancora successivi, invece, con **qualche test** scopro che il server non **si piantava per via del** serverino di microblogging, ma per quello che gli fa da **database**: PostgreSQL (in Docker). Se eseguivo Misskey sul mio PC, ma lo lasciavo collegarsi al database sul Raspino, ecco che in pochi secondi, con l'arrivo di tante note, il server fruttato moriva.
<h3>Il primo crollo</h3>
Ormai, ad ogni modo, era per me chiara la necessità di **installare qualcos'altro**, perché mi ero convinta che Misskey fosse troppo pesante, e pazienza.
Per ben 2 giorni **ho provato Epicyon**, una piattaforma a dir poco **particolare**... e [l'esperienza non è stata proprio gradevolissima](https://sitoctt.octt.eu.org/Posts/2022-12-26-Epicyon-Piattaforma-del-Fediverso-Durata-2-Giorni.html), ma credo sia stata completa, visto che quattromila parole le ho cacciate fuori nel mio articolo dedicato. Subito dopo ho quindi deciso di dare una chance ad un altro software che non avevo mai visto prima, ossia [GoToSocial](https://github.com/superseriousbusiness/gotosocial). Con quest'ultimo, nonostante sia dichiaratamente di qualità alpha (e infatti ha qualche problemino), mi sono trovata - perché ahimè ora è tutto finito... ci arrivo, ci arrivo - molto bene, ma **non è questo il punto**.
<p>Ma poi, sono passate quelle altre 2 settimane di relativa pace, e io <a href="https://mastodon.uno/@octo/109508472717947364" rel="noopener nofollow" target="_blank">mi sveglio</a> con il <strong>server piantato</strong>, e che <strong>muore male</strong> dopo qualunque mio riavvio manuale (staccando e riattaccando l'alimentatore, è l'unico modo). <a href="https://mastodon.uno/@octo/109518037875867744" rel="noopener nofollow" target="_blank">Dopo 2 giorni</a> di <strong>ricerca molto scazzata</strong> non ho capito assolutamente qual'era la causa generale del problema, ma solo il sintomo più grave, e ormai <strong>mi stavo</strong> quasi <strong>per convincere</strong> che in qualche modo <em>mistico</em> Misskey da solo riuscisse ad abbattere tutto il server, che invece tornava a girare per bene senza quel particolare software in esecuzione. Beh, un fondo di logica nel mio ragionamento c'era, visto che comunque l'<strong>uso medio</strong> di CPU e RAM era <strong>alto</strong> (anche se non andava a saturare totalmente).<br>
Nei giorni ancora successivi, invece, con <strong>qualche test</strong> scopro che il server non <strong>si piantava per via del</strong> serverino di microblogging, ma per quello che gli fa da <strong>database</strong>: PostgreSQL (in Docker). Se eseguivo Misskey sul mio PC, ma lo lasciavo collegarsi al database sul Raspino, ecco che in pochi secondi, con l'arrivo di tante note, il server fruttato moriva.</p>
### Problemi sempre più sospetti
<p>Ormai, ad ogni modo, era per me chiara la necessità di <strong>installare qualcos'altro</strong>, perché mi ero convinta che Misskey fosse troppo pesante, e pazienza.<br>
Per ben 2 giorni <strong>ho provato Epicyon</strong>, una piattaforma a dir poco <strong>particolare</strong>... e <a href="https://sitoctt.octt.eu.org/Posts/2022-12-26-Epicyon-Piattaforma-del-Fediverso-Durata-2-Giorni.html" rel="noopener nofollow" target="_blank">l'esperienza non è stata proprio gradevolissima</a>, ma credo sia stata completa, visto che quattromila parole le ho cacciate fuori nel mio articolo dedicato. Subito dopo ho quindi deciso di dare una chance ad un altro software che non avevo mai visto prima, ossia <a href="https://github.com/superseriousbusiness/gotosocial" rel="noopener nofollow" target="_blank">GoToSocial</a>. Con quest'ultimo, nonostante sia dichiaratamente di qualità alpha (e infatti ha qualche problemino), mi sono trovata - perché ahimè ora è tutto finito... ci arrivo, ci arrivo - molto bene, ma <strong>non è questo il punto</strong>.</p>
Appena pochi giorni dopo, quei **crash** strani hanno ripreso a presentarsi, ma stavolta erano decisamente **sospetti**, perché l'**utilizzo di risorse** generale del sistema era **basso**. Io ho provato a leggere i **log di sistema** in maniera produttiva, ma la mia **pazienza** era ormai arrivata **al limite**, e con essa la mia lucidità, quindi ogni giorno cercavo il minimo errore sospetto ma leggibile, fissandomi su quello ed **ignorando** completamente **l'errore illeggibile** che mi stava sempre di fronte.
<h3>Problemi sempre più sospetti</h3>
Ormai, giusto **per disperazione**, ma non perché avevo capito ragionando fosse quello il problema, mi decido a **cambiare** la schedina **microSD**, e adesso che l'ho fatto **mi pento** amaramente... **di non averci provato prima**! Il problema era quello, maremma scapestrata!
Il bello è che il giorno prima avevo fatto un controllo dei file system (ext4), sia della schedina che del mio HDD USB, ed era uscito tutto (circa) pulito, perciò avevo escluso problemi hardware a priori: "_se i file non sono corrotti..._" ho pensato.
Circa nello stesso momento (il fato ha deciso che l'aiuto dovesse arrivare tardi!), comunque, una persona mi ha dato **una mano a capire** che cavolo dicessero quelle righe indecifrabili, che erano una roba tipo...
<p>Appena pochi giorni dopo, quei <strong>crash</strong> strani hanno ripreso a presentarsi, ma stavolta erano decisamente <strong>sospetti</strong>, perché l'<strong>utilizzo di risorse</strong> generale del sistema era <strong>basso</strong>. Io ho provato a leggere i <strong>log di sistema</strong> in maniera produttiva, ma la mia <strong>pazienza</strong> era ormai arrivata <strong>al limite</strong>, e con essa la mia lucidità, quindi ogni giorno cercavo il minimo errore sospetto ma leggibile, fissandomi su quello ed <strong>ignorando</strong> completamente <strong>l'errore illeggibile</strong> che mi stava sempre di fronte.</p>
<p>Ormai, giusto <strong>per disperazione</strong>, ma non perché avevo capito ragionando fosse quello il problema, mi decido a <strong>cambiare</strong> la schedina <strong>microSD</strong>, e adesso che l'ho fatto <strong>mi pento</strong> amaramente... <strong>di non averci provato prima</strong>! Il problema era quello, maremma scapestrata!<br>
Il bello è che il giorno prima avevo fatto un controllo dei file system (ext4), sia della schedina che del mio HDD USB, ed era uscito tutto (circa) pulito, perciò avevo escluso problemi hardware a priori: "<em>se i file non sono corrotti...</em>" ho pensato.<br>
Circa nello stesso momento (il fato ha deciso che l'aiuto dovesse arrivare tardi!), comunque, una persona mi ha dato <strong>una mano a capire</strong> che cavolo dicessero quelle righe indecifrabili, che erano una roba tipo...</p>
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<div class="highlight"><pre class="highlight plaintext"><code>Dec 27 06:32:35 kernel: [27230.964650] INFO: task kworker/2:0:21874 blocked for more than 860 seconds.
```
Dec 27 06:32:35 kernel: [27230.964650] INFO: task kworker/2:0:21874 blocked for more than 860 seconds.
Dec 27 06:32:35 kernel: [27230.964693] Tainted: G C 5.15.76-v7+ #1597
Dec 27 06:32:35 kernel: [27230.964709] "echo 0 &gt; /proc/sys/kernel/hung_task_timeout_secs" disables this message.
Dec 27 06:32:35 kernel: [27230.964709] "echo 0 > /proc/sys/kernel/hung_task_timeout_secs" disables this message.
Dec 27 06:32:35 kernel: [27230.964723] task:kworker/2:0 state:D stack: 0 pid:21874 ppid: 2 flags:0x00000000
Dec 27 06:32:35 kernel: [27230.964760] Workqueue: events_freezable mmc_rescan
Dec 27 06:32:35 kernel: [27230.964801] Backtrace:
Dec 27 06:32:35 kernel: [27230.964824] [&lt;80a4ff38&gt;] (__schedule) from [&lt;80a50a7c&gt;] (schedule+0x7c/0x134)
Dec 27 06:32:35 kernel: [27230.964824] [<80a4ff38>] (__schedule) from [<80a50a7c>] (schedule+0x7c/0x134)
Dec 27 06:32:35 kernel: [27230.964868] r10:81f90800 r9:ffffe000 r8:00000000 r7:00000000 r6:60000013 r5:8d368000
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Dec 27 06:32:35 kernel: [27230.964896] [<80a50a00>] (schedule) from [<8083f658>] (__mmc_claim_host+0xe0/0x238)
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Dec 27 06:32:35 kernel: [27230.964942] [&lt;8083f578&gt;] (__mmc_claim_host) from [&lt;8083f7e8&gt;] (mmc_get_card+0x38/0x3c)
Dec 27 06:32:35 kernel: [27230.964942] [<8083f578>] (__mmc_claim_host) from [<8083f7e8>] (mmc_get_card+0x38/0x3c)
Dec 27 06:32:35 kernel: [27230.964979] r10:baaf8205 r9:00000000 r8:baaf8200 r7:00000080 r6:baaf4b80 r5:00000000
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Dec 27 06:32:35 kernel: [27230.965007] [&lt;8083f7b0&gt;] (mmc_get_card) from [&lt;80849238&gt;] (mmc_sd_detect+0x24/0x7c)
Dec 27 06:32:35 kernel: [27230.965007] [<8083f7b0>] (mmc_get_card) from [<80849238>] (mmc_sd_detect+0x24/0x7c)
Dec 27 06:32:35 kernel: [27230.965039] r5:81f90800 r4:81f90800
Dec 27 06:32:35 kernel: [27230.965052] [&lt;80849214&gt;] (mmc_sd_detect) from [&lt;80841ca4&gt;] (mmc_rescan+0xac/0x2d4)
Dec 27 06:32:35 kernel: [27230.965052] [<80849214>] (mmc_sd_detect) from [<80841ca4>] (mmc_rescan+0xac/0x2d4)
Dec 27 06:32:35 kernel: [27230.965083] r5:81f90800 r4:81f90a7c
Dec 27 06:32:35 kernel: [27230.965096] [&lt;80841bf8&gt;] (mmc_rescan) from [&lt;8013e158&gt;] (process_one_work+0x250/0x57c)
Dec 27 06:32:35 kernel: [27230.965096] [<80841bf8>] (mmc_rescan) from [<8013e158>] (process_one_work+0x250/0x57c)
Dec 27 06:32:35 kernel: [27230.965140] r9:00000000 r8:baaf8200 r7:00000080 r6:baaf4b80 r5:8e898f00 r4:81f90a7c
Dec 27 06:32:35 kernel: [27230.965153] [&lt;8013df08&gt;] (process_one_work) from [&lt;8013e4e4&gt;] (worker_thread+0x60/0x5c4)
Dec 27 06:32:35 kernel: [27230.965153] [<8013df08>] (process_one_work) from [<8013e4e4>] (worker_thread+0x60/0x5c4)
Dec 27 06:32:35 kernel: [27230.965195] r10:baaf4b80 r9:81003d00 r8:baaf4b98 r7:00000008 r6:baaf4b80 r5:8e898f18
Dec 27 06:32:35 kernel: [27230.965210] r4:8e898f00
Dec 27 06:32:35 kernel: [27230.965223] [&lt;8013e484&gt;] (worker_thread) from [&lt;80146804&gt;] (kthread+0x178/0x194)
Dec 27 06:32:35 kernel: [27230.965223] [<8013e484>] (worker_thread) from [<80146804>] (kthread+0x178/0x194)
Dec 27 06:32:35 kernel: [27230.965264] r10:837c4000 r9:8d3a7e74 r8:00000000 r7:8e898f00 r6:8013e484 r5:8285ee00
Dec 27 06:32:35 kernel: [27230.965279] r4:8d0d3640
Dec 27 06:32:35 kernel: [27230.965291] [&lt;8014668c&gt;] (kthread) from [&lt;801000d4&gt;] (ret_from_fork+0x14/0x20)
Dec 27 06:32:35 kernel: [27230.965291] [<8014668c>] (kthread) from [<801000d4>] (ret_from_fork+0x14/0x20)
Dec 27 06:32:35 kernel: [27230.965321] Exception stack(0x837c5fb0 to 0x837c5ff8)
Dec 27 06:32:35 kernel: [27230.965341] 5fa0: 00000000 00000000 00000000 00000000
Dec 27 06:32:35 kernel: [27230.965363] 5fc0: 00000000 00000000 00000000 00000000 00000000 00000000 00000000 00000000
Dec 27 06:32:35 kernel: [27230.965383] 5fe0: 00000000 00000000 00000000 00000000 00000013 00000000
Dec 27 06:32:35 kernel: [27230.965405] r10:00000000 r9:00000000 r8:00000000 r7:00000000 r6:00000000 r5:8014668c
Dec 27 06:32:35 kernel: [27230.965420] r4:8285ee00
</code></pre></div>
<p><strong>Ogni volta</strong> che succedeva un errore del genere, tutto <strong>il sistema moriva</strong> malissimo: <strong>malattie</strong> ai piccoli bot, <strong>morte</strong> al server HTTP (nginx), <strong>lesioni</strong> ai miei aggregatori di articoli e feed (wallabag e FreshRSS), <strong>ciao per sempre</strong> a qualunque cosa mi permetta di aprire una console via Internet sul Rasperino (SSH, Telnet, e pure un server arrangiato con netcat). L'unica cosa che continuava a funzionare è lo <strong>sputo costante di</strong> questo preciso tipo di <strong>errori</strong> nel file di log.<br>
Adesso, so che <em>sono mona forte</em>, ma con tutti 'sti numeri strani di mezzo <strong>io non riuscivo</strong> assolutamente a vedere parole come <code class="prettyprint">mmc_get_card</code> o <code class="prettyprint">mmc_sd_detect</code>! E quindi proprio non capivo che forse, <em>ma proprio forse</em>, la <strong>microSD</strong> <em>cagona</em> che avevo scelto per il Raspi all'inizio di settembre (tra quelle libere in casa), quando ho rimesso sto povero computerino a lavorare da server, era <strong>tendente alla morte</strong>.</p>
```
<p><img src="{{< assetsRoot >}}/Media/Misc/microSD-8GB-Generic.webp" alt="La schedina microSD che è riuscita lentamente a portarmi alla pazzia. Notare l'assenza di marche."></p>
**Ogni volta** che succedeva un errore del genere, tutto **il sistema moriva** malissimo: **malattie** ai piccoli bot, **morte** al server HTTP (nginx), **lesioni** ai miei aggregatori di articoli e feed (wallabag e FreshRSS), **ciao per sempre** a qualunque cosa mi permetta di aprire una console via Internet sul Rasperino (SSH, Telnet, e pure un server arrangiato con netcat). L'unica cosa che continuava a funzionare è lo **sputo costante di** questo preciso tipo di **errori** nel file di log.
Adesso, so che _sono mona forte_, ma con tutti 'sti numeri strani di mezzo **io non riuscivo** assolutamente a vedere parole come `mmc_get_card` o `mmc_sd_detect`! E quindi proprio non capivo che forse, _ma proprio forse_, la **microSD** _cagona_ che avevo scelto per il Raspi all'inizio di settembre (tra quelle libere in casa), quando ho rimesso sto povero computerino a lavorare da server, era **tendente alla morte**.
<p>Io non voglio dover ricorrere ai <strong>luoghi comuni</strong>, ma stavolta <strong>c'è poco da fare</strong>! Cioè, la foto parla da sola:</p>
![La schedina microSD che è riuscita lentamente a portarmi alla pazzia. Notare l'assenza di marche.]({{< assetsRoot >}}/Media/Misc/microSD-8GB-Generic.webp)
<blockquote>
<p><em>La presenza di un marchio rinomato non è sicurezza di qualità, ma l'assenza di un marchio è certamente promessa di qualità assente.</em></p>
</blockquote>
Io non voglio dover ricorrere ai **luoghi comuni**, ma stavolta **c'è poco da fare**! Cioè, la foto parla da sola:
<p>Nonostante sul PC la <strong>vecchia schedaccia sembri</strong> ancora <strong>funzionare</strong> - ho potuto constatare ciò perché almeno ce l'ho fatta a fare un dump dei dati - <strong>non voglio più averne a che fare</strong> per roba di questo tipo! Me la segno in mente come <em>malamente</em>, dunque.<br>
Altro <strong>tempo</strong> ancora fu allora <strong>perso</strong> nel flashare il dump su una nuova scheda, visto che le uniche altre due schede che avevo a disposizione sul momento erano rispettivamente 4 e 32 GB, e io proprio volevo far entrare (dopo aver cancellato vari log e cache, perché la precedente memoria era da 8 GB) tutto su quella da 4, ma nulla da fare; e alla fine 32 GB fu.</p>
> _La presenza di un marchio rinomato non è sicurezza di qualità, ma l'assenza di un marchio è certamente promessa di qualità assente._
Nonostante sul PC la **vecchia schedaccia sembri** ancora **funzionare** - ho potuto constatare ciò perché almeno ce l'ho fatta a fare un dump dei dati - **non voglio più averne a che fare** per roba di questo tipo! Me la segno in mente come _malamente_, dunque.
Altro **tempo** ancora fu allora **perso** nel flashare il dump su una nuova scheda, visto che le uniche altre due schede che avevo a disposizione sul momento erano rispettivamente 4 e 32 GB, e io proprio volevo far entrare (dopo aver cancellato vari log e cache, perché la precedente memoria era da 8 GB) tutto su quella da 4, ma nulla da fare; e alla fine 32 GB fu.
## La pace violata
<h2>La pace violata</h2>
La cosa importante è che, **messa la nuova SD** nel _server lampone_, quegli errori terrificanti non si sono più presentati, e i grossi **problemi** sono **spariti**... o almeno così **credevo, volevo, speravo**.
Se questo articolo, che sarebbe dovuto letteralmente uscire alla fine dell'anno scorso, esce solo ora, dei motivi ci sono. Subito dopo che ebbi fatto il cambio di scheda SD, **preferii aspettare** qualche giorno, per vedere se davvero le acque si fossero calmate, ed evitare di cantare vittoria troppo presto. **Ho fatto bene!**
<p>La cosa importante è che, <strong>messa la nuova SD</strong> nel <em>server lampone</em>, quegli errori terrificanti non si sono più presentati, e i grossi <strong>problemi</strong> sono <strong>spariti</strong>... o almeno così <strong>credevo, volevo, speravo</strong>.<br>
Se questo articolo, che sarebbe dovuto letteralmente uscire alla fine dell'anno scorso, esce solo ora, dei motivi ci sono. Subito dopo che ebbi fatto il cambio di scheda SD, <strong>preferii aspettare</strong> qualche giorno, per vedere se davvero le acque si fossero calmate, ed evitare di cantare vittoria troppo presto. <strong>Ho fatto bene!</strong></p>
### Il disco sofferente
Ahimè, infatti, quelle altre cose viste nei giorni passati nei log **non erano** degli enormi **buchi nell'acqua** (_ancora agitata_), in particolare gli **errori** che ho subito riconosciuto riguardare il **disco USB**.
È una cosa che mi succedeva già in passato con un altro adattatore USB per dischi SATA da 2.5", addirittura su macchine diverse (nel periodo in cui ho usato la mia console Nintendo Switch come server...), ma con questo che uso ora non c'erano **mai stati problemi**. E però ora, a quanto vedo, **si scollega** dall'host in maniera **casuale**, **facendo morire** tutti quei **processi** che dipendono dai file che stanno su quel disco, come se di punto in bianco ci fossero attimi in cui non riceve abbastanza corrente. Con qualsiasi combinazione di adattatori SATA e cavetti USB (sia corti che lunghi), **il disco funziona** ancora alla grande **su PC**, quindi **il problema è** chiaramente **il Raspino**... ma vai a capire perché!
Mi dicono che **le porte** USB-A del Raspi fanno schifo di natura<sup>[<em>citazione richiesta (?)</em>]</sup>, ma il punto è che fino a poco tempo prima **funzionavano** (tutte e 4)! Che nel mio alimentatore si sia _spaccato un diodo_? Che sulla scheda di questo maledetto computer a singola scheda, un condensatore sia _saltato in aria_? Che l'elettricità a casa mia non sia più 230V, ma 229V, e quindi il trasformatore anziché dare 5 volt in output ne dà 4.98? **...Ma che ne so.**
Tornando al mondo reale, l'unica ipotesi sensata mi pare che sia questa: a furia di inserire e disinserire il connettore di alimentazione nella sua porta (micro USB-B 2.0, _quella grande cacata!!!_), i pin da una parte o i pad dall'altra si saranno consumati, quindi la loro superficie di contatto è più ridotta, quindi la resistenza elettrica è maggiore, e quindi il dispositivo viene alimentato con una tensione leggermente minore, e quando una periferica ha bisogno di assorbire molto, ecco _i patatrac_.
<h3>Il disco sofferente</h3>
### Per tentare di risolvere
<p>Ahimè, infatti, quelle altre cose viste nei giorni passati nei log <strong>non erano</strong> degli enormi <strong>buchi nell'acqua</strong> (<em>ancora agitata</em>), in particolare gli <strong>errori</strong> che ho subito riconosciuto riguardare il <strong>disco USB</strong>.<br>
È una cosa che mi succedeva già in passato con un altro adattatore USB per dischi SATA da 2.5", addirittura su macchine diverse (nel periodo in cui ho usato la mia console Nintendo Switch come server...), ma con questo che uso ora non c'erano <strong>mai stati problemi</strong>. E però ora, a quanto vedo, <strong>si scollega</strong> dall'host in maniera <strong>casuale</strong>, <strong>facendo morire</strong> tutti quei <strong>processi</strong> che dipendono dai file che stanno su quel disco, come se di punto in bianco ci fossero attimi in cui non riceve abbastanza corrente. Con qualsiasi combinazione di adattatori SATA e cavetti USB (sia corti che lunghi), <strong>il disco funziona</strong> ancora alla grande <strong>su PC</strong>, quindi <strong>il problema è</strong> chiaramente <strong>il Raspino</strong>... ma vai a capire perché!</p>
Non avendo un altro _Raspone_ uguale, e non avendo altri alimentatori 5V 3A, **la verità non la scoprirò** mai, **ma la soluzione** in qualche modo **devo trovarla** per forza.
Dopo aver **aspettato così tanto** che i **problemi** al server sono diventati solo più grossi, e i **downtime** molto **più frequenti**, mi decido a **comprare un cavo USB-A-Y**. Alla peggio, se pure non avessi risolto, un cavo di questo tipo fa sempre comodo averlo perché - nonostante **violi gli standard USB** <sup id="fnref1"><a href="#fn1">1</a></sup>\- alcuni dispositivi danno tante rogne senza, e alcuni produttori di periferiche _merdose_ addirittura consigliano di usare cavi di questo tipo in caso di problemi (e procedono tuttavia a **non** includerne uno in confezione, indecenti!).
<p>Mi dicono che <strong>le porte</strong> USB-A del Raspi fanno schifo di natura<sup>[<em>citazione richiesta (?)</em>]</sup>, ma il punto è che fino a poco tempo prima <strong>funzionavano</strong> (tutte e 4)! Che nel mio alimentatore si sia <em>spaccato un diodo</em>? Che sulla scheda di questo maledetto computer a singola scheda, un condensatore sia <em>saltato in aria</em>? Che l'elettricità a casa mia non sia più 230V, ma 229V, e quindi il trasformatore anziché dare 5 volt in output ne dà 4.98? <strong>...Ma che ne so.</strong><br>
Tornando al mondo reale, l'unica ipotesi sensata mi pare che sia questa: a furia di inserire e disinserire il connettore di alimentazione nella sua porta (micro USB-B 2.0, <em>quella grande cacata!!!</em>), i pin da una parte o i pad dall'altra si saranno consumati, quindi la loro superficie di contatto è più ridotta, quindi la resistenza elettrica è maggiore, e quindi il dispositivo viene alimentato con una tensione leggermente minore, e quando una periferica ha bisogno di assorbire molto, ecco <em>i patatrac</em>.</p>
**Arrivato il cavo**, sistemo tutti i collegamenti e noto una cosa particolare: **la corrente** che viene dal secondo alimentatore USB per alimentare il disco, **può** risalire il cavo fino a **rientrare nel Pi**. Non è tanto **il cavo** il problema, che funziona e **rispetta** tutte le **leggi della fisica** (anche se non quelle dello standard USB), ma più il fatto che il Raspberry non abbia nemmeno, che so, dei diodi nelle porte USB-A. Ed è un problema che non sto scoprendo io, basta leggere [sul forum ufficiale](https://forums.raspberrypi.com/viewtopic.php?t=44584). Ad ogni modo, ad avere un circuito così impostato:
* **Rischi** per la strumentazione o l'ambiente circostante **non ce ne sono**, se si usano alimentatori per bene a monte, e i miei _dovrebbero_ esserlo<sup id="fnref2"><a href="#fn2">2</a></sup>;
* **Problemi** pratici **ci sono, ma anche le soluzioni** e gli arrangiamenti: potrei, come sul forum suggeriscono, applicare del nastro isolante sul pad +5V del connettore USB che va al Raspantino; ma per ora non ce n'è stato vero bisogno, l'unica cosa a cui devo fare attenzione è che le cose siano alimentate in questo ordine, quelle poche volte in cui mi trovo a dover fare un hard reset del sistema:
1. **Disco** USB (collegato alla porta del cavo Y);
2. **Raspi** (dalla sua porta di alimentazione);
3. Dopo un'attesa di almeno ~10 secondi, **disco** collegato al Raspberry (connettore dati del cavo Y collegato al Rasperino).
Non so perché, specialmente considerando che non serve per i riavvii software, ma senza questa procedura il boot può fallire.
<h3>Per tentare di risolvere</h3>
## Finalmente, il riposo
<p>Non avendo un altro <em>Raspone</em> uguale, e non avendo altri alimentatori 5V 3A, <strong>la verità non la scoprirò</strong> mai, <strong>ma la soluzione</strong> in qualche modo <strong>devo trovarla</strong> per forza.<br>
Dopo aver <strong>aspettato così tanto</strong> che i <strong>problemi</strong> al server sono diventati solo più grossi, e i <strong>downtime</strong> molto <strong>più frequenti</strong>, mi decido a <strong>comprare un cavo USB-A-Y</strong>. Alla peggio, se pure non avessi risolto, un cavo di questo tipo fa sempre comodo averlo perché - nonostante <strong>violi gli standard USB</strong> <sup id="fnref1"><a class="footnote-ref" href="#fn1">1</a></sup>- alcuni dispositivi danno tante rogne senza, e alcuni produttori di periferiche <em>merdose</em> addirittura consigliano di usare cavi di questo tipo in caso di problemi (e procedono tuttavia a <strong>non</strong> includerne uno in confezione, indecenti!).</p>
Alla fine, comunque, l'**inferno** sembra essere **finito**, e il **server** ora **funziona**.
Le fiamme hanno fatto dei danni, però: i **database** di molti miei servizi ospitati si sono **corrotti**, e di 2 in particolare (GoToSocial, che dicevo prima, e Peka, un chatbot basato su una catena di Markov) **ho backup troppo vecchi** (di settimane prima) perché, con il server che moriva, i miei script di backup non riuscivano mai a lavorare... e quindi **questi programmi** ancora adesso sono **offline**, perché **non ho** ancora avuto **la forza di rassegnarmi** a ripristinare i backup antichi.
Ma io **comprare il cavetto un po' prima**, e spegnere il server nell'attesa, **proprio no, eh?**
<p><strong>Arrivato il cavo</strong>, sistemo tutti i collegamenti e noto una cosa particolare: <strong>la corrente</strong> che viene dal secondo alimentatore USB per alimentare il disco, <strong>può</strong> risalire il cavo fino a <strong>rientrare nel Pi</strong>. Non è tanto <strong>il cavo</strong> il problema, che funziona e <strong>rispetta</strong> tutte le <strong>leggi della fisica</strong> (anche se non quelle dello standard USB), ma più il fatto che il Raspberry non abbia nemmeno, che so, dei diodi nelle porte USB-A. Ed è un problema che non sto scoprendo io, basta leggere <a href="https://forums.raspberrypi.com/viewtopic.php?t=44584" rel="noopener nofollow" target="_blank">sul forum ufficiale</a>. Ad ogni modo, ad avere un circuito così impostato:</p>
**Sperando** che non succedano più cose di questo tipo nel breve futuro, altrimenti **diventerò completamente e irrecuperabilmente pazza** per via di questi dannati problemi hardware, vi saluto e vi auguro di non dover mai _mannaggiare_ quanto me. 😔
<ul>
<li><strong>Rischi</strong> per la strumentazione o l'ambiente circostante <strong>non ce ne sono</strong>, se si usano alimentatori per bene a monte, e i miei <em>dovrebbero</em> esserlo<sup id="fnref2"><a class="footnote-ref" href="#fn2">2</a></sup>;</li>
<li><strong>Problemi</strong> pratici <strong>ci sono, ma anche le soluzioni</strong> e gli arrangiamenti: potrei, come sul forum suggeriscono, applicare del nastro isolante sul pad +5V del connettore USB che va al Raspantino; ma per ora non ce n'è stato vero bisogno, l'unica cosa a cui devo fare attenzione è che le cose siano alimentate in questo ordine, quelle poche volte in cui mi trovo a dover fare un hard reset del sistema:
## {{% i18n notes-refs %}}
<ol>
<li><strong>Disco</strong> USB (collegato alla porta del cavo Y);</li>
<li><strong>Raspi</strong> (dalla sua porta di alimentazione);</li>
<li>Dopo un'attesa di almeno ~10 secondi, <strong>disco</strong> collegato al Raspberry (connettore dati del cavo Y collegato al Rasperino).</li>
</ol></li>
</ul>
---
<p>Non so perché, specialmente considerando che non serve per i riavvii software, ma senza questa procedura il boot può fallire.</p>
<h2>Finalmente, il riposo</h2>
<p>Alla fine, comunque, l'<strong>inferno</strong> sembra essere <strong>finito</strong>, e il <strong>server</strong> ora <strong>funziona</strong>.<br>
Le fiamme hanno fatto dei danni, però: i <strong>database</strong> di molti miei servizi ospitati si sono <strong>corrotti</strong>, e di 2 in particolare (GoToSocial, che dicevo prima, e Peka, un chatbot basato su una catena di Markov) <strong>ho backup troppo vecchi</strong> (di settimane prima) perché, con il server che moriva, i miei script di backup non riuscivano mai a lavorare... e quindi <strong>questi programmi</strong> ancora adesso sono <strong>offline</strong>, perché <strong>non ho</strong> ancora avuto <strong>la forza di rassegnarmi</strong> a ripristinare i backup antichi.<br>
Ma io <strong>comprare il cavetto un po' prima</strong>, e spegnere il server nell'attesa, <strong>proprio no, eh?</strong></p>
<p><strong>Sperando</strong> che non succedano più cose di questo tipo nel breve futuro, altrimenti <strong>diventerò completamente e irrecuperabilmente pazza</strong> per via di questi dannati problemi hardware, vi saluto e vi auguro di non dover mai <em>mannaggiare</em> quanto me. 😔</p>
<h2>{{% i18n notes-refs %}}</h2>
<div class="footnotes">
<ol>
<li id="fn1">
<p>È stata una sorpresa anche per me, ma <strong>lo standard USB proibisce i cavi Y</strong>: si veda <a href="https://compliance.usb.org/index.asp?UpdateFile=Policies#72" rel="noopener nofollow" target="_blank">Update 72</a>; tradotto in italiano,</p><blockquote><em>L'uso di un cavo a "Y" (un cavo con due connettori A) è vietato su qualsiasi periferica USB. Se una periferica USB richiede una potenza superiore a quella consentita dalla specifica USB per la quale è stata progettata, deve essere auto-alimentata.</em></blockquote> E insomma, che belle le regole, però poi arriva la realtà e la pensa un po' diversamente. Tutto <strong>il mondo reale usa cavi Y</strong> senza farsi troppe <em>paturnie</em>.&nbsp;<a href="#fnref1"></a><p></p>
</li>
<li id="fn2">
<p>(Entrambi <strong>5V</strong>) </p><ul><li>Per il <strong>Pi</strong>, un alimentatore <strong>3A</strong> (appena sopra <a href="https://github.com/raspberrypi/documentation/blob/develop/documentation/asciidoc/computers/raspberry-pi/power-supplies.adoc" rel="noopener nofollow" target="_blank">il suggerito dalla Raspberry Foundation</a>) che era incluso in un kit (computerino escluso) di accessori per il Raspante, di <strong>Aukru</strong>. Aò, dopo anni non è esploso, poi le recensioni erano buone comunque, e ancora questa marca vende nuovi alimentatori, e allora va bene...</li><li>Per l'alimentazione <strong>supplementare</strong>, un blocchetto <strong>1A</strong> che era incluso nella confezione del mio vecchio telefono <strong>Huawei</strong> (commercializzato anche in Europa) di bassa gamma, del 2017.</li></ul>&nbsp;<a href="#fnref2"></a><p></p>
</li>
</ol>
</div>
1. È stata una sorpresa anche per me, ma **lo standard USB proibisce i cavi Y**: si veda [Update 72](https://compliance.usb.org/index.asp?UpdateFile=Policies#72); tradotto in italiano,
> _L'uso di un cavo a "Y" (un cavo con due connettori A) è vietato su qualsiasi periferica USB. Se una periferica USB richiede una potenza superiore a quella consentita dalla specifica USB per la quale è stata progettata, deve essere auto-alimentata._
E insomma, che belle le regole, però poi arriva la realtà e la pensa un po' diversamente. Tutto **il mondo reale usa cavi Y** senza farsi troppe _paturnie_. [](#fnref1)
2. (Entrambi **5V**)
* Per il **Pi**, un alimentatore **3A** (appena sopra [il suggerito dalla Raspberry Foundation](https://github.com/raspberrypi/documentation/blob/develop/documentation/asciidoc/computers/raspberry-pi/power-supplies.adoc)) che era incluso in un kit (computerino escluso) di accessori per il Raspante, di **Aukru**. Aò, dopo anni non è esploso, poi le recensioni erano buone comunque, e ancora questa marca vende nuovi alimentatori, e allora va bene...
* Per l'alimentazione **supplementare**, un blocchetto **1A** che era incluso nella confezione del mio vecchio telefono **Huawei** (commercializzato anche in Europa) di bassa gamma, del 2017.
 [](#fnref2)

View File

@ -1,253 +1,166 @@
+++
Title = "🥴 Brutta interfaccia? File tutti distrutti!"
Date = 2023-03-18
Lastmod = 2023-03-20
Description = "Per fare cose di fretta, ho eliminato per errore una parte del disco del PC. Ma la colpa non è solo mia: il programma che ho usato è disegnato male."
Downsync = false # "/Posts/Cattiva-Interfaccia-Partizione-Distrutta.html"
Aliases = [
"/Posts/2023-03-18-Cattiva-Interfaccia-Partizione-Distrutta.html",
]
Downsync = "/it/blog/Cattiva-Interfaccia-Partizione-Distrutta.html"
Aliases = [ "/Posts/2023-03-18-Cattiva-Interfaccia-Partizione-Distrutta.html" ]
Categories = [ "Sysadmin" ]
Lastmod = 2023-03-20
+++
<!-- Autogenerated by ListedDownsync.js. Do not edit (unless also set "% Downsync = False") - it would be overwritten. -->
<p>Mettiamo a <strong>confronto visivo</strong> due applicazioni per PC: <strong>GNOME Disks, e GParted</strong>.</p>
Mettiamo a **confronto visivo** due applicazioni per PC: **GNOME Disks, e GParted**.
<p><img src="{{< assetsRoot >}}/Media/Partioning-Mar-2023/SideBySide.png" alt="Le finestre dei due programmi a confronto."></p>
![Le finestre dei due programmi a confronto.]({{< assetsRoot >}}/Media/Partioning-Mar-2023/SideBySide.png)
<p>Entrambe sono <strong>strumenti di partizionamento</strong> di dischi, e a grandi linee servono a svolgere gli stessi compiti; c'è giusto <strong>qualche differenza</strong> in funzionalità extra o maggior supporto a favore di un programma o l'altro. Nonostante questo, i due strumenti presentano <strong>evidenti differenze</strong> nella loro <strong>interfaccia</strong> grafica.</p>
Entrambe sono **strumenti di partizionamento** di dischi, e a grandi linee servono a svolgere gli stessi compiti; c'è giusto **qualche differenza** in funzionalità extra o maggior supporto a favore di un programma o l'altro. Nonostante questo, i due strumenti presentano **evidenti differenze** nella loro **interfaccia** grafica.
## Bisogna avere entrambi
In genere tengo installati entrambi questi due programmi, e li **uso in maniera** piuttosto **alternata**, perché:
<h2>Bisogna avere entrambi</h2>
<table><thead><tr><th>GParted</th><th>GNOME Disks</th></tr></thead><tbody><tr><td><img src="{{< assetsRoot >}}/Media/Partioning-Mar-2023/GParted-Advanced.png" alt="La vista di GParted di informazioni approfondite su un disco."></td><td><img src="{{< assetsRoot >}}/Media/Partioning-Mar-2023/GNOME-Advanced.png" alt="Il menu globale a comparsa di GNOME Disks, che presenta alcune funzioni speciali."></td></tr><tr><td><strong>GParted</strong> ha <strong>meno funzioni</strong> distinte, ma ogni cosa ha il suo posto, e un <strong>sufficiente</strong> livello di <strong>profondità</strong> e funzionalità: informazioni di basso livello sui dischi, formattazione in un'infinità di formati, e qualche altro dettaglio.</td><td><strong>GNOME Disks</strong> presenta <strong>meno profondità</strong> con le singole operazioni, ma offre qualche <strong>funzione extra</strong> non strettamente legata alla modifica di partizioni, che fa sempre comodo: gestione energetica e prestazionale dei dischi, un'interfaccia per il protocollo SMART, e pure uno strumento per testare le prestazioni della memoria!</td></tr></tbody></table>
<p>In genere tengo installati entrambi questi due programmi, e li <strong>uso in maniera</strong> piuttosto <strong>alternata</strong>, perché:</p>
## Era una missione semplice!
<table><thead>
<tr>
<th>GParted</th>
<th>GNOME Disks</th>
</tr>
</thead><tbody>
<tr>
<td><img src="{{< assetsRoot >}}/Media/Partioning-Mar-2023/GParted-Advanced.png" alt="La vista di GParted di informazioni approfondite su un disco."></td>
<td><img src="{{< assetsRoot >}}/Media/Partioning-Mar-2023/GNOME-Advanced.png" alt="Il menu globale a comparsa di GNOME Disks, che presenta alcune funzioni speciali."></td>
</tr>
<tr>
<td><strong>GParted</strong> ha <strong>meno funzioni</strong> distinte, ma ogni cosa ha il suo posto, e un <strong>sufficiente</strong> livello di <strong>profondità</strong> e funzionalità: informazioni di basso livello sui dischi, formattazione in un'infinità di formati, e qualche altro dettaglio.</td>
<td><strong>GNOME Disks</strong> presenta <strong>meno profondità</strong> con le singole operazioni, ma offre qualche <strong>funzione extra</strong> non strettamente legata alla modifica di partizioni, che fa sempre comodo: gestione energetica e prestazionale dei dischi, un'interfaccia per il protocollo SMART, e pure uno strumento per testare le prestazioni della memoria!</td>
</tr>
</tbody></table>
L'altro ieri, quando ho avviato una **live USB** Linux sul [mio portatile](https://sitoctt.octt.eu.org/Posts/2022-07-09-Come-ho-Riparato-il-mio-Portatile-con-25-Euro.html), avevo in mente di portare a termine **senza danni** una missione _teoricamente_ facile e indolore:
<h2>Era una missione semplice!</h2>
1. **Liberare spazio** sul disco del PC, cancellando buona parte dei file, eccetto per quelli che volevo un attimino vedere di conservare (per gestire magari in futuro).
2. **Ridimensionare la partizione** del disco, visto che a questo punto sarà sufficientemente vuota.
3. **Creare una nuova** partizione sufficientemente grande in cui installare il nuovo sistema operativo.<sup id="fnref1"><a href="#fn1">1</a></sup>
4. **Spostare file** dalla vecchia partizione alla nuova, via via restringendo la prima e allargando la seconda, **fino a** poter **eliminare la vecchia**.
<p>L'altro ieri, quando ho avviato una <strong>live USB</strong> Linux sul <a href="https://sitoctt.octt.eu.org/Posts/2022-07-09-Come-ho-Riparato-il-mio-Portatile-con-25-Euro.html" rel="noopener nofollow" target="_blank">mio portatile</a>, avevo in mente di portare a termine <strong>senza danni</strong> una missione <em>teoricamente</em> facile e indolore:</p>
## Troppo casino.
<ol>
<li><strong>Liberare spazio</strong> sul disco del PC, cancellando buona parte dei file, eccetto per quelli che volevo un attimino vedere di conservare (per gestire magari in futuro).</li>
<li><strong>Ridimensionare la partizione</strong> del disco, visto che a questo punto sarà sufficientemente vuota.</li>
<li><strong>Creare una nuova</strong> partizione sufficientemente grande in cui installare il nuovo sistema operativo.<sup id="fnref1"><a class="footnote-ref" href="#fn1">1</a></sup></li>
<li><strong>Spostare file</strong> dalla vecchia partizione alla nuova, via via restringendo la prima e allargando la seconda, <strong>fino a</strong> poter <strong>eliminare la vecchia</strong>.</li>
</ol>
...Nella pratica, _qualcosa è andato leggermente storto_. Non poteva mica essere una serata tranquilla! 😾
<h2>Troppo casino.</h2>
Stavolta, per il semplice fatto che nel cercare un editor di partizioni tra le app preinstallate del sistema live di turno, **volendo far subito** subito, il primo programma su cui i miei occhi sono caduti è stato **GNOME Disks**.
Oh, se avrei dovuto starne alla larga. E i motivi sono tanti:
<p>...Nella pratica, <em>qualcosa è andato leggermente storto</em>. Non poteva mica essere una serata tranquilla! 😾</p>
#### 1\. I dischi fisici sono mischiati alle partizioni virtuali montate da dischi fisici, nella lista a sinistra della finestra
<p>Stavolta, per il semplice fatto che nel cercare un editor di partizioni tra le app preinstallate del sistema live di turno, <strong>volendo far subito</strong> subito, il primo programma su cui i miei occhi sono caduti è stato <strong>GNOME Disks</strong>.<br>
Oh, se avrei dovuto starne alla larga. E i motivi sono tanti:</p>
Già a questo punto, se (come nel mio caso) si hanno partizioni _di tipo strano_, cioè [LVM](https://wiki.archlinux.org/title/LVM), la situazione si fa bruttina, perché **non è chiaro dove** si debba andare ad **operare** per fare modifiche.<sup id="fnref2"><a href="#fn2">2</a></sup>
<h4>1. I dischi fisici sono mischiati alle partizioni virtuali montate da dischi fisici, nella lista a sinistra della finestra</h4>
<table><thead><tr><th>GParted</th><th>GNOME Disks</th></tr></thead><tbody><tr><td><img src="{{< assetsRoot >}}/Media/Partioning-Mar-2023/GParted-List.png" alt="Il selettore a lista dei dischi su GParted."></td><td><img src="{{< assetsRoot >}}/Media/Partioning-Mar-2023/GNOME-List.png" alt="La vista della lista di dischi e partizioni su GNOME Disks."></td></tr><tr><td><strong>GParted</strong> ha solo una <strong>lista di dispositivi</strong> (dischi reali sicuramente, ma mi pare anche dispositivi virtuali) da selezionare innanzitutto, e poi la vista grande con tutte le partizioni per il dispositivo scelto. È <strong>ordinato</strong> e logico.</td><td><strong>Su GNOME Disks</strong>, invece, per fare quello che si deve fare, <strong>si va</strong> dalla vista del disco o <strong>dove?</strong> Nel primo caso ci sono <strong>alcune opzioni</strong> ed altre <strong>mancano</strong>. Proviamo dalla vista dedicata alla partizione virtuale? Anche qui, la lista delle opzioni è decisamente castrata, tra l'altro sia nel senso di bottoni-icona rapidi, che nel senso di bottoni del menu a comparsa... ma ora vediamo che problemi hanno loro.</td></tr></tbody></table>
#### 2\. In base ai casi, le icone rapide disponibili per ciascuna partizione compaiono e scompaiono
Mentre su **GParted**, la lista di **bottoni-icona** che si ha in cima alla finestra **non cambia** mai - piuttosto i singoli bottoni si scuriscono o schiariscono, dipendentemente da se possono essere azionati sulla selezione corrente o no - **su GNOME Disks i tasti** rapidi - invero, posizionati in modo pure strano, attaccati sotto la zona della tabella delle partizioni, cosa che onestamente non riesco nemmeno a commentare - **appaiono o scompaiono** del tutto.
Seguono i casi che ho visto io, ma forse ce ne sono pure di più possibili eh, chissà:
<p>Già a questo punto, se (come nel mio caso) si hanno partizioni <em>di tipo strano</em>, cioè <a href="https://wiki.archlinux.org/title/LVM" rel="noopener nofollow" target="_blank">LVM</a>, la situazione si fa bruttina, perché <strong>non è chiaro dove</strong> si debba andare ad <strong>operare</strong> per fare modifiche.<sup id="fnref2"><a class="footnote-ref" href="#fn2">2</a></sup></p>
* All'estrema sinistra, per alcune selezioni si vede un tasto **play/stop** (monta/smonta partizione), altre volte nello stesso identico punto figura un **lucchetto** (blocca/sblocca partizione cifrata), altre volte una **croce** (crea partizione in spazio vuoto), e in alcuni casi **nulla**.
* Subito a destra, un **ingranaggio**, tasto che apre un menu a comparsa con tutta una lista più completa di opzioni per la partizione - notiamo che questo finisce per **scalare all'estrema sinistra**, qualora prima di lui non ci sia nulla, giusto per confondere di più.
* Infine, sulla destra estrema, può in alcuni casi apparire un bottone con un **trattino su sfondo rosso** (distruggi partizione).
<table><thead>
<tr>
<th>GParted</th>
<th>GNOME Disks</th>
</tr>
</thead><tbody>
<tr>
<td><img src="{{< assetsRoot >}}/Media/Partioning-Mar-2023/GParted-List.png" alt="Il selettore a lista dei dischi su GParted."></td>
<td><img src="{{< assetsRoot >}}/Media/Partioning-Mar-2023/GNOME-List.png" alt="La vista della lista di dischi e partizioni su GNOME Disks."></td>
</tr>
<tr>
<td><strong>GParted</strong> ha solo una <strong>lista di dispositivi</strong> (dischi reali sicuramente, ma mi pare anche dispositivi virtuali) da selezionare innanzitutto, e poi la vista grande con tutte le partizioni per il dispositivo scelto. È <strong>ordinato</strong> e logico.</td>
<td><strong>Su GNOME Disks</strong>, invece, per fare quello che si deve fare, <strong>si va</strong> dalla vista del disco o <strong>dove?</strong> Nel primo caso ci sono <strong>alcune opzioni</strong> ed altre <strong>mancano</strong>. Proviamo dalla vista dedicata alla partizione virtuale? Anche qui, la lista delle opzioni è decisamente castrata, tra l'altro sia nel senso di bottoni-icona rapidi, che nel senso di bottoni del menu a comparsa... ma ora vediamo che problemi hanno loro.</td>
</tr>
</tbody></table>
Ehh, non va tanto bene 'sta cosa, perché rende **impossibile associare mentalmente** una specifica _microzona_ della finestra come dedicata ad una specifica operazione. È ciò è potenzialmente **pericoloso**, se si tiene conto del problemone 5 (sta sotto).
<h4>2. In base ai casi, le icone rapide disponibili per ciascuna partizione compaiono e scompaiono</h4>
#### 3\. Il menu a comparsa delle opzioni su una partizione usa solo etichette testuali, mai una singola icona
<p>Mentre su <strong>GParted</strong>, la lista di <strong>bottoni-icona</strong> che si ha in cima alla finestra <strong>non cambia</strong> mai - piuttosto i singoli bottoni si scuriscono o schiariscono, dipendentemente da se possono essere azionati sulla selezione corrente o no - <strong>su GNOME Disks i tasti</strong> rapidi - invero, posizionati in modo pure strano, attaccati sotto la zona della tabella delle partizioni, cosa che onestamente non riesco nemmeno a commentare - <strong>appaiono o scompaiono</strong> del tutto.<br>
Seguono i casi che ho visto io, ma forse ce ne sono pure di più possibili eh, chissà:</p>
Un dettaglio apparentemente piccolo, ma che invece è bello tosto.
Una stringa di testo permette di far capire inequivocabilmente cosa fa un determinato tasto, a differenza di come può accadere quando si hanno solo icone, ma **il meglio si otterrebbe** combinando le due cose: **tasti accompagnati da icone**.
<ul>
<li>All'estrema sinistra, per alcune selezioni si vede un tasto <strong>play/stop</strong> (monta/smonta partizione), altre volte nello stesso identico punto figura un <strong>lucchetto</strong> (blocca/sblocca partizione cifrata), altre volte una <strong>croce</strong> (crea partizione in spazio vuoto), e in alcuni casi <strong>nulla</strong>.</li>
<li>Subito a destra, un <strong>ingranaggio</strong>, tasto che apre un menu a comparsa con tutta una lista più completa di opzioni per la partizione - notiamo che questo finisce per <strong>scalare all'estrema sinistra</strong>, qualora prima di lui non ci sia nulla, giusto per confondere di più.</li>
<li>Infine, sulla destra estrema, può in alcuni casi apparire un bottone con un <strong>trattino su sfondo rosso</strong> (distruggi partizione).</li>
</ul>
<table><thead><tr><th>GParted</th><th>GNOME Disks</th></tr></thead><tbody><tr><td><img src="{{< assetsRoot >}}/Media/Partioning-Mar-2023/GParted-Context-Menu.png" alt="Il menu contestuale di una partizione su GParted."></td><td><img src="{{< assetsRoot >}}/Media/Partioning-Mar-2023/GNOME-Context-Menu.png" alt="Il menu di opzioni di una partizione su GNOME Disks."></td></tr><tr><td><strong>GParted lo fa</strong> per i suoi menu contestuali (almeno sulle voci più importanti), e ciò permette di memorizzare subito l'<strong>azione</strong> corrispondente a ciascun'opzione, e di richiamarla immediatamente <strong>a colpo d'occhio</strong>.</td><td>Personalmente, <strong>usando GNOME Disks</strong> mi trovo invece sempre a <strong>dover rileggere</strong> buona parte del listone per selezionare qualcosa, nonostante non sia più lungo di quello di GParted, proprio perché <strong>mancano le icone</strong>.</td></tr></tbody></table>
<p>Ehh, non va tanto bene 'sta cosa, perché rende <strong>impossibile associare mentalmente</strong> una specifica <em>microzona</em> della finestra come dedicata ad una specifica operazione. È ciò è potenzialmente <strong>pericoloso</strong>, se si tiene conto del problemone 5 (sta sotto).</p>
#### 4\. Tasti rapidi e menu a comparsa non sono uno l'alternativa dell'altro
<table><thead><tr><th>GParted</th><th>GNOME Disks</th></tr></thead><tbody><tr><td><img src="{{< assetsRoot >}}/Media/Partioning-Mar-2023/GParted-Buttons.png" alt="La barra delle icone rapide su GParted."></td><td><img src="{{< assetsRoot >}}/Media/Partioning-Mar-2023/GNOME-Buttons-1.png" alt="Bottoni crea e opzioni su una partizione in GNOME Disks."> <img src="{{< assetsRoot >}}/Media/Partioning-Mar-2023/GNOME-Buttons-2.png" alt="Bottoni smonta e opzioni su una partizione in GNOME Disks."> <img src="{{< assetsRoot >}}/Media/Partioning-Mar-2023/GNOME-Buttons-3.png" alt="Bottoni blocca e opzioni su una partizione in GNOME Disks."> <img src="{{< assetsRoot >}}/Media/Partioning-Mar-2023/GNOME-Buttons-4.png" alt="Bottone opzioni su una partizione in GNOME Disks."></td></tr><tr><td>Su <strong>GParted</strong> si ha innanzitutto la <strong>barra dei menu</strong> (di cui vari menu sono richiamabili anche come contestuali in alcune zone), che contiene davvero <strong>tutte le operazioni</strong> possibili nel programma; solo <strong>poi</strong> c'è una barra con delle <strong>icone</strong> utili a richiamare <strong>rapidamente</strong> le azioni probabilmente più comuni. In pratica, finché si ha la barra dei menu, <strong>ci si può</strong> anche <strong>dimenticare</strong> dell'esistenza di <strong>quelle iconcine</strong> lì.</td><td>Con <strong>GNOME Disks</strong> questa cosa <strong>non è possibile</strong>. A dire il vero, su <a href="https://duckduckgo.com/?q=gtk3+examples&amp;ia=images&amp;iax=images" rel="noopener nofollow" target="_blank">diverse app GTK3</a> è così: ci sono <strong>azioni fissate</strong> a <strong>tasti-etichetta</strong> in un menu, ed altre fissate a <strong>tasti-icona</strong> direttamente visibili. In genere, però, quei tasti non <strong>scompaiono o appaiono</strong> in parte al cambiare di stato all'interno di una stessa vista dell'applicazione! Magari ho gusti strani, ma sta cosa mi manda in pappa il cervello durante l'uso del software.</td></tr></tbody></table>
Per rendersi conto, basta comparare i bottoni di questa tabella alle opzioni dei menu contestuali visti in quella di sopra!
<h4>3. Il menu a comparsa delle opzioni su una partizione usa solo etichette testuali, mai una singola icona</h4>
## Che ho combinato?
<p>Un dettaglio apparentemente piccolo, ma che invece è bello tosto.<br>
Una stringa di testo permette di far capire inequivocabilmente cosa fa un determinato tasto, a differenza di come può accadere quando si hanno solo icone, ma <strong>il meglio si otterrebbe</strong> combinando le due cose: <strong>tasti accompagnati da icone</strong>.</p>
Tutti questi fattori insieme hanno portato ad un grandissimo **patatrac**!
Insomma, io che faccio? Devo **smontare** la **partizione**, prima di poterla **ridimensionare**.
<table><thead>
<tr>
<th>GParted</th>
<th>GNOME Disks</th>
</tr>
</thead><tbody>
<tr>
<td><img src="{{< assetsRoot >}}/Media/Partioning-Mar-2023/GParted-Context-Menu.png" alt="Il menu contestuale di una partizione su GParted."></td>
<td><img src="{{< assetsRoot >}}/Media/Partioning-Mar-2023/GNOME-Context-Menu.png" alt="Il menu di opzioni di una partizione su GNOME Disks."></td>
</tr>
<tr>
<td><strong>GParted lo fa</strong> per i suoi menu contestuali (almeno sulle voci più importanti), e ciò permette di memorizzare subito l'<strong>azione</strong> corrispondente a ciascun'opzione, e di richiamarla immediatamente <strong>a colpo d'occhio</strong>.</td>
<td>Personalmente, <strong>usando GNOME Disks</strong> mi trovo invece sempre a <strong>dover rileggere</strong> buona parte del listone per selezionare qualcosa, nonostante non sia più lungo di quello di GParted, proprio perché <strong>mancano le icone</strong>.</td>
</tr>
</tbody></table>
Passo dalla **vista disco**, e c'è **solo il tasto** per il menu **opzioni** - più quello che, mi tornerà alla mente _solo dopo_ che ormai a rompere avrò **già rotto**, è il bottone per **distruggere** la partizione.
Nel listone di opzioni leggo tutto e **non vedo** nemmeno una voce per **smontare** la partizione. _Mah_.
<h4>4. Tasti rapidi e menu a comparsa non sono uno l'alternativa dell'altro</h4>
Passo per la **schermata** dedicata a quella **partizione** montata, e ancora richiamo quel menu per non so che razza di ragione, e giustamente ancora non trovo nulla.
Accanto al tasto del menu opzioni **c'era in teoria il tasto stop**, per smontare la partizione, ma è evidente che **non l'ho** proprio **notato**.
<table><thead>
<tr>
<th>GParted</th>
<th>GNOME Disks</th>
</tr>
</thead><tbody>
<tr>
<td><img src="{{< assetsRoot >}}/Media/Partioning-Mar-2023/GParted-Buttons.png" alt="La barra delle icone rapide su GParted."></td>
<td><img src="{{< assetsRoot >}}/Media/Partioning-Mar-2023/GNOME-Buttons-1.png" alt="Bottoni crea e opzioni su una partizione in GNOME Disks."> <img src="{{< assetsRoot >}}/Media/Partioning-Mar-2023/GNOME-Buttons-2.png" alt="Bottoni smonta e opzioni su una partizione in GNOME Disks."> <img src="{{< assetsRoot >}}/Media/Partioning-Mar-2023/GNOME-Buttons-3.png" alt="Bottoni blocca e opzioni su una partizione in GNOME Disks."> <img src="{{< assetsRoot >}}/Media/Partioning-Mar-2023/GNOME-Buttons-4.png" alt="Bottone opzioni su una partizione in GNOME Disks."></td>
</tr>
<tr>
<td>Su <strong>GParted</strong> si ha innanzitutto la <strong>barra dei menu</strong> (di cui vari menu sono richiamabili anche come contestuali in alcune zone), che contiene davvero <strong>tutte le operazioni</strong> possibili nel programma; solo <strong>poi</strong> c'è una barra con delle <strong>icone</strong> utili a richiamare <strong>rapidamente</strong> le azioni probabilmente più comuni. In pratica, finché si ha la barra dei menu, <strong>ci si può</strong> anche <strong>dimenticare</strong> dell'esistenza di <strong>quelle iconcine</strong> lì.</td>
<td>Con <strong>GNOME Disks</strong> questa cosa <strong>non è possibile</strong>. A dire il vero, su <a href="https://duckduckgo.com/?q=gtk3+examples&amp;ia=images&amp;iax=images" rel="noopener nofollow" target="_blank">diverse app GTK3</a> è così: ci sono <strong>azioni fissate</strong> a <strong>tasti-etichetta</strong> in un menu, ed altre fissate a <strong>tasti-icona</strong> direttamente visibili. In genere, però, quei tasti non <strong>scompaiono o appaiono</strong> in parte al cambiare di stato all'interno di una stessa vista dell'applicazione! Magari ho gusti strani, ma sta cosa mi manda in pappa il cervello durante l'uso del software.</td>
</tr>
</tbody></table>
Faccio sto **avanti e indietro** tra le due schermate una decina di volte, e niente, sono proprio **ciecata**.
<p>Per rendersi conto, basta comparare i bottoni di questa tabella alle opzioni dei menu contestuali visti in quella di sopra!</p>
Ad un certo punto, il mio inconscio si scoccia di tutti 'sti **giri a vuoto**, e mi permette finalmente di notare un altro **tasto**... quello **rosso** pericoloso. _Ahi ahi_.
Lo premo e onestamente non ricordo nemmeno se cancello una volta il dialogo di conferma - che **non ero** assolutamente **in condizione** psicologica **di leggere** - e poi ripremo un'altra volta il bottoncino per subito dopo confermare il dialogo, ma una cosa è chiara:
<h2>Che ho combinato?</h2>
Se fino a quel momento non riuscivo a ragionare, perché **con ogni mio respiro** in testa mi risuonava un ruvido **"WTF?!"**, è stata questione di pochi secondi dal momento del **fatale click** perché un **brutto presentimento** iniziasse a palesarsi nella mia testa bucata, deformata, piena di noccioline scadute... 😰️
<p>Tutti questi fattori insieme hanno portato ad un grandissimo <strong>patatrac</strong>!<br>
Insomma, io che faccio? Devo <strong>smontare</strong> la <strong>partizione</strong>, prima di poterla <strong>ridimensionare</strong>.</p>
...Eh, e quindi? Che c'è?
...
_Ohhhhah_, e va bene, **avete vinto voi**. Lo ammetto: **pure io centro**. Si. Contenti? Alla fine la mano per cliccare l'ho mossa io, certo... Ma nella mia vita **ho fatto** queste operazioni **tantissime volte**! Pure usando GNOME Disks, qualche volta tra le tante! 😭️
In ogni caso, no, non addosserò tutta la colpa alla **povera Octt** di tre giorni fa. Ora gioco la mia _carta trappola_, ed espongo il vero **tocco di disgrazia** senza il quale mi sarei probabilmente salvata:
#### 5\. Ogni azione è eseguita nel momento in cui la si richiede, non esiste una coda
<p>Passo dalla <strong>vista disco</strong>, e c'è <strong>solo il tasto</strong> per il menu <strong>opzioni</strong> - più quello che, mi tornerà alla mente <em>solo dopo</em> che ormai a rompere avrò <strong>già rotto</strong>, è il bottone per <strong>distruggere</strong> la partizione.<br>
Nel listone di opzioni leggo tutto e <strong>non vedo</strong> nemmeno una voce per <strong>smontare</strong> la partizione. <em>Mah</em>.</p>
Devo ammettere che certe volte **in GParted** ho **sfiorato la tragedia** - ma tragedia davvero, non come stavolta che, tutto sommato, sto vivendo ancora.
La differenza sta però proprio in questa parolina: con **GParted** il disastro è sempre al massimo **_quasi_** accaduto, ma con **GNOME Disks** stavolta si è **consumato** e basta.
<p>Passo per la <strong>schermata</strong> dedicata a quella <strong>partizione</strong> montata, e ancora richiamo quel menu per non so che razza di ragione, e giustamente ancora non trovo nulla.<br>
Accanto al tasto del menu opzioni <strong>c'era in teoria il tasto stop</strong>, per smontare la partizione, ma è evidente che <strong>non l'ho</strong> proprio <strong>notato</strong>.</p>
Su **GParted** le operazioni che si ordinano finiscono in una **coda**, che deve essere manualmente applicata una volta che si è deciso di proseguire.
E anche qui, siamo alle **minuzie**, eppure una cosa del genere pesa molto sul conto finale. Possiamo vederla così: **in quel caso**, devi **sbagliare** ben due (**2**) **volte** per fare un casino, mentre col programma di GNOME basta una (1) svista.
<p>Faccio sto <strong>avanti e indietro</strong> tra le due schermate una decina di volte, e niente, sono proprio <strong>ciecata</strong>.</p>
![La vista della coda operazioni su GParted.]({{< assetsRoot >}}/Media/Partioning-Mar-2023/GParted-Queue.png)
<p>Ad un certo punto, il mio inconscio si scoccia di tutti 'sti <strong>giri a vuoto</strong>, e mi permette finalmente di notare un altro <strong>tasto</strong>... quello <strong>rosso</strong> pericoloso. <em>Ahi ahi</em>.<br>
Lo premo e onestamente non ricordo nemmeno se cancello una volta il dialogo di conferma - che <strong>non ero</strong> assolutamente <strong>in condizione</strong> psicologica <strong>di leggere</strong> - e poi ripremo un'altra volta il bottoncino per subito dopo confermare il dialogo, ma una cosa è chiara:</p>
## "Ci sono danni?"
<p>Se fino a quel momento non riuscivo a ragionare, perché <strong>con ogni mio respiro</strong> in testa mi risuonava un ruvido <strong>"WTF?!"</strong>, è stata questione di pochi secondi dal momento del <strong>fatale click</strong> perché un <strong>brutto presentimento</strong> iniziasse a palesarsi nella mia testa bucata, deformata, piena di noccioline scadute... 😰️</p>
In ogni caso ho notato che, **dopo** aver dato l'ordine di **cancellare la partizione**, quella è **rimasta** montabile, ed il file system tutto **navigabile**.
Probabilmente, quello che serviva a Linux per utilizzare la partizione è rimasto in memoria (RAM), ed essendo la totalità dei dati mai cancellata con una semplice eliminazione rapida di una partizione, era tutto ancora leggibile.
<p>...Eh, e quindi? Che c'è?<br>
...<br>
<em>Ohhhhah</em>, e va bene, <strong>avete vinto voi</strong>. Lo ammetto: <strong>pure io centro</strong>. Si. Contenti? Alla fine la mano per cliccare l'ho mossa io, certo... Ma nella mia vita <strong>ho fatto</strong> queste operazioni <strong>tantissime volte</strong>! Pure usando GNOME Disks, qualche volta tra le tante! 😭️</p>
A dirla tutta, guardando così la situazione **non mi stavo** nemmeno **rendendo conto** della realtà, ancora **non capivo** se i miei **dati** fossero stati **condannati** oppure no...
Interfaccia poco chiara, _io l'ho detto_.
<p>In ogni caso, no, non addosserò tutta la colpa alla <strong>povera Octt</strong> di tre giorni fa. Ora gioco la mia <em>carta trappola</em>, ed espongo il vero <strong>tocco di disgrazia</strong> senza il quale mi sarei probabilmente salvata:</p>
Man mano che il sentimento di fretta passava e lasciava spazio allo **sconforto**, **cerco GParted**, scopro che è incluso nel sistema live, e lo avvio.
Al posto della partizione vedo "spazio vuoto"... eh **si, è andata**. Ma com'è che mi ha lasciato **cancellare la partizione** **senza** prima costringermi a **smontarla**? Quale barbarie! GParted non lo permette, per dei buoni motivi.
<h4>5. Ogni azione è eseguita nel momento in cui la si richiede, non esiste una coda</h4>
Eppure io, sotto sotto, ancora **non ho accettato** che sia stata cancellata.
Voglio vedere se, dopo un riavvio, scompare definitivamente.
<p>Devo ammettere che certe volte <strong>in GParted</strong> ho <strong>sfiorato la tragedia</strong> - ma tragedia davvero, non come stavolta che, tutto sommato, sto vivendo ancora.<br>
La differenza sta però proprio in questa parolina: con <strong>GParted</strong> il disastro è sempre al massimo <strong><em>quasi</em></strong> accaduto, ma con <strong>GNOME Disks</strong> stavolta si è <strong>consumato</strong> e basta.</p>
E allora è così, **senza** nemmeno **premurarmi** di copiare uno straccio di file - perché era circa tardino e dovevo prepararmi per andarmi ad assopire - che **riavvio**.
Ohibò, vedo la schermata nera di GRUB, e non il sistema che si avvia! ...**È tutto perso**, ora è inutile girarci attorno.
<p>Su <strong>GParted</strong> le operazioni che si ordinano finiscono in una <strong>coda</strong>, che deve essere manualmente applicata una volta che si è deciso di proseguire.<br>
E anche qui, siamo alle <strong>minuzie</strong>, eppure una cosa del genere pesa molto sul conto finale. Possiamo vederla così: <strong>in quel caso</strong>, devi <strong>sbagliare</strong> ben due (<strong>2</strong>) <strong>volte</strong> per fare un casino, mentre col programma di GNOME basta una (1) svista.</p>
"_Dopo che hai fatto il danno hai pensato di riavviare subito senza nemmeno salvare i file più importanti?!?! Ma allora sei bruh-cretina certificata, ben due volte, mica una!_"
_Ooooooooooooo_, ma come ti permetti? Come ti permetti TU di avere **così tanta ragione** se il blog è MIO??
<p><img src="{{< assetsRoot >}}/Media/Partioning-Mar-2023/GParted-Queue.png" alt="La vista della coda operazioni su GParted."></p>
L'unica cosa che possiamo fare ora è la **conta dei danni**. Non ho perso dati univoci e importantissimi, quello che **non ho più dovrei** essere in teoria in grado di **riscaricarlo o ricostruirlo**. Parliamo di:
<h2>"Ci sono danni?"</h2>
* 40 GB di dati esportati da un mio vecchio account Google; account che programmavo di cancellare, ma non avevo finito di trasferire tutto e quindi credo sia **ancora tutto in cloud**.
<p>In ogni caso ho notato che, <strong>dopo</strong> aver dato l'ordine di <strong>cancellare la partizione</strong>, quella è <strong>rimasta</strong> montabile, ed il file system tutto <strong>navigabile</strong>.<br>
Probabilmente, quello che serviva a Linux per utilizzare la partizione è rimasto in memoria (RAM), ed essendo la totalità dei dati mai cancellata con una semplice eliminazione rapida di una partizione, era tutto ancora leggibile.</p>
* Vari **file** grossi e piccoli scaricati **dal Web**, possibilmente alcuni difficili da ritrovare, ma **nulla di vitale**.
<p>A dirla tutta, guardando così la situazione <strong>non mi stavo</strong> nemmeno <strong>rendendo conto</strong> della realtà, ancora <strong>non capivo</strong> se i miei <strong>dati</strong> fossero stati <strong>condannati</strong> oppure no...<br>
Interfaccia poco chiara, <em>io l'ho detto</em>.</p>
* Codici **sorgenti modificati**; si parla di tentativi di porting per piattaforme oscure che ho tentato e fallito, oppure di altri **esperimenti dimenticabilissimi**.
* **Dump di dischi** che ho ancora in casa (alcuni già caricati su [Archive.org](https://archive.org/details/@andrigamerita)), **o copie aggiuntive** di altri dati.
* Documenti la cui **rilevanza** corrente è **nulla**.
<p>Man mano che il sentimento di fretta passava e lasciava spazio allo <strong>sconforto</strong>, <strong>cerco GParted</strong>, scopro che è incluso nel sistema live, e lo avvio.<br>
Al posto della partizione vedo "spazio vuoto"... eh <strong>si, è andata</strong>. Ma com'è che mi ha lasciato <strong>cancellare la partizione</strong> <strong>senza</strong> prima costringermi a <strong>smontarla</strong>? Quale barbarie! GParted non lo permette, per dei buoni motivi.</p>
Se ho **dimenticato qualcosa** di importante in questa lista, invece, forse forse **non era importante**, e possiamo stare tranquilli. Altrimenti me ne ricorderei, no? _Mah, conoscendomi..._
<p>Eppure io, sotto sotto, ancora <strong>non ho accettato</strong> che sia stata cancellata.<br>
Voglio vedere se, dopo un riavvio, scompare definitivamente.</p>
## Evitare...
<p>E allora è così, <strong>senza</strong> nemmeno <strong>premurarmi</strong> di copiare uno straccio di file - perché era circa tardino e dovevo prepararmi per andarmi ad assopire - che <strong>riavvio</strong>.<br>
Ohibò, vedo la schermata nera di GRUB, e non il sistema che si avvia! ...<strong>È tutto perso</strong>, ora è inutile girarci attorno.</p>
La **morale** di questa **storiaccia** si può condensare in:
<p>"<em>Dopo che hai fatto il danno hai pensato di riavviare subito senza nemmeno salvare i file più importanti?!?! Ma allora sei bruh-cretina certificata, ben due volte, mica una!</em>"<br>
<em>Ooooooooooooo</em>, ma come ti permetti? Come ti permetti TU di avere <strong>così tanta ragione</strong> se il blog è MIO??</p>
1. Evitare GNOME Disks.
2. **Prestare attenzione** quando si maneggia con le partizioni, anche se lo si ha fatto 50 volte in passato.
3. **Evitare**, assolutamente, **GNOME Disks**!
<p>L'unica cosa che possiamo fare ora è la <strong>conta dei danni</strong>. Non ho perso dati univoci e importantissimi, quello che <strong>non ho più dovrei</strong> essere in teoria in grado di <strong>riscaricarlo o ricostruirlo</strong>. Parliamo di:</p>
<ul>
<li>40 GB di dati esportati da un mio vecchio account Google; account che programmavo di cancellare, ma non avevo finito di trasferire tutto e quindi credo sia <strong>ancora tutto in cloud</strong>.</li>
</ul>
<ul>
<li>Vari <strong>file</strong> grossi e piccoli scaricati <strong>dal Web</strong>, possibilmente alcuni difficili da ritrovare, ma <strong>nulla di vitale</strong>.</li>
</ul>
<ul>
<li><p>Codici <strong>sorgenti modificati</strong>; si parla di tentativi di porting per piattaforme oscure che ho tentato e fallito, oppure di altri <strong>esperimenti dimenticabilissimi</strong>.</p></li>
<li><p><strong>Dump di dischi</strong> che ho ancora in casa (alcuni già caricati su <a href="https://archive.org/details/@andrigamerita" rel="noopener nofollow" target="_blank">Archive.org</a>), <strong>o copie aggiuntive</strong> di altri dati.</p></li>
<li><p>Documenti la cui <strong>rilevanza</strong> corrente è <strong>nulla</strong>.</p></li>
</ul>
<p>Se ho <strong>dimenticato qualcosa</strong> di importante in questa lista, invece, forse forse <strong>non era importante</strong>, e possiamo stare tranquilli. Altrimenti me ne ricorderei, no? <em>Mah, conoscendomi...</em></p>
<h2>Evitare...</h2>
<p>La <strong>morale</strong> di questa <strong>storiaccia</strong> si può condensare in:</p>
<ol>
<li>Evitare GNOME Disks.</li>
<li><strong>Prestare attenzione</strong> quando si maneggia con le partizioni, anche se lo si ha fatto 50 volte in passato.</li>
<li><strong>Evitare</strong>, assolutamente, <strong>GNOME Disks</strong>!</li>
</ol>
<p>E chiudo con un <strong>consiglio</strong>, anzi, una <strong>filosofia di sviluppo</strong>, che tutti coloro che disegnano <strong>UI</strong> (anche io, nelle mie cose, non lo nascondo) dimenticano troppo spesso: <a href="https://www.youtube.com/watch?v=r2CbbBLVaPk" rel="noopener nofollow" target="_blank">L'utente è ubriaco</a>.</p>
E chiudo con un **consiglio**, anzi, una **filosofia di sviluppo**, che tutti coloro che disegnano **UI** (anche io, nelle mie cose, non lo nascondo) dimenticano troppo spesso: [L'utente è ubriaco](https://www.youtube.com/watch?v=r2CbbBLVaPk).
<iframe src="https://www.youtube-nocookie.com/embed/r2CbbBLVaPk" style="height: calc(80vw / 16 * 9);" frameborder="0" class="YouTube"></iframe>
<p>Dunque, un saluto. Per il futuro <strong>auguro</strong> di <strong>non perdere dati</strong> in modo stupido (a voi, e a me!). 👋</p>
Dunque, un saluto. Per il futuro **auguro** di **non perdere dati** in modo stupido (a voi, e a me!). 👋
<p><em><strong>P.S:</strong> La distribuzione Linux che ho installato a 'sto giro è <a href="https://pop.system76.com/" rel="noopener nofollow" target="_blank">Pop!_OS</a>. Avevo tanta voglia di provarla, ma in 2 occasioni ho tentato di installarla sul PC fisso ed ha sempre dato errore. Qui sul portatile invece ha funzionato, wow, allora non è una distro rotta! (<strong>Forse</strong> 👀)</em></p>
_**P.S:** La distribuzione Linux che ho installato a 'sto giro è [Pop!\_OS](https://pop.system76.com/). Avevo tanta voglia di provarla, ma in 2 occasioni ho tentato di installarla sul PC fisso ed ha sempre dato errore. Qui sul portatile invece ha funzionato, wow, allora non è una distro rotta! (**Forse** 👀)_
## {{% i18n notes-refs %}}
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<h2>{{% i18n notes-refs %}}</h2>
<div class="footnotes">
<ol>
<li id="fn1">
<p>Il sistema che ho tenuto fino a quel momento, Linux Mint, versione 19.3, dopo 3 anni: </p><dl><dt><strong>È diventato vecchio:</strong></dt><dd>La versione 19.3 è discontinuata, e le repository non ricevono più nuovi software. Dunque, avrei dovuto aggiornare alla corrente versione di Mint, ma a quanto pare <strong>avrei dovuto comunque</strong> farlo reinstallando <strong>da zero</strong> (su <code class="prettyprint">apt dist-upgrade</code> non ci sono nuovi aggiornamenti)</dd><dt><strong>Si è spaccato:</strong></dt><dd>Alcune cose (come i driver video saltati, e l'ambiente desktop che parte solo in modalità fallback) sono sicuramente colpa mia (<em>ho cringiato</em> con i driver <a href="https://en.wikipedia.org/wiki/Nvidia#:%7E:text=Nvidia" rel="noopener nofollow" target="_blank">ACCIDIA</a> nelle scorse settimane), ma altre (il Bluetooth che non funziona più!?) direi di no :/. In ogni caso, <strong>quando il sistema è così spaccato, si fa prima a reinstallare tutto</strong>...</dd></dl>&nbsp;<a href="#fnref1"></a><p></p>
</li>
<li id="fn2">
<p>Io magari si, son cretina, ma non fino al punto di andarmi ad impostare volontariamente le partizioni con una struttura per me aliena. Al tempo, molto banalmente, feci l'installazione di Linux Mint con le impostazioni guidate predefinite. Tutte le volte in cui installando Linux ho usato il partizionamento manuale, anziché scegliere di cancellare tutto il disco e far decidere le cose al programma di installazione, ho invece sempre creato partizioni normali. Quindi... <strong>non date la colpa a me</strong>, <a href="https://en.m.wiktionary.org/wiki/kthx#:%7E:text=(Internet%20slang)%20Abbreviation%20of%20okay%2C%20thanks." rel="noopener nofollow" target="_blank">kthx</a>?&nbsp;<a href="#fnref2"></a></p>
</li>
</ol>
</div>
1. Il sistema che ho tenuto fino a quel momento, Linux Mint, versione 19.3, dopo 3 anni:
<dl><dt><strong>È diventato vecchio:</strong></dt><dd>La versione 19.3 è discontinuata, e le repository non ricevono più nuovi software. Dunque, avrei dovuto aggiornare alla corrente versione di Mint, ma a quanto pare <strong>avrei dovuto comunque</strong> farlo reinstallando <strong>da zero</strong> (su <code class="prettyprint">apt dist-upgrade</code> non ci sono nuovi aggiornamenti)</dd><dt><strong>Si è spaccato:</strong></dt><dd>Alcune cose (come i driver video saltati, e l'ambiente desktop che parte solo in modalità fallback) sono sicuramente colpa mia (<em>ho cringiato</em> con i driver <a href="https://en.wikipedia.org/wiki/Nvidia#:%7E:text=Nvidia" rel="noopener nofollow" target="_blank">ACCIDIA</a> nelle scorse settimane), ma altre (il Bluetooth che non funziona più!?) direi di no :/. In ogni caso, <strong>quando il sistema è così spaccato, si fa prima a reinstallare tutto</strong>...</dd></dl>
 [](#fnref1)
2. Io magari si, son cretina, ma non fino al punto di andarmi ad impostare volontariamente le partizioni con una struttura per me aliena. Al tempo, molto banalmente, feci l'installazione di Linux Mint con le impostazioni guidate predefinite. Tutte le volte in cui installando Linux ho usato il partizionamento manuale, anziché scegliere di cancellare tutto il disco e far decidere le cose al programma di installazione, ho invece sempre creato partizioni normali. Quindi... **non date la colpa a me**, [kthx](https://en.m.wiktionary.org/wiki/kthx#:%7E:text=\(Internet%20slang\)%20Abbreviation%20of%20okay%2C%20thanks.)? [](#fnref2)

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@ -9,125 +9,92 @@ Categories = [ "DIY" ]
<!-- Autogenerated by ListedDownsync.js. Do not edit (unless also set "% Downsync = False") - it would be overwritten. -->
<p>Tra <strong>1 e 2 mesi fa</strong> - rendetevi conto di <strong>quanto tempo</strong> è passato <strong>prima che</strong> io <strong>mi scocciassi</strong> definitivamente - le <strong>pile nel telecomando</strong> della <strong>televisione</strong> che tengo sulla mia <strong>scrivania</strong> (la uso come secondo monitor) hanno <strong>iniziato a scaricarsi oltre il limite</strong> di usabilità sopportabile.</p>
Tra **1 e 2 mesi fa** - rendetevi conto di **quanto tempo** è passato **prima che** io **mi scocciassi** definitivamente - le **pile nel telecomando** della **televisione** che tengo sulla mia **scrivania** (la uso come secondo monitor) hanno **iniziato a scaricarsi oltre il limite** di usabilità sopportabile.
<p><img src="{{< assetsRoot >}}/Media/Misc/Remote-Mini-Batteries.webp" alt="Il telecomando sulla mia scrivania, con il vano batterie aperto, e un sacco di batterie mini-stilo colorate attorno."></p>
![Il telecomando sulla mia scrivania, con il vano batterie aperto, e un sacco di batterie mini-stilo colorate attorno.]({{< assetsRoot >}}/Media/Misc/Remote-Mini-Batteries.webp)
<h2>Perché non ho fatto nulla</h2>
## Perché non ho fatto nulla
<p>Fino ad ora <strong>non le ho cambiate</strong>, semplicemente perché mi seccavo e <strong>mi secco</strong>, considerando che:</p>
Fino ad ora **non le ho cambiate**, semplicemente perché mi seccavo e **mi secco**, considerando che:
<ul>
<li>Ho relativamente <strong>poche batterie</strong> stilo e mini-stilo <strong>ricaricabili</strong>, e devo tenermele per la roba che davvero assorbe tanto.</li>
<li><strong>Non voglio sprecare</strong> pile non ricaricabili e contribuire a, in ordine:
* Ho relativamente **poche batterie** stilo e mini-stilo **ricaricabili**, e devo tenermele per la roba che davvero assorbe tanto.
* **Non voglio sprecare** pile non ricaricabili e contribuire a, in ordine:
1. Lo spreco dei **soldi** di casa;
2. Lo spreco di **materiali** globale;
3. Lo spreco di **energia** per il trasporto - e, quando possibile, il riciclo - di questi materiali;
4. In ultima analisi, l'**inquinamento** del pianeta.
* Le batterie nel telecomando **ancora funzionano**, **anche se** in modo decisamente **non ottimale**.
<ol>
<li>Lo spreco dei <strong>soldi</strong> di casa;</li>
<li>Lo spreco di <strong>materiali</strong> globale;</li>
<li>Lo spreco di <strong>energia</strong> per il trasporto - e, quando possibile, il riciclo - di questi materiali;</li>
<li>In ultima analisi, l'<strong>inquinamento</strong> del pianeta.</li>
</ol></li>
<li>Le batterie nel telecomando <strong>ancora funzionano</strong>, <strong>anche se</strong> in modo decisamente <strong>non ottimale</strong>.</li>
</ul>
### Tecnicamente "funziona"
<h3>Tecnicamente "funziona"</h3>
Il **telecomando**, infatti, dimostra di poter **ancora inviare segnali** al televisore, ma solo **per un attimo**: il tempo di premere **un bottone**, e niente più. In un attimo quindi ritorna morto, e tentare subito di inviare altri segnali non serve ad un bel nulla.
Se, però, a questo punto **si aspetta** una quindicina di **secondi**, e **poi si preme** un altro tasto, il comando **va a segno**. È evidente che le **batterie** sono si molto scariche, ma hanno ancora quel poco di carica che permette ad un **condensatore** di caricarsi **lentamente**, e quindi al **telecomando** di essere **alimentato**. **Emettere** la luce **infrarossi** poi, apparentemente, **drena** tutta la carica del condensatore in pochi istanti, e quindi bisogna di nuovo aspettare perché si ricarichi.
<p>Il <strong>telecomando</strong>, infatti, dimostra di poter <strong>ancora inviare segnali</strong> al televisore, ma solo <strong>per un attimo</strong>: il tempo di premere <strong>un bottone</strong>, e niente più. In un attimo quindi ritorna morto, e tentare subito di inviare altri segnali non serve ad un bel nulla.<br>
Se, però, a questo punto <strong>si aspetta</strong> una quindicina di <strong>secondi</strong>, e <strong>poi si preme</strong> un altro tasto, il comando <strong>va a segno</strong>. È evidente che le <strong>batterie</strong> sono si molto scariche, ma hanno ancora quel poco di carica che permette ad un <strong>condensatore</strong> di caricarsi <strong>lentamente</strong>, e quindi al <strong>telecomando</strong> di essere <strong>alimentato</strong>. <strong>Emettere</strong> la luce <strong>infrarossi</strong> poi, apparentemente, <strong>drena</strong> tutta la carica del condensatore in pochi istanti, e quindi bisogna di nuovo aspettare perché si ricarichi.</p>
## A cosa mi serve sulla scrivania?
<h2>A cosa mi serve sulla scrivania?</h2>
Onestamente, il **telecomando non mi serve**, in ogni caso. Il **98%** del tempo lo uso solo per **accendere o spegnere** l'apparecchio; quelle pochissime **altre volte** in cui ho bisogno di regolare il volume, o cambiare sorgente attiva, posso tranquillamente usare il mio **smartphone**, su cui ho un'applicazione che sfrutta l'emettitore **infrarossi integrato** (esatto, i produttori non lo integrano _soltanto_ come mezzo per fare scherzi nei locali aperti al pubblico, ma anche come strumento **utile**).
<p>Onestamente, il <strong>telecomando non mi serve</strong>, in ogni caso. Il <strong>98%</strong> del tempo lo uso solo per <strong>accendere o spegnere</strong> l'apparecchio; quelle pochissime <strong>altre volte</strong> in cui ho bisogno di regolare il volume, o cambiare sorgente attiva, posso tranquillamente usare il mio <strong>smartphone</strong>, su cui ho un'applicazione che sfrutta l'emettitore <strong>infrarossi integrato</strong> (esatto, i produttori non lo integrano <em>soltanto</em> come mezzo per fare scherzi nei locali aperti al pubblico, ma anche come strumento <strong>utile</strong>).</p>
### Per quando devo fare subito!
<h3>Per quando devo fare subito!</h3>
Il problema, grosso problema, quando devo **accendere e spegnere**, è che mi serve **accesso rapido**.
**Non posso mettermi** a sbloccare il telefono, cercare l'icona dell'applicazione per il telecomando, e a quel punto premere bene sul display per centrare il tasto power, tutto con _i porci comodi_ della mia ROM Android, che è buggata e lenta, come se venisse [dall'Ohio](https://www.urbandictionary.com/define.php?term=Only%20in%20Ohio) (invece è di sviluppatori dell'India, come virtualmente tutte le _custom ROM_ Android).
<p>Il problema, grosso problema, quando devo <strong>accendere e spegnere</strong>, è che mi serve <strong>accesso rapido</strong>.<br>
<strong>Non posso mettermi</strong> a sbloccare il telefono, cercare l'icona dell'applicazione per il telecomando, e a quel punto premere bene sul display per centrare il tasto power, tutto con <em>i porci comodi</em> della mia ROM Android, che è buggata e lenta, come se venisse <a href="https://www.urbandictionary.com/define.php?term=Only%20in%20Ohio" rel="noopener nofollow" target="_blank">dall'Ohio</a> (invece è di sviluppatori dell'India, come virtualmente tutte le <em>custom ROM</em> Android).</p>
## I controlli sul retro
<h2>I controlli sul retro</h2>
La **TV ha** un'interfaccia di **controllo integrata**: una semplice **rotellina** che si muove in due direzioni e si preme, e si può usare per **accendere/spegnere** o cambiare sorgente.
Il problema è che sta in una **posizione terrificante**! È praticamente sul **lato del bordo posteriore**, quello formato dal protrarsi della struttura di plastica, che mantiene la circuiteria della televisione, dietro la cornice dell'LCD.
Praticamente **mi dovrei piegare** ogni volta, infilando le dita tra gli ostacoli fastidiosi che vivono sulla mia scrivania.
<p>La <strong>TV ha</strong> un'interfaccia di <strong>controllo integrata</strong>: una semplice <strong>rotellina</strong> che si muove in due direzioni e si preme, e si può usare per <strong>accendere/spegnere</strong> o cambiare sorgente.<br>
Il problema è che sta in una <strong>posizione terrificante</strong>! È praticamente sul <strong>lato del bordo posteriore</strong>, quello formato dal protrarsi della struttura di plastica, che mantiene la circuiteria della televisione, dietro la cornice dell'LCD.<br>
Praticamente <strong>mi dovrei piegare</strong> ogni volta, infilando le dita tra gli ostacoli fastidiosi che vivono sulla mia scrivania.</p>
Forse dovrei **ringraziare** che quei controlli sono sul **bordo sinistro** - dato che immediatamente a destra ho l'altro schermo, le cose sarebbero **potute andare peggio** - ed accontentarmi... _ma che pale... pile_... no, **palle!**
<p>Forse dovrei <strong>ringraziare</strong> che quei controlli sono sul <strong>bordo sinistro</strong> - dato che immediatamente a destra ho l'altro schermo, le cose sarebbero <strong>potute andare peggio</strong> - ed accontentarmi... <em>ma che pale... pile</em>... no, <strong>palle!</strong></p>
## La mia soluzione
<h2>La mia soluzione</h2>
E allora, per questo **desueto attacco d'arte**, prendo i seguenti materiali e utensili:
<p>E allora, per questo <strong>desueto attacco d'arte</strong>, prendo i seguenti materiali e utensili:</p>
* Una **pinza** (assolutamente non fatta per piegare metalli, ma io questo ho), per piegare:
* Una vecchia **graffetta**, di medio spessore.
* **Forbici** (dalla punta **non** arrotondata), per tagliare:
* Il **cartoncino** dei pacchetti di Amazon.
* **Nastro** biadesivo.
<ul>
<li>Una <strong>pinza</strong> (assolutamente non fatta per piegare metalli, ma io questo ho), per piegare:
### Procedimento spassoso
<ul>
<li>Una vecchia <strong>graffetta</strong>, di medio spessore.</li>
</ul></li>
<li><strong>Forbici</strong> (dalla punta <strong>non</strong> arrotondata), per tagliare:
Ecco allora cosa sono andata a fare:
<ul>
<li>Il <strong>cartoncino</strong> dei pacchetti di Amazon.</li>
<li><strong>Nastro</strong> biadesivo.</li>
</ul></li>
</ul>
1. **Piego** una parte **terminale** della **graffetta** per formare un piccolo **anello**.
* Serve ad **accomodare** la parte centrale sporgente della **rotellina**.
2. Un po' alla volta, **prendo** le **misure** che la graffetta deve avere, e la **piego** di conseguenza:
1. **Appoggio** la graffetta **sulla rotellina**;
2. **Vedo quanto è lunga** al primo nuovo punto di stacco che raggiunge sulla scocca della TV;
3. La riprendo, tenendo col dito il punto d'interesse, e con pazienza la **piego**;
4. **Ripeto fin** quando la graffetta non arriva fino al **bordo anteriore** del televisore, passando su quello laterale.
3. Constato che la sporgenza della rotella finisce totalmente dentro l'anello, che quindi non la preme; allora **incastro** un pezzettino di **cartone nell'anello** (in via opzionale bloccato con del nastro adesivo). ![La graffetta, piegata quasi totalmente per essere montata.]({{< assetsRoot >}}/Media/Toshiba-TV-Button-Hack/Clip.webp)
* In questo modo, qualcosa di **solido spinge** esattamente sulla rotellina, che viene effettivamente premuta.
4. Dato che mi pare tutto apposto, inizio a tagliare **striscioline di cartone**, e ci attacco del **nastro biadesivo** alle estremità.
* Queste sono per **sorreggere la graffetta** in diversi punti, e non farla cadere via dal pulsante, ma lasciandole **libertà di movimento** in una direzione.
1. Circa a metà lascio le striscioline pulite, e le increspo leggermente, per lasciare uno **spazio** in cui **far passare il filo** di metallo;
2. Mantenendo la graffetta nella giusta posizione, attacco le striscette dove necessario.
<h3>Procedimento spassoso</h3>
![Vista del retro del mio sistema montato. In rosso, ho cerchiato il pezzo che preme sulla rotellina.]({{< assetsRoot >}}/Media/Toshiba-TV-Button-Hack/Back.webp) _(Non riuscivo a fare la foto meno sfocata lì dietro, mi spiace.)_
<p>Ecco allora cosa sono andata a fare:</p>
### Che lavoro...
<ol>
<li><strong>Piego</strong> una parte <strong>terminale</strong> della <strong>graffetta</strong> per formare un piccolo <strong>anello</strong>.
Per quanto riguarda la **pressione del tasto** - che ora posso attuare **appoggiando il dito sul bordo** sinistro estremo dello schermo, senza dover mettere le mani dietro a tutto - questa soluzione **funziona perfettamente**.
Ahimè, la **rotazione** della rotella **non va** granché con questo _accrocco_, che ha buona libertà di movimento su un solo asse. Il cartone in ogni caso non crea eccessiva rigidità, quindi **riesco ancora** a ruotare la rotellina **da dietro**.
<ul>
<li>Serve ad <strong>accomodare</strong> la parte centrale sporgente della <strong>rotellina</strong>.</li>
</ul></li>
<li>Un po' alla volta, <strong>prendo</strong> le <strong>misure</strong> che la graffetta deve avere, e la <strong>piego</strong> di conseguenza:
Questo è quanto. Se **dovessi migliorare** la mia soluzione - che, si, è **grezzissima**, non lo nego proprio perché è **questo che mi piace** - **scriverò un'appendice** a questo articolo.
<ol>
<li><strong>Appoggio</strong> la graffetta <strong>sulla rotellina</strong>;</li>
<li><strong>Vedo quanto è lunga</strong> al primo nuovo punto di stacco che raggiunge sulla scocca della TV;</li>
<li>La riprendo, tenendo col dito il punto d'interesse, e con pazienza la <strong>piego</strong>;</li>
<li><strong>Ripeto fin</strong> quando la graffetta non arriva fino al <strong>bordo anteriore</strong> del televisore, passando su quello laterale.</li>
</ol></li>
<li>Constato che la sporgenza della rotella finisce totalmente dentro l'anello, che quindi non la preme; allora <strong>incastro</strong> un pezzettino di <strong>cartone nell'anello</strong> (in via opzionale bloccato con del nastro adesivo).
<img src="{{< assetsRoot >}}/Media/Toshiba-TV-Button-Hack/Clip.webp" alt="La graffetta, piegata quasi totalmente per essere montata."><br>
![Vista frontale-laterale del mio sistema montato. Basta premere sul lato per applicare forza al bottone della TV.]({{< assetsRoot >}}/Media/Toshiba-TV-Button-Hack/Front.webp)
<ul>
<li>In questo modo, qualcosa di <strong>solido spinge</strong> esattamente sulla rotellina, che viene effettivamente premuta.</li>
</ul></li>
<li>Dato che mi pare tutto apposto, inizio a tagliare <strong>striscioline di cartone</strong>, e ci attacco del <strong>nastro biadesivo</strong> alle estremità.
---
<ul>
<li>Queste sono per <strong>sorreggere la graffetta</strong> in diversi punti, e non farla cadere via dal pulsante, ma lasciandole <strong>libertà di movimento</strong> in una direzione.
## Domande scomode
<ol>
<li>Circa a metà lascio le striscioline pulite, e le increspo leggermente, per lasciare uno <strong>spazio</strong> in cui <strong>far passare il filo</strong> di metallo;</li>
<li>Mantenendo la graffetta nella giusta posizione, attacco le striscette dove necessario.</li>
</ol></li>
</ul></li>
</ol>
So già che la **domanda arriverà**, quindi rispondo ora:
<p><img src="{{< assetsRoot >}}/Media/Toshiba-TV-Button-Hack/Back.webp" alt="Vista del retro del mio sistema montato. In rosso, ho cerchiato il pezzo che preme sulla rotellina."> <em>(Non riuscivo a fare la foto meno sfocata lì dietro, mi spiace.)</em></p>
> _Ma tutte quelle batterie sfuse che hai messo nella foto di copertina?_
<h3>Che lavoro...</h3>
Ehhh. Buona domanda.
Sono tutte **pile** che **conservo** quando in casa (non per mano mia, in quanto, lo ripeto, evito più possibile le non ricaricabili) vengono **scartate**, perché molto spesso "scariche" significa soltanto "troppo scariche per il dispositivo da cui sono state sostituite". **Per alcuni** telecomandi **vanno** infatti spesso **ancora bene**, inclusi i miei in certi casi.
<p>Per quanto riguarda la <strong>pressione del tasto</strong> - che ora posso attuare <strong>appoggiando il dito sul bordo</strong> sinistro estremo dello schermo, senza dover mettere le mani dietro a tutto - questa soluzione <strong>funziona perfettamente</strong>.<br>
Ahimè, la <strong>rotazione</strong> della rotella <strong>non va</strong> granché con questo <em>accrocco</em>, che ha buona libertà di movimento su un solo asse. Il cartone in ogni caso non crea eccessiva rigidità, quindi <strong>riesco ancora</strong> a ruotare la rotellina <strong>da dietro</strong>.</p>
<p>Questo è quanto. Se <strong>dovessi migliorare</strong> la mia soluzione - che, si, è <strong>grezzissima</strong>, non lo nego proprio perché è <strong>questo che mi piace</strong> - <strong>scriverò un'appendice</strong> a questo articolo.</p>
<p><img src="{{< assetsRoot >}}/Media/Toshiba-TV-Button-Hack/Front.webp" alt="Vista frontale-laterale del mio sistema montato. Basta premere sul lato per applicare forza al bottone della TV."></p>
<hr>
<h2>Domande scomode</h2>
<p>So già che la <strong>domanda arriverà</strong>, quindi rispondo ora:</p>
<blockquote>
<p><em>Ma tutte quelle batterie sfuse che hai messo nella foto di copertina?</em></p>
</blockquote>
<p>Ehhh. Buona domanda.<br>
Sono tutte <strong>pile</strong> che <strong>conservo</strong> quando in casa (non per mano mia, in quanto, lo ripeto, evito più possibile le non ricaricabili) vengono <strong>scartate</strong>, perché molto spesso "scariche" significa soltanto "troppo scariche per il dispositivo da cui sono state sostituite". <strong>Per alcuni</strong> telecomandi <strong>vanno</strong> infatti spesso <strong>ancora bene</strong>, inclusi i miei in certi casi.</p>
<p>Allora ho solo <strong>perso tempo</strong> con il progetto di oggi? Nah, <strong>non direi</strong>: da ora posso tranquillamente <strong>tenere il telecomando</strong> un po' più <strong>riposto</strong>, non più necessariamente sempre sulla <strong>scrivania</strong>, che quindi posso tenere <em>leggerissimamente</em> (perché io poi in un attimo rovino i miei stessi sforzi!) <strong>più ordinata</strong>.</p>
Allora ho solo **perso tempo** con il progetto di oggi? Nah, **non direi**: da ora posso tranquillamente **tenere il telecomando** un po' più **riposto**, non più necessariamente sempre sulla **scrivania**, che quindi posso tenere _leggerissimamente_ (perché io poi in un attimo rovino i miei stessi sforzi!) **più ordinata**.

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@ -11,78 +11,66 @@ Lastmod = 2023-04-17
<!-- Autogenerated by ListedDownsync.js. Do not edit (unless also set "% Downsync = False") - it would be overwritten. -->
<p>Alcuni lo sapranno, in Italia è stata <strong>approvata</strong> la <strong>nuova legge anti-pirateria</strong>, ed ora i <strong>dubbi</strong> con cui noi appassionati della condivisione libera dobbiamo confrontarci sono diversi:</p>
Alcuni lo sapranno, in Italia è stata **approvata** la **nuova legge anti-pirateria**, ed ora i **dubbi** con cui noi appassionati della condivisione libera dobbiamo confrontarci sono diversi:
<ul>
<li>Quando entrerà in vigore? (Spero non esattamente nel momento in cui sto scrivendo questo post 😰)</li>
<li>Quanti soldi avranno speso le lobby dell'intrattenimento per assicurarsi che la legge venisse approvata alla totale unanimità?</li>
<li>Quali <strong>conseguenze reali</strong> porterà a noi <strong>comuni cittadini</strong>?</li>
</ul>
* Quando entrerà in vigore? (Spero non esattamente nel momento in cui sto scrivendo questo post 😰)
* Quanti soldi avranno speso le lobby dell'intrattenimento per assicurarsi che la legge venisse approvata alla totale unanimità?
* Quali **conseguenze reali** porterà a noi **comuni cittadini**?
## I blocchi (istantanei e per IP)
Il punto che forse più mi ha colpita della legge (qui [il PDF esaminato dalla Commissione](https://documenti.camera.it/leg19/pdl/pdf/leg.19.pdl.camera.217_A.19PDL0028100.pdf), e [la relazione finale](https://temi.camera.it/leg19/dossier/OCD18-17872/disposizioni-contrasto-illecita-trasmissione-o-diffusione-diretta-e-della-fruizione-illegale-contenuti-tutelati-dal-diritto-d.html)) - forse perché possiedo svariate proprietà online, totalmente personali, che hanno per me zero valore economico, ma inquantificabile valore sentimentale - è l'**obbligo per i fornitori** di servizi Internet di rispondere a **richieste di blocco istantanee**.
<h2>I blocchi (istantanei e per IP)</h2>
Un **detentore di diritti** d'autore può inviare una **richiesta di oscuramento** che, quando è d'**urgenza** - si pensi ad un incontro sportivo in diretta, che in tempo reale sta venendo ritrasmesso illegalmente - deve essere onorata in **non oltre 30 minuti** da tutti i provider, senza **alcun contraddittorio o formale processo**: sarà **il proprietario** del sito web bloccato a dover far poi aprire un procedimento legale per **contestare il blocco** e richiedere il ripristino.
Per i siti illeciti è previsto il blocco di tutti i **nomi di dominio e sottodominio** (DNS), e degli **indirizzi IP**, presenti e, non ho idea in base a quali limiti, tutti i possibili futuri.
<p>Il punto che forse più mi ha colpita della legge (qui <a href="https://documenti.camera.it/leg19/pdl/pdf/leg.19.pdl.camera.217_A.19PDL0028100.pdf" rel="noopener nofollow" target="_blank">il PDF esaminato dalla Commissione</a>, e <a href="https://temi.camera.it/leg19/dossier/OCD18-17872/disposizioni-contrasto-illecita-trasmissione-o-diffusione-diretta-e-della-fruizione-illegale-contenuti-tutelati-dal-diritto-d.html" rel="noopener nofollow" target="_blank">la relazione finale</a>) - forse perché possiedo svariate proprietà online, totalmente personali, che hanno per me zero valore economico, ma inquantificabile valore sentimentale - è l'<strong>obbligo per i fornitori</strong> di servizi Internet di rispondere a <strong>richieste di blocco istantanee</strong>.</p>
### Le nuove responsabilità
<p>Un <strong>detentore di diritti</strong> d'autore può inviare una <strong>richiesta di oscuramento</strong> che, quando è d'<strong>urgenza</strong> - si pensi ad un incontro sportivo in diretta, che in tempo reale sta venendo ritrasmesso illegalmente - deve essere onorata in <strong>non oltre 30 minuti</strong> da tutti i provider, senza <strong>alcun contraddittorio o formale processo</strong>: sarà <strong>il proprietario</strong> del sito web bloccato a dover far poi aprire un procedimento legale per <strong>contestare il blocco</strong> e richiedere il ripristino.<br>
Per i siti illeciti è previsto il blocco di tutti i <strong>nomi di dominio e sottodominio</strong> (DNS), e degli <strong>indirizzi IP</strong>, presenti e, non ho idea in base a quali limiti, tutti i possibili futuri.</p>
Per "fornitori" non si intendono soltanto i gestori di telefonia, che forniscono il collegamento ad Internet, ma in generale quelli "**coinvolti a qualsiasi titolo nell'accessibilità**" dei servizi illegali, e si fa addirittura esplicito riferimento ai **motori di ricerca**.
<h3>Le nuove responsabilità</h3>
I motori di ricerca altro non fanno che restituire _link_ accompagnati da descrizione, e nell'effettivo **non forniscono** direttamente **materiale pirata**: in pratica, questa legge vuole persino **ostacolare chi fornisce solo dei link**, non soltanto chi permette lo scaricamento dei dati materialmente.
<p>Per "fornitori" non si intendono soltanto i gestori di telefonia, che forniscono il collegamento ad Internet, ma in generale quelli "<strong>coinvolti a qualsiasi titolo nell'accessibilità</strong>" dei servizi illegali, e si fa addirittura esplicito riferimento ai <strong>motori di ricerca</strong>.</p>
Per questa logica, saranno ritenuti **responsabili** anche i gestori di **_social network_**, (e immagino che con "società dell'informazione" nel testo si faccia riferimento proprio a loro), e possibilmente **piccole comunità** online.
<p>I motori di ricerca altro non fanno che restituire <em>link</em> accompagnati da descrizione, e nell'effettivo <strong>non forniscono</strong> direttamente <strong>materiale pirata</strong>: in pratica, questa legge vuole persino <strong>ostacolare chi fornisce solo dei link</strong>, non soltanto chi permette lo scaricamento dei dati materialmente.</p>
### Un costoso firewall
<p>Per questa logica, saranno ritenuti <strong>responsabili</strong> anche i gestori di <strong><em>social network</em></strong>, (e immagino che con "società dell'informazione" nel testo si faccia riferimento proprio a loro), e possibilmente <strong>piccole comunità</strong> online.</p>
Il **potenziale per abusi ed errori** è altissimo, e in effetti, vista in modo imparziale, questa mossa si può in ogni caso sintetizzare nell'**obbligo** per gli ISP di **costruire un [mega-firewall](https://torrentfreak.com/anti-piracy-mega-firewall-could-render-italian-isps-liable-for-over-blocking-230413/)**, a tutti gli effetti sotto il **controllo** ultimo **dello Stato**, con tutti gli altri **problemi** che ne derivano (persino accidentali).
Prima o poi accadrà un incidente di **sovra-blocco**, e si verificheranno **problemi su servizi** Web che non centrano nulla con la pirateria, se si metteranno a smanettare con i blocchi di indirizzi IPv4.
<h3>Un costoso firewall</h3>
In ogni caso, una **grossa botta** si vedrà probabilmente **sulla bolletta** di tutti, anche di chi non consuma o condivide materiale pirata!
**Centralizzare una rete** esistente da decine di anni, costruita fin dall'inizio come decentralizzata, è **un affare tosto**, ed altri stati che si adoperano per controllare l'informazione lo sanno bene.
<p>Il <strong>potenziale per abusi ed errori</strong> è altissimo, e in effetti, vista in modo imparziale, questa mossa si può in ogni caso sintetizzare nell'<strong>obbligo</strong> per gli ISP di <strong>costruire un <a href="https://torrentfreak.com/anti-piracy-mega-firewall-could-render-italian-isps-liable-for-over-blocking-230413/" rel="noopener nofollow" target="_blank">mega-firewall</a></strong>, a tutti gli effetti sotto il <strong>controllo</strong> ultimo <strong>dello Stato</strong>, con tutti gli altri <strong>problemi</strong> che ne derivano (persino accidentali).<br>
Prima o poi accadrà un incidente di <strong>sovra-blocco</strong>, e si verificheranno <strong>problemi su servizi</strong> Web che non centrano nulla con la pirateria, se si metteranno a smanettare con i blocchi di indirizzi IPv4.</p>
Un **esempio** lo si può fare mettendo a confronto Russia e Cina: entrambi gli stati hanno una certa **voglia di controllare** il dissenso politico su Internet, ma:
<p>In ogni caso, una <strong>grossa botta</strong> si vedrà probabilmente <strong>sulla bolletta</strong> di tutti, anche di chi non consuma o condivide materiale pirata!<br>
<strong>Centralizzare una rete</strong> esistente da decine di anni, costruita fin dall'inizio come decentralizzata, è <strong>un affare tosto</strong>, ed altri stati che si adoperano per controllare l'informazione lo sanno bene.</p>
* Per la **Russia è difficile**, in quanto ha un'**infrastruttura** di Internet più **tradizionale**, che iniziò a svilupparsi come decentralizzata da ben **prima dell'arrivo di Putin**, quando il governo presente era di un altro tipo.
* Per la **Cina è più facile**, perché il governo in carica **all'epoca** (il Partito Comunista, come oggi), comprese le potenzialità di Internet, e fece sì che lo sviluppo avvenisse **da subito** secondo uno schema **centralizzato**.
<p>Un <strong>esempio</strong> lo si può fare mettendo a confronto Russia e Cina: entrambi gli stati hanno una certa <strong>voglia di controllare</strong> il dissenso politico su Internet, ma:</p>
È allora inevitabile che innalzare ora, dal nulla, questo _mega-muro-di-fuoco_, comporterà **costi sostanziali**, che però saranno a **totale scapito** di tutti noi **consumatori**, invece di essere a spese delle multinazionali miliardarie dell'intrattenimento (su cui graveranno soltanto i costi della piattaforma di Stato unificata che collegherà detentori di diritti ed ISP).
<ul>
<li>Per la <strong>Russia è difficile</strong>, in quanto ha un'<strong>infrastruttura</strong> di Internet più <strong>tradizionale</strong>, che iniziò a svilupparsi come decentralizzata da ben <strong>prima dell'arrivo di Putin</strong>, quando il governo presente era di un altro tipo.</li>
<li>Per la <strong>Cina è più facile</strong>, perché il governo in carica <strong>all'epoca</strong> (il Partito Comunista, come oggi), comprese le potenzialità di Internet, e fece sì che lo sviluppo avvenisse <strong>da subito</strong> secondo uno schema <strong>centralizzato</strong>.</li>
</ul>
Ma quest'ultimo dettaglio, giustamente, non importa ai nostri parlamentari e senatori, che per loro fortuna da tanti e tanti anni ricevono rispettivamente [1200 e 1650 € annui solo per le spese telefoniche](https://www.laleggepertutti.it/353259_quanto-guadagnano-i-parlamentari), grazie a quelli che tra noi, cittadini coglioni, pagano le tasse.
<p>È allora inevitabile che innalzare ora, dal nulla, questo <em>mega-muro-di-fuoco</em>, comporterà <strong>costi sostanziali</strong>, che però saranno a <strong>totale scapito</strong> di tutti noi <strong>consumatori</strong>, invece di essere a spese delle multinazionali miliardarie dell'intrattenimento (su cui graveranno soltanto i costi della piattaforma di Stato unificata che collegherà detentori di diritti ed ISP).</p>
## A caccia degli utenti
<p>Ma quest'ultimo dettaglio, giustamente, non importa ai nostri parlamentari e senatori, che per loro fortuna da tanti e tanti anni ricevono rispettivamente <a href="https://www.laleggepertutti.it/353259_quanto-guadagnano-i-parlamentari" rel="noopener nofollow" target="_blank">1200 e 1650 € annui solo per le spese telefoniche</a>, grazie a quelli che tra noi, cittadini coglioni, pagano le tasse.</p>
Oltre a voler **contrastare** in maniera specifica e ormai inequivocabile la "**diffusione in diretta**" di contenuti duplicati - qualcosa che sta già generando **malumori** tra quegli appassionati di calcio con un **budget risicato** - a parte che in generale i soliti contenuti (audiovisivi, di stampa, o informatici), la legge va espressamente **contro gli utenti** finali, [almeno una certa categoria](https://torrentfreak.com/ew-pirate-iptv-bill-moved-to-senate-as-italy-takes-on-digital-mafias-230324/).
Si prevedono infatti **multe, fino a €5000** in caso di recidiva, per chi (a quanto riesco a capire, dal leggere la legge ed il guardare video ed articoli di altre persone), acquista abbonamenti a servizi pirata a pagamento, come i blasonati "**pezzotti**", i pacchetti _IPTV_ illegali.
### Alcuni sono a posto?
<h2>A caccia degli utenti</h2>
Tutto sommato, nonostante la paura e l'allarmismo generale iniziale, sembra che gli unici utenti che abbiano qualcosa da temere siano appunto questi ultimi, perché - seppur va detto che io so relativamente pochissimo di legge, e non è facile applicare generiche competenze di comprensione del testo su mattoni legali, quindi chissà - il **testo parla di acquisto o noleggio**, e **non** anche cose come lo **scaricare a costo zero**.
<p>Oltre a voler <strong>contrastare</strong> in maniera specifica e ormai inequivocabile la "<strong>diffusione in diretta</strong>" di contenuti duplicati - qualcosa che sta già generando <strong>malumori</strong> tra quegli appassionati di calcio con un <strong>budget risicato</strong> - a parte che in generale i soliti contenuti (audiovisivi, di stampa, o informatici), la legge va espressamente <strong>contro gli utenti</strong> finali, <a href="https://torrentfreak.com/ew-pirate-iptv-bill-moved-to-senate-as-italy-takes-on-digital-mafias-230324/" rel="noopener nofollow" target="_blank">almeno una certa categoria</a>.</p>
Se, quindi, fino ad oggi, nell'effettivo non è **mai stato vietato** il navigare in Internet per **trovare link** a partite di calcio "croccanti", con pixel grossi quanto biscotti e il vizio del _buffering_, o **scaricare** il decimo film della settimana tramite _torrent_, o ancora **fare incetta** di videogiochi gratuitamente ripacchettizzati, si può ben immaginare che **le cose rimarranno come sono** in questo senso.
<p>Si prevedono infatti <strong>multe, fino a €5000</strong> in caso di recidiva, per chi (a quanto riesco a capire, dal leggere la legge ed il guardare video ed articoli di altre persone), acquista abbonamenti a servizi pirata a pagamento, come i blasonati "<strong>pezzotti</strong>", i pacchetti <em>IPTV</em> illegali.</p>
#### ...Forse non in assoluto
<h3>Alcuni sono a posto?</h3>
Momenti decisamente **meno tranquilli** potrebbero invece viverli coloro che **partecipano alla condivisione** di contenuti copiati, fosse anche con un torrent lasciato in _**seeding**_.
In Italia pare non sia **mai stato perseguito** alcun singolo _seeder_, né mai gli è stata bloccata la connessione, ma con l'autorizzazione al **blocco** degli **indirizzi IP** la situazione rischia di **cambiare**, e forse da oggi gli ISP dovranno **smettere di cestinare** le **lettere degli avvocati**; se non le centinaia che ogni giorno arrivano dagli Stati Uniti, con la presunzione di volere che in Europa si rispetti una legge soltanto statunitense (il [DMCA](https://en.wikipedia.org/wiki/Digital_Millennium_Copyright_Act)), almeno quelle poche annuali italiane sì (ammesso che esistano davvero!).
<p>Tutto sommato, nonostante la paura e l'allarmismo generale iniziale, sembra che gli unici utenti che abbiano qualcosa da temere siano appunto questi ultimi, perché - seppur va detto che io so relativamente pochissimo di legge, e non è facile applicare generiche competenze di comprensione del testo su mattoni legali, quindi chissà - il <strong>testo parla di acquisto o noleggio</strong>, e <strong>non</strong> anche cose come lo <strong>scaricare a costo zero</strong>.</p>
## Non soffrirà solo la "mafia digitale"
<p>Se, quindi, fino ad oggi, nell'effettivo non è <strong>mai stato vietato</strong> il navigare in Internet per <strong>trovare link</strong> a partite di calcio "croccanti", con pixel grossi quanto biscotti e il vizio del <em>buffering</em>, o <strong>scaricare</strong> il decimo film della settimana tramite <em>torrent</em>, o ancora <strong>fare incetta</strong> di videogiochi gratuitamente ripacchettizzati, si può ben immaginare che <strong>le cose rimarranno come sono</strong> in questo senso.</p>
Coloro che in tutta questa storia ci **vanno peggio** sono sicuramente i membri della "**mafia digitale**" - così la chiama Massimiliano Capitanio, commissario di [AGCOM](https://it.wikipedia.org/wiki/Autorit%C3%A0_per_le_garanzie_nelle_comunicazioni) - cioè quelli che **vendono i pacchetti** piratati premium, **lucrando**: per loro, **multe fino a €15.5m** e **carcere fino a 3 anni**.
<h4>...Forse non in assoluto</h4>
Forse, se questa nuova legge prendesse **di mira soltanto loro**, **non ci sarebbe** granché da **discutere**: **non hanno alcuna passione** per la condivisione, soltanto quella dei **soldi**.
Forse non si obietterebbe granché nemmeno se, andando contro le piattaforme che mettono a disposizione certi link, si considerasse di agire **soltanto contro** quelle **società a scopo di lucro**: Google, Microsoft (con Bing), Facebook, Twitter, e compagnia bella.
<p>Momenti decisamente <strong>meno tranquilli</strong> potrebbero invece viverli coloro che <strong>partecipano alla condivisione</strong> di contenuti copiati, fosse anche con un torrent lasciato in <em><strong>seeding</strong></em>.<br>
In Italia pare non sia <strong>mai stato perseguito</strong> alcun singolo <em>seeder</em>, né mai gli è stata bloccata la connessione, ma con l'autorizzazione al <strong>blocco</strong> degli <strong>indirizzi IP</strong> la situazione rischia di <strong>cambiare</strong>, e forse da oggi gli ISP dovranno <strong>smettere di cestinare</strong> le <strong>lettere degli avvocati</strong>; se non le centinaia che ogni giorno arrivano dagli Stati Uniti, con la presunzione di volere che in Europa si rispetti una legge soltanto statunitense (il <a href="https://en.wikipedia.org/wiki/Digital_Millennium_Copyright_Act" rel="noopener nofollow" target="_blank">DMCA</a>), almeno quelle poche annuali italiane sì (ammesso che esistano davvero!).</p>
<h2>Non soffrirà solo la "mafia digitale"</h2>
<p>Coloro che in tutta questa storia ci <strong>vanno peggio</strong> sono sicuramente i membri della "<strong>mafia digitale</strong>" - così la chiama Massimiliano Capitanio, commissario di <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Autorit%C3%A0_per_le_garanzie_nelle_comunicazioni" rel="noopener nofollow" target="_blank">AGCOM</a> - cioè quelli che <strong>vendono i pacchetti</strong> piratati premium, <strong>lucrando</strong>: per loro, <strong>multe fino a €15.5m</strong> e <strong>carcere fino a 3 anni</strong>.</p>
<p>Forse, se questa nuova legge prendesse <strong>di mira soltanto loro</strong>, <strong>non ci sarebbe</strong> granché da <strong>discutere</strong>: <strong>non hanno alcuna passione</strong> per la condivisione, soltanto quella dei <strong>soldi</strong>.<br>
Forse non si obietterebbe granché nemmeno se, andando contro le piattaforme che mettono a disposizione certi link, si considerasse di agire <strong>soltanto contro</strong> quelle <strong>società a scopo di lucro</strong>: Google, Microsoft (con Bing), Facebook, Twitter, e compagnia bella.</p>
<p>Ma in Italia hanno già fatto <em>saltare in aria</em> TNTVillage, e io non voglio la <strong>decimazione</strong> anche di tutte le altre <strong>piazze online</strong> create <strong>dalla gente per la gente</strong> - senza scopo di lucro, e anzi <strong>spesso a perdere</strong>, sia in tempo che in denaro - solo perché <strong>a qualcuno da fastidio</strong> che si utilizzi la <strong>funzionalità principale del Web</strong>: i collegamenti ipertestuali, inventati per favorire la <strong>condivisione libera e gratuita</strong> di cultura ed intrattenimento, <strong>senza barriere</strong>.</p>
<hr>
Ma in Italia hanno già fatto _saltare in aria_ TNTVillage, e io non voglio la **decimazione** anche di tutte le altre **piazze online** create **dalla gente per la gente** - senza scopo di lucro, e anzi **spesso a perdere**, sia in tempo che in denaro - solo perché **a qualcuno da fastidio** che si utilizzi la **funzionalità principale del Web**: i collegamenti ipertestuali, inventati per favorire la **condivisione libera e gratuita** di cultura ed intrattenimento, **senza barriere**.

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@ -10,79 +10,69 @@ Lastmod = 2023-05-03
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<p>Come <strong>da titolo</strong>, è stato questo il <strong>pensiero poetico</strong> dispensato da mia madre oggi, dopo che al pomeriggio sono tornata a casa con una <strong>psiche</strong> completamente <strong>obliterata</strong>, irriconoscibile.</p>
Come **da titolo**, è stato questo il **pensiero poetico** dispensato da mia madre oggi, dopo che al pomeriggio sono tornata a casa con una **psiche** completamente **obliterata**, irriconoscibile.
<p>Fino a 30 minuti prima, <em>maremma bona</em>, <strong>volevo</strong> solo <strong>esplodere</strong>. Atttenzione, però: non per l'esame in sé (l'ultimo di una serie di extra-curriculari, precisamente), per me semplicissimo, di cui non mi importa nulla se non della certificazione!<sup id="fnref1"><a class="footnote-ref" href="#fn1">1</a></sup> È successa un'<strong>altra roba</strong>.</p>
Fino a 30 minuti prima, _maremma bona_, **volevo** solo **esplodere**. Atttenzione, però: non per l'esame in sé (l'ultimo di una serie di extra-curriculari, precisamente), per me semplicissimo, di cui non mi importa nulla se non della certificazione!<sup id="fnref1"><a href="#fn1">1</a></sup> È successa un'**altra roba**.
<h2>Torniamo indietro</h2>
## Torniamo indietro
<p>Quando passai le prime sessioni <strong>due anni fa</strong>, andò tutto <strong>liscissimo</strong>, quasi all'insegna del <em><a href="https://www.urbandictionary.com/define.php?term=chill%20vibes" rel="noopener nofollow" target="_blank">chilling</a></em>: erano ancora i tempi delle restrizioni anti-COVID, e quei 2 esami che affrontai a scuola erano in un'<strong>aula</strong> comunque <strong>poco affollata</strong>.</p>
Quando passai le prime sessioni **due anni fa**, andò tutto **liscissimo**, quasi all'insegna del _[chilling](https://www.urbandictionary.com/define.php?term=chill%20vibes)_: erano ancora i tempi delle restrizioni anti-COVID, e quei 2 esami che affrontai a scuola erano in un'**aula** comunque **poco affollata**.
<p><strong>Quest'anno</strong>, però, una <strong>schifezza</strong>. La carta l'ho presa senza ripetere nulla, quindi i miei non hanno buttato soldi in quel riguardo, ma l'<strong>esperienza</strong> è stata <strong>terrificante</strong>.<br>
L'<strong>aula</strong> a questi giri è stata sempre <strong>pienissima</strong>, e proprio questa cosa è finita per essere un <strong>problema per la mia anima</strong>.<br>
Non credo di meritarmi tutto questo...</p>
**Quest'anno**, però, una **schifezza**. La carta l'ho presa senza ripetere nulla, quindi i miei non hanno buttato soldi in quel riguardo, ma l'**esperienza** è stata **terrificante**.
L'**aula** a questi giri è stata sempre **pienissima**, e proprio questa cosa è finita per essere un **problema per la mia anima**.
Non credo di meritarmi tutto questo...
<h3>Aria di problemi</h3>
### Aria di problemi
<p>Il <strong>mese scorso</strong> feci 2 esami dei 3 che mi mancavano, e già <strong>non filò nulla</strong> liscio, affatto:</p>
Il **mese scorso** feci 2 esami dei 3 che mi mancavano, e già **non filò nulla** liscio, affatto:
<ol>
<li><p>Il mio professore (referente del progetto) non mi aveva detto che sulla casella email del dominio scolastico mi sarebbe dovuto arrivare un link privato, per creare un account sulla piattaforma di esaminazione online... Peccato che l'accesso alla posta lo ho solo sulla <a href="https://sitoctt.octt.eu.org/Posts/Archive/2022-05-07-Gli-Inaspettati-Vantaggi-della-Chiavetta-Linux.html" rel="noopener nofollow" target="_blank">chiavetta con Puppy Linux</a> e sul tablet, e non riesco ad accedere altrove<sup id="fnref2"><a class="footnote-ref" href="#fn2">2</a></sup>. Risultato: <strong>dovetti farmi la corsa</strong> a casa <strong>per prendere il tablet</strong> e tornare a scuola... Fortuna che abito nelle vicinanze.</p></li>
<li><p>La <strong>piattaforma di testing si ruppe</strong> totalmente quando avevo finito uno degli esami (non senza fatica, alcune domande erano <em>[glitchate](<a href="https://en.wikipedia.org/wiki/Glitch#Computer" rel="noopener nofollow" target="_blank">https://en.wikipedia.org/wiki/Glitch#Computer</a></em>glitch)_!): appena feci partire il secondo, il sistema disse che avevo esaurito il tempo, e mi chiuse in faccia la prova appena avviata... Il prof. dovette <strong>perdere tempo</strong> a chiamare il supporto per spiegare la cosa, e dopo un bel casino l'esame venne ripristinato come non svolto.</p></li>
</ol>
1. Il mio professore (referente del progetto) non mi aveva detto che sulla casella email del dominio scolastico mi sarebbe dovuto arrivare un link privato, per creare un account sulla piattaforma di esaminazione online... Peccato che l'accesso alla posta lo ho solo sulla [chiavetta con Puppy Linux](https://sitoctt.octt.eu.org/Posts/Archive/2022-05-07-Gli-Inaspettati-Vantaggi-della-Chiavetta-Linux.html) e sul tablet, e non riesco ad accedere altrove<sup id="fnref2"><a href="#fn2">2</a></sup>. Risultato: **dovetti farmi la corsa** a casa **per prendere il tablet** e tornare a scuola... Fortuna che abito nelle vicinanze.
2. La **piattaforma di testing si ruppe** totalmente quando avevo finito uno degli esami (non senza fatica, alcune domande erano _\[glitchate\]([https://en.wikipedia.org/wiki/Glitch#Computer](https://en.wikipedia.org/wiki/Glitch#Computer)_glitch)\_!): appena feci partire il secondo, il sistema disse che avevo esaurito il tempo, e mi chiuse in faccia la prova appena avviata... Il prof. dovette **perdere tempo** a chiamare il supporto per spiegare la cosa, e dopo un bel casino l'esame venne ripristinato come non svolto.
<p>Tra entrambe le cose, allora, fu <strong>persa</strong> una buona quantità di <strong>tempo</strong>. E se così non fosse stato, <strong>forse</strong> ce l'<strong>avrei</strong> fatta a finire <strong>tutti gli esami quel giorno</strong>.</p>
Tra entrambe le cose, allora, fu **persa** una buona quantità di **tempo**. E se così non fosse stato, **forse** ce l'**avrei** fatta a finire **tutti gli esami quel giorno**.
<h2>Il presente</h2>
## Il presente
<p>Torniamo ad oggi.<br>
Finita la scocciatura dell'attesa (non troppo problematica, grazie al rettangolo di plastica, vetro, metallo, con connessione Internet, e tascabile, che anche io porto sempre in giro), dovuta al fatto che tutte le postazioni erano occupate inizialmente, <strong>inizio</strong>.<br>
<em>...Ma non l'avessi mai fatto!</em></p>
Torniamo ad oggi.
Finita la scocciatura dell'attesa (non troppo problematica, grazie al rettangolo di plastica, vetro, metallo, con connessione Internet, e tascabile, che anche io porto sempre in giro), dovuta al fatto che tutte le postazioni erano occupate inizialmente, **inizio**.
_...Ma non l'avessi mai fatto!_
<p>I miei <strong>primi minuti</strong> vanno per <strong>bene</strong>, <strong>fino a che</strong> non iniziano a terminare l'esame anche una buona selezione (casuale, o il destino le ha scelte accuratamente?) di <strong>scimmie</strong>, che dalle file dietro a tutto <strong>farfugliavano</strong> con chi (immagino in confidenza) ancora non aveva finito, ad un volume esagerato e in contemporanea.<br>
Ecco, ecco, ora, lentamente, il <strong>sangue</strong> inizia a <strong>ribollire</strong> nel mio corpo, manco fosse una caffettiera, perché con quel casino <strong>non riesco a leggere</strong> metà di una domanda <strong>senza distrarmi</strong> totalmente. Nemmeno avere gli auricolari nelle orecchie (ma staccati) attenuava abbastanza il rumore. <strong>Finire in quel modo</strong> l'esame? <strong>Impossibile</strong>.</p>
I miei **primi minuti** vanno per **bene**, **fino a che** non iniziano a terminare l'esame anche una buona selezione (casuale, o il destino le ha scelte accuratamente?) di **scimmie**, che dalle file dietro a tutto **farfugliavano** con chi (immagino in confidenza) ancora non aveva finito, ad un volume esagerato e in contemporanea.
Ecco, ecco, ora, lentamente, il **sangue** inizia a **ribollire** nel mio corpo, manco fosse una caffettiera, perché con quel casino **non riesco a leggere** metà di una domanda **senza distrarmi** totalmente. Nemmeno avere gli auricolari nelle orecchie (ma staccati) attenuava abbastanza il rumore. **Finire in quel modo** l'esame? **Impossibile**.
<h3>Ci ho provato</h3>
### Ci ho provato
<p>Prima che fosse troppo tardi, <strong>ho cercato</strong> di <strong>chiamare l'insegnante</strong> — che, mannaggia allo <em>strafaccio</em>, era parecchio <strong>distratto</strong>, perché ad un'altra persona in quel momento era capitato lo stesso glitch della mia volta precedente (e qui devo: ma che backend di merda che ha 'sta piattaforma, buttatelo via e riscrivetelo da capo, per cortesia!!!).<br>
Volevo <strong>gentilmente</strong> dirgli di far stare in <strong>silenzio</strong> tutti coloro che non avevano diritto di parola, e dopo qualche minuto (a onor suo, di sua sponte, un attimo prima che sentisse me) ha blaterato qualcosa (di poco convincente) per dire alla platea di acquietarsi. La platea <strong>non si è acquietata</strong>, e il prof. stava uscendo pazzo per via dei problemi generali, purtroppo, quindi <strong>poco poteva dar retta</strong> a me.</p>
Prima che fosse troppo tardi, **ho cercato** di **chiamare l'insegnante** — che, mannaggia allo _strafaccio_, era parecchio **distratto**, perché ad un'altra persona in quel momento era capitato lo stesso glitch della mia volta precedente (e qui devo: ma che backend di merda che ha 'sta piattaforma, buttatelo via e riscrivetelo da capo, per cortesia!!!).
Volevo **gentilmente** dirgli di far stare in **silenzio** tutti coloro che non avevano diritto di parola, e dopo qualche minuto (a onor suo, di sua sponte, un attimo prima che sentisse me) ha blaterato qualcosa (di poco convincente) per dire alla platea di acquietarsi. La platea **non si è acquietata**, e il prof. stava uscendo pazzo per via dei problemi generali, purtroppo, quindi **poco poteva dar retta** a me.
<p>L'<strong>altra volta</strong> c'era <strong>meno casino</strong>. Forse perché gli individui sbagliati erano meno, forse perché stavo al PC nello spigolo estremo dell'aula (che oggi non si accendeva), forse perché, dato che c'era un commissario esterno, le regole si potevano violare solo senza fare rumore. Non lo so.</p>
L'**altra volta** c'era **meno casino**. Forse perché gli individui sbagliati erano meno, forse perché stavo al PC nello spigolo estremo dell'aula (che oggi non si accendeva), forse perché, dato che c'era un commissario esterno, le regole si potevano violare solo senza fare rumore. Non lo so.
<p>Addirittura decido di <strong>chiamare a telefono mio padre</strong>, arrivata qui, per dirgli di <strong>chiamare a sua volta</strong> il professore a telefono; magari a 'sto giro <strong>riesce a capire</strong>. In effetti, a questo giro l'invito al silenzio era più convincente. Lo era?</p>
Addirittura decido di **chiamare a telefono mio padre**, arrivata qui, per dirgli di **chiamare a sua volta** il professore a telefono; magari a 'sto giro **riesce a capire**. In effetti, a questo giro l'invito al silenzio era più convincente. Lo era?
<h3>Un disastro</h3>
### Un disastro
<p>Ma, ormai, <strong>troppo tardi</strong> comunque: la mia tensione è salita troppo, <strong>non riesco a riacquisire</strong> un minimo di <strong>concentrazione</strong>, costringendomi, dopo forse 21 mesi buoni in cui ho potuto farne a meno, a graffiarmi per convertire una minima parte del carico mentale (che richiede energie mentali di primo piano per essere gestito, le stesse che in quel momento mi servivano per completare la mia sessione) in bruciore cutaneo (che, fino ad un certo livello, è gestito dal cervello in background). Che palle.</p>
Ma, ormai, **troppo tardi** comunque: la mia tensione è salita troppo, **non riesco a riacquisire** un minimo di **concentrazione**, costringendomi, dopo forse 21 mesi buoni in cui ho potuto farne a meno, a graffiarmi per convertire una minima parte del carico mentale (che richiede energie mentali di primo piano per essere gestito, le stesse che in quel momento mi servivano per completare la mia sessione) in bruciore cutaneo (che, fino ad un certo livello, è gestito dal cervello in background). Che palle.
<p>Il <strong>danno</strong> ormai l'ho fatto, <em>ahimè ed e che cazzo</em>, e sembrava che lentamente si stesse per calmare tutto e la concentrazione potesse tornare... e invece no. Il <strong>richiamo</strong> del prof. è stato comunque <strong>troppo morbido</strong> e <strong>non ha stroncato i cattivi</strong> comportamenti di quella parte degli altri studenti, li ha solo messi un po' in pausa.</p>
Il **danno** ormai l'ho fatto, _ahimè ed e che cazzo_, e sembrava che lentamente si stesse per calmare tutto e la concentrazione potesse tornare... e invece no. Il **richiamo** del prof. è stato comunque **troppo morbido** e **non ha stroncato i cattivi** comportamenti di quella parte degli altri studenti, li ha solo messi un po' in pausa.
<h3>La soluzione vera</h3>
### La soluzione vera
<p><strong>Boh</strong>, a questo punto mi viene semplicemente da <strong>tirare un pugno</strong> sulla scrivania e "urlare" (non che io lo sappia fare, ma il pugno proprio a sopperire a questo serve; <em>l'ho inconsciamente imparato da un altro mio professore</em>) di <strong>fare silenzio</strong>, che altrimenti non avrei potuto concludere nulla, e... <strong>ha funzionato</strong>. <em>Ah?...</em><br>
Si, <strong>tutto qui</strong>. Non posso dire altro su questo attimo, si è immediatamente cristallizzato in bene. Da lì, fino a quando ho finito e ho potuto andarmene, non è volata più una mosca.</p>
**Boh**, a questo punto mi viene semplicemente da **tirare un pugno** sulla scrivania e "urlare" (non che io lo sappia fare, ma il pugno proprio a sopperire a questo serve; _l'ho inconsciamente imparato da un altro mio professore_) di **fare silenzio**, che altrimenti non avrei potuto concludere nulla, e... **ha funzionato**. _Ah?..._
Si, **tutto qui**. Non posso dire altro su questo attimo, si è immediatamente cristallizzato in bene. Da lì, fino a quando ho finito e ho potuto andarmene, non è volata più una mosca.
<p>A quel punto, purtroppo, l'<strong>irritazione</strong> l'avevo comunque <strong>accumulata</strong>, e ci ho messo <em>ore e ore e <strong>ore</strong></em> <strong>per smaltirla</strong>, tra il fare varie cose a caso e lo scrivere questo articolo.<br>
L'unica cosa di cui logicamente posso <strong>pentirmi</strong> è di non aver fatto risuonare quel <strong>banco qualche prezioso minuto prima</strong> di arrivare sul serio al limite, dato che i metodi gentili non funzionavano. Purtroppo o per fortuna, mannaggia, non <strong>è un riflesso che mi sorge</strong> troppo spesso; <strong>solo quando</strong> ormai sono <strong>già oltre</strong> quel limite, e forse ho <strong>già commesso altri danni</strong> evitabili.</p>
A quel punto, purtroppo, l'**irritazione** l'avevo comunque **accumulata**, e ci ho messo _ore e ore e **ore**_ **per smaltirla**, tra il fare varie cose a caso e lo scrivere questo articolo.
L'unica cosa di cui logicamente posso **pentirmi** è di non aver fatto risuonare quel **banco qualche prezioso minuto prima** di arrivare sul serio al limite, dato che i metodi gentili non funzionavano. Purtroppo o per fortuna, mannaggia, non **è un riflesso che mi sorge** troppo spesso; **solo quando** ormai sono **già oltre** quel limite, e forse ho **già commesso altri danni** evitabili.
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<p>Eppure, quel dubbio mi resta ancora: ma <strong>cosa avrò fatto</strong> di tanto male al mondo <strong>per meritarmi</strong> queste cose? E vallo a capire...</p>
Eppure, quel dubbio mi resta ancora: ma **cosa avrò fatto** di tanto male al mondo **per meritarmi** queste cose? E vallo a capire...
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<p>La <strong>certificazione</strong>... oddio, anche di quest'ultima, <strong>non è che mi importi</strong> in prima persona: sul mio <strong>letto di morte non</strong> starò certo a <strong>contare le carte</strong> che avrei potuto ma non ho voluto ottenere; principalmente mi convinsero i miei, e allora vabbè. (<em>Se <strong>dovesse scadere</strong> pure questa prima che possa essere sul serio utile a qualcosa, <strong>mi incazzerò</strong> sul serio, ma lasciamo stare...</em>)&nbsp;<a href="#fnref1"></a></p>
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<p><strong>Colpa di Google</strong> (GSuite, cacca), la <strong>rete scolastica</strong> non è riconosciuta come fidata e <strong>non mi fa accedere</strong>. Quel giorno non riuscivo ad accedere nemmeno da smartphone collegandomi alla VPN di casa mia, per qualche motivo! <strong>Spiegai meglio</strong> il problema generale nel mio <strong>articolo sulla chiavetta Puppy</strong>, comunque, quindi rimando lì per chi ha interesse.&nbsp;<a href="#fnref2"></a></p>
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1. La **certificazione**... oddio, anche di quest'ultima, **non è che mi importi** in prima persona: sul mio **letto di morte non** starò certo a **contare le carte** che avrei potuto ma non ho voluto ottenere; principalmente mi convinsero i miei, e allora vabbè. (_Se **dovesse scadere** pure questa prima che possa essere sul serio utile a qualcosa, **mi incazzerò** sul serio, ma lasciamo stare..._) [](#fnref1)
2. **Colpa di Google** (GSuite, cacca), la **rete scolastica** non è riconosciuta come fidata e **non mi fa accedere**. Quel giorno non riuscivo ad accedere nemmeno da smartphone collegandomi alla VPN di casa mia, per qualche motivo! **Spiegai meglio** il problema generale nel mio **articolo sulla chiavetta Puppy**, comunque, quindi rimando lì per chi ha interesse. [](#fnref2)

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<p><small><em><strong>Nota</strong>: questo articolo <strong>avrebbe dovuto</strong> si in primo luogo illustrare i problemi della dock di Switch, ma poi continuare e terminare con lo <strong>sviluppo totale della mia soluzione</strong> alternativa. La prima parte è venuta <strong>bella lunga</strong>, però, e ho paura che possa <strong>eclissare</strong> quella veramente importante, quella della mia soluzione <strong>pericolosamente originale</strong>. Quindi, <strong>in questo</strong> articolo parlo solo delle <strong>mie rogne</strong>; quello che uscirà in <strong>seguito sarà</strong> dedicato al mio <strong>fai-da-te</strong>.</em></small></p>
<small><em><strong>Nota</strong>: questo articolo <strong>avrebbe dovuto</strong> si in primo luogo illustrare i problemi della dock di Switch, ma poi continuare e terminare con lo <strong>sviluppo totale della mia soluzione</strong> alternativa. La prima parte è venuta <strong>bella lunga</strong>, però, e ho paura che possa <strong>eclissare</strong> quella veramente importante, quella della mia soluzione <strong>pericolosamente originale</strong>. Quindi, <strong>in questo</strong> articolo parlo solo delle <strong>mie rogne</strong>; quello che uscirà in <strong>seguito sarà</strong> dedicato al mio <strong>fai-da-te</strong>.</em></small>
<p>Chi è, come me, tra gli <strong>sfortunati possessori</strong> di una console <strong>Nintendo Switch</strong>, probabilmente sa bene quanto la <strong>dock ufficiale</strong> sia non solo <strong>scomoda</strong>, ma quasi uno scherzo in essenza, qualcosa che quasi <strong>non doveva esistere</strong>!</p>
Chi è, come me, tra gli **sfortunati possessori** di una console **Nintendo Switch**, probabilmente sa bene quanto la **dock ufficiale** sia non solo **scomoda**, ma quasi uno scherzo in essenza, qualcosa che quasi **non doveva esistere**!
## Ecco di cosa parliamo
La **dock**, per coloro che sono stati beati ignoranti fino ad ora, è semplicemente una **basetta proprietaria** che fornisce alcune **espansioni** alla console, tra cui una sola con un minimo di rilievo: l'**output video**.
<h2>Ecco di cosa parliamo</h2>
Per evitare di creare confusione, o di attribuire colpe dove queste possono non essere dovute, mi chiarisco: tutto **questo articolo** ruota attorno alla **prima edizione della dock**. Nintendo ne ha infatti creato una versione migliorata quando, nel 2021, ha rilasciato la revisione OLED della console. Io possiedo **solo il primo modello** (in quanto ho solo la prima edizione di Switch), quindi la mia esperienza si limita a quello. Vabbè che, anche se pare che **alcuni problemi** minori siano stati **risolti**, nel complesso la dock **rimane sempre sub-ottimale**.
<p>La <strong>dock</strong>, per coloro che sono stati beati ignoranti fino ad ora, è semplicemente una <strong>basetta proprietaria</strong> che fornisce alcune <strong>espansioni</strong> alla console, tra cui una sola con un minimo di rilievo: l'<strong>output video</strong>.</p>
![La mia dock appoggiata in un cestino della spazzatura... smontata, perché ho già realizzato l'oggetto del prossimo post.]({{< assetsRoot >}}/Media/Switch-Dock/Dock-Binned.webp) <small><em>Ecco qui il posto in cui la dock dovrebbe stare: nel cestino.</em></small>
<p>Per evitare di creare confusione, o di attribuire colpe dove queste possono non essere dovute, mi chiarisco: tutto <strong>questo articolo</strong> ruota attorno alla <strong>prima edizione della dock</strong>. Nintendo ne ha infatti creato una versione migliorata quando, nel 2021, ha rilasciato la revisione OLED della console. Io possiedo <strong>solo il primo modello</strong> (in quanto ho solo la prima edizione di Switch), quindi la mia esperienza si limita a quello. Vabbè che, anche se pare che <strong>alcuni problemi</strong> minori siano stati <strong>risolti</strong>, nel complesso la dock <strong>rimane sempre sub-ottimale</strong>.</p>
## Per cosa iniziò la fine
<p><img src="{{< assetsRoot >}}/Media/Switch-Dock/Dock-Binned.webp" alt="La mia dock appoggiata in un cestino della spazzatura... smontata, perché ho già realizzato l'oggetto del prossimo post."> <small><em>Ecco qui il posto in cui la dock dovrebbe stare: nel cestino.</em></small></p>
È stato sin dal proverbiale **_day-one_**, quel giorno del **2017** in cui Nintendo ha rilasciato questa **ennesima console** sul mercato, che tra le diverse **critiche** sollevatesi attorno ad essa, molte hanno riguardato proprio anche il suo **rapporto con la dock**.
<h2>Per cosa iniziò la fine</h2>
### L'output video fatto brutto
<p>È stato sin dal proverbiale <strong><em>day-one</em></strong>, quel giorno del <strong>2017</strong> in cui Nintendo ha rilasciato questa <strong>ennesima console</strong> sul mercato, che tra le diverse <strong>critiche</strong> sollevatesi attorno ad essa, molte hanno riguardato proprio anche il suo <strong>rapporto con la dock</strong>.</p>
Il **fastidio** più grosso, a mio parere, è dovuto al fatto che la **maledetta** dock è l'**unico modo per avere output video** dalla console ad un display esterno. Comprendiamo tutti il non voler mettere una porta HDMI sul tablet, ossia la console vera e propria, ma **perché per forza** richiedere la dock?
<h3>L'output video fatto brutto</h3>
Già da **3 anni prima** dell'uscita sul mercato dello Switch, ossia dal **2014**, è stato diffuso lo **standard** "_[DisplayPort Alternate Mode on USB Type-C Connector](https://en.wikipedia.org/wiki/DisplayPort#USB-C)_", quello oggi **implementato in tutti quei PC** portatili che non includono una porta HDMI, e che permette per l'appunto di trasportare, su un **unico connettore**: energia sufficiente alla ricarica, **dati video, e dati di ogni tipo** (USB).
Nel caso poi si volessero avere porte USB extra, o direttamente una porta HDMI (per collegarsi a monitor non-DisplayPort), sul mercato ci sono **hub per meno di qualche decina di euro** che fanno proprio a questo caso.
Ovviamente, avendo Nintendo voluto implementare la sua **soluzione proprietaria discutibile**, il **collegare Switch direttamente** ad un monitor dotato di porta USB-C, o a uno di questi adattatori, non risulterà in **alcun segnale video** venir trasmesso.
<p>Il <strong>fastidio</strong> più grosso, a mio parere, è dovuto al fatto che la <strong>maledetta</strong> dock è l'<strong>unico modo per avere output video</strong> dalla console ad un display esterno. Comprendiamo tutti il non voler mettere una porta HDMI sul tablet, ossia la console vera e propria, ma <strong>perché per forza</strong> richiedere la dock?</p>
Nintendo ha poi ben _depensato_ di non includere funzioni di **trasmissione video senza fili**, nemmeno come opzione secondaria, seppur programmi _homebrew_ come [SysDVR](https://github.com/exelix11/SysDVR) dimostrano che l'**hardware è perfettamente capace** di una trasmissione video in WLAN.
Per dirne un'altra, lo standard [Miracast](https://en.wikipedia.org/wiki/Miracast) esiste dal **2012**, quindi c'era tutto il tempo di implementarlo nella console, **se solo la casa madre avesse voluto**. A dire il vero, trattandosi di qualcosa di **implementabile via software** (l'unico requisito hardware è il **Wi-Fi**), Nintendo non ha **mai avuto un termine massimo** per includere una funzione del genere, eppure nessun aggiornamento del firmware rilasciato in questi **6 anni** ha ancora tappato questa **lacuna** (o varie altre); qualcosa che non fa altro che confermare la **svogliatezza dell'azienda**.
<p>Già da <strong>3 anni prima</strong> dell'uscita sul mercato dello Switch, ossia dal <strong>2014</strong>, è stato diffuso lo <strong>standard</strong> "<em><a href="https://en.wikipedia.org/wiki/DisplayPort#USB-C" rel="noopener nofollow" target="_blank">DisplayPort Alternate Mode on USB Type-C Connector</a></em>", quello oggi <strong>implementato in tutti quei PC</strong> portatili che non includono una porta HDMI, e che permette per l'appunto di trasportare, su un <strong>unico connettore</strong>: energia sufficiente alla ricarica, <strong>dati video, e dati di ogni tipo</strong> (USB).<br>
Nel caso poi si volessero avere porte USB extra, o direttamente una porta HDMI (per collegarsi a monitor non-DisplayPort), sul mercato ci sono <strong>hub per meno di qualche decina di euro</strong> che fanno proprio a questo caso.<br>
Ovviamente, avendo Nintendo voluto implementare la sua <strong>soluzione proprietaria discutibile</strong>, il <strong>collegare Switch direttamente</strong> ad un monitor dotato di porta USB-C, o a uno di questi adattatori, non risulterà in <strong>alcun segnale video</strong> venir trasmesso.</p>
### Una batosta al portafogli!
<p>Nintendo ha poi ben <em>depensato</em> di non includere funzioni di <strong>trasmissione video senza fili</strong>, nemmeno come opzione secondaria, seppur programmi <em>homebrew</em> come <a href="https://github.com/exelix11/SysDVR" rel="noopener nofollow" target="_blank">SysDVR</a> dimostrano che l'<strong>hardware è perfettamente capace</strong> di una trasmissione video in WLAN.<br>
Per dirne un'altra, lo standard <a href="https://en.wikipedia.org/wiki/Miracast" rel="noopener nofollow" target="_blank">Miracast</a> esiste dal <strong>2012</strong>, quindi c'era tutto il tempo di implementarlo nella console, <strong>se solo la casa madre avesse voluto</strong>. A dire il vero, trattandosi di qualcosa di <strong>implementabile via software</strong> (l'unico requisito hardware è il <strong>Wi-Fi</strong>), Nintendo non ha <strong>mai avuto un termine massimo</strong> per includere una funzione del genere, eppure nessun aggiornamento del firmware rilasciato in questi <strong>6 anni</strong> ha ancora tappato questa <strong>lacuna</strong> (o varie altre); qualcosa che non fa altro che confermare la <strong>svogliatezza dell'azienda</strong>.</p>
Nonostante questa **fissazione di Nintendo** con il **non implementare standard** diffusi — o, ancora peggio, con il farlo in **maniera scorretta**, reinterpretandoli e **rompendoli** (non m'azzardo ad aprire bocca sulle questioni di Switch che esulano dalla basetta...) — quantomeno **la dock è inclusa nella confezione** della console, e non va acquistata separatamente... qualcosa che non so se vedere come **bene o male**, considerando che, costando **ben 80 euro** se acquistata separatamente, immagino che la sua inclusione nella scatola del tablet **impatti pesantemente** quello che sarebbe altrimenti il **costo della console** da sola.
<h3>Una batosta al portafogli!</h3>
Se anche è vero, però, che i critici arrivano anche dove qualcuno offre un prodotto perfetto, **questo _plasticume_** d'accessorio **merita** tutta la sua **cattiva fama**. Voglio dire: tutti **noi videogiocatori** ci saremmo aspettati qualcosa di **un attimo migliore**, con quella **taglia di 80€**, e perciò va detto che **gli aspetti negativi** di questo soprammobile pesano onestamente molto di **più dei lati positivi**.
<p>Nonostante questa <strong>fissazione di Nintendo</strong> con il <strong>non implementare standard</strong> diffusi — o, ancora peggio, con il farlo in <strong>maniera scorretta</strong>, reinterpretandoli e <strong>rompendoli</strong> (non m'azzardo ad aprire bocca sulle questioni di Switch che esulano dalla basetta...) — quantomeno <strong>la dock è inclusa nella confezione</strong> della console, e non va acquistata separatamente... qualcosa che non so se vedere come <strong>bene o male</strong>, considerando che, costando <strong>ben 80 euro</strong> se acquistata separatamente, immagino che la sua inclusione nella scatola del tablet <strong>impatti pesantemente</strong> quello che sarebbe altrimenti il <strong>costo della console</strong> da sola.</p>
### Al bando le porte
<p>Se anche è vero, però, che i critici arrivano anche dove qualcuno offre un prodotto perfetto, <strong>questo <em>plasticume</em></strong> d'accessorio <strong>merita</strong> tutta la sua <strong>cattiva fama</strong>. Voglio dire: tutti <strong>noi videogiocatori</strong> ci saremmo aspettati qualcosa di <strong>un attimo migliore</strong>, con quella <strong>taglia di 80€</strong>, e perciò va detto che <strong>gli aspetti negativi</strong> di questo soprammobile pesano onestamente molto di <strong>più dei lati positivi</strong>.</p>
Trovo innanzitutto un minimo **ridicolo****seppur** realisticamente **insignificante**, considerando cosa offrivano nel 2017 le console della concorrenza e in generale gli altri dispositivi elettronici — che la dock fornisca **solamente una porta** di output audio-video **digitale** (HDMI), e **nessuna analogica**.
Ripeto, non è un pretesto intelligente per andare da Nintendo con in mano dei forconi, ma è quantomeno **deludente**, considerando che **la console casalinga precedente** della grande N, la bistrattata **Wii U**, aveva entrambe le uscite.
<h3>Al bando le porte</h3>
Una **mancanza di input/output** ritenuta un problema da ben più di 4 gatti, però, riguarda la **porta Ethernet**. In ambiti specifici il Wi-Fi non ha mai davvero soppiantato le connessioni di rete cablate, e il **gaming** è uno di questi.
Su Switch poi, con i **driver Wi-Fi** di Horizon OS (il sistema operativo di Nintendo), che dire **schifosi** è fargli un complimento, e con il **mancato supporto** ai driver **tethering USB** (quelli che permettono di usare, per esempio, uno smartphone Android come router cablato), l'**unico modo** per avere un collegamento **Internet di qualità** è comprare un **adattatore Ethernet-USB** (almeno questo, per fortuna, può essere generico).
<p>Trovo innanzitutto un minimo <strong>ridicolo</strong><strong>seppur</strong> realisticamente <strong>insignificante</strong>, considerando cosa offrivano nel 2017 le console della concorrenza e in generale gli altri dispositivi elettronici — che la dock fornisca <strong>solamente una porta</strong> di output audio-video <strong>digitale</strong> (HDMI), e <strong>nessuna analogica</strong>.<br>
Ripeto, non è un pretesto intelligente per andare da Nintendo con in mano dei forconi, ma è quantomeno <strong>deludente</strong>, considerando che <strong>la console casalinga precedente</strong> della grande N, la bistrattata <strong>Wii U</strong>, aveva entrambe le uscite.</p>
Eppure, in questo caso, la **mancanza di spazio non è una scusa** digeribile per non aver incluso porte a volontà... la dock al suo **interno** è **perlopiù spazio vuoto**, che componenti elettroniche, e penso sarebbe stato possibile fare di più (la dock OLED, infatti, presenta almeno la porta Ethernet).
A proposito: di per sé, la **tanta plastica ABS** non sarebbe un problema — anzi, dà una **buona solidità** e un **peso di rispetto al prodotto**, che altrimenti potrebbe tendere a volar via giù da tavoli e scrivanie con poco, e sarebbe forse un po' fragile.
<p>Una <strong>mancanza di input/output</strong> ritenuta un problema da ben più di 4 gatti, però, riguarda la <strong>porta Ethernet</strong>. In ambiti specifici il Wi-Fi non ha mai davvero soppiantato le connessioni di rete cablate, e il <strong>gaming</strong> è uno di questi.<br>
Su Switch poi, con i <strong>driver Wi-Fi</strong> di Horizon OS (il sistema operativo di Nintendo), che dire <strong>schifosi</strong> è fargli un complimento, e con il <strong>mancato supporto</strong> ai driver <strong>tethering USB</strong> (quelli che permettono di usare, per esempio, uno smartphone Android come router cablato), l'<strong>unico modo</strong> per avere un collegamento <strong>Internet di qualità</strong> è comprare un <strong>adattatore Ethernet-USB</strong> (almeno questo, per fortuna, può essere generico).</p>
Per via di ciò, però, la dock **non è affatto semplice da trasportare**, principalmente perché **troppo grossa**.
Il **peso**, detto francamente, **non è un problema** in tal riguardo: la console da sola con i _Joy-Con_ (i controller laterali) equipaggiati pesa già più della dock da sola... tutto quel litio in una tavoletta di plastica, fidatevi, _pare piombo_.
Le **dimensioni**, però, se apparentemente contenute (almeno, rispetto ad un'intera console solo-fissa) sono **problematiche** se **si vuole portare la dock** in una borsa o uno zaino assieme alla console. Tutte **le custodie** trasportabili, ovviamente, **non possono riservare** uno spazio per la basetta, a meno di essere grosse quanto delle ventiquattrore.
<p>Eppure, in questo caso, la <strong>mancanza di spazio non è una scusa</strong> digeribile per non aver incluso porte a volontà... la dock al suo <strong>interno</strong> è <strong>perlopiù spazio vuoto</strong>, che componenti elettroniche, e penso sarebbe stato possibile fare di più (la dock OLED, infatti, presenta almeno la porta Ethernet).<br>
A proposito: di per sé, la <strong>tanta plastica ABS</strong> non sarebbe un problema — anzi, dà una <strong>buona solidità</strong> e un <strong>peso di rispetto al prodotto</strong>, che altrimenti potrebbe tendere a volar via giù da tavoli e scrivanie con poco, e sarebbe forse un po' fragile. </p>
Fermandoci un attimo con le parole al vento, e **parlando di numeri**, siamo a 238x98x13 millimetri per la console (Joy-Con inclusi), e 172x102x50 mm per la dock: insomma, quest'ultima è **spessa quasi 4 volte il tablettino**, il che è un **problema**.
La mia custodia generica a valigetta (una di quelle quasi-imbottite, con spazio per gli accessori) è, da chiusa, 249x126x52 millimetri: se dovesse includere anche lo spazio per la dock sarebbe un borsone!
<p>Per via di ciò, però, la dock <strong>non è affatto semplice da trasportare</strong>, principalmente perché <strong>troppo grossa</strong>.<br>
Il <strong>peso</strong>, detto francamente, <strong>non è un problema</strong> in tal riguardo: la console da sola con i <em>Joy-Con</em> (i controller laterali) equipaggiati pesa già più della dock da sola... tutto quel litio in una tavoletta di plastica, fidatevi, <em>pare piombo</em>.<br>
Le <strong>dimensioni</strong>, però, se apparentemente contenute (almeno, rispetto ad un'intera console solo-fissa) sono <strong>problematiche</strong> se <strong>si vuole portare la dock</strong> in una borsa o uno zaino assieme alla console. Tutte <strong>le custodie</strong> trasportabili, ovviamente, <strong>non possono riservare</strong> uno spazio per la basetta, a meno di essere grosse quanto delle ventiquattrore.</p>
## Oltre le banali apparenze
<p>Fermandoci un attimo con le parole al vento, e <strong>parlando di numeri</strong>, siamo a 238x98x13 millimetri per la console (Joy-Con inclusi), e 172x102x50 mm per la dock: insomma, quest'ultima è <strong>spessa quasi 4 volte il tablettino</strong>, il che è un <strong>problema</strong>.<br>
La mia custodia generica a valigetta (una di quelle quasi-imbottite, con spazio per gli accessori) è, da chiusa, 249x126x52 millimetri: se dovesse includere anche lo spazio per la dock sarebbe un borsone!</p>
Ed è esattamente così, osservando attentamente **dettagli sempre più minuti** al fine di produrre **affinate deduzioni**, che ci ricordiamo qualcosa — almeno, io e tutti coloro che imparano fai-da-te e programmazione dal mio blog (sbagliando grosso?): **la [sovra-ingegnerizzazione](https://en.wikipedia.org/wiki/Overengineering) è un pericolo** sempre dietro l'angolo, quando si tenta di fare qualcosa di particolare.
<h2>Oltre le banali apparenze</h2>
### Pareti artigliate incluse!
<p>Ed è esattamente così, osservando attentamente <strong>dettagli sempre più minuti</strong> al fine di produrre <strong>affinate deduzioni</strong>, che ci ricordiamo qualcosa — almeno, io e tutti coloro che imparano fai-da-te e programmazione dal mio blog (sbagliando grosso?): <strong>la <a href="https://en.wikipedia.org/wiki/Overengineering" rel="noopener nofollow" target="_blank">sovra-ingegnerizzazione</a> è un pericolo</strong> sempre dietro l'angolo, quando si tenta di fare qualcosa di particolare.</p>
Una delle **sviste di progettazione** uscita subito fuori con il design della basetta, e che non sarebbe stato affatto presente se solo Nintendo avesse optato per un design più essenziale, è che **lo spazio in cui il tablet** di Switch si inserisce e riposa è un po' troppo stretto. Le due facce di plastica non sono così vicine da far percepire qualcosa di strano all'inserire o al disinserire della console, eppure abbastanza vicine da **creare graffi sul fronte** della console.
A onor del vero, nessun graffio può accumularsi nell'area propriamente del display, ma realisticamente solo **ai suoi margini** (e sui **pixel più estremi** del display, ed ecco da cosa viene la rabbia collettiva), dato che è solo in corrispondenza di quella zona che la dock presenta 2 **sporgenze** simmetriche, che fanno da guide per l'inserimento.
<h3>Pareti artigliate incluse!</h3>
Ovviamente, il pannello frontale **si graffia** soltanto perché **è di plastica**: se fosse stato di vetro, non sarebbero successi incidenti. Considerando però l'ampiezza del target di mercato a cui la console si rivolge, e il resto delle sue caratteristiche tecniche, un display di **vetro sarebbe stato** in effetti **inadeguato**. Tanto, chiunque ci tenga può, come feci io, comprare una **pellicola di vetro** a pochi euro, e in un attimo applicarla.
<p>Una delle <strong>sviste di progettazione</strong> uscita subito fuori con il design della basetta, e che non sarebbe stato affatto presente se solo Nintendo avesse optato per un design più essenziale, è che <strong>lo spazio in cui il tablet</strong> di Switch si inserisce e riposa è un po' troppo stretto. Le due facce di plastica non sono così vicine da far percepire qualcosa di strano all'inserire o al disinserire della console, eppure abbastanza vicine da <strong>creare graffi sul fronte</strong> della console.<br>
A onor del vero, nessun graffio può accumularsi nell'area propriamente del display, ma realisticamente solo <strong>ai suoi margini</strong> (e sui <strong>pixel più estremi</strong> del display, ed ecco da cosa viene la rabbia collettiva), dato che è solo in corrispondenza di quella zona che la dock presenta 2 <strong>sporgenze</strong> simmetriche, che fanno da guide per l'inserimento.</p>
### Flusso dell'aria ridotto
<p>Ovviamente, il pannello frontale <strong>si graffia</strong> soltanto perché <strong>è di plastica</strong>: se fosse stato di vetro, non sarebbero successi incidenti. Considerando però l'ampiezza del target di mercato a cui la console si rivolge, e il resto delle sue caratteristiche tecniche, un display di <strong>vetro sarebbe stato</strong> in effetti <strong>inadeguato</strong>. Tanto, chiunque ci tenga può, come feci io, comprare una <strong>pellicola di vetro</strong> a pochi euro, e in un attimo applicarla.</p>
Parecchi giochi che girano su Switch, nel tentare di mantenere un **regime prestazionale** accettabile durante la sessione di gameplay, lavorano **a scapito delle temperature**, che **si alzano di parecchio** (specialmente sulla primissima revisione della console, che monta un chip più energivoro.<sup id="fnref1"><a href="#fn1">1</a></sup>). Da qui deriva la necessità per la console di avere un **sistema di raffreddamento attivo**, che aspira aria da una piccola griglia sul retro, per poi risputarla (calda) nella parte alta.
<h3>Flusso dell'aria ridotto</h3>
Non che io abbia tanta esperienza nella fisica dei fluidi, però mi pare, dal **semplice uso** della console, che **in dock le ventole** tendano in media a **girare** sempre con **più forza** rispetto alla modalità portatile, anche a parità di risoluzione video (720p) e, a regola, di frequenze di CPU e GPU.
In effetti, per come il tablet riposa nella sua base, metà della **griglia** posteriore affaccia sul vano cavi della dock, mentre l'altra metà è direttamente **ostruita** (vicinissima ad una parete di plastica). Questa prima metà, oltre a poter essere, eventualmente, parzialmente ostruita dai cavi di alimentazione e video, riceve aria solo dai due **piccoli spazi** aperti (a sinistra e in alto) sul retro della dock; e a me, **quest'aria, pare pochina**.
<p>Parecchi giochi che girano su Switch, nel tentare di mantenere un <strong>regime prestazionale</strong> accettabile durante la sessione di gameplay, lavorano <strong>a scapito delle temperature</strong>, che <strong>si alzano di parecchio</strong> (specialmente sulla primissima revisione della console, che monta un chip più energivoro.<sup id="fnref1"><a class="footnote-ref" href="#fn1">1</a></sup>). Da qui deriva la necessità per la console di avere un <strong>sistema di raffreddamento attivo</strong>, che aspira aria da una piccola griglia sul retro, per poi risputarla (calda) nella parte alta.</p>
![Modello disegnato a mano su carta, con pennarelli colorati.]({{< assetsRoot >}}/Media/Switch-Dock/Diagramma-Flusso-Aria-Dock.webp) Ecco un modello grafico dei **buchi, flussi d'aria, e possibili cavi**. Bruttina la situazione della piccola **griglia posteriore** (in blu, e fuori scala per eccesso, ora che ci faccio caso)! <small>(Non fate caso al fatto che ho invertito la porta USB-C con quella HDMI...)</small>
<p>Non che io abbia tanta esperienza nella fisica dei fluidi, però mi pare, dal <strong>semplice uso</strong> della console, che <strong>in dock le ventole</strong> tendano in media a <strong>girare</strong> sempre con <strong>più forza</strong> rispetto alla modalità portatile, anche a parità di risoluzione video (720p) e, a regola, di frequenze di CPU e GPU.<br>
In effetti, per come il tablet riposa nella sua base, metà della <strong>griglia</strong> posteriore affaccia sul vano cavi della dock, mentre l'altra metà è direttamente <strong>ostruita</strong> (vicinissima ad una parete di plastica). Questa prima metà, oltre a poter essere, eventualmente, parzialmente ostruita dai cavi di alimentazione e video, riceve aria solo dai due <strong>piccoli spazi</strong> aperti (a sinistra e in alto) sul retro della dock; e a me, <strong>quest'aria, pare pochina</strong>.</p>
### Girarla in orizzontale?
<p><img src="{{< assetsRoot >}}/Media/Switch-Dock/Diagramma-Flusso-Aria-Dock.webp" alt="Modello disegnato a mano su carta, con pennarelli colorati."> Ecco un modello grafico dei <strong>buchi, flussi d'aria, e possibili cavi</strong>. Bruttina la situazione della piccola <strong>griglia posteriore</strong> (in blu, e fuori scala per eccesso, ora che ci faccio caso)! <small>(Non fate caso al fatto che ho invertito la porta USB-C con quella HDMI...)</small></p>
Infine, è un po' stressante la **mancanza di** una modalità di **posizionamento in orizzontale per la base**, che sarebbe particolarmente **utile quando lo spazio è ristretto** e i cavi devono essere corti — come in postazioni di gioco **vicino alla TV** (situazione comune in certe case proprio giapponesi, tra l'altro), o anche **postazioni su scrivania** (il mio caso).
Se girata sul lato lungo, in realtà, la base ci rimane, e la console rimane connessa; ma **basta tirare** un po' qualcosa **per farla scendere** fuori, e quindi scollegare.
Per la cronaca, sia Wii che Wii U, oltre che le **console della concorrenza** (le presenti, e diverse passate), sono state pensate per poter **riposare in entrambi** gli orientamenti.
Sarebbe stato comodo avere questa opzione, anche se forse **non è la fine** del mondo, rispetto alle altre rogne: anche perché basta aggiungere un **supporto triangolare auto-fabbricato** (o comprato da venditori che si occupano di _artigianato della plastica_) per avere una situazione più decente, in cui la console resta **un po' inclinata** rispetto al piano di appoggio della base (e non quasi parallela).
[![Un supporto aggiuntivo pensato per il posizionamento in orizzontale della dock.]({{< assetsRoot >}}/Media/Switch-Dock/Switch-H-Dock-etsy.com-listing-877452299.webp)](https://www.etsy.com/uk/listing/877452299/nintendo-switch-dock-horizontal-base) <small><em>Foto da <a href="https://www.etsy.com/uk/listing/877452299/nintendo-switch-dock-horizontal-base" rel="noopener nofollow" target="_blank">DVAMakerStudios, Etsy</a>.</em></small>
<h3>Girarla in orizzontale?</h3>
## Che cosa fare
<p>Infine, è un po' stressante la <strong>mancanza di</strong> una modalità di <strong>posizionamento in orizzontale per la base</strong>, che sarebbe particolarmente <strong>utile quando lo spazio è ristretto</strong> e i cavi devono essere corti — come in postazioni di gioco <strong>vicino alla TV</strong> (situazione comune in certe case proprio giapponesi, tra l'altro), o anche <strong>postazioni su scrivania</strong> (il mio caso).<br>
Se girata sul lato lungo, in realtà, la base ci rimane, e la console rimane connessa; ma <strong>basta tirare</strong> un po' qualcosa <strong>per farla scendere</strong> fuori, e quindi scollegare.<br>
Per la cronaca, sia Wii che Wii U, oltre che le <strong>console della concorrenza</strong> (le presenti, e diverse passate), sono state pensate per poter <strong>riposare in entrambi</strong> gli orientamenti.</p>
Che cosa si può fare allora se questo _plasticone_ è causa di tutti questi **pesanti morbi**? Lo abbiamo detto sopra: usare un **hub USB generico**, come su tutti i dispositivi normali, qui **non è possibile**.
<p>Sarebbe stato comodo avere questa opzione, anche se forse <strong>non è la fine</strong> del mondo, rispetto alle altre rogne: anche perché basta aggiungere un <strong>supporto triangolare auto-fabbricato</strong> (o comprato da venditori che si occupano di <em>artigianato della plastica</em>) per avere una situazione più decente, in cui la console resta <strong>un po' inclinata</strong> rispetto al piano di appoggio della base (e non quasi parallela).</p>
### Dock che _il prozio al mercato comprò_...
<p><a href="https://www.etsy.com/uk/listing/877452299/nintendo-switch-dock-horizontal-base"><img src="{{< assetsRoot >}}/Media/Switch-Dock/Switch-H-Dock-etsy.com-listing-877452299.webp" alt="Un supporto aggiuntivo pensato per il posizionamento in orizzontale della dock."></a> <small><em>Foto da <a href="https://www.etsy.com/uk/listing/877452299/nintendo-switch-dock-horizontal-base" rel="noopener nofollow" target="_blank">DVAMakerStudios, Etsy</a>.</em></small></p>
Principalmente solo sul Web, si trovano in vendita **dock per Switch di terze parti**, di tutte le forme. Purtroppo, a seguito delle **segnalazioni negative** fatte da tantissimi utenti dopo un tempo d'uso variabile, non le reputo **per nulla affidabili** (anche se certamente qualcuna tra le centinaia lo sarà, ma chissà quali!).
A causa del **bizzarro protocollo** secondo cui è gestita l'**energia** tra Nintendo Switch e i suoi accessori ufficiali, [pare che la console possa rompersi con accessori di terze parti](https://www.tomsguide.com/news/nintendo-switch-brick-docks) che forniscono (anche) ricarica. Il che è bizzarro, come dire, perché virtualmente **qualunque altro dispositivo** sul mercato con una porta USB di ricarica **non si rompe**, se non con procedure poco ortodosse e volute, che vanno al di là dell'usare un caricatore della concorrenza.
<h2>Che cosa fare</h2>
Su Amazon in particolare si trovano però anche altre tipologie, **oltre ai cloni** rifatti da zero della dock:
<p>Che cosa si può fare allora se questo <em>plasticone</em> è causa di tutti questi <strong>pesanti morbi</strong>? Lo abbiamo detto sopra: usare un <strong>hub USB generico</strong>, come su tutti i dispositivi normali, qui <strong>non è possibile</strong>.</p>
* Quelle compatte che **contengono** — o almeno, così dicono loro, ma pare sia così guardando le foto (la disposizione delle porte e le dimensioni della scheda, ad occhio, combaciano) — **la scheda ufficiale** contenuta nella base prodotta da Nintendo (come [questa per €24,99](https://web.archive.org/web/20230630114837/https://www.amazon.it/Docking-station-portatile-sostituzione-ufficiale/dp/B0C49WC9BQ)).
* La stessa cosa appena presentata, stesso design, stesse dimensioni, ma **senza alcuna scheda** integrata (come [questa per €19,99](https://web.archive.org/web/20230630135554/https://www.amazon.it/eXtremeRate-AiryDocky-Nintendo-Portatile-OLED-Trasparente/dp/B0BW3YX946)): sono **kit fai-da-te**, l'idea è di **prelevare la scheda** dalla dock che già si possiede e montarla in questa **nuova scocca**.
<h3>Dock che <em>il prozio al mercato comprò</em>...</h3>
#### ..._e fu così che i suoi soldi bruciò_.
<p>Principalmente solo sul Web, si trovano in vendita <strong>dock per Switch di terze parti</strong>, di tutte le forme. Purtroppo, a seguito delle <strong>segnalazioni negative</strong> fatte da tantissimi utenti dopo un tempo d'uso variabile, non le reputo <strong>per nulla affidabili</strong> (anche se certamente qualcuna tra le centinaia lo sarà, ma chissà quali!).<br>
A causa del <strong>bizzarro protocollo</strong> secondo cui è gestita l'<strong>energia</strong> tra Nintendo Switch e i suoi accessori ufficiali, <a href="https://www.tomsguide.com/news/nintendo-switch-brick-docks" rel="noopener nofollow" target="_blank">pare che la console possa rompersi con accessori di terze parti</a> che forniscono (anche) ricarica. Il che è bizzarro, come dire, perché virtualmente <strong>qualunque altro dispositivo</strong> sul mercato con una porta USB di ricarica <strong>non si rompe</strong>, se non con procedure poco ortodosse e volute, che vanno al di là dell'usare un caricatore della concorrenza.</p>
Qualunque opzione si scelga, pare però che si arrivi a pagare **almeno 20 euro sonanti** soltanto **per della plasticaccia**, viti, molle, e qualche **altra scemenza**. Anche questo, come prezzo, è semplicemente a dir poco eccessivo; è troppo, punto. **Tutto sovrapprezzo**, e scommetto che se uno dei casalinghi cinesi che ci sono da me vendesse almeno un kit DIY, difficilmente costerebbe più di 10 euro.
<p>Su Amazon in particolare si trovano però anche altre tipologie, <strong>oltre ai cloni</strong> rifatti da zero della dock:</p>
### Una sola opzione
<ul>
<li>Quelle compatte che <strong>contengono</strong> — o almeno, così dicono loro, ma pare sia così guardando le foto (la disposizione delle porte e le dimensioni della scheda, ad occhio, combaciano) — <strong>la scheda ufficiale</strong> contenuta nella base prodotta da Nintendo (come <a href="https://web.archive.org/web/20230630114837/https://www.amazon.it/Docking-station-portatile-sostituzione-ufficiale/dp/B0C49WC9BQ" rel="noopener nofollow" target="_blank">questa per €24,99</a>).</li>
<li>La stessa cosa appena presentata, stesso design, stesse dimensioni, ma <strong>senza alcuna scheda</strong> integrata (come <a href="https://web.archive.org/web/20230630135554/https://www.amazon.it/eXtremeRate-AiryDocky-Nintendo-Portatile-OLED-Trasparente/dp/B0BW3YX946" rel="noopener nofollow" target="_blank">questa per €19,99</a>): sono <strong>kit fai-da-te</strong>, l'idea è di <strong>prelevare la scheda</strong> dalla dock che già si possiede e montarla in questa <strong>nuova scocca</strong>.</li>
</ul>
Alla fine di tutto, allora, **solo un'opzione mi resta**: plastica, cartone, colla, scotch, spille, ed elastici. Anche stavolta **è il momento del fai-da-te pezzotto**, quello a **costo totalmente zero** [che a me piace tanto](https://sitoctt.octt.eu.org/Categories/DIY.html).
C'è fin troppo di cui parlare a proposito, come al solito, quindi tutto ciò sarà per il prossimo articolo! <small>Spero di non aver tediato nessuno fino alla morte oggi, altrimenti chi mai potrà leggere la seconda parte...</small>
<h4>...<em>e fu così che i suoi soldi bruciò</em>.</h4>
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<p>Qualunque opzione si scelga, pare però che si arrivi a pagare <strong>almeno 20 euro sonanti</strong> soltanto <strong>per della plasticaccia</strong>, viti, molle, e qualche <strong>altra scemenza</strong>. Anche questo, come prezzo, è semplicemente a dir poco eccessivo; è troppo, punto. <strong>Tutto sovrapprezzo</strong>, e scommetto che se uno dei casalinghi cinesi che ci sono da me vendesse almeno un kit DIY, difficilmente costerebbe più di 10 euro.</p>
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<h3>Una sola opzione</h3>
<p>Alla fine di tutto, allora, <strong>solo un'opzione mi resta</strong>: plastica, cartone, colla, scotch, spille, ed elastici. Anche stavolta <strong>è il momento del fai-da-te pezzotto</strong>, quello a <strong>costo totalmente zero</strong> <a href="https://sitoctt.octt.eu.org/Categories/DIY.html" rel="noopener nofollow" target="_blank">che a me piace tanto</a>.<br>
C'è fin troppo di cui parlare a proposito, come al solito, quindi tutto ciò sarà per il prossimo articolo! <small>Spero di non aver tediato nessuno fino alla morte oggi, altrimenti chi mai potrà leggere la seconda parte...</small></p>
<h2>{{% i18n notes-refs %}}</h2>
<div class="footnotes">
<ol>
<li id="fn1">
<p>Una <strong>revisione hardware silenziosa</strong> ha introdotto una versione riprogettata del SoC <em>NVIDIA Tegra X1</em>, con un processo produttivo più compatto, che funziona in modo quasi identico all'originale, ma <strong>richiede meno energia</strong>, quindi ne disperde meno, e quindi <strong>scalda di meno</strong>: <a href="https://wiki.wiidatabase.de/wiki/Mariko" rel="noopener nofollow" target="_blank">https://wiki.wiidatabase.de/wiki/Mariko</a>.&nbsp;<a href="#fnref1"></a></p>
</li>
</ol>
</div>
1. Una **revisione hardware silenziosa** ha introdotto una versione riprogettata del SoC _NVIDIA Tegra X1_, con un processo produttivo più compatto, che funziona in modo quasi identico all'originale, ma **richiede meno energia**, quindi ne disperde meno, e quindi **scalda di meno**: [https://wiki.wiidatabase.de/wiki/Mariko](https://wiki.wiidatabase.de/wiki/Mariko). [](#fnref1)

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@ -10,37 +10,35 @@ Categories = [ ]
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<p>Con l'estate ormai al suo picco, in un ennesimo agosto estremamente caldo, è praticamente d'obbligo che tutte le <strong>tradizioni della stagione</strong> siano onorate, anche quest'anno.</p>
Con l'estate ormai al suo picco, in un ennesimo agosto estremamente caldo, è praticamente d'obbligo che tutte le **tradizioni della stagione** siano onorate, anche quest'anno.
<p>Dove si fanno le vacanze, anche questa volta? Ma al mare, chiaramente. Secondo voi, chi è che ha più autorità in merito: tutta quella gente sconosciuta che ogni volta, quasi agendo per inerzia, risceglie puntualmente la montagna, sperando che in chissà che modo questa ennesima volta possa essere quella buona e divertente... o l'italicissimo poeta vate, Gabriele D'Annunzio, che in particolari località di mare ha vissuto mesi estivi talmente profondi e memorabili da sentire il bisogno insopprimibile di scriverci su un'intera raccolta di liriche?</p>
Dove si fanno le vacanze, anche questa volta? Ma al mare, chiaramente. Secondo voi, chi è che ha più autorità in merito: tutta quella gente sconosciuta che ogni volta, quasi agendo per inerzia, risceglie puntualmente la montagna, sperando che in chissà che modo questa ennesima volta possa essere quella buona e divertente... o l'italicissimo poeta vate, Gabriele D'Annunzio, che in particolari località di mare ha vissuto mesi estivi talmente profondi e memorabili da sentire il bisogno insopprimibile di scriverci su un'intera raccolta di liriche?
<blockquote>
<p><em>Ho passato questi giorni in una quiete profonda, disteso in una barca al sole. Tu non conosci questi luoghi: sono divini. [...] Penso all'ora in cui dovrò riprendere il treno, con un rammarico indicibile. Vorrei rimanere qui, e cantare. Ho una volontà di cantare così veemente che i versi nascono spontanei dalla mia anima come le schiume delle onde. In questi giorni, in fondo alla mia barca, ho composto alcune Laudi che sembrano veramente figlie delle acque e dei raggi, tutte penetrate di aria e di salsedine. Sento che in un mese o due potrei d'un fiato, comporre tutto il volume. [...] Se tu potessi immaginare le bellezze di questa marina!</em><br>
(<a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Alcyone#Genesi_dell'opera" rel="noopener nofollow" target="_blank">Lettera di D'Annunzio ai Fratelli Treves Editori, 7 luglio 1899</a>)</p>
</blockquote>
> _Ho passato questi giorni in una quiete profonda, disteso in una barca al sole. Tu non conosci questi luoghi: sono divini. \[...\] Penso all'ora in cui dovrò riprendere il treno, con un rammarico indicibile. Vorrei rimanere qui, e cantare. Ho una volontà di cantare così veemente che i versi nascono spontanei dalla mia anima come le schiume delle onde. In questi giorni, in fondo alla mia barca, ho composto alcune Laudi che sembrano veramente figlie delle acque e dei raggi, tutte penetrate di aria e di salsedine. Sento che in un mese o due potrei d'un fiato, comporre tutto il volume. \[...\] Se tu potessi immaginare le bellezze di questa marina!_
> ([Lettera di D'Annunzio ai Fratelli Treves Editori, 7 luglio 1899](https://it.wikipedia.org/wiki/Alcyone#Genesi_dell'opera))
<p>Per quanto, come molti, sono convinta anche io del fatto che il mare — inteso come lo stare incatenati nella stessa singola località balneare scelta per la vacanza di turno — a lungo stanca, riesco in certi casi a sentire anche io in maniera particolarmente coinvolgente quell'essenza naturalista che D'Annunzio con estrema fatica ha saputo trascrivere in bellissime parole, nonostante le mie vacanze siano decisamente un po' più piatte delle sue.</p>
Per quanto, come molti, sono convinta anche io del fatto che il mare — inteso come lo stare incatenati nella stessa singola località balneare scelta per la vacanza di turno — a lungo stanca, riesco in certi casi a sentire anche io in maniera particolarmente coinvolgente quell'essenza naturalista che D'Annunzio con estrema fatica ha saputo trascrivere in bellissime parole, nonostante le mie vacanze siano decisamente un po' più piatte delle sue.
<p>Se forse durante questa mia breve vacanza in Calabria non ho avuto modo di fare spettacolari passeggiate nella pineta, o di godere di una camminata sulla spiaggia fatta come natura comanda — senza la calca d'agosto e il sovraccarico sensoriale da questa generato — e nemmeno starmene per ore nella pace assoluta di qualche scorcio a riposare, non potevo comunque rinunciare a quell'unico <strong>momento di immersione</strong> che mi è davvero concesso.</p>
Se forse durante questa mia breve vacanza in Calabria non ho avuto modo di fare spettacolari passeggiate nella pineta, o di godere di una camminata sulla spiaggia fatta come natura comanda — senza la calca d'agosto e il sovraccarico sensoriale da questa generato — e nemmeno starmene per ore nella pace assoluta di qualche scorcio a riposare, non potevo comunque rinunciare a quell'unico **momento di immersione** che mi è davvero concesso.
<p>Dopo vari di quei giorni in cui ho dovuto a malincuore decretare l'acqua a mare come insoddisfacente — troppo fredda, troppo agitata anche solo per stare a riva senza rotolare via, in generale atmosfera poco invitante — finalmente oggi tra tardo pomeriggio e prima sera le carte in tavola sono quelle giuste, che mi permettono di compiere quella mossa più agognata: <strong>la pipì nel mare</strong>.</p>
Dopo vari di quei giorni in cui ho dovuto a malincuore decretare l'acqua a mare come insoddisfacente — troppo fredda, troppo agitata anche solo per stare a riva senza rotolare via, in generale atmosfera poco invitante — finalmente oggi tra tardo pomeriggio e prima sera le carte in tavola sono quelle giuste, che mi permettono di compiere quella mossa più agognata: **la pipì nel mare**.
<p>All'inizio, la mia idea era di stare appena a riva, in maniera distratta e con la testa piena di altri pensieri. Tuttavia, l'ambiente si è in pochi minuti rivelato estremamente avvolgente per i sensi, e i miei pensieri piano piano si sono allineati alla frequenza delle onde. Seguendo questo <strong>nuovo ritmo calmo</strong> e accogliente, allora, mi spingo un pochino oltre in quel vasto azzurro, arrivando a bagnarmi fino alla vita, lì nel mar Tirreno.</p>
All'inizio, la mia idea era di stare appena a riva, in maniera distratta e con la testa piena di altri pensieri. Tuttavia, l'ambiente si è in pochi minuti rivelato estremamente avvolgente per i sensi, e i miei pensieri piano piano si sono allineati alla frequenza delle onde. Seguendo questo **nuovo ritmo calmo** e accogliente, allora, mi spingo un pochino oltre in quel vasto azzurro, arrivando a bagnarmi fino alla vita, lì nel mar Tirreno.
<p>Ormai sto bene nell'acqua, e negli attimi che di continuo si susseguono <strong>inizio a dimenticarmi</strong> tutte le forme, i colori, le costruzioni mentali. Il cielo sfumato di un blu caldo, un colore fresco macchiato dalle calde sfumature del sole che è ormai in procinto di tramontare, quindi mettere così fine a quest'ultima giornata di vacanza. Non percepisco tutti quegli elementi non più necessari, opere e pensieri del mondo moderno, totalmente fuori posto in un contesto tanto divino, e cancello quelle altre poche persone molto distanti da me.</p>
Ormai sto bene nell'acqua, e negli attimi che di continuo si susseguono **inizio a dimenticarmi** tutte le forme, i colori, le costruzioni mentali. Il cielo sfumato di un blu caldo, un colore fresco macchiato dalle calde sfumature del sole che è ormai in procinto di tramontare, quindi mettere così fine a quest'ultima giornata di vacanza. Non percepisco tutti quegli elementi non più necessari, opere e pensieri del mondo moderno, totalmente fuori posto in un contesto tanto divino, e cancello quelle altre poche persone molto distanti da me.
<p>Con un battito di ciglia, torno dunque indietro di centinaia di migliaia di anni, se non decine di milioni, a quando tutto il brodo della vita stava venendo preparato nell'enorme pentolone oceanico, all'interno del quale oggi non possiamo più vivere ma da cui sentiamo ancora provenire un ancestrale richiamo.</p>
Con un battito di ciglia, torno dunque indietro di centinaia di migliaia di anni, se non decine di milioni, a quando tutto il brodo della vita stava venendo preparato nell'enorme pentolone oceanico, all'interno del quale oggi non possiamo più vivere ma da cui sentiamo ancora provenire un ancestrale richiamo.
<p>È a questo punto che, dopo che la mia mente e la mia pelle si sono totalmente unite al corpo blu, il resto della mia carne si completa in questa temporanea entità ibrida, che allo stesso tempo mi appartiene e di cui non sono nulla. <strong>Quello stimolo</strong>, tanto antico quanto lo scenario che naturalmente si è oramai assemblato, è ora l'unico pensiero definibile complesso che fa avanti e indietro tra il mio sistema nervoso e l'apparato urinario. Si viene così a costruire un bisogno che ha l'aspetto di un desiderio bramoso, ma che si inizia da solo a realizzare, come fosse quasi un <strong>dono del fato</strong>, senza uno sforzo notevole da parte mia.</p>
È a questo punto che, dopo che la mia mente e la mia pelle si sono totalmente unite al corpo blu, il resto della mia carne si completa in questa temporanea entità ibrida, che allo stesso tempo mi appartiene e di cui non sono nulla. **Quello stimolo**, tanto antico quanto lo scenario che naturalmente si è oramai assemblato, è ora l'unico pensiero definibile complesso che fa avanti e indietro tra il mio sistema nervoso e l'apparato urinario. Si viene così a costruire un bisogno che ha l'aspetto di un desiderio bramoso, ma che si inizia da solo a realizzare, come fosse quasi un **dono del fato**, senza uno sforzo notevole da parte mia.
<p>Questo. Questo è il singolo unico momento in cui, nel mondo di oggi, possiamo apprezzare la semplicità di un simile gesto. Trarre pura soddisfazione da qualcosa che consideriamo scontato, e a cui non diamo in genere un briciolo di <strong>attenzione</strong>: tutte le altre volte in cui facciamo pipì abbiamo sempre qualcosa per la testa, e vediamo sempre l'atto piccolo come l'ennesima faccendina da fare di continuo, non come un piccolo meritato <strong>momento di pausa</strong> di poche volte al giorno. In prima persona io sono colpevole di questo.</p>
Questo. Questo è il singolo unico momento in cui, nel mondo di oggi, possiamo apprezzare la semplicità di un simile gesto. Trarre pura soddisfazione da qualcosa che consideriamo scontato, e a cui non diamo in genere un briciolo di **attenzione**: tutte le altre volte in cui facciamo pipì abbiamo sempre qualcosa per la testa, e vediamo sempre l'atto piccolo come l'ennesima faccendina da fare di continuo, non come un piccolo meritato **momento di pausa** di poche volte al giorno. In prima persona io sono colpevole di questo.
<p>In questo lungo attimo nel <strong>mare calabrese</strong>, abbastanza profondo anche ad una distanza non eccessivamente spinta dalla riva, l'unica distrazione anche solo possibile è <strong>il panorama</strong> infinito tra orizzonte e costa. Non si ignora nessun istante, ma anzi ognuno di quegli innumerevoli va ad aumentare la consapevolezza del piacere, nell'attesa di finire il lavoro; ma per poter coronare l'anticipata soddisfazione, non per fuggire via come al solito dalla tazza.</p>
In questo lungo attimo nel **mare calabrese**, abbastanza profondo anche ad una distanza non eccessivamente spinta dalla riva, l'unica distrazione anche solo possibile è **il panorama** infinito tra orizzonte e costa. Non si ignora nessun istante, ma anzi ognuno di quegli innumerevoli va ad aumentare la consapevolezza del piacere, nell'attesa di finire il lavoro; ma per poter coronare l'anticipata soddisfazione, non per fuggire via come al solito dalla tazza.
<p>L'aspetto più gradevole dell'opera è indubbiamente <strong>il tepore</strong> del liquido ormai sprigionato, che induce al <strong>rilassamento</strong> e ci da la conferma che si, stiamo facendo la cosa più bella. Il costume da bagno è sempre al suo posto, mai mosso di un millimetro, ma non si sente affatto, non oppone la minima resistenza al mescolamento degli unici due fluidi in gioco. È il momento clou di tutto, l'apice del panismo.</p>
L'aspetto più gradevole dell'opera è indubbiamente **il tepore** del liquido ormai sprigionato, che induce al **rilassamento** e ci da la conferma che si, stiamo facendo la cosa più bella. Il costume da bagno è sempre al suo posto, mai mosso di un millimetro, ma non si sente affatto, non oppone la minima resistenza al mescolamento degli unici due fluidi in gioco. È il momento clou di tutto, l'apice del panismo.
<p>Alla fine, tutto finisce, ma è bene così. Noi, esseri estremamente limitati, non potremmo nemmeno in questa situazione apprezzare un'esperienza di questo tipo, se avesse una durata diversa. A questo punto, con <strong>estrema calma</strong>, senza iniziare di nuovo a riempire la testa di inutili pensieri, mi avvio ad <strong>uscire dall'acqua</strong>, che si è fatta una certa. Ho goduto di questo momento speciale, ed è questo che conta.</p>
Alla fine, tutto finisce, ma è bene così. Noi, esseri estremamente limitati, non potremmo nemmeno in questa situazione apprezzare un'esperienza di questo tipo, se avesse una durata diversa. A questo punto, con **estrema calma**, senza iniziare di nuovo a riempire la testa di inutili pensieri, mi avvio ad **uscire dall'acqua**, che si è fatta una certa. Ho goduto di questo momento speciale, ed è questo che conta.
<p>Voto finale: <strong>10/10</strong>. Un'esperienza che nella sua piacevole essenzialità è davvero inimitabile. <strong>Lo consiglio</strong> caldamente a tutti, e certamente io lo rifarei alla prossima occasione utile.</p>
Voto finale: **10/10**. Un'esperienza che nella sua piacevole essenzialità è davvero inimitabile. **Lo consiglio** caldamente a tutti, e certamente io lo rifarei alla prossima occasione utile.
<p>Prima di concludere, una <strong>piccola curiosità</strong>: il mare è il bagno non diviso per genere più antico del mondo. Questa particolare categoria terziaria di posti di scarico per i bisogni non li abbiamo inventati noi umani per rimediare ad errori di alcuni nostri antenati — li ha inventati la natura, ben prima che esistesse il primissimo <em>homo sapiens</em>!</p>
Prima di concludere, una **piccola curiosità**: il mare è il bagno non diviso per genere più antico del mondo. Questa particolare categoria terziaria di posti di scarico per i bisogni non li abbiamo inventati noi umani per rimediare ad errori di alcuni nostri antenati — li ha inventati la natura, ben prima che esistesse il primissimo _homo sapiens_!

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@ -10,57 +10,53 @@ Categories = [ "DIY" ]
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<p><em>Per una serie strana di ragioni, questo articolo è rimasto tra le mie bozze per più di un mese, nonostante fosse praticamente finito. Vabbè, meglio tardi che mai, buona lettura...</em></p>
_Per una serie strana di ragioni, questo articolo è rimasto tra le mie bozze per più di un mese, nonostante fosse praticamente finito. Vabbè, meglio tardi che mai, buona lettura..._
<p>Dunque: in qualche modo, un giorno è misteriosamente arrivato l'onomastico di mia madre, e io mi trovo dunque a volerle (doverle?) fare un regalo.</p>
Dunque: in qualche modo, un giorno è misteriosamente arrivato l'onomastico di mia madre, e io mi trovo dunque a volerle (doverle?) fare un regalo.
<p>Ma che regalo fare? È sempre un casino con 'ste cose. Persino al casalinghi cinese, quel posto magico in cui se si fa una giravolta si scoprono cose sugli scaffali che prima non si riusciva a vedere, prima o poi, le idee regalo finiscono. Figuriamoci da altre parti.</p>
Ma che regalo fare? È sempre un casino con 'ste cose. Persino al casalinghi cinese, quel posto magico in cui se si fa una giravolta si scoprono cose sugli scaffali che prima non si riusciva a vedere, prima o poi, le idee regalo finiscono. Figuriamoci da altre parti.
<p>Per fortuna, nonostante il buon gusto mi manchi, di creatività credo invece di averne a palate, e per questo anche stavolta la mia unica vera opzione è stata il fai-da-te. (Ma le materie prime le ho acquistate comunque dai cinesi, e dove sennò...)</p>
Per fortuna, nonostante il buon gusto mi manchi, di creatività credo invece di averne a palate, e per questo anche stavolta la mia unica vera opzione è stata il fai-da-te. (Ma le materie prime le ho acquistate comunque dai cinesi, e dove sennò...)
<p>Nel casalinghi ci entro senza avere in mente idee troppo precise, ma con il piano di girare un po', vedendo oggetti bene o male tutti dissonanti tra loro, e aspettare che il mio cervello si inventi qualcosa.</p>
Nel casalinghi ci entro senza avere in mente idee troppo precise, ma con il piano di girare un po', vedendo oggetti bene o male tutti dissonanti tra loro, e aspettare che il mio cervello si inventi qualcosa.
<p>Alla fine, ho comprato due elementi:</p>
Alla fine, ho comprato due elementi:
<ol>
<li>Una serie di 10 mollette per capelli di quelle stile-graffetta; di colori un po' diversi, per avere una varietà accettabile, ma tutti a tinta unita.</li>
<li>Una scatola di perline di forme, grandezze, e sfumature di colore diverse; in totale 8 tipi. Ogni scatolina comunque aveva solo una tonalità di colore circa, fattore un pochino limitante ma non grave. Io ho preso un set con colori tra il viola e il rosa.</li>
</ol>
1. Una serie di 10 mollette per capelli di quelle stile-graffetta; di colori un po' diversi, per avere una varietà accettabile, ma tutti a tinta unita.
2. Una scatola di perline di forme, grandezze, e sfumature di colore diverse; in totale 8 tipi. Ogni scatolina comunque aveva solo una tonalità di colore circa, fattore un pochino limitante ma non grave. Io ho preso un set con colori tra il viola e il rosa.
<p><img src="{{< assetsRoot >}}/Media/Misc/Scatola-Perline-Viola-8.webp" alt="La scatolina con tutte le perline dimostrata in, suppongo, bella vista."></p>
![La scatolina con tutte le perline dimostrata in, suppongo, bella vista.]({{< assetsRoot >}}/Media/Misc/Scatola-Perline-Viola-8.webp)
<p>Appena 3€ dopo, arrivo a casa subito con la voglia di fare il lavoro, e neanche inizio che già sto per combinare un disastro: nell'aprire la scatolina di perle, ecco che la stavo inclinando un po' troppo, e alcune di quelle bricioline colorate sono finite da uno scompartimento all'altro... un altro po' di disattenzione, ed avrei potuto perderne almeno una buona parte per la stanza in un istante.</p>
Appena 3€ dopo, arrivo a casa subito con la voglia di fare il lavoro, e neanche inizio che già sto per combinare un disastro: nell'aprire la scatolina di perle, ecco che la stavo inclinando un po' troppo, e alcune di quelle bricioline colorate sono finite da uno scompartimento all'altro... un altro po' di disattenzione, ed avrei potuto perderne almeno una buona parte per la stanza in un istante.
<p>La mia idea era di piazzare le perle più piccole (~1 mm di diametro) un po' su tutto il bordo superiore delle mollette. Quelle più grandi sono quasi dei sassolini (~4mm di diametro), non c'è verso che si incollino a modino. Specialmente quando si è nella situazione di dover fare tutto il lavoro in pochissime ore.</p>
La mia idea era di piazzare le perle più piccole (~1 mm di diametro) un po' su tutto il bordo superiore delle mollette. Quelle più grandi sono quasi dei sassolini (~4mm di diametro), non c'è verso che si incollino a modino. Specialmente quando si è nella situazione di dover fare tutto il lavoro in pochissime ore.
<p>In questo caso ho quindi dovuto usare la colla a caldo, il cui più grande pregio, la presa quasi immediata, è stato però un mezzo difetto, perché incollare queste perline per bene richiede una certa precisione; perlomeno nel modo che ho tentato inizialmente, cioè far cadere qualche perla sulla molletta dalle mie dita dopo aver piazzato un po' di colla.</p>
In questo caso ho quindi dovuto usare la colla a caldo, il cui più grande pregio, la presa quasi immediata, è stato però un mezzo difetto, perché incollare queste perline per bene richiede una certa precisione; perlomeno nel modo che ho tentato inizialmente, cioè far cadere qualche perla sulla molletta dalle mie dita dopo aver piazzato un po' di colla.
<p>Con questo metodo, avrei dovuto arrivarci prima, si e no solo un quarto dei sassolini colorati si è incollato (male), e il resto è finito un po' ovunque. Ci ho quindi riprovato, stavolta immergendo la molletta coperta di colla nel contenitore di perline, e questo metodo ha funzionato effettivamente un po' meglio.</p>
Con questo metodo, avrei dovuto arrivarci prima, si e no solo un quarto dei sassolini colorati si è incollato (male), e il resto è finito un po' ovunque. Ci ho quindi riprovato, stavolta immergendo la molletta coperta di colla nel contenitore di perline, e questo metodo ha funzionato effettivamente un po' meglio.
<p><img src="{{< assetsRoot >}}/Media/Mollette-Perline/1-Full.webp" alt="Le prime 3 mollette che ho completato, messe in fila per bene."></p>
![Le prime 3 mollette che ho completato, messe in fila per bene.]({{< assetsRoot >}}/Media/Mollette-Perline/1-Full.webp)
<p>Tuttavia, questo modo non è di per sé magico, e non ha potuto ovviare ad altri problemi:</p>
Tuttavia, questo modo non è di per sé magico, e non ha potuto ovviare ad altri problemi:
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<li>Le perline non tengono granché sui lati, dove il corpo della molletta si assottiglia... puntualmente, dopo abbastanza cicli di apri-chiudi, vengono via tutte.</li>
<li>In generale, aprendo o chiudendo la molletta, qualche perla salta via anche dopo che la colla si è totalmente asciugata. In ogni caso, facendo una decina di volte questo movimento, si può fare in modo che quelle che proprio devono cadere lo facciano quantomeno subito, evitando problemi in seguito.</li>
</ul>
* Le perline non tengono granché sui lati, dove il corpo della molletta si assottiglia... puntualmente, dopo abbastanza cicli di apri-chiudi, vengono via tutte.
* In generale, aprendo o chiudendo la molletta, qualche perla salta via anche dopo che la colla si è totalmente asciugata. In ogni caso, facendo una decina di volte questo movimento, si può fare in modo che quelle che proprio devono cadere lo facciano quantomeno subito, evitando problemi in seguito.
<p>Nel frattempo, nella frenesia di tutto, avevo perline che andavano a destra, a sinistra, sulla scrivania, addosso a me e poi per terra. Facendo l'apri-chiudi, qualcuna è schizzata persino per aria...<br>
La maggior parte di cosa avevo perso l'ho poi ritrovata nei giorni subito dopo, comunque, quando camminando per la mia stanza sentivo qualcosa di <em>croccante</em> sotto le pantofole. Una piccolissima parte non l'ho trovata più, ovviamente, anche perché nel frattempo poco dopo ho passato l'aspirapolvere.</p>
Nel frattempo, nella frenesia di tutto, avevo perline che andavano a destra, a sinistra, sulla scrivania, addosso a me e poi per terra. Facendo l'apri-chiudi, qualcuna è schizzata persino per aria...
La maggior parte di cosa avevo perso l'ho poi ritrovata nei giorni subito dopo, comunque, quando camminando per la mia stanza sentivo qualcosa di _croccante_ sotto le pantofole. Una piccolissima parte non l'ho trovata più, ovviamente, anche perché nel frattempo poco dopo ho passato l'aspirapolvere.
<p>Alla fine, dopo aver realizzato queste 3 per mia madre... quasi quasi ho iniziato a volerne alcune fatte così anche io però! 😅️ <br>
Quindi ne ho fatta almeno un'altra, ma stavolta, avendo tempo infinito, ho provato con la colla vinilica.<br>
Non so se la decorazione fatta in questo modo resista o meno all'acqua, perché la mia colla vinilica è cosiddetta "lavabile", ma non mi è dato sapere se sia lavabile solo con l'acqua o serve anche il sapone. Eviterò di farmi piovere in testa quando la indosso, suppongo.</p>
Alla fine, dopo aver realizzato queste 3 per mia madre... quasi quasi ho iniziato a volerne alcune fatte così anche io però! 😅️
Quindi ne ho fatta almeno un'altra, ma stavolta, avendo tempo infinito, ho provato con la colla vinilica.
Non so se la decorazione fatta in questo modo resista o meno all'acqua, perché la mia colla vinilica è cosiddetta "lavabile", ma non mi è dato sapere se sia lavabile solo con l'acqua o serve anche il sapone. Eviterò di farmi piovere in testa quando la indosso, suppongo.
<p><img src="{{< assetsRoot >}}/Media/Mollette-Perline/2-Full.webp" alt="La molletta creata con la colla vinilica una volta asciugata, illustrata in diverse posizioni."></p>
![La molletta creata con la colla vinilica una volta asciugata, illustrata in diverse posizioni.]({{< assetsRoot >}}/Media/Mollette-Perline/2-Full.webp)
<p>Nonostante questo potenziale lato rischioso, penso che usare la vinilica sia comunque la scelta migliore, per un motivo estetico: quando si asciuga del tutto, diventa totalmente trasparente. La colla a caldo, invece, resta densa e visibile, facendo sembrare sporco e arrangiato il lavoro finale. Va benissimo quando devo unire cartone o stoffe, ma non in questo caso.</p>
Nonostante questo potenziale lato rischioso, penso che usare la vinilica sia comunque la scelta migliore, per un motivo estetico: quando si asciuga del tutto, diventa totalmente trasparente. La colla a caldo, invece, resta densa e visibile, facendo sembrare sporco e arrangiato il lavoro finale. Va benissimo quando devo unire cartone o stoffe, ma non in questo caso.
<p>Dopo qualche giorno di uso, comunque, ho notato che la colla vinilica non incolla benissimo sulla plastica gommata della molletta, e ai bordi si è leggermente staccata. Nulla di grave, ma va tenuto a mente; per risolvere penso che basti mettere un altro po' di colla (vinilica o non) che gira anche attorno al lato della molletta e la ingloba leggermente.</p>
Dopo qualche giorno di uso, comunque, ho notato che la colla vinilica non incolla benissimo sulla plastica gommata della molletta, e ai bordi si è leggermente staccata. Nulla di grave, ma va tenuto a mente; per risolvere penso che basti mettere un altro po' di colla (vinilica o non) che gira anche attorno al lato della molletta e la ingloba leggermente.
<p><img src="{{< assetsRoot >}}/Media/Mollette-Perline/2-Wip.webp" alt="La molletta che ho fatto con la colla vinilica, subito dopo l'applicazione."></p>
![La molletta che ho fatto con la colla vinilica, subito dopo l'applicazione.]({{< assetsRoot >}}/Media/Mollette-Perline/2-Wip.webp)
<p>Quindi, alla fine, mia madre ha avuto un prodotto che per poco non è definibile nemmeno davvero completo, rispetto a quello più rifinito che ho creato solo un attimo dopo! 💀️ Il suo vero regalo quindi è stato il fare da beta-tester. Le ho poi offerto di sistemare un pochino le prime tre mollette, ma ha detto che, almeno quelle tre, le vuole tenere così, e al massimo gliene faccio di nuove in più. Boh, non so cosa dire, c'è chi preferisce usare le beta a vita, a quanto pare (assolutamente non <a href="https://spacecraft.altervista.org" rel="noopener nofollow" target="_blank">io per quanto riguarda Minecraft</a>...).</p>
Quindi, alla fine, mia madre ha avuto un prodotto che per poco non è definibile nemmeno davvero completo, rispetto a quello più rifinito che ho creato solo un attimo dopo! 💀️ Il suo vero regalo quindi è stato il fare da beta-tester. Le ho poi offerto di sistemare un pochino le prime tre mollette, ma ha detto che, almeno quelle tre, le vuole tenere così, e al massimo gliene faccio di nuove in più. Boh, non so cosa dire, c'è chi preferisce usare le beta a vita, a quanto pare (assolutamente non [io per quanto riguarda Minecraft](https://spacecraft.altervista.org)...).
<p><img src="{{< assetsRoot >}}/Media/Mollette-Perline/1-Scene.webp" alt="Le prime 3 mollette realizzate, disposte in diverse posizioni, con una luce a tema."></p>
![Le prime 3 mollette realizzate, disposte in diverse posizioni, con una luce a tema.]({{< assetsRoot >}}/Media/Mollette-Perline/1-Scene.webp)

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<p>Per la fine dell'anno, molti fanno la lista di buoni propositi per il nuovo, mentre io a 'sto giro stilo la raccolta di alcune mie magagne... bentornati nel mio mondo.</p>
Per la fine dell'anno, molti fanno la lista di buoni propositi per il nuovo, mentre io a 'sto giro stilo la raccolta di alcune mie magagne... bentornati nel mio mondo.
<p>Temo di dover fare anche un po' di fretta con questo post, perché se uscisse la giornata del 31 non se lo cagherebbe probabilmente nessuno... almeno non prima dell'anno prossimo (e detto così fa molta paura, lo so). Non avendo fatto in tempo per il 30, ecco che pubblico tardi di notte, prima di mimir. 🌌</p>
Temo di dover fare anche un po' di fretta con questo post, perché se uscisse la giornata del 31 non se lo cagherebbe probabilmente nessuno... almeno non prima dell'anno prossimo (e detto così fa molta paura, lo so). Non avendo fatto in tempo per il 30, ecco che pubblico tardi di notte, prima di mimir. 🌌
<p>Negli ultimi mesi non ho avuto modo di trattare perfettamente il sito, perché le mie parole sono state rubate da sbocchi alternativi, o forse un po' bloccate da contrattempi. E cosa esattamente, immagino possiate chiedervi voi che diligentemente seguite il sitoctt, ma soltanto il sitoctt, ed altrimenti non sguazzate mai nello spacc?</p>
Negli ultimi mesi non ho avuto modo di trattare perfettamente il sito, perché le mie parole sono state rubate da sbocchi alternativi, o forse un po' bloccate da contrattempi. E cosa esattamente, immagino possiate chiedervi voi che diligentemente seguite il sitoctt, ma soltanto il sitoctt, ed altrimenti non sguazzate mai nello spacc?
<h2>La BBS, forum Spacc dal sapore antico</h2>
## La BBS, forum Spacc dal sapore antico
<p>Durante quest'estate mi è venuta un'idea un attimo insolita, quantomeno per gli standard del 2023: aprire un forum di discussione vecchio-stile per lo spacc, con la vaga idea di costruire qualcosa che possa lentamente crescere come un posto ideale per discussioni di quel tipo lì, portate oltre i confini pratici permessi dalle piattaforme social più moderne o dalle chat. Ed eccolo fiero, lì su <a href="https://bbs.spacc.eu.org/" rel="noopener nofollow" target="_blank">https://bbs.spacc.eu.org/</a>. 😎</p>
Durante quest'estate mi è venuta un'idea un attimo insolita, quantomeno per gli standard del 2023: aprire un forum di discussione vecchio-stile per lo spacc, con la vaga idea di costruire qualcosa che possa lentamente crescere come un posto ideale per discussioni di quel tipo lì, portate oltre i confini pratici permessi dalle piattaforme social più moderne o dalle chat. Ed eccolo fiero, lì su [https://bbs.spacc.eu.org/](https://bbs.spacc.eu.org/). 😎
<p>Ho delle idee future mediamente ambiziose a riguardo della Spacc BBS, che ora non ho ancora avuto modo di portare a termine e/o mettere in moto, per questioni di competenze e di tempo; dal collegamento con ActivityPub, al supporto multilingua con traduzione nel backend, fino all'idea di un gioco di ruolo che si svolgerebbe nel forum con del codice progettato ad-hoc (insomma, un vero videogioco, non come sugli altri forum dove si parla e si fa finta di giocare)... e chissà se riuscirò mai a realizzare ogni cosa, soprattutto non riuscendo a trovare persone capaci di fornire i pezzi che a me mancano.<br>
A me ospitare il forum costa zero, che venga questo usato o meno, e già solo per questo non penso dichiarerò mai fallimento e mai chiuderò. È davvero così conveniente hostare in casa.</p>
Ho delle idee future mediamente ambiziose a riguardo della Spacc BBS, che ora non ho ancora avuto modo di portare a termine e/o mettere in moto, per questioni di competenze e di tempo; dal collegamento con ActivityPub, al supporto multilingua con traduzione nel backend, fino all'idea di un gioco di ruolo che si svolgerebbe nel forum con del codice progettato ad-hoc (insomma, un vero videogioco, non come sugli altri forum dove si parla e si fa finta di giocare)... e chissà se riuscirò mai a realizzare ogni cosa, soprattutto non riuscendo a trovare persone capaci di fornire i pezzi che a me mancano.
A me ospitare il forum costa zero, che venga questo usato o meno, e già solo per questo non penso dichiarerò mai fallimento e mai chiuderò. È davvero così conveniente hostare in casa.
<p>Per quanto io non l'abbia sfruttata a livelli estremi, ho usato la BBS per scrivere alcuni post che altrimenti non avrei forse mai lanciato, perché sento che in qualche modo il formato forum (anche in quei casi in cui nessuno si fila di striscio il thread neppure dopo settimane di attesa...) mi offre un modo particolare di esprimermi, che sul blog sentirei a tratti inadatto.<br>
Dall'altro lato, chissà, magari avendo solo il blogoctt avrei pubblicato lì, sentendo che il MicroBlog sicuramente non sarebbe stata un'alternativa adatta. A tal proposito...</p>
Per quanto io non l'abbia sfruttata a livelli estremi, ho usato la BBS per scrivere alcuni post che altrimenti non avrei forse mai lanciato, perché sento che in qualche modo il formato forum (anche in quei casi in cui nessuno si fila di striscio il thread neppure dopo settimane di attesa...) mi offre un modo particolare di esprimermi, che sul blog sentirei a tratti inadatto.
Dall'altro lato, chissà, magari avendo solo il blogoctt avrei pubblicato lì, sentendo che il MicroBlog sicuramente non sarebbe stata un'alternativa adatta. A tal proposito...
<h2>Il MicroBlog nuovissimo, alla faccia Du Rove</h2>
## Il MicroBlog nuovissimo, alla faccia Du Rove
<p>Il "MicroBlog" che ho sul sitoctt non è proprio un microblog nel senso classico... è una categoria che decisi arbitrariamente dovesse conservare i miei post meno lunghi. Il vero microblog io l'ho sempre praticato un po' sul Fediverso, un po' su Telegram, con un canale che storicamente è passato di continuo avanti e indietro tra pubblico e privato per motivi complessi.<br>
Allo stesso tempo, queste piattaforme hanno sempre fatto per me anche da "PicoBlog", con post di una o due frasi, mentre sulla sezione del sito ho lasciato si formasse la polvere. 🕸️</p>
Il "MicroBlog" che ho sul sitoctt non è proprio un microblog nel senso classico... è una categoria che decisi arbitrariamente dovesse conservare i miei post meno lunghi. Il vero microblog io l'ho sempre praticato un po' sul Fediverso, un po' su Telegram, con un canale che storicamente è passato di continuo avanti e indietro tra pubblico e privato per motivi complessi.
Allo stesso tempo, queste piattaforme hanno sempre fatto per me anche da "PicoBlog", con post di una o due frasi, mentre sulla sezione del sito ho lasciato si formasse la polvere. 🕸️
<ul>
<li>Da un lato avevo provato a spostarmi verso un mio sito per queste cose, perché volevo avere modo di controllare veramente i miei dati e la gestione delle pubblicazioni... ma con quello statico era tutto abbastanza scomodo, e la voglia di pubblicare mi passava.</li>
<li>Dall'altro, un problemino era il mio dover scegliere ogni volta tra il pubblicare su Telegram, e spesso quindi non poter condividere efficacemente le mie parole anche fuori da quella bolla, e il pubblicare sul Fediverso, potendo replicare i post sul mio canale solo con dei limiti antipatici (che abbassavano l'esperienza e facevano lagnare la gente). Alla fine dei conti quindi, mesi fa ha iniziato a scemare sempre più la voglia di micropostare... e non so esattamente allora come spendessi le mie giornate (forse ad amministrare il lato tecnico del forum...), ma ho iniziato a pubblicare più di rado.</li>
</ul>
* Da un lato avevo provato a spostarmi verso un mio sito per queste cose, perché volevo avere modo di controllare veramente i miei dati e la gestione delle pubblicazioni... ma con quello statico era tutto abbastanza scomodo, e la voglia di pubblicare mi passava.
* Dall'altro, un problemino era il mio dover scegliere ogni volta tra il pubblicare su Telegram, e spesso quindi non poter condividere efficacemente le mie parole anche fuori da quella bolla, e il pubblicare sul Fediverso, potendo replicare i post sul mio canale solo con dei limiti antipatici (che abbassavano l'esperienza e facevano lagnare la gente). Alla fine dei conti quindi, mesi fa ha iniziato a scemare sempre più la voglia di micropostare... e non so esattamente allora come spendessi le mie giornate (forse ad amministrare il lato tecnico del forum...), ma ho iniziato a pubblicare più di rado.
<p>Proprio questo dicembre, cambia però tutto, dopo che una notte non riesco ad addormentarmi subito, ma in compenso mi ricordo che...</p>
Proprio questo dicembre, cambia però tutto, dopo che una notte non riesco ad addormentarmi subito, ma in compenso mi ricordo che...
<ul>
<li>Il plugin ActivityPub per WordPress dovrebbe aver fatto ormai dei passi in avanti decenti, e quasi quasi potrebbe essere adatto per il microblogging...</li>
<li>...e si da il caso che io avessi un sito WordPress su Altervista (quindi, spazio e traffico illimitato ma con WordPress completo, gratis) in disuso, che sarebbe proprio perfetto per provare questa cosina...</li>
</ul>
* Il plugin ActivityPub per WordPress dovrebbe aver fatto ormai dei passi in avanti decenti, e quasi quasi potrebbe essere adatto per il microblogging...
* ...e si da il caso che io avessi un sito WordPress su Altervista (quindi, spazio e traffico illimitato ma con WordPress completo, gratis) in disuso, che sarebbe proprio perfetto per provare questa cosina...
<p>Questa cosa meriterebbe forse un articolo a parte, ma fatto sta che subito ho messo in prova questa via per cambiare in meglio il mio workflow di microblogging, dopo averla sbandierata sull'appunto nuovo MicroBlog (<a href="https://octospacc.altervista.org/2023/12/04/138/" rel="noopener nofollow" target="_blank">https://octospacc.altervista.org/2023/12/04/138/</a>, questo è ad esempio il messaggio in questione). 🔗</p>
Questa cosa meriterebbe forse un articolo a parte, ma fatto sta che subito ho messo in prova questa via per cambiare in meglio il mio workflow di microblogging, dopo averla sbandierata sull'appunto nuovo MicroBlog ([https://octospacc.altervista.org/2023/12/04/138/](https://octospacc.altervista.org/2023/12/04/138/), questo è ad esempio il messaggio in questione). 🔗
<h3>Le piattaforme dei miliardari lasciano tutti a piedi</h3>
### Le piattaforme dei miliardari lasciano tutti a piedi
<p>Il caso ha voluto poi che — ironicamente, proprio la sera del 24 dicembre, come fosse un brutto regalo marcio — l'account Telegram dove ero admin del mio canale e del gruppo commenti venisse bandito, per ragioni che ancora non abbiamo capito (chiaramente automatiche, e secondo me errate). Per com'è l'andazzo, sembra anche che io abbia perso per sempre tutti i miei dati: se non rispondono alla mia richiesta manuale di portabilità dei dati, avranno violato il GDPR, e io nel frattempo rimarrò con niente in mano (se io non sclero...)</p>
Il caso ha voluto poi che — ironicamente, proprio la sera del 24 dicembre, come fosse un brutto regalo marcio — l'account Telegram dove ero admin del mio canale e del gruppo commenti venisse bandito, per ragioni che ancora non abbiamo capito (chiaramente automatiche, e secondo me errate). Per com'è l'andazzo, sembra anche che io abbia perso per sempre tutti i miei dati: se non rispondono alla mia richiesta manuale di portabilità dei dati, avranno violato il GDPR, e io nel frattempo rimarrò con niente in mano (se io non sclero...)
<p>Menomale che, avendo iniziato a pubblicare da WordPress, il ban non ha in alcun modo interrotto il mio flusso di shitposting (fiuuuh!), ma ho dovuto perdere un po' di tempo per riprendere gente (e c'è chi non abbiamo ancora raccattato) per portarla finalmente su Matrix (un protocollo di messaggistica federato e veramente libero)... perché ahimé non hanno voluto ascoltarmi quando 2 anni fa dicevo che sarebbe stato saggio spostarsi lì prima di incidenti, non dopo. 😮‍💨</p>
Menomale che, avendo iniziato a pubblicare da WordPress, il ban non ha in alcun modo interrotto il mio flusso di shitposting (fiuuuh!), ma ho dovuto perdere un po' di tempo per riprendere gente (e c'è chi non abbiamo ancora raccattato) per portarla finalmente su Matrix (un protocollo di messaggistica federato e veramente libero)... perché ahimé non hanno voluto ascoltarmi quando 2 anni fa dicevo che sarebbe stato saggio spostarsi lì prima di incidenti, non dopo. 😮‍💨
<p>Anche questa roba merita discorsi a parte, e giusto per buon auspicio lascio quì alcuni miei nuovi link:</p>
Anche questa roba merita discorsi a parte, e giusto per buon auspicio lascio quì alcuni miei nuovi link:
<ul>
<li>La discussione sul ban sulla Spacc BBS (con rimandi anche ad alcuni post del MicroBlog fatti a caldissimo, ho sclerato in diretta): <a href="https://bbs.spacc.eu.org/viewtopic.php?t=160" rel="noopener nofollow" target="_blank">https://bbs.spacc.eu.org/viewtopic.php?t=160</a></li>
<li>Lo "spazio" dello spacc su Matrix, che non avevo mai davvero avuto modo di promuovere prima d'ora, potreste trovarlo spassoso se vi uniste: <a href="https://matrix.to/#/#Spacc:matrix.org">https://matrix.to/#/#Spacc:matrix.org</a></li>
</ul>
* La discussione sul ban sulla Spacc BBS (con rimandi anche ad alcuni post del MicroBlog fatti a caldissimo, ho sclerato in diretta): [https://bbs.spacc.eu.org/viewtopic.php?t=160](https://bbs.spacc.eu.org/viewtopic.php?t=160)
* Lo "spazio" dello spacc su Matrix, che non avevo mai davvero avuto modo di promuovere prima d'ora, potreste trovarlo spassoso se vi uniste: [https://matrix.to/#/#Spacc:matrix.org](https://matrix.to/#/#Spacc:matrix.org)
<h3>Smonto tutto</h3>
### Smonto tutto
<p>Comunque, tutto questo significa anche che è il momento di rivedere delle piccole cose sul sito.</p>
Comunque, tutto questo significa anche che è il momento di rivedere delle piccole cose sul sito.
<ul>
<li>La sezione che ora lì si chiama MicroBlog non sta più bene — perché con 'sto nome non stava bene già da prima — e devo o levarla (riversando nel Blog tutti i post lì presenti), o rinominarla. Penderei per la prima opzione, così da ridurre un attimo le paturnie che altrimenti mi capitava di farmi per decidere quando un articolo fosse abbastanza lungo da stare nel Blog, e quando invece no.</li>
<li>Allo stesso tempo, il PicoBlog scomparirà (diventando un archivio, non cancello niente). Tanto non lo aggiornavo prima, e a maggior ragione dubito lo userò mai ora.</li>
</ul>
* La sezione che ora lì si chiama MicroBlog non sta più bene — perché con 'sto nome non stava bene già da prima — e devo o levarla (riversando nel Blog tutti i post lì presenti), o rinominarla. Penderei per la prima opzione, così da ridurre un attimo le paturnie che altrimenti mi capitava di farmi per decidere quando un articolo fosse abbastanza lungo da stare nel Blog, e quando invece no.
* Allo stesso tempo, il PicoBlog scomparirà (diventando un archivio, non cancello niente). Tanto non lo aggiornavo prima, e a maggior ragione dubito lo userò mai ora.
<h2>L'eterno ritorno della Knowledge Base</h2>
## L'eterno ritorno della Knowledge Base
<p>Cerco di essere breve qui, perché ormai questa questione rischia di diventare il più grande <em>inside joke</em> della mia vita, che, ma guarda un po', merita allo stesso modo il fantomatico articolo a parte. 🫣</p>
Cerco di essere breve qui, perché ormai questa questione rischia di diventare il più grande _inside joke_ della mia vita, che, ma guarda un po', merita allo stesso modo il fantomatico articolo a parte. 🫣
<p>Da più di un anno fa, <a href="https://sitoctt.octt.eu.org/Posts/MicroBlog/2022-09-23-Nuove-Frontiere.html" rel="noopener nofollow" target="_blank">come scrissi anche sul sitoctt</a>, ho iniziato ad usare TiddlyWiki per creare una mia knowledge base di... non mi è tutt'ora ben chiaro cosa.<br>
Diciamo che lì sopra il 90% sono liste di link per me utili, di cui il 30% forse con brevi note personali, e il restante del contenuto formato da piccole pagine di note e cose così che non saprei davvero sennò dove buttare. È pubblica perché mi conviene, sarebbe più scomoda tenerla privata, e penso che possa essere utile ad altre persone, come per me sono state utili (o almeno interessanti) le wiki personali di altri individui a casaccio.</p>
Da più di un anno fa, [come scrissi anche sul sitoctt](https://sitoctt.octt.eu.org/Posts/MicroBlog/2022-09-23-Nuove-Frontiere.html), ho iniziato ad usare TiddlyWiki per creare una mia knowledge base di... non mi è tutt'ora ben chiaro cosa.
Diciamo che lì sopra il 90% sono liste di link per me utili, di cui il 30% forse con brevi note personali, e il restante del contenuto formato da piccole pagine di note e cose così che non saprei davvero sennò dove buttare. È pubblica perché mi conviene, sarebbe più scomoda tenerla privata, e penso che possa essere utile ad altre persone, come per me sono state utili (o almeno interessanti) le wiki personali di altri individui a casaccio.
<p>Il punto sta nel fatto che, da quando uso quella robetta lì, non ho praticamente più motivo di aggiornare le pagine non-blog sul sitoctt, perché è solo più scomodo e meno organizzabile a lungo termine, rispetto a creare le stesse dalla wiki.<br>
Aggiungendo a ciò anche il dover ormai riconoscere il fallimento di <a href="https://gitlab.com/octtspacc/staticoso" rel="noopener nofollow" target="_blank">staticoso</a> (il generatore del mio sito, che è uno spaghetto, difficile e scocciante da estendere), ma restando vera la mia lagna sul fatto che non trovo altri generatori per me soddisfacenti, mi viene naturale l'idea di trasferire tutto su TiddlyWiki (che si, funziona ottimamente come generatore di siti statici)... 🙂</p>
Il punto sta nel fatto che, da quando uso quella robetta lì, non ho praticamente più motivo di aggiornare le pagine non-blog sul sitoctt, perché è solo più scomodo e meno organizzabile a lungo termine, rispetto a creare le stesse dalla wiki.
Aggiungendo a ciò anche il dover ormai riconoscere il fallimento di [staticoso](https://gitlab.com/octtspacc/staticoso) (il generatore del mio sito, che è uno spaghetto, difficile e scocciante da estendere), ma restando vera la mia lagna sul fatto che non trovo altri generatori per me soddisfacenti, mi viene naturale l'idea di trasferire tutto su TiddlyWiki (che si, funziona ottimamente come generatore di siti statici)... 🙂
<p>...Peccato che non è immediato ricreare tutte le mie pagine speciali e funzioni interne particolari con il sistema di templating e macro di questo altrimenti magnifico software, e quindi è da marzo 2023 che ci sto lavorando. In tutta onestà, succede che ci lavoro per dei giorni, poi mi fermo per noia, poi me ne dimentico per un mesetto buono, e poi ricomincio il ciclo il più tardi possibile.<br>
Di questo passo, chissà se sitoctt e <a href="https://kb.octt.eu.org" rel="noopener nofollow" target="_blank">OcttKB</a> verrano mai uniti per davvero in una sola sorgente... finiranno prima il ponte sullo stretto quelli lì, di me questa faccenda. 🙃</p>
...Peccato che non è immediato ricreare tutte le mie pagine speciali e funzioni interne particolari con il sistema di templating e macro di questo altrimenti magnifico software, e quindi è da marzo 2023 che ci sto lavorando. In tutta onestà, succede che ci lavoro per dei giorni, poi mi fermo per noia, poi me ne dimentico per un mesetto buono, e poi ricomincio il ciclo il più tardi possibile.
Di questo passo, chissà se sitoctt e [OcttKB](https://kb.octt.eu.org) verrano mai uniti per davvero in una sola sorgente... finiranno prima il ponte sullo stretto quelli lì, di me questa faccenda. 🙃
<h2>Il tempo che se ne va...</h2>
## Il tempo che se ne va...
<p>Questa sezione rischia di non avere il minimo senso, ma volevo scriverla lo stesso, un po' per atmosfera e un po' per disperazione.<br>
Che il tempo non possa fare a meno che scorrere, lasciando indietro tutto ciò che è stato passato e che costituisce il presente perché non c'è stato modo di cambiarlo, non c'è mai stato dubbio. Tuttavia, il tempo sembra essere sempre meno utile, più volatile, meno tangibile. L'entropia si alza, i rimpianti si cristallizzano, il divertissement appare un modo sempre meno efficace di sfuggire alle rogne.</p>
Questa sezione rischia di non avere il minimo senso, ma volevo scriverla lo stesso, un po' per atmosfera e un po' per disperazione.
Che il tempo non possa fare a meno che scorrere, lasciando indietro tutto ciò che è stato passato e che costituisce il presente perché non c'è stato modo di cambiarlo, non c'è mai stato dubbio. Tuttavia, il tempo sembra essere sempre meno utile, più volatile, meno tangibile. L'entropia si alza, i rimpianti si cristallizzano, il divertissement appare un modo sempre meno efficace di sfuggire alle rogne.
<p>Ma, scherzi di drammatica a parte, questo è ciò che sento per davvero, soprattutto quando le circostanze esterne me lo ricordano: parlando a breve termine, pur avendo eliminato un po' delle cose che mi portavano a sprecare il tempo, sembra che io ne abbia sempre meno a disposizione; riguardo il lungo termine, ogni tanto è forte il sentore che il tempo realmente disponibile per concretizzarmi, nonostante tutte le giustificazioni che il mio cervello inventa per eliminare il dolore, stia quasi per scadere. 😶</p>
Ma, scherzi di drammatica a parte, questo è ciò che sento per davvero, soprattutto quando le circostanze esterne me lo ricordano: parlando a breve termine, pur avendo eliminato un po' delle cose che mi portavano a sprecare il tempo, sembra che io ne abbia sempre meno a disposizione; riguardo il lungo termine, ogni tanto è forte il sentore che il tempo realmente disponibile per concretizzarmi, nonostante tutte le giustificazioni che il mio cervello inventa per eliminare il dolore, stia quasi per scadere. 😶
<h2>La fine.</h2>
## La fine.
<p>Speriamo dunque — perché è in genere giusto non smettere mai di sperare, anche se forse non è una buona idea usare la speranza come surrogato dell'azione — che questo nuovo anno possa portarci tante cose altrettanto nuove ma veramente belle, pure se non ho idea di come mai ciò potrebbe accadere. Buone feste, piccole persone che vivono nel mio computer e leggono le mie pazzie!</p>
Speriamo dunque — perché è in genere giusto non smettere mai di sperare, anche se forse non è una buona idea usare la speranza come surrogato dell'azione — che questo nuovo anno possa portarci tante cose altrettanto nuove ma veramente belle, pure se non ho idea di come mai ciò potrebbe accadere. Buone feste, piccole persone che vivono nel mio computer e leggono le mie pazzie!

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<p>Proprio l'altro ieri si è conclusa una <em>game jam</em>, cioè una competizione (online) di sviluppo di videogiochi, basata sul creare qualcosa utilizzando RPG Maker 95, una versione vecchissima della serie in questione di motori di gioco. ...Non è stata ben pubblicizzata, a quanto pare? Perché cercando sul web non trovo uno straccio di pagina di annuncio o che raccolga i lavori. Peccato.</p>
Proprio l'altro ieri si è conclusa una _game jam_, cioè una competizione (online) di sviluppo di videogiochi, basata sul creare qualcosa utilizzando RPG Maker 95, una versione vecchissima della serie in questione di motori di gioco. ...Non è stata ben pubblicizzata, a quanto pare? Perché cercando sul web non trovo uno straccio di pagina di annuncio o che raccolga i lavori. Peccato.
<p>Ad ogni modo, un creatore che seguo ha preso parte alla competizione, e quindi mi è capitato di giocare la sua creazione. Ci ho in realtà messo più tempo a prepararmi a giocarci, che ad effettivamente iniziare e finire, perché mi ero fissata col volerci giocare da mobile anziché al PC. Ma, l'importante è avercela fatta (e <a href="https://octospacc.altervista.org/2024/04/07/android-come-il-95/" rel="noopener nofollow" target="_blank">sul mio microblog ho spiegato come</a>, in caso vi sia utile). A questo punto, però, mi andava anche di fare una piccola recensione dell'opera... perché no?</p>
Ad ogni modo, un creatore che seguo ha preso parte alla competizione, e quindi mi è capitato di giocare la sua creazione. Ci ho in realtà messo più tempo a prepararmi a giocarci, che ad effettivamente iniziare e finire, perché mi ero fissata col volerci giocare da mobile anziché al PC. Ma, l'importante è avercela fatta (e [sul mio microblog ho spiegato come](https://octospacc.altervista.org/2024/04/07/android-come-il-95/), in caso vi sia utile). A questo punto, però, mi andava anche di fare una piccola recensione dell'opera... perché no?
<h2>La recensione</h2>
## La recensione
<p>Quindi, questo è <strong>LIBERTY WINGS</strong>, "<em>un semplice gioco sulla libertà, con dirigibili fighi, dittatori, e... una simpatica ragazza goth!</em>". Sputerò subito il rospo, e vi dirò che si, è un GDR carino, mi è piaciuto. Proprio per questo, e considerando anche che è veramente corto — il primo gameplay fatto completamente alla cieca senza correre dovrebbe durare dai 20 ai 40 minuti — in realtà vi rimando immediatamente alla pagina web del videogame, dove potete scaricarlo e provarlo per conto vostro, prima di continuare a leggere: <a href="https://yomuu.itch.io/liberty-wings-rm95-game-jam" rel="noopener nofollow" target="_blank">https://yomuu.itch.io/liberty-wings-rm95-game-jam</a>. Se poi proprio non volete... andiamo avanti. Al limite, se pianificate di giocarci, considerate magari di saltare la sezione sulla storia ora, o almeno di non andare oltre i suoi primi paragrafi; anche se tenterò di non spifferare tutti i dettagli e i personaggi, mi allargherò comunque abbastanza.</p>
Quindi, questo è **LIBERTY WINGS**, "_un semplice gioco sulla libertà, con dirigibili fighi, dittatori, e... una simpatica ragazza goth!_". Sputerò subito il rospo, e vi dirò che si, è un GDR carino, mi è piaciuto. Proprio per questo, e considerando anche che è veramente corto — il primo gameplay fatto completamente alla cieca senza correre dovrebbe durare dai 20 ai 40 minuti — in realtà vi rimando immediatamente alla pagina web del videogame, dove potete scaricarlo e provarlo per conto vostro, prima di continuare a leggere: [https://yomuu.itch.io/liberty-wings-rm95-game-jam](https://yomuu.itch.io/liberty-wings-rm95-game-jam). Se poi proprio non volete... andiamo avanti. Al limite, se pianificate di giocarci, considerate magari di saltare la sezione sulla storia ora, o almeno di non andare oltre i suoi primi paragrafi; anche se tenterò di non spifferare tutti i dettagli e i personaggi, mi allargherò comunque abbastanza.
<h3>La storia</h3>
### La storia
<p>Il gioco, come si legge dalla descrizione (cosa che non si capisce subito iniziando a giocare, ma che si riesce a intuire andando via via avanti con la storia), è ambientato in "un futuro non troppo distante", in cui l'umanità è divisa in stati costituiti su isole volanti nel cielo. Con una guerra, un dittatore ha preso il controllo di questi stati, trasformandoli in colonie di un governo centralizzato la "Company" (l'Azienda).</p>
Il gioco, come si legge dalla descrizione (cosa che non si capisce subito iniziando a giocare, ma che si riesce a intuire andando via via avanti con la storia), è ambientato in "un futuro non troppo distante", in cui l'umanità è divisa in stati costituiti su isole volanti nel cielo. Con una guerra, un dittatore ha preso il controllo di questi stati, trasformandoli in colonie di un governo centralizzato la "Company" (l'Azienda).
<p>Il protagonista del racconto è un normale dipendente, senza precise caratteristiche o identità, che si trova a dover svolgere una delle sue normali mansioni nel momento in cui il gioco si apre. In realtà egli, così come tutti gli altri lavoratori dell'Azienda, è evidentemente caratterizzato più come uno schiavo: lavora e vive lì da quando è nato, e a tutti gli effetti vive per lavorare, a causa del lavaggio del cervello messo in atto dal regime dittatoriale. Come i suoi colleghi, è convinto (e in parte auto-convinto) che la vita sia fatta soltanto di dovere.</p>
Il protagonista del racconto è un normale dipendente, senza precise caratteristiche o identità, che si trova a dover svolgere una delle sue normali mansioni nel momento in cui il gioco si apre. In realtà egli, così come tutti gli altri lavoratori dell'Azienda, è evidentemente caratterizzato più come uno schiavo: lavora e vive lì da quando è nato, e a tutti gli effetti vive per lavorare, a causa del lavaggio del cervello messo in atto dal regime dittatoriale. Come i suoi colleghi, è convinto (e in parte auto-convinto) che la vita sia fatta soltanto di dovere.
<p>Tornando alla normale giornata del protagonista, per qualche motivo egli è costantemente pieno di pensieri, dal momento in cui si accinge a svolgere le sue mansioni fino a quando va in pausa pranzo. Tra le sue rimuginazioni, saltano fuori di continuo pensieri che, dal punto di vista dell'etica dell'Azienda e del lavoratore modello, sono a dir poco sbagliati. Il ragazzo cerca di darci poco peso, ma non può fare a meno di passare dall'ideale essere grato per la sua vita ed il suo lavoro, al più problematico porsi dubbi su chi è davvero come persona, e se forse nel mondo c'è qualcosa di un valore superiore agli obblighi imposti a lui dall'alto. Il tono del primo tipo di pensieri, però, traspare come lievemente falso, forzato, quasi come se questi venissero a galla in automatico solo per evitare al lavoratore una più grave crisi esistenziale.</p>
Tornando alla normale giornata del protagonista, per qualche motivo egli è costantemente pieno di pensieri, dal momento in cui si accinge a svolgere le sue mansioni fino a quando va in pausa pranzo. Tra le sue rimuginazioni, saltano fuori di continuo pensieri che, dal punto di vista dell'etica dell'Azienda e del lavoratore modello, sono a dir poco sbagliati. Il ragazzo cerca di darci poco peso, ma non può fare a meno di passare dall'ideale essere grato per la sua vita ed il suo lavoro, al più problematico porsi dubbi su chi è davvero come persona, e se forse nel mondo c'è qualcosa di un valore superiore agli obblighi imposti a lui dall'alto. Il tono del primo tipo di pensieri, però, traspare come lievemente falso, forzato, quasi come se questi venissero a galla in automatico solo per evitare al lavoratore una più grave crisi esistenziale.
<p><img src="{{< assetsRoot >}}/Media/Games/LIBERTY-WINGS/Screenshot_2024-04-07-01-47-51-986_com.retroarch.aarch64.png" alt="Dialogo &quot;You know that these intrusive thoughts of yours are not welcome within the perfect and orderly civilization built with sweat and tears by the Company.&quot;"></p>
![Dialogo "You know that these intrusive thoughts of yours are not welcome within the perfect and orderly civilization built with sweat and tears by the Company."]({{< assetsRoot >}}/Media/Games/LIBERTY-WINGS/Screenshot_2024-04-07-01-47-51-986_com.retroarch.aarch64.png)
<p>Proprio questo giorno, in quel momento, il caso vuole che si verifichi un'emergenza nel dirigibile volante: per l'ennesima volta, i "rivoluzionari" hanno teso un attacco al mezzo, definito terroristico dall'Azienda. Chiamati anche "pirati del cielo", questi sono a tutti gli effetti i nemici del sistema, che li ritiene perversi, senza dignità, e persino da eliminare a vista. L'evento in sé non è appunto nulla di nuovo per il protagonista, che però questa volta finisce per stravolgere del tutto la sua vita.</p>
Proprio questo giorno, in quel momento, il caso vuole che si verifichi un'emergenza nel dirigibile volante: per l'ennesima volta, i "rivoluzionari" hanno teso un attacco al mezzo, definito terroristico dall'Azienda. Chiamati anche "pirati del cielo", questi sono a tutti gli effetti i nemici del sistema, che li ritiene perversi, senza dignità, e persino da eliminare a vista. L'evento in sé non è appunto nulla di nuovo per il protagonista, che però questa volta finisce per stravolgere del tutto la sua vita.
<h4>Un cambio di rotta</h4>
#### Un cambio di rotta
<p>Mentre cerca di dirigersi verso la zona sicura, come ordinatogli dai superiori tramite l'interfono, il lavoratore si imbatte in una rivoluzionaria. Questa, nel mentre che sta per scappare via prima che sia troppo tardi, nota il lavoratore, che tenta di persuadere raccontandogli velocemente la sua storia: anche lei lavorava nell'Azienda, fino a quando un giorno ha compreso la verità del mondo, e ha deciso di abbandonare per sempre quella vita banale. In un altro momento, le cose sarebbero andate diversamente, ma stavolta l'animo del protagonista è in totale subbuglio, ed egli decide quindi di dare retta alla pirata: vuole vedere cosa c'è oltre le pareti di ferro del dirigibile, e quindi scappa con lei.</p>
Mentre cerca di dirigersi verso la zona sicura, come ordinatogli dai superiori tramite l'interfono, il lavoratore si imbatte in una rivoluzionaria. Questa, nel mentre che sta per scappare via prima che sia troppo tardi, nota il lavoratore, che tenta di persuadere raccontandogli velocemente la sua storia: anche lei lavorava nell'Azienda, fino a quando un giorno ha compreso la verità del mondo, e ha deciso di abbandonare per sempre quella vita banale. In un altro momento, le cose sarebbero andate diversamente, ma stavolta l'animo del protagonista è in totale subbuglio, ed egli decide quindi di dare retta alla pirata: vuole vedere cosa c'è oltre le pareti di ferro del dirigibile, e quindi scappa con lei.
<p>Saremo a questo punto alla guida della piccola navicella della ragazza, l'atmosfera si fa più tesa, e le cose iniziano a complicarsi. Con fatica si naviga un enorme ambiente nel cielo, districandoci fra mura irregolari, bombe piazzate qui e lì per fregare chi si distrae alla guida, e soprattutto i soldati dell'Azienda, che hanno le loro navicelle e cercano di venirci incontro ogniqualvolta finiamo tra i loro radar. Bisogna trovare due chiavi nascoste nella vastità di questo ambiente, per sbloccare il portellone dall'altro lato della mappa e continuare la fuga.</p>
Saremo a questo punto alla guida della piccola navicella della ragazza, l'atmosfera si fa più tesa, e le cose iniziano a complicarsi. Con fatica si naviga un enorme ambiente nel cielo, districandoci fra mura irregolari, bombe piazzate qui e lì per fregare chi si distrae alla guida, e soprattutto i soldati dell'Azienda, che hanno le loro navicelle e cercano di venirci incontro ogniqualvolta finiamo tra i loro radar. Bisogna trovare due chiavi nascoste nella vastità di questo ambiente, per sbloccare il portellone dall'altro lato della mappa e continuare la fuga.
<p>Le difficoltà non finiscono qui: ad un certo punto, si incontrano diversi blocchi sulla strada, e dovremo andare a cercare il tasto di sblocco per l'unica uscita d'emergenza disponibile. Nel frattempo, la navicella ha anche esaurito il carburante, e la pirata deve stare lì ferma a riempire il serbatoio. Continua così il viaggio del protagonista, adesso a piedi, per zone inesplorate dell'isola. Tuttavia, sulla sua strada, questo incontra presto alcuni robot-soldato pronti a ribaltare i suoi piani a tutti i costi, accusandolo di tradimento ed urlandogli contro in modo totalmente freddo.</p>
Le difficoltà non finiscono qui: ad un certo punto, si incontrano diversi blocchi sulla strada, e dovremo andare a cercare il tasto di sblocco per l'unica uscita d'emergenza disponibile. Nel frattempo, la navicella ha anche esaurito il carburante, e la pirata deve stare lì ferma a riempire il serbatoio. Continua così il viaggio del protagonista, adesso a piedi, per zone inesplorate dell'isola. Tuttavia, sulla sua strada, questo incontra presto alcuni robot-soldato pronti a ribaltare i suoi piani a tutti i costi, accusandolo di tradimento ed urlandogli contro in modo totalmente freddo.
<p><img src="{{< assetsRoot >}}/Media/Games/LIBERTY-WINGS/Screenshot_2024-04-07-15-01-44-108_com.retroarch.aarch64.png" alt="Dialogo &quot;YOU BETRAYED THE COMPANY. THAT IS A CRIME AND IT MUST BE PUNISHED.&quot;"></p>
![Dialogo "YOU BETRAYED THE COMPANY. THAT IS A CRIME AND IT MUST BE PUNISHED."]({{< assetsRoot >}}/Media/Games/LIBERTY-WINGS/Screenshot_2024-04-07-15-01-44-108_com.retroarch.aarch64.png)
<h4>Punto critico</h4>
#### Punto critico
<p>Il ragazzo riesce in realtà a superare anche qui le avversità senza particolare sforzo... o quasi. Prima che questo possa difendersi in tempo, uno dei robot lo pugnala vicino al cuore, facendolo immediatamente iniziare a preoccupare per la sua vita. Nonostante il danno, qualcosa dentro di lui gli dice che non può lasciare tutto così ora e, forse anche perché sa che morirebbe in ogni caso, decide chissà come di continuare, e raggiungere il bottone per lo sblocco dell'uscita. Persino la rivoluzionaria, che lo chiama al walkie-talkie dato che il tempo sta scorrendo, non riesce a farlo tornare indietro una volta che scopre cosa gli è successo. Ormai ha assaporato la libertà, e se deve abbandonare il suo mondo vuole almeno continuare a sperare.</p>
Il ragazzo riesce in realtà a superare anche qui le avversità senza particolare sforzo... o quasi. Prima che questo possa difendersi in tempo, uno dei robot lo pugnala vicino al cuore, facendolo immediatamente iniziare a preoccupare per la sua vita. Nonostante il danno, qualcosa dentro di lui gli dice che non può lasciare tutto così ora e, forse anche perché sa che morirebbe in ogni caso, decide chissà come di continuare, e raggiungere il bottone per lo sblocco dell'uscita. Persino la rivoluzionaria, che lo chiama al walkie-talkie dato che il tempo sta scorrendo, non riesce a farlo tornare indietro una volta che scopre cosa gli è successo. Ormai ha assaporato la libertà, e se deve abbandonare il suo mondo vuole almeno continuare a sperare.
<p>Dopo qualche altra sofferenza, trascinandosi in zone ancora più strane, il lavoratore quel maledetto pulsante riesce a premerlo, ma ormai è tardi, e sente di stare ormai per morire. In qualche modo però, qui succede la più grande sorpresa della sua storia: una forza bizzarra si sprigiona in un istante proprio dal suo cuore, causando una forte esplosione che fa persino saltare via il tetto che stava lì. Totalmente incredulo, salta sulla navicella della ragazza, che lo ha aspettato come promesso anziché salvarsi da sola, per scappare verso la libertà, stavolta certa e decisamente tangibile.</p>
Dopo qualche altra sofferenza, trascinandosi in zone ancora più strane, il lavoratore quel maledetto pulsante riesce a premerlo, ma ormai è tardi, e sente di stare ormai per morire. In qualche modo però, qui succede la più grande sorpresa della sua storia: una forza bizzarra si sprigiona in un istante proprio dal suo cuore, causando una forte esplosione che fa persino saltare via il tetto che stava lì. Totalmente incredulo, salta sulla navicella della ragazza, che lo ha aspettato come promesso anziché salvarsi da sola, per scappare verso la libertà, stavolta certa e decisamente tangibile.
<p>Alla fine, ce l'hanno fatta. Il gioco termina con il ragazzo e la pirata che sono finalmente in salvo, e condividono alcune cose di loro. Il futuro che insieme vogliono realizzare sembra essere quello di salvare l'intera umanità, con una prossima avventura. Ed è proprio a questo punto, ultimissime battute del gioco, che quello che si legge è uno strano plot twist finale... ma mi taccio.</p>
Alla fine, ce l'hanno fatta. Il gioco termina con il ragazzo e la pirata che sono finalmente in salvo, e condividono alcune cose di loro. Il futuro che insieme vogliono realizzare sembra essere quello di salvare l'intera umanità, con una prossima avventura. Ed è proprio a questo punto, ultimissime battute del gioco, che quello che si legge è uno strano plot twist finale... ma mi taccio.
<h3>Le mie opinioni</h3>
### Le mie opinioni
<p>Il gioco punta quasi tutto sulla narrazione, che però come ho già accennato non è totalmente esplicita: alcuni dettagli sono nascosti, lasciati intendere, oltre che rigirati di continuo. Arrivo a chiedermi persino se io li ho davvero capiti tutti, o se ho magari travisato o tralasciato qualcosa!<br>
Comunque, la trovo effettivamente una storia avvincente, ben condensata e sviluppata in modo armonioso; non appare né troppo stringata, né allungata per far sembrare più grosso il gioco, e le cose vengono fuori man mano come dovrebbero.</p>
Il gioco punta quasi tutto sulla narrazione, che però come ho già accennato non è totalmente esplicita: alcuni dettagli sono nascosti, lasciati intendere, oltre che rigirati di continuo. Arrivo a chiedermi persino se io li ho davvero capiti tutti, o se ho magari travisato o tralasciato qualcosa!
Comunque, la trovo effettivamente una storia avvincente, ben condensata e sviluppata in modo armonioso; non appare né troppo stringata, né allungata per far sembrare più grosso il gioco, e le cose vengono fuori man mano come dovrebbero.
<p>Il tema principale, la libertà, viene affrontato in un modo che sembra voler richiamare alcune brutture del mondo reale, senza però scostarsi da quello di fantasia che costituisce il gioco. Non è profondissimo, però nemmeno superficiale, e qualche riflessione può strapparla almeno per un attimo. Quello che crediamo da una vita è davvero ciò che è meglio, o ciò che è giusto? Possibile che il mondo sia in realtà più vasto di cosa le nostre conoscenze, per forza limitate, ci permettono di immaginare? È un giochino con un suo perché, è quello che sto cercando di dire.</p>
Il tema principale, la libertà, viene affrontato in un modo che sembra voler richiamare alcune brutture del mondo reale, senza però scostarsi da quello di fantasia che costituisce il gioco. Non è profondissimo, però nemmeno superficiale, e qualche riflessione può strapparla almeno per un attimo. Quello che crediamo da una vita è davvero ciò che è meglio, o ciò che è giusto? Possibile che il mondo sia in realtà più vasto di cosa le nostre conoscenze, per forza limitate, ci permettono di immaginare? È un giochino con un suo perché, è quello che sto cercando di dire.
<p>Alcuni dettagli mi hanno fatto un po' storcere il naso, ma nulla di grosso.<br>
Ci sono, come ho raccontato nella storia, minuscole sezioni di combattimento stile RPG nel gioco, ma non sono nulla di che; si fanno immediatamente, senza difficoltà alcuna, e a tratti sembrano messe giusto per. In realtà, forse è giusto che ci siano, per giustificare quello che avviene proprio alla fine di quel blocco, ma sento che questa meccanica del gioco poteva a mio parere essere sviluppata un filino di più, se proprio doveva esserci.</p>
Alcuni dettagli mi hanno fatto un po' storcere il naso, ma nulla di grosso.
Ci sono, come ho raccontato nella storia, minuscole sezioni di combattimento stile RPG nel gioco, ma non sono nulla di che; si fanno immediatamente, senza difficoltà alcuna, e a tratti sembrano messe giusto per. In realtà, forse è giusto che ci siano, per giustificare quello che avviene proprio alla fine di quel blocco, ma sento che questa meccanica del gioco poteva a mio parere essere sviluppata un filino di più, se proprio doveva esserci.
<p>Ho anche percepito la qualità dei dialoghi diminuire un po' verso la fine del gioco, che presenta in effetti diverse espressioni linguistiche non propriamente corrette, o comunque che suonano un attimino male. Qui entriamo veramente nella pedanteria, è un mio difetto e riconosco che è una critica banale, però voglio essere onesta. Dall'altro lato, però, la scrittura non perfetta mi ricorda inconsciamente la natura amatoriale del gioco, in un certo senso facendomelo apprezzare di più nella sua essenza di opera creata davvero solo per amore... quindi, non tutti i mali vengono per nuocere.</p>
Ho anche percepito la qualità dei dialoghi diminuire un po' verso la fine del gioco, che presenta in effetti diverse espressioni linguistiche non propriamente corrette, o comunque che suonano un attimino male. Qui entriamo veramente nella pedanteria, è un mio difetto e riconosco che è una critica banale, però voglio essere onesta. Dall'altro lato, però, la scrittura non perfetta mi ricorda inconsciamente la natura amatoriale del gioco, in un certo senso facendomelo apprezzare di più nella sua essenza di opera creata davvero solo per amore... quindi, non tutti i mali vengono per nuocere.
<p>Mi è piaciuta la sezione esplorazione-puzzle a metà della storia, che ha reso il gameplay un poco più attivo proprio dalla parte di me che giocavo, anche se mi sono bloccata per più di un quarto d'ora solo lì e ho temuto di non riuscire più ad andare avanti per conto mio... Menomale che, con una botta di fortuna, alla fine ho superato la sfida, però sarebbe secondo me un po' più gradevole avere qualche tipo di suggerimento in-game; quella parte può diventare frustrante.</p>
Mi è piaciuta la sezione esplorazione-puzzle a metà della storia, che ha reso il gameplay un poco più attivo proprio dalla parte di me che giocavo, anche se mi sono bloccata per più di un quarto d'ora solo lì e ho temuto di non riuscire più ad andare avanti per conto mio... Menomale che, con una botta di fortuna, alla fine ho superato la sfida, però sarebbe secondo me un po' più gradevole avere qualche tipo di suggerimento in-game; quella parte può diventare frustrante.
<h4>Atmosfera particolare</h4>
#### Atmosfera particolare
<p>Parlando di atmosfera: a occhio, secondo me non piacerà a tutti, ma io l'ho trovata fantastica.<br>
Anche qui, il sapore amatoriale non manca, tra <em>tileset</em> (quasi tutti) originali con diversi temi, i diversi <em>sprite</em> e i disegni a schermo intero dei personaggi, e la musica di sottofondo. <em>Piastrelle</em> e sprite sono fatti in stile pixel-art, mentre quegli altri disegni sono stati realizzati con uno stile più classico (e nei file extra del gioco ci sono anche i bozzetti!).<br>
Proprio la <em>OST</em> l'avevo ascoltata prima di giocare, e avevo già ritenuto alcuni dei brani carini senza sapergli però dare chissà che peso, ma ascoltandoci giocando... tutta un'altra cosa, ci sta perfettamente. Non avendo (se ho capito bene) <a href="https://t.me/yomushrine/1843" rel="noopener nofollow" target="_blank">esperienza nella composizione musicale</a>, il lavoro che il creatore del gioco ha fatto è di tutto rispetto, mi sento di dirlo. Fa forse un po' strano pensare che tutte le musichette siano in stile retrò/chiptune, tranne una, ma non è una cosa che mi ha dato fastidio durante la partita.</p>
Parlando di atmosfera: a occhio, secondo me non piacerà a tutti, ma io l'ho trovata fantastica.
Anche qui, il sapore amatoriale non manca, tra _tileset_ (quasi tutti) originali con diversi temi, i diversi _sprite_ e i disegni a schermo intero dei personaggi, e la musica di sottofondo. _Piastrelle_ e sprite sono fatti in stile pixel-art, mentre quegli altri disegni sono stati realizzati con uno stile più classico (e nei file extra del gioco ci sono anche i bozzetti!).
Proprio la _OST_ l'avevo ascoltata prima di giocare, e avevo già ritenuto alcuni dei brani carini senza sapergli però dare chissà che peso, ma ascoltandoci giocando... tutta un'altra cosa, ci sta perfettamente. Non avendo (se ho capito bene) [esperienza nella composizione musicale](https://t.me/yomushrine/1843), il lavoro che il creatore del gioco ha fatto è di tutto rispetto, mi sento di dirlo. Fa forse un po' strano pensare che tutte le musichette siano in stile retrò/chiptune, tranne una, ma non è una cosa che mi ha dato fastidio durante la partita.
<p>Un unico appunto: mi è sembrato, in certi casi, che l'audio fosse come mixato male: in alcuni punti la musica cambia di botto, senza dissolvenze o abbastanza silenzio, e alcuni brani quando vanno in loop suonano come se non fossero fatti per la cosa. Credo che almeno alcuni di questi problemi fossero colpa dell'emulatore, considerando anche che il gioco ci metteva un bel po' ad iniziare a rispondere ai comandi e a riprodurre una nuova musica allo scattare di alcuni eventi (spesso il cambio di scenario, ma non sempre); ma altri sono probabilmente o una svista del gioco, o, probabilmente, una limitazione del motore.</p>
Un unico appunto: mi è sembrato, in certi casi, che l'audio fosse come mixato male: in alcuni punti la musica cambia di botto, senza dissolvenze o abbastanza silenzio, e alcuni brani quando vanno in loop suonano come se non fossero fatti per la cosa. Credo che almeno alcuni di questi problemi fossero colpa dell'emulatore, considerando anche che il gioco ci metteva un bel po' ad iniziare a rispondere ai comandi e a riprodurre una nuova musica allo scattare di alcuni eventi (spesso il cambio di scenario, ma non sempre); ma altri sono probabilmente o una svista del gioco, o, probabilmente, una limitazione del motore.
<p>Le parti visive e uditive, quindi, insieme vanno a creare una <em>ambience</em> coesa, e che si sviluppa di pari passo alla narrazione. Molto cupa all'inizio, ma in un certo senso calma e confortevole; via via meno familiare e poi persino caotica andando avanti; completamente stravolta, ma pacifica, al termine del racconto. Alcune zone sono anche leggermente sognanti, eteree, e non posso fare a meno di definire alcuni degli scenari come <em><a href="https://www.treccani.it/vocabolario/liminale/" rel="noopener nofollow" target="_blank">liminali</a></em>. Chissà se era tutto voluto, oppure è un caso...</p>
Le parti visive e uditive, quindi, insieme vanno a creare una _ambience_ coesa, e che si sviluppa di pari passo alla narrazione. Molto cupa all'inizio, ma in un certo senso calma e confortevole; via via meno familiare e poi persino caotica andando avanti; completamente stravolta, ma pacifica, al termine del racconto. Alcune zone sono anche leggermente sognanti, eteree, e non posso fare a meno di definire alcuni degli scenari come _[liminali](https://www.treccani.it/vocabolario/liminale/)_. Chissà se era tutto voluto, oppure è un caso...
<p><img src="{{< assetsRoot >}}/Media/Games/LIBERTY-WINGS/Screenshot_2024-04-07-15-07-22-027_com.retroarch.aarch64.png" alt="Una zona un po' liminale, verso la fine del gioco (fuori contesto, no spoiler)."></p>
![Una zona un po' liminale, verso la fine del gioco (fuori contesto, no spoiler).]({{< assetsRoot >}}/Media/Games/LIBERTY-WINGS/Screenshot_2024-04-07-15-07-22-027_com.retroarch.aarch64.png)
<p>Quegli avvenimenti un pochino surreali, alcuni a tratti anche comici, sparsi per tutta la storia, risollevano i momenti più tesi in modi più o meno imprevedibili. Ho anche percepito una cosa che proprio non mi aspettavo... in alcuni dialoghi, c'è stato ficcato dentro <a href="https://youtube.com/watch?v=Oc7Cin_87H4" rel="noopener nofollow" target="_blank">il suono del vine boom</a>... ci sono rimasta di sasso, questo è veramente troppo anche per la mia <em>memeticissima</em> anima... un bel caratterino ha questo videogioco.</p>
Quegli avvenimenti un pochino surreali, alcuni a tratti anche comici, sparsi per tutta la storia, risollevano i momenti più tesi in modi più o meno imprevedibili. Ho anche percepito una cosa che proprio non mi aspettavo... in alcuni dialoghi, c'è stato ficcato dentro [il suono del vine boom](https://youtube.com/watch?v=Oc7Cin_87H4)... ci sono rimasta di sasso, questo è veramente troppo anche per la mia _memeticissima_ anima... un bel caratterino ha questo videogioco.
<h4>Considerazioni finali</h4>
#### Considerazioni finali
<p>Arrivata quasi alla fine, avrei probabilmente desiderato un gameplay un pochino più lungo, perché proprio alle ultime battute era diventato ormai decisamente emozionante e non mi andava di chiudere così... ma allo stesso tempo, ribadisco che la breve durata in questo caso ha un suo perché: ha permesso alla narrazione di dire il suo senza scadere in momenti banali. E, in ogni caso, tutta l'opera è stata creata da una sola persona, non professionista, in poco più di un mese; considerato anche questo, non solo il risultato finale è più che ragionevole, ma penso che abbia ancora più valore.</p>
Arrivata quasi alla fine, avrei probabilmente desiderato un gameplay un pochino più lungo, perché proprio alle ultime battute era diventato ormai decisamente emozionante e non mi andava di chiudere così... ma allo stesso tempo, ribadisco che la breve durata in questo caso ha un suo perché: ha permesso alla narrazione di dire il suo senza scadere in momenti banali. E, in ogni caso, tutta l'opera è stata creata da una sola persona, non professionista, in poco più di un mese; considerato anche questo, non solo il risultato finale è più che ragionevole, ma penso che abbia ancora più valore.
<p>Per concludere, non posso fare altro che rinnovare l'invito iniziale a provare il videogioco, che è ovviamente gratuito: tra la breve durata, il riuscire con un po' di ingegno a farlo girare anche sui dispositivi mobili, e la barriera di difficoltà praticamente nulla, non avete scuse. Faccio notare che per giocarci su Wine su Linux desktop bisogna aprire il menu di gioco e impostare la visualizzazione in finestra, altrimenti (così mi è successo) il personaggio sembrerà non muoversi; per far girare il programma su versioni di Windows d'epoca (come in emulatore), invece, va cancellato il file <code class="prettyprint">ddraw.dll</code> dalla cartella di gioco.</p>
Per concludere, non posso fare altro che rinnovare l'invito iniziale a provare il videogioco, che è ovviamente gratuito: tra la breve durata, il riuscire con un po' di ingegno a farlo girare anche sui dispositivi mobili, e la barriera di difficoltà praticamente nulla, non avete scuse. Faccio notare che per giocarci su Wine su Linux desktop bisogna aprire il menu di gioco e impostare la visualizzazione in finestra, altrimenti (così mi è successo) il personaggio sembrerà non muoversi; per far girare il programma su versioni di Windows d'epoca (come in emulatore), invece, va cancellato il file `ddraw.dll` dalla cartella di gioco.
<p>Se vi doveste bloccare, il giochino è stato anche fatto tutto in diretta da (credo) un amico dello sviluppatore, quindi potete guardare il gameplay: <a href="https://twitch.tv/videos/2113520874" rel="noopener nofollow" target="_blank">https://twitch.tv/videos/2113520874</a>. Come se la storia intrigante non bastasse, c'è anche qualche <em>easter egg</em> più o meno nascosto, che aggiunge quel pizzico in più di brio una volta che ormai si è finito già di giocare... quelli vi suggerirei di trovarli voi, è banale. (A meno che non ce ne sia anche qualcun altro che nessuno ancora conosce...)</p>
Se vi doveste bloccare, il giochino è stato anche fatto tutto in diretta da (credo) un amico dello sviluppatore, quindi potete guardare il gameplay: [https://twitch.tv/videos/2113520874](https://twitch.tv/videos/2113520874). Come se la storia intrigante non bastasse, c'è anche qualche _easter egg_ più o meno nascosto, che aggiunge quel pizzico in più di brio una volta che ormai si è finito già di giocare... quelli vi suggerirei di trovarli voi, è banale. (A meno che non ce ne sia anche qualcun altro che nessuno ancora conosce...)
<p>Un ennesimo grazie a <strong>Yomu</strong>, il tizio ghoul spaventoso ma puccioso che ha creato quest'esperienza, per i bei quarti d'ora passati sul gioco... nonché l'occasione <em>di distrarmi dalla mia vita</em> ancora di più scrivendo questa recensione! Ah, e direi grazie anche per aver esplicitamente rilasciato la OST nel dominio pubblico... oltre che come file WAV nella cartella di gioco, la trovate anche <a href="https://youtube.com/watch?v=fA8AxESpjaE" rel="noopener nofollow" target="_blank">in questo video YouTube</a>. (Bella sorpresa questa, eh?)</p>
Un ennesimo grazie a **Yomu**, il tizio ghoul spaventoso ma puccioso che ha creato quest'esperienza, per i bei quarti d'ora passati sul gioco... nonché l'occasione _di distrarmi dalla mia vita_ ancora di più scrivendo questa recensione! Ah, e direi grazie anche per aver esplicitamente rilasciato la OST nel dominio pubblico... oltre che come file WAV nella cartella di gioco, la trovate anche [in questo video YouTube](https://youtube.com/watch?v=fA8AxESpjaE). (Bella sorpresa questa, eh?)
<p><img src="{{< assetsRoot >}}/Media/Games/LIBERTY-WINGS/Screenshot_2024-04-07-15-11-16-713_com.retroarch.aarch64.png" alt="Dialogo &quot;You are ugly as hell, girl.&quot;"> <em>Concludiamo l'articolo con un insulto, perché no...</em></p>
![Dialogo "You are ugly as hell, girl."]({{< assetsRoot >}}/Media/Games/LIBERTY-WINGS/Screenshot_2024-04-07-15-11-16-713_com.retroarch.aarch64.png) _Concludiamo l'articolo con un insulto, perché no..._

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<p>Quest'anno, i miei più assidui seguaci lo sanno, godo del privilegio di non dover affrontare l'esame di maturità: ho già dato abbastanza l'anno scorso, mentre ora mi trovo nel ben peggiore vortice dell'università. Ma, per coloro che invece non degnano i miei profili online delle dovute attenzioni: fa niente, lo avete scoperto ora.</p>
Quest'anno, i miei più assidui seguaci lo sanno, godo del privilegio di non dover affrontare l'esame di maturità: ho già dato abbastanza l'anno scorso, mentre ora mi trovo nel ben peggiore vortice dell'università. Ma, per coloro che invece non degnano i miei profili online delle dovute attenzioni: fa niente, lo avete scoperto ora.
<p>Non andando più a scuola, è inevitabile che sia passato per me un intero anno solare senza scrivere mai il classico tema e, per quanto non mi manchi assolutamente il tornare a casa con la spalla rotta e la mano monca — risultato dello scrivere centinaia di parole a mano su carta per poi produrne addirittura una copia in bella — devo ammettere che il non dover scrivere è abbastanza triste.<br>
Ovviamente, visto che scrivere mi piace, non ho mai smesso di farlo per conto mio, anzi, ho aumentato abbastanza la frequenza. Ora... è vero che questo blog qui da un annetto non vive, ma a malapena sopravvive, ma <a href="https://sitoctt.octt.eu.org/Posts/2023-12-31-Resocontoctt-2023.html#-Il-MicroBlog-nuovissimo-alla-fa" rel="noopener nofollow" target="_blank">le mie previsioni di ormai sei mesi fa riguardo il mio nuovo microblog</a> (sull'articolo scritto come <em>resocontoctt</em> delle pubblicazioni del 2023) si sono dimostrate abbastanza azzeccate, e almeno qualche centinaio di parole al giorno lì sopra riesco sempre a metterlo. (Vorrei fare di più, ma il tempo è tiranno.)</p>
Non andando più a scuola, è inevitabile che sia passato per me un intero anno solare senza scrivere mai il classico tema e, per quanto non mi manchi assolutamente il tornare a casa con la spalla rotta e la mano monca — risultato dello scrivere centinaia di parole a mano su carta per poi produrne addirittura una copia in bella — devo ammettere che il non dover scrivere è abbastanza triste.
Ovviamente, visto che scrivere mi piace, non ho mai smesso di farlo per conto mio, anzi, ho aumentato abbastanza la frequenza. Ora... è vero che questo blog qui da un annetto non vive, ma a malapena sopravvive, ma [le mie previsioni di ormai sei mesi fa riguardo il mio nuovo microblog](https://sitoctt.octt.eu.org/Posts/2023-12-31-Resocontoctt-2023.html#-Il-MicroBlog-nuovissimo-alla-fa) (sull'articolo scritto come _resocontoctt_ delle pubblicazioni del 2023) si sono dimostrate abbastanza azzeccate, e almeno qualche centinaio di parole al giorno lì sopra riesco sempre a metterlo. (Vorrei fare di più, ma il tempo è tiranno.)
<h2>"La traccia sui blog"</h2>
## "La traccia sui blog"
<p>Avrete già notato che questo non è un tema, perché <em>temo</em> che su un elaborato scolastico mi costerebbe caro iniziare con delle divagazioni così potenti, quindi spero che ora non scapperete se dirò che qui, oggi, voglio approfittarne per elaborare proprio una delle tracce proposte nella prova di italiano di quest'anno.<br>
Un po' per il meme, un po' per sfizio, ma sotto sotto anche un po' per nostalgia, infatti, ho deciso di dare giusto un'occhiata alle prove di quest'anno... con tre giorni di ritardo, certo, perché il tempo è un despota, ma il tempo è relativo quando non si ha un limite di 6 ore per fare qualcosa!</p>
Avrete già notato che questo non è un tema, perché _temo_ che su un elaborato scolastico mi costerebbe caro iniziare con delle divagazioni così potenti, quindi spero che ora non scapperete se dirò che qui, oggi, voglio approfittarne per elaborare proprio una delle tracce proposte nella prova di italiano di quest'anno.
Un po' per il meme, un po' per sfizio, ma sotto sotto anche un po' per nostalgia, infatti, ho deciso di dare giusto un'occhiata alle prove di quest'anno... con tre giorni di ritardo, certo, perché il tempo è un despota, ma il tempo è relativo quando non si ha un limite di 6 ore per fare qualcosa!
<p>Tralasciando la prova di matematica che, quella si, l'ho aperta davvero solo per il meme (non capisco un'accidente!), era inevitabile che almeno la prova di italiano avesse qualche buona proposta, e tra tutte oggi ne scelgo una che, dato questo contesto, è abbastanza <em>meta</em>: la C2, della tipologia di "riflessione critica di carattere espositivo-argomentativo su tematiche di attualità"... Il nome è una palla, si, quindi la smetterei subito di citare il testo del Miur e andrei al dunque; prima, però, la traccia:</p>
Tralasciando la prova di matematica che, quella si, l'ho aperta davvero solo per il meme (non capisco un'accidente!), era inevitabile che almeno la prova di italiano avesse qualche buona proposta, e tra tutte oggi ne scelgo una che, dato questo contesto, è abbastanza _meta_: la C2, della tipologia di "riflessione critica di carattere espositivo-argomentativo su tematiche di attualità"... Il nome è una palla, si, quindi la smetterei subito di citare il testo del Miur e andrei al dunque; prima, però, la traccia:
<details>
<summary>(Clicca per espandere) <b>Proposta C2: Testo tratto da: Maurizio Caminito, <i>Profili, selfie e blog</i>, in LiBeR 104, (Ottobre/Dicembre 2014), pp.39-40.</b></summary>
<blockquote>
<p>Quando cambia il modo di leggere e di scrivere, cambiano anche le forme più consolidate per trasmettere agli altri (o a se stessi) le proprie idee e i propri pensieri. E non cè forse nessuna forma letteraria (o para-letteraria) che, nellepoca della cosiddetta rivoluzione digitale, abbia subìto una mutazione pari a quella del diario.
Il diario segreto, inteso come un quaderno o un taccuino in cui si annotano pensieri, riflessioni, sogni, speranze, rigorosamente legati alla fruizione o (ri)lettura personale, non esiste più. Non solo perché ha mutato forma, lasciando sul terreno le sembianze di scrigno del tesoro variamente difeso dalla curiosità altrui, ma perché ha subìto un vero e proprio ribaltamento di senso.</p>
<p>Nel suo diario Anna Frank raccontava la sua vita a unamica fittizia cui aveva dato il nome di Kitty. A lei scrive tra laltro: “Ho molta paura che tutti coloro che mi conoscono come sono sempre, debbano scoprire che ho anche un altro lato, un lato più bello e migliore. Ho paura che mi beffino, che mi trovino ridicola e sentimentale, che non mi prendano sul serio. Sono abituata a non essere presa sul serio, ma soltanto lAnna leggera vè abituata e lo può sopportare, lAnna più grave è troppo debole e non ci resisterebbe.”</p>
<p>Chi oggi scrive più in solitudine, vergando parole sui fogli di un quaderno di cui solo lui (o lei) ha la chiave?</p>
<p>Chi cerca, attraverso il diario, la scoperta di un “silenzio interiore”, “la parte più profonda di sé”, che costituirà, per chi lo scrive, il fondamento dellincontro con gli altri?</p>
<p>I primi elementi a scomparire sono stati la dimensione temporale e il carattere processuale della scrittura del diario, non tanto rispetto alla vita quotidiana, quanto nei confronti di un formarsi graduale della personalità.</p>
<p>Il diario dellera digitale è una rappresentazione di sé rivolta immediatamente agli altri. Nasce come costruzione artificiale, cosciente, anzi alla ricerca quasi spasmodica, del giudizio (e dellapprovazione) degli altri. Rischiando di perdere così uno degli elementi essenziali del diario come lo abbiamo conosciuto finora: la ricerca di sé attraverso il racconto della propria esperienza interiore. Che viene sostituita dallaffermazione di sé attraverso la narrazione mitica (o nelle intenzioni, mitopoietica) di ciò che si vorrebbe essere.</p>
</blockquote>
<p>Nel brano lautore riflette sul mutamento che ha subìto la scrittura diaristica a causa dellaffermazione dei blog e dei social: esponi il tuo punto di vista sullargomento e confrontati in maniera critica con le tesi espresse nel testo. Puoi articolare il tuo elaborato in paragrafi opportunamente titolati e presentarlo con un titolo complessivo che ne esprima sinteticamente il contenuto.</p>
</details>
(Clicca per espandere) **Proposta C2: Testo tratto da: Maurizio Caminito, _Profili, selfie e blog_, in LiBeR 104, (Ottobre/Dicembre 2014), pp.39-40.**
<h2>Che ruolo hanno i blog?</h2>
> Quando cambia il modo di leggere e di scrivere, cambiano anche le forme più consolidate per trasmettere agli altri (o a se stessi) le proprie idee e i propri pensieri. E non cè forse nessuna forma letteraria (o para-letteraria) che, nellepoca della cosiddetta rivoluzione digitale, abbia subìto una mutazione pari a quella del diario. Il diario segreto, inteso come un quaderno o un taccuino in cui si annotano pensieri, riflessioni, sogni, speranze, rigorosamente legati alla fruizione o (ri)lettura personale, non esiste più. Non solo perché ha mutato forma, lasciando sul terreno le sembianze di scrigno del tesoro variamente difeso dalla curiosità altrui, ma perché ha subìto un vero e proprio ribaltamento di senso.
>
> Nel suo diario Anna Frank raccontava la sua vita a unamica fittizia cui aveva dato il nome di Kitty. A lei scrive tra laltro: “Ho molta paura che tutti coloro che mi conoscono come sono sempre, debbano scoprire che ho anche un altro lato, un lato più bello e migliore. Ho paura che mi beffino, che mi trovino ridicola e sentimentale, che non mi prendano sul serio. Sono abituata a non essere presa sul serio, ma soltanto lAnna leggera vè abituata e lo può sopportare, lAnna più grave è troppo debole e non ci resisterebbe.”
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> Chi oggi scrive più in solitudine, vergando parole sui fogli di un quaderno di cui solo lui (o lei) ha la chiave?
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> Chi cerca, attraverso il diario, la scoperta di un “silenzio interiore”, “la parte più profonda di sé”, che costituirà, per chi lo scrive, il fondamento dellincontro con gli altri?
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> I primi elementi a scomparire sono stati la dimensione temporale e il carattere processuale della scrittura del diario, non tanto rispetto alla vita quotidiana, quanto nei confronti di un formarsi graduale della personalità.
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> Il diario dellera digitale è una rappresentazione di sé rivolta immediatamente agli altri. Nasce come costruzione artificiale, cosciente, anzi alla ricerca quasi spasmodica, del giudizio (e dellapprovazione) degli altri. Rischiando di perdere così uno degli elementi essenziali del diario come lo abbiamo conosciuto finora: la ricerca di sé attraverso il racconto della propria esperienza interiore. Che viene sostituita dallaffermazione di sé attraverso la narrazione mitica (o nelle intenzioni, mitopoietica) di ciò che si vorrebbe essere.
<p>A costo di essere (magari fosse solo sembrare...) un disco rotto, lo ripeto: questo non è un tema, non fuggite, vi scongiuro! Per quanto in ogni caso mi piace mantenere genuina l'esperienza di questa scrittura, cioè iniziare e finire senza andare a sbirciare come gli altri sulla rete hanno svolto la mia stessa traccia, non posso non affrontare l'argomento con i miei modi di sempre, come per gli altri articoli del mio blog, raccontando anche la mia personale storia, e... capite, a questo punto, perché dico che "è meta"?</p>
Nel brano lautore riflette sul mutamento che ha subìto la scrittura diaristica a causa dellaffermazione dei blog e dei social: esponi il tuo punto di vista sullargomento e confrontati in maniera critica con le tesi espresse nel testo. Puoi articolare il tuo elaborato in paragrafi opportunamente titolati e presentarlo con un titolo complessivo che ne esprima sinteticamente il contenuto.
<p>In quanto ragazza bizzarra su Internet che deve sempre farsi riconoscere, non potevo esimermi dal parlare di blogging proprio sul mio blog, prendendo come spunto del testo che proviene da un libro; qualcosa che fa parte, per così dire, della vecchia frontiera della condivisione dei propri pensieri con il grande pubblico... qualcosa che però non è stato per nulla soppiantato dalle nuove tecnologie. È tuttavia inevitabile che, nel nostro mondo, fatto di esseri mortali con del tempo limitato a loro disposizione (quel dittatore ritorna sempre in ballo...), ogni cosa nuova che arriva deve sempre (almeno in parte) sostituire qualcosa di vecchio, altrimenti non se ne parlerebbe nemmeno, perché nessuno ne verrebbe mai nemmeno al corrente... quindi, dove sta l'inghippo?</p>
## Che ruolo hanno i blog?
<h3>Diario contro novità</h3>
A costo di essere (magari fosse solo sembrare...) un disco rotto, lo ripeto: questo non è un tema, non fuggite, vi scongiuro! Per quanto in ogni caso mi piace mantenere genuina l'esperienza di questa scrittura, cioè iniziare e finire senza andare a sbirciare come gli altri sulla rete hanno svolto la mia stessa traccia, non posso non affrontare l'argomento con i miei modi di sempre, come per gli altri articoli del mio blog, raccontando anche la mia personale storia, e... capite, a questo punto, perché dico che "è meta"?
<p>I blog, appunto, non hanno tolto di mezzo i libri, che ancora vengono scritti e letti a tutta forza (almeno, relativamente), ma al loro arrivo hanno curiosamente preso il posto di qualcosa di opposto: il diario, una forma di scrittura per antonomasia intima, in genere mai indirizzata alla fruizione pubblica, e certamente non aperta al commento o alla condivisione di seconda mano. Per sviluppare il suo pensiero, l'autore del testo parte proprio da questo assunto, che oggettivamente è vero: moltissime persone che hanno vissuto prima di Internet, sia di mia conoscenza che lontane di secoli e secoli, usavano tenere il classico diario personale in un modo o nell'altro... mentre oggi, nonostante <a href="https://ourworldindata.org/grapher/literate-and-illiterate-world-population" rel="noopener nofollow" target="_blank">l'analfabetismo (non funzionale) sia ai minimi storici praticamente in tutto il mondo</a>, qualcosa con esattamente quelle caratteristiche non è per nulla comune. Cosa è successo? Magicamente la gente non ha più pensieri personali da elaborare e conservare? Ovviamente no: sono cambiati semplicemente i modi e, questo è il punto della discussione, gli obiettivi per cui lo si fa.</p>
In quanto ragazza bizzarra su Internet che deve sempre farsi riconoscere, non potevo esimermi dal parlare di blogging proprio sul mio blog, prendendo come spunto del testo che proviene da un libro; qualcosa che fa parte, per così dire, della vecchia frontiera della condivisione dei propri pensieri con il grande pubblico... qualcosa che però non è stato per nulla soppiantato dalle nuove tecnologie. È tuttavia inevitabile che, nel nostro mondo, fatto di esseri mortali con del tempo limitato a loro disposizione (quel dittatore ritorna sempre in ballo...), ogni cosa nuova che arriva deve sempre (almeno in parte) sostituire qualcosa di vecchio, altrimenti non se ne parlerebbe nemmeno, perché nessuno ne verrebbe mai nemmeno al corrente... quindi, dove sta l'inghippo?
<p>Va precisato non per fare le pulci al testo, ma semplicemente per stabilire un contesto più accurato, che si legge lontano un miglio che questo è stato scritto nel 2014: mentre parla giustamente anche di social, da quel poco che sappiamo solo grazie alla traccia si può dire che si concentra principalmente sui blog, ma i blog a distanza di dieci anni sono belli che morti. Dieci anni sono praticamente un'epoca storica nella società dell'informazione, tant'è che i blog in senso proprio in realtà non hanno nemmeno avuto il tempo di uccidere il diario, prima di venir uccisi a loro volta dai social (tra cui alcuni che sono cosiddetti microblog, ma non solo). I siti web personali dedicati alla scrittura pubblica delle proprie idee sono portati avanti solo da due categorie di persone: gli artisti digitali e/o i nerd della tecnologia (eccomi), e coloro per cui la scrittura è prima di tutto un lavoro, (scrittori, giornalisti, ricercatori, ecc...), che nel tempo libero si dedicano anche ad una forma più informale ma comunque di sostanza.</p>
### Diario contro novità
<p>Ormai, purtroppo, le persone nella norma si accontentano di usare banalmente le piattaforme social, e di fare del blogging sempre più micro, perché la moda che c'era nei primi anni del nuovo millennio è stata subito eclissata; in un certo senso, il livello dei blog medi si è alzato di molto, essendo questi ora usati intenzionalmente per affrontare problematiche criticamente e far scaturire discussioni "impegnate", e sono sempre meno raccolte di memorie giornaliere. Questo dettaglio, lo sa bene chi è in una posizione simile alla mia, non è piccolo quanto sembra, ed è giusto tenerlo in mente per dopo.</p>
I blog, appunto, non hanno tolto di mezzo i libri, che ancora vengono scritti e letti a tutta forza (almeno, relativamente), ma al loro arrivo hanno curiosamente preso il posto di qualcosa di opposto: il diario, una forma di scrittura per antonomasia intima, in genere mai indirizzata alla fruizione pubblica, e certamente non aperta al commento o alla condivisione di seconda mano. Per sviluppare il suo pensiero, l'autore del testo parte proprio da questo assunto, che oggettivamente è vero: moltissime persone che hanno vissuto prima di Internet, sia di mia conoscenza che lontane di secoli e secoli, usavano tenere il classico diario personale in un modo o nell'altro... mentre oggi, nonostante [l'analfabetismo (non funzionale) sia ai minimi storici praticamente in tutto il mondo](https://ourworldindata.org/grapher/literate-and-illiterate-world-population), qualcosa con esattamente quelle caratteristiche non è per nulla comune. Cosa è successo? Magicamente la gente non ha più pensieri personali da elaborare e conservare? Ovviamente no: sono cambiati semplicemente i modi e, questo è il punto della discussione, gli obiettivi per cui lo si fa.
<h3>Diario diventato novità</h3>
Va precisato non per fare le pulci al testo, ma semplicemente per stabilire un contesto più accurato, che si legge lontano un miglio che questo è stato scritto nel 2014: mentre parla giustamente anche di social, da quel poco che sappiamo solo grazie alla traccia si può dire che si concentra principalmente sui blog, ma i blog a distanza di dieci anni sono belli che morti. Dieci anni sono praticamente un'epoca storica nella società dell'informazione, tant'è che i blog in senso proprio in realtà non hanno nemmeno avuto il tempo di uccidere il diario, prima di venir uccisi a loro volta dai social (tra cui alcuni che sono cosiddetti microblog, ma non solo). I siti web personali dedicati alla scrittura pubblica delle proprie idee sono portati avanti solo da due categorie di persone: gli artisti digitali e/o i nerd della tecnologia (eccomi), e coloro per cui la scrittura è prima di tutto un lavoro, (scrittori, giornalisti, ricercatori, ecc...), che nel tempo libero si dedicano anche ad una forma più informale ma comunque di sostanza.
<p>Indipendentemente da quali siano le tecnologie preferite dai <em>ggiovani</em> oggi, il punto di quelle due pagine rimane: il digitale ha stravolto il concetto di diario, che oggi esiste prima di tutto come mezzo per esporsi, e non per raccogliersi. L'argomento è particolarmente interessante, poiché la situazione odierna non è solo una conseguenza dell'evoluzione tecnologica, bensì dell'evoluzione della società in relazione a quella della tecnologia. Per la maggior parte delle persone, me compresa, è condivisibile l'idea che scrivere i propri pensieri in digitale sia più comodo, flessibile, intrigante e sicuro, rispetto alla romantica ma troppo vecchia accoppiata di carta e penna; tuttavia, l'usare un supporto virtuale non significa automaticamente rinunciare al segreto o all'introspezione.</p>
Ormai, purtroppo, le persone nella norma si accontentano di usare banalmente le piattaforme social, e di fare del blogging sempre più micro, perché la moda che c'era nei primi anni del nuovo millennio è stata subito eclissata; in un certo senso, il livello dei blog medi si è alzato di molto, essendo questi ora usati intenzionalmente per affrontare problematiche criticamente e far scaturire discussioni "impegnate", e sono sempre meno raccolte di memorie giornaliere. Questo dettaglio, lo sa bene chi è in una posizione simile alla mia, non è piccolo quanto sembra, ed è giusto tenerlo in mente per dopo.
<p>Chiunque può benissimo comporre file sul proprio dispositivo e lasciarli lì solo per sé, magari addirittura proteggendoli con la cifratura, una sicurezza indubbiamente più sicura di un lucchetto scricchiolante che usa una chiave prodotta in serie. Anzi, è tecnicamente anche più facile tenersi le cose per sé, rispetto al tenere uno dei moderni diari online, che richiede di creare un profilo, configurare le impostazioni e, in casi limite, persino fare attenzione a cosa si scrive, per non finire banditi dal servizio. Ma quindi, come mai non si scrive più in privato, nonostante ciò sia anche più facile che in passato (pure se, certamente, allo stesso tempo anche scrivere in pubblico è molto più facile del passato)?</p>
### Diario diventato novità
<h2>La mia storia complicata</h2>
Indipendentemente da quali siano le tecnologie preferite dai _ggiovani_ oggi, il punto di quelle due pagine rimane: il digitale ha stravolto il concetto di diario, che oggi esiste prima di tutto come mezzo per esporsi, e non per raccogliersi. L'argomento è particolarmente interessante, poiché la situazione odierna non è solo una conseguenza dell'evoluzione tecnologica, bensì dell'evoluzione della società in relazione a quella della tecnologia. Per la maggior parte delle persone, me compresa, è condivisibile l'idea che scrivere i propri pensieri in digitale sia più comodo, flessibile, intrigante e sicuro, rispetto alla romantica ma troppo vecchia accoppiata di carta e penna; tuttavia, l'usare un supporto virtuale non significa automaticamente rinunciare al segreto o all'introspezione.
<p>Ho cercato di trovare una risposta a questa domanda qualche volta, ormai da anni, almeno da quando ho smesso di usare le varie piattaforme digitali con superficialità. In realtà io, infatti, è dalla tarda infanzia che in un modo o nell'altro condivido ciò che voglio dire grazie ad Internet, avendo iniziato prima con YouTube (facendo gameplay e qualche tutorial informatico), per poi appassionarmi molto lentamente alla creazione di siti web nella prima adolescenza, e usando i gruppi di chat sia in tutto questo tempo che un po' più avanti. Non mi è però mai successo di voler condividere, sistematicamente e con un pubblico più etereo, cose più private o non strettamente legate alle mie attività digitali, fin quando non ho iniziato ad usare Instagram per brevi periodi, un po' di tempo dopo l'esplosione delle storie.</p>
Chiunque può benissimo comporre file sul proprio dispositivo e lasciarli lì solo per sé, magari addirittura proteggendoli con la cifratura, una sicurezza indubbiamente più sicura di un lucchetto scricchiolante che usa una chiave prodotta in serie. Anzi, è tecnicamente anche più facile tenersi le cose per sé, rispetto al tenere uno dei moderni diari online, che richiede di creare un profilo, configurare le impostazioni e, in casi limite, persino fare attenzione a cosa si scrive, per non finire banditi dal servizio. Ma quindi, come mai non si scrive più in privato, nonostante ciò sia anche più facile che in passato (pure se, certamente, allo stesso tempo anche scrivere in pubblico è molto più facile del passato)?
<p>Si tratta ad ogni modo di cose volatili (come d'altronde la natura del formato obbligava), che se non avessi potuto pubblicare lì sarebbero probabilmente finite dimenticate e basta, in qualche chat perduta o nel buco nero della mia galleria, perché non avevo mai percepito l'attrattiva del tenere un registro personale all'interno del quale scrivere le mie cosine. Molto probabilmente, e questo è forse anche per via della mia immaturità emozionale dell'epoca, il formato mi incuteva anche un po' di timore, non riuscendo proprio a immaginarmi cosa avrei dovuto scrivere a lungo termine, e soprattutto perché mai; sui social almeno potevo conoscere nuove persone con cui condividere opinioni, passioni e attimi di leggerezza, dando loro la possibilità di conoscere piccoli frammenti della mia vita come io potevo conoscere i loro. Più tardi, comunque, Instagram stava iniziando a seccare, e ho smesso di usarlo definitivamente.</p>
## La mia storia complicata
<h3>Da Telegram in poi</h3>
Ho cercato di trovare una risposta a questa domanda qualche volta, ormai da anni, almeno da quando ho smesso di usare le varie piattaforme digitali con superficialità. In realtà io, infatti, è dalla tarda infanzia che in un modo o nell'altro condivido ciò che voglio dire grazie ad Internet, avendo iniziato prima con YouTube (facendo gameplay e qualche tutorial informatico), per poi appassionarmi molto lentamente alla creazione di siti web nella prima adolescenza, e usando i gruppi di chat sia in tutto questo tempo che un po' più avanti. Non mi è però mai successo di voler condividere, sistematicamente e con un pubblico più etereo, cose più private o non strettamente legate alle mie attività digitali, fin quando non ho iniziato ad usare Instagram per brevi periodi, un po' di tempo dopo l'esplosione delle storie.
<p>A questo punto, per un bel periodo non ho davvero condiviso più nulla di particolare su di me in pubblico, ma parlavo giusto in qualche chat, e normalmente non di cose direttamente personali. A volte condividevo meme, e andavo avanti con quelli, avendo creato dopo alcuni mesi anche un piccolissimo canale Telegram dove ne ripubblicavo diversi (di molto, molto cringe e per nulla kek). Piccolo dettaglio: Telegram è un servizio di messaggistica, ma ha sempre svolto per molti anche il ruolo di piattaforma social alternativa, al punto che persino chi ci sta dietro ci ha marciato molto negli anni. Lì sopra ogni tanto, in modo talmente spontaneo che quasi me n'ero dimenticata ora, mi capitava di inviare messaggi ironici di mia fattura, o di rispondere quelli dell'altro amministratore. Alcuni facevano anche riferimento a cose che facevo o che mi capitavano, ma comunque l'attenzione non era mai propriamente su di me.</p>
Si tratta ad ogni modo di cose volatili (come d'altronde la natura del formato obbligava), che se non avessi potuto pubblicare lì sarebbero probabilmente finite dimenticate e basta, in qualche chat perduta o nel buco nero della mia galleria, perché non avevo mai percepito l'attrattiva del tenere un registro personale all'interno del quale scrivere le mie cosine. Molto probabilmente, e questo è forse anche per via della mia immaturità emozionale dell'epoca, il formato mi incuteva anche un po' di timore, non riuscendo proprio a immaginarmi cosa avrei dovuto scrivere a lungo termine, e soprattutto perché mai; sui social almeno potevo conoscere nuove persone con cui condividere opinioni, passioni e attimi di leggerezza, dando loro la possibilità di conoscere piccoli frammenti della mia vita come io potevo conoscere i loro. Più tardi, comunque, Instagram stava iniziando a seccare, e ho smesso di usarlo definitivamente.
### Da Telegram in poi
A questo punto, per un bel periodo non ho davvero condiviso più nulla di particolare su di me in pubblico, ma parlavo giusto in qualche chat, e normalmente non di cose direttamente personali. A volte condividevo meme, e andavo avanti con quelli, avendo creato dopo alcuni mesi anche un piccolissimo canale Telegram dove ne ripubblicavo diversi (di molto, molto cringe e per nulla kek). Piccolo dettaglio: Telegram è un servizio di messaggistica, ma ha sempre svolto per molti anche il ruolo di piattaforma social alternativa, al punto che persino chi ci sta dietro ci ha marciato molto negli anni. Lì sopra ogni tanto, in modo talmente spontaneo che quasi me n'ero dimenticata ora, mi capitava di inviare messaggi ironici di mia fattura, o di rispondere quelli dell'altro amministratore. Alcuni facevano anche riferimento a cose che facevo o che mi capitavano, ma comunque l'attenzione non era mai propriamente su di me.
<p>A dire il vero, piano piano le pubblicazioni di mia creazione su quel canale sono lentamente aumentate nei mesi, fino a che, quasi un po' a caso, <a href="https://sitoctt.octt.eu.org/Posts/MicroBlog/Archive/2019/09/index.html#-2019-09-16-1814-Linizio-di-O" rel="noopener nofollow" target="_blank">con un pretesto in verità un po' buffo</a>, non mi venne l'idea di creare uno secondo canale dove pubblicare solo spontaneamente, senza i repost incontrollati di meme. Questo canale (che in realtà era nato anche con due nuovi admin, ma dove ero comunque io a parlare di più), è forse nei mesi diventato effettivamente una specie di diario aperto al pubblico, con io che pubblicavo sempre meno a caso, e su argomenti lentamente sempre meno virtuali, ma senza che io nemmeno me ne accorgessi, perché non bastavano due mani per contare tutti gli strati di ironia. In quest'ultimo caso sto parlando semplicemente di <em>OctoVoLTE</em>, che in ormai 5 anni si è evoluto insieme a me e al mio modo di scrivere, arrivando ancora oggi ad esistere come mio microblog attivissimo, come ho accennato all'inizio.</p>
A dire il vero, piano piano le pubblicazioni di mia creazione su quel canale sono lentamente aumentate nei mesi, fino a che, quasi un po' a caso, [con un pretesto in verità un po' buffo](https://sitoctt.octt.eu.org/Posts/MicroBlog/Archive/2019/09/index.html#-2019-09-16-1814-Linizio-di-O), non mi venne l'idea di creare uno secondo canale dove pubblicare solo spontaneamente, senza i repost incontrollati di meme. Questo canale (che in realtà era nato anche con due nuovi admin, ma dove ero comunque io a parlare di più), è forse nei mesi diventato effettivamente una specie di diario aperto al pubblico, con io che pubblicavo sempre meno a caso, e su argomenti lentamente sempre meno virtuali, ma senza che io nemmeno me ne accorgessi, perché non bastavano due mani per contare tutti gli strati di ironia. In quest'ultimo caso sto parlando semplicemente di _OctoVoLTE_, che in ormai 5 anni si è evoluto insieme a me e al mio modo di scrivere, arrivando ancora oggi ad esistere come mio microblog attivissimo, come ho accennato all'inizio.
<h3>L'era "greve zì"</h3>
### L'era "greve zì"
<p>In parte, è proprio ora mentre scrivo che mi accorgo di come, in quel posto pubblico, cercassi via via nel tempo una sorta di intimità segreta, ma che non fosse un vero e proprio isolamento. Era nato per fare battute su di me o su miei momenti personali poco profondi, ma nei mesi e negli anni è sempre più diventato un posto dove scrivere di cose più private e che sentivo di non poter davvero dire da nessun'altra parte. Nel frattempo, stavo progressivamente sempre più male mentalmente, per motivi che all'epoca erano sia per me che per gli altri totalmente inintelligibili; sicuramente lo scrivere sul canale, per farmi anche qualche risata sui miei inspiegabili problemi con altre persone, è stato in questo senso d'aiuto per sfogarmi e distrarmi, non potendo effettivamente riuscire a risolvere le rogne che c'erano sotto quei miei costanti messaggi, ironici ma forse oggettivamente preoccupanti.</p>
In parte, è proprio ora mentre scrivo che mi accorgo di come, in quel posto pubblico, cercassi via via nel tempo una sorta di intimità segreta, ma che non fosse un vero e proprio isolamento. Era nato per fare battute su di me o su miei momenti personali poco profondi, ma nei mesi e negli anni è sempre più diventato un posto dove scrivere di cose più private e che sentivo di non poter davvero dire da nessun'altra parte. Nel frattempo, stavo progressivamente sempre più male mentalmente, per motivi che all'epoca erano sia per me che per gli altri totalmente inintelligibili; sicuramente lo scrivere sul canale, per farmi anche qualche risata sui miei inspiegabili problemi con altre persone, è stato in questo senso d'aiuto per sfogarmi e distrarmi, non potendo effettivamente riuscire a risolvere le rogne che c'erano sotto quei miei costanti messaggi, ironici ma forse oggettivamente preoccupanti.
<p>Tuttavia, proprio con l'aumentare della posta in gioco, ho iniziato a sentire che scrivere tutte quelle cose così, in pubblico, non andava bene. Non che mi vergognassi di farle vedere alle personcine che vivono nel mio computer, altrimenti non avrei proprio iniziato, ma nello specifico mi preoccupavo di cosa sarebbe potuto succedere se coloro che mi conoscono di persona avessero potuto leggere. In parte avevo già pochissime amicizie reali e volevo evitare di farle saltare malamente, mostrandomi come evidentemente malata oltre che semplicemente stramba, ma in parte avevo forse anche paura che i miei genitori venissero a sapere qualcosa e si preoccupassero, o mi mettessero in punizione, o vai a capire che cosa... Realisticamente, usando un nickname che non avevo mai usato prima, non sarebbe stato facile trovare il canale per qualcuno che mi conosceva di persona e avrebbe provato a cercarlo, ma... a volte la dea Fortuna tende degli scherzi molto brutti, quindi era per me più che logico rendere privato il canale, così da poter continuare a scrivere come stavo facendo, senza preoccuparmi dell'ipotesi in cui qualcuno avrebbe potuto ricollegare i miei contenuti alla mia persona fisica.</p>
Tuttavia, proprio con l'aumentare della posta in gioco, ho iniziato a sentire che scrivere tutte quelle cose così, in pubblico, non andava bene. Non che mi vergognassi di farle vedere alle personcine che vivono nel mio computer, altrimenti non avrei proprio iniziato, ma nello specifico mi preoccupavo di cosa sarebbe potuto succedere se coloro che mi conoscono di persona avessero potuto leggere. In parte avevo già pochissime amicizie reali e volevo evitare di farle saltare malamente, mostrandomi come evidentemente malata oltre che semplicemente stramba, ma in parte avevo forse anche paura che i miei genitori venissero a sapere qualcosa e si preoccupassero, o mi mettessero in punizione, o vai a capire che cosa... Realisticamente, usando un nickname che non avevo mai usato prima, non sarebbe stato facile trovare il canale per qualcuno che mi conosceva di persona e avrebbe provato a cercarlo, ma... a volte la dea Fortuna tende degli scherzi molto brutti, quindi era per me più che logico rendere privato il canale, così da poter continuare a scrivere come stavo facendo, senza preoccuparmi dell'ipotesi in cui qualcuno avrebbe potuto ricollegare i miei contenuti alla mia persona fisica.
<h3>Un diario inaspettato</h3>
### Un diario inaspettato
<p>Se ci ripenso un po' (anche se, dopo tutti questi anni, non ne ho un'idea precisa), forse anche su questo diario ormai semi-privato non ho scritto proprio tutto tutto quello che avrei voluto, e che avrei potuto nella riservatezza più totale, ma ho comunque condiviso tante e tante cose. Così tante che, volendo riconvertire il canale a pubblico un po' di tempo dopo, ho dovuto cancellare tutti i messaggi più vecchi di un tot, perché sono abbastanza sicura di aver condiviso cose che, seppur di per sé totalmente innocue, se opportunamente triangolate con abbastanza pazienza avrebbero reso possibile ad eventuali attori malevoli l'ottenimento di alcune mie informazioni personali, e non è il caso; il tempo necessario a rivedere anni di messaggi, per cancellare solo i pochi a rischio, sarebbe stato però troppo, quindi per prima cosa feci delle copie private, e poi presi la scomoda decisione di cancellare tutto in gran silenzio (con uno script).</p>
Se ci ripenso un po' (anche se, dopo tutti questi anni, non ne ho un'idea precisa), forse anche su questo diario ormai semi-privato non ho scritto proprio tutto tutto quello che avrei voluto, e che avrei potuto nella riservatezza più totale, ma ho comunque condiviso tante e tante cose. Così tante che, volendo riconvertire il canale a pubblico un po' di tempo dopo, ho dovuto cancellare tutti i messaggi più vecchi di un tot, perché sono abbastanza sicura di aver condiviso cose che, seppur di per sé totalmente innocue, se opportunamente triangolate con abbastanza pazienza avrebbero reso possibile ad eventuali attori malevoli l'ottenimento di alcune mie informazioni personali, e non è il caso; il tempo necessario a rivedere anni di messaggi, per cancellare solo i pochi a rischio, sarebbe stato però troppo, quindi per prima cosa feci delle copie private, e poi presi la scomoda decisione di cancellare tutto in gran silenzio (con uno script).
<p>Comunque, ho vaghi ricordi di aver magari scritto delle note private sfuse in quei casi in cui il canale non bastava, ma la cosa non ha mai attecchito in me come attività da ricercare, perché per il resto il canale mi soddisfaceva come registro delle giornate. Prima di poco tempo fa, comunque, ancora non mi accorgevo che questo mio canale non fosse altro che un diario moderno, perché nella mia testa il diario era qualcosa di scritto in un certo modo, e per nulla associabile ad una sequenza di messaggini (seppur cronologici), scritti magari in un italiano rotto, e con in mezzo immagini stupide.</p>
Comunque, ho vaghi ricordi di aver magari scritto delle note private sfuse in quei casi in cui il canale non bastava, ma la cosa non ha mai attecchito in me come attività da ricercare, perché per il resto il canale mi soddisfaceva come registro delle giornate. Prima di poco tempo fa, comunque, ancora non mi accorgevo che questo mio canale non fosse altro che un diario moderno, perché nella mia testa il diario era qualcosa di scritto in un certo modo, e per nulla associabile ad una sequenza di messaggini (seppur cronologici), scritti magari in un italiano rotto, e con in mezzo immagini stupide.
<h2>Verso il Fediverso</h2>
## Verso il Fediverso
<p>So che a questo punto sembro ampiamente fuori traccia ma, innanzitutto, sul mio sito comando io; in secondo luogo, però, quello che voglio illustrare è come, fino ad un certo punto, la mia scrittura digitale sia esistita allo scopo di esprimermi in modo estremamente genuino, senza quelle denaturazioni portate dalle meccaniche di Internet, pur essendo in pubblico. Questo, appunto, fino al momento in cui non ho riscoperto l'archetipo dei social più tradizionali, grazie al Fediverso. Ormai dovrebbero saperlo anche i sassi, ma, nel dubbio, è giusto ribadire cos'è il Fediverso a livello pratico (e non tecnico, argomento oggi non ci riguarda): è un ambiente in cui esistono piattaforme social similissime a quelle commerciali più o meno in voga, nelle loro funzioni, ma che non sono controllate da <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Big_Tech" rel="noopener nofollow" target="_blank">Big Tech</a>, non sono fondate sull'abusare gli utenti per trarre profitto, comunicano perfettamente tra loro anziché essere dei cosiddetti "giardini murati", e la moderazione è molto efficace. Ce ne sono una marea, ma la piattaforma con cui io iniziai è stata Mastodon, molto approcciabile essendo simile a Twitter ed avendo la comunità italiana più grande (all'epoca l'unica con una buona massa critica, in realtà). Sulla carta sembra tutto estremamente positivo, e ho iniziato ad avvicinarmi sempre di più al mondo dei social network federati, conoscendo tante persone simpatiche e pochissime di preoccupanti (cosa che sui social commerciali non è scontata), iniziando a mettere pian piano sempre più enfasi sull'avere lì il mio microblogging, anziché sul canale Telegram — che a dire il vero stava diventando molto stagnante, con ormai tanta gente che non era più attiva, ma nessuno di nuovo che lo scopriva e veniva.</p>
So che a questo punto sembro ampiamente fuori traccia ma, innanzitutto, sul mio sito comando io; in secondo luogo, però, quello che voglio illustrare è come, fino ad un certo punto, la mia scrittura digitale sia esistita allo scopo di esprimermi in modo estremamente genuino, senza quelle denaturazioni portate dalle meccaniche di Internet, pur essendo in pubblico. Questo, appunto, fino al momento in cui non ho riscoperto l'archetipo dei social più tradizionali, grazie al Fediverso. Ormai dovrebbero saperlo anche i sassi, ma, nel dubbio, è giusto ribadire cos'è il Fediverso a livello pratico (e non tecnico, argomento oggi non ci riguarda): è un ambiente in cui esistono piattaforme social similissime a quelle commerciali più o meno in voga, nelle loro funzioni, ma che non sono controllate da [Big Tech](https://it.wikipedia.org/wiki/Big_Tech), non sono fondate sull'abusare gli utenti per trarre profitto, comunicano perfettamente tra loro anziché essere dei cosiddetti "giardini murati", e la moderazione è molto efficace. Ce ne sono una marea, ma la piattaforma con cui io iniziai è stata Mastodon, molto approcciabile essendo simile a Twitter ed avendo la comunità italiana più grande (all'epoca l'unica con una buona massa critica, in realtà). Sulla carta sembra tutto estremamente positivo, e ho iniziato ad avvicinarmi sempre di più al mondo dei social network federati, conoscendo tante persone simpatiche e pochissime di preoccupanti (cosa che sui social commerciali non è scontata), iniziando a mettere pian piano sempre più enfasi sull'avere lì il mio microblogging, anziché sul canale Telegram — che a dire il vero stava diventando molto stagnante, con ormai tanta gente che non era più attiva, ma nessuno di nuovo che lo scopriva e veniva.
<p>È più o meno in questo momento che iniziò un certo declino, e la cosa che prima non mi rendevo conto fosse un diario, ora non mi stavo accorgendo di come fosse sempre meno un diario, con ogni nuovo messaggio che inviavo su qualsiasi dei miei profili. Uno dei punti considerato di forza del Fediverso è che (bene o male, al netto di alcune sperimentazioni molto limitate) non ci sono algoritmi che propongono i vari post agli utenti, bensì questi arrivano solo cronologicamente (come faceva tra l'altro anche Twitter nei tempi antichi). Il motivo per cui questo sarebbe positivo è che, non essendoci una macchina che decide in base a criteri segreti (e difficilmente sfruttabili a proprio favore) quali messaggi proporre di più a discapito di altri — qualcosa che Big Social usa appunto per tenere i suoi utenti incollati il più possibile al servizio, tutto nel nome del profitto e spesso in barba a qualsiasi morale — gli utenti avrebbero non solo un vero controllo sulla propria esperienza, ma potrebbero esprimersi autenticamente, senza dover scegliere tra far piacere al supremo algoritmo o l'avere un post che non verrà visto da una singola anima.</p>
È più o meno in questo momento che iniziò un certo declino, e la cosa che prima non mi rendevo conto fosse un diario, ora non mi stavo accorgendo di come fosse sempre meno un diario, con ogni nuovo messaggio che inviavo su qualsiasi dei miei profili. Uno dei punti considerato di forza del Fediverso è che (bene o male, al netto di alcune sperimentazioni molto limitate) non ci sono algoritmi che propongono i vari post agli utenti, bensì questi arrivano solo cronologicamente (come faceva tra l'altro anche Twitter nei tempi antichi). Il motivo per cui questo sarebbe positivo è che, non essendoci una macchina che decide in base a criteri segreti (e difficilmente sfruttabili a proprio favore) quali messaggi proporre di più a discapito di altri — qualcosa che Big Social usa appunto per tenere i suoi utenti incollati il più possibile al servizio, tutto nel nome del profitto e spesso in barba a qualsiasi morale — gli utenti avrebbero non solo un vero controllo sulla propria esperienza, ma potrebbero esprimersi autenticamente, senza dover scegliere tra far piacere al supremo algoritmo o l'avere un post che non verrà visto da una singola anima.
<h3>Il dilemma dei numeri</h3>
### Il dilemma dei numeri
<p>Come in ogni cosa, però, più un sistema è complesso, più contiene entropia e variabili imprevedibili (ed una rete sociale è in questo un caso proprio ideale), e più la sua realtà si discosta dai principi ideali; in particolare, essendo il tempo un aguzzino, come può qualcosa non andare storto se se ne da ad esso il totale controllo? Che siano proprietari o comunitari, il problema grosso dei social sono i numeri, e la scalata per aumentarli sempre di più: ripensandoci adesso mi accorgo di come, ogni volta che condividessi qualcosa in quei casi, la priorità non fosse più esprimere quello che sentivo in un dato istante, ma esprimere quello che magari mi andava, ma mi avrebbe allo stesso tempo permesso di accumulare più numeri della volta precedente; e, quando ciò non succedeva, la delusione era palpabile.</p>
Come in ogni cosa, però, più un sistema è complesso, più contiene entropia e variabili imprevedibili (ed una rete sociale è in questo un caso proprio ideale), e più la sua realtà si discosta dai principi ideali; in particolare, essendo il tempo un aguzzino, come può qualcosa non andare storto se se ne da ad esso il totale controllo? Che siano proprietari o comunitari, il problema grosso dei social sono i numeri, e la scalata per aumentarli sempre di più: ripensandoci adesso mi accorgo di come, ogni volta che condividessi qualcosa in quei casi, la priorità non fosse più esprimere quello che sentivo in un dato istante, ma esprimere quello che magari mi andava, ma mi avrebbe allo stesso tempo permesso di accumulare più numeri della volta precedente; e, quando ciò non succedeva, la delusione era palpabile.
<p>Non ho mai veramente abbandonato il canale Telegram, usando qualche volta bot per ripubblicare in automatico da lì al mondo federato e viceversa, e facendolo semplicemente a mano in casi estremi. Non sono mai arrivata al livello di scaricare dati dalla rete federata per calcolare statistiche interessanti ed avere così un vantaggio strategico rispetto agli altri, ma solo per mancanza di tempo, perché la voglia era forte... ma certamente dei calcoli mentali li facevo, riguardo i momenti in cui pubblicare qualcosa, e con che ritmi, nel tentativo di ottenere quelle singole impressioni in più, che si sarebbero poi dovute tramutate in almeno qualche <em>retoot</em>, così da generare qualche altra impressione e così via. Tutto per cosa, poi, raggiungere nuovi seguaci che per via dell'ordinamento temporale si sarebbero di solito comunque persi i miei post? È questa la cosa che, a un certo punto, mi ha fatto proprio perdere la pazienza, e buona parte del mio interesse: il problema non era che ciò che scrivevo non interessava, perché le interazioni arrivavano quando gli astri erano ben allineati, ma che nessuna persona li notava mai per colpa del sistema... che è esattamente ciò che il Fediverso aveva promesso non sarebbe accaduto. La situazione è peggiorata estremamente quando — sembra un paradosso — sono iniziati ad arrivare tantissimi nuovi utenti scappati dal Twitter di Elon Musk, ciclicamente, ogni volta che costui diceva o faceva una delle sue enormi cappellate: avendo utenti in più, ci sono certamente molti occhi in più (2 per ciascun utente!)... ma ahimé, inevitabilmente anche il rumore di fondo si alza di parecchio, e far arrivare un messaggio a qualcuno che possa gradirlo diventa una vera impresa.</p>
Non ho mai veramente abbandonato il canale Telegram, usando qualche volta bot per ripubblicare in automatico da lì al mondo federato e viceversa, e facendolo semplicemente a mano in casi estremi. Non sono mai arrivata al livello di scaricare dati dalla rete federata per calcolare statistiche interessanti ed avere così un vantaggio strategico rispetto agli altri, ma solo per mancanza di tempo, perché la voglia era forte... ma certamente dei calcoli mentali li facevo, riguardo i momenti in cui pubblicare qualcosa, e con che ritmi, nel tentativo di ottenere quelle singole impressioni in più, che si sarebbero poi dovute tramutate in almeno qualche _retoot_, così da generare qualche altra impressione e così via. Tutto per cosa, poi, raggiungere nuovi seguaci che per via dell'ordinamento temporale si sarebbero di solito comunque persi i miei post? È questa la cosa che, a un certo punto, mi ha fatto proprio perdere la pazienza, e buona parte del mio interesse: il problema non era che ciò che scrivevo non interessava, perché le interazioni arrivavano quando gli astri erano ben allineati, ma che nessuna persona li notava mai per colpa del sistema... che è esattamente ciò che il Fediverso aveva promesso non sarebbe accaduto. La situazione è peggiorata estremamente quando — sembra un paradosso — sono iniziati ad arrivare tantissimi nuovi utenti scappati dal Twitter di Elon Musk, ciclicamente, ogni volta che costui diceva o faceva una delle sue enormi cappellate: avendo utenti in più, ci sono certamente molti occhi in più (2 per ciascun utente!)... ma ahimé, inevitabilmente anche il rumore di fondo si alza di parecchio, e far arrivare un messaggio a qualcuno che possa gradirlo diventa una vera impresa.
<p>Mi fa paura pensare di essere stata intrappolata in questa situazione per più di un anno, avendola ribaltata solo qualche mese fa per puro caso, e di starmi rendendo conto di tutto ciò solo adesso. Nonostante io avessi già decretato come falliti tutti i miei tentativi di espansione del mio regno, questo era comunque un tarlo fisso in testa, e l'interesse che avevo perso nel comporre un diario digitale in maniera disinteressata dagli altri non è magicamente tornato; per un bel periodo, quindi, sul canale Telegram il massimo che inviavo erano memini con commenti personali, e qualche volta il racconto di cose che facevo nel passare il mio tempo con i computer, ma senza più quell'atmosfera intima che un tempo era centrale.</p>
Mi fa paura pensare di essere stata intrappolata in questa situazione per più di un anno, avendola ribaltata solo qualche mese fa per puro caso, e di starmi rendendo conto di tutto ciò solo adesso. Nonostante io avessi già decretato come falliti tutti i miei tentativi di espansione del mio regno, questo era comunque un tarlo fisso in testa, e l'interesse che avevo perso nel comporre un diario digitale in maniera disinteressata dagli altri non è magicamente tornato; per un bel periodo, quindi, sul canale Telegram il massimo che inviavo erano memini con commenti personali, e qualche volta il racconto di cose che facevo nel passare il mio tempo con i computer, ma senza più quell'atmosfera intima che un tempo era centrale.
<h2>La giusta soluzione sbagliata</h2>
## La giusta soluzione sbagliata
<p>Devo praticamente ringraziare il fato di come, totalmente a caso, nel dicembre ormai passato, mi sia venuta in mente quell'ideona di spostarmi sul gestore di contenuti WordPress per gestire tutte le mie pubblicazioni; l'idea era di poter ritrasmettere tutto in automatico su Telegram con un bot, e sul Fediverso tramite il plugin dedicato, così da risolvere il dubbio continuo su dove pubblicare cosa, e poter tornare semplicemente a scrivere come un tempo. Ripensandoci ora, anche questa idea aveva una base dannosa, essendo fondata su questo pensiero malato attorno a cui continuavo a gravitare, ma il risultato è stato totalmente positivo, nonostante non fosse per nulla quello che volevo; è proprio per questo che devo ringraziare la fortuna. È da quando ho iniziato ad andare con questo nuovo ritmo che credo questo argomento meriti un articolo a sé (chiamatemi pure "procrastinatrice maxima"), ma il punto chiave di questi ultimi mesi è che sono tornata quasi allo splendore letterario di un tempo. Purtroppo e menomale, i miei tempi da edgelord<sup id="fnref1"><a class="footnote-ref" href="#fn1">1</a></sup> sono un capitolo chiuso, ma di cose da dire ne ho ancora tante, anzi...</p>
Devo praticamente ringraziare il fato di come, totalmente a caso, nel dicembre ormai passato, mi sia venuta in mente quell'ideona di spostarmi sul gestore di contenuti WordPress per gestire tutte le mie pubblicazioni; l'idea era di poter ritrasmettere tutto in automatico su Telegram con un bot, e sul Fediverso tramite il plugin dedicato, così da risolvere il dubbio continuo su dove pubblicare cosa, e poter tornare semplicemente a scrivere come un tempo. Ripensandoci ora, anche questa idea aveva una base dannosa, essendo fondata su questo pensiero malato attorno a cui continuavo a gravitare, ma il risultato è stato totalmente positivo, nonostante non fosse per nulla quello che volevo; è proprio per questo che devo ringraziare la fortuna. È da quando ho iniziato ad andare con questo nuovo ritmo che credo questo argomento meriti un articolo a sé (chiamatemi pure "procrastinatrice maxima"), ma il punto chiave di questi ultimi mesi è che sono tornata quasi allo splendore letterario di un tempo. Purtroppo e menomale, i miei tempi da edgelord<sup id="fnref1"><a href="#fn1">1</a></sup> sono un capitolo chiuso, ma di cose da dire ne ho ancora tante, anzi...
<p>Abituandomi al nuovo sistema, e a come fosse più comodo scrivere lì che su Telegram, ho iniziato a prendere il vizio di scrivere tantissimo in singoli post; qualcosa che non solo ha bruciato qualsiasi mia chance di rilevanza sul Fediverso, ma in realtà ha persino fatto storcere il naso a un paio di vecchi seguaci (non troppi, per fortuna). Inizialmente, un po' mi sono preoccupata ma, per qualche motivo, questa volta, ha vinto il desiderio dei miei pensieri intrusivi di uscire intatti dalla mia mente per essere distribuiti dignitosamente nell'etere, e non quello di continuare ad adattarmi a meccaniche commerciali. L'ho chiamato semplicemente "microblogoctt" quando ho iniziato, ma, con una media di ormai più di mille caratteri a post, mi rendo conto che definirlo microblog è un po' fuori luogo per gli standard moderni — sono proprio delle paginette di diario sostanziose — ma è proprio questo il bello. Ormai è passato abbastanza tempo per affermare che non si tratta più della frenesia del software nuovo, ma sto invece proprio apprezzando l'esperienza nel suo complesso. Certo, ho un modo di scrivere per forza di cose completamente diverso rispetto al passato, ma alla base c'è la stessa forza che mi animava una volta.</p>
Abituandomi al nuovo sistema, e a come fosse più comodo scrivere lì che su Telegram, ho iniziato a prendere il vizio di scrivere tantissimo in singoli post; qualcosa che non solo ha bruciato qualsiasi mia chance di rilevanza sul Fediverso, ma in realtà ha persino fatto storcere il naso a un paio di vecchi seguaci (non troppi, per fortuna). Inizialmente, un po' mi sono preoccupata ma, per qualche motivo, questa volta, ha vinto il desiderio dei miei pensieri intrusivi di uscire intatti dalla mia mente per essere distribuiti dignitosamente nell'etere, e non quello di continuare ad adattarmi a meccaniche commerciali. L'ho chiamato semplicemente "microblogoctt" quando ho iniziato, ma, con una media di ormai più di mille caratteri a post, mi rendo conto che definirlo microblog è un po' fuori luogo per gli standard moderni — sono proprio delle paginette di diario sostanziose — ma è proprio questo il bello. Ormai è passato abbastanza tempo per affermare che non si tratta più della frenesia del software nuovo, ma sto invece proprio apprezzando l'esperienza nel suo complesso. Certo, ho un modo di scrivere per forza di cose completamente diverso rispetto al passato, ma alla base c'è la stessa forza che mi animava una volta.
<h3>Il mio diario finale</h3>
### Il mio diario finale
<p>Avendo capito quindi solo da poco che ciò che avevo un tempo era un diario, e ciò che ancora volevo è praticamente un diario, ho avuto anche il piacere di scoprire una delle caratteristiche chiave di questo formato: quanto sia figo finire per leggere qualcosa di scritto mesi o anni prima, comparando quell'istantanea passata con il contesto presente, percependo le differenze tra le diverse "versioni" della propria persona senza neppure doverci pensare troppo, riflettendo su tutto e proiettando la propria mente ad un vecchio momento positivo; o perlomeno, un momento negativo da cui, grazie alla scrittura, si è idealmente riusciti a trarre qualcosa di positivo. Sono particolarmente speciali gli attimi in cui, per dire qualcosa di nuovo, finisco in qualche modo per collegarmi a post passati: non solo è una scusa concessami dal fato per riguardare cosa scrissi in quel momento, ma mi da l'impressione dello sviluppo continuo di ogni cosa, è la prova che le cose che scelgo di scrivere non si susseguono a caso e non rimangono fini a loro stesse. Mi dispiaccio solo quando, presa da impegni pesantissimi o con la mente a corto di idee, salto un giorno senza scrivere nulla, perché è un'altra occasione per aggiungere a questo mio bagaglio letterario che sfuma; tuttavia, farsene un cruccio vorrebbe dire ancora una volta perdere di vista cosa si sta facendo, perché è normale che nella vita di ogni giorno ci siano momenti non solo belli, non solo brutti, ma anche tremendamente banali e irrilevanti, e quindi non tramutabili in lettere.</p>
Avendo capito quindi solo da poco che ciò che avevo un tempo era un diario, e ciò che ancora volevo è praticamente un diario, ho avuto anche il piacere di scoprire una delle caratteristiche chiave di questo formato: quanto sia figo finire per leggere qualcosa di scritto mesi o anni prima, comparando quell'istantanea passata con il contesto presente, percependo le differenze tra le diverse "versioni" della propria persona senza neppure doverci pensare troppo, riflettendo su tutto e proiettando la propria mente ad un vecchio momento positivo; o perlomeno, un momento negativo da cui, grazie alla scrittura, si è idealmente riusciti a trarre qualcosa di positivo. Sono particolarmente speciali gli attimi in cui, per dire qualcosa di nuovo, finisco in qualche modo per collegarmi a post passati: non solo è una scusa concessami dal fato per riguardare cosa scrissi in quel momento, ma mi da l'impressione dello sviluppo continuo di ogni cosa, è la prova che le cose che scelgo di scrivere non si susseguono a caso e non rimangono fini a loro stesse. Mi dispiaccio solo quando, presa da impegni pesantissimi o con la mente a corto di idee, salto un giorno senza scrivere nulla, perché è un'altra occasione per aggiungere a questo mio bagaglio letterario che sfuma; tuttavia, farsene un cruccio vorrebbe dire ancora una volta perdere di vista cosa si sta facendo, perché è normale che nella vita di ogni giorno ci siano momenti non solo belli, non solo brutti, ma anche tremendamente banali e irrilevanti, e quindi non tramutabili in lettere.
<p>Allo stesso tempo, comunque, scrivere in pubblico per me rimane una prerogativa, non solo per via dell'eventuale immediata ricerca di interazioni con altre persone, ma anche più in generale perché mi piace l'idea di costruire una vera e propria base di conoscenza, che chiunque in futuro può leggere, per svagarsi o per arrivare a riflessioni più profonde, esattamente come io faccio con le note degli altri; esattamente come tutti in realtà facciamo leggendo quelle parole, scritte da singoli individui, che la storia ha fatto arrivare fino a noi, dopo la loro morte.</p>
Allo stesso tempo, comunque, scrivere in pubblico per me rimane una prerogativa, non solo per via dell'eventuale immediata ricerca di interazioni con altre persone, ma anche più in generale perché mi piace l'idea di costruire una vera e propria base di conoscenza, che chiunque in futuro può leggere, per svagarsi o per arrivare a riflessioni più profonde, esattamente come io faccio con le note degli altri; esattamente come tutti in realtà facciamo leggendo quelle parole, scritte da singoli individui, che la storia ha fatto arrivare fino a noi, dopo la loro morte.
<h2>La realtà dei social</h2>
## La realtà dei social
<p>Tutto questo, non ci sono storie, va in diretto contrasto con la direzione dei social. La tecnologia che ci sta dietro può in realtà reggere modi di fare un po' anacronistici (altrimenti il mio sistema con WordPress nemmeno funzionerebbe), ma non è comunque quello il verso in cui gli utenti viaggiano. Se ti adegui al sistema hai la possibilità di vincere un po' di riconoscimento, ma se non ti adatti hai la certezza di perdere: non è quindi difficile capire come mai la maggior parte delle persone su Internet viva nella gabbia che io ho provato per un po'. Lasciando da parte mode eventuali, che per definizione vanno e vengono, il sistema non contempla che qualcuno si faccia vedere nei suoi momenti più bassi, perché la tristezza e la compassione non generano lo stesso coinvolgimento che la rabbia, il vanto e l'invidia invece assicurano, e quindi: se qualcosa è spiacevole, ci deve essere dietro un colpevole con cui prendersela, perché le lagne sterili scocciano; e, se qualcosa è piacevole, allora deve in qualche modo instillare un desiderio in chi la guarda, oppure deve essere in qualche modo proprio l'espressione di un desiderio, altrimenti non frega. Praticamente, in sé l'atto della pubblicazione sui social deve in genere essere un tentativo di elevarsi a mito.</p>
Tutto questo, non ci sono storie, va in diretto contrasto con la direzione dei social. La tecnologia che ci sta dietro può in realtà reggere modi di fare un po' anacronistici (altrimenti il mio sistema con WordPress nemmeno funzionerebbe), ma non è comunque quello il verso in cui gli utenti viaggiano. Se ti adegui al sistema hai la possibilità di vincere un po' di riconoscimento, ma se non ti adatti hai la certezza di perdere: non è quindi difficile capire come mai la maggior parte delle persone su Internet viva nella gabbia che io ho provato per un po'. Lasciando da parte mode eventuali, che per definizione vanno e vengono, il sistema non contempla che qualcuno si faccia vedere nei suoi momenti più bassi, perché la tristezza e la compassione non generano lo stesso coinvolgimento che la rabbia, il vanto e l'invidia invece assicurano, e quindi: se qualcosa è spiacevole, ci deve essere dietro un colpevole con cui prendersela, perché le lagne sterili scocciano; e, se qualcosa è piacevole, allora deve in qualche modo instillare un desiderio in chi la guarda, oppure deve essere in qualche modo proprio l'espressione di un desiderio, altrimenti non frega. Praticamente, in sé l'atto della pubblicazione sui social deve in genere essere un tentativo di elevarsi a mito.
<p>È chiaro che sto generalizzando, ma, se ci pensate bene, le cose che sui social fanno il botto sono sempre riconducibili ad una di queste categorie, perché — anche stavolta ritorna — la natura umana è bella tosta. Il risultato di questa equazione è che, nel tentativo di ottenere qualcosa per sé, si finisce a scrivere soltanto per dei non ben definiti altri, che possono apprezzare solo se in quel dato momento non hanno davanti qualcosa di ancora meglio. Prevedibilmente, le persone qui in genere non rileggono i propri messaggi più vecchi, non riflettono sul proprio io passato guardando a cosa questi ha prodotto, e so che in realtà molti non si fanno problemi a cancellare i vecchi post dopo un po' senza conservare alcun backup, privato o meno. Quest'ultima, tra l'altro, è la diretta conseguenza di anche un'altra meccanica che i social impongono, ossia la rincorsa continua verso gli argomenti più freschi, con un ritmo che rende difficile fermarsi a riflettere, con infine il risultato di avere scritti che perdono di ogni senso pratico dopo ore o giorni dalla pubblicazione.</p>
È chiaro che sto generalizzando, ma, se ci pensate bene, le cose che sui social fanno il botto sono sempre riconducibili ad una di queste categorie, perché — anche stavolta ritorna — la natura umana è bella tosta. Il risultato di questa equazione è che, nel tentativo di ottenere qualcosa per sé, si finisce a scrivere soltanto per dei non ben definiti altri, che possono apprezzare solo se in quel dato momento non hanno davanti qualcosa di ancora meglio. Prevedibilmente, le persone qui in genere non rileggono i propri messaggi più vecchi, non riflettono sul proprio io passato guardando a cosa questi ha prodotto, e so che in realtà molti non si fanno problemi a cancellare i vecchi post dopo un po' senza conservare alcun backup, privato o meno. Quest'ultima, tra l'altro, è la diretta conseguenza di anche un'altra meccanica che i social impongono, ossia la rincorsa continua verso gli argomenti più freschi, con un ritmo che rende difficile fermarsi a riflettere, con infine il risultato di avere scritti che perdono di ogni senso pratico dopo ore o giorni dalla pubblicazione.
<h3>Qualcosa a metà tra la crisi</h3>
### Qualcosa a metà tra la crisi
<p>Volendo chiudere come ho iniziato, bisogna dire per l'appunto che l'ambiente dei canali Telegram (e quelli nello specifico, perché, a parte i microblog autogestiti come potrebbe essere il mio, non c'è altro sullo stesso piano, per le persone comuni) è particolare, in quanto ancora sembra una via di mezzo tra questi estremi. Molto più che in altri luoghi social online, gli utenti che creano un canale come strettamente personale lì, purché non legato ad un tema specifico, finiscono per pubblicare un po' di tutto, o quasi.</p>
Volendo chiudere come ho iniziato, bisogna dire per l'appunto che l'ambiente dei canali Telegram (e quelli nello specifico, perché, a parte i microblog autogestiti come potrebbe essere il mio, non c'è altro sullo stesso piano, per le persone comuni) è particolare, in quanto ancora sembra una via di mezzo tra questi estremi. Molto più che in altri luoghi social online, gli utenti che creano un canale come strettamente personale lì, purché non legato ad un tema specifico, finiscono per pubblicare un po' di tutto, o quasi.
È facile vedere, banalmente girandoci attorno, che il caso è questo, e che alcune delle pubblicazioni hanno un odore simile a quello che avevano le mie nei primi tempi, con diversi amministratori che condividono anche i loro difetti, oltre che le vittorie. Con buona probabilità, l'esposizione è probabilmente filtrata comunque — possiamo semplicemente vedere cosa viene pubblicato, ma non abbiamo la minima idea di cosa invece non viene mai detto — e sicuramente l'introspezione non è per nulla ai livelli del diario di una volta — il formato ridotto a pochissime parole alla volta rende faticoso e dispersivo il guardare indietro per fare confronti, specialmente il cercare "pagine" vecchie — però, evidentemente, il fatto è che l'alternativa classica non attizza proprio più. Anche in questi casi, però, resta comunque spesso la voglia di riservarsi da coloro che hanno su di noi un certo peso; ma, a differenza di Anna Frank, che nella sua situazione limitata non poteva fare altro che usare l'immaginazione, grazie ad Internet noi possiamo trovare degli amici non immaginari con cui confidarci a vicenda, e nel frattempo condividere magari anche delle risate, aprendo loro i nostri diari.
## L'importante è l'attenzione
<p>È facile vedere, banalmente girandoci attorno, che il caso è questo, e che alcune delle pubblicazioni hanno un odore simile a quello che avevano le mie nei primi tempi, con diversi amministratori che condividono anche i loro difetti, oltre che le vittorie. Con buona probabilità, l'esposizione è probabilmente filtrata comunque — possiamo semplicemente vedere cosa viene pubblicato, ma non abbiamo la minima idea di cosa invece non viene mai detto — e sicuramente l'introspezione non è per nulla ai livelli del diario di una volta — il formato ridotto a pochissime parole alla volta rende faticoso e dispersivo il guardare indietro per fare confronti, specialmente il cercare "pagine" vecchie — però, evidentemente, il fatto è che l'alternativa classica non attizza proprio più. Anche in questi casi, però, resta comunque spesso la voglia di riservarsi da coloro che hanno su di noi un certo peso; ma, a differenza di Anna Frank, che nella sua situazione limitata non poteva fare altro che usare l'immaginazione, grazie ad Internet noi possiamo trovare degli amici non immaginari con cui confidarci a vicenda, e nel frattempo condividere magari anche delle risate, aprendo loro i nostri diari.</p>
Penso che la mia esperienza, così illustrata, parli quasi da sola, ma per concludere: tenendo conto dell'utente medio, è vero che il passaggio verso prima i blog, e da poco dopo fino ad oggi i social e i microblog, ha cambiato in peggio gli standard della scrittura diaristica. È troppo facile perdere di vista il vero motivo per cui la nostra anima ci fa sentire di dover scrivere, finendo per rincorrere la notorietà, seguendo quelli che prima di noi si sono messi a correre; raccontando, proprio come suggerisce Caminito, un mito di sé, su di un supporto che, per essere davvero utile, dovrebbe invece raccontare la totalità del sé, e farlo al proprio sé.
<h2>L'importante è l'attenzione</h2>
In definitiva, io credo che non sia impossibile tenere un diario totalmente pubblico sulla rete, inevitabilmente stravolto nella sua forma, ma mantenendo inalterato il senso più profondo, e quindi scrivendo esattamente quello che le generazioni passate avrebbero scritto sulle proprie cronache; indubbiamente, però, è facile inciampare. Devo confessare che ancora adesso, a volte, ho forse pensato un po' troppo prima di scrivere qualcosa, nonostante la mia nuova consapevolezza e il desiderio di voler davvero utilizzare il mio microblog per esprimermi liberamente, ma... un vantaggio di WordPress è che posso scrivere in pubblico quando mi va, e semplicemente salvare in privato quando non è il caso; quindi, in realtà, ora non succede più che io eviti di scrivere qualcosa solo perché non potrei poi condividerla, ma semplicemente seguo il flusso, faccio quello che davvero sento, scegliendo caso per caso e vivendo quindi correttamente, e consiglierei a voi di fare lo stesso. Che sia principalmente privato o pubblico non importa, tenetelo un diario, ma fatelo bene!
## {{% i18n notes-refs %}}
_L'immagine decorativa di copertina è ottenuta tramite [l'intelligenza artificiale generativa di Microsoft](https://www.bing.com/images/create/a-used2c-ruined-diary-book2c-floating-in-the-air-abo/1-6676dc0085154dc0af66cfe0083bfbc1?id=%2Bsy5Em%2B0Qfp%2Bei%2BELZ579w%3D%3D&view=detailv2&idpp=genimg&thid=OIG2.b9jZ_Y2byFXVtqOG86OY&form=GCRIDP)._
<p>Penso che la mia esperienza, così illustrata, parli quasi da sola, ma per concludere: tenendo conto dell'utente medio, è vero che il passaggio verso prima i blog, e da poco dopo fino ad oggi i social e i microblog, ha cambiato in peggio gli standard della scrittura diaristica. È troppo facile perdere di vista il vero motivo per cui la nostra anima ci fa sentire di dover scrivere, finendo per rincorrere la notorietà, seguendo quelli che prima di noi si sono messi a correre; raccontando, proprio come suggerisce Caminito, un mito di sé, su di un supporto che, per essere davvero utile, dovrebbe invece raccontare la totalità del sé, e farlo al proprio sé.</p>
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<p>In definitiva, io credo che non sia impossibile tenere un diario totalmente pubblico sulla rete, inevitabilmente stravolto nella sua forma, ma mantenendo inalterato il senso più profondo, e quindi scrivendo esattamente quello che le generazioni passate avrebbero scritto sulle proprie cronache; indubbiamente, però, è facile inciampare. Devo confessare che ancora adesso, a volte, ho forse pensato un po' troppo prima di scrivere qualcosa, nonostante la mia nuova consapevolezza e il desiderio di voler davvero utilizzare il mio microblog per esprimermi liberamente, ma... un vantaggio di WordPress è che posso scrivere in pubblico quando mi va, e semplicemente salvare in privato quando non è il caso; quindi, in realtà, ora non succede più che io eviti di scrivere qualcosa solo perché non potrei poi condividerla, ma semplicemente seguo il flusso, faccio quello che davvero sento, scegliendo caso per caso e vivendo quindi correttamente, e consiglierei a voi di fare lo stesso. Che sia principalmente privato o pubblico non importa, tenetelo un diario, ma fatelo bene!</p>
<h2>{{% i18n notes-refs %}}</h2>
<p><em>L'immagine decorativa di copertina è ottenuta tramite <a href="https://www.bing.com/images/create/a-used2c-ruined-diary-book2c-floating-in-the-air-abo/1-6676dc0085154dc0af66cfe0083bfbc1?id=%2Bsy5Em%2B0Qfp%2Bei%2BELZ579w%3D%3D&amp;view=detailv2&amp;idpp=genimg&amp;thid=OIG2.b9jZ_Y2byFXVtqOG86OY&amp;form=GCRIDP" rel="noopener nofollow" target="_blank">l'intelligenza artificiale generativa di Microsoft</a>.</em></p>
<div class="footnotes">
<ol>
<li id="fn1">
<p>Non riesco a trovare una definizione perfetta di <strong>edgelord</strong> nel senso che intendo, ma questa da Urban Dictionary ci si avvicina: <em>an edgelord is someone who likes to share their whole life on social media and make it very dramatic so people will feel bad for them. they like to pretend to be depressed on their snapchat stories - example “DONT HMU 😔💔” stuff like that. they also like to listen to emo rap like lil peep and ghostmane.</em>&nbsp;<a href="#fnref1"></a></p>
</li>
</ol>
</div>
1. Non riesco a trovare una definizione perfetta di **edgelord** nel senso che intendo, ma questa da Urban Dictionary ci si avvicina: _an edgelord is someone who likes to share their whole life on social media and make it very dramatic so people will feel bad for them. they like to pretend to be depressed on their snapchat stories - example “DONT HMU 😔💔” stuff like that. they also like to listen to emo rap like lil peep and ghostmane._ [](#fnref1)

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@ -10,83 +10,69 @@ Lastmod = 2023-10-18
<!-- Autogenerated by ListedDownsync.js. Do not edit (unless also set "% Downsync = False") - it would be overwritten. -->
<p>Chi segue le mie avventure da abbastanza tempo e con dovuta attenzione forse lo sa, ma il più grande problema dell'informatica è: come conciliare bene le discrepanze che si vengono a creare quando ci si pone il problema di videogiocare sia a casa che in portatilità? Tra giochi che in un caso sono comodi da giocare e in un altro magari nemmeno girano, e i salvataggi che si spargono per innumerevoli dispositivi diversi, risolvere questo problema in toto non sarà mai possibile...<br>
Eppure, certe volte, l'entropia del cervello è in grado di generare idee particolarmente utili anche a questo proposito, come mi è successo l'altro giorno per la PS2.</p>
Chi segue le mie avventure da abbastanza tempo e con dovuta attenzione forse lo sa, ma il più grande problema dell'informatica è: come conciliare bene le discrepanze che si vengono a creare quando ci si pone il problema di videogiocare sia a casa che in portatilità? Tra giochi che in un caso sono comodi da giocare e in un altro magari nemmeno girano, e i salvataggi che si spargono per innumerevoli dispositivi diversi, risolvere questo problema in toto non sarà mai possibile...
Eppure, certe volte, l'entropia del cervello è in grado di generare idee particolarmente utili anche a questo proposito, come mi è successo l'altro giorno per la PS2.
<p>Io ho infatti una reale PlayStation 2, console domestica che quando si trova modo di usare è certamente apprezzabile... e che io spesso mi trovavo a non usare, per i motivi sopracitati: né direttamente, perché a casa spesso non mi va, né con emulatore sullo smartphone, perché sentirei che a casa non sfrutterei la vera console dato che i salvataggi aggiornati starebbero solo sul telefono.<br>
E allora, proprio l'altro giorno, fissando la console (non so bene perché), penso che dovrebbe esistere un modo per avere i salvataggi facilmente sincronizzati tra quella e il telefono...</p>
Io ho infatti una reale PlayStation 2, console domestica che quando si trova modo di usare è certamente apprezzabile... e che io spesso mi trovavo a non usare, per i motivi sopracitati: né direttamente, perché a casa spesso non mi va, né con emulatore sullo smartphone, perché sentirei che a casa non sfrutterei la vera console dato che i salvataggi aggiornati starebbero solo sul telefono.
E allora, proprio l'altro giorno, fissando la console (non so bene perché), penso che dovrebbe esistere un modo per avere i salvataggi facilmente sincronizzati tra quella e il telefono...
<h2>Intoppo 1: chiavetta o memory card?</h2>
## Intoppo 1: chiavetta o memory card?
<p>Sul momento, l'idea più semplice a cui ho pensato è stata: esistono <a href="https://www.amazon.it/Adattatore-Memoria-Lettore-Sostitutivo-trasparente/dp/B0C8TTQFJY" rel="noopener nofollow" target="_blank">degli adattatori</a> per usare una scheda microSD come memory card PlayStation (che usano invece un'interfaccia non-standard)... potrebbe convenire comprare uno di quelli, così tengo lì tutti i salvataggi, e a desiderio posso accedervi anche da altri dispositivi spostando la scheda in giro.<sup id="fnref1"><a class="footnote-ref" href="#fn1">1</a></sup><br>
Con una scheda da diversi GB (tanto ormai in giro non se ne trovano di piccole comunque), inoltre, potrei anche fare a meno della chiavetta USB e tenere tutti i giochi solo sulla scheda di memoria!</p>
Sul momento, l'idea più semplice a cui ho pensato è stata: esistono [degli adattatori](https://www.amazon.it/Adattatore-Memoria-Lettore-Sostitutivo-trasparente/dp/B0C8TTQFJY) per usare una scheda microSD come memory card PlayStation (che usano invece un'interfaccia non-standard)... potrebbe convenire comprare uno di quelli, così tengo lì tutti i salvataggi, e a desiderio posso accedervi anche da altri dispositivi spostando la scheda in giro.<sup id="fnref1"><a href="#fn1">1</a></sup>
Con una scheda da diversi GB (tanto ormai in giro non se ne trovano di piccole comunque), inoltre, potrei anche fare a meno della chiavetta USB e tenere tutti i giochi solo sulla scheda di memoria!
<p>Per fortuna, questo non è l'unico modo, almeno per certi giochi: <a href="https://github.com/ps2homebrew/Open-PS2-Loader" rel="noopener nofollow" target="_blank">Open PS2 Loader</a>, l'homebrew che esegue giochi commerciali da memorie di backup (come le chiavette USB), supporta l'uso di memory card virtuali (VMC) che sono salvate come file sull'unità USB. I giochi sono alquanto lenti a salvare su quella (la PS2 supporta solo USB 1.1, e in più c'è dell'overhead strano), però è una soluzione apparentemente agibile.</p>
Per fortuna, questo non è l'unico modo, almeno per certi giochi: [Open PS2 Loader](https://github.com/ps2homebrew/Open-PS2-Loader), l'homebrew che esegue giochi commerciali da memorie di backup (come le chiavette USB), supporta l'uso di memory card virtuali (VMC) che sono salvate come file sull'unità USB. I giochi sono alquanto lenti a salvare su quella (la PS2 supporta solo USB 1.1, e in più c'è dell'overhead strano), però è una soluzione apparentemente agibile.
<h2>Intoppo 2: conversione dei salvataggi</h2>
## Intoppo 2: conversione dei salvataggi
<p>Indipendentemente dalla precedente scelta, scopro però un altro ostacolo: i salvataggi andrebbero convertiti per essere passati dalla console all'emulatore (almeno <a href="https://aethersx2.com" rel="noopener nofollow" target="_blank">AetherSX2</a>, nel bene e nel male l'unico veramente decente ad oggi) e poi viceversa.<br>
Fortunatamente, trovo subito <a href="http://www.csclub.uwaterloo.ca:11068/mymc" rel="noopener nofollow" target="_blank">mymc</a>, un programma talmente antico che richiede Python 2 (mentre al momento siamo da anni e anni al 3), che però funziona, e grazie al cielo offre un'interfaccia a riga di comando.</p>
Indipendentemente dalla precedente scelta, scopro però un altro ostacolo: i salvataggi andrebbero convertiti per essere passati dalla console all'emulatore (almeno [AetherSX2](https://aethersx2.com), nel bene e nel male l'unico veramente decente ad oggi) e poi viceversa.
Fortunatamente, trovo subito [mymc](http://www.csclub.uwaterloo.ca:11068/mymc), un programma talmente antico che richiede Python 2 (mentre al momento siamo da anni e anni al 3), che però funziona, e grazie al cielo offre un'interfaccia a riga di comando.
<p>Di per sé non fa vere conversioni di memory card virtuali, ma permette di manipolare i file contenuti in vari modi. Tutto molto grezzo, ma per fortuna abbastanza sfruttabile per fare proprio quello che serve a me, dopo aver assemblato uno script ideale.<br>
Non mi metto a spiegare come funziona, in fondo all'articolo potete scaricarlo e leggerlo, è una noia. Ho pacchettizzato mymc dentro lo script, così che non vada installato a parte.</p>
Di per sé non fa vere conversioni di memory card virtuali, ma permette di manipolare i file contenuti in vari modi. Tutto molto grezzo, ma per fortuna abbastanza sfruttabile per fare proprio quello che serve a me, dopo aver assemblato uno script ideale.
Non mi metto a spiegare come funziona, in fondo all'articolo potete scaricarlo e leggerlo, è una noia. Ho pacchettizzato mymc dentro lo script, così che non vada installato a parte.
<h3>Intoppo 3: convertire dal telefono</h3>
### Intoppo 3: convertire dal telefono
<p><em>Nota 2023-10-18: ho trovato un fork moderno (in Python 3) di mymc, <a href="https://sr.ht/%7Ethestr4ng3r/mymcplus/" rel="noopener nofollow" target="_blank">mymc+</a>... non l'ho (ancora) provato, ma è possibile che questo possa funzionare anche su Android, eliminando il setup intricato che segue, quindi lo menziono.</em></p>
_Nota 2023-10-18: ho trovato un fork moderno (in Python 3) di mymc, [mymc+](https://sr.ht/%7Ethestr4ng3r/mymcplus/)... non l'ho (ancora) provato, ma è possibile che questo possa funzionare anche su Android, eliminando il setup intricato che segue, quindi lo menziono._
<p>Purtroppo, mymc ha qualche problema a funzionare in <a href="https://termux.dev/en" rel="noopener nofollow" target="_blank">Termux</a> (l'ambiente Linux nativo molto comodo per questo tipo di integrazioni) sul mio Android: non so di cosa sia la colpa, ma in pratica il programma ha problemi a leggere i file VMC, tirando un errore del tipo di <code class="prettyprint">file.vmc: Bad file descriptor</code>. Non ho trovato soluzioni online, nemmeno per ricerche generiche del problema, quindi ho dovuto arrangiarmi. Forse usare un sistema GNU+Linux containerizzato in proot, con le sue librerie e una build diversa di Python 2.7, basterebbe a risolvere il problema, ma chissà.<br>
Dal canto mio, mi stavo iniziando a scocciare, e allora ho optato per delegare la conversione al mio server Debian, facendo svolgere ad uno script in Termux il semplice compito di caricare la VMC sul server, eseguire lì sopra il vero script di conversione, e poi scaricare il file convertito nella giusta posizione in locale.</p>
Purtroppo, mymc ha qualche problema a funzionare in [Termux](https://termux.dev/en) (l'ambiente Linux nativo molto comodo per questo tipo di integrazioni) sul mio Android: non so di cosa sia la colpa, ma in pratica il programma ha problemi a leggere i file VMC, tirando un errore del tipo di `file.vmc: Bad file descriptor`. Non ho trovato soluzioni online, nemmeno per ricerche generiche del problema, quindi ho dovuto arrangiarmi. Forse usare un sistema GNU+Linux containerizzato in proot, con le sue librerie e una build diversa di Python 2.7, basterebbe a risolvere il problema, ma chissà.
Dal canto mio, mi stavo iniziando a scocciare, e allora ho optato per delegare la conversione al mio server Debian, facendo svolgere ad uno script in Termux il semplice compito di caricare la VMC sul server, eseguire lì sopra il vero script di conversione, e poi scaricare il file convertito nella giusta posizione in locale.
<p>Prima che mi dimentichi: su Android 13 e superiori (ma già da alcune versioni passate) servono i permessi di root per far leggere e scrivere file da/su memorie esterne (come la chiavetta USB) e cartelle private delle applicazioni (come quella dove AetherSX2 conserva le memory card virtuali).<br>
A quanto ho potuto provare, se non si ha il root bisognerà per forza usare un gestore di file adeguato (e non credo ne esistano di scriptabili, quindi bisogna usare le manine), o forse ADB, per spostare i file in giro... ringraziate Google.<br>
In ogni caso, i miei script hanno scritti dentro i percorsi speciali usati per tutto l'ambaradan.</p>
Prima che mi dimentichi: su Android 13 e superiori (ma già da alcune versioni passate) servono i permessi di root per far leggere e scrivere file da/su memorie esterne (come la chiavetta USB) e cartelle private delle applicazioni (come quella dove AetherSX2 conserva le memory card virtuali).
A quanto ho potuto provare, se non si ha il root bisognerà per forza usare un gestore di file adeguato (e non credo ne esistano di scriptabili, quindi bisogna usare le manine), o forse ADB, per spostare i file in giro... ringraziate Google.
In ogni caso, i miei script hanno scritti dentro i percorsi speciali usati per tutto l'ambaradan.
<p>Usando <a href="https://wiki.termux.com/wiki/Termux:Widget" rel="noopener nofollow" target="_blank">Termux:Widget</a>, ho aggiunto infine due collegamenti al mio launcher di sistema, per la conversione della VMC:</p>
Usando [Termux:Widget](https://wiki.termux.com/wiki/Termux:Widget), ho aggiunto infine due collegamenti al mio launcher di sistema, per la conversione della VMC:
<ul>
<li>uno che va dal formato PS2 a quello emulatore, da eseguire quando voglio giocare su telefono ma i salvataggi sulla pennetta sono stati modificati l'ultima volta dalla PS2;</li>
<li>l'altro per la conversione inversa, da eseguire quando voglio andare a giocare sulla PS2 una volta che è stato l'emulatore ad aggiornare i miei salvataggi.</li>
</ul>
* uno che va dal formato PS2 a quello emulatore, da eseguire quando voglio giocare su telefono ma i salvataggi sulla pennetta sono stati modificati l'ultima volta dalla PS2;
* l'altro per la conversione inversa, da eseguire quando voglio andare a giocare sulla PS2 una volta che è stato l'emulatore ad aggiornare i miei salvataggi.
<p>A spiegarlo mi rendo conto che appaia complicatissimo, nella pratica devo solo premere un tasto e aspettare una manciata di secondi.</p>
A spiegarlo mi rendo conto che appaia complicatissimo, nella pratica devo solo premere un tasto e aspettare una manciata di secondi.
<h2>Nella pratica: il pregio della memoria unica</h2>
## Nella pratica: il pregio della memoria unica
<p>Eliminati gli intoppi, la configurazione è fatta, ed il suo punto di forza sta nella centralizzazione di giochi e salvataggi su un unico dispositivo: la chiave USB. In questo modo:</p>
Eliminati gli intoppi, la configurazione è fatta, ed il suo punto di forza sta nella centralizzazione di giochi e salvataggi su un unico dispositivo: la chiave USB. In questo modo:
<ul>
<li>evito la confusione generata da giochi che ho da una parte ma non l'altra, specialmente quando voglio modificare la mia raccolta;</li>
<li>non mi serve una microSD tanto più grande nello smartphone per contenere tutti i giochi che ho già su un'altra memoria portatile, con vantaggi per la stabilità degli altri dati ed il peso del portafogli;</li>
<li>non c'è confusione extra per la gestione di anche i salvataggi, essendo questi gestiti come ho detto prima.</li>
</ul>
* evito la confusione generata da giochi che ho da una parte ma non l'altra, specialmente quando voglio modificare la mia raccolta;
* non mi serve una microSD tanto più grande nello smartphone per contenere tutti i giochi che ho già su un'altra memoria portatile, con vantaggi per la stabilità degli altri dati ed il peso del portafogli;
* non c'è confusione extra per la gestione di anche i salvataggi, essendo questi gestiti come ho detto prima.
<p>Sulla PS2 attacco la pennetta normalmente quando mi serve, invece sullo smartphone devo usare un adattatore USB-C OTG, cosa mediamente scomoda ma c'è poco da fare. Per evitare di perdere 'sti robi in giro, ho attaccato poi un moschettone alla pennina USB, e un anello portachiavi nel buco per i laccetti che ho sulla cover del telefono.</p>
Sulla PS2 attacco la pennetta normalmente quando mi serve, invece sullo smartphone devo usare un adattatore USB-C OTG, cosa mediamente scomoda ma c'è poco da fare. Per evitare di perdere 'sti robi in giro, ho attaccato poi un moschettone alla pennina USB, e un anello portachiavi nel buco per i laccetti che ho sulla cover del telefono.
<h2>Concludendo: idee a catena</h2>
## Concludendo: idee a catena
<p>Credo che questo sia il sistema più ideale date le mie condizioni iniziali, e nei giorni a seguire lo proverò per bene.<br>
Probabilmente, dovrò comunque procurarmi una memoria esterna più capiente per conservare più giochi, perché quella da 32 GB che uso ora mi è sempre stata strettina.</p>
Credo che questo sia il sistema più ideale date le mie condizioni iniziali, e nei giorni a seguire lo proverò per bene.
Probabilmente, dovrò comunque procurarmi una memoria esterna più capiente per conservare più giochi, perché quella da 32 GB che uso ora mi è sempre stata strettina.
<p>Magari, prendendone una abbastanza grande, e scrivendo un homebrew apposito, credo di poter adattare questo mio sistema anche per i giochi Wii, usando la stessa memoria anche per quelli... spoiler? 👀</p>
Magari, prendendone una abbastanza grande, e scrivendo un homebrew apposito, credo di poter adattare questo mio sistema anche per i giochi Wii, usando la stessa memoria anche per quelli... spoiler? 👀
<p>In vera fine, ecco le risorse aggiuntive per questo articolo:</p>
In vera fine, ecco le risorse aggiuntive per questo articolo:
<ul>
<li>La mia domanda iniziale e la breve discussione del sistema su Sony Hacking Zone: <a href="https://t.me/SonyHacking/46784" rel="noopener nofollow" target="_blank">https://t.me/SonyHacking/46784</a>;</li>
<li>Guida all'uso delle VMC su OPL: <a href="https://youtube.com/watch?v=tBrKcJC_E4U" rel="noopener nofollow" target="_blank">https://youtube.com/watch?v=tBrKcJC_E4U</a></li>
<li>I miei script di conversione (su GitLab): <a href="https://gitlab.com/octospacc/Snippets/-/blob/main/Ps2EmuVmcConvert.sh" rel="noopener nofollow" target="_blank">diretto</a>, <a href="https://gitlab.com/octospacc/Snippets/-/blob/main/Ps2EmuVmcConvertCloud.sh" rel="noopener nofollow" target="_blank">via server</a>;</li>
<li>Build Android di AetherSX2 con cui gioco (ultima senza adware): <a href="https://www.apkmirror.com/apk/aethersx2/aethersx2/aethersx2-v1-4-3060-release/aethersx2-v1-4-3060-android-apk-download/" rel="noopener nofollow" target="_blank">https://www.apkmirror.com/apk/aethersx2/aethersx2/aethersx2-v1-4-3060-release/aethersx2-v1-4-3060-android-apk-download/</a>.</li>
</ul>
* La mia domanda iniziale e la breve discussione del sistema su Sony Hacking Zone: [https://t.me/SonyHacking/46784](https://t.me/SonyHacking/46784);
* Guida all'uso delle VMC su OPL: [https://youtube.com/watch?v=tBrKcJC\_E4U](https://youtube.com/watch?v=tBrKcJC_E4U)
* I miei script di conversione (su GitLab): [diretto](https://gitlab.com/octospacc/Snippets/-/blob/main/Ps2EmuVmcConvert.sh), [via server](https://gitlab.com/octospacc/Snippets/-/blob/main/Ps2EmuVmcConvertCloud.sh);
* Build Android di AetherSX2 con cui gioco (ultima senza adware): [https://www.apkmirror.com/apk/aethersx2/aethersx2/aethersx2-v1-4-3060-release/aethersx2-v1-4-3060-android-apk-download/](https://www.apkmirror.com/apk/aethersx2/aethersx2/aethersx2-v1-4-3060-release/aethersx2-v1-4-3060-android-apk-download/).
---
<div class="footnotes">
<ol>
<li id="fn1">
<p>Su questo riscontro opinioni contrastanti o consigli non troppo chiari, quindi attenzione: non si capisce se questi adattatori funzionino anche come normali memory card per i salvataggi dei giochi (e dunque anche possibilmente come scheda per FMCB), oppure solo come memoria esterna per homebrew come OPL... in ogni caso sarebbe un acquisto potenzialmente valido, considerando le inconvenienze tecniche della USB su PS2.&nbsp;<a href="#fnref1"></a></p>
</li>
</ol>
</div>
1. Su questo riscontro opinioni contrastanti o consigli non troppo chiari, quindi attenzione: non si capisce se questi adattatori funzionino anche come normali memory card per i salvataggi dei giochi (e dunque anche possibilmente come scheda per FMCB), oppure solo come memoria esterna per homebrew come OPL... in ogni caso sarebbe un acquisto potenzialmente valido, considerando le inconvenienze tecniche della USB su PS2. [](#fnref1)

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@ -9,123 +9,95 @@ Categories = [ "Linux" ]
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<p>Non di frequente mi saltano in mente nuove idee, ma, quando lo fanno, sono sempre bizzarre al punto giusto... Senza divagare troppo, è proprio per questo svilupparsi delle cose che anni fa, per la prima volta, mi sono trovata a compilare da sorgente il kernel Linux — su un Raspberry Pi 3 tra l'altro, cosa che col senno di poi non consiglierei — e adesso, precisamente ieri, di nuovo un'altra volta, dopo anni (stavolta sul PC, per fortuna), per un fine che non spoilero.</p>
Non di frequente mi saltano in mente nuove idee, ma, quando lo fanno, sono sempre bizzarre al punto giusto... Senza divagare troppo, è proprio per questo svilupparsi delle cose che anni fa, per la prima volta, mi sono trovata a compilare da sorgente il kernel Linux — su un Raspberry Pi 3 tra l'altro, cosa che col senno di poi non consiglierei — e adesso, precisamente ieri, di nuovo un'altra volta, dopo anni (stavolta sul PC, per fortuna), per un fine che non spoilero.
<h2>Perché ricompilare il kernel? 😯️</h2>
## Perché ricompilare il kernel? 😯️
<p>Linux si basa su un'architettura monolitica, cosa che ci riguarderebbe poco... se non fosse per il fatto che ha un'implicazione scomoda: qualsiasi funzione che lavora a livello di kernel deve essere compilata nello stesso. Anche il meccanismo dei cosiddetti moduli non copre tutte le situazioni possibili (almeno non a livello pratico), e ci si può quindi trovare in delle situazioni in cui il kernel fornito dalla distribuzione (o dal produttore hardware), anche se aggiornato, non ha qualcosa che serve, e quindi va sostituito.</p>
Linux si basa su un'architettura monolitica, cosa che ci riguarderebbe poco... se non fosse per il fatto che ha un'implicazione scomoda: qualsiasi funzione che lavora a livello di kernel deve essere compilata nello stesso. Anche il meccanismo dei cosiddetti moduli non copre tutte le situazioni possibili (almeno non a livello pratico), e ci si può quindi trovare in delle situazioni in cui il kernel fornito dalla distribuzione (o dal produttore hardware), anche se aggiornato, non ha qualcosa che serve, e quindi va sostituito.
Considerando le varietà infinite di distribuzioni Linux, repository che distribuiscono kernel compatibili o meno, e unendo ciò alla diversità di singole opzioni abilitabili nella compilazione del kernel... non solo in rari casi la compilazione da sorgente è l'unica via, ma spesso e volentieri è quella più pratica. Per fortuna, compilare il kernel Linux è molto semplice — decisamente di più dell'applicazione media per il desktop Linucs, con tremila dipendenze sempre in conflitto — ma ci sono dettagli magari non proprio immediati nel procedimento, quindi... ecco la mia nota!
## 0\. Partenza e prerequisiti 📦️
<p>Considerando le varietà infinite di distribuzioni Linux, repository che distribuiscono kernel compatibili o meno, e unendo ciò alla diversità di singole opzioni abilitabili nella compilazione del kernel... non solo in rari casi la compilazione da sorgente è l'unica via, ma spesso e volentieri è quella più pratica. Per fortuna, compilare il kernel Linux è molto semplice — decisamente di più dell'applicazione media per il desktop Linucs, con tremila dipendenze sempre in conflitto — ma ci sono dettagli magari non proprio immediati nel procedimento, quindi... ecco la mia nota!</p>
Questa nota è sulla più generica ricompilazione del kernel Linux, cioè la variante ufficiale (quella di Linus Torvalds) su e per un PC desktop x86\_64 (o AMD64). Niente fork o varianti patchate, niente versioni di OEM scassacose, niente installazione su dispositivi embedded o in qualunque altra misura esoterici, niente compilazione distribuita o cross-platform. Per casi più o meno limite, le cose da fare possono più o meno variare, anche se l'andazzo rimane lo stesso... vedete voi dai, il punto è che io assumo questa situazione. Nel mio caso, non ci sono nemmeno moduli kernel proprietari.
<h2>0. Partenza e prerequisiti 📦️</h2>
A parte eventuali strumenti preferiti per ottenere il kernel, nel caso scompattarlo, e qualche distrazione per passare il non poco tempo, i prerequisiti sono abbastanza ridotti. Come minimo serve un compilatore C (gcc) per motivi ovvi, GNU Make per eseguire i makefile, qualche tool assortito dal nome dimenticabile e qualche libreria super-specifica dall'interesse limitato. Poi, credo possano servire altri pacchetti, dipendentemente dalla distribuzione Linux in uso o dalle funzionalità che si devono compilare.
<p>Questa nota è sulla più generica ricompilazione del kernel Linux, cioè la variante ufficiale (quella di Linus Torvalds) su e per un PC desktop x86_64 (o AMD64). Niente fork o varianti patchate, niente versioni di OEM scassacose, niente installazione su dispositivi embedded o in qualunque altra misura esoterici, niente compilazione distribuita o cross-platform. Per casi più o meno limite, le cose da fare possono più o meno variare, anche se l'andazzo rimane lo stesso... vedete voi dai, il punto è che io assumo questa situazione. Nel mio caso, non ci sono nemmeno moduli kernel proprietari.</p>
Non è in realtà chiarissimo sul web quali sono i pacchetti davvero necessari, e quali quelli che qualcuno che ha fatto altre guide ha detto "boh, mettiamo per sicurezza"... aggiorno qui con dei listini precisi man mano che verifico, includendo se necessario anche dei listoni eccessivi (per chi è a posto con il perdere lo spazio ma non il tempo). Per me è in genere una strategia installare il minimo possibile quando qualche requisito non è chiaro, avviare la compilazione, ed installare le altre eventuali dipendenze man mano che escono errori a riguardo.
<p>A parte eventuali strumenti preferiti per ottenere il kernel, nel caso scompattarlo, e qualche distrazione per passare il non poco tempo, i prerequisiti sono abbastanza ridotti. Come minimo serve un compilatore C (gcc) per motivi ovvi, GNU Make per eseguire i makefile, qualche tool assortito dal nome dimenticabile e qualche libreria super-specifica dall'interesse limitato. Poi, credo possano servire altri pacchetti, dipendentemente dalla distribuzione Linux in uso o dalle funzionalità che si devono compilare.</p>
Debian e derivate (`apt`):
<p>Non è in realtà chiarissimo sul web quali sono i pacchetti davvero necessari, e quali quelli che qualcuno che ha fatto altre guide ha detto "boh, mettiamo per sicurezza"... aggiorno qui con dei listini precisi man mano che verifico, includendo se necessario anche dei listoni eccessivi (per chi è a posto con il perdere lo spazio ma non il tempo). Per me è in genere una strategia installare il minimo possibile quando qualche requisito non è chiaro, avviare la compilazione, ed installare le altre eventuali dipendenze man mano che escono errori a riguardo.</p>
* `build-essential` `libelf-dev` (obbligatori)
* `ncurses-dev` (per usare la configurazione a menu TUI)
## 1\. Ottenimento del codice ⛓️
Il codice sorgente di Linux si può prendere ufficialmente [dal Git principale](https://git.kernel.org/pub/scm/linux/kernel/git/torvalds/linux.git), [dal GitHub di Torvalds](https://github.com/torvalds/linux), o [dal sito Kernel.org](https://kernel.org). Preferisco l'ultima opzione, che ha le ultime versioni effettivamente necessarie messe belle in vista, fino al più vecchio branch supportato.
<p>Debian e derivate (<code class="prettyprint">apt</code>):</p>
Di versioni supportate in un dato momento, appunto, ce ne sono diverse. In genere, se non c'è motivo di installare un kernel vecchio, uno più nuovo è meglio; non troppo nuovo, però, perché a vivere sul bleeding edge si perde sangue, con gli occasionali problemi anche gravi che possono saltare fuori! Quindi, evito il branch `mainline`, aggiornato giornalmente o quasi, come la peste, e in genere scelgo `stable`, aggiornato con un po' di giorni in più. Altri utenti potrebbero legittimamente preferire la `longterm` più recente (quella più in alto), per avere ancora più stabilità, ma io lo trovo inutile.
<ul>
<li><code class="prettyprint">build-essential</code> <code class="prettyprint">libelf-dev</code> (obbligatori)</li>
<li><code class="prettyprint">ncurses-dev</code> (per usare la configurazione a menu TUI)</li>
</ul>
Per la riga di ogni versione, a parte la data, quello che interessa è il link \[tarball\], quindi si scarica quel file lì. Lo si può poi estrarre in una cartella comoda, tra i tanti modi, con il comando `tar xvf <file>`. Tutti i comandi da eseguire da questo punto saranno all'interno della cartella preparata.
![kernel.org]({{< assetsRoot >}}/Media/Linux-Kernel/2024-09-02-kernel.org.png)
<h2>1. Ottenimento del codice ⛓️</h2>
...Bisognerebbe scaricare poi anche il file PGP, quando presente, che serve a verificare che il download sia integro e che provenga dai distributori legittimi. Realisticamente, però, già non tutte le versioni lo hanno (stando a sottintendere che sotto sotto...), il download si fa dal sito ufficiale con HTTPS (quindi difficile sarà alterato), è un archivio compresso (quindi se corrotto dovrebbe fallire l'estrazione), e fare la verifica è una rottura di scatole allucinante. Altri enti avranno requisiti di sicurezza più alti, ma per gli utenti privati francamente è solo noia, io non lo faccio, non mi freca.
<p>Il codice sorgente di Linux si può prendere ufficialmente <a href="https://git.kernel.org/pub/scm/linux/kernel/git/torvalds/linux.git" rel="noopener nofollow" target="_blank">dal Git principale</a>, <a href="https://github.com/torvalds/linux" rel="noopener nofollow" target="_blank">dal GitHub di Torvalds</a>, o <a href="https://kernel.org" rel="noopener nofollow" target="_blank">dal sito Kernel.org</a>. Preferisco l'ultima opzione, che ha le ultime versioni effettivamente necessarie messe belle in vista, fino al più vecchio branch supportato.</p>
## 2\. Configurazione del kernel 🔩️
<p>Di versioni supportate in un dato momento, appunto, ce ne sono diverse. In genere, se non c'è motivo di installare un kernel vecchio, uno più nuovo è meglio; non troppo nuovo, però, perché a vivere sul bleeding edge si perde sangue, con gli occasionali problemi anche gravi che possono saltare fuori! Quindi, evito il branch <code class="prettyprint">mainline</code>, aggiornato giornalmente o quasi, come la peste, e in genere scelgo <code class="prettyprint">stable</code>, aggiornato con un po' di giorni in più. Altri utenti potrebbero legittimamente preferire la <code class="prettyprint">longterm</code> più recente (quella più in alto), per avere ancora più stabilità, ma io lo trovo inutile.</p>
Configurare il kernel è la parte più intricata... perché non si può eseguire comandi per inerzia, ma bisogna _scegliere_ quello che effettivamente serve per, beh, avere il kernel con le opzioni bone. Ci sono, come accennato, infinite configurazioni, e diversi modi di usarle. Il punto principale è che c'è un file di testo enorme, con varie opzioni (principalmente booleane), che si può modificare.
<p>Per la riga di ogni versione, a parte la data, quello che interessa è il link [tarball], quindi si scarica quel file lì. Lo si può poi estrarre in una cartella comoda, tra i tanti modi, con il comando <code class="prettyprint">tar xvf &lt;file&gt;</code>. Tutti i comandi da eseguire da questo punto saranno all'interno della cartella preparata.<br>
<img src="{{< assetsRoot >}}/Media/Linux-Kernel/2024-09-02-kernel.org.png" alt="kernel.org"></p>
Modificare quel coso a mano è da pazzi, però, perché esistono degli strumenti basati su menu ordinati, previsti nel processo di build, per gestire le varie possibilità. Anche qui, mezzo casino, ma la scelta è principalmente tra due programmi rispettivamente TUI e GUI, invocabili rispettivamente con `make menuconfig` e `make xconfig`. Io preferisco `xconfig` per comodità e, seppure ho usato in passato la configurazione a menu curses, ed è per me abbastanza intuitiva, a quanto pare per molti non lo è... e il come si usi quel menu non è argomento di oggi.
<p>...Bisognerebbe scaricare poi anche il file PGP, quando presente, che serve a verificare che il download sia integro e che provenga dai distributori legittimi. Realisticamente, però, già non tutte le versioni lo hanno (stando a sottintendere che sotto sotto...), il download si fa dal sito ufficiale con HTTPS (quindi difficile sarà alterato), è un archivio compresso (quindi se corrotto dovrebbe fallire l'estrazione), e fare la verifica è una rottura di scatole allucinante. Altri enti avranno requisiti di sicurezza più alti, ma per gli utenti privati francamente è solo noia, io non lo faccio, non mi freca.</p>
<table><thead><tr><th>menuconfig vs xconfig</th></tr></thead><tbody><tr><td><img src="{{< assetsRoot >}}/Media/Linux-Kernel/menuconfig.png" alt="menuconfig"></td></tr><tr><td><img src="{{< assetsRoot >}}/Media/Linux-Kernel/xconfig.png" alt="xconfig"></td></tr></tbody></table>
Se non si fa altro, la configurazione che si va a modificare è quella predefinita del kernel come sta venendo sviluppato. Io non ho mai avuto problemi usando quella come base, ma, qualora ce ne fosse bisogno, oltre che quelle condivise da altri utenti, si può usare quella della distribuzione corrente. In base a come il sistema espone la configurazione del kernel, la si può (in genere) leggere con `cat /boot/config-$(uname r)`, `cat /boot/config`, o `zcat /proc/config.gz`. Basta scriverla (`>`) sul file `./.config` per applicarla alla configurazione corrente.
Io in questo caso volevo attivare il supporto al nuovo driver NTFS, quindi in xconfig premo CTRL+F, cerco "ntfs3" e imposto su (Y)es l'opzione che parla di "NTFS Read/Write _something something_"; poi, salvo la configurazione, chiudo, e... ho finito, incredibile.
<h2>2. Configurazione del kernel 🔩️</h2>
## 3\. Compilazione del codice 🧑‍🍳️
<p>Configurare il kernel è la parte più intricata... perché non si può eseguire comandi per inerzia, ma bisogna <em>scegliere</em> quello che effettivamente serve per, beh, avere il kernel con le opzioni bone. Ci sono, come accennato, infinite configurazioni, e diversi modi di usarle. Il punto principale è che c'è un file di testo enorme, con varie opzioni (principalmente booleane), che si può modificare.</p>
Con la compilazione, è il momento della noia, perché bisogna dare al computer semplicemente il tempo di macinare milioni (!) di righe di codice. Bene non va, ma almeno non è la fine del mondo: su qualunque PC non proprio scassone bisognerebbe farcela in meno di 4 ore. Sul Raspberry Pi 3 mi impiegò una giornata e mezza con la CPU a temperature nucleari (e anche per questo lo sconsiglio...), ma sul mio PC (Ryzen 3 3200G, 16 GB di RAM di cui pochi occupati dalla compilazione, su un SSD di fascia bassa) mi pare di aver impiegato 3 ore scarse a compilare la versione 6.10.7.
<p>Modificare quel coso a mano è da pazzi, però, perché esistono degli strumenti basati su menu ordinati, previsti nel processo di build, per gestire le varie possibilità. Anche qui, mezzo casino, ma la scelta è principalmente tra due programmi rispettivamente TUI e GUI, invocabili rispettivamente con <code class="prettyprint">make menuconfig</code> e <code class="prettyprint">make xconfig</code>. Io preferisco <code class="prettyprint">xconfig</code> per comodità e, seppure ho usato in passato la configurazione a menu curses, ed è per me abbastanza intuitiva, a quanto pare per molti non lo è... e il come si usi quel menu non è argomento di oggi.</p>
Bisogna semplicemente eseguire `make`, e Linucs si farà da solo per l'architettura CPU corrente, viva la magia! Meglio ancora, `make -j$(nproc)` per usare tutti i core CPU disponibili... La manciata di ore, dovrei precisare, è misurata rispetto a questo, altrimenti sarebbe mezza giornata, dato che il mio PC ha 4 core; potrebbe fare molto prima avendo più core, perché può compilare ancora più file in parallelo efficacemente.
<table><thead>
<tr>
<th>menuconfig vs xconfig</th>
</tr>
</thead><tbody>
<tr>
<td><img src="{{< assetsRoot >}}/Media/Linux-Kernel/menuconfig.png" alt="menuconfig"></td>
</tr>
<tr>
<td><img src="{{< assetsRoot >}}/Media/Linux-Kernel/xconfig.png" alt="xconfig"></td>
</tr>
</tbody></table>
Almeno nei primi minuti, è bene tenere d'occhio il terminale, per vedere se si verifica qualche errore e la compilazione si arresta. A me errori assurdi non sono mai capitati, ma, come ho detto, se non si installano tutte le dipendenze, potrebbe uscire qualcosa di relativo a quelle... in tal caso, si installa quello che manca (facendo riferimento alla propria distribuzione), e si continua con il comando di prima.
<p>Se non si fa altro, la configurazione che si va a modificare è quella predefinita del kernel come sta venendo sviluppato. Io non ho mai avuto problemi usando quella come base, ma, qualora ce ne fosse bisogno, oltre che quelle condivise da altri utenti, si può usare quella della distribuzione corrente. In base a come il sistema espone la configurazione del kernel, la si può (in genere) leggere con <code class="prettyprint">cat /boot/config-$(uname r)</code>, <code class="prettyprint">cat /boot/config</code>, o <code class="prettyprint">zcat /proc/config.gz</code>. Basta scriverla (<code class="prettyprint">&gt;</code>) sul file <code class="prettyprint">./.config</code> per applicarla alla configurazione corrente.</p>
Dipendentemente dalla configurazione, servirà avere più o meno spazio su disco per completare la compilazione. Mentre il kernel di per sé non pesa mai più di qualche MB (e i moduli qualche decina di MB), la cartella alla fine della fiera mi è arrivata a pesare ~22 GB, quindi è bene o assicurarsi di avere abbastanza spazio, oppure controllare di tanto in tanto che questo non stia finendo. E se finisce durante il processo, semplicemente si libera spazio e si continua, anche in questo caso, come prima. (A patto che non vi si corrompa il file system solo per l'essersi riempito al 100%, vero BTRFS?)
<p>Io in questo caso volevo attivare il supporto al nuovo driver NTFS, quindi in xconfig premo CTRL+F, cerco "ntfs3" e imposto su (Y)es l'opzione che parla di "NTFS Read/Write <em>something something</em>"; poi, salvo la configurazione, chiudo, e... ho finito, incredibile.</p>
## 4\. Installazione di kernel e moduli 🏗️
<h2>3. Compilazione del codice 🧑‍🍳️</h2>
Per compilare il kernel non sono necessari permessi di root, il che è comodo nel caso si voglia temporaneamente rubare il computer più potente di qualcun altro per fare il lavoro... ma, per installare, quelli ovviamente servono sul sistema corrente.
<p>Con la compilazione, è il momento della noia, perché bisogna dare al computer semplicemente il tempo di macinare milioni (!) di righe di codice. Bene non va, ma almeno non è la fine del mondo: su qualunque PC non proprio scassone bisognerebbe farcela in meno di 4 ore. Sul Raspberry Pi 3 mi impiegò una giornata e mezza con la CPU a temperature nucleari (e anche per questo lo sconsiglio...), ma sul mio PC (Ryzen 3 3200G, 16 GB di RAM di cui pochi occupati dalla compilazione, su un SSD di fascia bassa) mi pare di aver impiegato 3 ore scarse a compilare la versione 6.10.7.</p>
Qui è non solo semplice, ma anche abbastanza veloce (massimo qualche minuto): eseguendo (come root) prima `make install`, e poi `INSTALL_MOD_STRIP=1 make install_modules`, verranno installati nei percorsi appropriati, rispettivamente (ammesso di non aver cambiato i nomi): l'immagine kernel (`vmlinuz-x.x.x-...`), di solito in `/boot` e i moduli, di solito in `/lib/modules/linux-x.x.x-...`. I moduli sono file separati dal kernel, perché vengono caricati dal sistema quando necessario... il punto è che alcuni tra i tanti servono a completare il boot, quindi vanno installati.
<p>Bisogna semplicemente eseguire <code class="prettyprint">make</code>, e Linucs si farà da solo per l'architettura CPU corrente, viva la magia! Meglio ancora, <code class="prettyprint">make -j$(nproc)</code> per usare tutti i core CPU disponibili... La manciata di ore, dovrei precisare, è misurata rispetto a questo, altrimenti sarebbe mezza giornata, dato che il mio PC ha 4 core; potrebbe fare molto prima avendo più core, perché può compilare ancora più file in parallelo efficacemente.</p>
Bisogna anche preparare il cosiddetto file system di init, o ramdisk iniziale; normalmente finisce anch'esso in `/boot`, sotto il nome di `initrd.img-x.x.x-...`. E questo passaggio sarebbe abbastanza scomodo se non esistesse `kernel-install`, script incluso con systemd, o la sua alternativa `installkernel`. Avendo systemd, almeno il primo dovrebbe già essere installato, e in quel caso (assumendo i nomi di prima) basta fare (come root) `kernel-install add x.x.x-... /boot/vmlinuz-x.x.x-...`; alternativamente, con il secondo, `installkernel x.x.x-... /boot/vmlinuz-x.x.x-...`.<sup id="fnref1"><a href="#fn1">1</a></sup>
<p>Almeno nei primi minuti, è bene tenere d'occhio il terminale, per vedere se si verifica qualche errore e la compilazione si arresta. A me errori assurdi non sono mai capitati, ma, come ho detto, se non si installano tutte le dipendenze, potrebbe uscire qualcosa di relativo a quelle... in tal caso, si installa quello che manca (facendo riferimento alla propria distribuzione), e si continua con il comando di prima.</p>
Nota: chi sviluppa col kernel (non chi sta leggendo questo post, temo) potrebbe voler non settare la variabile d'ambiente `INSTALL_MOD_STRIP=1`, perché debuggare senza i simboli di debug, che quella flag toglie, è difficile... ma per utenti comuni mortali come me sprecano solo spazio (tant'è che le distribuzioni li pacchettizzano a parte). Inoltre, chi non necessariamente sviluppa col kernel, ma deve compilare moduli esterni o fare altri magheggi, dovrebbe realisticamente anche installare i file header corrispondenti sul sistema: `make headers_install` (sempre come root).
<p>Dipendentemente dalla configurazione, servirà avere più o meno spazio su disco per completare la compilazione. Mentre il kernel di per sé non pesa mai più di qualche MB (e i moduli qualche decina di MB), la cartella alla fine della fiera mi è arrivata a pesare ~22 GB, quindi è bene o assicurarsi di avere abbastanza spazio, oppure controllare di tanto in tanto che questo non stia finendo. E se finisce durante il processo, semplicemente si libera spazio e si continua, anche in questo caso, come prima. (A patto che non vi si corrompa il file system solo per l'essersi riempito al 100%, vero BTRFS?)</p>
Almeno su distribuzioni "complete", `make install` e poi `kernel-install` dovrebbero aver già configurato anche il bootloader, almeno avendo GRUB. Nel caso di distribuzioni, per così dire, "più fai-da-te" (che io non uso, _btw_), così come configurazioni di avvio più insolite... non è il caso mio, quindi non so nulla, e non dirò nulla. Le configurazioni di avvio sono una bestia per un'altra volta.
<h2>4. Installazione di kernel e moduli 🏗️</h2>
## 5\. Prova del nocciolo 💥️
<p>Per compilare il kernel non sono necessari permessi di root, il che è comodo nel caso si voglia temporaneamente rubare il computer più potente di qualcun altro per fare il lavoro... ma, per installare, quelli ovviamente servono sul sistema corrente.</p>
Se il kernel è installato, e il bootloader è stato correttamente configurato, allora basta semplicemente riavviare il computer per godere. È bene ricordare che, nel caso si stia usando GRUB, certi dicono che il nuovo kernel non viene selezionato come predefinito, e bisogna sceglierlo a mano dal menu di avvio... ma nel mio caso, su Linux Mint Debian Edition, mi è sembrato che invece fosse stato proprio impostato come default.
<p>Qui è non solo semplice, ma anche abbastanza veloce (massimo qualche minuto): eseguendo (come root) prima <code class="prettyprint">make install</code>, e poi <code class="prettyprint">INSTALL_MOD_STRIP=1 make install_modules</code>, verranno installati nei percorsi appropriati, rispettivamente (ammesso di non aver cambiato i nomi): l'immagine kernel (<code class="prettyprint">vmlinuz-x.x.x-...</code>), di solito in <code class="prettyprint">/boot</code> e i moduli, di solito in <code class="prettyprint">/lib/modules/linux-x.x.x-...</code>. I moduli sono file separati dal kernel, perché vengono caricati dal sistema quando necessario... il punto è che alcuni tra i tanti servono a completare il boot, quindi vanno installati.</p>
Ancora, se, ringraziando il pinguinone, il sistema alla fine parte, basta usare il comando `uname -r` per controllare la versione del kernel in esecuzione. A questo punto, è bene verificare che la configurazione _desiderata_ stia effettivamente funzionando... ma il come fare ciò cambia da funzionalità a funzionalità, caso per caso. Per confermare quantomeno che la configurazione _specificata_ ci sia, basta controllare la configurazione del kernel corrente come al punto 2.
<p>Bisogna anche preparare il cosiddetto file system di init, o ramdisk iniziale; normalmente finisce anch'esso in <code class="prettyprint">/boot</code>, sotto il nome di <code class="prettyprint">initrd.img-x.x.x-...</code>. E questo passaggio sarebbe abbastanza scomodo se non esistesse <code class="prettyprint">kernel-install</code>, script incluso con systemd, o la sua alternativa <code class="prettyprint">installkernel</code>. Avendo systemd, almeno il primo dovrebbe già essere installato, e in quel caso (assumendo i nomi di prima) basta fare (come root) <code class="prettyprint">kernel-install add x.x.x-... /boot/vmlinuz-x.x.x-...</code>; alternativamente, con il secondo, <code class="prettyprint">installkernel x.x.x-... /boot/vmlinuz-x.x.x-...</code>.<sup id="fnref1"><a class="footnote-ref" href="#fn1">1</a></sup></p>
A questo punto, nel caso funzioni tutto e non servano altre modifiche, si può anche cancellare l'enorme cartella di compilazione, e il kernel rimarrà. Nel caso si dovesse in futuro anche disinstallare il kernel, basta cancellare normalmente i file installati prima, e riconfigurare il bootloader in modo appropriato.
<p>Nota: chi sviluppa col kernel (non chi sta leggendo questo post, temo) potrebbe voler non settare la variabile d'ambiente <code class="prettyprint">INSTALL_MOD_STRIP=1</code>, perché debuggare senza i simboli di debug, che quella flag toglie, è difficile... ma per utenti comuni mortali come me sprecano solo spazio (tant'è che le distribuzioni li pacchettizzano a parte). Inoltre, chi non necessariamente sviluppa col kernel, ma deve compilare moduli esterni o fare altri magheggi, dovrebbe realisticamente anche installare i file header corrispondenti sul sistema: <code class="prettyprint">make headers_install</code> (sempre come root).</p>
## Conclusione 🎊️
<p>Almeno su distribuzioni "complete", <code class="prettyprint">make install</code> e poi <code class="prettyprint">kernel-install</code> dovrebbero aver già configurato anche il bootloader, almeno avendo GRUB. Nel caso di distribuzioni, per così dire, "più fai-da-te" (che io non uso, <em>btw</em>), così come configurazioni di avvio più insolite... non è il caso mio, quindi non so nulla, e non dirò nulla. Le configurazioni di avvio sono una bestia per un'altra volta.</p>
Poter compilare il kernel dal codice sorgente è un'altra di quelle cose che noi utenti Linux possiamo fare, e che gli utenti Windows francamente **non** ci invidiano. Ma è perché a loro piace vincere facile, col loro NT, basato su un design a microkernel... proprio così, ora che il punto dell'articolo è finito posso dire scemenze a ruota come piace a me.
<h2>5. Prova del nocciolo 💥️</h2>
Copium a parte, compilare Linux può essere qualcosa di divertente da fare almeno una volta. Se si capita in situazioni scomode come me va fatto, c'è poco da fare; però, se ci si vuole semplicemente divertire in modo stupido, magari una delle tante cose da poter fare è compilare un kernel ultra-specifico e super-ottimizzato per la propria macchina, o per scopi di virtualizzazione. E, certo, consuma un po' di energia, ma mai quanto minare criptovalute o renderizzare missili nucleari in Blender!
<p>Se il kernel è installato, e il bootloader è stato correttamente configurato, allora basta semplicemente riavviare il computer per godere. È bene ricordare che, nel caso si stia usando GRUB, certi dicono che il nuovo kernel non viene selezionato come predefinito, e bisogna sceglierlo a mano dal menu di avvio... ma nel mio caso, su Linux Mint Debian Edition, mi è sembrato che invece fosse stato proprio impostato come default.</p>
## {{% i18n notes-refs %}}
<p>Ancora, se, ringraziando il pinguinone, il sistema alla fine parte, basta usare il comando <code class="prettyprint">uname -r</code> per controllare la versione del kernel in esecuzione. A questo punto, è bene verificare che la configurazione <em>desiderata</em> stia effettivamente funzionando... ma il come fare ciò cambia da funzionalità a funzionalità, caso per caso. Per confermare quantomeno che la configurazione <em>specificata</em> ci sia, basta controllare la configurazione del kernel corrente come al punto 2.</p>
_L'immagine decorativa di copertina è ottenuta tramite [l'intelligenza artificiale generativa di Microsoft](https://www.bing.com/images/create/beach-with-sand-and-rocks2c-computer-chips-and-wire/1-66d5a1ef220c4fae8bd786e10b88ae1e?id=Rt9hCy8E%2Fg%2BZK8rWhgwIPQ%3D%3D&view=detailv2&idpp=genimg)._
<p>A questo punto, nel caso funzioni tutto e non servano altre modifiche, si può anche cancellare l'enorme cartella di compilazione, e il kernel rimarrà. Nel caso si dovesse in futuro anche disinstallare il kernel, basta cancellare normalmente i file installati prima, e riconfigurare il bootloader in modo appropriato.</p>
* A Guide to Compiling the Linux Kernel All By Yourself: [https://itsfoss.com/compile-linux-kernel/](https://itsfoss.com/compile-linux-kernel/)
* Building and Installing Custom Linux Kernels (Rocky Linux): [https://docs.rockylinux.org/guides/custom-linux-kernel/](https://docs.rockylinux.org/guides/custom-linux-kernel/)
* How to Build Linux Kernel From Scratch {Step-By-Step Guide}: [https://phoenixnap.com/kb/build-linux-kernel](https://phoenixnap.com/kb/build-linux-kernel)
* The kernel build system: [https://www.kernel.org/doc/html/v6.6/kbuild/index.html](https://www.kernel.org/doc/html/v6.6/kbuild/index.html)
<h2>Conclusione 🎊️</h2>
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<p>Poter compilare il kernel dal codice sorgente è un'altra di quelle cose che noi utenti Linux possiamo fare, e che gli utenti Windows francamente <strong>non</strong> ci invidiano. Ma è perché a loro piace vincere facile, col loro NT, basato su un design a microkernel... proprio così, ora che il punto dell'articolo è finito posso dire scemenze a ruota come piace a me.</p>
<p>Copium a parte, compilare Linux può essere qualcosa di divertente da fare almeno una volta. Se si capita in situazioni scomode come me va fatto, c'è poco da fare; però, se ci si vuole semplicemente divertire in modo stupido, magari una delle tante cose da poter fare è compilare un kernel ultra-specifico e super-ottimizzato per la propria macchina, o per scopi di virtualizzazione. E, certo, consuma un po' di energia, ma mai quanto minare criptovalute o renderizzare missili nucleari in Blender!</p>
<h2>{{% i18n notes-refs %}}</h2>
<p><em>L'immagine decorativa di copertina è ottenuta tramite <a href="https://www.bing.com/images/create/beach-with-sand-and-rocks2c-computer-chips-and-wire/1-66d5a1ef220c4fae8bd786e10b88ae1e?id=Rt9hCy8E%2Fg%2BZK8rWhgwIPQ%3D%3D&amp;view=detailv2&amp;idpp=genimg" rel="noopener nofollow" target="_blank">l'intelligenza artificiale generativa di Microsoft</a>.</em></p>
<ul>
<li>The kernel build system: <a href="https://www.kernel.org/doc/html/v6.6/kbuild/index.html" rel="noopener nofollow" target="_blank">https://www.kernel.org/doc/html/v6.6/kbuild/index.html</a></li>
<li>A Guide to Compiling the Linux Kernel All By Yourself: <a href="https://itsfoss.com/compile-linux-kernel/" rel="noopener nofollow" target="_blank">https://itsfoss.com/compile-linux-kernel/</a></li>
<li>Building and Installing Custom Linux Kernels (Rocky Linux): <a href="https://docs.rockylinux.org/guides/custom-linux-kernel/" rel="noopener nofollow" target="_blank">https://docs.rockylinux.org/guides/custom-linux-kernel/</a></li>
</ul>
<div class="footnotes">
<ol>
<li id="fn1">
<p>Installkernel e kernel-install (Gentoo Linux): <a href="https://wiki.gentoo.org/wiki/Installkernel" rel="noopener nofollow" target="_blank">https://wiki.gentoo.org/wiki/Installkernel</a>&nbsp;<a href="#fnref1"></a></p>
</li>
</ol>
</div>
1. Installkernel e kernel-install (Gentoo Linux): [https://wiki.gentoo.org/wiki/Installkernel](https://wiki.gentoo.org/wiki/Installkernel) [](#fnref1)

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11
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other = "El contenido de esta página ha sido íntegramente traducido por máquina al español, a partir de {{ .languageName }}. Por lo tanto, puede contener errores de cualquier tipo."
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other = "🏷️ Notas y Referencias"
[search]
other = "Buscar"
[searchNoJs]
other = "Buscar No-JS"

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@ -1,2 +1,11 @@
[noticeAutomaticTranslation]
other = "Le contenu de cette page a été entièrement et automatiquement traduit en français, à partir de {{ .languageName }}. Il peut donc contenir toutes sortes d'erreurs."
[notes-refs]
other = "🏷️ Notes et Références"
[search]
other = "Rechercher"
[searchNoJs]
other = "Recherche sans-JS"

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@ -0,0 +1,5 @@
{{ if hugo.IsProduction }}
<img src="https://private-analytics-not-for-public-use.octt.eu.org/sitoctt/count?p={{ .RelPermalink }}"
onerror="this.src='https://sitoctt.goatcounter.com/count?p={{ .RelPermalink }}'"
class="OctolyticsPixel" decoding="async" />
{{ end }}

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@ -6,8 +6,12 @@ if (!["sitoctt.octt.eu.org", "http.sitoctt.octt.eu.org"].includes(location.hostn
}
window.addEventListener('load', (function(){
fetch('https://private-analytics-not-for-public-use.octt.eu.org/sitoctt/count?p='
+ location.pathname + location.search /* + '&rnd=' + Date.now() */);
var path = (location.pathname + location.search);
fetch('https://private-analytics-not-for-public-use.octt.eu.org/sitoctt/count?p=' + path /* + '&rnd=' + Date.now() */)
.catch(function(err){
console.log(err);
fetch('https://sitoctt.goatcounter.com/count?p=' + path);
});
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})();

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.OctolyticsPixel { display: none; width: 0; height: 0; }

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@ -65,22 +65,7 @@
<main class="pb7" role="main">
{{ block "main" . }}{{ end }}
</main>
{{ if hugo.IsProduction }}
{{/*<!--<object data="https://private-analytics-not-for-public-use.octt.eu.org/sitoctt/count?p={{ .RelPermalink }}"
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<source type="image/gif" srcset="https://sitoctt.goatcounter.com/count?p={{ .RelPermalink }}" />
<source type="image/gif" srcset="https://private-analytics-not-for-public-use.octt.eu.org/sitoctt/count?p={{ .RelPermalink }}" />-->
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.LyticsPixel { /* display: none; width: 0; height: 0; }
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<img class="LyticsPixel" src="https://private-analytics-not-for-public-use.octt.eu.org/sitoctt/count?p={{ .RelPermalink }}" decoding="async"
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